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3 Edizioni Direzione editoriale: Progetti di Editoria s.r.l. Redazione: Tiziana Lazzaretti Progetto grafico e videoimpaginazione: Icosaedron s.n.c. Coordinamento edizione digitale: Roberto Rustico Cartografia e Copertina: Vavassori & Vavassori Disegni: Vavassori & Vavassori, Simona Castelli, SpaceGRAPHIC, Icosaedron s.n.c. Stampa: Castelli Bolis - Cenate Sotto (Bg) Questo volume è disponibile anche in versione digitale. Per scaricarla: 1. prendi nota del codice stampato sul bollino, se presente in questa pagina solo sulle copie destinate alla vendita 2. segui le istruzioni sul sito della Casa Editrice Con la collaborazione della Redazione e dei Consulenti dell I.I.E.A. Il coupon riprodotto nelle copie destinate alla vendita può essere associato ad un solo account per scaricare la versione digitale del libro. L accesso a tutti i contenuti digitali è riservato all utente registrato, che ha accettato le relative condizioni generali di licenza d uso riportate sul sito della Casa Editrice. Tale licenza non è trasferibile a terzi. La Casa Editrice ATLAS opera con il Sistema Qualità conforme alla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 certificato da CISQ CERTICARGRAF. Il presente volume è conforme alle nuove Indicazioni Nazionali e alle nuove disposizioni ministeriali in merito alle caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo. Referenze iconografiche: Archivio Atlas, Archivio Icosaedron. Si ringraziano O.M.B. di Covo e Persico S.p.A. di Nembro per i disegni meccanici forniti. L Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare errori di attribuzione o eventuali omissioni sui detentori di diritto di copyright non potuti reperire. Ogni riproduzione del presente volume è vietata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, Milano, autorizzazioni@clearedi.org e sito web by Istituto Italiano Edizioni Atlas - Via Crescenzi, Bergamo Tel Fax

4 2 PRESENTAZIONE Dalle rappresentazioni grafiche al disegno tecnico di progetto L insegnamento di Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica concorre all acquisizione di queste competenze: utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; padroneggiare l uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell ambiente e del territorio; utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell apprendimento permanente; collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi. Tali competenze sono da sviluppare nell arco del quinquennio, ma i presupposti fondamentali sono da porre fin dal primo biennio. Questi, in sintesi, sono gli argomenti da affrontare nell ambito del Disegno tecnico, con la giusta gradualità. 1. Le Norme UNI Nel disegno tecnico è opportuno applicare precise norme, universalmente accettate, affinché diventi linguaggio universale di rappresentazione e comunicazione tecnica. In Italia l ente di normalizzazione si chiama UNI ( nte Nazionale Italiano di Unificazione). Le norme non sono strettamente obbligatorie, ma, nel caso si voglia presentare un progetto a un concorso internazionale di costruzioni edilizie, meccaniche e di impianti di vario genere, è assolutamente prescritto il loro utilizzo, pena l esclusione dalla graduatoria. Dato il grande numero di norme, è opportuna una loro regolare consultazione, almeno delle principali. 2. Il disegno industriale Il disegno tecnico industriale è fondato sul disegno geometrico eseguito con strumenti tradizionali (riga, squadre, compasso, tecnigrafo, penna a china, ecc.) oppure con strumenti informatici (software di CAD). Si differenzia dal disegno geometrico anzitutto perché richiede indicazioni precise sulle dimensioni (mediante la quotatura), sui materiali di costruzione dell oggetto e sulle relative tecnologie industriali. Viene regolarmente applicato all edilizia, alla meccanica, all elettrotecnica, all elettronica, ecc. Se il disegno progettuale è ben eseguito, con buona probabilità si otterrà un oggetto di qualità superiore.

5 3 3. Analisi dell oggetto e disegno di rilievo L analisi tecnica di un oggetto, di un attrezzo, di una macchina, è il primo passo per interpretare la realtà tecnologica. Partendo dalla semplice osservazione, eseguendo poi schizzi a mano libera, misurazioni e disegni in scala, conoscerai gradualmente il rapporto fra il tutto e una parte, e la funzione di una certa parte in un oggetto. Conoscerai le relazioni tra forma/struttura/funzione/materiali e potrai descrivere e classificare oggetti, utensìli e macchine, con la prospettiva di arrivare alla progettazione e realizzazione di un tuo oggetto. 4. Il metodo progettuale Il metodo progettuale altro non è che una serie di operazioni necessarie, disposte in un ordine logico, suggerito dall esperienza, per poter arrivare al massimo risultato con il minimo sforzo, scegliendo la soluzione migliore. L acquisizione di un metodo progettuale diventa, quindi, un elemento fondamentale per la formazione di una base culturale attenta ai metodi della tecnica e alla riflessione tecnologica. 5. Organizzazione aziendale e qualità La tecnologia investe tutti i principali settori dell economia ed assume sempre maggior importanza, in un mondo ormai globalizzato. La struttura delle aziende e il modo di lavorare sono in continua evoluzione: padroneggiare l uso di strumenti tecnologici e utilizzare procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai diversi settori tecnologici, sono le competenze da sviluppare per un proficuo futuro inserimento nel mondo del lavoro. La ricerca della qualità, intesa come miglioramento continuo, è alla base della competitività industriale, che le aziende devono sostenere nel mercato globale. 6. La sicurezza Abbiamo visto che padroneggiare l uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro è una delle competenze base della disciplina. L industria ha poi portato progresso e benessere all umanità, creando però problemi all ambiente e squilibri socioeconomici, per cui il rapporto tra gli esseri viventi e la tecnologia va ripensato in termini di sostenibilità ambientale e qualità sociale. Possiamo riassumere l approccio alla produzione in questi termini: a. agire in sicurezza; b. agire in qualità; c. agire in armonia con l ambiente, per uno sviluppo sostenibile.

