Corso di Ragioneria Canale A - L Anno Accademico Prof.ssa Sabrina Pucci. La riclassificazione del conto economico civilistico

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1 Corso di Ragioneria Canale A - L Anno Accademico Prof.ssa Sabrina Pucci La riclassificazione del conto economico civilistico

2 Sommario 1. Il conto economico per l analisi della gestione 2. Il conto economico civilistico: - caratteristiche e carenze informative 3. Le configurazioni di conto economico utilizzate per le analisi di bilancio: - la configurazione a valore aggiunto - la configurazione a costo industriale del venduto 4. Esercizi riepilogativi

3 Il conto economico per l analisi della gestione Riguardo la struttura che il conto economico deve assumere affinché possa essere utilizzato per la valutazione delle performance aziendali, il principio contabile nazionale numero 12 ( di seguito OIC 12 ) afferma quanto segue: - il conto economico deve fornire un'espressiva rappresentazione e dimostrazione delle operazioni di gestione, mediante una sintesi dei componenti positivi e negativi di reddito che hanno contribuito a determinare il risultato economico conseguito, raggruppati in modo da fornire significativi risultati intermedi ; - il conto economico deve essere presentato in una forma che sia la più comprensibile per il lettore del bilancio. Si ritiene che la forma scalare, contrapposta a quella a sezioni divise, sia attualmente quella di più facile comprensibilità per il lettore e sia la più idonea a rappresentare ed a dimostrare il risultato economico conseguito in quanto consente di evidenziare risultati (aggregati) intermedi ottenuti tramite significativi raggruppamenti. - il conto economico dovrebbe evidenziare risultati intermedi significativi atti ad assicurare l'obiettivo dell'organica conoscenza della gestione ordinaria e straordinaria e nell'ambito di quella ordinaria della: - gestione tipica caratteristica; - gestione accessoria; - gestione finanziaria:

4 Conto Economico per le analisi di bilancio struttura sintetica Risultato della gestione caratteristica * +/- Risultato della gestione accessoria (atipica, extra - caratteristica) = Risultato della gestione ordinaria ante gestione finanziaria +/- Risultato della gestione finanziaria = Risultato della gestione ordinaria +/- Risultato della gestione straordinaria = Risultato prima delle imposte - Imposte sul reddito d esercizio = Utile ( Perdita ) dell esercizio * Il risultato della gestione caratteristica è individuato anche denominato: - Risultato operativo, - Earning Before Interests and Taxes (EBIT), - Margine operativo netto (MON).

5 Le gestioni in precedenza menzionate sono così definite dallo standard setter nazionale: - la gestione caratteristica comprende le operazioni che si manifestano in via continuativa nello svolgimento della gestione e che esprimono componenti positivi e negativi di reddito i quali identificano e qualificano la parte peculiare e distintiva dell'attività economica svolta dall'impresa, per la quale la stessa è finalizzata. - la gestione accessoria è individuata nei proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da cessione, anche di origine patrimoniale, tutti relativi ad operazioni che fanno parte della gestione ordinaria ma che non rientrano nella gestione caratteristica, in quella finanziaria ed in quella straordinaria. - la gestione finanziaria comprende i proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da cessione, svalutazioni e ripristini di valore tutti relativi a titoli, partecipazioni, conti bancari, crediti iscritti nelle immobilizzazioni e finanziamenti di qualsiasi natura attivi e passivi e utili e perdite su cambi. - l OIC 12 non definisce la gestione straordinaria in quanto non esiste un criterio univoco per l individuazione delle componenti di reddito appartenenti a tale area.

