La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea
|
|
- Mariana Manfredi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 IL CONSIGLIO REGIONALE IN EUROPA La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea
2 Servizio Comunicazione, Relazioni esterne e stampa Ufficio Relazioni Internazionali, Istituzionali e Territoriali Consiglio della Regione Lombardia 2017
3 IL CONSIGLIO REGIONALE SEGUE CON ATTENZIONE L EVOLVERSI DEL QUADRO LEGISLATIVO DELL UNIONE EUROPEA ED È IMPEGNATO ATTIVAMENTE AD ESERCITARE IL RUOLO CHE IL TRATTATO DI LISBONA RICONOSCE ALLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE NAZIONALI E REGIONALI. Il Consiglio regionale partecipa al processo normativo europeo nella fase di formazione (fase ascendente) e nella fase di attuazione (fase discendente) degli atti normativi comunitari, nel rispetto della Costituzione italiana e secondo quanto previsto dal nuovo Statuto di autonomia e dalla Legge regionale 21 novembre 2011, n. 17: Partecipazione della Regione Lombardia alla formazione e attuazione del diritto dell Unione Europea, attuativa della Legge 24 dicembre 2012, n. 234 recante Norme generali sulla partecipazione dell Italia alla formazione e all attuazione della normativa e delle politiche dell Unione europea.
4 L ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA Il TRATTATO DI MAASTRICHT (1992) ha avviato il riconoscimento dell importanza delle Regioni nel quadro normativo comunitario istituendo il Comitato delle Regioni, organo consultivo dell UE che rappresenta gli enti locali e regionali d Europa, ed introducendo il principio di sussidiarietà - fondamentale nell ambito del processo decisionale europeo che consente di stabilire quando l UE può legiferare e contribuisce a che le decisioni siano prese al livello più vicino possibile ai cittadini. Insieme al principio di attribuzione ed al principio di proporzionalità, il principio di sussidiarietà costituisce un elemento fondamentale nel funzionamento dell Unione Europea. Il TRATTATO DI LISBONA (2009), con i suoi Protocolli allegati sul ruolo dei Parlamenti nazionali nell Unione europea (Protocollo n. 1) e sull applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità (Protocollo n. 2), introduce una serie di novità normative all insegna di un Unione più democratica e trasparente, in particolare attraverso la valorizzazione del Parlamento Europeo e dei Parlamenti nazionali. Dal punto di vista dei Parlamenti Regionali, il Trattato di Lisbona ha consentito l apertura di spazi di partecipazione più attiva da parte degli Enti territoriali e locali europei alla elaborazione ed attuazione delle politiche comunitarie, valorizzando le articolazioni territoriali sub-statali e riconoscendo l importanza degli interessi regionali nell ambito del procedimento di adozione dell azione sussidiaria europea, mediante una attuazione più approfondita del principio di sussidiarietà e una definizione più incisiva del coerente ruolo del Comitato delle Regioni.
5 L ORDINAMENTO ITALIANO L adeguamento al Trattato di Lisbona a livello nazionale è garantito dalla Legge 24 dicembre 2012, n. 234 recante Norme generali sulla partecipazione dell Italia alla formazione e all attuazione della normativa e delle politiche dell Unione europea la quale: disciplina il processo di partecipazione dell'italia alla formazione delle decisioni e alla predisposizione degli atti dell'unione europea e garantisce l'adempimento degli obblighi e l'esercizio dei poteri derivanti dall'appartenenza dell'italia all'unione europea, in coerenza con gli articoli 11 e 117 della Costituzione, sulla base dei principi di attribuzione, di sussidiarietà, di proporzionalità, di leale collaborazione, di efficienza, di trasparenza e di partecipazione democratica. e stabilisce (art. 25) in merito alla Partecipazione alla verifica del rispetto del principio di sussidiarietà da parte delle assemblee, dei consigli regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano che: Ai fini della verifica del rispetto del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 8, le assemblee e i consigli regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano possono far pervenire alle Camere le loro osservazioni in tempo utile per l'esame parlamentare dandone contestuale comunicazione alla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome.
6 L ORDINAMENTO REGIONALE FASE ASCENDENTE Per quanto riguarda la fase ascendente, relativa all elaborazione delle politiche comunitarie, la partecipazione delle Regioni italiane al processo decisionale europeo può essere DIRETTA (delle Regioni in sede europea, nelle materie di loro competenza legislativa) oppure INDIRETTA (le Regioni vengono coinvolte nella definizione di una posizione nazionale da esprimere di fronte alle istituzioni comunitarie attraverso organismi di concertazione Stato/Regioni, ad es. il Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), il Comitato tecnico di valutazione degli atti dell Unione europea, la Conferenza Stato-Regioni nella Sessione comunitaria). FASE DISCENDENTE Per quanto riguarda la fase discendente (attuazione delle norme europee) le Regioni e le Province Autonome, nelle materie di loro competenza, devono dare attuazione agli obblighi normativi derivanti dall appartenenza all Unione Europea. Con la Legge n. 234 del dicembre 2012 la Legge di delegazione europea e la Legge europea hanno sostituito la preesistente Legge C0munitaria annuale come strumento per mezzo del quale garantire l adeguamento dell ordinamento italiano alle direttive comunitarie.