6 4 PRESENTAZIONE Un opera mista: libro cartaceo e versione digitale per computer, tablet e LIM Politecnico è un libro misto in modalità di tipo B: la parte cartacea si completa con i contenuti digitali integrativi e le espansioni multimediali della versione ebook+ e con quelli proposti sul sito della Casa Editrice e sul sito dell autore. In particolare, sulla versione digitale dell opera ci sono: Gallerie di immagini e di disegni Video PRESENTAZIONE 2 1 IL DISEGNO TECNICO MODULO 1 Norme UNI per il disegno tecnico 8 10 Le norme UNI 12 Norme UNI per la rappresentazione grafica e il disegno tecnico Il formato dei fogli - UNI EN ISO 5457: Verifiche interattive Contenuti digitali integrativi Sul sito della Casa Editrice sono pubblicate schede di approfondimento, gallerie di immagini e di disegni, e altri esercizi. Approfondimenti Gallerie di immagini e disegni Altri esercizi 2. Tipi di linee - UNI EN ISO : Linee utilizzate nei disegni tecnici Formato delle scritte - UNI EN ISO Formato dei tratteggi - UNI 3972 e UNI ISO : Scale di rappresentazione - UNI EN ISO 5455: Uso di scale di ingrandimento e riduzione Princìpi generali di rappresentazione - UNI EN ISO : a. Simboli elettrici CEI 30 b. Simboli per arredi 34 MODULO 2 Metodi di rappresentazione tecnica Rappresentazione ortografica: le proiezioni ortogonali - UNI EN ISO : a. Metodo del primo diedro o europeo 37 b. Metodo del terzo diedro o americano 38 c. Metodo delle frecce di riferimento Rappresentazioni ortografiche particolari - UNI ISO : Ulteriori materiali sono disponibili sul sito dell autore Per il Docente Per i Docenti che adottano il testo sono disponibili i Materiali didattici (programmazione didattica e test di verifica delle competenze) a stampa e in formato pdf sul sito della Casa Editrice, nell area riservata al Docente. Inoltre, è disponibile un DVD-Rom con tutte le espansioni multimediali dell ebook+ e i contenuti digitali integrativi. 3. Viste nei disegni di meccanica e ingegneria - UNI ISO : Sezioni e tagli - UNI ISO : Rappresentazione grafica di sezioni e tagli 44 Tratteggi di campitura nelle sezioni - UNI ISO : Errori da evitare nel disegnare sezioni Completare le sezioni in modo corretto Rappresentazioni assonometriche - UNI EN ISO :

7 5 a. Assonometria isometrica 49 b. Assonometria dimetrica 50 c. Assonometria obliqua 51 d. Assonometria planometrica Dall isometrica ad altra assonometria Rappresentazioni assonometriche Spaccato assonometrico Rappresentazioni prospettiche - UNI EN ISO : Metodi di proiezione centrale (prospettica) 58 Metodo di proiezione prospettica a un punto 58 Prospettiva a un punto Metodo di intersezione 59 ESEMPIO 1: Prospettiva a un punto 59 ESEMPIO 2: Prospettiva a un punto Prospettiva a un punto, metodo di intersezione - Metodo A 61 Metodo di proiezione prospettica a due punti 62 ESEMPIO: Prospettiva a due punti (punti di fuga) 63 Metodo di proiezione prospettica a tre punti 64 MODULO 4 Rugosità, Zigrinature, Tolleranze Rugosità - UNI EN 10049: Rappresentazione grafica della rugosità 88 Tabella dei segni grafici che indicano la direzione dei solchi ottenuti per lavorazione 89 Lettura dei simboli grafici di rugosità Zigrinature - UNI Tolleranze dimensionali e geometriche 92 a. Tolleranze per dimensioni lineari e angolari - UNI EN Rappresentare le rugosità Rappresentare le tolleranze in modi diversi Tolleranze variabili negli accoppiamenti foro-albero 97 b. Tolleranze geometriche Il riquadro delle tolleranze Simboli delle tolleranze geometriche Tolleranze geometriche 101 INDICE ESEMPIO 1: Prospettiva a tre punti dall alto 65 ESEMPIO 2: Prospettiva a tre punti dal basso Prospettiva a tre punti 67 MODULO 5 Sistemi di unione e collegamenti Collegamenti filettati (threads) 102 MODULO 3 Dimensioni e quotatura 68 Disegni tecnici - Quotatura e indicazione delle tolleranze UNI ISO 129-1: Linee di misura Linee di riferimento (extension lines) Frecce terminali Linee di richiamo 71 Rappresentazione grafica di filettature e parti filettate UNI EN ISO 6410: Rappresentazione dettagliata della forma reale degli inserti filettati - UNI EN ISO : Filettature normalizzate 107 Filettature e parti filettate - UNI EN ISO : Filettature di piccolo diametro - UNI EN ISO : Prospetto riassuntivo di rappresentazione semplificata di viti e dadi Valore numerico della quota Casi speciali Proiezioni e quotatura Piastra meccanica con filettature Funzionalità della quotatura Sistemi di quotatura 73 Quotatura di elementi geometrici Evitare errori nella quotatura Quotatura di un semplice oggetto Quotatura di un elemento meccanico Quotatura di un supporto di un cilindro Collegamenti fissi mediante chiodatura Collegamenti mediante chiodatura Rappresentazione di chiodature Collegamenti fissi mediante saldatura 116 Segni grafici elementari 117 Segni grafici combinati 118 Segni grafici supplementari 118

8 6 INDICE Applicazione combinata di segni grafici elementari e supplementari 119 Quotatura delle saldature - UNI EN ISO 2553: Rappresentare saldature Travi metalliche saldate 123 a. Grafo 148 b. Organigramma Diagramma di flusso e mappa concettuale 149 a. Diagramma di flusso 149 b. Mappa concettuale 150 MODULO 6 Disegni d assieme Segnaletica infografica Infografica commerciale 151 Contenuti digitali integrativi Classificazione dei disegni 124 La distinta base dei componenti Il disegno d assieme di un gruppo complesso Il disegno complessivo Disegno d assieme di una maniglia Approfondimenti Gallerie di immagini Altri esercizi DAL PROGETTO AL PRODOTTO 152 MODULO 7 MODULO 1 Disegno dal vero e di rilievo 132 Metodo progettuale Dall analisi al progetto Rilievo e disegno, passi dell esecuzione Esempio di analisi tecnica di un oggetto Come si esegue lo schizzo a mano libera Dallo schizzo alla quotatura Disegno dal vero e analisi dell oggetto Il disegno d assieme di una molletta per panni Rilievo dell aula scolastica 141 MODULO 8 Rappresentazione grafica di dati 142 Grafici, diagrammi, infografica 142 Diagrammi e cartogrammi - UNI 2949: Rappresentazione grafica di dati quantitativi 145 Dal progetto al prodotto 154 Approccio integrato alla progettazione Il processo di progettazione secondo Pahl e Beitz (1984) Dal progetto al prodotto: sintesi del processo industriale 157 MODULO 2 Il processo produttivo 158 L organizzazione aziendale 158 Princìpi di organizzazione aziendale 158 Funzioni aziendali 160 Controllo di gestione 161 La produzione 162 Lean Thinking 164 a. Diagramma cartesiano a coordinate ortogonali 145 TEST VERIFICA 165 b. Istogramma a colonne (ortogramma) e a barre orizzontali 145 c. Istogramma a settori circolari (areogramma) 146 d. Diagramma polare Rappresentazione grafica di fatti e fenomeni 147 a. Ideogramma (istogramma pittoriale o pittogramma) 147 b. Cartogramma Rappresentazione grafica di processi 148 MODULO 3 Il sistema qualità Che cosa si intende per Qualità? Storia della qualità Evoluzione del concetto di qualità Norme UNI per la Qualità Gli 8 princìpi della Qualità 171

