Il ruolo della ASL nell analisi di rischio idropotabile. Attualità e prospettive

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1 Il ruolo della ASL nell analisi di rischio idropotabile. Attualità e prospettive Ida Aragona Pietrasanta 11 maggio 2015

2 Alcune considerazioni La disponibilità di acqua potabile è un diritto fondamentale perchè influisce sulla salute delle popolazioni Il legame tra la filiera idrica e la filiera alimentare è molto stretto: il 90% dell acqua potabile viene destinata ad uso alimentare, il restante 10% ad uso domestico(hoekstra e al. anno 2012) L acqua può essere contaminata ed a sua volta può rappresentare fonte di contaminazione delle colture agrarie (acqua di irrigazione) o delle produzioni zootecniche(acqua di abbeverata) La qualità dell acqua riveste un ruolo primario anche nell industria alimentare, sia come componente degli alimenti, sia per la pulizia degli impianti

3 Alcune considerazioni In Italia ilconsumo di acqua in bottiglia è tra ipiu altial mondo (nel litripro capite), ponendoilpaeseal primo postoin Europa e al secondo nel mondo; ne deriva la necessità di dover attuare progettualità che accrescano la fiducia del consumatore nel sistema dei controlli e spingano quindi ad un uso maggiore dell acqua di rubinetto Da un punto di vista legislativo ed organizzativo i rapporti tra qualità dell acqua e sicurezza sono affidati a norme distinte e parallele in ambito di salute e di ambiente Il D.L.vo 152/2006 introduce il concetto della protezione nel tempo della qualità delle risorse idriche e degli ecosistemi ad esse connessi, da realizzarsi attraverso la visione integrata dei problemi (utilizzo della risorsa, oculata gestione del territorio, adeguato smaltimento del liquami fogniari - civili ed industriali- dei rifiuti solidi, altre possibili fonti di inquinamento ecc.)

4 Il punto di partenza I controlli delle acque potabili sono eseguiti sia dal gestore del servizio idrico integrato (controlli interni) che dalla Az. USL (controlli esterni); per la USL la frequenza minima di controllo viene determinata sulla base dei mc/giorno erogati I punti di prelievo e la frequenza dei controlli interni possono essere concordati con la USL ed i relativi risultati analitici devono essere conservati per almeno 5 anni per l eventuale consultazione da parte dell organo di controllo la programmazione dei controlli, deve tenere conto delle serie storiche e dello stato ambientale e delle probabili fonti di inquinamento (avvalendosi dei dati e delle conoscenze di ARPAT)

5 Il punto di partenza La norma individua le competenze dei due soggetti, dettaglia gli aspetti tecnici e gestionali, ma tiene ben separate le due tipologie di controllo L acqua è quindi controllata, nello stesso punto di prelievo, sia dal gestore che dalla USL, che eseguono annualmente migliaia di campionamenti e di analisi, senza prevedere reali momenti di confronto, se non in occasione della gestione delle non conformità e delle emergenze

6 Il punto di partenza Dall analisi di come viene effettuato il controllo delle acque potabili (Gestore del servizio idrico integrato USL) emergono alcuni aspetti, quali la ridondanza dei campionamenti, la duplicazione di analisi in numerosi punti, le frequenze non standardizzate e in generale piani di controllo basati spesso molto più sull esperienza che non su criteri oggettivi Ai controlli di USL e Gestore si aggiungono i monitoraggi ambientali di ARPAT, importante fonte di informazioni Non vi sono, allo stato attuale, canali di comunicazione consolidati ed efficaci tra i soggetti che, a vario titolo, hanno competenze sulla filiera idrica

7 Il punto di partenza La D.G.R.T. 320/2005 introduce il concetto di programmazione del controllo basata sull'analisi del rischio vincolandola alla disponibilita di serie analitiche storiche adeguate, sia in termini di numerosita che di qualita dei dati, ed alla buona conoscenza delle caratteristiche dell'acquedotto e del territorio La normativa comunitaria ha ben definito il concetto di valutazione e categorizzazione del rischio (probabilita che un azione o un attivita scelta, includendo la scelta di non agire, porti ad un evento indesiderabile) per la definizione di adeguatipianidi controllo.

