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1 Redazione e trasmissione del Report annuale Anna Maria Livraga Emanuela Patrucco Piano di Monitoraggio e Controllo aziende IPPC: Gestione e trasmissione Report annuale 16 maggio 2011

2 Il cap. 5 del PMC CONSERVAZIONE DEI DATI E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO Modalità di conservazione dati La ditta dovrà conservare tutti i dati (misurazioni, campionamenti, letture contatori, analisi, indicatori ambientali, ecc.) richiesti nel presente piano annotandoli su registri cartacei e/o informatici secondo quanto specificato nelle singole tabelle dei capitoli 1, 2, 3 e 4. Entro il 31 maggio di ogni anno la ditta dovrà procedere a comunicazione cartacea e su supporto informatico dei report annuali alla Provincia, all ARPA e per conoscenza al Comune

3 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Da quest anno il Report annuale dovrà essere presentato ad ARPA solo in formato elettronico con lettera di accompagnamento cartacea. (L eventuale trasmissione di documenti attraverso posta elettronica può essere fatta a: Tutti i dati numerici (compresi i risultati dei rapporti analitici) devono essere presentati in un formato elettronico elaborabile (excel).

4 Il cap. 5 del PMC Il report redatto dall azienda annualmente dovrà contenere una sintesi dei risultati del presente piano di monitoraggio e controllo raccolti nell anno solare precedente ed una relazione che includa analisi, valutazioni e considerazioni sull andamento dell attività IPPC basate sugli accertamenti effettuati con le frequenze indicate nelle tabelle contenute nei diversi capitoli del presente Piano e che evidenzi la conformità dell esercizio dell impianto alle condizioni prescritte nell AIA di cui il presente Piano è parte integrante. Per ogni indicatore ambientale, dovrà essere riportato, il trend di andamento, per l arco temporale richiesto, con le valutazioni di merito rispetto agli eventuali valori definiti dalle Linee Guida settoriali disponibili sia in ambito nazionale che comunitario.

5 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Assenza di una relazione riassuntiva ed esplicativa che non facilita la lettura dei dati forniti (Il Report redatto dalla ditta risulta abbastanza esauriente per quanto concerne i dati relativi alla materia in ingresso e in uscita dal ciclo produttivo, ma risulta privo di considerazioni e valutazioni in merito ai dati stessi e all andamento dell attività produttiva.). L azienda non deve limitarsi alla verifica del rispetto dei limiti di legge. Quando ci sono delle discrepanze tra situazione reale e quanto riportato nel PMC dell AIA o discrepanze che emergono nel confronto tra due o più anni l azienda deve fornire una spiegazione.

6 Il cap. 5 del PMC In allegato al report dovranno essere riportati tutti i dati, con i relativi referti analitici, rilevati mensilmente e/o annualmente, mentre per quanto riguarda le misurazioni in continuo e giornaliere sarà sufficiente che l azienda riporti, nel medesimo allegato, un elaborazione mensile dei dati ottenuti evidenziando eventuali dati anomali se si sono verificati. Come già evidenziato sopra, tutti i dati devono essere accompagnati da valutazioni e considerazioni di carattere ambientale e dalla definizione di un bilancio ambientale annuale sui consumi e sulle emissioni.

7 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Solitamente mancano le misurazioni in continuo oppure sono inviati file contenenti centinaia di dati registrati di cui l azienda non ha prodotto alcuna elaborazione e relativa valutazione. E necessario prestare attenzione alle voci indicate nelle tabelle del PMC per le quali sono richiesti i quantitativi consumati o prodotti (ad es. La Tabella x del PMC richiede di specificare la natura/tipologia dei flocculanti utilizzati per la depurazione delle acque reflue, specifica che non compare nel report; Nella Tabella y è richiesto il consumo di GPL per la fase z, dato non riportato dalla ditta nel report.) E necessario prestare attenzione alle voci indicate nelle tabelle del PMC e rispettare le frequenze richieste dei dati (ad es. Per il gas metano il PMC richiede una lettura mensile mentre sul report sono riportati solo i dati annuali)

8 Il cap. 5 del PMC I referti analitici effettuati da ditte esterne, fatto salvo quanto previsto di seguito nello specifico per i rilievi alle emissioni in atmosfera, devono riportare i dati del laboratorio che ha eseguito le operazioni di controllo, le relative certificazioni e devono essere firmati da tecnici abilitati.

