L economia circolare e le piccole e medie imprese
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- Silvestro Bono
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1 L economia circolare e le piccole e medie imprese Guida informativa La transizione da un economia del rifiuto ad un economia circolare Accesso ai finanziamenti e piani di azione europei A cura di: DPT Politiche Ambientali CNA CNA Ufficio di Bruxelles Novembre 2016
2 La nuova spinta che arriva dall Unione Europea con il pacchetto sull economia circolare rappresenta un occasione importantissima per riportare questo tema al centro del dibattito, in termini non solo ambientali ma anche economici. L economia circolare non è solo un opportunità, ma un percorso quasi obbligato che l Europa può incoraggiare attraverso principi e obiettivi ambiziosi; l Italia, da parte sua, deve saper perseguire concretamente questi obiettivi attraverso politiche che abbiano come fattore comune un modello economico in grado di cogliere queste sfide. Le PMI, per le loro caratteristiche innate di attenzione al territorio, alla qualità delle produzioni e dei servizi offerti, alla tutela dell ambiente, si candidano ad avere un ruolo di rilievo in questa fase che ha tutte le condizioni per rappresentare un cambiamento epocale. Per queste ragioni la CNA, da sempre attenta a questi temi, vuole accompagnare le imprese in questo cambiamento. Questa guida ha lo scopo di aiutare i lettori e le PMI in generale ad avere una prospettiva più chiara sul tema dell Economia Circolare. E un lavoro in continuo aggiornamento, per rispondere alle attuali e alle future esigenze conoscitive su questa materia. Il futuro non è altro che questo: la capacità imprenditoriale, economica e finanziaria di riuscire a entrare in un meccanismo sostenibile dove non esiste più né la parola rifiuto né il concetto di incompatibilità tra economia e sostenibilità. Le piccole e medie imprese svolgono un ruolo estremamente importante sotto il profilo economico e sociale, sia per la loro rilevanza nel tessuto economico che per la creazione di posti di lavoro, un ruolo molto apprezzato in questi tempi di crisi economica e di livelli di disoccupazione ancora troppo preoccupanti. Il cambiamento climatico, la scarsità delle risorse sono una realtà; l ambiente sta cambiando e con esso cambia la consapevolezza di ciascuna realtà che abbiamo fin qui avuto. La politica, l economia, le capacità imprenditoriale devono e stanno già cambiando. Il pacchetto sull Economia Circolare è destinato a diventare uno dei pilastri fondamentali da seguire; la sostenibilità e l apertura al rispetto dell ambiente non sono più solo idee filantrope, ma diventano grandi possibilità di business. 1
3 Indice I. INTRODUZIONE.. 3 II. IL PACCHETTO UE SULL ECONOMIA CIRCOLARE Piano di azione... Misure.. Legislazione in materia di rifiuti III. STRUMENTI DI ACCESSO AI FINANZIAMENTI Horizon Life Riferimenti legislativi e bibliografici. 19 2
4 I. Introduzione La transizione verso un'economia più circolare è al centro dell'agenda per l'efficienza delle risorse stabilita nell'ambito della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva 1. Utilizzare le risorse in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può apportare importanti benefici economici. L economia circolare darà impulso alla competitività dell Unione Europea mettendo al riparo le imprese dalla scarsità delle risorse e dalla volatilità dei prezzi delle materie prime, contribuendo a creare sia nuove opportunità commerciali sia modi di produzione e consumo innovativi e più efficienti. Oltre a generare posti di lavoro a livello locale e per tutte le qualifiche, offrendo opportunità di integrazione e coesione sociale, farà risparmiare energia e contribuirà a evitare danni irreversibili in termini di clima, biodiversità e inquinamento di aria, suolo e acqua, causati dal consumo delle risorse a un ritmo che supera la capacità della Terra di rinnovarle. L azione sul fronte dell economia circolare è quindi strettamente legata a varie priorità dell Unione (la crescita e l occupazione, il programma di investimenti, il clima e l energia, l agenda sociale e l innovazione industriale), come pure agli sforzi messi in atto a livello mondiale per uno sviluppo sostenibile. Gli attori economici, come le imprese e i consumatori, sono fondamentali per guidare questo processo. Ad attuare nel concreto la transizione sono le autorità locali, regionali e nazionali, ma anche l Unione Europea ha un ruolo di sostegno fondamentale. L obiettivo consiste nel garantire l esistenza di un quadro normativo adeguato per lo sviluppo dell economia circolare nel mercato unico, nel dare segnali chiari agli operatori economici e alla società in generale sulla via da seguire per quanto concerne gli obiettivi a lungo termine in materia di rifiuti, nonché nel predisporre una vasta serie di azioni concrete e ambiziose da attuare entro il L azione a livello europeo stimolerà gli investimenti e creerà condizioni di concorrenza uniformi, abbatterà gli ostacoli derivanti dalla legislazione europea o dalla sua applicazione inadeguata, approfondirà il mercato unico e assicurerà condizioni favorevoli per l innovazione e il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse. 1 COM(2010) EUROPA Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e COM(2011) 21 - Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse Iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa
5 II. Il pacchetto Ue sull economia circolare La Commissione Europea ha adottato il 2 dicembre 2015 la Comunicazione L anello mancante: un piano d azione europeo per l economia circolare 2 in cui analizza l'interdipendenza di tutti i processi della catena del valore: dall estrazione delle materie prime alla progettazione dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione, dal consumo al riuso e riciclo. Si tratta di un articolato pacchetto di misure che comprende l elaborazione e/o la revisione di alcune proposte legislative, nonché un piano d'azione generale corredato da un allegato in cui è indicata la tempistica prevista per ogni azione. Il piano d'azione individua misure chiave e aree specifiche di intervento tra cui: la progettazione eco compatibile, lo sviluppo dei mercati delle materie prime secondarie, l adozione di modelli di consumo più sostenibili, la gestione dei rifiuti. In questo contesto svolgono un ruolo cruciale strumenti trasversali quali l eco-innovazione, gli appalti pubblici verdi e gli strumenti europei di finanziamento. Contestualmente all adozione della comunicazione contenente il Piano per l economia circolare, sono state presentate quattro proposte di modifica di sei direttive che ricadono nell ambito del pacchetto di misure sulla economia circolare. Le direttive oggetto di modifica sono: Direttiva 2008/98 EC (direttiva quadro rifiuti), Direttiva 94/62 EC (imballaggi e rifiuti di imballaggio), Direttiva 1999/31 EC (discariche di rifiuti), Gruppo di direttive 2003/53 EC sui veicoli fuori uso, 2006/66 EC, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori, 2012/19 EC sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il piano di azione Che cos è l economia circolare? Per garantire una crescita sostenibile nell'ue dobbiamo usare le risorse a nostra disposizione in un modo più intelligente e sostenibile. È chiaro che il modello lineare di crescita economica seguito nel passato non è più adatto alle esigenze delle società moderne in un mondo globalizzato. Non possiamo costruire il nostro futuro su un modello "usa-e-getta". Molte risorse naturali non sono infinite: dobbiamo trovare un modo di utilizzarle che sia sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico, e rientra anche nell'interesse economico delle imprese fare il miglior uso possibile delle loro risorse. 2 COM (2015) L anello mancante: un piano d azione europeo per l economia circolare 4
6 In un'economia circolare il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile; i rifiuti e l'uso delle risorse sono minimizzati e le risorse mantenute nell'economia quando un prodotto ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale, al fine di riutilizzarlo più volte e creare ulteriore valore. Questo modello può creare posti di lavoro sicuri in Europa, promuovere innovazioni che conferiscano un vantaggio competitivo e un livello di protezione per le persone e l'ambiente di cui l'europa sia fiera, offrendo nel contempo ai consumatori prodotti più durevoli e innovativi in grado di generare risparmi e migliorare la qualità della vita. Il modello di economia circolare Il diagramma della CE illustra il modello di economia circolare schematizzandone le fasi principali, ciascuna delle quali offre opportunità in termini di taglio dei costi, minore dipendenza dalle risorse naturali, impulso a crescita e occupazione, nonché contenimento dei rifiuti e delle emissioni dannose per l'ambiente. Le fasi sono interdipendenti, in quanto le materie possono essere utilizzate a cascata: ad esempio, le imprese si scambiano i sottoprodotti, i prodotti sono rimessi a nuovo o rifabbricati, oppure i consumatori optano per sistemi prodotti-servizi. Per garantire il funzionamento ottimale del sistema occorre evitare per quanto possibile che le risorse escano dal circolo. Si auspica che attraverso gli strumenti proposti nel piano di azione europeo, emergano progressivamente modalità innovative e più efficaci di produzione e di consumo. L economia circolare ha le potenzialità per creare numerosi posti di lavoro in Europa, preservando nel contempo risorse preziose e sempre più scarse, riducendo l'impatto ambientale legato al loro impiego e iniettando nuovo valore nei materiali di scarto. 5
