Aggiornamento della situazione idrologica in Italia ai fini della prevenzione delle crisi idriche (al 15 aprile 2007)

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1 SETTORE RISCHIO IDRICO - CENTRO FUNZIONALE CENTRALE Aggiornamento della situazione idrologica in Italia ai fini della prevenzione delle crisi idriche (al 15 aprile ) Servizio Rischio idro-geologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero Roma, 24 aprile

2 Sintesi Il monitoraggio sulla disponibilità di risorsa idrica a livello nazionale è stato avviato fin da gennaio, allorchè sono risultate evidenti significative anomalie di precipitazioni e temperature stagionali, autunnali ed invernali, in confronto alle medie normali del periodo. Contemporaneamente è stato istituito presso il Dipartimento un Gruppo tecnico-scientifico che vede la partecipazione dei maggiori esperti in previsioni meteorologiche stagionali e in climatologia al fine di disegnare con cadenza mensile i possibili scenari attesi per il trimestre successivo. Anche sulla base delle suddette attività sono state emanate il 5 marzo dal Presidente del Consiglio dei Ministri le Indicazioni operative per fronteggiare eventuali crisi idriche, che hanno indotto tutte le strutture competenti nella gestione delle risorse idriche ai diversi livelli territoriali a condurre le necessarie attività di monitoraggio e, se del caso, opportune azioni di contrasto e mitigazione. Il presente rapporto, costituisce il 3 aggiornamento sull evolversi della situazione di disponibilità della risorsa idrica, ed è stato redatto anche sulla base delle informazioni fornite da tutti gli Enti e Soggetti interessati. Dopo un marzo relativamente nella norma, la prima metà del mese di aprile, per quanto concerne le precipitazioni, ha visto il riaccentuarsi delle condizioni di deficit idrologico stagionale che a partire dal mese di settembre 2006 ad oggi si è attestato su valori significativi, dal 20 al 50% rispetto alla media del periodo. I modesti nevai dell arco alpino creatasi principalmente a seguito delle precipitazioni nevose del mese di marzo sono ormai in fase di rapida e progressiva fusione per effetto delle alte temperature del mese di aprile. Di seguito si riportano alcuni indicatori, aggiornati al 15 aprile, significativi della situazione idrologica e della disponibilità 2

3 della risorsa idrica a livello dei principali bacini italiani, con particolare riferimento al Fiume Po. Per quanto riguarda quest ultimo, le portate registrate alle cinque stazioni idrometriche di riferimento sono ovunque inferiori alle corrispondenti portate del 2003 e del 2006, anni caratterizzati da notevoli criticità. In particolare con riferimento alla disponibilità d acqua per il raffreddamento delle centrali termoelettriche site lungo l asta principale ed i relativi affluenti, le analisi condotte con cadenza mensile a partire dal febbraio scorso, dalla società TERNA, gestore della distribuzione elettrica, in sede di Tavolo Tecnico coordinato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, prefigurano scenari per i quali necessitano misure di contrasto al fine di ridurre la vulnerabilità del sistema elettrico; in particolare è stato valutato che per sostenere i consumi elettrici previsti per i mesi estivi, cui contribuiscono le centrali termoelettriche ubicate lungo l asta principale del Po è necessario mantenere i livelli, nel periodo giugno-luglio, maggiori di 10 cm rispetto ai corrispondenti livelli del I livelli idrometrici dei grandi laghi prealpini regolati (laghi Maggiore, Iseo, Como e Garda) evidenziano al momento situazioni differenziate di criticità: ben al di sotto dei valori medi stagionali e anche di quelli registrati nel 2003 e 2006 si presentano i livelli dei laghi di Garda e Maggiore, mentre i laghi di Iseo e Como sono ancora pari o superiori alla media storica e analoghi a quelli registrati negli anni 2003 e Non sono state ancora segnalate situazioni di particolare criticità per quanto riguarda l approvvigionamento idropotabile, mentre per il comparto irriguo si sta predisponendo in sede di Tavolo Tecnico costituitosi presso l Autorità di bacino del Po un programma di utilizzo delle risorse coordinato tra produttori idroelettrici, Consorzi gestori dei grandi laghi e Consorzi di bonifica ed irrigazione, al fine di invasare la gran parte delle risorse disponibili fino al 1 giugno e renderle poi disponibili nei due mesi successivi nel pieno 3

