12/02/2008. Arch. Roberto Angioni. Divieto di riproduzione anche parziale del materiale senza il consenso dell'autore

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1 Adempimenti e Contenuti

2 ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA L elaborato tecnico della copertura è quel documento che deve concepire le indicazioni per una corretta valutazione delle modalità per realizzare opere di manutenzione in sicurezza su una qualsiasi copertura comprendendo: il percorso di accesso le dotazioni presenti nell immobile e nella copertura, La documentazione necessaria deve poter contenere: 1. Le indicazioni rivolte alla loro ubicazione, 2. Alla loro manutenzione, 3. Alla verifica della loro solidità fatta dal produttore 4. Alla verifica del supporto su cui vengono fissati che è redatta da un tecnico ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA Regolamento di attuazione L elaborato tecnico della copertura deve avere almeno i seguenti contenuti: a) ELABORATI GRAFICI in scala adeguata in cui siano indicate le caratteristiche e l ubicazione dei percorsi, degli accessi, degli elementi protettivi per il transito e l esecuzione dei lavori sulla copertura; b) RELAZIONE TECNICA illustrativa delle soluzioni progettuali, nella quale sia evidenziato in modo puntuale il rispetto dei requisiti previsti dalle presenti istruzioni tecniche. In caso di adozione di misure preventive e protettive di tipo provvisorio di cui al capitolo 5, la relazione deve esplicitare le motivazioni che impediscono l adozione di misure di tipo permanente, nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste nel progetto; DEVONO SEMPRE ESSERE PRESENTATI ALL ATTO DELL INOLTRO DELLA PRATICA ALL AMMINISTRAZIONE ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA Regolamento di attuazione L abilitazione è da intendersi ai sensi del proprio ordinamento professionale c) planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziando il punto di accesso e la presenza di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto, specificando per ciascuno di essi la classe di appartenenza, il modello, la casa produttrice ed il numero massimo di utilizzatori contemporanei; d) relazione di calcolo, redatta da un professionista abilitato, contenente la verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio; e) certificazione del produttore di dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto eventualmente installati, secondo le norme UNI-EN 795 ed UNI-EN 517; f) dichiarazione di conformità dell installatore riguardante la corretta installazione di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto, in cui sia indicato il rispetto delle norme di buona tecnica, delle indicazioni del produttore e dei contenuti di cui ai precedenti punti c e d; g) manuale d uso degli eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati; h) programma di manutenzione degli eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati. DA CONSEGNARE sempre AL COMMITTENTE e utilizzare per successivi lavori di manutenzione ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA Regolamento di attuazione Elaborati Da CONSEGNARE all amministrazione a) Elaborati grafici b) Relazione Tecnica c) planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziando il punto di accesso. d) relazione di calcolo progettista, e) certificazione del produttore. f) dichiarazione di conformità dell istallatore.. g) manuale d uso (*) h) Programma di manutenzione (*) SEMPRE in caso di istanze di sanatoria e art. 140 della L.R. 1/2005 in sede di deposito della certificazione di ABITABILITA /AGIBILITA Nonostante nel regolamento siano omesse tale lettere g ed h essendo l elaborato tecnico della copertura costituisce parte integrante del fascicolo (di cui all articolo 4, comma 1, lettera b) del d.lgs. 494/96) definendo questo le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori devono essere inclusi (vedi circolare) 1

3 IDENTIFICAZIONE SUPERFICIE CALPESTABILE IDENTIFICAZIONE SUPERFICIE CALPESTABILE PENDENZE IDENTIFICAZIONE SUPERFICIE CALPESTABILE Linea di Ancoraggio UNI 795 classe C (inclinazione ma. della linea < 15 ) 1 2 Coperture oggetto di progettazione QUOTE-TIRANTE D ARIA INDIVIDUAZIONE PUNTI PER SUPERAMENTO QUOTE Disposizione sistema anticaduta PRINCIPALE (Linee di Ancoraggio) Linea di Ancoraggio UNI 795 classe C (inclinazione ma. della linea < 15 ) Sistema di ancoraggio AUSILIARIO Sistema di ancoraggio PRINCIPALE Linea di Ancoraggio UNI 795 classe C (inclinazione ma. della linea < 15 ) ancoraggio UNI 517/ Disposizione linee di ancoraggio Prospettiva della soluzione scelta 2