7 La produzione MIGLIORE PROGETTAZIONE: L ECONOMIA CIRCOLARE INIZIA NELLE PRIMISSIME FASI DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO La fase di produzione ha un impatto significativo nell ambiente. Sia la fase di progettazione sia i processi di produzione incidono sull approvvigionamento delle risorse, sul loro uso e sulla generazione dei rifiuti durante l intero ciclo di vita del prodotto. Una migliore progettazione del prodotto è fondamentale per facilitare il riciclaggio e consentire la fabbricazione di prodotti più facili da riparare o più durevoli, risparmiando così risorse preziose, promuovendo l'innovazione e offrendo ai consumatori prodotti migliori e meno costosi da usare. Nel contempo gli attuali segnali del mercato non sempre sono sufficienti affinché questo si verifichi, per cui è necessario prevedere strumenti di incentivazione in grado di orientare il mercato e i consumi. MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI I processi produttivi possono essere migliorati per usare le risorse in modo più efficiente e produrre meno rifiuti. Anche per i prodotti o i materiali progettati in maniera intelligente, l uso inefficiente delle risorse nei processi di produzione può tradursi nella perdita di opportunità commerciali e in notevoli quantità di rifiuti. Le imprese svolgono un ruolo determinante su questo fronte, potendo espressamente decidere di utilizzare materie prime sostenibili e cooperare tra le diverse catene di valore. La Commissione dovrebbe aiutare le PMI a trarre vantaggio dalle opportunità offerte da un uso più efficiente delle risorse, ad esempio, favorendo la sostituzione delle sostanze chimiche pericolose o sostenendo l accesso alle tecnologie innovative. Le PMI, e le imprese in generale, potrebbero inoltre beneficiare di una maggiore efficienza e diffusione del sistema comunitario di eco-gestione e audit (EMAS) e degli altri strumenti della certificazione. L UE sostiene questi sviluppi promettenti attraverso Orizzonte 2020, il programma di finanziamento della ricerca e dell innovazione, e tramite i fondi della politica di coesione, di cui si parlerà nei paragrafi successivi. Il consumo Le scelte operate da milioni di consumatori possono influire in modo positivo o negativo sull economia circolare. Tali scelte sono determinate dalle informazioni a cui i consumatori hanno accesso, dalla gamma e dai prezzi dei prodotti sul mercato, come pure dal quadro normativo. Questa fase è fondamentale per evitare e ridurre la produzione di rifiuti domestici. 6
8 Di fronte ad una molteplicità di etichette e dichiarazioni ambientali, i consumatori dell Unione Europea spesso faticano a capire le differenze tra i vari prodotti e ad avere fiducia nelle informazioni disponibili. Il piano d'azione per l'economia circolare propone misure di ampio respiro che dovrebbero aiutare i consumatori a scegliere prodotti e servizi che sono migliori per l'ambiente e, allo stesso tempo, fornire maggiori risparmi e una miglior qualità della vita. Si propongono nuove misure per migliorare l'informazione ai consumatori circa l efficienza energetica dei prodotti, le materie prime utilizzate nella loro produzione, e le possibilità per il riciclo al termine della loro vita. BENEFICI OTTENUTI DALLA RIPARAZIONE - CONDIVISIONE E NUOVE MODALITÀ DI UTILIZZO DI PRODOTTI E SERVIZI Il Piano d Azione prevede incentivi per le aziende per sviluppare prodotti che possano essere riparati e riutilizzati prima di essere scartati, e per l offerta di servizi come la condivisione, il riciclo o il recupero di materie prime. Un passo importante per ridurre la produzione dei rifiuti e creare valore lungo tutta la catena di produzione e consumo. La gestione dei rifiuti La gestione dei rifiuti riveste un ruolo preminente nell economia circolare, perché determina il modo in cui è messa in pratica la gerarchia dei rifiuti dell Unione. La gerarchia dei rifiuti stabilisce un ordine di priorità. Il primo obiettivo è la prevenzione, (ridurre a monte la produzione dei rifiuti attraverso l eco-innovazione, la scelta dei materiali utilizzati, l estensione del ciclo di vita dei prodotti, ecc.). Seguono poi il riutilizzo (reimpiego senza altro trattamento se non le operazioni di controllo, pulizia e riparazione), il riciclo (attraverso cui i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini), il recupero diverso dal riciclaggio (ad es. il recupero di energia). Lo smaltimento rappresenta dunque l ultima opzione. Per conseguire un elevato livello di recupero dei materiali, è essenziale inviare segnali a lungo termine alle autorità pubbliche, alle imprese e agli investitori, e creare le giuste condizioni a livello di Unione, anche facendo rispettare in modo coerente gli obblighi esistenti. Come già menzionato in precedenza il piano include la proposta di modifica della legislazione comunitaria sui rifiuti con l obiettivo di migliorare le pratiche di gestione dei rifiuti, stimolare il riciclaggio e l'innovazione nella gestione dei materiali, e limitare l'uso dello smaltimento in discarica. Le proposte dovrebbero fornire una politica chiara e stabile per consentire a lungo termine strategie di investimento incentrate sulla prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio. 7