4 della stagione irrigua caratterizzata anche dal picco della domanda di energia elettrica. Nel bacino dell Adige i volumi complessivamente invasati nei bacini artificiali si mantengono ancora al di sopra dei valori medi di riferimento del periodo, mentre le portate sono inferiori alla media dell ultimo decennio. Come nel caso del bacino del Po, si ritiene necessario un adeguato e condiviso governo della risorsa, al fine di prevenire sperequazione nei diversi usi e il manifestarsi della nota problematica relativa alla risalita del cuneo salino alla foce dell Adige che ad oggi si estende a monte per circa 8 km solo in occasione delle diminuite portate rilasciate dai bacini idroelettrici nel fine settimana e in condizioni di bassa marea. La situazione del bacino dell Arno con particolare riferimento all approvvigionamento idropotabile di Firenze, appare ancor oggi di ordinaria criticità nel senso che, dato il regime torrentizio che caratterizza il fiume, va comunque governata con attenzione modulando i rilasci dagli invasi a monte di Firenze. Nel bacino del Tevere, ed in particolare in Umbria, le portate emunte dalle sorgenti continuano ad essere inferiori a quelle registrate negli ultimi anni e vengono tenute sotto controllo al fine di gestire l insorgere di criticità sul sistema di approvvigionamento idropotabile regionale. Nel Mezzogiorno si continua a registrare una contrazione dei volumi invasati rispetto a quelli degli ultimi tre anni, anche se i valori sono ben lontani da quelli rilevati nell estate del 2002, durante la quale si verificarono le criticità maggiori. Al fine di prefigurare i possibili scenari di criticità nazionale nel corso dell ultima riunione del Gruppo Tecnico scientifico per le previsioni meteorologiche stagionali, tenutasi in data 20 aprile u.s. sono stati rappresentati i risultati di diversi modelli che mostrano una convergenza generale nell indicare un segnale di debole anomalia positiva rispetto alle medie climatiche del trimestre 4

5 maggio-luglio. Lo scenario previsionale più sfavorevole mostra deboli anomalie positive per le temperature medie (0-2 C) specie al centro-sud e precipitazioni poco al di sotto dei valori medi su tutto il territorio nazionale. Alcuni modelli a scala limitata segnalano come alta la probabilità di ondate di calore, soprattutto nel mese di giugno. In conclusione, sulla base dei dati raccolti ed alla luce delle esperienze degli anni precedenti, tenuto in debito conto le suddette previsioni si ritiene che: per quanto riguarda il bacino del Po è necessario porre in essere le misure di governo del bilancio idrico complessivo a scala di bacino, già predisposte nell ambito dei lavori dei Tavoli Tecnici sopra menzionati, al fine di garantire prioritariamente l approvvigionamento ad uso idropotabile rendendo nel contempo disponibili le fluenze necessarie ad ottenere produzioni agricole accettabili ed inoltre permettere la derivazione ai fini del raffreddamento delle centrali termoelettriche ubicate lungo l asta del Po e dei suoi affluenti; per quanto riguarda il bacino dell Adige, sono ancora in corso le consultazioni per approfondimenti in relazione al quadro di disponibilità delle risorse e per verificare e concordare concrete strategie per fare fronte a situazioni di crisi, soprattutto con riferimento al fenomeno della risalita del cuneo salino; per quanto concerne il centro-italia, la situazione attuale sebbene richieda attenzione nella gestione della risorsa, soprattutto nella regione Umbria, si ritiene ancora oggi gestibile con gli strumenti ordinari a disposizione delle Istituzioni e degli Enti competenti; per quanto riguarda il Mezzogiorno ad oggi l entità dei volumi invasati, in particolare in Sicilia e in Basilicata, rendono poco probabile l insorgenza di crisi idriche di notevole gravità ed estensione. 5