7 LA NORMATIVA DELLA REGIONE LOMBARDIA I rapporti della Regione Lombardia con l Unione Europea sono definiti dal nuovo Statuto di Autonomia della Regione Lombardia e da apposita legge regionale n. 17 del 21 novembre Lo STATUTO DI AUTONOMIA DELLA REGIONE LOMBARDIA (art. 6) in merito ai Rapporti internazionali e comunitari afferma che: la Regione concorre al processo di integrazione europea e si impegna a favorire, in collaborazione con le altre Regioni europee, la piena realizzazione dei principi dell autonomia, dell autogoverno e delle identità regionali anche nell ambito dell Unione europea. e stabilisce (art. 39) la Legge comunitaria regionale come strumento di adeguamento dell ordinamento regionale a quello comunitario. La LEGGE 17 DEL 21 NOVEMBRE 2011 PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA ALLA FORMAZIONE E ATTUAZIONE DEL DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA disciplina la partecipazione della Regione alla formazione e attuazione del diritto dell'unione europea e stabilisce che il Consiglio regionale si riunisca in Sessione comunitaria per l'esame del programma legislativo annuale della Commissione europea e della relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale all'ordinamento comunitario.
8 La Regione Lombardia ha quindi distinto in due fasi la partecipazione al processo di formazione delle norme europee: con la prima fase, secondo quanto previsto dall art. 103 del Regolamento generale del Consiglio regionale della Lombardia, ed ai sensi della legge regionale 21 novembre 2011, n. 17, il Consiglio, nella Sessione comunitaria annuale, esprime una valutazione sul Programma legislativo della Commissione Europea e formula il proprio indirizzo sui singoli atti. La sessione comunitaria comprende infatti la presa d atto della relazione di conformità dell ordinamento regionale alla normativa comunitaria, l esame del progetto di legge comunitaria regionale e l analisi del Programma legislativo della Commissione europea. La fase successiva si svolge invece durante tutto l anno: in ottemperanza alle previsioni del Trattato di Lisbona, recepite tramite le disposizioni della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la Commissione consiliare competente e le altre commissioni coinvolte per materia, valutano gli atti e i provvedimenti comunitari di maggiore impatto regionale, su cui, se necessario, esprimono osservazioni approvando una apposita Risoluzione nei tempi previsti dalla Legge. La partecipazione delle Assemblee legislative regionali alla formazione ed alla attuazione delle politiche europee permette alle Regioni di influenzare gli sviluppi normativi comunitari nelle materie di loro competenza legislativa, contribuendo così a realizzare un Unione Europea più vicina ai territori ed ai cittadini.
9 LA CONFERENZA DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE REGIONALI EUROPEE (CALRE) La CALRE è stata fondata nel 1997 ad Oviedo (Spagna) con lo scopo di dotare le ASSEMBLEE LEGISLATIVE REGIONALI EUROPEE di uno strumento di reale ed efficace coinvolgimento e di partecipazione agli sviluppi normativi dell Unione Europea. La CALRE attribuisce ai Parlamenti regionali rilievo europeo e contribuisce a dare voce ai territori e alle Regioni nell affermazione delle proprie priorità e degli interessi di maggiore impatto regionale. Nel Regolamento della CALRE si afferma infatti che: Fin dalla Dichiarazione di fondazione di Oviedo del 1997, la missione di CALRE è stata quella di approfondire i principi democratici e partecipativi nell ambito dell ordinamento dell UE, al fine di difendere i valori e i principi della democrazia regionale e di rafforzare i legami tra le Assemblee Legislative Regionali. [ ] La CALRE si impegna a far rispettare e consolidare il principio di sussidiarietà nell Unione Europea [ ] ed opera per il rafforzamento delle relazioni con altre organizzazioni europee, in particolare con il Comitato delle Regioni [ ]. La Conferenza delle Assemblee Legislative Regionali Europee (CALRE) riunisce 74 Assemblee Legislative Regionali Europee rappresentanti 8 Paesi europei: i parlamenti delle comunità spagnole, le regioni italiane, gli stati confederati tedeschi ed austriaci, le regioni portoghesi delle Azzorre e di Madera, la Scozia e l Irlanda in Gran Bretagna, le isole Ǻland in Finlandia e le comunità e le regioni del Belgio. La Conferenza è stata presieduta, per la prima volta per due anni consecutivi ( ), dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia.