6 Le principali problematiche connesse alla redazione del conto economico per le analisi di gestione sono: (1) L INDIVIDUAZIONE DEL CONFINE TRA GESTIONE ORDINARIA E GESTIONE STRAORDINARIA: La dottrina e la prassi contabile hanno elaborato diversi criteri per l individuazione dei componenti straordinari di reddito. I principali sono: - la frequenza dell evento (eccezionalità); - l impatto sul reddito di esercizio (anormalità); - l estraneità alla gestione tipica: si tratta del criterio quello dal legislatore nazionale per la redazione del bilancio civilistico. Sul tema, la relazione accompagnatoria al D.Lgs 127/91: l'aggettivo straordinario, riferito a proventi ed oneri, non allude all'eccezionalità o anormalità dell'evento, bensí all'estraneità, della fonte del provento o dell'onere, alla attività ordinaria ); - la manifestazione di volontà: appartengono alla gestione ordinaria, i costi e i ricavi che si originano a seguito di eventi alla cui base vi è la manifestazione di volontà contrattuale dell impresa ( ad esempio, la svalutazione di un credito perché deriva dalla volontà dell impresa di concedere un finanziamento ); al contrario qualora non sia riscontrabile alcuna manifestazione di volontà da parte dell azienda, il fatto di gestione e il correlato costo o ricavo sono di pertinenza della gestione straordinaria ( incendio, furti, calamità naturali ); - l imputabilità: secondo tale classificazione si qualifica ordinario un evento alla cui base vi è la manifestazione di volontà contrattuale ed i cui effetti sono imputabili alle parti; un evento è, invece, straordinario se alla sua origine non c è manifestazione di volontà contrattuale oppure se c è volontà ma gli effetti non sono imputabili ad alcuna delle parti. ( Marco Lacchini, I componenti straordinari di reddito, Cedam, Padova, 1989 )

7 E importante sottolineare come non esista un criterio comunemente accettato per distinguere i componenti ordinari da quelli straordinari. Sul punto, il Prof. Lacchini sostiene: Gli eventi non sorgono nel mondo reale come ordinari o straordinari ; essi sono eventi e null altro; è l uomo che li classifica e li seleziona imponendo un suo metodo, un suo schema di riferimento alla realtà. Ciascun metodo è dunque soggettivo. Un metodo ha valore in quanto sia rispondente ad un fine. In presenza di una pluralità di metodi ha senso scegliere quello che meglio assolve il fine preindicato. (2) L INDIVIDUAZIONE DEL CONFINE TRA GESTIONE OPERATIVA, FINANZIARIA E ACCESSORIA: L area accessoria si differenzia da quella operativa in quanto identifica un complesso di operazioni che, anche se svolte con continuità, non riguardano direttamente il caratteristico e prevalente oggetto dell attività aziendale. Si tratta, in sostanza, di un area ove si raccolgono i risultati di gestioni aventi una natura complementare o collaterale rispetto alla gestione operativa. Possono rientrare nella gestione accessoria: - i componenti di reddito positivi e negativi derivanti dalla gestione di un patrimonio immobiliare ( plusvalenze e minusvalenze, svalutazioni e riprese di rettifica ); - la gestione dei cambi ( utili e perdite su cambi ), in quanto è tendenza ora sempre più diffusa tra le imprese sviluppare una vera e propria consapevole gestione speculativa dei cambi manovrandone i tempi, le piazze e le valute al fine di conseguire risultati reddituali positivi; - la gestione delle partecipazioni ( dividendi percepiti, plusvalenze e minusvalenze da alienazione )

8 essere: (3) IL METODO DI CLASSIFICAZIONE DEI COSTI OPERATIVI, che potrà - per natura, ossia in base alla causa economica dell evento che ha generato la componente negativa di reddito ( costi per ammortamento, costo per acquisto di materie prime; costi del lavoro, costi per servizi, etc) - per destinazione, ossia in base all ambito funzionale del costo. In quest ottica, si distinguono: (-) costi industriali: comprendono i costi riferiti all attività produttiva quali, ad esempio, quelli di utilizzazione delle materie prime, della manodopera diretta e indiretta utilizzata negli stabilimenti industriali, l ammortamento degli impianti e dei macchinari. (-) costi commerciali: vi appartengono tutte le voci di costo relative alla collocazione del prodotto sul mercato ( ad esempio: stipendi dei venditori e oneri accessori; provvigioni; spese di pubblicità; spese promozionali; spese di trasporto di vendita; accantonamento per svalutazione crediti ); (-) costi amministrativi, rappresentati dalle spese sostenute per il funzionamento quotidiano dell impresa a prescindere dallo svolgimento dell attività tipica oggetto dell impresa (ad esempio: le spese postali, le prestazioni professionali rese all impresa da commercialisti e avvocati, le assicurazioni, le spese per le pulizie dei locali, la cancelleria, etc.) (-) costi di ricerca e sviluppo, espressione di oneri pluriennali sostenuti per lo studio e la successiva implementazione di progetti specifici che contribuiranno ad accrescere le prospettive reddituali dell impresa. Possono riguardare sia prodotti che processi produttivi.