6 Precipitazioni a) Piogge Entrando nello specifico per quanto riguarda le precipitazioni, le analisi effettuate sui dati relativi ai primi 15 giorni del mese di aprile ed al periodo settembre aprile hanno messo in luce i seguenti aspetti: - La prima quindicina del mese di aprile è stato caratterizzato da precipitazioni inferiori alle medie storiche relative allo stesso mese in buona parte dell Italia settentrionale e centrale e precipitazioni prossime o superiori alle medie nell Italia meridionale (Fig. 1); - i corrispondenti scarti percentuali medi del periodo considerato risultano positivi in Sicilia, Basilicata, Calabria e parte della Puglia, mentre continuano ad essere significativamente negativi nell Italia settentrionale, in Toscana ed Umbria, (mediamente 50%), ed in misura minore in Lazio, Marche, Abruzzo, Molise e Campania (10-20%) (Fig. 2); - se si esamina quindi l evoluzione degli scarti percentuali cumulati mensili da settembre ad oggi risulta evidente come i deficit massimi si siano registrati nei mesi di ottobre, novembre e gennaio, che l evoluzione positiva del deficit nei mesi di febbraio e marzo non ha interessato significativamente l Italia nord occidentale, mentre nei primi quindici giorni del mese di aprile gli scarti sono stati nuovamente negativi in maniera rilevante nell Italia centro-settentrionale (Fig. 3); - in conclusione nell intervallo temporale complessivo settembre aprile, gli scarti percentuali cumulati registrano un deficit complessivo variabile dal 10 al 50%, con l esclusione della Sicilia (Fig. 4). 6

7 Fig. 1 7

8 Fig. 2 8

9 settembre 2006 ottobre 2006 novembre 2006 dicembre 2006 gennaio febbraio marzo 1-15 aprile Fig. 3 9

10 Fig. 4 10

11 b) Neve Per quanto riguarda l area Alpina, sulla base delle analisi delle immagini del satellite polare MODIS, delle misure dirette dei campi di neve e delle stazioni automatiche delle Regioni e di Meteomont, risulta che il manto nevoso rilevato a marzo è stato soggetto a rapida fusione e l estensione della copertura nevosa a metà aprile appare inferiore a quella rilevata l anno scorso, con spessori mediamente di cm (Figg. 5-6). Per quanto concerne l area Appenninica la copertura nevosa è inferiore a quella presente l anno scorso e praticamente trascurabile (Figg. 7-8). 11

12 Fig. 5 Fig. 6 12

13 Fig. 7 Fig. 8 13

14 Bacino Fiume Po e bacini romagnoli Sulla base delle informazioni trasmesse dalle Regioni e da tutti gli altri soggetti partecipanti al Tavolo Tecnico riunitosi presso l Autorità di bacino del Po, la situazione di disponibilità della risorsa è come di seguito rappresentabile. Ad oggi le portate fluenti nel Po alla stazione di misura di Pontelagoscuro (FE), rappresentate nel grafico che segue (fig. 9), ammontano a 431 m 3 /s, inferiori ai valori del 2003 e del 2006 e pari a meno della metà del valore medio storico di 953 m 3 /s in tutto il periodo di riferimento Po a Pontelagoscuro Dati Regione Emilia Romagna mc/s /1 15/1 Fig. 9 29/1 12/2 26/2 12/3 26/3 9/4 23/4 7/5 21/5 4/6 18/6 2/7 16/7 30/7 13/8 27/8 10/9 24/9 8/10 22/10 5/11 19/11 3/12 17/12 31/12 Tale trend è esteso all intera asta principale del Po anche a monte di Pontelagoscuro. Dove nelle stazioni di Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte, le portate sono inferiori a quelli del medesimo periodo del 2003 e del

15 Anche per quanto concerne i livelli dei grandi laghi, si osserva dai grafici seguenti che i valori ad oggi sono ben al di sotto dei valori medi stagionali e anche di quelli registrati nel 2003 e 2006 nei laghi di Garda e Maggiore, mentre nei laghi di Iseo e Como i livelli sono ancora pari o superiori alla media storica e analoghi a quelli registrati negli anni 2003 e (Fig. 10). Se si confrontano poi i valori delle altezze idrometriche e degli afflussi ai laghi con quelli storici, la situazione al è la seguente: Lago Maggiore: i livelli idrometrici a Sesto Calende sono di poco superiori ai valori minimi; gli afflussi al lago sono di poco superiori ai valori minimi (figg. 11a-b). Lago di Como: i livelli idrometrici a Malgrate sono compresi tra valori medi e massimi; gli afflussi al lago al momento sono compresi tra i valori medi e minimi (figg. 12a-b); Lago d Iseo: i livelli idrometrici a Sarnico sono coincidenti con i valori medi, gli afflussi al lago sono di poco superiori ai valori minimi (figg. 13a-b); Lago di Garda: i livelli idrometrici a Peschiera sono di poco superiori ai valori minimi; gli afflussi al lago mostrano ampie oscillazioni, ma al momento sono quasi coincidenti con i valori minimi (figg. 14a-b). 15