8 Il punto di partenza Il pacchetto igiene prevede che la responsabilita per la sicurezza dei prodotti alimentari sia in carico all operatore del settore alimentare (Osa) che deve predisporre un piano di autocontrollo per garantire l igiene delle produzioni. Il metodo piu utilizzato per l analisi del rischio è il sistema Haccp (Hazard Analisys of Critical Control Points), che si basa sull analisi dei pericoli e sulla gestione dei punti critici e permette di realizzare un pieno controllo aziendale, attraverso una valutazione razionale dei pericoli legati alla produzione stessa All Autorità Competente (Az. USL) è demandata la valutazione delle garanzie di sicurezza individuate dall Osa e l esecuzione di controlli mirati alla tutela del consumatore. Questa modalità operativa rappresenta un esperienza consolidata nei Dipartimenti di prevenzione Il PSSR fissa l obiettivo di favorire l integrazione delle politiche sanitarie ed ambientali; a tal proposito il PRP prevede specifica progettualità

9 Il progetto: le aspettative USL Mettere in comune le conoscenze e le esperienze di tutti i soggetti coinvolti (Ausl, Arpat, Comuni, Gestori) per migliorare la qualita del controllo della risorsa idrica, vista come una filiera dalla sorgente al rubinetto, a tutela della salute collettiva Applicare al sistema produttivo delle acque potabili quanto sviluppato in altri settori (Haccp o Hazard Analysis and Critical Control Points), introducendo nella filiera idrica elementi gestionali basati sull analisi del rischio e nuovi livelli di responsabilita Ottimizzare e razionalizzare le risorse disponibili

10 Le attività in corso: i contributi USL Garantire stretta collaborazione tra Autorità preposte ai controlli ed alla sorveglianza ed i gestori dei servizi idrici Condividere la mole dei dati analitici disponibili (almeno gli ultimi 10 anni) Renderedisponibiliglistrumentidi controlloutilizzati(listedi riscontro) Rendere disponibili le evidenze raccolte nel corso delle ispezioni sugli impianti (verifica del livello di affidabilità e dei relativi punti critici)

11 Le attività in corso: i contributi USL Condividere la valutazione preventiva delle potenziali cause d inefficienza di un processo a elevata complessita quale è il servizio di erogazione dell acqua potabile e la previsione delle eventuali conseguenze Contribuire alla valutazione dell efficacia delle misure di controllo adottate Collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative formative Collaborare alla realizzazione di iniziative di comuniocazione

12 Le prospettive future Avere conoscenza delle aree più stabili e quelle più critiche della rete acquedottistica, approdando ad una valutazione oggettiva che tiene conto di quanto storicamente conosciuto Effettuare una categorizzazione del rischio dell acquedotto e conseguentemente programmare il controllo ufficiale, sulla base dei pericoli individuati sui vari segmenti della filiera Mettere a sistema le conoscenze e le esperienze di tutti i soggetti coinvolti(ausl, Arpat, Comuni, Gestori) nel controllo della risorsa idrica, anche attraverso l interconnesione delle basi di dati(cooperazione applicativa SISPC)

13 Le prospettive future Fornire al cittadino un informazione corretta e trasparente, ancheattraversol utilizzodi SISPC Promuovere la cultura della salute e della tutela dell ambiente Traslare l esperienza maturata nel corso del 2015 alle altre reti acquedottistiche del territorio, anche allo scopo di prevenire o ridurre l esposizione ad eventuali contaminanti

14 Per concludere La collaborazione tra istituzioni e gestori è uno tra gli aspetti più importanti per migliorare e rendere più efficace il controllo delle acque potabili, sia nella fase di produzione che al rubinetto La partecipazioneallapredisposizionedeipsa rappresentaper ildipartimentodi Prevenzioneun occasionedi crescitae di integrazionedellediverse figure professionali(medici, ingegneri, geologi, tecnici della prevenzione ec..)

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