RELAZIONE SUL RICORSO AL PROCEDIMENTO DI MEDIAZIONE IN MATERIE OBBLIGATORIE E VOLONTARIE PERIODO

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1 Al Presidente del Tribunale di Busto Arsizio Dott. Edoardo d Avossa RELAZIONE SUL RICORSO AL PROCEDIMENTO DI MEDIAZIONE IN MATERIE OBBLIGATORIE E VOLONTARIE PERIODO Con la presente relazione si intende fornire una sintesi sul ricorso all istituto della media-conciliazione, sia quando esso è obbligatorio in quanto condizione di procedibilità della domanda in sede giurisdizionale civile, sia quando viene attivato volontariamente dai privati, con riferimento all Organismo di Conciliazione Forense (O.C.F.) del Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio, così come richiesto dal Presidente del Tribunale di Busto Arsizio con lettera del Prot. N. 1035/2015, funzionale alla Relazione sull amministrazione della Giustizia per l anno Come da indicazione del Presidente del Tribunale il periodo considerato è quello compreso tra il 1 luglio 2014 ed il 30 giugno 2015, con riferimento anche ai dati statistici disponibili al nonché a quelli dati statistici dello stesso periodo precedente. Si ritiene di seguire il seguente iter, anche per una maggiore chiarezza e per rendere i dati sopra accennati e contenuti nei documenti allegati di più immediata accessibilità: 1. Premessa generale. 2. La natura delle procedure trattate, ovvero il ricorso alla mediazione civile nel periodo considerato. 3. Il comportamento delle parti. 4. Osservazioni conclusive.

2 1. Premessa generale. Prima tuttavia di affrontare i due rilevanti aspetti accennati occorre premettere alcuni dati numerici, anche in funzione della comparazione statistica richiesta. L analisi deve tenere conto che nello stesso periodo anteriore, per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 272 del , nel vuoto normativo conseguente, l istanza di mediazione non era più condizione di procedibilità nelle materie specificamente indicate dal d. lgs. n. 28/2010: pertanto nei mesi di luglio agosto e settembre, la comparazione ha un efficacia scarsamente indicativa. L entrata in vigore il della legge n. 98/2013 che ha convertito con modifiche il d.l. n. 69/2013, ha comportato la modifica del d. lgs. n. 28/2010, reintroducendo la condizione di procedibilità. Sicché l analisi e la comparazione statistica può essere più significativa dall ottobre Ciò detto, allo stato, l O.C.F. vede iscritti nelle proprie liste 58 mediatori e attiva una convenzione con l O.C.F. dell Ordine degli Avvocati di Varese per i casi di incompatibilità del mediatore con materia, parti e difensori nel procedimento, previsti dalla normativa. Tale convenzione, tuttavia, dovrà essere riveduta a seguito della Circolare del Ministero della Giustizia del (Incompatibilità e conflitti d interesse tra mediatore e avvocato) ed in attesa di ulteriori chiarimenti in merito sollecitati dal Consiglio Nazionale Forense al Ministero stesso. Nel periodo richiesto luglio 2014 giugno 2015, sono state iscritte 845 istanze. Di queste 773 sono state definite. Solo 74 hanno sortito un accordo. Sul totale iscritto, 690 istanze sono state relative a materie obbligatorie, 56 per materie volontarie. Delle 845 iscritte, 99 sono state demandate dal giudice, sia in materie obbligatorie che volontarie.