16 Lago Maggiore a Sesto Calende - Altezze idrometriche cm /01/ 15/01/ 29/01/ 12/02/ 26/02/ 12/03/ 26/03/ 09/04/ 23/04/ 07/05/ 21/05/ 04/06/ 18/06/ 02/07/ 16/07/ 30/07/ 13/08/ 27/08/ 10/09/ 24/09/ 08/10/ 22/10/ 05/11/ 19/11/ 03/12/ 17/12/ 31/12/ Lago di Garda a Peschiera - Altezze idrometriche cm /01/ 15/01/ 29/01/ 12/02/ 26/02/ 12/03/ 26/03/ 09/04/ 23/04/ 07/05/ 21/05/ 04/06/ 18/06/ 02/07/ 16/07/ 30/07/ 13/08/ 27/08/ 10/09/ 24/09/ 08/10/ 22/10/ 05/11/ 19/11/ 03/12/ 17/12/ 31/12/ Lago di Como a Malgrate - Altezze idrometriche cm /01/ 15/01/ 29/01/ 12/02/ 26/02/ 12/03/ 26/03/ 09/04/ 23/04/ 07/05/ 21/05/ 04/06/ 18/06/ 02/07/ 16/07/ 30/07/ 13/08/ 27/08/ 10/09/ 24/09/ 08/10/ 22/10/ 05/11/ 19/11/ 03/12/ 17/12/ 31/12/ Lago di Iseo a Sarnico - Altezze idrometriche cm /01/ 15/01/ 29/01/ 12/02/ 26/02/ 12/03/ 26/03/ 09/04/ 23/04/ 07/05/ 21/05/ 04/06/ 18/06/ 02/07/ 16/07/ 30/07/ 13/08/ 27/08/ 10/09/ 24/09/ 08/10/ 22/10/ 05/11/ 19/11/ 03/12/ 17/12/ 31/12/ Fig

17 Fig. 11a Lago Maggiore a Sesto Calende: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi Fig. 11b Lago Maggiore a Sesto Calende: afflussi al lago (valori storici ). Minimi Medi Massimi 17

18 Fig. 12a Lago di Como a Malgrate: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi Fig. 12b Lago di Como a Malgrate: afflussi al lago(valori storici ) Minimi Medi Massimi 18

19 Fig.13a Lago di Iseo a Sarnico: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi Fig. 13b Lago di Iseo a Sarnico: afflussi al lago (valori storici ) Minimi Medi Massimi 19

20 Fig. 14a Lago di Garda a Peschiera: altezze idrometriche (valori storici ) Minimi Medi Massimi Fig. 14b Lago di Garda a Peschiera: afflussi al lago (valori storici ) Minimi Medi Massimi 20

21 Oltre alla situazione del bacino del Po, la Regione Emilia-Romagna ha messo in evidenza la condizione dell invaso di Ridracoli, nel territorio comunale di Santa Sofia (FO) che garantisce l uso idropotabile di 47 comuni della pianura romagnola, oltre che della Repubblica di S. Marino, per circa 1 milione di residenti. Attualmente, dopo una fase di notevole diminuzione del livello, l invaso dispone di un volume utilizzabile di circa 26 milioni di m 3, pari al 74% circa del volume invasabile (Fig. 15). Fig

22 Bacino Fiume Adige Per quanto riguarda il bacino dell Adige, sulla base dei dati forniti dalla Autorità di bacino, il volume invasato all interno dei bacini artificiali si mantiene al di sopra dei valori medi di riferimento del periodo (fig. 16). Fig. 16 Le portate dell Adige a Boara Pisani sono tuttora inferiori alla media dell ultimo decennio con trend in diminuzione (fig. 17). In sintesi sulla base delle elaborazioni condotte dall Autorità di bacino risulta che il deficit di precipitazione ormai di durata pluriennale necessita per poter essere colmato di un lungo periodo di precipitazioni al di sopra della media, che finora non si è registrato. 22

