LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI CORSI D ACQUA INTERESSATI DA IMPIANTI IDROELETTRICI

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1 Dipartimento Provinciale di Belluno Via F. Tomea, Belluno Italy Tel Fax dapbl@arpa.veneto.it PEC: dapbl@pec.arpav.it LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI CORSI D ACQUA INTERESSATI DA IMPIANTI IDROELETTRICI INTRODUZIONE I piani di monitoraggio e controllo dei corsi d acqua interessati da attingimenti a scopo idroelettrico dovranno essere sviluppati a cura del proponente poi titolare dell'autorizzazione alla costruzione ed esercizio (di seguito denominato titolare), coerentemente con quanto previsto dalla direttiva 2000/60/CE, dal D.Lgs. 152/2006 e dal D.M. 260/2010 nonché alle presenti Linee Guida, in riferimento alla caratterizzazione e al monitoraggio dei corpi idrici. Le proposte di piano sono presentate dal titolare e approvate da ARPAV. E necessario che i piani di monitoraggio vengano inseriti in sede di approvazione del progetto definitivo e di autorizzazione dell impianto e vengano riportati come obbligo nel disciplinare di concessione della derivazione d acqua. I piani approvati sono attuati a cura e spese del titolare stesso. Come noto nel corso degli anni la normativa europea ed il recepimento nazionale di quest ultima in campo ambientale hanno aumentato il numero dei parametri da monitorare spostando l interesse su quelli che maggiormente impattano sulle biocenosi acquatiche. In tal senso sia gli elementi da monitorare, sia soprattutto gli indicatori e le metriche da utilizzare potranno ancora essere nel tempo oggetto di cambiamenti e/o integrazioni. Per tale motivo si intende attualmente richiedere il monitoraggio solo di quei parametri in grado di permettere una valutazione relativamente solida dello stato ecologico del corpo idrico interessato, e soprattutto una valutazione sull impatto dell opera anche rispetto ad accadimenti naturali e/o imputabili ad altre fonti di pressione. Con lo svilupparsi delle conoscenze scientifiche e il consolidamento delle metodiche potranno essere apportati cambiamenti/aggiustamenti nelle presenti linee guida. CAMPO DI APPLICAZIONE Le Linee Guida si applicano a tutti i piani di monitoraggio per gli impianti sia ad acqua fluente che con regolazione di portata (serbatoi, bacini e vasche di modulazione). Nel caso di impianti con impatto particolarmente modesto sui corsi d acqua di derivazione e/o di scarico, a fronte di motivata richiesta da parte del proponente, ARPAV potrà accettare piani di monitoraggio che prevedano l esclusione anche parziale dagli obblighi di verifica, ante e post operam, qualora non già prescritti in sede autorizzativa.

2 OBIETTIVI I principali obiettivi del monitoraggio consistono nel valutare la variazione significativa dei parametri caratterizzanti il corso d acqua attinto, comparando gli stadi ante operam (ovvero nel periodo antecedente alla presentazione della domanda di autorizzazione e la realizzazione delle principali opere in alveo e/o la messa in esercizio dell impianto) e post operam (ovvero nel periodo successivo alla messa in esercizio dell impianto) per verificare il non decadimento dello stato ambientale e il rispetto della portata rilasciata. INDICAZIONI GENERALI PER IL MONITORAGGIO La localizzazione dei tratti da monitorare per gli aspetti di qualità ecologica potranno essere diversi dalle sezioni da individuare per il monitoraggio delle portate. Per gli impianti ad acqua fluente il piano dovrà prevedere un monitoraggio su almeno due tratti/stazioni per valutare l impatto dell opera e della sua gestione: una a monte dell opera di presa, quale situazione di riferimento e una nel tratto sotteso dalla derivazione. Nel caso di impianti destinati a modulare la portata turbinata si deve prevedere sia un terzo tratto/stazione per la misura della qualità ecologica a valle della restituzione sia il monitoraggio della portata restituita. La localizzazione dei tratti/stazioni dovrà essere proposta e motivata nel piano dal titolare e sarà definita nel corso di un sopralluogo congiunto ditta ARPAV. Particolare attenzione andrà posta nelle scelte per la localizzazione dei tratti/stazioni di monitoraggio in situazioni con: derivazioni in serie senza restituzione in alveo (scarico impianto di monte direttamente prelevato dall impianto di valle) o con restituzione solo per brevi tratti poco significativi più opere di presa a servizio di un unico impianto utilizzatore. I parametri e le frequenze del monitoraggio dovranno essere definiti nel piano in dettaglio per ante operam e per i primi 3 anni post operam. Successivamente ai 3 anni post operam, il titolare dovrà redigere un nuovo piano di monitoraggio per i quattro anni seguenti e questo sino a tutto il periodo di concessione idroelettrica. Nelle more della revisione del piano, allo scadere del quarto anno, il titolare dovrà continuare ad effettuare i controlli con le modalità previste per gli anni antecedenti. In relazione alle risultanze del monitoraggio precedente e della verifica degli effetti cumulativi mediante il confronto con i monitoraggi degli impianti limitrofi e di altri eventuali monitoraggi di attività in zona, oltre allo sviluppo delle conoscenze e della normativa di settore, potranno essere modificati o integrati i parametri e le frequenze, come pure l individuazione dei tratti/stazioni. CONTENUTI DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Il piano di monitoraggio dovrà contenere: 1. Obiettivi 2. Definizione dell ambito di indagine 3. Parametri, modalità e frequenze del monitoraggio