9 Da rifiuti a risorse Grazie alla reimmissione dei materiali riciclabili, in un economia circolare l approvvigionamento di materie prime diventa più sicuro. Queste materie prime secondarie possono essere scambiate e trasportate allo stesso modo delle materie prime primarie provenienti da risorse minerarie tradizionali. Oggi le materie prime secondarie rappresentano solo una modesta percentuale delle materie usate nell Unione. La crescita di questo importante mercato e la circolazione delle materie sono tuttavia ostacolate da alcuni fattori come la presenza di una normativa poco chiara ed efficace. L azione dell Unione è particolarmente importante in questo settore, date le implicazioni per il mercato unico e i nessi con la legislazione comunitaria vigente. Uno degli ostacoli che incontrano gli operatori che vogliono utilizzare materie prime secondarie è l incertezza relativa alla loro qualità: è difficile stabilire i livelli di impurità o determinare se tali materie sono adatte a essere sottoposte a un riciclaggio di alta qualità in assenza di norme a livello comunitario. L introduzione di norme tecniche potrebbe aumentare la fiducia nelle materie prime secondarie e nei materiali riciclati e contribuire a sostenere il mercato, ed è per questo che la Commissione intende elaborarle, laddove necessario, in consultazione con i settori interessati. Quali sono i settori prioritari del piano UE? Alcuni settori, a causa della specificità dei loro prodotti, delle catene del valore che li caratterizzano, della loro impronta ambientale o della dipendenza da materie provenienti da paesi terzi, si confrontano con problemi specifici nel contesto dell economia circolare. Questi settori devono essere oggetto di particolare attenzione, per garantire che le interazioni tra le varie fasi del ciclo siano pienamente prese in considerazione lungo l intera catena del valore. In particolare il piano pone l attenzione su: plastica e imballaggi in generale, rifiuti alimentari, materie prime essenziali, rifiuti da costruzione e demolizione, biomassa e prodotti biologici, RAEE. 8
10 Le misure Produzione Evidenziare gli aspetti inerenti all economia circolare nei requisiti dei prodotti da adottare prossimamente a titolo della direttiva sulla progettazione ecocompatibile Piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile e richiesta agli organismi europei di normazione di elaborare norme sull efficienza dei materiali per la definizione dei futuri requisiti di progettazione relativi alla durabilità, alla riparabilità e alla riciclabilità dei prodotti Proposta di regolamento di esecuzione su televisori e display Vagliare opzioni e azioni atte a instaurare un quadro strategico più coerente dei diversi filoni di attività che, nell ambito della politica unionale in materia di prodotti, concorrono a realizzare l economia circolare Includere orientamenti sull economia circolare nei documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili (BREF) per vari settori industriali Dicembre 2015 Fine 2015 o inizio Orientamenti e promozione delle migliori prassi nei piani di gestione dei rifiuti minerari 2018 Creare una rete aperta paneuropea di infrastrutture tecnologiche per le PMI affinché queste ultime possano integrare tecnologie avanzate di fabbricazione nei processi di produzione 2016 Vagliare il modo di aumentare l efficienza e la diffusione del sistema UE di ecogestione e audit (EMAS) e del programma pilota sul sistema di verifica delle tecnologie ambientali (ETV) 2017 Potenziare la base di conoscenze e il sostegno alle PMI per la sostituzione delle sostanze pericolose estremamente preoccupanti 2018 Consumi Migliore applicazione delle garanzie esistenti per i beni materiali, accompagnata da una riflessione su altri miglioramenti (imminente proposta della Commissione in materia di vendita di beni online e controllo dell adeguatezza della legislazione sulla tutela dei consumatori) Misure volte a contrastare le false etichette verdi, compresi orientamenti aggiornati sulle pratiche commerciali sleali 2016 Vagliare la possibilità di proporre requisiti orizzontali in materia di informazioni sulla riparazione nell ambito della progettazione ecocompatibile 2018 REFIT della legislazione in materia di Ecolabel, cui seguiranno azioni per rafforzarne l efficacia 2016 Valutare la possibilità di un programma di test indipendenti sull obsolescenza programmata 2018 In base alla valutazione dei progetti pilota in corso, vagliare i possibili usi dell impronta ambientale per misurare e comunicare gli effetti dei prodotti sull ambiente Azione in materia di appalti pubblici verdi: maggiore integrazione dei requisiti inerenti all economia circolare e sostegno alla diffusione di questo tipo di appalti, in particolare tramite programmi di formazione e un loro utilizzo più frequente da parte della Commissione e nei fondi UE 9