9 4) IL METODO DI DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO OPERATIVO. Il reddito operativo può essere determinato come: - (a) differenza tra ricavi ( valori ) e costi della produzione ottenuta - (b) differenza tra ricavi ( valori ) e costi della produzione venduta. A) Conto Economico a valore della produzione ottenuta Ricavi delle vendite - rimanenze iniziali prodotti + rimanenze finali prodotti = VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) rimanenze iniziali materie + acquisti materie - rimanenze finali materie + altri costi operativi costo materie utilizzate = COSTI DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (B) REDDITO OPERATIVO (A) (B) B) Conto Economico a valore della produzione venduta Ricavi delle vendite = VALORE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (A) rimanenze iniziali materie * + acquisti materie - rimanenze finali materie + altri costi operativi + rimanenze iniziali prodotti ** - rimanenze finali prodotti costo materie utilizzate = COSTI DELLA PRODUZIONE VENDUTA (B) REDDITO OPERATIVO (A) (B) Sostanzialmente i due prospetti si differenziano per il collocamento delle rimanenze di produzione: nel primo schema questa voce è, di fatto, assimilata ai ricavi di esercizio, nel secondo la variazione delle rimanenze di produzione realizza il passaggio dal costo della produzione ottenuta ( costo di utilizzazione delle materie prime + altri costi operativi ) a quello della produzione venduta. * Nel termine materie sono comprese le rimanenze di fattori produttivi: materie prime, sussidiarie, di consumo e merci. ** Nel termine prodotti sono comprese le rimanenze di produzione: prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; lavori in corso su ordinazione; incrementi per immobilizzazioni costruite in economia ( costi capitalizzati ).

10 Il conto economico civilistico Lo schema di conto economico previsto dalla legislazione civilistica ( articolo 2425, introdotto con il D. Lgs 127/91 ) può essere così riassunto: A - Valore della produzione B - Costi della produzione Differenza tra valori e costi della produzione (A - B) C - Proventi e oneri finanziari D - Rettifiche di valore di attività finanziarie E - Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/- D +/- E) Imposte sul reddito dell'esercizio; 23 - Utile (perdita) dell esercizio.

11 Le caratteristiche del conto economico ex- articolo 2425 sono: a) forma scalare; b) classificazione dei costi operativi per natura; c) presentazione di quattro (cinque) risultati intermedi: - nel saldo fra valori e costi della produzione ottenuta ( la variazione delle rimanenze di prodotto concorre alla formazione del valore della produzione ) sono inseriti i proventi e oneri appartenenti alla gestione operativa ed alla gestione accessoria. In particolare, il risultato della gestione accessoria è dato dalla differenza tra la voce A-5 (altri ricavi) e la voce B-14 ( oneri diversi di gestione ); - le lettere C e D si riferiscono alla gestione finanziaria; - la lettera E si riferisce alla gestione straordinaria. Nel bilancio civilistico si considerano componenti straordinari di reddito: - plusvalenze e minusvalenze derivanti da fatti per i quali la fonte del provento o dell'onere è estranea alla gestione ordinaria; - sopravvenienze e insussistenze attive e passive derivanti da fatti per i quali la fonte del provento o dell'onere è estranea alla gestione ordinaria; - componenti positivi o negativi relativi ad esercizi precedenti, inclusi gli errori di rilevazione di fatti di gestione o di valutazione di poste di bilancio; - effetti di variazioni dei criteri di valutazione adottati.

12 Il conto economico civilistico non può essere utilizzato ai fini dell analisi delle performance aziendali per le seguenti ragioni: (1) mancata evidenza del risultato operativo: il saldo tra valori e costi della produzione ottenuta è influenzato anche da proventi e oneri appartenenti alla gestione accessoria; (2) la distinzione tra componenti ordinari e straordinari di reddito realizzata dal legislatore nazionale non risulta compatibile con le esigenze dell analista finanziario. La prassi contabile tende a ridurre l ambito della gestione straordinaria al fine di evitare che gli amministratori si sbarazzino di costi scomodi, non computandoli nel calcolo del reddito operativo. Per questo motivo si considerano ordinari: - valori derivanti da fenomeni eccezionali, valori, cioè, generati da eventi di gestione rari come frequenza di manifestazione, ma sempre pertinenti all ambito della gestione ordinaria: un esempio illuminante è dato dal trattamento contabile dei costi che le imprese hanno sostenuto alla fine del 2001 per il passaggio all euro; - componenti di reddito di entità particolarmente elevata rispetto al consueto. Si consideri, ad esempio, una perdita su cambi particolarmente gravosa e dovuta ad una improvvisa e sfavorevole variazione di questi sostenuta da un impresa che opera regolarmente scambi commerciali con l estero.