9 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Non sono stati indicati nel Report e/o nei certificati analitici i metodi di campionamento e analisi adottati così come indicato nel PMC. La ditta nel suo report annuale ha riportato solo dei grafici di andamento dei parametri delle acque reflue in ingresso al depuratore senza allegare i dati in forma di media mensile e i certificati analitici in cui si evidenziano le metodiche di campionamento e di analisi, inoltre i dati devono essere trasmessi anche in formato excel Le metodiche analitiche indicate nel PMC sono riferite a quelle utilizzate dal laboratorio ARPA di Vercelli. Questo elenco di metodiche non ha un valore perentorio ma ha la funzione di indirizzare le aziende al fine di utilizzare dei metodi analitici che forniscano dei risultati confrontabili a quelli di ARPA.

10 ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Consumi 1. Consumo risorse idriche: manca la suddivisione per utilizzo (ad es. indicare, se richiesto nel PMC, il quantitativo di acqua consumata suddiviso per raffreddamento e per processo attraverso il metodo della misura del calcolo o della stima) 2. Nel caso in cui non sia possibile misurare i consumi di energia termica ed elettrica delle singole fasi produttive e accessorie (illuminazione, riscaldamento, ecc.) nel report annuale l azienda dovrà riportare una stima di tali consumi. Il Report non riporta tale stima

11 Emissioni in atmosfera Il cap. 5 del PMC Impostazione del Report relativo alle operazioni di autocontrollo sulle emissioni in atmosfera: contenuto minimo. PARTE I - introduzione che contenga la citazione della nota di comunicazione dell autocontrollo e il riferimento normativo (autorizzazione), l individuazione degli impianti e delle fasi interessati dalle operazioni (eventualmente specificando le condizioni di carico), l elenco dei punti di emissioni oggetto del controllo e gli inquinanti da monitorare (secondo quanto prescritto), la descrizione dei metodi di prelievo alle emissioni e di analisi dei campioni di aeriforme. PARTE II descrizione delle caratteristiche fisiche del camino, delle misure effettuate direttamente al punto di prelievo con particolare riferimento all indicazione dell identificativo del punto, l identificativo della fase, la conduzione dell impianto, l altezza del punto di campionamento e la distanza dal punto delle perturbazioni a monte e a valle, il diametro del camino, la sezione calcolata, la temperatura media dei fumi misurata, la velocità media dei fumi misurata, la portata calcolata, la portata normalizzata. PARTE III - risultati analitici ottenuti, con l indicazione dei flussi di aspirazione degli inquinanti, durata dei prelievi e dettaglio dell orario di prelievo, volume prelevato, volume prelevato normalizzato, calcolo delle concentrazioni e dei flussi di massa, espressione delle medie e delle deviazioni standard. PARTE IV - sintetico commento di equiparazione dei valori ottenuti ai limiti con giudizio di conformità o meno.

12 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT 1. Rapporti di prova analitici: si chiede che vengano rispettati i contenuti di minima richiesti nel cap. 5 del PMC punti 1, 2, 3 e 4. (ad es. non è indicata la temperatura rilevata sullo strumento di campionamento durante il prelievo, necessaria per il calcolo della normalizzazione dei dati.) Anche se non espressamente richiesto in AIA, si ritiene utile che vengano inserite le caratteristiche della strumentazione adoperata per i campionamenti (tipo di pompa aspirante, modello del FID, tipo del rilevatore di portata, ecc.), ed in aggiunta i tipi di filtri, questo per meglio comprendere l espressione dei risultati, avendo osservato che in diversi casi, c è stato superamento, anche se contenuto, delle portate dei camini. 2. Metodi di prelievo: attenersi a quanto indicato nel PMC dove sono elencati i metodi. Nel caso in cui siano adottati metodi diversi spiegarne il motivo.

13 ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT 1. Manutenzione dei sistemi di abbattimento fumi. Si chiede che la ditta espliciti quanto richiesto nella tabella specifica del PMC fornendo tutti i dettagli possibili sulle operazioni di manutenzione che rappresentano un indice dell efficienza dei sistemi stessi. ( ad es. mancano elementi di dettaglio più esemplificativi ( tipo e quantità della soluzione sostituita nello scrubber, tipo di intervento sui filtri a maniche, se sostituiti quanti e su quali camini, ecc ) 2. Generatori di calore. Ad es. per quanto riguarda i generatori di calore mancano alcune informazioni specifiche espresse in modo esplicito riguardo la potenzialità e il combustibile impiegato.