11 Gestione dei rifiuti Proposta di revisione della legislazione relativa ai rifiuti Dic Intensificare la cooperazione con gli Stati membri per una migliore attuazione della legislazione UE sui rifiuti e la lotta alla spedizione illecita dei veicoli fuori uso Migliorare il rispetto del regolamento riveduto sulla spedizione di rifiuti Promuovere la certificazione volontaria, guidata dal settore, degli impianti di trattamento dei principali flussi di rifiuti/materiali riciclati Dal 2015 in poi Dal 2018 in poi Iniziativa sulla trasformazione dei rifiuti in energia nell ambito dell Unione dell energia 2016 Individuare e diffondere le migliori prassi in materia di raccolta dei rifiuti Mercato delle materie prime secondarie Elaborare norme di qualità per le materie prime secondarie (in particolare la plastica) Proposta di revisione del regolamento sui concimi Inizio 2016 Proposta legislativa per definire i requisiti minimi relativi al riutilizzo delle acque per l irrigazione e il ravvenamento delle acque sotterranee 2017 Promuovere il riutilizzo, sicuro ed efficiente in termini di costi, dell acqua, in particolare emanando orientamenti su come integrare il riutilizzo nella pianificazione e nella gestione delle acque, includendo le migliori pratiche nei BREF pertinenti e sostenendo l innovazione (attraverso il partenariato europeo per l innovazione e Orizzonte 2020) e gli investimenti Analisi e opzioni strategiche per sciogliere i nodi dell interazione fra le legislazioni in materia di sostanze chimiche, prodotti e rifiuti, comprese soluzioni per ridurre la presenza di sostanze chimiche preoccupanti nei prodotti e migliorarne la tracciabilità Misure per facilitare la spedizioni di rifiuti sul territorio dell UE, tra cui lo scambio elettronico di dati (ed altre eventuali misure) Ampliare il sistema di informazione sulle materie prime Azioni settoriali Plastica Strategia sulla plastica nell economia circolare 2017 Azione specifica per ridurre i rifiuti marini mediante l attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 Dal 2015 in poi Rifiuti alimentari Elaborare una metodologia e indicatori comuni per misurare i rifiuti alimentari 2016 Piattaforma dei portatori d interesse per vagliare modi di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile in materia di rifiuti alimentari, condividere le migliori pratiche e valutare i progressi realizzati Chiarire la legislazione UE in materia di rifiuti, alimenti e mangimi per facilitare il dono di alimenti e l uso di alimenti già destinati al consumo umano nella produzione dei mangimi Vagliare opzioni per rendere più efficace e comprensibile la marcatura degli alimenti
12 Materie prime essenziali Relazione sulle materie prime essenziali e sull economia circolare 2017 Migliorare lo scambio di informazioni tra fabbricanti e imprese di riciclaggio di prodotti elettronici Norme europee per un riciclaggio efficiente dei materiali ricavati dai rifiuti di apparecchiature elettroniche e pile e da altri prodotti complessi fuori uso di questo tipo Condividere le migliori prassi relative al recupero delle materie prime essenziali dai rifiuti minerari e dalle discariche 2017 Costruzione e demolizione Orientamenti ad uso del settore edile per la valutazione da condurre prima della demolizione 2017 Protocollo volontario di riciclaggio su scala settoriale per i rifiuti di costruzione e demolizione 2016 Definire Indicatori di base per la valutazione delle prestazioni ambientali degli edifici nell arco del loro ciclo di vita e incentivarne l uso Dal 2017 in poi Biomassa e biomateriali Orientamenti e diffusione delle migliori prassi sull uso a cascata della biomassa e sostegno all innovazione in questo campo mediante Orizzonte 2020 Garantire coerenza e sinergie con l economia circolare in sede di esame della sostenibilità della bioenergia nell ambito dell Unione dell energia Valutare la strategia 2012 per la bioeconomia dal punto di vista del contributo apportato all economia circolare e la sua eventuale revisione Innovazione e investimenti Iniziativa Industria 2020 ed economia circolare nell ambito di Orizzonte 2020 Ottobre 2015 Progetto pilota per la costituzione di patti per l innovazione volti ad appianare gli eventuali ostacoli normativi cui devono far fronte gli innovatori Azioni mirate di sensibilizzazione per incoraggiare le richieste di finanziamento a titolo dell EFSI, nonché sostenere lo sviluppo di progetti e piattaforme di investimenti di rilievo per l economia circolare Azioni mirate di sensibilizzazione e attività di comunicazione per assistere gli Stati membri e le regioni ad utilizzare i fondi messi a disposizione a titolo della politica di coesione per l economia circolare Sostenere gli Stati membri e le regioni a potenziare l innovazione a favore dell economia circolare attraverso la specializzazione intelligente 2016 Valutare la possibilità di lanciare una piattaforma insieme alla BEI e alle banche nazionali a supporto del finanziamento dell economia circolare 2016 Impegnarsi ad attuare il presente piano d azione insieme ai portatori di interesse utilizzando le sedi di scambio già esistenti nei settori chiave Sostenere vari portatori di interesse mediante misure in materia di partenariati pubblico-privato, piattaforme di cooperazione, sostegno agli approcci aziendali volontari e scambi delle migliori prassi Dal 2015 in poi 11