13 Ai fini dell analisi di bilancio, appartengono alla gestione straordinaria anche quelle componenti di reddito derivanti da un particolare modo di manifestarsi di eventi od operazioni riconducibili alle attività ordinarie dell impresa. Da questo punto di vista, dunque, si considerano prevalentemente come appartenenti alla gestione ordinaria i costi e i ricavi che derivano dalle operazioni svolte in modo ricorrente ; di contro, si considerano come appartenenti alla gestione straordinaria i costi e i ricavi che hanno un basso grado di ripetibilità. La nozione di reddito ordinario che così ne risulta è pertanto quella di misura dell attitudine dell impresa a riprodurre, nel futuro, i redditi passati. (3) nelle analisi di bilancio, si ritiene che il risultato della gestione finanziaria debba comprendere esclusivamente la differenza tra costi e ricavi attinenti la struttura finanziaria dell azienda ( interessi passivi su prestiti ottenuti e interessi attivi su crediti commerciali ) mentre i proventi e oneri derivanti da operazioni su titoli e dalla concessione di crediti finanziari appartengono, al pari delle componenti di reddito generate dagli altri investimenti estranei al core business dell impresa, alla gestione accessoria. (4) ai fini dell analisi delle performance aziendali, è necessario procedere alla scomposizione dei ricavi e costi operativi al fine di determinare ulteriori risultati parziali. **Marco Doria, Le aree di gestione di CE nelle analisi di bilancio e la questione degli oneri pluriennali. Un caso aziendale; articolo consultabile dal seguente sito: -

14 Le configurazioni di conto economico utilizzate per le analisi di bilancio Una volta riassunte le ragioni che rendono necessaria la rielaborazione del conto economico civilistico, procediamo a descrivere i due schemi maggiormente utilizzati dagli analisti finanziari: la riclassificazione a valore della produzione e valore aggiunto, ( di qui innanzi anche solo a valore aggiunto o per natura ); la riclassificazione a costo industriale del venduto, ( nel seguito anche solo a costo del venduto o per destinazione ) Prima di procedere all analisi è opportuno premettere: per riclassificazione del bilancio, si intende l operazione di predisposizione dei dati del bilancio di esercizio per l analisi economico finanziaria della gestione ( Carlo Caramiello, Indici di bilancio, Giuffrè, 1993, Milano) a prescindere dal prospetto utilizzato, un conto economico rielaborato per l analisi di bilancio deve evidenziare i risultati delle quattro aree gestionali in precedenza descritte. I vari schemi impiegati dagli analisti finanziari si differenziano solamente per la modalità con la quale si perviene al reddito operativo. In altri termini, il valore dell EBIT non varia al mutare dello schema prescelto.

15 IL CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO Questa configurazione di conto economico si caratterizza per i seguenti aspetti: - analogamente al conto economico civilistico, è un modello a ricavi e costi della produzione ottenuta. Rispetto allo schema ex. articolo 2425 c.c. prevede una classificazione dei costi operativi in esterni ed interni al fine di ottenere due ulteriori grandezze intermedie - il valore aggiunto e il margine operativo lordo - particolarmente utili ai fini dell analisi reddituale; - come sostenuto dal Caramiello la distinzione tra costi interni ed esterni è basata su una finzione. Secondo l Autore, infatti, si suppone che nel momento dell inizio dei cicli produttivi l azienda abbia predisposto le strutture tecniche rappresentate dagli impianti; e le strutture organizzative, rappresentate dal personale dipendente. Questi due tipi di fattori, pertanto sono considerati fattori preesistenti rispetto alla produzione, ovvero fattori interni...ciò posto, per iniziare i cicli di produzione l azienda ha necessità di approvvigionarsi di tutti gli altri fattori complementari: le materie prime e tutti gli altri servizi operativi. Questi due tipi di fattori sono considerati fattori esterni poiché acquisiti dall esterno della combinazione aziendale. Riassumendo: - i costi per fattori interni sono rappresentati da tutti i fattori strutturali ( ammortamenti ) nonché i fattori correnti relativi al lavoro del personale dipendente; - i costi per fattori esterni sono costituiti da tutti i fattori correnti di esercizio fatta eccezione del lavoro dipendente ( costi delle materie utilizzate, costi per servizi, costi per godimento beni di terzi, oneri diversi di gestione appartenenti all area caratteristica )

