Ci sono effetti misurabili dell'ozono sulle nostre foreste?

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1 EFFETTI DELL OZONO SULLA VEGETAZIONE Torino, 22 Febbraio 2008 Ci sono effetti misurabili dell'ozono sulle nostre foreste? Marco Ferretti TerraData Environmetrics, Siena

2 Quale problema? La questione non è più se l ozono causa effetti dannosi sulla vegetazione Né se è possibile determinare relazioni dose-risposta in condizioni controllate La questione è: cosa succede, ammesso che succeda qualcosa, ai nostri boschi in condizioni reali?

3 Punti di interesse Che cosa ci interessa veramente di quantificare e a che livello Quali sono le evidenze da rilevamenti su foreste reali Sorgenti di incertezza Come cercare di migliorare

4 Questione scientificapolitica Effetto collegato Questione ozono Scala di interesse Cambiamenti climatici (Kyoto) Riduzione del potenziale C- sink e degli stock di C Effetti sull accrescimento Individuo, plot, area vasta Gestione sostenibile (MCPFE) Riduzione della salute e vitalità delle foreste Effetti su accrescimento, defogliazione, sintomi Individuo, plot, area vasta Biodiversità (UNCED) Riduzione della diversità delle specie (numerosità, rapporti di abbondanza) Effetti sul numero di specie, sintomi fogliari Individuo, plot, area vasta Inquinamento transfrontaliero (UN/ECE LRTAP) Accrescimenti, defogliazione sintomi visibili, diversità stato nutrizionale Effetti su accrescimenti, defogliazione, sintomi visibili, diversità, stato nutrizionale Individuo, plot, area vasta

5 Quali sono i punti critici Identificazione e quantificazione effetti in singoli siti Accrescimento, defogliazione, sintomi: indicatori non specifici, ruolo importante delle covariate, peraltro non sempre facilmente isolabile; errori di misurazione/classificazione. Dati di ozono scarsi per siti forestali e, laddove presenti, di copertura temporale ancora troppo breve per studi a livello di sito (ma con CONECOFOR ci stiamo arrivando). Quantificazione effetti a livello areale Idem, più: Scarso collegamento tra ricerca, monitoraggio effetti ed indagini probabilistiche (inventari) con conseguente limitata capacità di previsione degli effetti in condizioni realistiche. Inutilizzabilità dei modelli a larga scala (in linea di principio e in termini di affidabilità) per stimare esposizione e flussi nello spazio e quindi per studi correlativi.

6 Indicatori non specifici: regolarità CT residuals (Exp-Meas), % Faggio n=21 y = -6E-05x R 2 = 0.16; P= I fattori tradizionali (suolo, meteo, nutrizione, competizione, composizione, caratteristiche ecologiche) spiegano la maggior parte della variabilità (50-90%) Varianza spiegata dall ozono in genere limitata, con vistose variazioni annuali Effetto evidente solo per esposizioni molto elevate AOT40, ppbh (Ferretti et al., Env. Poll., 2007 a, b; Bussotti e Ferretti et al, Env. Poll., 2007, submitted)

7 Esperimenti Monitoraggio terrestre Materiale Esposizione Piante giovani, poche specie Più o meno realistica Tutte le classi di età, molte specie Realistica per definizione Indicatori di risposta Condizioni Accrescimenti, sintomi fogliari, attributi morfologici, biochimici ed ecofisiologici Uno o pochi stressor Accrescimenti, chioma, sintomi fogliari (altri attributi morfologici, biochimici ed ecofisiologici meno favoriti) Molti stressor Scala temporale Scala spaziale Scala ecologica Settimane o mesi, in alcuni casi anni Singoli siti (<<10 1 ha) Più spesso foglie ed individui Anni e decenni Popolazioni di ecosistemi (>10 6 ha) Popolazioni e comunità

8 In sintesi Gli effetti dell ozono su accrescimenti e defogliazione sono per il momento di difficile identificazione, almeno in condizioni forestali reali Quantificarli in maniera attendibile ed a livello politicamente utile è per ora quasi impossibile ed al massimo sono possibili applicazioni modellistiche

9 Cento scienziati per la ricerca sugli effetti dell ozono troposferico sulla vegetazione Risoluzione Adottata al termine dell incontro Ozono e vegetazione: il contributo della ricerca italiana, San Piero a Grado, Pisa, 24 Novembre Occorre quindi promuovere una serie di attività co-ordinate per cui: (i) venga favorito lo scambio di informazioni tra ricercatori; (ii) venga disegnata una strategia nazionale di studio e conseguentemente (iii) venga proposto un set coordinato di esperimenti, indagini di campagna e laboratorio e monitoraggio tale da favorire la complementarietà dei risultati. 5. Riteniamo quindi che le autorità politiche ed amministrative deputate alla gestione del problema ozono troposferico debbano farsi carico di considerare le questioni sopra esposte...

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