R.A.V. ART. 2 BIS DELLA CONVENZIONE ANAS-RAV DEL 29 DICEMBRE 2009 PROGETTO DEFINITIVO R.A.V.
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1 R.A.V. ART. 2 BIS DELLA CONVENZIONE ANAS-RAV DEL 29 DICEMBRE 2009 PROGETTO DEFINITIVO R.A.V.
2 Pagina 1 di 6 INDICE 1 PREMESSA SCOPO DEL PROGETTO NORMATIVE DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Distribuzione elettrica Impianti d illuminazione esterna IMPIANTO SEMAFORICO REGOLATORE SEMAFORICO LANTERNA SEMAFORICA Rete di terra... 6
3 Pagina 2 di 6 1 PREMESSA Il presente documento è parte integrante del progetto preliminare del Potenziamento SS26DIR. Tratto tra innesto A5 e località La Palude. Nei capitoli successivi e negli elaborati di progetto, sono forniti gli elementi necessari alla definizione tecnica delle attività previste. I documenti di progetto includono la normativa di riferimento, le indicazioni circa le modalità di esecuzione degli interventi e le principali specifiche prestazionali dei materiali e dei componenti da impiegare. L elenco completo degli elaborati che costituiscono il progetto, è indicato nel documento Elenco elaborati generale dell Opera. 2 SCOPO DEL PROGETTO Le opere previste nel presente progetto possono essere così sintetizzate: realizzazione dei nuovi impianti d illuminazione pubblica della rotatoria e del tratto d innesto sulla SS26DIR in località La Palude; l indicazione dei tratti da illuminare: rotatoria ed innesto, sono stati definiti dal progetto stradale, come pure le categorie stradali pertinenti; realizzazione delle predisposizioni impiantistiche (cavidotti per impianti elettrici e di telecomunicazione) lungo l asse di progetto ed in attraversamento dello stesso; realizzazione a cura del progetto civile, dei basamenti dei pali d illuminazione e dei quadri; realizzazione dei 2 punti di consegna dell E.E.; in funzione delle ridotte potenze in gioco i 2 punti di consegna saranno tutti in BT 400V sistema TT; realizzazione dell impianto semaforico nella zona d innesto in località La Palude. NOTE GENERALI: Le indicazioni ai tipi e marche commerciali dei materiali, riportate negli elaborati grafici e nei documenti di progetto in genere, sono da intendere solo come dichiarazione di caratteristiche tecniche. Sono ammessi altri tipi e marche purché di qualità equivalente o superiore ed approvati dalla D.L. 3 NORMATIVE UNI ottobre 2012 Requisiti illuminotecnica delle strade con traffico motorizzato UNI EN Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali UNI EN Illuminazione stradale - Parte 3: Calcolo delle prestazioni UNI EN Illuminazione stradale - Parte 4: Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche Legge regionale 28 aprile 1998, n. 17. Regione Valle d Aosta - Norme in materia di illuminazione esterna. Sono state considerate le edizioni delle Norme alla data di emissione del progetto: CEI Comitato elettrotecnico italiano CEI EN Norme armonizzate europee Unel Unificazione nell industria elettrotecnica UNI Unificazione nell industria.
4 Pagina 3 di 6 Tali documenti hanno rappresentato la base per il dimensionamento delle apparecchiature e dell impiantistica dei servizi tecnologici.