14 Acque reflue. ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT 1. Non sono stati indicati nel Report e/o nei certificati analitici i metodi di campionamento e analisi adottati così come indicato nel PMC 2. La ditta nel suo report annuale ha riportato solo dei grafici di andamento dei parametri delle acque reflue in ingresso al depuratore senza allegare i dati in forma di media mensile e i certificati analitici in cui si evidenziano le metodiche di campionamento e di analisi, inoltre i dati devono essere trasmessi anche in formato excel 3. Se alcuni parametri non vengono ricercati motivarlo altrimenti si incorre nel mancato rispetto delle prescrizioni

15 Rifiuti ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT 1. Si precisa che alla ditta non viene richiesto di allegare copia della dichiarazione annuale (MUD), ma è sufficiente la tabella riepilogativa dei rifiuti prodotti (possibilmente in formato elettronico excel) così come è stata allegata al report. 2. Da un confronto tra i rifiuti prodotti indicati nella domanda di AIA, e quelli indicati nel report si evidenziano delle discrepanze, per esempio il CER xxxxxx è presente solo nel 2009 mentre negli anni precedenti non compare. A tale proposito l azienda dovrebbe nel report indicare le motivazioni delle variazioni di produzione almeno dei rifiuti specifici del presente ciclo produttivo.

16 ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Piezometri 1. Poiché viene richiesto che siano realizzati nei 5 anni, sarebbe opportuno indicare a che punto si è con la loro realizzazione, se si stanno progettando, ecc.

17 ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Controllo delle fasi critiche e Interventi di manutenzione. 1. Deve essere riportato un riepilogo delle manutenzioni e interventi svolti nell'anno di riferimento (manutenzioni programmate e/o straordinarie effettuate, eventuali guasti avvenuti). Si è verificato il caso in cui il Registro ispezioni generali, allegato al report, riportava solo le date delle ispezioni effettuate senza indicare la tipologia di ispezione.

18 ALTRE PROBLEMATICHE RISCONTRATE DURANTE LA VERIFICA DEI REPORT Indicatori ambientali e di performance 1. si evidenzia che la ditta nel report ha calcolato solo due indicatori dei 4 richiesti 2. Indicatori calcolati in maniera diversa da quanto indicato nel PMC 3. Alcuni indicatori ambientali potrebbero non essere appropriati alla tipologia di ciclo produttivo; si sono verificati casi in cui l azienda lo ha evidenziato nel report. Sarebbe utile che l azienda suggerisse sempre all autorità competente gli indicatori ambientali più appropriati al proprio ciclo produttivo.

19 COSA E CAMBIATO NEL MODO DI COMPILARE IL REPORT DAL 2008 AL 2009? 1. Sono 7 le aziende che hanno inviato il secondo report 2. Su 7 aziende 3 hanno presentato un report esauriente e completo, anche in base alle integrazioni richieste in riferimento al Report dell anno precedente 3. Le principali problematiche riscontrate negli altri 4 Report: mancanza dei dati in Excel, mancanza di valutazioni sui risultati analitici e in generale sull andamento del ciclo produttivo, presenza di dati anomali che non vengono giustificati, mancanza di alcuni indicatori ambientali.

20 QUANTI SONO I REPORT CHE ARPA DEVE VERIFICARE? 39 (2 statali) n. Report presentati e valutati

21 Indicatori ambientali e di performance: quale futuro? Una prima categoria sono i cosiddetti indicatori ambientali "EMAS oriented". La loro richiesta in tutte le AIA è molto importante in quanto: Introdurre questi indicatori nella comunicazione periodica prevista da AIA potrebbe alleviare l impegno per le organizzazioni che adottano EMAS, le quali potranno utilizzare la Dichiarazione Ambientale per comunicare le loro prestazioni per l'autorità competente. Questa azione si connette con le migliori prassi dal titolo "semplificazioni nella procedura di autorizzazione per determinate categorie". Questi indicatori inoltre, essendo previsti dalla CE, permettono di avere dati omogenei che possono quindi essere utilizzati dalle AC per i propri obblighi di reporting a livello nazionale ed europeo. Tali dati permettono elaborazioni su ampi campioni sia di singoli settori produttivi sia a livello geografico per settori diversi.