3 Analisi statistica comparata. Con l accorgimento sopra evidenziato circa la sentenza della Consulta, nei dodici mesi precedenti erano state iscritte 585 istanze, di cui 365 definite. Sul totale, 514 sono state condizione di procedibilità, 41 volontarie. Demandate dal giudice, 30. Hanno sortito esito positivo solo 38 procedure. Pertanto se la percentuale sulle obbligatorie (88%-86%) e quella sulle volontarie (7% costante) non hanno variazioni percentuali di rilievo, quella demandata dal giudice, ha un aumento percentuale di più del doppio (5% - 12%) nel periodo richiesto, rispetto allo stesso precedente. 1. La natura delle controversie trattate. In generale, cioè non distinguendo tra materie per cui sussiste condizione di procedibilità e non, e tra istanze di parte e demandate dal giudice, occorre immediatamente osservare che le materie per le quali il ri - corso alla mediazione è significativamente preponderante, sono quelle relative a contratti bancari, a locazione, a diritti reali e al condominio, ai giudizi di divisione. Seguono contratti assicurativi e successioni. Molte meno istanze hanno riguardato il comodato, l affitto d azienda e altri contratti finanziari. Dato assolutamente significativo la totale assenza di procedure sui patti di famiglia e un poco significativo numero di istanze per risarcimento danni da diffamazione o da circolazione stradale. Se si introduce la distinzione obbligatoria-volontaria, si può osservare che il numero di istanze volontarie è nettamente inferiore: ciò significa che il ricorso alla mediazione fuori dalla condizione di procedibilità è decisamente nullo. Analisi statistica comparata. Sempre tenuto conto dell incidenza della sentenza del giudice delle leggi, si può affermare che le materie per cui nel periodo richiesto si registra un notevole ricorso alla media-conciliazione, sono confermate anche

4 nei dodici mesi che precedono, semmai con lieve aumento (non più di uno o due punti percentuali), evidentemente dovuto alla reintroduzione dell obbligo di preventivo esperimento per le materie obbligatorie da ottobre 2013 in poi. Quanto sopra vale considerate tutte le materie, obbligatorie e non, ma l analisi dev essere confermata anche col solo riferimento alle materie con condizione di procedibilità. Infine qualche dato sul valore medio della lite, poiché si deve registrare un calo relativamente significativo di valore delle controversie trattate, pari ad un a media di ,19=. Analisi statistica comparata. Nei dodici mesi precedenti al periodo cui ci si riferisce, il valore medio della lite è stato di ,96=: il decremento è stato quindi pari al 29%. Il dato è puramente indicativo e non rilevante poiché il valore delle controversie fluttua a seconda della controversia stessa. 2. Il comportamento delle parti. Dai dati sopra rassegnati già si possono trarre delle considerazioni circa il comportamento delle parti, inteso quale ricorso all istituto, anche in sede volontaria. In questa seconda sezione si prenderanno in consi - derazione anzitutto i dati sugli esiti dei procedimenti, sia in generale che per le materie obbligatorie, ma anche quelli riguardanti la comparizione delle parti agli incontri, quindi l adesione o meno all istanza di mediazione, nonché l assistenza di un legale di fiducia. Anzitutto occorre osservare che nel periodo considerato solo la metà delle istanze vede l adesione della o delle parti chiamate in mediazione, dunque per 423 istanze su 845, vi è stata adesione. Com è noto adesione al procedimento non significa che le parti entrino nel merito della questione controversa e nemmeno che raggiungano, ovviamente, un accordo positivo. Di fatto solo 74 procedimenti si sono conclusi con un accordo che evita il giudizio, indipendentemente dalla materia obbligatoria o meno e se su invio del giudice o non.

5 Le rimanenti 771 istanze hanno avuto esito negativo, poiché o il proponente vi ha rinunziato o per mancata adesione o comparizione dell aderente (i dati in possesso non permettono una suddivisione esatta per rinunzia del proponente e/o della parte aderente o non aderente). Tutte le parti hanno inoltrato istanza o aderito col patrocinio di un avvocato e mai sole: a tale proposito occorre precisare che spesso le stesse demandano il legale nel definire la transazione, munendolo di procura con espresso potere di transigere e conciliare, molte volte anche evitando il primo incontro. Il Consiglio direttivo dell OCF ha sollevato molti dubbi sulla possibilità delle parti di non comparire personalmente al - meno al primo incontro, ovvero all incontro finale dove deve essere sottoscritto il verbale positivo d accordo. Considerata la natura dell istituto e il dettato normativo in materia il Direttivo è orientato nel ritenere strettamente necessaria la partecipazione delle parti personalmente durante tutta la procedura e al limite almeno al primo ed ultimo incontro, attesi anche gli effetti della mancata comparizione sull ipotetico successivo procedimento in sede giurisdizionale. Di conseguenza ha invitato i mediatori ad essere categorici in punto, considerando negativo l incontro in assenza di parti senza un opportuna e plausibile giustificazione. Analisi statistica comparata. Gli effetti della sentenza della Consulta in questo caso sono molto evidenti e incisivi, poiché l assenza della condizione di procedibilità è determinante nella volontà delle parti prima di ricorrere volontariamente alla mediazione e poi di impegnarsi per un esito positivo. I dati statistici del periodo luglio-ottobre2013 in tal senso sono inattendibili ed incomparabili. Pur con questa necessaria osservazione si deve dire che nel periodo precedente a quello qui di riferimento l esito positivo si riscontra in 36 procedimenti su 585. Considerando l incremento successivo nel periodo richiesto, dovuto alla reintroduzione della condizione di procedibilità, nonché al lieve aumento dei casi di invio del giudice, per cui da 585 istanze si passa a 845, il raddoppio dei procedimenti definiti è essenzialmente dovuto all aumento di proce-