5 Pagina 4 di 6 4 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Nei paragrafi che seguono sono presentati gli impianti progettati a corredo delle varie opere civili e stradali realizzate nell ambito dell intervento. 4.1 Distribuzione elettrica Tutte le alimentazioni perverranno da quadri di consegna BT da parte dell E.E. in loco, con associati quadri Utente da esterno, contenenti le apparecchiature di protezione e comando. Le opere interessate dal progetto ed i relativi quadri di alimentazione sono rappresentati nelle planimetrie in progetto, con l attribuzione delle potenze elettriche necessarie e del tipo di consegna previsto. Per la corretta descrizione e localizzazione dei punti di fornitura necessari, si rimanda alla consultazione agli elaborati di progetto. La fornitura dell energia elettrica primaria da parte dell ente erogatore avverrà in BT e dovrà essere realizzata all interno di armadi di nuova realizzazione in conformità a quanto evidenziato negli elaborati di progetto. Tutti i 2 punti di alimentazione previsti a progetto saranno costituiti da box a doppio vano per il contenimento del gruppo di misura e del quadro primario di distribuzione. 4.2 Impianti d illuminazione esterna Con impianti d illuminazione esterna o L.P., come desumibile dagli elaborati di progetto, si intende il complesso formato dalle condutture, dai materiali e dalle apparecchiature necessarie per illuminare: -i percorsi in viabilità ordinaria (rotatoria ed innesto) ove richiesto dal progettista stradale e dall Ente competente. In progetto lo standard circa l illuminazione prevede la realizzazione di punti luce su palo, a quota 12 m f.t. con corpi illuminanti con tecnologia Led di potenza variabile. Per tutte le viabilità, il corrispondente quadro di comando e protezione in loco sarà del tipo trifase a 400V 3F+N+T, con distribuzione ai corpi illuminati in generale a 400V 3F+N+T, mediante derivazioni in resina a 3 vie, dalla dorsale quadripolare direttamente al corpo illuminante, con cavo F+N in quanto i corpi illuminanti sono da prevedersi, in classe II e non necessitano quindi di conduttore di protezione, per l innesto essendo la dorsale di sezione superiore alla derivazione a palo sempre 2x2,5mmq la derivazione avverrà su morsettiera da palo con fusibili. La scelta della tipologia di corpi illuminanti è stata effettuata sulla base di calcoli illuminotecnici nel rispetto degli indici minimi di valutazione desumibili dalle norme UNI vigenti. Le principali attività per la realizzazione degli impianti d illuminazione esterna riguardano: Fornitura e posa in opera di quadri da esterno per la gestione e protezione dei circuiti luce, comprensiva delle opere civili relative alla predisposizione del basamento di supporto e delle infrastrutture di distribuzione dei circuiti in cavo elettrico ai punti luce; Fornitura e posa in opera di punti luce su palo, di altezza variabile, e di proiettori stradali a led di potenza variabile; Fornitura e posa in opera di basamenti prefabbricati in cls, possibilmente di tipo prefabbricato, per il sostegno dei pali luce, completi di pozzetto di sezionamento e derivazione per i cavi elettrici, con chiusino;
6 Pagina 5 di 6 Fornitura e posa in opera dei cavi di alimentazione tipo FG7(O)R dorsali quadripolari e derivazioni bipolari; Fornitura e posa in opera della rete di terra in prossimità del punto di consegna, mediante corda in rame nudo da 50 mmq e tre dispersori da 1,5 m,in apposito pozzetto; Fornitura e posa in opera della rete di terra insieme alle tubazioni, mediante corda in rame nudo da 50 mmq e collegamenti equipotenziali descritti a progetto; Fornitura di vie cavi interrate costituite da 2 o 4 tubi in PVC spiralato per reti interrate con pozzetti di tiro. 4.3 IMPIANTO SEMAFORICO REGOLATORE SEMAFORICO Il regolatore semaforico sarà di tipo controllo a microprocessore, con comandi e lettura stati ed allarmi remotabili su scheda GSM, con uscite lampada ed ingressi digitali programmabili. Dovrà essere dotato di display LCD in grado di fornire indicazioni chiare ed intuitive dello stato di funzionamento. Dovrà fornire inoltre il monitoraggio e la registrazione della temperatura, della tensione di rete e della potenza assorbita dall impianto in quanto informazioni fondamentali in caso di