10
11
12
La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea
IL CONSIGLIO REGIONALE IN EUROPA La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea Ufficio Relazioni Internazionali, Istituzionali e Territoriali U.S.S.
DettagliCAPO I. Disposizioni generali. Art. 1. Finalità
Disegno di legge concernente Norme sulla partecipazione della Regione Autonoma della Sardegna ai processi decisionali dell Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari. CAPO
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del
DettagliCAPO I DISPOSIZIONI GENERALI
Regione Lazio Legge Regionale 9 febbraio 2015, n. 1 Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell'unione europea e sulle attività di rilievo internazionale
Dettaglia cura di Min. Plen. Massimo Gaiani
La formazione della posizione italiana nel CIACE: ruolo e contributo delle Regioni a cura di Min. Plen. Massimo Gaiani Coordinatore dell Ufficio di Segreteria del CIACE 1 Organi competenti alla formazione
DettagliREGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE
REGIONE CALABRIA LEGGE REGIONALE DISPOSIZIONI SULLA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE CALABRIA ALLA FORMAZIONE E ALL ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA E DELLE POLITICHE DELL UNIONE EUROPEA E SULLA PROGRAMMAZIONE NAZIONALE
Dettagli(Pubblicata sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Abruzzo Ordinario , n. 43 ).
Legge Regionale 31 luglio 2012, n. 37 Modifiche alla legge regionale 30 ottobre 2009, n. 22 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Abruzzo ai processi normativi dell'unione Europea e sulle procedure
DettagliSESTA CONFERENZA SULLA SUSSIDIARIETA Il controllo di sussidiarietà dopo Lisbona: esperienze e prospettive. 18 Dicembre 2013 Berlino - Germania
SESTA CONFERENZA SULLA SUSSIDIARIETA Il controllo di sussidiarietà dopo Lisbona: esperienze e prospettive 18 Dicembre 2013 Berlino - Germania Il coinvolgimento delle Assemblee regionali nel controllo del
DettagliAttuazione del diritto dell UE nell ordinamento italiano
Attuazione del diritto dell UE nell ordinamento italiano Legge 24 dicembre 2012, n. 234 Norme generali sulla partecipazione dell'italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri. Dipartimento Politiche Comunitarie
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Politiche Comunitarie Nel 2007 il Dipartimento Politiche Comunitarie compie 20 anni, celebra i 50 anni dei Trattati di Roma e ricorda i 100 anni della
DettagliParte Prima. Parte Seconda. Protocolli
Parte Prima I Trattati 1. Trattato sull Unione europea... Pag. 15 2. Tavola di corrispondenza tra la vecchia numerazione e la nuova numerazione del TUE...» 53 3. Trattato sul funzionamento dell Unione
DettagliSezione I AUSTRIA HEINZ SCHÄFFER LA PARTECIPAZIONE DEI LÄNDER AUSTRIACI ALLA FORMAZIONE DELLA VOLONTÀ DELL UNIONE EUROPEA
INDICE-SOMMARIO Prefazione di ANTONIO D ATENA... XI Sezione I AUSTRIA HEINZ SCHÄFFER LA PARTECIPAZIONE DEI LÄNDER AUSTRIACI ALLA FORMAZIONE DELLA VOLONTÀ DELL UNIONE EUROPEA Premessa... 3 1. La collaborazione
DettagliTitolo del contributo V. Indice. Paola Bilancia. Il modello europeo di multilevel governance
Titolo del contributo V Prefazione XI Paola Bilancia Il modello europeo di multilevel governance 1. La governance dell Unione europea ed il c.d. deficit democratico 1 2. Il ruolo delle Regioni nell Unione
DettagliLE REGIONI ITALIANE E L ATTUAZIONE DEGLI OBBLIGHI E DEI PROGRAMMI DELL UNIONE EUROPEA
LE REGIONI ITALIANE E L ATTUAZIONE DEGLI OBBLIGHI E DEI PROGRAMMI DELL UNIONE EUROPEA a cura di Cecilia Odone Convegno «Le Regioni strumento di governance democratica: una sfida europea» Perugia 4 5 Dicembre
DettagliRegione Lombardia e l Europa Quadro istituzionale e Trattato di Lisbona. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles
Regione Lombardia e l Europa Quadro istituzionale e Trattato di Lisbona Unione Europea in sintesi 2 1952 Comunità europea del carbone e dell acciaio 1958 Trattati di Roma: Comunità economica europea Comunità
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA IX LEGISLATURA ASSEMBLEA LEGISLATIVA I COMMISSIONE PERMANENTE "BILANCIO AFFARI GENERALI ED ISTITUZIONALI"
Atti assembleari IX LEGISLATURA Commissioni PROGETTI DI LEGGE E DI REGOLAMENTO ATTI E RELAZIONI DI COMPETENZA DELL ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONE EMILIA-ROMAGNA IX LEGISLATURA ASSEMBLEA LEGISLATIVA I COMMISSIONE
DettagliRrTAFRANCESCHINI, Rettrice della Libera Università di Bozen/Bolzano
Indice Ono FRANCA BIMBI, Presidente della XIV Commissione per le politiche dell'unione eu- ropea, Camera dei Deputati, XV Legislatura 15 pag. Prefazione di STEFANIABARONCELLI Discorsi inaugurali RrTAFRANCESCHINI,
Dettagli2/9. 2 Sul punto vedi la sentenza della Corte costituzionale n. 239 del 2004, avente ad oggetto, l impugnazione da
Disegno di legge concernente Norme sulla partecipazione della Regione Autonoma della Sardegna ai processi decisionali dell Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari. RELAZIONE
DettagliLE ISTITUZIONI EUROPEE ED IL QUADRO ISTITUZIONALE RIVISTO DOPO I VARI TRATTATI
Trento, 11 marzo 2010 LE ISTITUZIONI EUROPEE ED IL QUADRO ISTITUZIONALE RIVISTO DOPO I VARI TRATTATI ARGOMENTI: 1. IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA 2. IL TRATTATO DI LISBONA 3. IL QUADRO ISTITUZIONALE
Dettagli( B. U. REGIONE BASILICATA N. 46 dell 8 ottobre 2009 ) Articolo 1 Finalità
Legge Regionale 5 ottobre 2009, n. 31 Disposizioni sulla partecipazione della Regione Basilicata al processo normativo comunitario e sulle procedure relative all attuazione delle politiche comunitarie
DettagliINDICE. Prefazione alla quarta edizione... Prefazione alla terza edizione... Prefazione alla seconda edizione... Prefazione alla prima edizione...
INDICE Prefazione alla quinta edizione... Prefazione alla quarta edizione... Prefazione alla terza edizione... Prefazione alla seconda edizione... Prefazione alla prima edizione... XV XVII XVIII XIX XX
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281. Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione,
DettagliLegge 24 dicembre 2012, n. 234 Norme generali sulla partecipazione dell'italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche
Partecipazione dell'italia alla definizione degli atti dell'ue Legge 24 dicembre 2012, n. 234 Norme generali sulla partecipazione dell'italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche
DettagliIl modello di legge comunitaria dell Emilia-Romagna
Il modello di legge comunitaria dell Emilia-Romagna Regione Emilia-Romagna Roma, 27 settembre 2012 1 Scopo: Principali caratteristiche del modello adottato dalla Regione Emilia-Romagna per l'attuazione
DettagliLA CONFERENZA UNIFICATA
ACCORDO ai sensi dell articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento ediliziotipo ai sensi
DettagliLa Costituzione Europea. Jens Woelk Università di Trento
La Costituzione Europea Jens Woelk Università di Trento Trattato o Costituzione? TRATTATO CHE ADOTTA UNA COSTITUZIONE PER L EUROPA?? E L Unione Europea Dopo i referendum (F, NL): periodo di riflessione
DettagliCITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA
CITTA DI GROSSETO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARITA E LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA approvato con deliberazione C.C. n. 96 del 15/11/2006 e modificato con deliberazione C.C. n.
DettagliLEZIONE TERZA L ORDINAMENTO ITALIANO
LEZIONE TERZA L ORDINAMENTO ITALIANO 1 Il principio della pluralità delle fonti Le fonti di produzione producono il diritto oggettivo, fanno nascere nuove norme giuridiche. Possono essere: INTERNE (emanate
DettagliOggetto: Trasmissione osservazioni ai sensi della Legge 234/2012 (articolo 24, comma 3 e 25).