9 7 6. Certificazione della Qualità La normativa sulla certificazione della qualità Le nuove norme per la qualità ISO 9001: Pianificare il Sistema di gestione per la Qualità 175 TEST 1. Misurare la qualità e l efficacia nel lavoro di gruppo 176 VERIFICA 177 Contenuti digitali integrativi Approfondimenti Gallerie di immagini Altri esercizi MODULO 3 I rischi La movimentazione manuale dei carichi La prevenzione degli incendi Il rischio elettrico Lavoro al videoterminale (VDT) Barriere architettoniche Rischio meccanico e sicurezza delle macchine Rischio chimico I rischi in cantiere 218 INDICE 1. Mappa della procedura di valutazione del rischio (metodologia CEE) SALUTE E SICUREZZA La sicurezza in casa Check-List della sicurezza in casa 222 MODULO 1 La sicurezza 180 TEST VERIFICA 223 MODULO 4 La sicurezza a scuola e in alternanza 224 Sicurezza, innanzi tutto! 180 Gli infortuni Sicurezza: prevenzione e protezione 182 Le statistiche nazionali sulla sicurezza Obblighi del datore di lavoro Obblighi dei lavoratori I fattori di rischio Metodologia per la valutazione dei rischi Gestione della prevenzione e le misure di tutela 188 TEST VERIFICA La sicurezza a scuola Sicurezza a scuola: attività di laboratorio Il contesto interno della scuola Le attività laboratoriali Uso di strumenti e attrezzature specifiche Ruoli, funzioni e strutture deputati alla salute e alla sicurezza La salute e la sicurezza La salute e la sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro 228 MODULO 2 La sicurezza sull ambiente di lavoro 190 TEST VERIFICA Sicurezza in alternanza scuola/lavoro Gli ambienti di lavoro 190 Requisiti ergonomici dell ambiente di lavoro Le attrezzature per il lavoro 192 La Direttiva macchine 2006/42/CE I dispositivi di protezione individuale (DPI) 194 Requisiti dei DPI La segnaletica - UNI EN ISO 7010: TEST 1. Ridisegno di alcuni segnali per la sicurezza 200 VERIFICA Salute e sicurezza in Alternanza 232 TEST VERIFICA Modello di convenzione per tirocinio di Alternanza scuola/lavoro Libretto della sicurezza per il tirocinio di Alternanza scuola/lavoro 237 APPENDICE: Glossario della sicurezza 238 Contenuti digitali integrativi Approfondimenti Gallerie di immagini Altri esercizi

10 1 IL DISEGNO TECNICO

11 Pagina Modulo 1 Norme UNI per il disegno tecnico 10 Modulo 2 Metodi di rappresentazione tecnica 36 Modulo 3 Dimensioni e quotatura 68 Modulo 4 Rugosità, Zigrinature, Tolleranze 86 Modulo 5 Sistemi di unione e collegamenti 102 Modulo 6 Disegni d assieme 124 Modulo 7 Disegno dal vero e di rilievo 132 Modulo 8 Rappresentazione grafica di dati 142

12 10 MODULO 1 - Norme UNI per il disegno tecnico Che cosa si intende per disegno tecnico? Il disegno tecnico rappresenta il mezzo che consente la trasmissione e la conservazione del sapere nei vari ambiti della tecnologia. Nel corso dei secoli sono state elaborate diverse tecniche e numerose regole, in relazione allo sviluppo delle esigenze progettuali alle quali il disegno doveva rispondere. Per alcuni il disegno tecnico dovrebbe essere un linguaggio universale : in realtà, a differenza del disegno artistico e figurativo, assai più intuitivo, per comprendere un disegno tecnico dobbiamo acquisire preliminari conoscenze e abilità su come trascrivere graficamente un progetto e come visualizzare le istruzioni per realizzarlo nella pratica. Disegno tecnico non è la rappresentazione più o meno realistica di apparecchi e meccanismi, realizzata mediante disegni prospettici o assonometrie, magari con uso del colore. Disegno tecnico è invece, per esempio, la rappresentazione di un circuito elettronico, anche se totalmente incomprensibile a chi non possieda, come prerequisito, la conoscenza dei codici di traduzione dei simboli grafici. Definizione 1 Ferdinand Redtenbacher, ingegnere tedesco, verso la metà del XIX secolo, a proposito del disegno meccanico affermava: Il disegno costituisce per il meccanico un mezzo mediante il quale egli può rappresentare con chiarezza, acutezza e rigore i suoi pensieri e le sue riflessioni, in modo da non lasciare niente da desiderare. Una macchina disegnata è come una realizzazione ideale della stessa, ma fatta con un materiale di minor costo e più facile trattamento del ferro o dell acciaio... Ma il disegno non è solo estremamente importante per il progetto, bensì anche per la costruzione vera e propria, in quanto con questo metodo le dimensioni e la forma di tutte le parti sono fissate in modo esatto e sicuro fin dal principio, di modo che la costruzione consiste nel riprodurre con il materiale di costruzione esattamente tutto quanto il disegno rappresenta. Definizione 2 Più in generale, se leggiamo la definizione di Disegno tecnico su un dizionario enciclopedico troviamo: rappresentazione in piano, generalmente su carta, di oggetti da costruire, accompagnata da tutti i dati necessari per le costruzioni, eseguita in scala opportuna e con l ausilio di appositi strumenti come righe, squadre, sagome, normografi, ecc.; tale tecnica è oggi per lo più sostituita dal d. con il calcolatore, con cui si intende la progettazione e la realizzazione, mediante elaboratori elettronici (corredati o no di appositi dispositivi quali penne elettroniche, tavolette digitalizzatrici, cursori di precisione, ecc.), di disegni che possono apparire su un terminale video oppure essere riprodotti su carta da particolari dispositivi traccianti (plotter) o da stampanti (i programmi informatici specializzati in tale ambito sono denominati CAD). (da Vocabolario on line Treccani).