anomalie o guasti. Il software di regolazione dovrà essere sviluppato su ambiente Windows, premettendo di operare in completa autonomia dall installazione alla programmazione totale dell impianto; dovrà inoltre essere consentito di testare il programma a video prima di scaricarlo via seriale nel regolatore. Il prelievo e scarico dei programmi nel regolatore dovranno essere realizzabili senza interromperne il servizio; il tutto tramite procedura d accesso protetta da Password, in modo tale da garantire l accesso dati solo al personale autorizzato. Il regolatore semaforico dovrà essere installato in opportuno contenitore realizzato in vetroresina (SMC) di colore grigio RAL 7040, avente grado di protezione minimo di IP44. Il contenitore dovrà essere completo di prese d aria laterali, di sottotetto con rete di protezione, piastre di fondo per il fissaggio dell apparecchiatura e di telaio per l ancoraggio a pavimento. Sarà inoltre completo di porta incernierata con serratura tipo a cremonese agibile con chiave di sicurezza a cifratura unica. Le cerniere e le parti metalliche saranno in acciaio inox o in acciaio zincato, secondo la Norma CEI 7-6, isolate elettricamente con l interno LANTERNA SEMAFORICA Le lanterne a tre luci previste in impianto dovranno essere realizzate in policarbonato di elevata resistenza meccanica, colorato in pasta all origine stabilizzato UV, autoestinguente. Dovranno essere modulare ad elementi componibili Ø 210 mm e 300 mm. Le dimensioni dovranno essere standardizzate e completamente intercambiabili con le lanterne maggiormente diffuse. Gli sportelli di accesso alle parti attive dovranno essere ad innesto rapido con due punti di chiusura a rotazione di 90 ; la lente semaforica in policarbonato dovrà risultare stampata nello stesso.
7 Pagina 6 di 6 Dovranno essere dotate di visiera parasole ad innesto rapido con inserti a rotazione differenziata anticaduta accidentale Gli attacchi per supporti modulari a palo dovranno essere dotati di sistema antirotazione ed utilizzabili con i supporti maggiormente diffusi. Il modulo semaforico luminoso dovrà essere del tipo LED ad alta luminosità in ottica monoblocco IP65 composta da driver elettronico di alimentazione (230Vac 48 Vac) e sistema di diffusione con doppia lente: lente principale di Fresnel per ampliamento del fascio luminoso e lente esterna per stabilizzare l ottica in pasta colorata. 4.4 Rete di terra L impianto di terra per i sistemi d illuminazione esterna è in generale costituito da: corda di rame nudo da 50 mm 2 in terreno naturale solidale al percorso dei banchi tubi per tutta la loro estensione. La corda di rame nudo dovrà inoltre transitare all interno di: o pozzetti rompitratta e di attraversamento; o pozzetti accorpati ai plinti di fondazione dei candelabri e delle cassette a piantana; o pozzetti di terra. la corda di rame nudo, di cui al punto precedente, dovrà essere collegata sulla barra di terra dei quadri come tutti i conduttori G/V di protezione. Il collegamento con la rete di terra dovrà essere realizzato in apposito pozzetto di terra di dimensioni 60x60cm completo di dispersore metallico di terra (puntazza) di lunghezza totale pari a 1,5m cadauno e di tutti i collegamenti equipotenziali tra la corda, la puntazza, il sicurvia ed i pali d illuminazione semaforici; la messa a terra del candelabro dovrà avvenire attraverso la piastrina esterna e conduttore N07V-K 1x6 mm2, da collegare alla dorsale principale di terra nel pozzetto cavi del plinto; per ciascuna fila di punti luce, dovrà essere realizzata una serie di collegamenti equipotenziali tra candelabro e guard-rail. Il collegamento equipotenziale deve essere realizzato circa ogni 75 m (ovvero ogni n.2 candelabri), fra la piastrina di terra esterna delle strutture ed il più vicino montante del guardiavia, mediante spezzone di corda di rame della sezione non inferiore a 50 mm2 con sezioni dei fili elementari non inferiori a 2 mm 2, dotato di opportuni capicorda di estremità; la corda deve essere, per quanto possibile, interrata. le apparecchiature in classe d isolamento II non devono essere collegate a terra.
L impianto in esame sarà alimentato mediante n. 1 fornitura di energia elettrica in bassa tensione 230 V.
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