Protocollo: vedi segnatura.xml Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle province
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Centro di informazione Europe Direct
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Centro di informazione Europe Direct CRIE Centro di eccellenza Jean Monnet 13 marzo 2013 LE ISTITUZIONI E GLI ORGANI DELL UNIONE EUROPEA Federica Di Sarcina CRIE Centro
DettagliINDICE - SOMMARIO PARTE I LA DIMENSIONE INTEGRATA DELLA COSTITUZIONE FINANZIARIA
INDICE - SOMMARIO INTRODUZIONE... pag. 1 PARTE I LA DIMENSIONE INTEGRATA DELLA COSTITUZIONE FINANZIARIA CAPITOLO PRIMO L INDIRIZZO POLITICO FINANZIARIO: SOGGETTI, PROCEDURE E VINCOLI 1. L indirizzo della
DettagliSi aggiunga come primo riconoscimento:
PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI
DettagliLA STRUTTURA ISTITUZIONALE DELL UE
LA STRUTTURA ISTITUZIONALE DELL UE Istituzioni e organi Assenza di separazione rigida dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) Quadro istituzionale unitario dell UE (art. 13 TEU, prima art. 3 TEU)
DettagliIII Conferenza delle Presidenti e dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni di Europa. Firenze Maggio Dichiarazione finale
III Conferenza delle Presidenti e dei Presidenti Dichiarazione finale Le Presidenti ed i Presidenti delle Assemblee Legislative Regionali di Europa Ritengono che dopo l unità economica e monetaria sia
Dettaglicittadino straniero, la sua posizione è diversa solo nel senso che il legislatore ordinario resta libero, entro i confini della ragionevolezza, di
Relazione introduttiva alla proposta di legge per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e nazionalità. La proposta ripropone
DettagliD. Lgs. del 28 agosto 1997, n. 281
D. Lgs. del 28 agosto 1997, n. 281 Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione,
Dettagli2010/06 Struttura della Gazzetta ufficiale - Adeguamento in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona Gazzetta ufficiale serie L
200/06 Struttura della Gazzetta ufficiale - Adeguamento in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona Gazzetta ufficiale serie L L I Atti legislativi a) Regolamenti b) Direttive c) Decisioni
DettagliConsiglio di Lisbona: ottobre 2007 Documenti approvati nel corso della riunione informale di capi di Stato e di Governo
Consiglio di Lisbona: 18-19 ottobre 2007 Documenti approvati nel corso della riunione informale di capi di Stato e di Governo (OR. fr) DS 878/07 Articoli 9 C e 205 del Trattato [1] PROTOCOLLO (N. 9bis)
DettagliANALISI TECNICO-NORMATIVA (Dir. P.C.M. 10 settembre 2008) Amministrazione proponente: Ministro per gli affari regionali e le autonomie
ANALISI TECNICO-NORMATIVA (Dir. P.C.M. 10 settembre 2008) Amministrazione proponente: Ministro per gli affari regionali e le autonomie Oggetto: SCHEMA DI NORME DI ATTUAZIONE DELLO STATUTO SPECIALE PER
DettagliDecreto legislativo del 28 agosto 1997, n. 281
Decreto legislativo del 28 agosto 1997, n. 281 Gazzetta Ufficiale del 30 agosto 1997, n. 202 Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
DettagliDecreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281
Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281 "Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano
DettagliLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA NELLA GOVERNANCE DELL'UNIONE EUROPEA
PUBBLICAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI TEORIA DELLO STATO DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" Biblioteca di Diritto Internazionale TOMASO PERASSI MICHELE MORELLI N. 27 LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
DettagliIL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI
IL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI VISTA la legge 16 aprile 1987, n. 183, istitutiva del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie; VISTA la legge 4 febbraio 2005, n. 11, recante norme
DettagliL. 9 marzo 1989, n. 86
L. 9 marzo 1989, n. 86 Norme generali sulla partecipazione dell'italia al processo normativo comunitario e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari 1. Finalità. 1. Con i procedimenti e le
DettagliI Rapporti della Regione con l Unione Europea
I Rapporti della Regione con l Unione Europea Avv. Maria Antonietta Greco Dott. Marcello Chizzolini I.I.S. ALGAROTTI Palazzo Balbi Unità Organizzativa Riforme istituzionali e processi di delega L Unione
DettagliNorme generali sulla partecipazione dell Italia al processo normativo dell Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari
ww.auge.it 1 Associazione di studio, formazione e informazione per la valorizzazione della figura dell Ufficiale Giudiziario e gli uffici N.E.P. Norme generali sulla partecipazione dell Italia al processo
DettagliINDICE SOMMARIO PARTE PRIMA ATTI FONDATIVI. I. Trattato sull Unione Europea Sommario... pag. 3 Testo del Trattato...» 3
INDICE SOMMARIO Presentazione... pag. VII Indice generale...» IX Abbreviazioni...» XI Cronologia essenziale...» XIII PARTE PRIMA ATTI FONDATIVI A. I TRATTATI I. Trattato sull Unione Europea Sommario...
