SESTA SEZIONE CIVILE - T ORDINANZA

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1 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SESTA SEZIONE CIVILE - T / 16 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ETTORE CIRILLO - Presidente - Oggetto IRPEF ILOR ACCERTAMENTO Dott. GIUSEPPE CARACCIOLO Dott. LUCIO NAPOLITANO Dott. GUIDO FEDERICO Dott. PAOLA VELLA - Rei. Consigliere - Ild. 2005/ cc G.N /2015 )3(tg Rep. ha pronunciato la seguente ORDINANZA sul ricorso proposto da: AGENZIA DELLE ENTRATE , in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'avvocatura GENERALE DELLO STATO, che la rappresenta e difende ope - ricorrente - contro CAFARELLI LUCIA, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA FERRARI 4, presso lo studio dell'avvocato MAURILIO PRIORESCH I, rappresentata e difesa dall'avvocato SILVIA TOR:l'ORELLA giusta procura speciale in calce al controricorso; - controricorrente -

2 avverso la sentenza n. 6170/2014 della COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE di MILANO del 27/10/2014, depositata il 26/11/2014; udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 26/05/2016 dal Consigliere Relatore Dott. GUIDO FEDERICO; udito l'avvocato Silvia Tortorella difensore della controricorrente che si riporta alla memoria e chiede il rigetto del ricorso. FATTO E DIRITTO La Corte, Costituito il contraddittorio camerale sulla relazione prevista dall'art. 380 bis cpc, osserva quanto segue: L'Agenzia delle Entrate ricorre, con due motivi, per la cassazione della sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia n. 6170/2014, depositata il 26 novembre 2014, che, in accoglimento del ricorso della contribuente, Lucia Cafarelli, ha affermato la carenza dei presupposti stabiliti dall'art. 43 comma 3 Dpr 600/73 per il raddoppio dei termini dell'accertamento, con conseguente decadenza in capo all'amministrazione dal potere di accertamento. La CTR, in particolare, ha affermato che, in conseguenza dell'importo stralciato dal maggior reddito complessivamente determinato, l'imposta evasa era stata ridotta al di sotto della soglia penalmente rilevante, onde non poteva applicarsi la disposizione su menzionata, che postulava la sussistenza di violazioni per le quali è previsto l'obbligo di denunzia ex art. 331 cpp. Rilevava inoltre che l'agenzia non aveva eccepito alcunché in ordine al venir meno della soglia di punibilità a seguito della riduzione Ric n sei. MT - ud

3 dell'imposta, con conseguente mancanza del presupposto di cui all'art. 4 Dlgs. 74/2000. La contribuente resiste con controricorso e deposita memoria illustrativa. Con il primo motivo di ricorso l'agenzia denunzia la violazione e falsa applicazione dell'art. 43 comma 3 Dpr 600/73 e D.lgs. 74/2000 in relazione all'art. 360 n.3) cpc, deducendo la sussistenza del presupposto per il raddoppio dei termini per l'accertamento ex at. 43 comma 3 Dpr , dovendo effettuarsi la relativa valutazione di rilevanza penale della violazione avuto riguardo alla data di commissione della violazione ed effettuazione dell'accertamento. Con il secondo motivo si denunzia la violazione e falsa applicazione dell'art. 115 cpc, in relazione all'art. 360 n.4) cpc, per aver erroneamente applicato la disposizione suddetta, relativa all'efficacia della non contestazione, non già ad un fatto ma ad un presupposto giuridico. I motivi, che, in quanto connessi, vanno unitariamente esaminati, appaiono fondati. La soglia di rilevanza penale dell' all'art. 43 comma 3 Dpr 600/73, relativo al raddoppio dei termini dell'accertamento, va infatti valutata con riferimento al momento in cui è stata commessa la violazione ed effettuato l'accertamento, restando irrilevante il fatto che successivamente, a seguito dell'annullamento di una parte della pretesa tributaria, sia venuta meno la soglia di punibilità e conseguentemente l'obbligo di denunzia penale, salvo che, come affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza 247/2011, con valutazione "ora per allora" risulti che l'amministrazione finanziaria abbia fatto un uso pretestuoso o strumentale della disposizione, al solo fine di fruire, ingiustificatamente, di un più ampio termine di accertamento. {Zie n sez. MT - ud

4 A tale criterio interpretativo non risulta essersi conformata la CTR nell'impugnata sentenza, in quanto ha escluso la sussistenza del presupposto di cui all'at. 43 Dpr 600/73 attribuendo rilievo a fatti sopravvenuti, quali la successiva riduzione dell'importo evaso al di sotto della soglia di punibilità del reato ex D.Igs. 74/2000. Va del pari esclusa l' operatività dell'art. 115 cpc. Conviene premettere che nel processo tributario il principio di non contestazione trova applicazione sul piano probatorio, ma non anche su quello delle allegazioni, poiché la specificità del giudizio tributario comporta che la mancata presa di posizione dell'ufficio sui motivi di opposizione alla pretesa impositiva svolti dal contribuente non equivale ad ammissione, né determina il restringimento del thema decidendum ai soli motivi contestati (Cass /2014). Orbene, nel caso di specie, la riduzione, in epoca successiva alla notifica dell'avviso di accertamento, dell'ammontare della pretesa tributaria originaria al di sotto della soglia di punibilità, non risulta specificamente contestata dall'agenzia delle Entrate, ma tale dato appare irrilevante ai fini del raddoppio dei termini di cui ali.' art. 43 comma 3 Dpr 600/73, alla luce della necessità di una valutazione ex ante della fattispecie. 1,a sentenza impugnata va dunque cassata con rinvio ad altra sezione della CTR della Lombardia che dovrà effettuare la valutazione della sussistenza dei presupposti per il raddoppio dei termini ex at. 43 comma 3 Dpr 600/73, avuto riguardo alla situazione del momento in cui è stata commessa la violazione ed effettuato l'accertamento, restando a tal fine irrilevante il fatto che, successivamente, a seguito dell'annullamento di una parte della pretesa tributaria sia venuta meno la soglia di punibilità, salvo l'accertamento dell'uso pretestuoso o strumentale della disposizione da parte dell'amministrazione. Ric n sei. MT - ud

5 P.Q.M. La Corte accoglie il ritorso. Cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per la liquidazione delle spese del presente giudizio, ad altra sezione della CTR della Lombardia. Cosi deciso in Roma il 26 maggio 2016 DEPOSITATO IN CANCELLERIA 3 o Gni 1016 Funrioner. Criudijeato Luise PASSINern ) AA - fic$ r Ric n sez. MT - ud