ALCUNI DATI SULLA CRISI NELLA REGIONE PIEMONTE

Transcript

1 Piemonte Dip. Politiche attive del lavoro La cassa integrazione ALCUNI DATI SULLA CRISI NELLA REGIONE PIEMONTE Sulla base dei dati pubblicati dall'inps, la situazione delle ore autorizzate per la regione Piemonte negli ultimi 5 anni risulta essere la seguente: REGIONE: Piemonte Ordinaria Straordinaria Deroga Totale fonte: Inps nazionale I dati relativamente al periodo gennaio-ottobre: REGIONE: Piemonte Gennaio-ottobre Ordinaria Straordinaria Deroga Totale fonte: Inps nazionale Dai dati Inps relativi ai primi 10 mesi dell'anno, nel 2013 si registra un certo calo, soprattutto per effetto di una riduzione della cig straordinaria, cui peraltro non fa riscontro una corrispondente ripresa dell'attività produttiva; è dunque più probabile che il calo della cigs sia dovuto al fatto che molte imprese sono arrivate a fine corsa, ed i lavoratori passati dalla cigs alla mobilità cioè sono stati licenziati. Per quanto riguarda la deroga il dato Inps è del tutto inattendibile ed incompleto in quanto le autorizzazioni stanno procedendo a singhiozzo, a causa dell'estrema lentezza con cui vengono sbloccate le risorse; inoltre il raffronto con gli anni precedenti non è possibile, per il fatto che a partire da aprile 2013 le autorizzazioni da parte della Regione Piemonte sono rilasciate sulla base delle ore effettivamente utilizzate e non di quelle richieste.

2 Alla data del 30 novembre 2013 risultavano fare ricorso alla cig straordinaria 644 unità produttive (per un numero massimo di * lavoratori coinvolti), di cui: 356 ( lav.) per crisi aziendale o di mercato; 79 (4.824 lav.) per procedura concorsuale 149 (5.120 lav.) per cessazione parziale o totale di attività 60 ( lav.) per riorganizzazione Dai dati emerge quindi come 10mila lavoratori risultino ancora formalmente in forza, ma in situazioni che solo in pochissimi casi potranno vedere un effettivo rientro al lavoro (procedure concorsuali e cessazione di attività). Entro il prossimo 30 giugno 2014 andrà a scadenza la cigs di 399 unità produttive per lavoratori; nella maggior parte dei casi si tratta di cigs non prorogabile salvo che nella forma della deroga: si conferma dunque un problema molto serio sull'adeguatezza delle risorse previste per il finanziamento di tale strumento e del suo livello di copertura. *N.B.: i numeri indicati sono quelli iniziali richiesti dalle imprese ed i massimi possibili; tali massimi in genere coincidono con i lavoratori effettivamente sospesi nei casi di cessazione di attività e procedure concorsuali, negli altri casi la media è intorno al 60% Anche la cig in deroga continua su livelli molto sostenuti: nel corso del 2012 sono state presentate domande con lavoratori coinvolti e 35,2 mln* di ore richieste. Nel 2011 le domande erano state con lavoratori coinvolti e un monte ore richiesto di 33,5 mln. Per quanto riguarda il 2013, l'ultimo report dettagliato elaborato dalla Regione risale al 31 agosto, quando risultavano pervenute domande, con lavoratori interessati e oltre 26 mln di ore richieste; a queste, vanno aggiunte le procedure trattate dal Ministero del Lavoro per le imprese plurilocalizzate. Alla fine di novembre le domande erano oltre 17mila con 43mila lavoratori coinvolti. *lo scarto con le ore registrate dall'inps è dovuto al fatto che il dato regionale si riferisce solo a periodi di cigd cadenti nel periodo considerato, mentre l'inps registra tutte le autorizzazioni rilasciate nel periodo considerato anche se riferite all'anno precedente; inoltre, sempre nel dato Inps sono incluse le autorizzazioni concessa direttamente dal Ministero del Lavoro per le imprese localizzate in più regioni. Per contro, in relazione alle nuove domande la Regione registra le ore richieste, mentre l'inps quelle richieste e già autorizzate: in questo caso lo scarto conferma il forte ritardo con cui la Regione sta procedendo al rilascio delle autorizzazioni. Si conferma ad oggi il problema dell'insufficienza delle risorse (oltre che della lentezza con cui vengono concretamente rese utilizzabili): finora al Piemonte sono stati assegnati circa 137 mln di euro; per completare il 2013 si può stimare che ne serviranno almeno altri milioni. SI PUO' STIMARE TRA I 130 ED I 140MILA IL NUMERO COMPLESSIVO DEII LAVORATORI COINVOLTI IN PIEMONTE DALLA CASSA INTEGRAZIONE: NON TUTTI NELLA STESSA MISURA, PER MOLTI E' SOSPENSIONE A ZERO ORE, PER ALTRI UNA RIDUZIONE PIU' O MENO MARCATA DI ORARIO, MA QUESTI SONO I NUMERI REALISTICI. La mobilità Il ricorso massiccio alla cassa integrazione non è stato sufficiente ad impedire un'impennata dei licenziamenti. Alla data del I febbraio 2013 la situazione è sintetizzata dalla seguente tabella: provinciale PIEMONTE- STOCK DI ISCRITTI ALLE LISTE DI MOBILITA' Iscritti all' Iscritti all' L. 223 L. 236 TOT L. 223 L. 236 TOT Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino VCO Vercelli PIEMONTE