16 Lo schema di determinazione del reddito operativo nel conto economico a valore aggiunto è il seguente: - costi del personale C. E. A VALORE AGGIUNTO ( reddito operativo ) valore della produzione civilistico al netto dei ricavi accessori - costi della produzione esterni (materie prime utilizzate e servizi) = VALORE AGGIUNTO* = MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)** - altri costi della produzione interni = RISULTATO OPERATIVO IL VALORE AGGIUNTO* esprime la differenza tra il valore della produzione e i costi esterni. L aggregato in esame identifica la parte del prodotto di esercizio che, coperti i costi esterni, consente la copertura dei costi operativi interni nonché degli eventuali oneri delle altre aree di gestione. In altri termini il valore aggiunto riflette la ripartizione della ricchezza generata dall impresa tra i vari stakeholder: - personale dipendente ( retribuzioni ) - finanziatori ( interessi passivi ) - Stato ( imposte ) - soci (dividendi ) - impresa ( autofinanziamento: ammortamenti, accantonamenti, utili non distribuiti ).

17 IL MARGINE OPERATIVO LORDO ( MOL EBITDA* ) è calcolato sottraendo al valore aggiunto i costi del personale. Si tratta di un indicatore parziale che riveste una particolare rilevanza in quanto, rispetto all EBIT, non risulta influenzato da componenti di reddito non monetari. Per questo il MOL è impiegato come base per il calcolo del flusso di cassa della gestione tipica poiché rappresenta l indicatore reddituale più assimilabile ad una grandezza finanziaria. IL CONTO ECONOMICO A COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO Questa configurazione di conto economico si caratterizza per i seguenti aspetti: - rispetto al modello civilistico, si tratta di un conto economico a ricavi e costi della produzione venduta ( la variazione delle rimanenze di prodotti è portata a rettifica del costo della produzione ottenuta ); - rispetto al modello civilistico, i costi operativi sono classificati per destinazione; - la costruzione di questo conto economico richiede la ripartizione dei costi operativi diversi dal costo delle materie utilizzate tra costi industriali, costi commerciali, costi amministrativi e costi di ricerca e sviluppo. I costi delle materie prime utilizzate non sono oggetto di ripartizione perché appartenenti alla categoria dei costi industriali. - dalla differenza tra i ricavi di vendita e il costo industriale del venduto, si ottiene il Margine industriale lordo. *EBITDA - Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization

18 Lo schema di determinazione del reddito operativo nel conto economico a costo industriale del venduto è il seguente Ricavi delle vendite + acquisti materie B) Conto Economico a costo industriale del venduto = VALORE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (A) rimanenze iniziali materie - rimanenze finali materie + altri costi operativi industriali + rimanenze iniziali prodotti - rimanenze finali prodotti = COSTI INDUSTRIALE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (B) MARGINE INDUSTRIALE LORDO(A) (B) - Costi commerciali - Costi amministrativi - Costi di ricerca e sviluppo = REDDITO OPERATIVO Il conto economico a costo industriale del venduto può essere costruito solo da un analista interno a meno che l impresa oggetto di valutazione non presenti in nota integrativa un prospetto contenente la suddivisione dei costi per destinazione.

19 ESERCIZI RIEPILOGATIVI ESERCIZIO N 1 Sulla base dei dati di seguito presentati si proceda alla determinazione del reddito operativo attraverso sia lo schema a valore aggiunto sia il modello a costo del venduto integrando gli importi mancanti con valori a scelta. - ricavi caratteristici rimanenze iniziali materie rimanenze finali materie rimanenze iniziali prodotti rimanenze finali prodotti costo di acquisto materie altri costi operativi esterni costo del personale altri costi operativi interni 4.200