13 11 Il disegno tecnico nel corso dei secoli Per secoli il disegno degli oggetti tecnici, costruzioni, macchine, attrezzi, si è limitato alla rappresentazione figurativa, utile per comunicare un idea generale dell oggetto, ma priva dell esattezza necessaria per fornire indicazioni costruttive. Per esempio, i disegni di Leonardo e le tavole dei trattatisti del XVI e XVII secolo sono opere d arte o gradevoli illustrazioni, che necessitano di un notevole studio interpretativo, per portare alla concreta realizzazione degli oggetti rappresentati, anche solo come modelli in scala ridotta. La trasmissione di informazioni precise non appariva allora necessaria, in un mondo in cui la produzione era di tipo artigianale e su piccoli numeri di oggetti. Il disegno tecnico moderno nacque con l avvento della Rivoluzione industriale, alla fine del secolo XVIII: la produzione in serie creò l esigenza di raffigurare univocamente ed esattamente un pezzo, un manufatto, in modo da poterlo riprodurre più volte esattamente identico. Il metodo di rappresentazione usato fu quello delle proiezioni ortogonali (metodo di Monge), che permetteva di realizzare immagini precise in grado di trasmettere adeguatamente le informazioni dimensionali e accessorie per la costruzione degli oggetti. Modulo 1 Dal disegno 2D alla modellazione solida Dopo l introduzione delle proiezioni ortogonali avvenne un rapido diffondersi di tali modalità di rappresentazione del progetto, tutt ora valide, pur nel variare delle tipologie di rappresentazione, delle tecniche di riproduzione dei disegni e degli strumenti tecnici. Con l introduzione dei modellatori solidi, gli oggetti sono ancora rappresentati sul piano, ma in modo dinamico e in 3D: la raffigurazione può cambiare continuamente, variando il punto di vista, muovendo l oggetto nello spazio, sezionandolo con piani variabili. Possiamo quindi operare sull oggetto rappresentato come se fosse realmente esistente, verificarne il comportamento, studiarne le relazioni con altri in un insieme, modificarne le parti. Lo schema proposto nella tabella sotto rappresenta in modo semplificato una realtà complessa e in continuo cambiamento: l evoluzione delle tecnologie, a partire dalla seconda metà del XX secolo, è particolarmente sensibile nell ambito delle tecnologie e delle tecniche di rappresentazione grafica. Modellazione solida con software 3D. PERIODO TIPOLOGIA STRUMENTI TECNICHE DI RIPRODUZIONE Seconda metà del XVIII secolo Disegno manuale su carta Tradizionali (righe, squadre, compassi) Copie manuali Fine del XIX secolo Disegno manuale su lucido Strumenti ausiliari (tecnigrafi) Seconda metà del XX secolo Disegno automatizzato 2D Elaboratori elettronici Fine XX secolo Modellazione 3D Personal Computer Inizio XXI secolo Realtà virtuale Stazioni di lavoro, strumenti di immersione operativa Copie eliografiche, per trasparenza, microfilmatura File su memorie esterne (nastri, dischi) File su dischetti, CD, DVD e collegamenti web Cloud, file sharing

14 12 Le norme UNI Il disegno tecnico è basato su convenzioni grafiche, regole da rispettare per far sì che il disegno sia capito da chiunque. Queste sono normalizzate da enti di normazione ed unificazione nazionali ed internazionali, che rendono univoca ed inequivocabile la lettura di una rappresentazione grafica. Il termine normalizzazione (o normazione) si riconduce alla parola latina norma, cioè regola. Il corrispondente termine inglese è standardisation, mentre in francese si dice normalisation e in tedesco norma è normung. Norme comuni e inequivocabili sono divenute necessarie in ogni ambito della tecnica ed è importante conoscerle, perché si incontrano nella trattazione di qualsiasi argomento che riguardi il disegno tecnico, che è linguaggio universale di comunicazione tecnica. La normalizzazione industriale, come la intendiamo oggi, nasce all inizio del XX secolo, in reazione alla varietà e alla complessità delle forme di rappresentazione tecnica allora in vigore: praticamente, ogni settore industriale aveva il proprio modo di rappresentazione, con inevitabili equivoci e disparità di lettura. Ogni nazione ha poi il suo ente nazionale di normalizzazione (in Italia, dal 1921, è l UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione). A partire dal 1946 tali enti sono raggruppati nell ISO (International Organisation for Standardisation). A livello europeo il riferimento è il CEN (Comité Européen de Normalisation, in francese ), fondato nel 1961, le cui norme portano la sigla EN. Le norme sono in continua evoluzione: alcune sostituiscono altre più vecchie, e nuove norme vengono create, in base alle esigenze, soprattutto dopo l introduzione del CAD e il progresso dell informatica e dell automazione industriale. In questo modulo potrai consultare alcune tra le più importanti norme che riguardano il disegno tecnico nei suoi vari ambiti di applicazione. ENTI DI NORMAZIONE UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione CEN European Committee for Standardization ISO International Standard Organization Le norme Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per norma si intende: "una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi, e che appartenga a una delle seguenti categorie: a. norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione internazionale; b. norma europea: una norma adottata da un'organizzazione europea di normazione; c. norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell'applicazione della legislazione dell Unione sull armonizzazione; d. norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale." Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione, ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell'arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. In estrema sintesi, sono documenti che specificano come fare bene le cose, garantendo sicurezza, rispetto per l ambiente e prestazioni certe. L ente internazionale di unificazione è l ISO (International Organization for Standardization); per l Italia è l UNI (Ente Nazionale di Unificazione).

15 13 Norme UNI e requisiti fondamentali dei disegni tecnici I disegni tecnici costituiscono un particolare mezzo di comunicazione. Essi, in quanto tali, devono attenersi ai principi seguenti. a. Univocità e chiarezza Qualunque sia la rappresentazione in un disegno, essa deve avere una ed una sola interpretazione. È conveniente che essa sia facilmente comprensibile per tutte le persone che devono leggere il disegno. Modulo 1 b. Completezza Un disegno tecnico deve mostrare le finalità dell oggetto rappresentato. Il contenuto deve essere completo per assicurarne la funzione, per esempio, per la fabbricazione di una parte e per la verifica delle sue caratteristiche. Solo i requisiti indicati sul disegno o sulla documentazione ad esso associata sono realizzati o verificati. Bicicletta. c. Esecuzione in scala È conveniente che i contorni e i particolari di una rappresentazione siano proporzionati in relazione alle parti rappresentate. I valori delle dimensioni di un oggetto devono essere dedotti direttamente dal disegno. Per le scale di rappresentazione vedi la Norma UNI EN ISO Trave reticolare. d. Pubblicazione e riproduzione Per ottenere un prodotto di alta qualità relativamente a tracciamento, duplicazione e riproduzione, i disegni devono essere realizzati in conformità alla UNI EN ISO 6428, che si riferisce alla microfilmatura, ormai in disuso, ma che fornisce utili suggerimenti per il disegno. e. Indipendenza dalle lingue È preferibile che i disegni siano indipendenti da qualsiasi lingua. È opportuno utilizzare parti testuali solo nel riquadro delle iscrizioni e nei casi in cui non è possibile trasmettere l informazione in forma grafica. f. Conformità alle norme Sul disegno deve essere indicata la norma internazionale applicata nell esecuzione. Devono essere indicati anche i documenti collegati alla tavola e necessari per l interpretazione del progetto. Scheda Raspberry. UNI 5739 Testa di vite esagonale