4 B A ico rt. 5 lett. a) F D E C DA UTILIZZARE SOLO PER SPOSTAMENTO AREA PROTETTA DALL USO DEL SOLO DISPOSITIVO ANTICADUTA PRINCIPALE Direzione di corretto uso del dispositivo anticaduta AREA di raggio di 2.60 m. in cui è richiesto l uso del cordino l =2m laborato graf 82 LR 1/2005 Ar E Rda art. 8 G Pianta - Piano terra co 5 lett. a) Elab borato grafi Rda art. 8 2 LR 1/2005 Art. 5 DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI COPERTURA DESCRIZIONE PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA interno/esterno DESCRIZIONE PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA DESCRIZIONE TRANSITO IN COPERTURA sistemi anticaduta DPI NECESSARI NOTE: modalità d uso del sistema in copertura emi anticaduta i Legenda siste PERCORSO DI ACCESSO PERCORSO ORIZZONTALE PERCORSO VERSO IL BASSO PERCORSO VERSO L ALTO SCALA A PIOLI O RETRATTILE AREA LIBERA PER PERCORSO NON PERMANENTE 3

5 Pianta - Piano Primo PERCORSO DI ACCESSO PERCORSO ORIZZONTALE PERCORSO VERSO IL BASSO PERCORSO VERSO L ALTO SCALA A PIOLI O RETRATTILE AREA LIBERA PER PERCORSO NON PERMANENTE Pianta -Coperture CARATTERISTICHE COPERTURA COPERTURA NON OGGETTO DI INTERVENTO COPERTURA CALPESTABILE COPERTURA NON CALPESTABILE QUOTA IN PROIEZIONE QUOTA IN COPERTURA LINEA DI PENDENDENZA percentuale di pendenza e Lunghezza falda Accesso interno Avendo realizzato un solo punto di Accesso si individuano i punti dove è possibile salire su quote diverse senza uso di scale perché la differenza di quota si riduce a poche decine di centimetri 1 2 ACCESSO ALLA COPERTURA ACCESSO ESTERNO Con identif ACCESSO INTERNO su piano inclinato Con identif ACCESSO INTERNO su parete verticale Con identif. AREA DI RAGGIO M RAGGIUNGIBILE ATTRAVERSO L'USO COMBINATO DEL CORDINO DI MT. 2 E SISTEMA ANTICADUTA GUIDATO F G D E B C Pianta -Coperture A AREA DI RAGGIO M RAGGIUNGIBILE ATTRAVERSO L'USO COMBINATO DEL CORDINO DI MT. 2 E SISTEMA ANTICADUTA GUIDATO TRANSITO IN COPERTURA LINEA DI ANCORAGGIO UNI 795 CLASSE D LINEA DI ANCORAGGIO UNI 795 CLASSE C LINEA DI ANCORAGGIO INCLINATA UNI ANCORAGGIO STRUTTURALE (PALO) ANCORAGGIO UNI 795/517 (trattenuta/deviaz) PARTICOLARE - Coperture Sono state inoltre rappresentate le aree che necessitano di una sicurezza aggiuntiva AREA DI RAGGIO M RAGGIUNGIBILE ATTRAVERSO L'USO COMBINATO DEL CORDINO DI MT. 2 E SISTEMA ANTICADUTA GUIDATO ANCORAGGIO UNI 795/517 (percorso/trattenuta) ANDATOIA/PASSERELLA 4

