Autorità di Bacino DELL ADIGE E DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
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- Renzo Di Lorenzo
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1 Autorità di Bacino DELL ADIGE E DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE ACQUA: A CHI RIVOLGERSI, QUANDO DOVE, PERCHE. LE CHIAVI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE ing. Roberto Casarin Padova, 15 maggio 2012
2 L AUTORITA DI BACINO NASCE CON LA LEGGE N. 183/1989 CHE: 1 - Definisce il concetto di difesa del suolo (insieme delle attività conoscitiva, di pianificazione e di gestione del territorio finalizzate alla difesa dalle acque, alla difesa delle acque ed alla tutela dei relativi aspetti ambientali) 2 - Identifica nel bacino idrografico l ambito di riferimento suddividendo il territorio italiano in bacini idrografici nazionali, interregionali e regionali 3 - Istituisce le Autorità di Bacino con il compito principale di redigere i Piani di Bacino (strumento sovraordinato rispetto agli altri tipi di pianificazione territoriale)
3 LIVENZA Territorio: Friuli-Venezia Giulia, Veneto Popolazione: abitanti Superficie bacino: Kmq Portata evento di piena 1966: mc/s teorici a Motta di Livenza, mc/s alla confluenza Cellina-Meduna. TAGLIAMENTO Territorio: Friuli-Venezia Giulia, Veneto Popolazione: abitanti Superficie bacino: Kmq Portata evento di piena 1966: mc/s a Latisana. PIAVE Territorio: Trentino, Veneto, Friuli-Venezia Giulia Popolazione: abitanti Superficie del bacino: Kmq Portata evento di piena 1966: mc/s a Segusino. BRENTA-BACCHIGLIONE Territorio: Trentino, Veneto Popolazione: abitanti Superficie del bacino: Kmq Portata evento di piena 1966: 2800 mc/s a Bassano (Brenta), 600 mc/s a Montegaldella (Bacchiglione), 340 mc/s a Cologna Veneta (Guà). ISONZO Territorio: Friuli-Venezia Giulia, Slovenia Popolazione: abitanti (in Italia) Superficie bacino: kmq (di cui in Italia) Portata massima nel 1924: mc/s a Salcano.
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5 PIANI DI ASSETTO IDROGEOLOGICO LIVENZA -> adottato definitivamente con Delibera del C.I n. 4 del > attualmente in attesa di approvazione con DPCM e successiva pubblicazione in G.U. ISONZO, TAGLIAMENTO, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE -> adottato Progetto di Piano con Delibera del C.I. n. 1 del (GU n. 236 del ) e relative misure di salvaguardia -> adottata la Variante al Progetto di PAI con Delibera del C.I. n. 4 del GU n. 233 del ) e correlate misure di salvaguardia -> norme scadute il e prorogate in virtù dell OPCM n del (GU n. 272 del ) ADIGE -> approvato il PAI con DPCM del > adottata la Variante per la tutela del Rischio Idrogeologico per le aree in dissesto da versante con Delibera del C.I. n. 2 del
6 CARTOGRAFIA DEI P.A.I.
7 DIRETTIVA UE 2000/60 à D. Lgs. n. 152/2006 (PARTE TERZA) NORME IN MATERIA DI: Ø Difesa del suolo e lotta alla desertificazione Ø Tutela delle acque dall inquinamento Ø Gestione delle risorse idriche Distretti Idrografici (art. 64) Piano di Bacino distrettuale Piano di Gestione delle Acque Piano di Tutela delle Acque
8 BACINI IDROGRAFICI DEL DISTRETTO ALPI ORIENTALI Specificità del territorio distrettuale 14 bacini con caratteri idrologici e morfologici diversificati Sistemi idrografici confluenti in un comune recettore (Mare Adriatico) Due ambiti lagunari di particolare interesse ambientale Superficie totale: circa kmq Abitanti : circa Carattere transfrontaliero di alcuni bacini
9 PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE Direttiva UE 2000/60 à D.Lgs. 152/2006 Approvato con Delibera del Comitato Istituzionale n. 1 del MISURE DI BASE sono relative: all attuazione la normativa comunitaria in materia di protezione delle acque; alle altre finalità individuate dall art. 11, comma 3, della direttiva quadro acque MISURE MISURE SUPPLEMENTARI: provvedimenti previsti a completamento delle misure di base. Sono definite a SCALA DI BACINO o a SCALA DISTRETTUALE.
10 PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI Direttiva UE 2007/60 à D.Lgs. 49/2010 AUTORITA DI BACINO Ø mappe della pericolosità e mappe del rischio (entro il 2013) con considerazione dei cambiamenti climatici ed uso sostenibile del suolo Ø piano di gestione (entro 2015) con individuazione di misure adeguate per la riduzione del rischio REGIONE Ø interventi non strutturali: sistemi di previsione e allertamento e piani di protezione civile Ø interventi strutturali: bacini di laminazione e diversioni, interventi su corpi arginali e ricalibratura degli alvei
11 PIANIFICAZIONE DI DISTRETTO DIRETTIVA ACQUE 2000/60 (D.Lgs.152/2006) DIRETTIVA ALLUVIONI 2007/60 (D.Lgs.49/2010) PIANO DI BACINO DISTRETTUALE AUTORITA DI BACINO PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE (art.117 D.Lgs.152/2006) PIANO STRALCIO ASSETTO IDROGEOLOGICO (art.67 D.Lgs.152/2006) PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI (art. 7 D.Lgs.49/2010) REGIONI PROVINCE AUTONOME PIANO TUTELA ACQUE (art. 121 D.Lgs.152/2006) PIANO GENERALE UTILIZZAZIONE ACQUE PUBBLICHE (D.Lgs. 463/1999) SISTEMI ALLERTAMENTO PROTEZIONE CIVILE (art. 7 D.Lgs.49/2010) PROGRAMMAZIONE PROGETTAZIONE ESECUZIONE INTERVENTI
12 Autorità di Bacino DELL ADIGE E DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE Grazie per l attenzione
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