53 INCONTRO (31 Maggio 06 Giugno 2010)

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1 53 INCONTRO (31 Maggio 06 Giugno 2010) Giorno 6 del mese di Giugno, Domenica SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO PENSIERO INTRODUTTIVO Un mondo innumerevole accorre. Vuole ascoltare Gesù. Vuole chiedergli qualche guarigione. Gesù è il Compassionevole. Si prende cura di tutti. Per ognuno ha una parola ricca di speranza o per l anima, o per il corpo, o per l anima e per il corpo insieme. Nessun impedimento o difficoltà è troppo grande per Lui. Con la sua preghiera Egli tutto chiede al Padre e il Padre glielo concede. Il Padre di Gesù è l Onnipotente Signore Creatore dal nulla di tutte le cose. Questo è lo spirito con cui Gesù fa ogni cosa: compassione e preghiera, misericordia e invocazione di aiuto, carità e presenza del Padre nella sua vita. Se Cristo Gesù opera ogni cosa per compassione e per preghiera, perché noi falliamo dove Lui porta molto frutto? La causa è una sola: o manchiamo di misericordia, di compassione, o manchiamo di preghiera. Spesso manchiamo sia di misericordia che di preghiera. Vediamo noi stessi nel nostro immenso vuoto spirituale e materiale. ANTIFONA D'INGRESSO Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia. COLLETTA Dio Padre buono, che ci raduni in festosa assemblea per celebrare il sacramento pasquale del Corpo e Sangue del tuo Figlio, donaci il tuo Spirito, perchè nella partecipazione al sommo bene di tutta la Chiesa, la nostra vita diventi un continuo rendimento di grazie, espressione perfetta della lode che sale a te da tutto il creato. Per il nostro Signore... PRIMA LETTURA Dal libro della Genesi (Gn 14, 18-20) In quei giorni, Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici. Abram gli diede la decima di tutto. SALMO (Sal 109) Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore. Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi. Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: Domina in mezzo ai tuoi nemici. A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek. SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 11, 23-26) Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.

2 CANTO AL VANGELO Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia. VANGELO Dal vangelo secondo Luca (Lc 9, 11-17) In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta. Gesù disse loro: Dategli voi stessi da mangiare. Ma essi risposero: Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente. C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: Fateli sedere per gruppi di cinquanta. Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. SULLE OFFERTE Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell'unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. DOPO LA COMUNIONE Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. IDEA DI CATECHESI Gesù è tutto occupato a fare del bene alle folle che erano venute da Lui. I discepoli vedono che il giorno comincia a declinare e chiedono al Maestro che congedi le folle così ognuno potrà recarsi nei villaggi vicini in cerca di cibo. Gesù non condivide la loro decisione. Chiede loro che siano essi stessi a dare da mangiare alle folle. I discepoli rimangono sbigottiti. Non si può dare da magiare ad un numero così elevato di persone con soli cinque pani e due pesci. Ciò che per i discepoli è impossibile, per Gesù diviene possibile, perché Gesù è mosso sempre dalla più grande compassione ed è sorretto dalla sua preghiera ricca di fede e di amore. I pani vengono moltiplicati e così anche i pesci. Tutti mangiano a sazietà. Con i pezzi avanzati si riempiono dodici ceste, tante quante sono le tribù di Israele: dodici. Con l Eucaristia il miracolo è ancora più grande ed infinitamente più misterioso: senza alcuna moltiplicazione, con l unico Corpo di Cristo, con l unico suo Sangue fino alla consumazione dei secoli si sfama e si disseta il mondo intero. Nell Eucaristia il Corpo non viene moltiplicato e neanche il Sangue, perché Gesù è uno ed uno solo. Senza moltiplicazione ed è questo il vero miracolo dell Eucaristia il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Gesù, diventano l unico Corpo e l unico Sangue del Verbo che si fece carne nel seno della Vergine Maria. Nell Eucaristia l unico Corpo e l unico Sangue sono veri, reali, sostanziali. Nessun simbolismo. Nessuna allegoria. Nessuna figura. Nessuna immagine. L Eucaristia è sostanza, verità, realtà del Corpo e del Sangue di Cristo Gesù. È il miracolo dei miracoli. VANGELO Dal vangelo secondo Luca (Lc 9, 11-17) 10 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Al ritorno della loro missione gli apostoli raccontano a Gesù ogni cosa. Cosa avevano fatto. Come erano stati accolti. Lo informano su tutto.