6 prospetto m.4.50 DISPOSITIVO ANTICADUTA PRINCIPALE DISPOSITIVO ANTICADUTA AUSILIARIO DPI m.5.80 IMBRACATURA UNI EN 361 Tipo guidato su linea di ancoraggio flessibile ( UNI EN ) Doppio cordino lungh. ma 2.0 m. (UNI EN 354 ) AVVERTENZE: Per evitare il pericolo di caduta dall'alto si prevede l'uso di Imbracatura UNI EN 361 con cordino doppio UNI EN 354 con lunghezza ma. di 2.00 mt. da utilizzare dal punto di accesso alla copertura sino al dispositivo principale anticaduta costituito da LINEA ANTICADUTA UNI EN 795 utilizzando gli opportuni ancoraggi UNI 517/UNI 795. Nei lavori di manutenzione in prossimità dei singolo punti di ancoraggio (raggio operativo di 2.60 M ) si prevede la necessità di rimanere obbligatoriamente collegati sia al dispositivo anticaduta m.7.50 principale costituito dal dispositivo guidato su linea di ancoraggio flessibile (UNI 353.2) opportunamente teso e al dispositivo anticaduta ausiliario costituito dal cordino (UNI 354) azione Tecn nica 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. b) Rel Rda art DESCRIZIONE DELLA COPERTURA (art. 3, comma 1/a e art. 8 del RdA) L area oggetto dell intervento di progettazione riguarda: Totalmente la copertura dell immobile Parzialmente la copertura dell immobile (Evidenziare chiaramente nei grafici la porzione dove non si interviene) azione Tecn nica 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. b) Rel Rda art. 8 La figura del progettista è giustificata solo dall assenza della figura del coordinatore che per il dlgs.494/96 Ha il compito di predisporre il Fascicolo di cui l elaborato costituisce parte integrante Tipologia di copertura presente: PIANA A VOLTA A FALDA A SHED Calpestabilità della copertura TOTALMENTE CALPESTABILE PARZIALMENTE CALPESTABILE NON CALPESTABILE Pendenze presenti in copertura: Orizzontale/Sub Orizzontale 0% < P< 15% Inclinata 15% < P< 50% Si definisce CALPESTABILE una copertura che per Fortemente inclinata P> 50% caratteristiche proprie (fisiche, geometriche e strutturali ) consente la pedonalizzazione sicura da parte di un operatore Struttura della copertura LATERO-CEMENTO LIGNEA METALLICA ALTRO Presenza in copertura di: Linee elettriche nude in tensione D 5 m. Impianti tecnologici sulla copertura (pannelli fotovoltaici, pannelli solari, impianti di condizionamento e simili) Dislivelli tra falde contigue Superfici sfondabili (quali finestre a tetto, lucernari e simili) da proteggere dal rischio di caduta Altro DESCRIZIONE/NOTE: Il fabbricato ha una planimetria a L e si presenta costituito da corpi di fabbrica con coperture a falda poste a quote diverse e di diversa tipologia. Rispetto alla quota di imposta si possono individuare tre distinte coperture, identificate nell elaborato grafico dalle lettera A,B,C. Dal punto di vista tipologico le coperture denominate A e C sono a capanna, con due falde su pianta rettangolare, la copertura B, baricentrica rispetto alle altre, si configura come una copertura a quattro falde irregolare con altezze di colmo diverse. Nonostante le altezze in gronda diverse e la conseguente diversità di quota delle falde questa si riduce in alcuni punti di sovrapposizione a circa 50 cm., altezza che consente di essere superata senza particolari accorgimenti da un operatore senza ricorrere a scale o a ulteriori punti di accesso. 5

