UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia. Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012.
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- Giorgio Fumagalli
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012 Fare e pensare: il tirocinio curricolare come occasione per apprendere dall'esperienza PhD. Emanuela Spaggiari
2 La circolarità tra fare e pensare Pensiero prima dell azione Pensiero durante l azione Pensiero dopo l azione
3 Il tirocinio come attività professionalizzante Il tirocinio è un attività teorico-pratica professionalizzante: ci aiuta a comprendere in quali contesti vorremo/potremo operare come educatori.
4 Il tirocinio come apprendimento dall esperienza Il tirocinio ci consente di apprendere dall esperienza, in situazione protetta, ossia in relazione con una guida esperta. Per questo è fondamentale costruire una buona relazione con il nostro tutor all interno dell ente e valorizzare i feedback che ci vengono dati durante l esperienza.
5 Il tirocinio curricolare come esperienza educativa Integrazione di teoria e pratica; relazione dialettica tra teoria e prassi educativa; creazione di nessi significativi tra formazione accademica e esperienza vissuta in situazione; rapporto circolare tra momento teorico e operativo Esperienza educativa (consente di percepire i significati e le relazioni tra attività svolta e conseguenze ottenute)
6 Il tirocinio non è lavoro Non è un lavoro (possibile esperienza diseducativa: si esaurisce nell attività stessa) E più di un lavoro, in quanto è esperienza professionale accompagnata (da un tutor aziendale e da un responsabile universitario) e caratterizzata dalla riflessione Riflettere per comprendere il senso (anche implicito) delle esperienze vissute e per formare un habitus critico capace di affrontare la complessità delle situazioni educative
7 I livelli della riflessione (I) Riflessione sulla motivazione: i bisogni e i desideri che sono all origine della scelta di un particolare tirocinio Riflessione in-azione: attenzione al contesto in cui si agisce, soprattutto per cogliere le situazioni incerte e non agire immediatamente sulla base delle nostre abitudini di comportamento e di interpretazione.
8 I livelli della riflessione (II) Riflessione sull azione: riflessione retrospettiva per ricostruire l esperienza di tirocinio Riflessione trasformativa-sull azionepossibile: il tirocinante si immedesima nelle esperienze educative osservate per ricercare soluzioni alternative rispetto al proprio ed altrui comportamento (rilettura critica dell esperienza vissuta)
9 I livelli della riflessione (III) Riflessione metacognitiva: ultimo e più alto momento riflessivo per interpretare i processi impliciti che hanno guidato la propria condotta durante il tirocinio, imparando a non dare nulla per scontato. Premessa alla costruzione di un agire autenticamente professionale.
10 Un ponte tra Università e mondo del lavoro Aspetto applicativo dei saperi; nesso tra Università e mondo del lavoro Importanza del saper fare (mettere in atto le proprie capacità, conoscenze, abilità) Concezione costruttivistica dell apprendimento: ruolo attivo e co-costruttivo del soggetto in apprendimento Dalla conoscenza (dimensione informativa) alla competenza (dimensione educativa)
11 Valore orientativo e conoscitivo Duplice valore del tirocinio per riflettere criticamente sulla propria professione futura : Orientativo: permette di entrare in modo protetto nel mondo del lavoro, di conoscere internamente la realtà aziendale e le sue dinamiche organizzative e lavorative, aiutando lo studente ad assumere maggior consapevolezza circa le proprie scelte professionali. Conoscitivo/formativo: consente di approfondire, verificare ed ampliare le conoscenze acquisite, ed è un occasione di riflessione critica su di esse.
12 Quali obiettivi? Acquisire competenze professionali Individuare i propri limiti e le proprie potenzialità Correggere eventualmente i propri atteggiamenti (razionalizzare pregiudizi e idee stereotipate relative alla professione educativa)
13 Quale atteggiamento? Il soggetto viene chiamato ad essere progressivamente sempre più presente e responsabile nella propria attività di tirocinio Atteggiamento partecipe e consapevole, mirato ad apprendere dall esperienza Atteggiamento esplorativo e di ricerca Imparare ad osservare, confrontare, riflettere, interpretare
14 I SOGGETTI in primo piano Attenzione ai soggetti e alle loro relazioni, oltre che alle relazioni tra soggetti e regole (implicite ed esplicite) delle istituzioni Gli oggetti (modelli, teorie) restano sullo sfondo.
15 Bibliografia Bartolini A., Riccardini M.G. (2006), Il tirocinio nella professionalità educativa, Il Segno dei Gabrielli editori, Verona. Czerwinsky Domenis L., Grassilli B. (a cura di) (2005), Nuovi contesti della formazione. Pratica professionale e processi riflessivi nel tirocinio, Franco Angeli, Milano. Palmieri C., Pozzoli B., Rossetti S.A., Tognetti S. (a cura di) (2009), Pensare e fare tirocinio. Manuale di tirocinio per l educatore professionale, Franco Angeli, Milano. Pascucci P. (2008), Stage e lavoro. La disciplina dei tirocini formativi e di orientamento, Giappichelli, Torino. Salerni A. (2007), Apprendere tra università e lavoro. Un modello per la gestione del tirocinio universitario, Homolegens, Roma.
16 Per approfondire (con i testi citati durante le lezioni) Bruner J. (1997), La cultura dell educazione, Feltrinelli, Milano Bruner J. (1992), La ricerca del significato, Bollati Boringhieri, Torino Manghi S. (2004), La conoscenza ecologica, Raffaello Cortina, Milano Demetrio D. (1996), Raccontarsi. L autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano
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