Cattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia. Rischio Chimico

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1 Cattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia Rischio Chimico

2 Caratterizzazione del rischio tossicologico La caratterizzazione del rischio tossicologico è un processo che comprende le seguenti 3 fasi: Caratteristiche tossicologiche della sostanza (CT) Frequenza di utilizzo (FU) Modalita di utilizzo (MU)

3 XENOBIOTICI TOSSICI CANCEROGENI MUTAGENI

4 Caratteristiche tossicologiche (CT) DL 50 : dose unica letale nel 50% degli animali 1 > 15 g/kg (praticamente non tossico) 2 = 5-15 g/kg (lievemente tossico) 3 = 500 mg-5 g/kg (moderatamente tossico) 4 = mg/kg (altamente tossico) 5 = 1-50 mg/kg (estremamente tossico) 6 < 1 mg/kg (ultra tossico)

5 Aforisma di Paracelso qualsiasi sostanza è velenosa e nessuna è priva di capacità venefica; è solamente la dose che fa in modo che una sostanza non sia velenosa

6 Definizione di dose è la quantità di sostanza esogena assorbita nell organismo in uno specifico periodo di tempo è la quantità di sostanza chimica somministrata, ad una specie animale, per una certa via, espressa per unità di peso corporeo (mg/kg)

7 Frequenza di utilizzo (FU) 1 = 1 volta al mese 2 = 2-4 volte al mese 3 > 4 volte al mese

8 Modalita di utilizzo (MU) 1 = esistenza di sistemi di protezione collettivi, individuali e di procedure di sicurezza 2 = esistenza di due dei precedenti 3 = esistenza di uno dei precedenti 4 = nessuno dei precedenti

9 Indice di rischio tossicologico L indice di rischio tossicologico si può calcolare convenzionalmente in base alla seguente equazione: RT= CT FU MU Se RT > 12 (possibile situazione di rischio applicazione di una protocollo di sorveglianza sanitaria per l accertamento delle condizioni di salute degli esposti)

10 Rischio da xenobiotici nei laboratori chimici regole di sicurezza schede di sicurezza dispositivi di protezione individuali/collettivi formazione/informazione

11 Schede di sicurezza identificazione e informazione della sostanza, della società produttrice identificazione dei pericoli misure di primo soccorso misure antincendio norme per la manipolazione e lo stoccaggio informazioni tossicologiche

12 Schede di sicurezza considerazioni sullo smaltimento della sostanza in base alle normative informazioni sul trasporto notizie sulla regolamentazione seguita e frasi di rischio (R45 può provocare il cancro; R49 può provocare il cancro per inalazione, ecc.)

13 Interazione organismoxenobiotici: fase tossicocinetica ASSORBIMENTO (via respiratoria, via transcutanea, via digerente) DISTRIBUZIONE (proteine di trasporto) ACCUMULO (siti di deposito) BIOTRASFORMAZIONE (metabolismo delle sostanze esogene) ESCREZIONE (via urinaria, via respiratoria, via digerente)

14 Tossicodinamica insieme degli effetti tossicologici che una sostanza o i suoi metaboliti sono in grado di esercitare nei confronti delle funzioni vitali dell organismo meccanismo d azione dei tossici a livello degli organi bersaglio

15 Curva Dose-Effetto studia la relazione tra un livello di esposizione o di dose di un tossico, in un certo periodo di tempo, e un alterazione biologica osservata in un individuo

16 Curva Dose-Risposta studia la relazione tra la dose ed effetto osservato in un gruppo di individui, ossia la percentuale di individui della popolazione studiata che presenta un effetto

17 Tossicodinamica effetti indipendenti effetti additivi effetti sinergici e di potenziamento effetti di antagonismo

18 Fattori condizionanti la risposta dell organismo a una sostanza presente nell ambiente di lavoro proprieta chimico-fisiche (ionizzazione, liposolubilità, ph, volatilità) modalita dell interazione fattori biologici (sesso, età, caratteristiche somatiche,stile di vita, uso di farmaci) fattori ambientali

19 Monitoraggio Ambientale misura e valutazione degli agenti lesivi per la salute nell ambiente di lavoro allo scopo di valutare l esposizione e il rischio per la salute in confronto ad appropriati limiti di riferimento

20 Limiti di Riferimento TLV (valore limite di soglia): concentrazioni atmosferiche di sostanze alle quali si ritiene che pressochè tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza andare incontro a effetti nocivi. Data però l ampia variazione nella suscettibilità individuale, una piccola percentuale di lavoratori può avvertire discomfort per alcune sostanze a concentrazioni uguali o inferiori al limite di soglia

21 Monitoraggio Biologico misura e valutazione degli agenti tossici o dei loro metaboliti nei tessuti, secreti, escreti, aria espirata allo scopo di valutare l esposizione e quindi il rischio per la salute in rapporto ad appropriato riferimento

22 Monitoraggio Biologico INDICATORI DI DOSE INTERNA (indicatori di esposizione, indicatori di accumulo, indicatori di dose vera) INDICATORI DI EFFETTO (indicatori di effetto subcritico, indicatori di effetto critico)

23 Indicatori biologici di esposizione BEI (Biological Exposure Index): rappresentano le quantità di una sostanza o dei suoi metaboliti nei tessuti, liquidi biologici, aria espirata di lavoratori sani esposti a livelli di concentrazione ambientale vicini al TLV- TWA

24 Riferimenti Legislativi DPR. N. 303/56 D. Lgs. N. 277/91 D. Lgs. N. 626/94 (TITOLO VII - CANCEROGENI) D. Lgs. N. 66/2000

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