LA CORRETTA ALIMENTAZIONE ÈDONNA

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1 LA CORRETTA ALIMENTAZIONE ÈDONNA Ente Promotore: Assessorato alle politiche della Salute del Comune di Bologna Oggetto: Piano di Comunicazione per una Cultura della Corretta Alimentazione 1

2 DEFINIZIONE DEL PROBLEMA Cultura della corretta alimentazione Scarsa consapevolezza del ruolo delle madri in quanto responsabili acquisti nei consumi alimentari e veicolo di abitudini all interno della famiglia. 2

3 RILEVANZA DEL PROBLEMA Piano sanitario nazionale : tra i dieci progetti per la strategia del cambiamento c è anche la necessità di Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute al fine di ridurre i fattori di rischio. Interventi dell Unione Europea e dell O.M.S. a favore dell educazione ai consumi alimentari: Anche piccoli interventi di educazione alimentare possono realizzare miracoli in tempi brevissimi. Gro Harlem Brundtland, ex direttore generale dell O.M.S. 3

4 STATO NUTRIZIONALE E ABITUDINI ALIMENTARI PER SESSO E CLASSE D ETÀ (AZIENDA SANITARIA DI BOLOGNA) Popolazione con eccesso ponderale: 34,9% donne 54,3% uomini 32,5% nella fascia dai 25 ai 34 anni 32,8% nella fascia dai 35 ai 49 anni Adesione alla regola delle 5 porzioni di frutta e verdura al giorno 17,0% donne 10,6% uomini 12,5% nella fascia dai 25 ai 34 anni 11,5% nella fascia dai 35 ai 49 anni Percentuale provenienza dell informazione sulla regola delle 5 porzioni giornaliere: 43% Mass Media 16% Medico 7% Campagne Informative Fonte: Sistema di sorveglianza sui Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia, PASSI, con riferimento particolare ai dati sull Azienda sanitaria di Bologna, aprile-giugno

5 SOGGETTI INTERESSATI NEL COMUNE DI BOLOGNA Su un totale di donne (53% della popolazione): donne in coppia con figli, madri con figli* 33 anni età media della donna bolognese alla nascita del figlio 32 anni età media della sposa al primo matrimonio 40,3% delle donne bolognesi occupate, 5% tasso di disoccupazione femminile* 83% donne nella fascia di età anni è occupata 80,4% donne lavoratrici subordinate 85% donne occupate nel terziario, 13,2% nell industria e 1,4% nel settore delle costruzioni Fonti: Settore Programmazione, Controlli, Statistica del Comune di Bologna (dati anagrafici al 31/12/2005) *Censimento Istat

6 PERCHÈ AFFRONTARE IL PROBLEMA L incidenza di molte patologie croniche è legata alla dieta e più in generale agli stili di vita: nutrizione e stili alimentari sono tra i più importanti determinanti di salute. L educazione alimentare è lo strumento adatto per ottenere comportamenti alimentari equilibrati e per indurre scelte di consumo consapevole. 6

7 PERCHÈ INTERVENIRE SULLE MADRI L alimentazione è dominata da componenti culturali, da modelli e stili alimentari spesso influenzati dai mass media e dalla pubblicità. Le madri, principali responsabili acquisti, sono protagoniste della salute incidendo sulle abitudini e sui consumi alimentari della propria famiglia. Importanza di scelte di consumo consapevole e del ruolo di modello alimentare delle madri nei confronti dei figli. 7

8 OBIETTIVO DI CAMBIAMENTO Promuovere uno stile alimentare sano ed equilibrato attraverso un triplice mutamento: cognitivo, valoriale e comportamentale. 8

9 TARGET E TEMPI Target Donne nella fascia d età tra i 35 e i 49 anni, con particolare riferimento a famiglie con basso reddito e istruzione medio - bassa. Tempi Sperimentazione della durata di 3 mesi. 9

10 COSA VOGLIAMO CHE FACCIANO? Maggiore consapevolezza e responsabilità riguardo alle scelte alimentari proprie e dell intero nucleo familiare. Quindi Orientare i propri acquisti alimentari verso le alternative più sane Avvicinarsi a nuove ricette e a differenti metodi di preparazione Curare le scelte alimentari dei famigliari, in particolar modo dei figli 10

11 EFFETTI DEL CAMBIAMENTO DESIDERATO VANTAGGI BARRIERE Prevenire patologie gravi e invalidanti Migliorare la qualità della vita Differenze culturali Problemi economici Acquisire una miglior forma fisica e un rapporto più appagante col proprio corpo Problemi di tempo Abitudini 11

12 ALLEANZE PARTNER: 1. Supermercati radicati nel territorio e con un alta responsabilità sociale 2. Mense aziende che forniscono i pasti 3. Sanità Locale 4. Mass Media Locali 5. Sindacati e Confindustria da sensibilizzare per quanto concerne la distribuzione nelle mense. 12

