Nuovo regime Iva delle lavorazioni intracomunitarie: le novità della Legge Europea 2014

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1 Nuovo regime Iva delle lavorazioni intracomunitarie: le novità della Legge Europea 2014 Dott.ssa G. Lapenna 25 novembre 2015 Sviluppo d Impresa, Innovazione ed Economia Area Fiscale e Societario

2 Entrata in vigore Le modifiche normative in commento sono entrate in vigore il 18 agosto 2015 (quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge Europea 2014 Legge n. 115/2015). 2

3 Gli obiettivi della norma La disciplina IVA nazionale relativa alle operazioni di perfezionamento, manipolazioni usuali o perizie effettuate nell Unione Europea è ora allineata a quella comunitaria. Lo scorso 18 agosto è infatti entrata in vigore la Legge Europea 2014 (Legge n. 115/2015), finalizzata all adempimento degli obblighi derivanti dall appartenenza all Unione Europea. La nuova norma interviene sulla disciplina degli scambi intracomunitari, modificandole regole relative al trasferimento temporaneo di beni sottoposti a lavorazioni o manipolazioni, qualora gli stessi beni, a lavorazione ultimata, non vengano rispediti nello Stato di provenienza. 3

4 Giurisprudenza comunitaria La Commissione europea aveva già evidenziato il mancato adeguamento della normativa italiana alle norme europee con la sentenza della Corte di Giustizia UE del 6 marzo 2014, riguardante le cause riunite C-606/12 e C-607/12 - Dresser-Rand, società di diritto francese, e l Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale, Ufficio Controlli di Genova, in merito ad avvisi di accertamento finalizzati al recupero dell imposta sul valore aggiunto non assolta. Afferma la Corte: «L articolo 17, paragrafo 2, lettera f), della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d imposta sul valore aggiunto, deve essere interpretato nel senso che, affinché la spedizione o il trasporto di un bene non sia qualificato come trasferimento a destinazione di un altro Stato membro, tale bene, dopo l esecuzione dei lavori che lo riguardano nello Stato membro d arrivo della spedizione o del trasporto del bene stesso, deve necessariamente essere rispedito al soggetto passivo nello Stato membro a partire dal quale esso era stato inizialmente spedito o trasportato». Ne deriva che nel caso in cui i beni non vengano restituiti nel Paese di spedizione, l operazione di invio dei beni nell altro Stato UE si configura come una cessione assimilata per la quale è necessario identificarsi fiscalmente nel Paese di arrivo dei beni stessi. 4

5 La norma Il nuovo art. 38, c.5, D.L. n. 331/93 stabilisce che non costituisce acquisto intracomunitario di beni l'introduzione nel territorio dello Stato italiano di beni oggetto di perizie, di operazioni di perfezionamento o di manipolazioni usuali, soltanto sei beni, al termine di tali operazioni, vengono rispediti al committente, soggetto passivo di imposta, nello Stato membro di provenienza. 5

6 VECCHIO art. 38, c. 5, lettera a), DL 331/1993 in vigore fino al 17 agosto 2015 <<Non costituiscono acquisti intracomunitari: a) l'introduzione nel territorio dello Stato di beni oggetto di perizie o di operazioni di perfezionamento o di manipolazioni usuali ai sensi, rispettivamente, dell'articolo 1, comma 3, lettera h), del Regolamento del Consiglio delle Comunità europee 16 luglio 1985, n. 1999, e dell'articolo 18 del Regolamento dello stesso Consiglio 25 luglio 1988, n. 2503, se i beni sono successivamente trasportati o spediti al committente, soggetto passivo d'imposta, nello Stato membro di provenienza o per suo conto in altro Stato membro ovvero fuori del territorio della Comunità; l'introduzione nel territorio dello Stato di beni temporaneamente utilizzati per l'esecuzione di prestazioni o che, se importati, beneficerebbero della ammissione temporanea in esenzione totale dai dazi doganali>>. NUOVO art. 38, c. 5, lettera a), DL 331/1993 in vigore dal 18 agosto 2015 <<Non costituiscono acquisti intracomunitari: a) l'introduzione nel territorio dello Stato di beni oggetto di perizie o di operazioni di perfezionamento o di manipolazioni usuali ai sensi, rispettivamente, dell'articolo 1, comma 3, lettera h), del Regolamento del Consiglio delle Comunità europee 16 luglio 1985, n. 1999, e dell'articolo 18 del Regolamento dello stesso Consiglio 25 luglio 1988, n. 2503, se i beni sono successivamente trasportati o spediti al committente, soggetto passivo d'imposta, nello Stato membro di provenienza; l'introduzione nel territorio dello Stato di beni temporaneamente utilizzati per l'esecuzione di prestazioni o che, se importati, beneficerebbero della ammissione temporanea in esenzione totale dai dazi doganali.>> 6

7 Qualora, a fine lavorazione, il bene non sia rispedito dal prestatore italiano al committente comunitario nel Paese di provenienza, il trasferimento iniziale dei beni dallo Stato del committente a quello del prestatore costituisce cessione intracomunitaria (nel Paese del committente) ed acquisto intracomunitario (nel Paese di destinazione), con la conseguenza che la successiva cessione dei beni con destinazione finale un terzo Stato membro, oppure fuori dal territorio comunitario, si considera effettuata nel Paese membro in cui è eseguito il perfezionamento, la manipolazione o la perizia. Per assolvere a tali obblighi, il committente comunitario è, pertanto, obbligato ad acquisire una posizione IVA in Italia (Paese dell Unione dove vengono lavorati i beni) attraverso la quale effettuare sia l acquisto intracomunitario assimilato dalla sua partita IVA italiana (art. 41, c. 2, lettera c), D.L. 331/1993), che la successiva cessione dei beni lavorati all acquirente finale comunitario o extracomunitario (destinatario della merce), secondo le regole fiscali italiane. 7

8 Allo stesso modo è stato modificato l art. 41, c. 3, D.L. n. 331/93, stabilendo che non costituisce cessione intracomunitaria l invio dal territorio dello Stato italiano in un altro Paese membro di beni oggetto di perizie, prestazioni di perfezionamento o manipolazioni usuali, quando tali beni, una volta ultimate le suddette prestazioni, vengono rispediti in Italia. 8

9 VECCHIO art. 41, c. 3, DL 331/1993 in vigore fino al 17 agosto 2015 NUOVO art. 41, c. 3, DL 331/1993 in vigore dal 18 agosto 2015 <<La disposizione di cui al comma 2, lettera c), non si applica per i beni inviati in altro Stato membro, oggetto di perizie o delle operazioni di perfezionamento o di manipolazione usuali indicate nell art. 38, comma 5, lettera a), o per essere ivi temporaneamente utilizzati per l esecuzione di prestazioni.>> <<La disposizione di cui al comma 2, lettera c), non si applica per i beni inviati in altro Stato membro, oggetto di perizie o delle operazioni di perfezionamento o di manipolazione usuali indicate nell art. 38, comma 5, lettera a), se i beni sono successivamente trasportati o spediti al committente, soggetto passivo d imposta, nel territorio dello Stato, ovvero per i beni inviati in altro Stato membro per essere ivi temporaneamente utilizzati per l esecuzione di prestazioni>> 9