7 2. PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA (art. 3, comma 1/b e art. 8 del RdA) Scala fissa a gradini Scala fissa a pioli Scala Retrattile Scala Portatile corridoi (largh. Min 60 cm) passerelle/ Andatoie INTERNO ESTERNO PERCORSO PERMANENTE Le scale utilizzate sono opportunamente vincolate alla zona di sbarco e dotate di maniglioni e/o corrimano h 1 m. Il percorso di accesso alla copertura sarà collocato in una parte del fabbricato dove sono presenti delle scale condominiali e da cui è possibile accedere attraverso il pianerottolo del primo piano ad una botola posta in copertura collegata a questo mediante una scala fissa opportunamente vincolata alla zona di sbarco PERCORSO NON PERMANENTE Tipo di percorso provvisorio previsto in sostituzione : (art. 7-comma 4 e art. 8-comma 5 RdA) 3. PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURA (art. 3, comma 1/c e art. 8 del RdA) Apertura orizzontale inclinata Dimensioni m X X 0.70 Quantità n 1 Dimensioni m. X INTERNO ESTERNO dimensioni minime: lato minore libero di almeno 0,70 metri e comunque di superficie non inferiore a 0,5 m2 Apertura verticale Dimensioni m. X Dimensioni m. X Quantità n larghezza minima 0,70 metri altezza minima 1,20 metri Dispositivi fissi di ancoraggio Uni EN 795-UNI EN 517 Parapetti Altro PUNTO DI ACCESSO PERMANENTE L accesso è costituito da un lucernario con vetro antisfondamento posto nel sottotetto identificato negli elaborati grafici della copertura con la lettera A1 Motivazioni in base alle quali non sono realizzabili percorsi di tipo permanente : (art. 7-comma 4 RdA) PUNTO DI ACCESSO NON PERMANENTE Motivazioni in base alle quali non sono realizzabili punti di accesso di tipo permanente : (art. 7-comma 4 RdA) Descrizione delle posizioni e degli spazi per ospitare le soluzioni prescelte (art. 8-comma 4 RdA) Tipo di accesso provvisorio previsto in sostituzione: (art. 8-comma 4 RdA) 4. TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA (art. 3, comma 1/d e art. 8 del RdA) ELEMENTI PROTETTIVI PERMANENTI Linee di ancoraggio flessibili orizzontali (UNI EN 795 classe C) Reti di sicurezza Linee di ancoraggio rigide orizzontali (UNI EN 795 classe D) Impalcati Linee di ancoraggio rigide verticali/inclinate (UNI EN 353-1) Parapetti Linee di ancoraggio flessibili verticali/inclinate (UNI EN 353-2) Passerelle e andatoie Ganci di sicurezza da tetto (UNI EN 517 tipo A e B) Dispositivi di ancoraggio puntuali (UNI EN 795 classe A1-A2) ELEMENTI PROTETTIVI NON PERMANENTI Motivazioni in base alle quali non sono realizzabili Elementi protettivi di tipo permanente (art. 7-comma 4 RdA) Tipo di soluzioni provvisorie previsto in sostituzione: (art. 8-comma 4 RdA) 5. DPI NECESSARI Imbracatura (UNI EN 361) Assorbitori di Energia (UNI EN 355 ) Dispositivo anticaduta Retrattile (UNI EN 360) Dispositivo anticaduta di tipo guidato (UNI EN 353-2) Modalità di transito in copertura: Cordini Lma. (UNI EN 354) Doppio Cordino Lma. (UNI EN 354) Connettori (moschettoni) (UNI EN 363) Il transito in sicurezza in tutta la copertura è garantito dalla presenza di una linea di vita flessibile (UNI 795 classe C) in funzione di principale sistema anticaduta e dalla presenza di dispositivi di ancoraggio da tetto disposti a partire dal punto di accesso con la funzione di spostamento dell operatore verso la linea di vita e di ulteriori dispositivi di ancoraggio con la funzione di trattenuta come sistema ausiliario di sicurezza nei punti della copertura dove il tirante d aria e l effetto pendolo costituisce un aggravante alla percorrenza in sicurezza in quella porzione di copertura. Le diversità di quota tra le diverse coperture si identificano in un altezza ma. di circa 50 cm. in taluni punti di questa risultando pertanto facilmente superabili senza ulteriori dispositivi da parte degli operatori, negli elaborati sono identificati i punti dove sia possibile superare i dislivelli. In prossimità della linea di gronda è opportuno che l operatore tenda il dispositivo guidato per evitare la possibile caduta oltre il bordo. In prossimità dei punti di ancoraggio è necessario che l operatore si attacchi anche con il cordino in dotazione senza mai sganciarsi dal principale sistema anticaduta costituito dal sistema guidato. Linee di ancoraggio flessibili orizzontali temporanee (UNI EN 795 classe C) Linee di ancoraggio flessibili verticali/inclinate (UNI EN 353-2) Dispositivi di ancoraggio a corpo morto (UNI EN 795 classe E) Reti di sicurezza Impalcati Parapetti Passerelle e andatoie Valutazione del rischio caduta: spazio minimo di caduta dalla copertura Mt