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del
DettagliEUROPA E TERRITORI: MODELLI DI GOVERNANCE, STRUMENTI E POLICY Executive summary
Borse di studio del Consiglio regionale della Lombardia per attività di ricerca 2015-2016 EUROPA E TERRITORI: MODELLI DI GOVERNANCE, STRUMENTI E POLICY Executive summary Claudia Bianca Ceffa Giugno 2016
DettagliLEGGE CONSIGLIO REGIONALE N. 113
X LEGISLATURA ATTI: 12022 LEGGE CONSIGLIO REGIONALE N. 113 Legge europea regionale 2016. Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Lombardia derivanti dall'appartenenza dell Italia all
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA
SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA BOZZA N. 1653 DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE d iniziativa dei senatori MARINO, MUZIO e PAGLIARULO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 30 LUGLIO 2002 Modifica al Titolo
DettagliCoordinamento Per i Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza
È un coordinamento di 60 associazioni E strutturato su un livello nazionale e regionale Collabora con le istituzioni nazionali e locali Obiettivi del PIDIDA: promuovere la conoscenza e l applicazione della
DettagliLa Commissione europea e i parlamenti nazionali. di Emilio Dalmonte Vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea
La Commissione europea e i parlamenti nazionali di Emilio Dalmonte Vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea 1. La Commissione europea 2. I principi fondamentali 3. Le competenze
DettagliANALISI TECNICO-NORMATIVA (A.T.N.) (all. A alla direttiva P.C.M. del 10 settembre 2008 G.U. n. 219 del 2008)
ANALISI TECNICO-NORMATIVA (A.T.N.) (all. A alla direttiva P.C.M. del 10 settembre 2008 G.U. n. 219 del 2008) Amministrazione proponente: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Titolo: Schema di
Dettagli2. Organizzazione e compiti del SEAE
1. Origini del SEAE 2. Organizzazione e compiti del SEAE 3. Natura del SEAE 4. Verso il SEAE 2.0 obiettivi: Lavori della Convenzione europea 1. accrescere e rafforzare ruolo dell UE sul piano internazionale
DettagliAndrea Ciaffi
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA REGIONI E AIUTI DI STATO: UN OPPORTUNITÀ PER LE ISTITUZIONI E PER LE IMPRESE ALL AVVIO DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 I rapporti tra Stato e Regioni alla luce
DettagliANALISI TECNICO-NORMATIVA
ANALISI TECNICO-NORMATIVA Titolo: schema di decreto legislativo recante disciplina della dirigenza della Repubblica ai sensi dell articolo 11 della legge 7 agosto 2015, n. 124. PARTE I. ASPETTI TECNICO-NORMATIVI
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del
600 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013 601 602 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013
DettagliRegione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 11/08/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 26 luglio 2016, n. 433 Istituzione della" Rete Regionale dei Servizi per il Lavoro del Lazio". Oggetto: Istituzione della Rete
DettagliPROTOCOLLO D INTESA REGIONE ENTI LOCALI
PROTOCOLLO D INTESA REGIONE ENTI LOCALI art. 18 legge regionale 27 dicembre 2007, n. 69 (Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali) Premesso che:
DettagliINDICE-SOMMARIO CAPITOLO I LA GENESI DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ
Nota preliminare... VII Abbreviazioni... XVII Premessa... XXI CAPITOLO I LA GENESI DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ 1. La nascita dell idea della sussidiarietà... 1 1.1. La Commissione europea: il Rapporto
DettagliRELAZIONE TECNICO-NORMATIVA
RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di governo. La nuova Convenzione tra Italia
DettagliConsiglio Regionale del Veneto. CALRE Gruppo di lavoro Federalismo finanziario. Working Program Febbraio
Consiglio Regionale del Veneto CALRE Gruppo di lavoro Federalismo finanziario Working Program 2013 Febbraio 2013 www.osservatoriofederalismo.eu 1. Introduction Il presente documento illustra il programma
DettagliIl Parlamento italiano
Renzo Dickmann Il Parlamento italiano seconda edizione Jovene editore INDICE Premessa... p. XI CAPITOLO PRIMO INTRODUZIONE 1. Sul metodo...» 1 2. Sul merito...» 2 CAPITOLO SECONDO LE FONTI DEL DIRITTO
DettagliPillole d Europa Istituzioni e Governance. Antonio Maiello
Pillole d Europa Istituzioni e Governance Antonio Maiello Treviso - 11/11/2013 Un unico processo di costruzione europea? Processo di integrazione europea - Guarda alla capacità degli Stati membri di integrarsi
DettagliREGIONE TOSCANA MONTOMOLI MARIA CHIARA. Il Dirigente Responsabile:
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO EDUCAZIONE, ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA SETTORE ISTRUZIONE E EDUCAZIONE Il
DettagliIl Consumerismo e il Diritto dei consumatori
Il Consumerismo e il Diritto dei consumatori Sessione Formativa Modulo 2 1 Le origini del consumerismo Il fenomeno nasce alla fine del XIX sec. in America. Nasce a seguito delle proteste delle fasce più
DettagliDI PROVVEDERE all invio del presente atto in originale ed in duplice copia al Dipartimento della Segreteria della Giunta Regionale.