16 14 Norme UNI per la rappresentazione grafica e il disegno tecnico Numerosissime sono le Norme UNI, per le più svariate esigenze. In questa pagina sono elencate le più ricorrenti per il disegno, nei vari ambiti industriali. Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione UNI ISO 128-1:2007 La norma fornisce le regole generali per l esecuzione dei disegni tecnici e presenta inoltre l'indice delle altre parti della ISO 128. La ISO 128 specifica la rappresentazione grafica di oggetti sui disegni tecnici allo scopo di facilitare lo scambio di informazioni a livello internazionale sui disegni e garantisce l uniformità, grazie a un sistema chiaro e comprensibile, applicabile a più funzioni tecniche. La ISO 128 è applicabile a tutti i tipi di disegni tecnici: per esempio, quelli utilizzati nell ingegneria meccanica e nelle costruzioni (architettura, ingegneria civile, costruzioni navali). La norma si applica sia ai disegni eseguiti manualmente sia a quelli assistiti all elaboratore ma non si applica ai modelli in 3D. ARGOMENTO Settori tecnologici - In relazione ai diversi ambiti di applicazione, avremo: NORMA PRINCÌPI GENERALI Termini relativi ai disegni tecnici: generalità e tipi di disegno UNI ISO Termini relativi ai metodi di proiezione UNI ISO Formati e disposizione degli elementi grafici dei fogli da disegno UNI EN ISO 5457 Convenzioni di base delle linee UNI EN ISO Linee utilizzate nei disegni di meccanica e di ingegneria industriale UNI EN ISO Scale UNI EN ISO 5455 Aree dei dati nei riquadri delle iscrizioni UNI EN ISO 7200 Scrittura UNI EN ISO /5 RAPPRESENTAZIONE Metodi di proiezione UNI EN ISO /4 Convenzioni fondamentali per le viste UNI ISO Viste nei disegni di meccanica ed ingegneria industriale UNI ISO Convenzioni fondamentali per tagli e sezioni UNI ISO Sezioni dei disegni di ingegneria meccanica e industriale UNI ISO Convenzioni generali di rappresentazione delle superfici in sezioni e tagli UNI ISO QUOTATURA Quotatura e indicazione delle tolleranze UNI ISO a. Meccanica - Le specifiche geometriche devono essere conformi alle regole inerenti alle seguenti norme: ISO e ISO 8015 per le indicazioni delle tolleranze e delle dimensioni lineari; ISO 1101, ISO 2692, ISO 5458 e ISO 7083 per le indicazioni delle tolleranze dimensionali e geometriche; ISO 1302 e ISO 8785 per le indicazioni relative allo stato delle superfici e alle imperfezioni; ISO 3040 per le indicazioni relative a parti coniche; ISO 5459 per gli elementi ed i sistemi di riferimento. b. Edilizia - Le specifiche geometriche devono essere conformi alle regole enunciate nelle norme seguenti: ISO 6284 per l indicazione degli scostamenti limite; ISO 8560 per l indicazione delle dimensioni, delle linee e quadrettature modulari; ISO per i disegni di paesaggi. c. Materiali e processi tecnologici - Le indicazioni devono essere conformi ai diversi ambiti industriali, quali: ISO 2553 per indicazione di saldature, brasature e giunti saldati; ISO 2768 per indicazione di tolleranze generali su pezzi lavorati di macchina; ISO per indicazione di tolleranze su pezzi fusi; ISO per indicazione di tolleranze su spigoli; ISO per indicazione di collegamenti per incollaggio, piegatura e pressione; ISO per indicazione di trattamenti termici.

17 15 1. Il formato dei fogli - UNI EN ISO 5457:2010 Documentazione tecnica di prodotto - Formati e disposizione degli elementi grafici dei fogli da disegno I formati dei fogli della serie principale sono indicati con la lettera A, seguita dal numero delle operazioni di divisione in due del lato maggiore di un foglio avente, in origine, area pari a 1 m 2 e i lati nel rapporto 2. Per esempio, il formato A4 deriva dal fatto che dobbiamo piegare 4 volte il foglio A0 lungo il lato maggiore. Le misure sono espresse in millimetri. 841 A1 A0 A4 A3 A2 Modulo 1 A1 420 A3 A2 A0 210 A Viste le dimensioni di un foglio di formato A0 o A1, è facile immaginare che occorrano regole anche per ripiegare i fogli. Il contorno del foglio viene squadrato ad indicare la zona entro cui si disegna. I margini possono presentare delle maglie rettangolari per localizzare aree mediante coordinate alfanumeriche (questo è utile per localizzare i dettagli in disegni molto complessi). In basso a destra si predispone il cartiglio, una zona in cui riepilogare i dati identificativi del documento A Il cartiglio - UNI EN ISO 7200 Il riquadro delle iscrizioni (o cartiglio), da collocare in basso a destra sul foglio, contiene le informazioni relative alla identificazione, interpretazione e gestione del disegno. Il cartiglio è diviso in una zona principale, posta nella parte inferiore, e una aggiuntiva. Tali zone sono personalizzate sia in base alle esigenze aziendali, sia in base al tipo di disegno (particolare o complessivo). La posizione del cartiglio determina l orientamento orizzontale/verticale del foglio da disegno. I fogli, infatti, si possono utilizzare anche in verticale. Zona aggiuntiva Zona principale Responsabilità e controllo (date e firme) Ragione sociale Materiali e/o componenti Altre informazioni Modifiche e sostituzioni Quote senza indicazione di tolleranza Titolo del disegno Numero del disegno o codice Scala del disegno Simbolo metodo di proiezione Il cartiglio (riquadro delle iscrizioni) va collocato in basso a destra per i formati da A0 a A3; in basso (per tutta la larghezza) su un formato A4. Larghezza: 180 mm (corrisponde alla larghezza utile di un formato A4 con margine sinistro di 20 mm e destro di 10 mm). Campi dati: dati di identificazione, dati descrittivi, dati amministrativi.

18 16 2. Tipi di linee - UNI EN ISO :2005 Tipi, grossezze ed applicazione delle linee I tipi di linee, di tratti, la loro grossezza e spaziatura, la modalità di tracciatura, sono elementi fondamentali del disegno tecnico, perché da essi dipende la chiarezza del suo linguaggio. L aspetto finale del disegno deve molto alla capacità di tracciare linee pulite e precise, giustamente spaziate e disegnate con lo spessore appropriato. I tipi di linea e i rispettivi campi di applicazione sono indicati in queste pagine. Per quanto riguarda la grossezza del segno, in genere si usano due spessori diversi (grosso e fine) e il rapporto tra le loro dimensioni non deve essere minore di 2 (per esempio 0,5 e 0,18 mm, spessori evidenziati in rosso nella serie). La grossezza deve essere scelta, in funzione delle dimensioni e della densità grafica del disegno, tra le seguenti (espresse in mm): 0,13-0,18-0,25-0,35-0,50-0,70-1,0-1,4-2,0 Spessori unificati delle linee (mm) 0,13 0,18 0,25 0,35 0,5 0,7 1 1,4 2 La tabella sotto riassume definizione e rappresentazione dei vari tipi di linee. N Rappresentazione Descrizione 01 Linea continua 02 Linea a tratti 03 Linea a tratti distanziati 04 Linea mista a punto e tratto lungo 05 Linea mista a due punti e tratto lungo 06 Linea mista a tre punti e tratto lungo 07 Linea punteggiata 08 Linea a tratto lungo e tratto breve 09 Linea a tratto lungo e due tratti brevi 10 Linea mista a punto e tratto 11 Linea mista a punto e due tratti 12 Linea mista a due punti e un tratto 13 Linea mista a due punti e due tratti 14 Linea mista a tre punti e un tratto 15 Linea mista a tre punti e due tratti