8 Elaborati grafici ALLEGATI X Planimetrie N 3 Sezioni N X prospetti N 1 N in cui risultano indicate: 1. dimensionamento e ubicazione dei percorsi, degli accessi e degli elementi protettivi per il transito e l esecuzione dei lavori in copertura, con relativa legenda 2. Posizionamento dei dispositivi protettivi permanenti 3. Altezze libere di caduta 4. Altezza locali di passaggio ATTESTAZIONE DI CONFORMITA Il sottoscritto Coordinatore per la Progettazione/Progettista attesta la conformità del progetto alle misure preventive e protettive indicate nella sezione II del D.P.G.R n.62/r (Regolamento di attuazione dell art.82, comma 16, della L.R , n.1 relativo alle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza). Data: Il Professionista Coordinatore per la Progettazione /Progettista (timbro e firma) ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA PLANIMETRIA COPERTURA Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. c) In cui siano evidenziati: 1. il punto di accesso 2. la presenza di eventuali dispositivi di ancoraggio 3. linee di ancoraggio 4. ganci di sicurezza da tetto, specificando per ciascuno di essi la: a) classe di appartenenza, b) il modello c) la casa produttrice ed d) il numero massimo di utilizzatori contemporanei; BUONA PRASSI (1): Rispetto all elaborato di cui alla lettera a del Rda si tratta del completamento di quest ultimo con l indicazione delle caratteristiche del prodotto istallato che in fase di deposito della pratica non sono state ancora individuate e che si possono trovare nella documentazione fornita dal produttore Planimetria Copertura Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. c) Planimetria Copertura Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. c) 7

9 Planimetria Copertura Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. c) Planimetria Copertura Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. c) rtura t. 5 lett. c) imetria Coper 2 LR 1/2005 Art Plani Rda art TRANSITO IN COPERTURA LINEA DI ANCORAGGIO UNI 795 CLASSE C MOD. -TRAVSPRING PRODUTT. TRACTEL UTILIZZ. MAX. 2 ANCORAGGIO STRUTTURALE UNI EN 795 CLASSE A MOD. AK157D PRODUTT. TRACTEL UTILIZZ. MAX. 2 ANCORAGGIO (trattenuta/deviaz) UNI EN 517 CLASSE A2 MOD. AP17E PRODUTT. TRACTEL UTILIZZ. MAX. 1 ANCORAGGIO (percorso/trattenuta) UNI EN 517 CLASSE A2 MOD. AP17E PRODUTT. TRACTEL UTILIZZ. MAX. 1 Planimetria Copertura

10 ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA RELAZIONE di CALCOLO, redatta da un professionista abilitato, contenente la verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. d) colo. 5 lett. d) azione di calc 2 LR 1/2005 Art Rela Rda art. 82 LA RELAZIONE DI CALCOLO DEVE ESSERE EFFETTUATA SECONDO QUANTO RIPORTATO DALLE UNI IN PARTICOLARE PER LA UNI 795 QUESTA DEVE ESSERE REALIZZATA SECONDO: Classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali Generalità omissis Per i dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio orizzontali realizzati con corde di fibra, cinghie o funi metalliche, la resistenza minima alla rottura della corda o della cinghia deve essere almeno il doppio della tensione massima applicata a detta corda o cinghia nel momento dell arresto della caduta previsto per tale dispositivo e verificato per mezzodiproveodicalcolo. Detti dispositivi devono essere progettati applicando i metodi e criteri di progettazione del fabbricante. Tali metodi e criteri di progettazione devono essere verificati come indicato in (Questo principio deve anche valere quando le istruzioni del fabbricante consentono che due o più persone utilizzino i simultaneamente il dispositivo). i i Tutti gli altri elementi portanti inseriti nella linea di forza della linea di ancoraggio flessibile (per esempio pali di ancoraggio strutturale, piastre portanti, bulloni, ecc.) e che fissano la linea di ancoraggio alla struttura portante principale devono essere progettati in modo da resistere al doppio della forza generata dalla massima tensione del supporto al momento dell arresto della caduta o del trattenimento applicata su tali elementi o componenti UNI 795 Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali UNI 795 Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali colo. 5 lett. d) azione di calc 2 LR 1/2005 Art Rela Rda art. 82 La tensione sulla fune è data dal produttore il progettista deve stimare in relazione il doppio della tensione ma. ammissibile sul cavo determinandone lo sforzo normale e il Momento in relazione al tipo di istallazione olo 5 lett. d) azione di calco 2 LR 1/2005 Art. Rela Rda art. 82 Di conseguenza è possibile determinare Lo sforzo di trazione e taglio su ogni barra iesima In progetto e la sezione minima resistente 9