3 Chi vuole essere aiutato a fare sempre il più grande bene, deve dire ciò che fa e come lo fa. Gesù si ritira in disparte con i suoi apostoli. Si dirigono verso una città chiamata Betsàida. È una delle città in cui Gesù aveva compiuto un gran numero di miracoli e per questo viene rimproverata per la sua sordità spirituale. 11 Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Le folle non lasciano Gesù da solo neanche per un istante. Riescono a sapere dove Gesù è diretto e lo seguono. Gesù non le respinge. Non si chiude dietro necessità e urgenze personali. Accoglie le folle e prende a parlare loro del regno di Dio. L insegnamento è la prima attività missionaria di Gesù. Gesù è il Maestro che insegna le cose del Padre suo a quanti accorrono a Lui. Gesù però non si ferma alla sola anima dell uomo. L uomo è anche corpo. Il corpo sovente è malato. Ha bisogno di cure, di guarigione, di salute. Gesù guarisce tutti coloro che avevano bisogno di cure. Gesù è il vero Salvatore dell uomo: gli salva l anima ed il corpo. Gesù è venuto per la salvezza dell uomo, di tutto l uomo, anima e corpo, di ogni uomo. Gesù vive una intensissima giornata missionaria. È a totale disposizione dell uomo per la sua salvezza. 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Il giorno comincia ora a declinare. Si avvicinano i Dodici e dicono a Gesù di congedare la folla così ognuno sarebbe potuto andare nei villaggi vicini e nelle campagne dei dintorni per alloggiare e per trovare cibo. Loro erano situati in una zona deserta. Nulla avrebbero potuto fare loro per tutta quella gente. Gli Apostoli trovano una soluzione umana ai problemi umani della folla. 13 Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». Gesù suggerisce loro un altra soluzione: che siano loro stessi a dare da mangiare alle folle. Loro rispondono a Gesù che non possono sfamare una folla così numerosa con soli cinque pani e due pesci. A meno che non siano essi stessi ad andare a comprare viveri per tutta quella folla. Anche questa soluzione è impossibile. Rimane valida solo la soluzione suggerita da loro a Gesù. Gli Apostoli pensano con mente umana, con cuore umano, con pensieri umani, con esperienze umane, con idee umane. Tutto è umano ancora nei discepoli.

4 Gli Apostoli ancora non hanno mente e cuore di fede. Non hanno neanche mente e cuore di preghiera. Gli Apostoli vedono solo se stessi. Ciò che loro possono è possibile. Ciò che loro non possono non è possibile. Sono loro la misura della possibilità e della non possibilità. Gli Apostoli non hanno alcuna apertura al Trascendente, a Dio, al Creatore del Cielo e della terra, al Signore dell universo. Loro e il loro cuore. Loro e i loro pensieri. Loro e le loro esperienze. Loro e la loro volontà. Neanche Gesù è in grado di aiutarli. Sono ancora troppo lontani da una fede riposta in Lui e in ogni sua Parola. 14 C erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Gesù non pensa come i suoi Apostoli. Lui è l uomo della Trascendenza, della Preghiera. Lui è l uomo di Dio e da Dio sempre. Dice ai suoi Apostoli di far sedere le folle a gruppo di circa cinquanta persone. Per ciò che sta per fare è bene che vi sia molto ordine. L ordine è essenziale per fare bene le cose di Dio. Il disordine materiale e spirituale tradisce un cuore e una mente che non fanno bene le cose né di Dio e né degli uomini. 15 Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Tutti hanno una loro collocazione. Nessuno è rimasto fuori dell ordine di Gesù. Tutti si sono lasciati guidare dagli Apostoli. Anche l obbedienza è necessaria per fare bene le cose del Signore. 16 Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. È questo il segreto di Gesù: Lui non si vede mai in se stesso, mai da se stesso, mai per se stesso. Gesù si vede sempre dal Padre, per il Padre, per gli uomini da salvare. Il Padre suo è il Creatore dal nulla. Sempre dal nulla dell uomo il Signore crea le sue meraviglie. Gesù chiede al Padre di creare da quel poco pane tanto cibo da sfamare la moltitudine. Gesù moltiplica il pane spezzandolo. I discepoli distribuiscono il pane spezzato alla folla. Così agendo Gesù dona al mondo intero il più grande insegnamento di come moltiplicare le cose: le cose si moltiplicano dividendole con gli altri, non però in una chiusura del nostro cuore in se stesso, bensì aprendolo a Dio nella preghiera e chiedendo che quanto noi dividiamo basti a noi e agli altri. La divisione per amore, per carità, per compassione, fatta nella grande fede e nella preghiera che è manifestazione a Dio della nostra compassione e del nostro amore, è capace di produrre un bene universale. Il male del mondo è la chiusura del cuore. Quando noi chiudiamo il cuore, anche Dio lo chiude e noi non abbiamo né per noi stessi né per gli altri.