19 Linee utilizzate nei disegni tecnici La norma specifica le regole generali e le convenzioni fondamentali per i tipi di linea utilizzati nei disegni di meccanica e di ingegneria industriale ma che si possono applicare anche al disegno architettonico. N TIPO DI LINEA AMBITO DI APPLICAZIONE Linea continua fine.1 intersezioni fittizie.2 linee di misura.3 linee di riferimento.4 linee di richiamo e linee di riferimento.5 tratteggi.6 contorni di sezioni ribaltate.7 assi brevi.8 fondi di filettature.9 origine ed estremità di linee di misura.10 diagonali indicanti superfici piane.11 linee di indicazione di spigoli fittizi e linee di piegatura.12 identificazione di dettagli.13 identificazione di dettagli ripetitivi.14 linee di definizione di elementi conici.15 collocazione di lamierini sottili.16 linee di proiezione.17 linee di griglia Linea continua fine irregolare.18 limiti, preferibilmente tracciati a mano libera, di viste e sezioni parziali o interrotte, quando non siano assi o tracce di piani di simmetria* Linea continua fine con zig-zag.19 limiti, tracciati con sistemi assistiti dall elaboratore, di viste e sezioni parziali o interrotte, quando non siano assi o tracce di piani di simmetria* 01.2 Linea continua grossa.1 spigoli in vista.2 contorni in vista.3 creste di filettature.4 termine della filettatura a filetto completo.5 rappresentazioni principali in diagrammi e schemi.6 schemi di strutture di carpenteria metallica.7 tracce in vista generate dalla separazione degli stampi.8 frecce indicatrici di tagli e di sezioni 02.1 Linea a tratti fine.1 spigoli nascosti.2 contorni nascosti 02.2 Linea a tratti grossa.1 indicazione di superfici oggetto di particolare trattamento, esempio trattamento termico 04.1 Linea mista fine, punto e tratto lungo 04.2 Linea mista grossa, punto e tratto lungo 05.1 Linea mista fine, due punti e tratto lungo.1 assi di simmetria.2 tracce di piani di simmetria.3 circonferenze primitive di ingranaggi.4 circonferenze su cui si trovano assi di fori.1 indicazioni di porzioni di superfici soggette a trattamento per esempio trattamento termico.2 posizione piani di taglio e di sezione.1 contorni di pezzi adiacenti.2 posizioni estreme di parti mobili.3 assi o luoghi baricentrici.4 contorni prima delle lavorazioni (sovrammetallo).5 parti situate anteriormente al piano di sezione.6 contorni di possibili esecuzioni alternative.7 contorni di parti finite sovrapposte al disegno dei grezzi.8 riquadri indicativi di zone particolari.9 zona di tolleranza protetta * È consigliato usare un solo tipo di linea nello stesso disegno.

20 intersezioni fittizie linee di misura Linea continua fine Linea continua fine linee di riferimento linee di richiamo e linee di riferimento Linea continua fine Linea continua fine , Ø tratteggi contorni di sezioni ribaltate Linea continua fine Linea continua fine

21 assi brevi fondi di filettature Linea continua fine Linea continua fine origine ed estremità di linee di misura diagonali indicanti superfici piane Linea continua fine Linea continua fine linee per spigoli fittizi e linee di piegatura identificazione di dettagli Linea continua fine Linea continua fine X

22 identificazione di dettagli ripetitivi linee di definizione di elementi conici Linea continua fine Linea continua fine collocazione di lamierini sottili linee di proiezione Linea continua fine Linea continua fine linee di griglia Linea continua fine limiti, preferibilmente tracciati a mano libera, di viste e sezioni parziali o interrotte, quando non siano assi o tracce di piani di simmetria Linea continua fine irregolare

23 limiti, tracciati con sistemi assistiti dall elaboratore, di viste e sezioni parziali o interrotte, quando non siano assi o tracce di piani di simmetria Linea continua fine con zig-zag spigoli in vista Linea continua grossa contorni in vista creste di filettature Linea continua grossa Linea continua grossa termine della filettatura a filetto completo rappresentazioni principali in diagrammi e schemi Linea continua grossa Linea continua grossa

24 schemi di strutture di carpenteria metallica Linea continua grossa tracce in vista generate dalla separazione degli stampi Linea continua grossa frecce indicatrici di tagli e di sezioni spigoli nascosti Linea continua grossa Linea a tratti fine contorni nascosti indicazione di superfici oggetto di particolare trattamento, esempio trattamento termico A A Linea a tratti fine Linea a tratti grossa

25 assi di simmetria tracce di piani di simmetria Linea mista fine, punto e tratto lungo Linea mista fine, punto e tratto lungo circonferenze primitive di ingranaggi circonferenze su cui si trovano assi di fori Linea mista fine, punto e tratto lungo Linea mista fine, punto e tratto lungo indicazioni di porzioni di superfici soggette a trattamento per esempio trattamento termico Linea mista grossa, punto e tratto lungo posizione piani di taglio e di sezione Linea mista grossa, punto e tratto lungo A A

26 contorni di pezzi adiacenti posizioni estreme di parti mobili Linea mista fine, due punti e tratto lungo Linea mista fine, due punti e tratto lungo assi o luoghi baricentrici contorni prima delle lavorazioni (sovrammetallo) Linea mista fine, due punti e tratto lungo Linea mista fine, due punti e tratto lungo parti situate anteriormente al piano di sezione contorni di possibili esecuzioni alternative Linea mista fine, due punti e tratto lungo Linea mista fine, due punti e tratto lungo

27 contorni di parti finite sovrapposte al disegno dei grezzi Linea mista fine, due punti e tratto lungo riquadri indicativi di zone particolari Linea mista fine, due punti e tratto lungo zona di tolleranza protetta Linea mista fine, due punti e tratto lungo A R12,5 A-A ,3 7, , P... 8 D10 (o Js9, o P9) +0,2 33, ±0,05 30 H N7 Ra 1,6 1x45 12 H7 9 A 3 M8 = = R9 = = Esempi di applicazione dei vari tipi di linea al disegno di pezzi meccanici.