11 Rela azione di calc colo Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. d) GLI ANCORAGGI UNI 795 CLASSE A1 E A2 Devono essere collocati in una struttura in grado di garantire la tenuta ad una forza applicata verso la possibile direzione della caduta di 1000 dan (1000 kg) A1 A2 colo. 5 lett. d) azione di calc 2 LR 1/2005 Art Rela Rda art. 82 GLI ANCORAGGI UNI 517 CLASSE tipo A E TIPO B Devono essere collocati in una struttura in grado di garantire la tenuta ad una forza di 100 dan (1000 kg) Tipo A Progettato per sopportare forze di trazione nella direzione della pendenza del tetto (asse y) Tipo B Progettato per sopportare forze di trazione nella direzione della pendenza del tetto (asse y) ed in direzione perpendicolare e parallela alla superficie del tetto (asse ) ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA CERTIFICAZIONE DEL PRODUTTORE Certificazione. Certificazione del Produttore Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. e) Dichiarazione di Conformità dell istallatore Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. f) Il sistema XXXXX AE 501 è conforme alla norma EN 795 classe C ed il dispositivo scorrevole è costituito da un moschettone ovale tipo AZ011 marcato CE come previsto dalle normative. Nella installazione dei sistemi devono essere utilizzati solamente componenti originali XXXXXX da noi forniti. Solamente i mezzi di fissaggio alla struttura ( staffe speciali, tasselli, bulloni ecc. ecc.) possono essere non originali. Il sistema XXXX 501 è conforme alla norma EN 795 classe C se nella sua installazione vengono seguite le istruzioni per il montaggio fornite dal fabbricante. Materiali Tutti i componenti del sistema XXXX sono realizzati in acciaio ino e sono in grado di sopportare per lungo tempo l esposizione agli agenti atmosferici. Solo i paletti AE250 sono realizzati in acciaio zincato a caldo. Tipologia Il sistema XXXX consta essenzialmente in una fune ino diam 8 mm composizione i 719 ( R>3,800 kn ) tesata tra due ancoraggi terminali e supportata ogni metri da paletti con ancoraggi intermedi che hanno due funzioni essenziali: mantenere la fune parallela al piano di fissaggio suddividere la linea in campate di ridotta lunghezza,onde diminuire i carichi dinamici sulle strutture in caso di caduta ed evitare flessioni della fune troppo elevate che aumenterebbero il tirante d aria libero necessario al di sotto della zona di lavoro. Il moschettone ovale utilizzato come dispositivo scorrevole sulla fune ha una forma tale da scorrere sulla fune superando tutti i supporti intermedi. Data la conformazione dei supporti intermedi AN5005 vi è la necessità di effettuare ogni metri una semplice operazione manuale per transitarvi attraverso, sempre senza doversi staccare dalla fune, il sistema XXXX,quindi,costituisce un mezzo anticaduta in completa continuità temporale. 10