20 SOLUZIONE ESERCIZIO 1 SCHEMA A VALORE AGGIUNTO - separata indicazione delle rimanenze iniziali e finali CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO ricavi caratteristici rimanenze iniziali "prodotti" rimanenze finali "prodotti" VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) rimanenze iniziali "materie" costi d'acquisto "materie" rimanenze finali "materie" altri costi operativi esterni COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) VALORE AGGIUNTO (C) = (A) - (B) costi del personale = MARGINE OPERATIVO LORDO altri costi operativi interni = RISULTATO OPERATIVO SCHEMA A VALORE AGGIUNTO - separata indicazione della variazione delle rimanenze CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO ricavi caratteristici variazione rimanenze finali "prodotti" VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) costi d'acquisto "materie" variazione rimanenze "materie" altri costi operativi esterni COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) VALORE AGGIUNTO (C) = (A) - (B) costi del personale = MARGINE OPERATIVO LORDO altri costi operativi interni = RISULTATO OPERATIVO 5.300

21 SCHEMA A COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO. Dato che il testo dell esercizio non riporta la classificazione dei costi per destinazione, procediamo alla ripartizione con dati a scelta. Ovviamente la somma tra i costi industriali, commerciali, amministrative e di ricerca e sviluppo deve coincidere con la somma dei costi operativi interni ed esterni. Si rammenta che le spese delle materie non sono oggetto di ripartizione perché classificate interamente come costi industriali. c. industriali c. commerciali c. amministrativi costi R & S Totale altri costi operativi esterni costi del personale altri costi operativi interni Totale CONTO ECONOMICO A COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO ricavi caratteristici VALORE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (A) rimanenze iniziali "materie" rimanenze iniziali "prodotti" costi d'acquisto "materie" costi industriali rimanenze finali "prodotti" rimanenze finali "materie" COSTO INDUSTRIALE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (B) MARGINE INDUSTRIALE LORDO costi commerciali costi amministrativi costi di ricerca e svliluppo -235 = RISULTATO OPERATIVO 5.300

22 ESERCIZIO N 2 Il conto economico 2008 della società Alfa, operante nel campo delle telecomunicazioni, è composto dalle seguenti voci: - ricavi delle vendite sopravvenienze attive proventi derivanti dalla gestione immobiliare incrementi di immobilizzazioni per lavori interni costi per servizi rimanenze iniziali materie prime e di consumo rimanenze finali materie prime e di consumo rimanenze iniziali prodotti finiti e semilavorati rimanenze finali prodotti finiti e semilavorati costi del personale accantonamenti per rischi operativi interessi passivi ammortamento immobilizzazioni strumentali costi per acquisto materie prime e di consumo imposte a carico dell esercizio Sulla base dei dati dianzi indicati, il candidato proceda alla redazione del conto economico a valore aggiunto.

23 SOLUZIONE separata indicazione delle rimanenze iniziali e finali CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO ricavi delle ven dite rimanenze iniziali prodotti finiti e semilavorati rimanenze finali prodotti finiti e semilavorati incremento di immobilizzazioni per lavori interni VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) rimanenze iniziali materie prime e di consumo costi per materie prime e di consumo rimanenze finali materie prime e di consumo costi per servizi COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) VALORE AGGIUNTO (C) = (A) -(B) costi del personale = MARGINE OPERATIVO LORDO ammortamen to delle immobilizzazion i accantonamenti per rischi = RISULTATO OPERATIVO (EBIT) p roven ti della ges tion e immobiliare RISULTATO DELLA G ESTIONE ACCESSORIA interessi passivi e altri oneri finanziari RISULTATO DELLA G ESTIONE FINANZIARIA sopravvenienze attive (4) RISULTATO G ESTIONE STRAORDINARIA REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE = (1) + (2) + (3) + (4) Imposte di competenza dell'esercizio UTILE DELL'ESERCIZIO 3.000

24 SOLUZIONE con indicazione della variazione delle rimanenze CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO ricavi delle ven dite variazione rimanenze prodotti finiti e semilavorati incremento di immobilizzazioni per lavori interni VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) costi per materie prime e di consumo variazione rimanenze finali materie prime e di consumo costi per servizi COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) VALORE AGGIUNTO (C) = (A) -(B) costi del personale = MARGINE OPERATIVO LORDO ammortamen to delle immobilizzazion i accantonamenti per rischi = RISULTATO OPERATIVO (EBIT) proven ti della ges tion e immobiliare RISULTATO DELLA GESTIONE ACCESSORIA interessi passivi e altri oneri finanziari RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA s opravven ien ze attive (4) RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE = (1) + (2) + (3) + (4) Impos te di competen za dell'es ercizio UTILE DELL'ESERCIZIO 3.000

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