13 Legislazione in materia di rifiuti Come già accennato nell introduzione, contestualmente all adozione della comunicazione contenente il Piano per l economia circolare, sono state presentate quattro proposte di modifica di sei direttive che ricadono nell ambito del pacchetto di misure sulla economia circolare. Le direttive oggetto di modifica sono: Direttiva 2008/98 EC (direttiva quadro rifiuti), Direttiva 94/62 EC (imballaggi e rifiuti di imballaggio), Direttiva 1999/31 EC (discariche di rifiuti), Gruppo di direttive 2003/53 EC sui veicoli fuori uso, 2006/66 EC, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori, 2012/19 EC sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il quadro legislativo europeo e nazionale in materia di rifiuti è evoluto significativamente negli ultimi anni, con la definizione di una normativa sempre più compiuta, guidata da obiettivi di tutela dell ambiente e della salute umana che l Europa ha messo al centro della propria strategia di sviluppo. Finora, nonostante i principi e gli obiettivi precedentemente fissati, i risultati concreti non sono stati pienamente soddisfacenti: le politiche adottate non hanno saputo guidare un reale cambiamento, né garantire l attuazione dei principi della precauzione e dell'azione preventiva, sui quali soprattutto si basa la politica ambientale Europea. Le implicazioni del mancato raggiungimento di tali obiettivi hanno effetti negativi sull'ambiente ma, anche, riguardo alla competitività delle imprese. La definizione di un nuovo pacchetto di Direttive deve rilanciare e rafforzare i principi generali e gli obiettivi ma, al contempo, essere in grado di garantire l attuazione di strumenti concreti e superare le barriere che ad oggi hanno rallentato i risultati. Oltre ad un consistente intervento sulla Direttiva Quadro Rifiuti, si deve intervenire in maniera più puntuale anche sulle altre Direttive, di cui al momento si prevedono solo modifiche parziali o nuove comunicazioni. Attraverso il recepimento delle nuove Direttive, si deve cogliere l occasione per migliorare la normativa nazionale attraverso l introduzione di misure specifiche. Le novità più rilevanti della Direttiva Quadro riguardano: l introduzione di nuove definizioni e modifica di alcune esistenti; la disciplina del sottoprodotto e della cessazione della qualifica di rifiuto; il tema della responsabilità estesa del produttore; nuovi obiettivi; la necessità di adottare idonei strumenti economici. 12
14 In sintesi, la revisione della normativa europea in materia di rifiuti deve rappresentare l'occasione per recuperare il terreno perso rispetto alla necessità di tutelare l'ambiente, rafforzando e migliorando il quadro normativo sia Europeo che nazionale. Per avere un quadro più dettagliato occorrerà attendere l approvazione definitiva delle nuove norme, prevista all inizio del
15 III. Strumenti di accesso ai finanziamenti La transizione verso un economia circolare è un cambiamento strutturale. Oltre alle azioni mirate a ciascuna fase della catena del valore e ai settori chiave, è necessario creare le condizioni che consentano di far prosperare l economia circolare e mobilitare risorse. L innovazione sarà il cardine di questo cambiamento strutturale: per ripensare i nostri modi di produzione e consumo e per trasformare i rifiuti in prodotti ad alto valore aggiunto, avremo bisogno di tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali nuovi che plasmeranno il futuro della nostra economia e della nostra società. Il sostegno alla ricerca e all innovazione sarà pertanto un fattore determinante per dare impulso alla transizione, che concorrerà anche a rafforzare la competitività delle imprese europee. Il programma di lavoro di Orizzonte 2020 per il biennio comprende un importante iniziativa, Industria 2020 nell economia circolare, che assegnerà più di 650 milioni di euro a progetti di dimostrazione innovativi che sostengono gli obiettivi dell economia circolare e la competitività nell Unione in un ampia gamma di attività e di servizi, tra cui la trasformazione, la fabbricazione e nuovi modelli imprenditoriali. Questa iniziativa prevede inoltre un approccio pilota per aiutare chi intende innovare a sormontare gli ostacoli normativi (ad esempio, ambiguità delle disposizioni giuridiche) istituendo accordi con i portatori di interesse e le autorità pubbliche ( patti per l innovazione ). Industria 2020 va ad aggiungersi ai molti programmi che, nell ambito di Orizzonte 2020, sostengono progetti innovativi inerenti all economia circolare, in settori quali la prevenzione e la gestione dei rifiuti, i rifiuti alimentari, la rimanifattura, processi industriali sostenibili, la simbiosi industriale e la bioeconomia. Essi saranno integrati dall attuazione del piano d azione per l ecoinnovazione. Lo sviluppo dell economia circolare richiederà finanziamenti pubblici e privati a supporto della diffusione su vasta scala di tecnologie e processi potenziati, dello sviluppo infrastrutturale e di una maggiore cooperazione tra gli attori della catena del valore. Un importante sostegno alla realizzazione di questi obiettivi sarà fornito dai programmi di finanziamento dell UE, quali la politica di coesione, LIFE e COSME: per esempio, i fondi della politica di coesione sono destinati a un numero crescente di programmi che favoriscono la transizione verso l economia circolare, in particolare le attività di riutilizzo e riparazione, il miglioramento dei processi produttivi, la progettazione dei prodotti e le PMI. 14