6 dure iscritte. Sicché la percentuale di procedimenti positivi nei due anni considerati è relativamente costante. Anche nel periodo anteriore le parti hanno sempre fatto ricorso al patrocinio di un avvocato. 3. Osservazioni Conclusive. Per concludere deve essere evidenziato come la percentuale delle mediazioni con esito positivo rimane ancora molto basso rispetto al totale delle istanze proposte e come la mediazione volontaria in materie obbligatorie è quasi del tutto assente e trascurata. Ciò dipende essenzialmente da due fattori, uno contingente, l altro culturale. Il primo è dovuto all arresto della corte costituzionale e alle incertezze che anche la reintroduzione del procedimento di mediazione ha comportato. Non bisogna nemmeno trascurare il fatto che sono entrate in vigore normative che prevedo altri mezzi alternativi alla risoluzione delle controversie civili, quali la negoziazione assistita e l arbitrato forense; non da ultimo anche la normativa (legge n. 3/2012) sul c.d. procedimento di esdebitazione. Procedure che però non sono necessariamente alternative alla media-conciliazione Il fattore culturale è senza dubbio quello più complesso e forse determinante e che non può essere indagato a fondo in questa sede. Esso coinvolge senz altro i privati e non, che ancora non percepiscono il significato e l opportunità di evitare un giudizio in sede contenziosa con notevole risparmio di energie personali ed economiche, ma coinvolge anche i professionisti che dovranno fare una capillare opera di informazione e considerazione coi clienti. In tal senso il raddoppio delle istanze su invio del Giudice è un dato che non può passare inosservato od essere trascurato, poiché esso è composto sia dalle procedure per le quali le parti non hanno preventivamente esperito la mediazione e quindi manca una condizione di procedibilità, sia perché il giudicante ha creduto opportuno considerata la materia e lo stato delle parti che sono comparse avanti a lui di tentare la conciliazione, ovvero una soluzione stragiudiziale.

7 Su tale ultimo punto è intenzione del Direttivo dell O.C.F. instaurare un fattivo dialogo con la Presidenza del Tribunale e con i Giudici dell Ufficio per individuare linee comuni di interpretazione e considerazione delle controversie necessitanti di un ricorso alla mediazione. Non da ultimo anche la preparazione e la competenza dei mediatori devono essere costantemente monitorati e incrementati per ottenere risultati apprezzabili, atteso che l attività di mediatore impone doti notevoli per un impegnativo approfondimento psicologico dell atteggiamento delle parti in mediazione. Da qui l ulteriore impegno del Consiglio dell Ordine degli Avvocati nonché dell O.C.F. e del suo direttivo, nel sensibilizzare i propri iscritti, sia avvocati che mediatori. Si allegano i modelli mensili di rilevazione dei flussi di mediazione, nonché i grafici statistici tutti relativi al periodo richiesto e a quello precedente comparato, rimanendo a completa disposizione per ogni chiarimento e necessità. Busto Arsizio, 5 ottobre Avv. Angelo Proserpio Presidente dell Ordine Avvocati di Busto A. Avv. Giorgio Ambrosetti Presidente del Direttivo O.C.F.