1-4-2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA - Parti I e II - n. 6 8685 DI PROVVEDERE all invio del presente atto in originale ed in duplice copia al Dipartimento della Segreteria della Giunta
DettagliCONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA. Bruxelles, 21 novembre 2000 (14.12) (OR. fr) 11657/00 LIMITE PV/CONS 54 JAI 95
CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA Bruxelles, 21 novembre 2000 (14.12) (OR. fr) 11657/00 LIMITE PV/CONS 54 JAI 95 PROGETTO DI PROCESSO VERBALE 1 Oggetto: 2288 a sessione del Consiglio (Giustizia e Affari interni)
DettagliRELAZIONE SULL ATTUAZIONE DELLE DELIBERAZIONI APPROVATE IL 29 MAGGIO 2002
SEDUTA CONGIUNTA DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE DI TIROLO- ALTO ADIGE/SÜDTIROL-TRENTINO RELAZIONE SULL ATTUAZIONE DELLE DELIBERAZIONI APPROVATE IL 29 MAGGIO 2002 Deliberazioni n. 1 e n. 2 : Ratifica del Protocollo
DettagliAlle pagine da 4 a 7: il testo della dichiarazione n. 4 è sostituito dal seguente:
CONFERENZA DEI RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI Bruxelles, 22 ottobre 2007 (23.10) (Or. fr) CIG 3/1/07 REV 1 COR 2 ERRATA CORRIGE DELLA NOTA della Presidenza della CIG in data: 22 ottobre
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA
SENATO DELLA REPUBBLICA -------------------- XVII LEGISLATURA -------------------- 11 a Commissione permanente (LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE) **297ª seduta: martedì 28 febbraio 2017, ore 15,30 **298ª seduta:
DettagliINTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali
INTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali Laurea magistrale in Turismo, territorio e sviluppo locale Corso: Politiche per lo sviluppo rurale Lezione n. 1 del 2016 LE PRECONDIZIONI DELLA UE
DettagliC o n f e r e n z a U n i f i c a t a
C o n f e r e n z a U n i f i c a t a Intesa riguardante l adozione delle linee guida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione
DettagliLa partecipazione delle Regioni italiane allʼunioneeuropea secondo la nuova legge 234/12. Chiara Favilli Perugia 4 dicembre 2014
La partecipazione delle Regioni italiane allʼunioneeuropea secondo la nuova legge 234/12 Chiara Favilli Perugia 4 dicembre 2014 Problemi di fondo A più di 60 anni dall avvio del processo di integrazione
DettagliLa Corte dei Conti Europea è stata istituita nel 1975 ed è entrata in funzione nel
La Corte dei Conti Europea La Corte dei Conti Europea è stata istituita nel 1975 ed è entrata in funzione nel 1977 in forza del trattato di Bruxelles. Quando nacque la Comunità Europea i trattati istitutivi
DettagliL adattamento del diritto interno al diritto comunitario dopo il trattato di Lisbona
L adattamento del diritto interno al diritto comunitario dopo il trattato di Lisbona di Larissa Pasotti, dottore di ricerca in diritto costituzionale e diritto costituzionale europeo, Università degli
DettagliIl modello di governance dei Fondi SIE a livello europeo
Il modello di governance dei Fondi SIE a livello europeo Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Pecorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della
DettagliArt. 12 TUE Protocollo (n. 1) sul ruolo dei parlamenti nazionali nell Unione europea Protocollo (n. 2) sull applicazione dei principi di
Partecipazione dei parlamenti nazionali al processo decisionale dell UE Basi giuridiche Art. 12 TUE Protocollo (n. 1) sul ruolo dei parlamenti nazionali nell Unione europea Protocollo (n. 2) sull applicazione
DettagliIL TRATTATO DI LISBONA: Che cosa è e che cosa cambia nell Unione Europea
IL TRATTATO DI LISBONA: Che cosa è e che cosa cambia nell Unione Europea Elettra Crocetti- Europe Direct Vallée d Aoste E un trattato che modifica ed integra, senza sostituire: Il Trattato di Nizza (2001)
DettagliANALISI TECNICO-NORMATIVA. Amministrazione proponente: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
ANALISI TECNICO-NORMATIVA Amministrazione proponente: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Titolo: schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2015/720/UE
DettagliIL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI
IL DIRITTO IN SCHEMI diretti da Roberto GAROFOLI propone: IL DIRITTO IN SCHEMI : - DIRITTO COSTITUZIONALE E PUBBLICO - DIRITTO PRIVATO/DIRITTO CIVILE - DIRITTO PENALE - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE - DIRITTO
DettagliIL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI
IL DIRITTO IN SCHEMI diretti da Roberto GAROFOLI propone: IL DIRITTO IN SCHEMI : - DIRITTO COSTITUZIONALE E PUBBLICO - DIRITTO PRIVATO/DIRITTO CIVILE - DIRITTO PENALE - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE - DIRITTO
DettagliREGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 54 del 29.10.2012 TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI DEL COMUNE DI ZIBIDO SAN GIACOMO art. 1 PRINCIPI ISPIRATORI 1.
DettagliISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI I GRADO LEONARDO DA VINCI PALERMO
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI I GRADO LEONARDO DA VINCI PALERMO AUTORI: GLI ALUNNI DELLA CLASSE II B L Unione Europea L EUROPA UNITA LA STORIA D EUROPA DEGLI ULTIMI TRE SECOLI È STATA SEGNATA DA
DettagliCORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO
Iscritta presso il Ministero della Giustizia al n. 234 del Registro degli Organismi di Mediazione CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA Direzione scientifica:
DettagliTrattato di Lisbona 2009: Nasce il Metodo Comunitario
Trattato di Lisbona 2009: Nasce il Metodo Comunitario Dà per la prima volta la caratteristica di organizzazione sovranazionale ( e non più solo internazionale) all Europa Si fonda sull'interazione fra
DettagliOBIETTIVI MINIMI DI DIRITTO ED ECONOMIA IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E ABILITA CLASSE QUINTA
OBIETTIVI MINIMI DI DIRITTO ED ECONOMIA IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E ABILITA CLASSE QUINTA LO STATO E LA SUA EVOLUZIONE STORICA I caratteri delle monarchie assolute in Europa. L assolutismo illuminato.
DettagliANALISI TECNICO NORMATIVA
ANALISI TECNICO NORMATIVA Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015 relativa alla prevenzione dell uso del
DettagliUFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA
PROTOCOLLO DI INTESA tra UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA (di seguito denominato USR) e CONFCOOPERATIVE TOSCANA (di seguito denominata CONFCOOPERATIVE) Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo
DettagliANALISI TECNICO-NORMATIVA. Amministrazione proponente: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento politiche europee
ANALISI TECNICO-NORMATIVA Amministrazione proponente: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento politiche europee per le PARTE I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno. 1) Obiettivi e necessità
DettagliCOMUNE DI VILLAPUTZU (PROVINCIA DI CAGLIARI) Regolamento per la costituzione e la tenuta dell Albo Comunale delle Associazioni e del Volontariato
COMUNE DI VILLAPUTZU (PROVINCIA DI CAGLIARI) Regolamento per la costituzione e la tenuta dell Albo Comunale delle Associazioni e del Volontariato Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 6
Dettaglie di proporzionalità 3. Protocollo sullo statuto della Corte di giustizia dell'unione europea
L atto finale contiene un elenco dei protocolli vincolanti e delle dichiarazioni non vincolanti Atto finale La CONFERENZA DEI RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI, riunita a Bruxelles il 30 settembre
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE
Istituto Tecnico Statale Economico e Tecnologico " A. Baggi Sassuolo ( Modena ) PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL DIPARTIMENTO DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA Pag. 1/6 PROGRAMMAZIONE DIRITTO CLASSE QUINTA R.I.M.
DettagliIl contesto politico e le sfide europee: Istituzioni e processi decisionali
Il contesto politico e le sfide europee: Istituzioni e processi decisionali Il sistema istituzionale dell UE Banca Centrale Europea Consiglio: Consiglio Europeo Consiglio dei Ministri Corte di Giustizia
DettagliDelibera della Giunta Regionale n. 39 del 02/02/2016
Delibera della Giunta Regionale n. 39 del 02/02/2016 Dipartimento 51 - Dipartimento della Programmazione e dello Sviluppo Economico Direzione Generale 16 - Direzione Generale Autorità di Gestione Fondo
DettagliALLEGATO: SCHEDE PER INDIVIDUAZIONE DELLE STRUTTURE COINVOLTE NELLL ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI OPERATIVI
ALLEGATO: SCHEDE PER INDIVIDUAZIONE DELLE STRUTTURE COINVOLTE NELLL ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI OPERATIVI Priorità politica 1: Valorizzare il ruolo istituzionale del Consiglio Area strategica 1.1: Funzione
DettagliDELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: SAN. PUBBL., PROM. SALUTE, SIC. ALIM.
REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 703 09/12/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 18479 DEL 24/11/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: SAN. PUBBL., PROM.
DettagliLisbona: Consiglio europeo marzo 2000
Lisbona: Consiglio europeo marzo 2000 Nuovo obiettivo strategico 2000-2010: "Diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica
DettagliREGIONE PIEMONTE BU29 18/07/2013
REGIONE PIEMONTE BU29 18/07/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 28 giugno 2013, n. 9-6021 Recepimento dell'intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome sul documento recante "Disciplinare
Dettagli