13 AZIONI In base a budget e alleanze, si propone di raggiungere i target attraverso: Canale di distribuzione dei supermercati Coop e Ipercoop offerta di vantaggi economici e iniziative che stimolino creatività e sensibilità culinaria. Mense coinvolgere e sensibilizzare sindacati e Confindustria nel promuovere un alimentazione sana anche sul posto di lavoro. Cercare alleanze con le aziende distributrici dei pasti nelle mense. Sanità Locale promozione del prodotto in consultori e ambulatori privati (pediatri, medici di base, ginecologi). Mass Media promozione e pubblicità sul progetto di marketing tramite posta, quotidiani locali e tg regionali. Data l ampiezza comunale del progetto, il riferimento è solamente a mass media locali e presenti sul territorio. 13

14 SUPERMERCATI Ampia fascia di stakeholder raggiungibili: Promozioni giornaliere o settimanali di alimenti diversi. Eventi culinari all interno degli spazi del supermercato ogni sabato mattina presentazione di alcuni piatti sani, veloci ed economici. Distribuzione di gadget panno per la cucina o grembiule con ricette stampate. 14

15 MENSE Costituiscono un canale molto specifico, volto a raggiungere una fascia particolare del nostro target, ovvero le donne che per motivi di lavoro non rientrano a pranzo ma mangiano in mensa. È possibile agire: Incentivando l introduzione di nuovi menù del giorno o di nuovi piatti. Distribuendo tovagliette illustranti l obiettivo della campagna con informazioni e consigli alimentari. 15

16 SANITÀ E OPERATORI SANITARI LOCALI Esposizione di manifesti e distribuzione di opuscoli informativi nei luoghi dei servizi sanitari. Sensibilizzazione sul tema nei consultori, nelle AUSL, negli ambulatori di medici di base e pediatri. Informare il personale medico-sanitario sul tema, affinché costituisca un canale preferenziale di veicolo delle informazioni. 16

17 MASS MEDIA Attività dell Ufficio Stampa. Tg Regionale: servizio con intervista ai responsabili del progetto e ad eventuali rappresentanti del pubblico o dei partner coinvolti. Stampa: articolo informativo sui giornali free-press e sulla stampa locale; spazio pubblicitario (un uscita a settimana). Cartellonistica Opuscoli. All inizio della sperimentazione,invio tramite posta di un opuscolo informativo contenente informazioni utili, contatti, iniziative, ubicazione dei supermercati e delle mense coinvolte ecc... 17

18 VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione si articola su due dimensioni: 1. Valutazione qualitativa questionario e brevi interviste. 2. Valutazione quantitativa raccolta dati di vendita e trends di consumo. 18

19 VALUTAZIONE QUALITATIVA Breve questionario 20 domande circa Disponibile su una pagina web appositamente creata e opportunamente pubblicizzata si elimina il problema/costo della riconsegna di un eventuale foglio. Realizzabile attraverso telefonate a casa in questo caso è necessario ridurre a 10/12 il numero delle domande da porre ma si possono anche svolgere brevi interviste. Da sottoporre, in versione cartacea, ai clienti delle mense. Il web si rivolge potenzialmente a tutti coloro che hanno aderito alle iniziative, il telefono impone la selezione di un campione di studio. 19

20 QUESTIONARIO Due versioni del questionario, ognuna formulata in modo specifico su ciascuna iniziativa (supermercati e mense) e riferita in maniera chiara al rispettivo target. Comprende differenti indicatori di valutazione. 1. Comportamenti: il comportamento desiderabile (maggiore attenzione alimentare) è stato raggiunto? Quali comportamenti sono cambiati? In che modo? Le abitudini alimentari sono variate, almeno in parte? Le iniziative sono state apprezzate? Quali, più di altre? Perché? 2. Conoscenza: è aumentata la consapevolezza su una corretta alimentazione? Le informazioni sono state utili? Erano nuove o già conosciute? 3. Comunicazione: la comunicazione attraverso i diversi canali (opuscoli, web, voce, ecc ) è stata appropriata, reperibile, coerente, interessante? 20

21 VALUTAZIONE QUANTITATIVA Raccolta dei dati di vendita dei prodotti oggetto di sperimentazione presso i supermercati Coop e Ipercoop aderenti. Da eseguire prima, durante e dopo la sperimentazione. Ci sono variazioni significative? Come sono interpretabili? 21

22 COMPETENZE E COLLABORAZIONI Collaborazione con Coop, Ipercoop e i ristoratori delle mense per rilevare i dati di vendita e i trends di consumo. Collaborazione con l Università (facoltà di Statistica e/o di Sociologia) per la realizzazione di interviste e questionari. Non sembra esserci necessità di formazione aggiuntiva. 22

23 PROGETTO Progetto realizzato per il Laboratorio di Marketing Sociale da: Algeri Nino Claudio Celsan Elisa Pracucci Giulia Trombatore Elisa Zamuner Samuele Zanetti Irene 23

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