28 26 3. Formato delle scritte - UNI EN ISO 3098 Le caratteristiche principali richieste alla scrittura sono: a. leggibilità; b. compatibilità con i procedimenti di riproduzione; c. compatibilità con i sistemi di disegno computerizzato. Gamma delle dimensioni nominali (mm): 1.8, 2.5, 3.5, 5, 7, 10, 14, 20 mm modulate da una ragione 2 (vedi progressione geometrica dei formati carta). Dimensioni della scrittura. Grossezza dei tratti: conforme alla ISO (Convenzioni di base delle linee) lettere maiuscole e minuscole hanno la stessa grossezza di tratto. Tipi di scrittura: Tipo A (tratto più sottile = 1/14 dell altezza) Tipo B (tratto più spesso = 1/10 dell altezza) Angolo di scrittura: la scrittura può essere verticale (diritta) o inclinata (pendente) verso destra. I software CAD mettono a disposizione stili di scrittura già predisposti e conformi alle norme UNI. L altezza nominale (h 1 ) e lo spazio fra caratteri (a 1 ) sono il riferimento per definire la linea centrale della scritta: h 1 = h - d a 1 = a + d d indica la grossezza del tratto (vedi tabella sotto) UNI EN ISO :2000 Prospetto delle dimensioni della scrittura verticale di tipo B (da preferire) Caratteristica Rapporto in funzione di h Dimensioni Altezza di scrittura h (10/10) h 1,8 2,5 3, Altezza della lettera minuscola (altezza della lettera x) c 1 (7/10) h 1,26 1,75 2,5 3, Coda della lettera minuscola c 2 (3/10) h 0,54 0,75 1,05 1,5 2,1 3 4,2 6 Rialzo (ramo asta) della lettera minuscola c 3 (3/10) h 0,54 0,75 1,05 1,5 2,1 3 4,2 6 Zona interessata dai segni diacritici (lettera maiuscola) f (4/10) h 0,72 1 1,4 2 2,8 4 5,6 8 Spazio fra i caratteri a (2/10) h 0,36 0,5 0,7 1 1,4 2 2,8 4 Spazio minimo fra le linee di base della scrittura b 1 (19/10) h 3,42 4,75 6,65 9,5 13, ,6 38 Spazio minimo fra le linee di base della scrittura b 2 (15/10) h 2,7 3,75 5,25 7,5 10, Spazio minimo fra le linee di base della scrittura b 3 (13/10) h 2,34 3,25 4,55 6,5 9, ,2 26 Spazio tra le parole e (6/10) h 1,08 1,5 2,1 3 4,2 6 8,4 12 Grossezza del tratto d (1/10) h 0,18 0,25 0,35 0,5 0,7 1 1,4 2

29 27 4. Formato dei tratteggi - UNI 3972:1981 e UNI ISO :2006 I tratteggi vengono utilizzati per migliorare la comprensione, la leggibilità di un disegno quando si ricorre alla rappresentazione mediante sezioni, ovvero si suppone di sezionare idealmente un oggetto per metterne in evidenza le parti interne, come fori o varie cavità. La parte dell oggetto interessata da questa operazione viene evidenziata con una campitura con linee continue fini (UNI ISO ), dette tratteggio, secondo quanto prescritto dalla norma UNI 3972 Tratteggi per la rappresentazione dei materiali nelle sezioni. La norma riporta indicazioni rivolte a fissare una differenziazione dei materiali, mediante tratteggi con cui si individuano le superfici sezionate in tutti i tipi di disegno tecnico. Modulo 1 Quale tratteggio usare? I tratteggi utilizzabili nei disegni si suddividono in tre categorie: Tratteggio generico impiegato nelle sezioni, costituito da linee parallele continue (tipo 01.15, UNI ISO ), con una inclinazione di 45 rispetto agli assi. Se si disegnano oggetti diversi a contatto, questi saranno distinti da una diversa spaziatura delle linee o da una diversa inclinazione. Tratteggi generali di identificazione che vengono utilizzati per mostrare la natura dei corpi, che possono essere solidi, liquidi, aeriformi o terreni. Tratteggi per una specificazione dei materiali solidi, quando si deve specificare la natura del materiale. Esempio di tratteggio generico nella sezione di un solido, eseguito con linee parallele continue fini, inclinate di 45. L interspazio tra di esse va scelto in funzione della grandezza della superficie da evidenziare. Tratteggi: rappresentazione dei materiali nelle sezioni - UNI 3972:1981 Ecco alcuni esempi di tratteggi utilizzati per i vari tipi di materiali. Se si usano campiture specifiche, occorre indicarne chiaramente il significato nel disegno, mediante nota, legenda o altro. a. Tratteggi generali di identificazione Aeriformi e assimilabili (quando hanno importanza funzionale) Liquidi Solidi Terreno b. Tratteggi per specificazione dei materiali solidi Materiali ausiliari Avvolgimenti elettrici Legno Materiale predominante Materiale da mettere in particolare evidenza Isolanti Materiali trasparenti Conglomerato cementizio

30 28 5. Scale di rappresentazione - UNI EN ISO 5455:1998 Nel disegno tecnico, la soluzione ottimale sarebbe quella di eseguire il disegno in scala al naturale (con rapporto 1:1), in modo che le dimensioni tracciate sul foglio siano uguali a quelle dell oggetto nella realtà. Questo è possibile solo con oggetti di piccole dimensioni; architetture ed oggetti molto grandi, per esempio, hanno bisogno di essere ridotti, per ragioni di spazio, mentre alcuni particolari costruttivi o pezzi di piccole dimensioni vanno ingranditi per aumentare la leggibilità del disegno. Si usano quindi le scale di ingrandimento o riduzione. La scala è il rapporto tra la dimensione lineare di un elemento di un oggetto, come rappresentato in un disegno originale, e la dimensione lineare dello stesso elemento del medesimo oggetto. CATEGORIA Scale di ingrandimento Scala al naturale 1:1 Scale di riduzione Scale normalizzate. SCALE NORMALIZZATE 50:1 20:1 10:1 5:1 2:1 1:2 1:5 1:10 1:20 1:50 1:100 1:200 1:500 1:1000 1:2000 1:5000 1:10000 a. Scale di ingrandimento e riduzione Le scale implicano quindi un rapporto tra la dimensione del disegno e le misure reali. Avremo: Scala di ingrandimento Ha rapporto maggiore di 1:1. La scala diventa più grande all aumentare del rapporto. Scala di riduzione Ha rapporto minore di 1:1, e diventa più piccola al diminuire del rapporto. La designazione della scala utilizzata nel disegno deve essere indicata nel riquadro delle iscrizioni. La scelta della scala è in funzione della complessità dell oggetto da rappresentare e dello scopo della rappresentazione. Mappa di una zona di Roma in scala 1: (1 cm sulla carta = 100 m reali). Scale grafiche. Mappa della stessa zona, in scala 1:5.000 (1 cm sulla carta = 50 m reali). b. Scale normalizzate Teoricamente le scale di ingrandimento e di riduzione sono infinite. Si è pensato, quindi, di definire alcune scale normalizzate, da usare con priorità nel disegno tecnico: le vediamo riassunte nella tabella in alto. La scala e la grandezza dell oggetto determinano la dimensione del disegno, che deve avere sempre massima leggibilità. a. Usata in urbanistica per la rappresentazione di aree urbane. (1 cm=100 m) (1 cm=2,5 km) c. Scala grafica Un utile aiuto visivo, presente ad esempio nelle carte geografiche, è la scala grafica. Consiste in un segmento graduato su cui è indicata la misura della corrispondente lunghezza reale, che consente di risalire, per confronto, anche ad occhio, alle vere dimensioni di quanto vediamo rappresentato, ridotto, in un disegno. b. Usata per cartine geografiche e atlanti stradali. c. Usata solo per cartine geografiche. (1 cm=10 km)