3 La tabella seguente riporta invece i dati dei nuovi iscritti nel corso degli ultimi 2 anni: FLUSSO NUOVI ISCRITTI NELLA LISTA DI MOBLILITA' Anno 2011 Anno 2012 di cui: di cui: territoriale 223/91 fallim. TOTALE fallim. 236/93 223/91 236/93 cessaz. cessaz. TOTALE Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino VCO Vercelli PIEMONTE E' da sottolineare come tutti gli iscritti ex L. 236/93 non beneficiano sicuramente dell'indennità di mobilità; ma nella stessa condizione sono una parte consistente, non quantificabile, degli iscritti ex L. 223/91, essendo stati licenziati collettivamente da aziende non rientranti nel campo di applicazione della cigs. Il numero degli iscritti nelle liste di mobilità, per quanto in preoccupante crescita (al I gennaio 2009, nella fase iniziale della crisi, erano ), continua a non dare conto del numero delle persone che hanno perso un lavoro; infatti: non possono iscriversi a tali liste tutti coloro, e sono tanti, alcune decine di migliaia, che hanno perso il lavoro ma provengono da un lavoro temporaneo (contratto a termine, somministrazione, cocopro ecc.) una volta raggiunti i termini massimi di permanenza nelle liste, si viene cancellati, anche se non si è trovato un altro lavoro; il dato medio regionale sulle cancellazioni nel 2011 evidenzia che di queste il 60,4% (53,8% per gli uomini e 70,9% per le donne) è per scadenza termini, il 5,9% per pensionamento, il 4,1% per motivi vari, solo il 29,6% per reimpiego. La situazione alla data del I novembre: provinciale PIEMONTE - STOCK DI ISCRITTI ALLE LISTE DI MOBILITA' Iscritti all' Iscritti all' L. 223 L. 236 TOT L. 223 L. 236 TOT Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino VCO Vercelli PIEMONTE

4 Nei corso del 2013 si sta verificando un artificioso calo delle iscrizioni, a causa della sciagurata scelta del Governo di non prorogare nel 2013 la norma che consentiva l'iscrizione ai licenziati individualmente per motivi economici, che mediamente costituivano il 60% del totale. La cancellazione degli sgravi contributivi a favore di un futuro eventuale datore di lavoro, riduce a zero le già scarse possibilità di trovare nuova occupazione. Avviamenti al lavoro PIEMONTE OCEDURE DI ASSUNZIONE PER GENERE, TIPOLOGIA CONTRATTUALE E LIVELLO PROFESSIONA Gennaio-giugno 2012 Gennaio-giugno 2013 M F TOT M F TOT Lavoro a tempo indeterminato Tempi indeterminati standard Lavoro intermittente a T.I Somministrazione a T.I Altri contratti a T.I Apprendistato Lavoro a tempo determinato Tempi determinati standard Contratto a progetto Contratto di Inserimento Lavoro intermittente Lavoro occasionale Somministrazione Altre tipologie contrattuali TOTALE (al netto avviam.giornalieri) Avviamenti giornalieri* TOTALE MOVIMENTI *per avviamenti giornalieri si intendono quelli che si concludono il giorno stesso dell'avviamento, o in quello successivo dati relativi al I semestre dell'anno evidenziano una preoccupante conferma della tendenza alla riduzione, già iniziata nel 2012 rispetto al 2011, del numero assoluto di avviamenti (che invece dal 2009 erano in costante leggero incremento). Si conferma contemporaneamente un netto peggioramento qualitativo rispetto alle tipologie contrattuali ed alle durate medie dei lavori temporanei; per quanto riguarda le fasce di età, dei circa 28mila minori avviamenti oltre il 71% si concentra nella fascia anni.

5 Secondo i dati relativi all'intero anno, nel 2012 si sono avuti 623mila avviamenti totali, contro i 670mila del 2011 ed i 741mila del Occupati/disoccupati In base alle rilevazioni dell'istat, nei primi 9 mesi dell'anno la situazione generale media risulta essere la seguente: P I E M O N T E POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E GENERE (x1000) Condizione Media gen-sett 2012 Media gen-sett 2013 M F TOT M F TOT Occupati In cerca di occupazione Forze di lavoro Disoccupazione potenziale Inattivi anni Ragazzi <15 anni Adulti >64 anni Inattivi non in età di lavoro Popolazione totale Tassi di attività a. 77,0 63,8 70,4 77,0 62,6 69,8 Tassi occupazione ,8 57,3 64,0 68,9 55,8 62,3 Tassi di disoccupazione 7,9 10,1 8,9 10,4 10,8 10,6 Tassi disoccup."allargata" 11,1 15,7 13,2 13,9 17,7 15,6 Elaborazione ORML su dati ISTAT Nel 2013 gli occupati sono in calo di 52mila unità, mentre le persone in cerca di occupazione in crescita di 31mila; la differenza tra i due valori si riflette nel calo delle forze di lavoro e dei tassi di attività (calo tutto al femminile): significa che anche in Piemonte un numero significativo di persone ha rinunciato a cercare un lavoro regolare. Per quanto riguarda la disoccupazione, che pure risulta in netta crescita, secondo i criteri Eurostat non si tiene conto di coloro che sono in cerca di occupazione, ma non hanno attuato iniziative attive nei 30 giorni precedenti la rilevazione oppure per motivi vari (es. gravi motivi familiari) non sono immediatamente disponibili: includendo anche questi ultimi, si ottiene quello che si definisce tasso di disoccupazione allargata, la percentuale risulta superiore mediamente di ben 5 punti. Torino, 10 dicembre 2013