Decisione N del 12 dicembre 2013

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Avv. Bruno De Carolis Dott.ssa Claudia Rossi Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Prof. ssa Avv. Maddalena Rabitti Membro designato dal C.N.C.U. [Estensore] nella seduta del 17/10/2013, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica. Fatto La ricorrente riferisce di essere titolare di un conto corrente presso l intermediario e di avere sempre utilizzato tale conto solo come deposito dei propri risparmi, in quanto le operazioni venivano rimesse a un promotore finanziario della banca il quale, in virtù di un rapporto contrattuale di natura gestoria, effettuava nell interesse della ricorrente anche investimenti finanziari. La ricorrente espone che, nel marzo 2012, ha acquistato, su consiglio del promotore, alcuni BPT da un soggetto terzo per un valore di euro ,00. Riferisce che, sulla base delle istruzioni ricevute dal promotore, ha richiesto l emissione da parte di altro istituto di credito di assegno circolare e di averlo intestato al venditore, nonché di avere consegnato l assegno nelle mani del promotore fuori dei locali della banca. Da quel momento in poi tuttavia, il Pag. 2/6

2 promotore non produceva alcun documento attestante l acquisto e non inviava più alcuna rendicontazione della gestione. La ricorrente allora insieme al marito (che ha proposto autonomo ricorso avanti a questo Collegio) si è rivolta alla propria filiale per verificare la situazione del conto corrente e ottenere la rendicontazione e, in quell occasione, veniva a conoscenza del fatto che il promotore non era più dipendente della banca ed era irrintracciabile e che dal proprio conto era stata a sua insaputa, in data 2 aprile 2012, prelevata la somma di euro ,00, a mezzo di assegno circolare emesso dal promotore, oltre alla somma di euro ,00 euro corrispondenti all ammontare del prezzo per i BPT di cui non è mai divenuta proprietaria. La ricorrente precisa nel ricorso che l emissione dell assegno pari a ,00 euro non era stata autorizzata e che la firma apposta sul modulo di autorizzazione all emissione era palesemente falsa. Dopo avere effettuato denuncia all Autorità giudiziaria, la ricorrente presentava perciò reclamo alla banca chiedendo la restituzione dell importo complessivo con gli interessi dal giorno della richiesta fino al soddisfo. Non essendo stato riscontrato positivamente il reclamo, il ricorrente si rivolge a questo Collegio per sentire in via preliminare accertare il diritto della ricorrente alla restituzione dell importo di ,00 euro per il mancato acquisto dei BPT per fatto imputabile al dipendente dell intermediario, nel merito condannare la banca resistente alla restituzione di detto importo, qualora fosse accertato il relativo diritto, e di condannarla inoltre alla restituzione di euro ,00 ed interessi legali maturati dalla data del reclamo fino al soddisfo, per l illecita attività posta in essere dal promotore, ovvero per la violazione degli obblighi di controllo del cassiere nella richiesta di emissione di assegno circolare. Chiede inoltre la condanna dell intermediario al risarcimento di euro 5.000,00 a titolo di danno non patrimoniale, oltre al rimborso delle spese legali pari ad un ammontare di euro 800,00, oltre accessori. La resistente si oppone al ricorso e rileva, in primo luogo, di avere ricevuto un unico reclamo per entrambi i ricorsi. Chiede poi che il ricorso sia dichiarato irricevibile in quanto la controversia esula dall ambito di competenza dell Arbitro Bancario finanziario, trattandosi di attività posta in essere da un promotore finanziario. Riferisce inoltre che, con lettera del 31 luglio 2013 indirizzata ad entrambi i correntisti, ha proposto comunque un accordo bonario a scopo Pag. 3/6

3 transattivo manifestando la disponibilità, per quanto riguarda la posizione dell odierno ricorrente, alla restituzione della somma di euro ,00 pari all importo facciale nell assegno addebitato alla ricorrente. Con lettera del 26 settembre 2013 il legale del ricorrente ha tuttavia comunicato il mancato esito positivo della trattativa, insistendo nelle pretese avanzate. Diritto Ritiene in primo luogo il Collegio che il reclamo soddisfi la condizione richiesta dalla normativa per la sua validità. Gova ricordare che, stando al disposto del par. 1, Sezione VI, delle Disposizioni sui sistemi di risoluzione delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. Segnalazioni dei prefetti, il ricorso deve essere preceduto da un reclamo preventivo all intermediario (comma 1), che deve avere ad oggetto la stessa questione esposta nel reclamo (comma 3). Sempre in base alle stesse Disposizioni, per reclamo deve intendersi ogni atto con cui un cliente chiaramente identificabile contesta in forma scritta (es. lettera, fax mail) all intermediario un suo comportamento anche omissivo (così par. 3, Sezione I). Come questo Collegio ha già avuto modo di chiarire in precedenti occasioni, l onere del preventivo reclamo non può considerarsi soddisfatto da una qualsiasi comunicazione tra cliente e intermediario, essendo invece necessario un atto antecedente al ricorso in cui, seppure senza particolari vincoli di forma, non solo siano formulate le medesime lagnanze che saranno poi oggetto del ricorso, ma anche che le stesse siano formulate in una forma sufficientemente specifica in maniera tale che l intermediario possa subito prendervi posizione e così, in sede di ricorso, solo riflettere su una sua precedente consapevole decisione (cfr., Collegio ABF di Napoli, decisione n. 1509/13;). Nel caso di specie queste condizioni sono soddisfatte, anche se il reclamo preventivo è unico per due diversi ricorsi. Venendo invece all eccezione di irricevibilità del ricorso avanzata dalla resistente si osserva quanto segue. L esposizione dei fatti all origine della controversia rende opportuno distinguere la domanda volta ad accertare la responsabilità della banca per l operato del promotore suo dipendente dalla domanda tesa a ottenere la restituzione della somma sottratta mediante la richiesta di emissione di assegno circolare da parte di un soggetto non Pag. 4/6