3 4. Reportistica Nel seguito si riportano i contenuti da considerare/ trattare. 1 - Obiettivi Devono essere riportati gli obiettivi del monitoraggio proposto e i criteri di predisposizione del piano. 2 - Definizione dell ambito di indagine Il titolare dovrà indagare il corso d acqua derivato e gli eventuali corpi idrici interessati dalla realizzazione dell impianto. Dovranno essere censite e considerate le fonti di pressione ritenute significative in relazione al corso d acqua presenti oltre alla derivazione di interesse poste a monte e nel tratto sotteso. Nel caso di impianti con modulazione della produzione idroelettrica si dovrà descrivere con le modalità sopra esposte anche il tratto a valle dello scarico, almeno sino alla confluenza in un corso d acqua di maggior ordine e/o in un lago Parametri, modalità e frequenze del monitoraggio Parametri del monitoraggio I parametri da monitorare saranno individuati in base agli obiettivi del monitoraggio e alla definizione dell ambito di indagine e dovranno essere motivati e compresi tra i seguenti elementi previsti dalla normativa vigente: chimica (Rif. DM 260/2010 Allegato 1 A.4.1.2, tabelle 4.1.2/a e 4.1.2/b): nutrienti (N-NH4, N-NO3, P totale); Ossigeno disciolto (% di saturazione) e applicazione dell indice LIMeco. Altri elementi chimici (Rif. D.Lgs 152/2006 Allegati Parte Terza). biologica EQB (Rif. DM 260/2010 Allegato 1 A.4.1.1) : o Macroinvertebrati (applicazione dell indice STAR_ICMi) o Macrofite (applicazione dell indice IBMR) o Fitobentos (Diatomee - applicazione dell indice ICMi) o Fauna ittica (applicazione dell indice ISECI). Altri elementi biologici (Rif. D.Lgs 152/2006 Allegati Parte Terza). idromorfologica (Rif. DM 260/2010 Allegato 1 A.4.1.3). o Indice IARI o Indice IQM Monitoraggio delle portate derivate, rilasciate, sfiorate, restituite Elementi aggiuntivi Indicazioni sugli elementi di qualità chimica

4 Gli elementi chimici vanno controllati in relazione alla presenza di fonti di pressione o in situazioni di fondo naturale particolari sia in ante che in post operam. In ogni caso in assenza delle fonti degli elementi sopra indicate vanno eseguiti i controlli degli elementi chimici nell ante operam e ripetuti nel post operam stagionalmente. I metodi per l'analisi dei parametri chimici sono riportati nei Manuali e Linee Guida APAT/CNR-IRSA n. 29/2003 e successivi aggiornamenti Altri elementi chimici Potranno essere inseriti anche altri elementi oltre a quelli di cui al punto precedente in relazione alle fonti di pressione insistenti sul tratto attinto o a monte dello stesso biologica EQB Per i metodi del campionamento degli elementi di qualità biologica si dovrà fare riferimento al manuale APAT 46/2007, quaderni e notiziari CNR-IRSA per le acque dolci. L EQB Macroinvertebrati dovrà essere sempre eseguito in quanto ritenuto più sensibile alla pressione di tipo idrologico e morfologico. I campionamenti dovranno seguire i criteri previsti per i monitoraggi di tipo operativo. L EQB Macrofite, può essere facoltativo per i fiumi ricadenti nelle idroecoregioni alpine e per i fiumi grandi o molto grandi (come previsto dalla tabella 3.6 del DM 260/2010). Per quanto riguarda il Veneto, i corpi idrici appartenenti all idroecoregione alpina sono quelli caratterizzati dal codice tipo che inizia con 03, come riportato anche nell allegato B della DGR 1950/2013. In ogni caso vanno esclusi i campionamenti in corsi d acqua non guadabili o ad elevata torbidità o infine con copertura vegetazionale inferiore allo 5 %. L EQB Fitobentos sembra non essere adeguatamente rappresentativo dell impatto di una derivazione. (Rif. DM 260/2010 Allegato 1 A e tabella 3.2.). L EQB Fauna Ittica, nell attuale configurazione potrebbe non essere correttamente applicabile. In concomitanza con il monitoraggio dei macroinvertebrati e degli eventuali altri EQB che potranno essere richiesti, ARPAV potrà chiedere anche rilievi in campo delle caratteristiche degli habitat fluviali e ripariali (uso del suolo, vegetazione di riva, attributi fisici delle sponde e dell alveo, elementi artificiali ) previsti nel metodo CARAVAGGIO (derivato dal RIVER HABITAT SURVAY) Altri elementi biologici Potranno essere inseriti anche altri elementi oltre a quelli di cui al punto precedente in relazione alle fonti di pressione insistenti sul tratto attinto o a monte dello stesso idromorfologica