12 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL ISTALLATORE Il sottoscritto Legale rappresentante della Ditta Con sede in via Comune di Esercente attività di Iscritto alla C.C.I.A.A. di n In merito ai lavori di posa di dispositivi di ancoraggio sull immobile sito in via Comune di ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA Dichiara quanto segue: I dispositivi di ancoraggio di classe (UNI-EN 795) A1 A2 C D modello ( specificare il modello e la casa costruttrice ) I dispositivi di ancoraggio di classe (UNI-EN 517) A B modello ( specificare il modello e la casa costruttrice ) sono stati messi in opera secondo le indicazioni del costruttore e alla norma UNI-EN 795 appendice A sono stati posizionati sulla copertura come da planimetria allegata redatta da professionista abilitato Le caratteristiche dei dispositivi di ancoraggio e le istruzioni sul loro corretto utilizzo sono depositate presso: il proprietario dell immobile l amministratore sono allegate alla presente dichiarazione: 1. Le certificazioni del costruttore relative ai dispositivi installati ; 2. La Relazione di calcolo di Professionista Abilitato ATTENZIONE: Sarà cura del proprietario dell immobile mantenere le attrezzature installate in buono stato al fine del mantenimento nel tempo delle necessarie caratteristiche di solidità e resistenza. La manutenzione deve essere affidata a personale qualificato ed eseguita con le modalità e la periodicità indicata del costruttore Manuale d uso del Produttore Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. g) Programma di manutenzione Rda art. 82 LR 1/2005 Art. 5 lett. h) ( da indicare) Firma dell installatore Firma del proprietario dell immobile Manuale d uso Sono qui di seguito riportate alcune raccomandazioni generali per usare i sistemi ed i dispositivi in sicurezza: 1. Deve essere usata una imbracatura compatibile con le caratteristiche delle linee di ancoraggio. 2. Devono essere utilizzate le linee di ancoraggio non superando il numero massimo di utilizzatori previsto dal fabbricante. 3. Dopo un arresto di caduta, le linee di ancoraggio devono essere tolte dal servizio e revisionate secondo le istruzioni del fabbricante. 4. Una linea di ancoraggio predisposta per l aggancio di un sistema anticaduta non deve essere usata come sistema di posizionamento sul lavoro, a meno che non espressamente progettata per questo tipo d uso. 5. Quando risulta necessario passare da un sistema di ancoraggio ad un altro ed esiste un rischio di caduta, deve essere mantenuto l aggancio contemporaneo ai due sistemi durante il trasferimento. 6. Deve essere verificato che tutti i sistemi di aggancio siano chiusi in posizione di sicura. 7. Deve essere verificato che gli assorbitori di energia non presentano segni di estensione: nel caso sostituirli. 8. I sistemi di ancoraggio devono essere installati da persone competenti. 9. In prossimità del luogo ove si ha l accesso alla linea di ancoraggio permanente, devono essere installati dei cartelli riportanti le seguenti informazioni: data di installazione e nome dell installatore e del fabbricante; numero di identificazione del sistema; utilizzo obbligatorio di un assorbitore di energia; numero massimo di utilizzatori simultanei permessa; istruzioni di servizio (ispezioni e relative date); date di fuori servizio del sistema; un avviso che il sistema deve essere usato solo come linea per aggancio per dispositivo arresto caduta. Programma di manutenzione Si riportano a titolo di esempio alcuni elementi che possono essere contenuti nel programma di manutenzione fornito obbligatoriamente con il prodotto e una scheda di controllo tipo Elementi di estremità ed intermedi: a) Verificare il serraggio della bulloneria b) Verificare che il pezzo non sia stato modificato c) Verificare la corrosione d) Verificare eventuali deformazioni Tenditori: a) Verificare il serraggio della bulloneria b) Verificare che il pezzo non sia stato modificato c) Verificare la corrosione d) Verificare la tensione del cavo e) Verificare la presenza della piombatura Morsetti: a) Verificare il serraggio della bulloneria b) Verificare che il pezzo non sia stato modificato c) Verificare la corrosione d) Verificare aggraffatura del cavo 11