5 Il male del mondo è la non compassione, la non preghiera, la non fede. 17 Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. Non solo tutti mangiano a sazietà. Rimangono ben dodici canestri di pezzi avanzati. Uno per ogni Apostolo. Uno per ogni Tribù di Israele. Con queste dodici ceste si può sfamare il mondo intero. Con l apertura del cuore e della mente a Dio con la fede e la preghiera e con l apertura del cuore ai fratelli con la grande compassione e carità ogni miracolo è possibile. PENSIERO CONCLUSIVO Gesù oggi non dice agli Apostoli come devono fare per sfamare il mondo intero. Mostra loro come si fa. Anche quando farà se stesso Corpo e Sangue per sfamare l umanità intera non dice cosa e come si dovrà fare. Mostra loro come si fa e dice di fare questo in sua memoria: Fate questo in memoria di me. C è un insegnamento che è dato attraverso le opere, le azioni, i gesti che si compiono. Questo insegnamento dice che è possibile fare ciò che per gli altri era prima impossibile. Per Gesù tutto è possibile perché il cuore di Cristo è pieno di fede per il Padre suo e ricco di compassione e di carità per i suoi fratelli da salvare. Quando il cuore è insieme tutto di Dio e tutto degli uomini, tutto del Cielo e tutto per la terra, allora ogni miracolo sarà possibile. Gesù sa chi è il Padre suo: l Onnipotente Signore Creatore dal nulla sempre di ogni cosa. Sa chi è l uomo: una creatura bisognosa di tutto, di ogni cosa. L uomo vive in un duplice deserto: spirituale e materiale. Sapendo queste due cose, Gesù prega il Padre e Questi gli crea il pane per tutta una moltitudine. Domani il Padre farà tutto questo nell Eucaristia perché il mondo intero si sfami di Dio, mangiando il Corpo e bevendo il Sangue di Gesù. DIECI DOMANDE PER L APPROFONDIMENTO PERSONALE 1. Cosa fanno i discepoli appena tornano dalla loro prima missione? 2. Cosa fa Gesù dinanzi alle folle che accorrono da Lui? 3. Perché i discepoli chiedono a Gesù di licenziare le folle? 4. Cosa rispondono loro a Gesù? 5. Perché per i discepoli è impossibile sfamare le folle? 6. Cosa fa Gesù per sfamarle? 7. Dove risiede la forza di Gesù? 8. Quanti cesti vengono raccolti di pezzi avanzati? 9. Cosa ci vuole insegnare Gesù attraverso la moltiplicazione dei pani? 10.Cosa è l Eucaristia, di cui la moltiplicazione dei pani è segno e figura?

6 AFFIDAMENTO DELLA CATECHESI ALLA MADRE DELLA REDENZIONE Vergine Maria, Madre della Redenzione, facci comprendere che nessuna scusa è valida dinanzi ai bisogni dei nostri fratelli. Sempre possiamo dividere quel poco che abbiamo e dividendolo, con la benedizione di Dio nella nostra fede e preghiera, lo moltiplichiamo. Insegnaci ad imitare Cristo Gesù, il Tuo Divin Figlio, è la nostra vita sarà una perenne moltiplicazione di tutto ciò che il Padre ci dona e ce lo dona proprio perché noi abbiamo la fede di condividerlo con gli altri.