22 Indicatori EMAS Tali indicatori si concentrano sulle prestazioni nei seguenti settori chiave ambientali: Efficienza energetica. Materiali di consumo efficienza. Acqua. Rifiuti. Emissioni (gas serra, principali componenti monitorati per la qualità dell aria). Biodiversità. Quando si ritiene, durante l istruttoria, che uno o più indicatori non siano pertinenti essi non saranno considerati (motivazione giustificata).

23 Indicatori EMAS Esempio Aspetto Ambientale Inquinante Indicatore Unità A B A/B A: impatto totale annuo / consumo nel settore considerato. B: produzione globale annuale dell'organizzazione. Indice: rapporto A / B. L'indicazione della produzione globale annua (B) è la stessa per tutti i campi, ma è adeguata ai vari tipi di organizzazioni, in base al loro tipo di attività. Per le organizzazioni che operano nel settore della produzione (industria), B sarà segnalato: con l'indicazione del totale annuo del valore aggiunto lordo espresso in milioni di euro o la produzione annuale fisica espressa in tonnellate. Nel caso di organizzazioni di piccole dimensioni, in B si indica: il volume totale d'affari annuale o il numero di addetti

24 Indicatori EMAS Aspetti ambientali Efficienza dell energia Efficienza dei Materiali Acqua Rifiuti Biodiversità Emissioni in aria Indicatore Consumo totale annuo di energia, espressa in MWh o GJ / B Percentuale del consumo totale annuale di energia (elettricità e calore) prodotta dall'organizzazione da fonti energetiche rinnovabili Flusso di massa annuo dei diversi materiali utilizzati (esclusi i vettori di energia e acqua), espresso in ton / B Consumo totale annuale di acqua in m 3 / B Totale produzione annua di rifiuti suddivisi per tipo espresso in ton / B Totale produzione annua di rifiuti pericolosi espressa in chilogrammi o ton / B Uso del suolo, espresso in m 2 di superficie edificata / B Totale annuale di emissioni di gas serra, tra cui almeno le emissioni di CO 2, CH 4, N 2 O, HFC, PFC e SF 6, espresse in tonnellate di CO 2 equivalente / B Le emissioni totali annuali in aria, tra cui almeno le emissioni di SO 2, NOx e PM, espresse in chilogrammi o ton / B

25 Altri indicatori ambientali e di performance Si possono calcolare altri indicatori ambientali che possono essere più specifici: per un determinato settore produttivo o, ancora più in particolare, per ogni azienda. Essi permettono di eseguire elaborazioni più specifiche e puntuali, ma potrebbero non essere facilmente utilizzabili per trarre conclusioni da confronti su campioni ampi. È importante che la scelta di tali indicatori segua un percorso di valutazione e condivisione almeno fra Azienda (che dovrebbe proporli), Autorità Competente, Autorità competente per i controlli.

26 Alcuni esempi di indicatori ambientali e di performance utilizzati nei PMC Aspetti ambientali Efficienza dell energia Efficienza dei Materiali Acqua Rifiuti Biodiversità Emissioni in aria Indicatore Efficienza rapporto tra energia prodotta e introdotta come combustibile, espresso in % Carburante consumato ed energia prodotta espressa in mc / MWh Energia (termica-elettrica) MWh / tonnellata di prodotto Efficienza rapporto tra energia prodotta e introdotta come combustibile ausiliario espresso in % Rifiuti recuperati come energia t / t di prodotto espresso in Tep Energia (termica-elettrica) MWh / t di rifiuti in ingresso Rifiuti recuperati come energia t / t di prodotto espresso in Tep Rifiuti recuperati come materia prima t / t di prodotto t di rifiuti in entrata / t di rifiuti recuperati Quantità di rifiuti di carta t / t prodotto finale Rifiuti di carta t / t di fibra vergine Acqua mc / MWh prodotti Acqua prelevata / acqua utilizzata in% Acqua scaricata mc / t di prodotto finale Acqua prelevata mc / t macellati Acqua prelevata mc / t di peso vivo numero di animali Rifiuto prevalente t / t prodotto Rifiuto prevalente t / t rifiuto in ingresso Percolato t / t rifiuto in ingresso Liquami prodotti t / t di peso vivo Biogas t / t rifiuti in ingresso Quantità di effluente gassoso caratteristico kg/t prodotto Emissione di gas serra t/t peso vivo Quantità di effluente gassoso caratteristico (solventi) kg/t prodotto

27 Grazie per l attenzione

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