31 29 Uso di scale di ingrandimento e riduzione 15 ingrandimenti al naturale riduzioni :1 1:2 1:5 2:1 5:1 Sotto, tabella con esempi di scale di riduzione da utilizzare in relazione al tipo di elaborato per il disegno architettonico. La scelta della scala del disegno è in relazione al tipo di oggetto da rappresentare, alle sue dimensioni, alla sua complessità ed al tipo di informazioni da fornire. Scale di ingrandimento e riduzione La scala di ingrandimento 5:1 (o 5/1) indica che le dimensioni del disegno si ottengono ingrandendo di 5 volte la misura reale. Quindi, se sul disegno (in scala 5:1) misuro 10 cm, nella realtà la dimensione è 5 volte minore, cioè 2 cm. Al contrario, la scala di riduzione 1:10 (o 1/10, si legge uno a dieci ) indica che le dimensioni del disegno si ottengono riducendo di 10 volte quelle reali; quindi, se sul disegno (in scala 1:10) misuro 3 cm, nella realtà la dimensione è 10 volte maggiore, cioè 30 cm. EDILIZIA 1 : 1 1 : 2 1 : 5 1 : 10 1 : 20 1 : 25 1 : 50 1 : 100 PARTICOLARI 1 m 1 m 1 m 50 cm 1 m 20 cm 1 m 10 cm 1 m 5 cm 1 m 4 cm 1 m 2 cm 1 m 1 cm URBANISTINCA TOPOGRAFIA 1 : m = 5 cm 1 : m = 2 cm PLANIMETRIE 1 : m = 1 cm 1 : m = 0,5 cm 1 : m = 2 cm 1 : m = 1 cm 1 : m = 0,5 cm 1 : m = 0,2 cm 1 : m = 0,1 cm

32 30 6. Princìpi generali di rappresentazione - UNI EN ISO :2005 Linee utilizzate nei disegni di costruzione e di ingegneria civile In queste pagine puoi osservare una serie di simboli per il disegno tecnico previsti dalle Norme UNI. Iniziamo con quelli usati per i componenti degli impianti elettrici. In particolare, i simboli CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) per la progettazione di impianti elettrici sono da utilizzare nei programmi CAD per il disegno e la progettazione di impianti elettrici civili. a. Simboli elettrici CEI Interruttore unipolare Interruttore bipolare Deviatore unipolare Commutatore unipolare Invertitore Interruttore unipolare con tirante Interruttore unipolare a tempo Variatore di intensità luminosa Interruttore unipolare con spia t Interruttore bipolare con chiave Deviatore unipolare con spia Deviatore unipolare con chiave Pulsanti Pulsante con targa portanome Pulsante a tirante per allarme bagno

33 31 Presa 2P+T 10A Presa 2P+T 10-16A Presa 2P+T 16A 10 10/16 16 Presa CEE 17 2P 16A 220V con interruttore interbloccato Gruppo interruttore bipolare+presa 10-16A+Alim. UPS Gruppo prese UNEL bipasso 10-16A 2P Gruppo prese RJ45 (telefono+dati) Punto luce a parete Proiettore a parete TF DT Lampada Riflettore con gruppo autonomo di emergenza Punto di alimentazione E Quadro elettrico Pulsante ad accesso protetto (con coperchio a rottura di vetro) Pulsantiera citofonica PE Cornetta citofonica Monitor videocitofono P. I. Pulsantiera videocitofonica P. E.

34 32 Scatola 503 con uscita cavo alim. split Segnalazione acustico-luminosa per allarme bagno Selezionatore di terra S. A. L. SPLIT Sensori lineari di fumo (trasmissione e ricezione) Sirena Ventilatore TX RLF RX RLF Tastiera remota di programmazione Complesso autonomo di illuminazione di sicurezza Elettroserratura TRP Apparecchio di illuminazione a tubi fluorescenti 2X18W Apparecchio di illuminazione a tubi fluorescenti 2X36W Apparecchio di illuminazione a tubi fluorescenti 2X58W 2x18W 2x36W 2x58W Gruppo autonomo di emergenza (interverter) Conduttura ascendente Conduttura discendente 2x58W Conduttura in tubo protettivo a parete 2x2,5 mmq+t 1xØ=20 Rilevatore termovelocimetro T Rilevatore fumo F

35 33 Cassetta di connessione Cassetta di connessione stagna Centrale rilevazione incendio Collettore equipotenziale Conduttura con 3 prese UNEL + 2 prese bipasso10-16a + interruttore bipolare Contatto magnetico Rilevatore di presenza a doppia tecnologia Pozzetto di terra con dispersore Scaldacqua DT Esempio di configurazione di un impianto elettrico per l illuminazione di una camera d albergo ACCENSIONE E SPEGNIMENTO DI 2 LAMPADE DA 4 PUNTI LUCE CON COMANDO GENERALE ON/OFF 230 Vac N L E46ADCN L1 L4671/1 L4671/1 ON OFF A = 1 PL =1 M = O/I G1 = G2 = ON OFF A = 1 PL = 2 M = O/I G1 = G2 = L2 230 Vac BUS BUS Ad altri dipositivi L4652/2 ON GEN OFF A = GEN PL1 = M = O/I L4652/2 ON OFF ON OFF A = 1 PL1 =1 M1 = O/I A2 =1 PL2 = 2 M = O/I

36 34 b. Simboli per arredi In queste pagine puoi osservare una serie di simboli per il disegno tecnico usati nell edilizia e nell arredamento. I simboli, in scala opportuna, vanno inseriti nelle planimetrie delle abitazioni, solitamente in scala 1:100 oppure 1:50. Nel caso di studi dettagliati di arredamento, la scala scende a 1:25 o 1:20. Questi simboli possono costituire un valido aiuto, anche in futuro, per creare una tua personale libreria, da aggiornare con regolarità e da usare nella progettazione tecnica. Mobili cucina Lavello singolo e con doppia vasca Fornello da 60 e da 90 cm Frigorifero Lavastoviglie Lavatrice Lavandino Doccia Vasca da bagno Bidet W.C. Tavolo rotondo Tavolo 80x120 cm Tavolo 90x200 cm Tavolo allungabile

37 35 Divano a tre posti Sedie e sgabelli Poltrona Libreria Armadio Letto singolo e matrimoniale Guardaroba Appendiabiti Appartamento arredato, con i simboli grafici per indicare gli arredi.

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