23 Fig

24 Bacino Fiume Arno Il bacino dell Arno ha beneficiato delle precipitazioni degli scorsi mesi di febbraio e marzo, sì da ridurre il deficit rispetto alla media stagionale dal 50 % registrato alla fine di gennaio all attuale 20%. Dai grafici resi disponibili dal Centro funzionale della Regione Toscana si evidenzia che i livelli ad oggi registrati in Arno alla stazione idrometrica di Nave di Rosano a monte di Firenze nel comune di Pontassieve sono in rapida diminuzione (Fig. 18)e la portata ad oggi è di 25,7 m 3 /s. E comunque opportuno sottolineare che le portate fluenti in Arno sono quasi completamente regolate dai rilasci degli invasi idroelettrici di Levane e La Penna e del serbatoio del Bilancino. Fig. 17 Dall analisi delle disponibilità idriche dell invaso del Bilancino nel Mugello resa possibile sulla base dei dati della rete di monitoraggio della Regione Toscana e del gestore dell invaso Publiacqua, risulta che le relativamente abbondanti precipitazioni del mese di marzo, hanno apportato al bacino sotteso all invaso un contributo che ha 24

25 consentito un discreto recupero dei volumi invasati che sono passati da 45 Mm 3 alla fine di gennaio u.s. ai 64,6 Mm 3 di oggi, quindi 4,4 Mm 3 al di sotto del volume di massima regolazione (69 Mm 3 ) (Fig. 19). Qualora la prossima stagione primaverile risulti anomala, in misura stimata di circa il 20% al di sotto della media stagionale, ci si troverebbe nella condizione di adottare speciali e più impegnative strategie di gestione della risorsa al fine di prevenire emergenze idriche, azione che dal 1998 viene attuata da una Commissione Tutela delle Acque che si riunisce periodicamente con il coordinamento dell Autorità di bacino dell Arno. Fig

26 Bacino Fiume Tevere La scarsità di precipitazioni che emerge dai dati sopra riportati fa registrare portate inferiori alla media stagionale anche nel bacino del Tevere con associata scarsa ricarica delle falde acquifere. In Umbria le portate erogate dalle sorgenti continuano ad essere inferiori rispetto ai valori registrati negli ultimi anni (Figg. 20). Quale ulteriore indicatore dello stato idrologico del bacino del Tevere si riporta nel seguito il diagramma delle portate del Tevere alla stazione di Ripetta nel centro storico di Roma, dove a metà aprile si sono registrate portate medie di circa 126 m 3 /s, contro i 259,5 m 3 /s che costituiscono la media storica del mese di aprile ( ) (Fig. 21). Umbria: portata sorgente San Giovenale Dati Regione Umbria Fig

27 Fig

28 Regioni meridionali ed insulari Per quanto riguarda le regioni meridionali, che nel 2002 erano state interessate da una grave crisi idrica, sono stati presi in considerazione i volumi di invaso di alcuni bacini artificiali presi a riferimento. Nel Mezzogiorno sono stati rilevati volumi di invaso compresi tra quelli rilevati nel 2002 e quelli degli anni (Sicilia, Basilicata, Puglia, Sardegna). Tuttavia, tenendo conto degli afflussi meteorici registrati nella prima metà del mese di aprile, si ritiene poco probabile l innesco di situazioni di criticità di particolare gravità ed estensione (Figg ). Sicilia: volumi di invaso Confronto tra i volumi invasati negli anni e la media dei volumi mensili d'invaso (Regione Siciliana - Servizio Tecnico Idrografico Regionale) Milioni di metri cubi (Mmc) media gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fig

29 Sardegna: volumi di invaso Sardegna - volumi di invaso (Dati Regione Sardegna) Mmc Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Fig. 23 Basilicata: volumi di invaso Confronto tra i volumi invasati negli anni (Dati Autorità di Bacino della Basilicata) Mmc Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Fig

30 Puglia: volumi di invaso del Fortore-Occhito Confronto tra i volumi dell'invaso del Fortore - Occhito negli anni (Dati Regione Puglia) 250,00 200,00 Mmc 150,00 100, ,00 0,00 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Fig

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