5 Nella fase ante operam andrà valutato l indice IQM: dell intero corpo idrico se il prelievo insiste sull asta di un corso d acqua identificato come corpo idrico del solo corso d acqua interessato (comunque dalla sorgente alla confluenza nel collettore di ordine superiore) in caso contrario. La valutazione dell IQM dovrà essere fatta considerando sia la situazione reale prima della realizzazione dell impianto sia simulando l impianto in esercizio, allo scopo di produrre già uno scenario dell evoluzione morfologica attesa. Gli stessi criteri saranno utilizzati per la valutazione dello IARI Monitoraggio delle portate Nella fase ante operam andrà monitorata in continuo con cadenza semioraria e per almeno un anno, la portata fluente nella sezione d alveo dove è prevista la derivazione o nella sezione idonea più prossima. Nel caso in cui non fosse possibile determinare una sezione adeguata al monitoraggio come sopra descritto, dovranno essere effettuate almeno una misura ogni 2 settimane, distanti da eventi pluviometrici importanti almeno 3 giorni, per non risentire degli effetti del deflusso superficiale. Nel post operam andranno monitorate in continuo e con cadenza semioraria, sull opera di presa: a) le portate utilizzate dall impianto e/o derivate b) le portate rilasciate (scaricate attraverso i dispositivi di rilascio in normali e come da disciplinare di concessione) c) le portate sfiorate (scaricate in eccesso dagli sfioratori e dalle traverse in di morbida-piena) d) le portate restituite al corso d acqua (qualora diverse dalle portate derivate e turbinate). In alternativa al punto c) potrà essere monitorata, con le stesse modalità di cui sopra, la portata in arrivo all opera di presa. Il monitoraggio della portata potrà avvenire con rilevazione diretta o indiretta (livelli/tiranti con relativi algoritmi di conversione) in riferimento ai dispositivi di derivazione, rilascio, sfioro e/o negli alvei interessati. I dati saranno trasmessi su schema e con modalità da concordare con ARPAV. Nella sezione individuata lungo il tratto sotteso dalla derivazione dovrà essere eseguita, in occasione dei campionamenti chimico-biologici, anche una misura della portata in alveo Elementi aggiuntivi Al fine di consentire un controllo da remoto, dovrà essere garantito il collegamento web ai principali parametri di monitoraggio oltre all eventuale installazione, se necessario per un controllo visivo, di una webcam posta sul dispositivo di presa e di rilascio del DMV Localizzazione dei tratti/stazioni La localizzazione dei tratti/stazioni dovrà essere proposta e motivata nel piano dal titolare e sarà definita nel corso di un sopralluogo congiunto proponente ARPAV.

6 Frequenze di monitoraggio Le frequenze vengono definite in dettaglio per i primi quattro anni di monitoraggio secondo lo schema seguente: Componente Durata del monitoraggio anteopera* Durata del monitoraggio post-opera N campagne all anno per tratto/stazione Periodo chimica 4 ante operam ** 4 post operam *** Altri parametri chimici da definirsi biologica macroinvertebrati EQB 3 ante operam ** 2 post operam biologica altri EQB 2 ante operam ** 2 post operam Altri elementi biologici da definirsi idromorfologica 1 ante operam Non in invernali Monitoraggio della portata fluente no dati semi orari in continuo Monitoraggio della portata derivata/rilasciata/sfiora ta/restituita no * con rinnovo quadriennale dopo il primo triennio ** da effettuare prima dell inizio dei lavori in alveo *** in assenza di pressione solo al terzo anno post operam dati semi orari in continuo Le date previste per le verifiche ed i nominativi dei tecnici/ditte incaricati dovranno essere comunicati ad ARPAV almeno 10 giorni prima della loro effettuazione; in caso di mancata esecuzione dei prelievi programmati ne dovrà essere data tempestiva comunicazione.

7 4. - Reportistica I risultati di ciascuna campagna di monitoraggio dovranno essere inviati ad ARPAV non appena emessi. I dati di portata andranno trasmessi mensilmente. Qualora si individuino criticità e/o sforamenti, il titolare dovrà tempestivamente segnalarle indicando le modalità di intervento, mitigazione e compensazione. Al fine di semplificare la trasmissione delle informazioni, potrà essere prevista la creazione di un portale su cui vengano caricati i risultati analitici e cui possano accedere l Ente che ha rilasciato l autorizzazione ed ARPAV Entro il 31 marzo di ogni anno dovrà essere trasmessa ad ARPAV e all Ente che ha rilasciato l autorizzazione alla realizzazione e all esercizio dell impianto una relazione riferita all anno precedente. Al termine dei primi quattro anni di monitoraggio entro il 31 marzo dell anno successivo verrà prodotta ed inviata ad ARPAV e all ente che ha rilasciato l autorizzazione una relazione riferita al quadriennio. Contestualmente dovrà essere presentata ad ARPAV la proposta di piano per il quadriennio successivo Rinnovi Nel caso di rinnovi di concessione vanno applicate le Linee Guida per gli aspetti relativi al post operam, da effettuarsi nei successivi 4 anni dal rinnovo della concessione.

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