mila cominciarono le eruzioni sottomarine

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2 Catania è situata alle pendici dell'etna. Ad eccezione dei quartieri che compongono la parte sud della città (Fossa Creta, S. Giorgio, Zia Lisa, Villaggio Sant'Agata, Librino e Pigno) edificati su terreno argilloso, il resto della città poggia su materiali vulcanici stratificati eruttati dall'etna.

3 L'Etna è un vulcano giovane: si è formato non più di anni fa. La vasta zona su cui oggi sorge, prima della sua formazione era occupata da un ampio golfo che si estendeva dai Monti Iblei ai Monti Peloritani. L'Etna che attualmente vediamo è la somma dei vari centri eruttivi che nel tempo si sono succeduti.

4 mila anni fa in questo golfo cominciarono le eruzioni sottomarine le cui tracce oggi si possono trovare nel territorio del comune di Acicastello Faraglioni di Acitrezza "Colate a pillow" della rupe del Castello di Acicastello

5 Contemporaneamente, nel territorio di Motta S.Anastasia e Misterbianco avvenivano eruzioni sulla terraferma con un'attività eruttiva di tipo "fissurale : da fessure lineari uscivano lave molto fluide accompagnate da limitate manifestazioni esplosive. L'edificio vulcanico primordiale aveva una forma appiattita, tipica dei cosiddetti "vulcani a scudo"

6 Dopo una fase di attività sottomarina, i cui resti sono localizzati tra Acicastello, Acitrezza e la collina di Vampolieri, circa anni fa un vulcano comincia ad emergere dal mare.

7 L'attività di questi antichi centri eruttivi è caratterizzata da lave meno fluide e da un aumento delle manifestazioni esplosive: i versanti si presentano più scoscesi. Inizia un'attività vulcanica prevalentemente esplosiva alternata a periodi effusivi.

8 L attività effusiva degli ultimi anni porterà alla formazione dell'edificio vulcanico attuale chiamato Mongibello. I materiali espulsi vanno a colmare la zona a sud dei Peloritani, le acque che da essi scendono formano il corso del fiume Alcantara.

9 Circa anni fa una porzione del versante orientale del vulcano Mongibello fu soggetta ad una serie di grosse frane che hanno portato alla formazione dell'ampia depressione chiamata Valle del Bove.

10 L'Etna cambia continuamente il suo paesaggio. All'inizio del XX secolo aveva un solo cratere sommitale, oggi ne ha quattro e tutti in attività: il vecchio cratere centrale il cratere di Nord-Est (1911) la Bocca Nuova ad Ovest (1968) il Cratere di Sud-Est (1990)

11 Il nome potrebbe risalire ad AITNIA, nome attribuito alla città di Catania che deriva o dal greco AITHO (bruciare) o dalla parola fenicia ATTANO (fornace).

12 Nell età romana era conosciuta come Aetna. Gli arabi la chiamavano Gabal an nâr cioè montagna di fuoco.

13 Il nome in seguito fu mutato in Mons Gibel: mons dal latino e jebel dall arabo. Questo nome sta ad indicare il monte dei monti: infatti il vulcano è caratterizzato da centinaia di «monti» ognuno dei quali corrisponde ad un eruzione avvenuta in epoche preistoriche.

14 Secondo un altra teoria, Mongibello deriva da Mulciber il nome con cui i latini chiamavano il dio Vulcano. Ma le popolazioni etnee lo chiamano da secoli a muntagna.

15 La sua altezza non è costante a causa delle continue eruzioni. Attualmente è circa m s.l.m. Il diametro è circa 45 km. E attraversato dal 15 meridiano Est

16 Motta S. Anastasia Neck- lave a fessurazione colonnare

17 Acitrezza I basalti colonnari: il magma, raffreddandosi lentamente ed in modo uniforme, cristallizza e attraverso un processo di contrazione, crea una fessurazione verticale, formando delle colonne prismatiche, di colore grigio, come canne d organo.

18 Lungomare di Catania E possibile osservare le tipiche strutture dette lava a corda. Queste colate laviche solidificate sono chiamate anche pahoehoe che è una parola tratta dalla lingua delle popolazioni hawaiane che significa "pietre su cui si può camminare".

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