4 autorizzato. Quanto alla prima, costituisce un fatto pacifico tra le parti che l affidamento dei risparmi da parte della ricorrente al promotore è stato finalizzato all investimento e che ciò che viene in discussione è il comportamento del promotore finanziario nello svolgimento dell attività di investimento da questi prestata, da cui la ricorrente trae fondamento per affermare la responsabilità della resistente ex art c.c. e ex art. 31 D. lgs. 58/98. Come si è però più volte avuto occasione di chiarire in diversi precedenti di questo e altri Collegi (Coll. Roma, dec. n. 636/2912; Coll. Napoli, dec. n. 396/2012; Coll. Milano, 942/2013), la questione della responsabilità dell intermediario per i danni cagionati dal promotore si inquadra nella materia dei rapporti concernenti gli investimenti, che è sottratta alla cognizione dell ABF in quanto difetta la competenza per materia. Trova pertanto fondamento l eccezione di irricevibilità, per difetto di icompetenza, della domanda volta ad accertare il diritto della ricorrente alla restituzione dell importo di ,00 euro per il mancato acquisto dei BPT per fatto imputabile al dipendente dell intermediario e la conseguente della banca resistente alla restituzione di detto importo. Sussiste invece, ad avviso del Collegio, la competenza dell ABF per la seconda domanda avanzata dalla ricorrente, che verte su una questione diversa, attinente all adempimento degli obblighi derivanti da un contratto di conto corrente e, in particolare, alla supposta violazione da parte dell intermediario degli obblighi di adeguata verifica della clientela gravanti sul cassiere. Trova applicazione, nella specie, il principio affermato sovente dalla giurisprudenza e condiviso dall ABF, secondo il quale rientra nella diligenza del buon banchiere rilevare la difformità tra la firma apposta dall autore dell operazione bancaria e lo specimen di firma del legittimato a compierla, quando tale difformità sia rilevabile immediatamente e senza margini di ambiguità (Cass. civ., 15 luglio 2005, n e Coll. Milano, dec. n. 772/2012). Dalla documentazione allegata dalle parti al ricorso risulta evidente che la firma apposta sull assegno appare ictu oculi non conforme a quella del ricorrente presente, tra l altro, sul ricorso e sui documenti di riconoscimento dello stesso. Tale evidente discrasia avrebbe dovuto essere rilevata dalla resistente alla luce dei principi di diligenza professionale nonché degli obblighi di adeguata verifica della clientela che incombono sugli intermediari finanziari. Pag. 5/6

5 Alla luce di questi rilievi risulta accertata la responsabilità della banca per avere consentito con il proprio negligente operato il prelievo fraudolento delle somme dal conto corrente del ricorrente. Ne consegue il diritto del ricorrente alla restituzione delle somme illegittimamente sottrattegli per un ammontare di euro ,00 a cui debbono aggiungersi euro 500,00 a titolo di rimborso per le spese legali sostenute e gli interessi legali dalla data del reclamo. Non merita invece di essere accolta l ulteriore domanda del ricorrente tesa ad ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale. Infatti, la risarcibilità del danno non patrimoniale, al di fuori dei casi in cui è specificamente prevista dalla legge, presuppone che l interesse leso abbia rilevanza costituzionale Cass., S.U. 11 novembre 2008, n ) e tale presupposto nel caso di specie non è riscontrabile. P.Q.M. Il Collegio dichiara irricevibile per difetto di competenza la domanda relativa all operazione di investimento in BTP. Accoglie l ulteriore domanda relativa all emissione dell assegno circolare e per l effetto condanna la resistente al pagamento della somma complessiva di euro ,00 (ventottomilacinquecento/00) con interessi legali dalla data del reclamo. Rigetta ogni ulteriore domanda. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6