16 Horizon 2020 Horizon 2020 è il Programma quadro per la ricerca e l'innovazione per il periodo che raggruppa, in un unico quadro di riferimento, e con un unico set di regole, tutti i finanziamenti europei per la ricerca e l innovazione. Il nome del programma rispecchia l'ambizione di creare idee, crescita e posti di lavoro con l obiettivo prioritario di sostenere le imprese negli investimenti per la ricerca e l'innovazione al fine di migliorare la loro competitività. Horizon 2020 si propone infatti quale strumento per far raggiungere alla ricerca europea (diretta e indiretta) livelli d eccellenza, sia nel campo delle nuove frontiere della tecnologia sia nel campo dell innovazione di prodotti orientati al mercato, in modo da incrementare la competitività delle imprese europee nei mercati internazionali. Nell ambito di Horizon 2020, le PMI possono presentare progetti nelle tre direttrici principali in cui è orientato il programma: Eccellenza scientifica Leadership industriale, con particolare attenzione alle tecnologie abilitanti KET (Key Enabling Technology) Sfide nella società, tra cui svolgono un ruolo importante temi di interesse come energia pulita, trasporti ed efficienza delle risorse. All interno di quest ultima, troviamo il Programma 2016/2017 Azione per il Clima, Efficienza delle Risorse e Materie Prime. Questo programma di azione nello specifico mira a investire principalmente nei seguenti settori: Soluzioni per la natura Servizi climatico-ambientali e decarbonizzazione Materie Prime Patrimonio culturale per la crescita sostenibile Economia Circolare Le azioni finanziate all interno del programma sono: Azioni di coordinamento e di supporto che migliorino le competenze, mobilitino un gran numero di investimenti o che facilitino la politica europea. Implementazione con finanziamento europeo che riveste il 100% 15
17 Azioni di innovazione che dimostrino la viabilità delle nuove tecnologie e soluzioni o che le supportino per prime. Sviluppo nel mercato, finanziato al 70% dai fondi. Azioni di ricerca e di innovazione che stabiliscano una nuova conoscenza o sviluppino tecnologie e soluzioni per una maggiore efficienza energetica. Cofinanziamento europeo al 100%. Industria 2020 nel pacchetto dell economia circolare. Inoltre, Horizon 2020 supporta le piccole e medie imprese nelle aree di azione per il clima, l ambiente, l efficienza delle risorse e materie prime attraverso lo strumento PMI (SMEs Instrument), che prevede importanti semplificazioni per favorire l Accesso ai Fondi proprio per le piccole imprese. Life Il Programma LIFE (Programme for Environment and Climate Action) è il programma a sostegno dei progetti europei nel settore ambientale e prosegue l azione del programma Life+ relativo al precedente periodo Life rappresenta infatti dal 1992 lo strumento finanziario dell Ue nel settore dell ambiente ed ha co-finanziato oltre 3700 progetti pilota o di dimostrazione al fine di garantire la protezione ambientale in Europa. Oltre agli organismi pubblici e alle ONG, anche il settore privato ed in particolare le PMI hanno avuto e avranno anche nel un ruolo importante nell attuazione del programma in questione. L obiettivo generale di LIFE è quello di fungere da catalizzatore al fine di promuovere l attuazione e l integrazione dell ambiente e degli obiettivi climatici in altre politiche e azioni degli Stati membri. Il Programma LIFE è articolato in due sottoprogrammi: 1. Ambiente Gli obiettivi specifici del sottoprogramma Ambiente nel settore prioritario Ambiente e uso efficiente delle risorse sono in particolare: sviluppare, sperimentare e dimostrare approcci politici o di gestione, buone pratiche e soluzioni, compresi lo sviluppo e la dimostrazione di tecnologie innovative, alle sfide ambientali, adatti ad essere replicati, trasferiti o integrati, anche in relazione al legame tra ambiente e salute, e a sostegno delle politiche e della legislazione in materia di efficienza delle risorse, compresa la tabella di marcia per un'europa efficiente sotto il profilo delle risorse; 16
18 sostenere l'applicazione, lo sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci integrati per l'attuazione dei piani e programmi in conformità alla politica e alla legislazione dell'unione in materia di ambiente, soprattutto nei settori delle acque, dei rifiuti e dell'aria; migliorare la base di conoscenze per lo sviluppo, l'attuazione, la stima, il monitoraggio e la valutazione della politica e della legislazione ambientale dell'unione, e per la valutazione e il monitoraggio dei fattori, delle pressioni e delle risposte che esercitano un impatto ambientale all'interno e all'esterno dell'unione. 