13 Davide Crovetti, architetto i., è laureato presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia Corso di Laurea in Gestione del Processo Edilizio Project Management dell Università degli Studi di Roma La Sapienza. Ha maturato significative esperienze in qualità di progettista, contabile, direttore dei lavori e coordinatore alla sicurezza di opere pubbliche. È docente presso i corsi per Coordinatori alla Sicurezza ai sensi del D.Lgs. n. 494/1996. Già autore per questa casa editrice del testo Guida pratica ai lavori del Genio militare, collabora con le redazioni di riviste di architettura e di lavori pubblici. ROBERTO ANGIONI DAVIDE CROVETTI y LA SICUREZZA NELLE COPERTURE Roberto Angioni, architetto, libero professionista, è laureato presso la Facoltà di Architettura dell Università degli Studi di Firenze. Ha partecipato al tavolo tecnico per la redazione del Regolamento cadute dall alto in di attuazione dell articolo 82, comma 16, della Legge Regionale Toscana n. 1/2005. In qualità di esperto della materia è docente nei corsi sull applicazione del regolamento per conto di ANCI Toscana e nei corsi di formazione per Coordinatori alla Sicurezza ai sensi del D.Lgs. n. 494/1996. È consulente e relatore in convegni sulla sicurezza nel settore edile. 62 COLLANA MANUALI La Guida alla progettazione di sistemi anticaduta si pone l obiettivo di costituire un valido supporto ai professionisti, all imprese, nonché ai committenti ed installatori, per progettare e realizzare coperture accessibili in sicurezza per l esecuzione dei successivi lavori di manutenzione. Alcune delle recenti normative emanate dagli Enti locali impongono, pena la decadenza della concessione edilizia, di individuare ed adottare i dispositivi permanenti per l accesso e il transito in sicurezza delle coperture. Necessità comunque derivante anche dall elaborazione del fascicolo delle informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione previsto dal D.Lgs. n. 494/1996, per la richiesta individuazione delle predisposizioni per la riduzione dei rischi per i successivi interventi all immobile. I criteri di progettazione, il confronto normativo, la corretta applicazione delle norme UNI, delle Linee Guida della Ispesl, lo stato dell arte dei sistemi anticaduta in commercio, gli esempi pratici sono gli elementi oggetto dell opera nata dall osmosi delle diverse esperienze degli autori. Gli addetti ai lavori possono trovare una raccolta normativa specifica, utili indicazioni per progettare e realizzare coperture che non siano solo l elemento strutturale di chiusura superiore del volume edificato, ma un luogo sicuro per il lavoro periodico di muratori, antennisti, idraulici. Tutta la modulistica, la normativa, gli esempi e i video, sono raccolte nel CD-ROM allegato il cui accesso è facilitato da una semplice ed intuitiva interfaccia. Il valore aggiunto finale dell opera è costituito dall accesso alle pagine del sito internet dedicato dove saranno disponibili gli aggiornamenti e le fonti normative. Roberto Angioni Davide Crovetti La sicurezza nelle coperture GUIDA ALLA PROGETTAZIONE DI SISTEMI ANTICADUTA AI SENSI DEL D.LGS. N. 494/1996 E DEI REGOLAMENTI LOCALI CD-ROM INCLUSO CON MODULISTICA, NORMATIVA, ESEMPI E VIDEO Euro 32,00

14 Speciale Corso CPT BUONO PRENOTAZIONE OFFERTA LANCIO NOVITA EDITORIALE DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE LA SICUREZZA NELLE COPERTURE Guida alla progettazione di Sistemi Anticaduta ANGIONI CROVETTI La Guida alla progettazione di sistemi anticaduta si pone l obiettivo di costituire un valido supporto ai professionisti, all imprese, nonché ai committenti ed installatori, per progettare e realizzare coperture accessibili in sicurezza per l esecuzione dei successivi lavori di manutenzione. Alcune delle recenti normative emanate dagli Enti locali impongono, pena la decadenza della concessione edilizia, di individuare ed adottare i dispositivi permanenti per l accesso e il transito in sicurezza delle coperture. Necessità comunque derivante anche dall elaborazione del fascicolo delle informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione previsto dal D.L.gs. 494/96, per la richiesta individuazione delle predisposizioni per la riduzione dei rischi per i successivi interventi all immobile. I criteri di progettazione, il confronto normativo, la corretta applicazione delle norme UNI, delle Linee Guida della Ispesl, lo stato dell arte dei sistemi anticaduta in commercio, gli esempi pratici sono gli elementi oggetto dell opera nata dall osmosi delle diverse esperienze degli autori. Gli addetti ai lavori possono trovare una raccolta normativa specifica, utili indicazioni per progettare e realizzare coperture che non siano solo l elemento strutturale di chiusura superiore del volume edificato, ma un luogo sicuro per il lavoro periodico di muratori, antennisti, idraulici.. Tutta la documentazione, la normativa, e le esemplificazioni, anche in video, sono raccolte nel CD-ROM allegato il cui accesso è facilitato da una semplice ed intuitiva interfaccia Edizione: RICHIESTA INFORMAZIONI anche sul sito INVIARE VIA FAX AL 178/ O CONSEGNARE AL PERSONALE Architetto Roberto Angioni Arch.iunior Davide Crovetti info@coperturesicure.com Registrazione sito con 3 mesi abbonamento gratuito Nome Indirizzo Telefono

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