2. Azione per il clima In particolare attraverso il sottoprogramma Azione per il clima, la Commissione europea intende dare sostegno oltre che alle autorità pubbliche e alle ONG, alle PMI attraverso l attuazione di metodologie e tecnologie a basso carbonio su scala ridotta. Al riguardo si sottolinea che il Programma LIFE sarà maggiormente incentrato sulle innovazioni orientate al settore pubblico e sull individuazione di soluzioni che molto spesso sono più facilmente attuabili attraverso partenariati pubblico-privato. Infatti lo sviluppo delle tecnologie a basse emissioni di carbonio è ostacolato dall incertezza e dall insufficiente trasferimento delle conoscenze. Le nuove tecnologie devono essere sperimentate su scala ridotta. Mentre le prime applicazioni commerciali e le soluzioni su larga scala potranno essere sostenute da Horizon LIFE intende promuovere lo sviluppo di soluzioni locali e del settore pubblico e di tecnologie su scala ridotta incentrate sulle PMI, per aiutarle a migliorare i loro risultati in materia ambientale e climatica. LIFE PROGRAMMA DI LAVORO PLURIENNALE Il Programma di lavoro pluriennale Life è stato adottato con una decisione della Commissione il 19 marzo Questo Programma di lavoro ha impostato la struttura per i prossimi quattro anni sulla gestione del nuovo Programma LIFE Esso contiene un budget indicativo, spiega i criteri di selezione dei progetti e delle sovvenzioni operative e stabilisce indicatori di risultato per i due sotto-programmi LIFE- per l Ambiente e l Azione Climatica. Il budget totale per i progetti di finanziamento durante il periodo è di 1.1 miliardi per il programma Ambiente e 0.36 miliardi per il programma Azione per il Clima. L attuazione del programma di lavoro pluriennale garantirà, tramite misure specifiche, la coerenza e le sinergie ed eviterà il più possibile sovrapposizioni con le altre politiche e gli strumenti finanziari dell Unione, in particolare con il programma Orizzonte 2020, il programma quadro di ricerca e innovazione dell Unione per il periodo , e con i relativi programmi di lavoro. Queste finalità saranno conseguite principalmente applicando i criteri di ammissibilità per i diversi tipi di progetti e gli orientamenti contenuti nelle linee guida per le candidature che accompagnano l invito a presentare proposte. 17
19 Per quanto riguarda l economia circolare il programma prevede: Priorità tematiche in materia di rifiuti: attività per la realizzazione degli obiettivi specifici in materia di rifiuti fissati nella tabella di marcia verso un Europa efficiente nell impiego delle risorse e nel settimo programma d azione per l ambiente, in particolare: i) approcci integrati per l attuazione dei piani e programmi in materia di rifiuti; ii) attività per l attuazione e lo sviluppo della legislazione dell Unione in materia di rifiuti, accordando particolare attenzione alle prime fasi della gerarchia dei rifiuti dell Unione (prevenzione, riutilizzo e riciclaggio); iii) attività in materia di efficienza delle risorse e impatto del ciclo di vita dei prodotti, modelli di consumo e dematerializzazione dell economia. Sarà quindi data priorità ai progetti descritti di seguito. 1) Progetti che fanno ricorso a metodi, tecnologie e azioni principalmente alla fonte dei rifiuti, a fini di prevenzione e riutilizzo e di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. 2) Progetti che fanno ricorso a metodi, tecnologie e azioni principalmente alla fonte dei rifiuti, a fini di prevenzione, preparazione per il riutilizzo/riutilizzo, riciclaggio e raccolta differenziata dei flussi di rifiuti seguenti: - rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, batterie e accumulatori, veicoli fuori uso, imballaggi, rifiuti da costruzione e demolizione e rifiuti di origine medica; - rifiuti biologici, compresi i rifiuti legati agli alimenti attraverso la catena alimentare. 3) Progetti di gestione integrata della plastica concepiti per favorire una maggiore riciclabilità, la cernita e il riciclaggio di alta qualità, la progettazione ecologica, la gestione degli articoli di plastica diversi dagli imballaggi, la prevenzione degli articoli monouso di plastica o la riduzione e la bonifica dei rifiuti abbandonati. 4) Progetti destinati a migliorare la gestione dei rifiuti domestici pericolosi. Progetti che mettono in pratica l impiego di strumenti economici a livello locale, regionale o nazionale a sostegno delle politiche in materia di gestione dei rifiuti e di uso efficiente delle risorse. 18
20 Riferimenti legislativi e bibliografici COM(2010) EUROPA Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva COM(2011) 21 - Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse Iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020 COM(2015)614 DEF): Comunicazione l Anello mancante: Piano d Azione dell UE per l Economia Circolare (COM(2015) 593 DEF): Proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (COM(2015) 595 DEF): Proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2008/98 relativa ai rifiuti (COM(2015) 596 DEF): Proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio Decisione di esecuzione della Commissione del 19 marzo 2014 sull adozione del programma pluriennale LIFE per il periodo (2014/203/UE) Senato della Repubblica 13ª Commissione permanente Territorio, ambiente, beni ambientali. Consultazione pubblica sull Economia Circolare. Osservazioni CNA. 19
21 DPT Politiche Ambientali CNA Nazionale Piazza M. Armellini, 9A Roma Tel Fax CNA Bruxelles Rue Joseph II, Bruxelles Tel Fax
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