RELAZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO

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1 RELAZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO Ai sensi dell art. 168 del D.lgs. 81/08 e s.m.i. D.S.U. Toscana Sede Legale viale Gramsci n Firenze Attività oggetto dell analisi Mensa Bandini Via Bandini 47 Siena (SI) Documento del 27/07/2012 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 1

2 Indice 1 Premessa Metodologia Struttura del documento Individuazione dei potenziali pericoli di sovraccarico biomeccanico Analisi dei rischi da MMC di materiali con massa superiore ai 3 kg Analisi dei rischi da movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza Analisi dei rischi da spinta e traino Conclusioni Allegato Allegato D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 2

3 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 3

4 1 Premessa Il presente documento di valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi è parte integrante del documento di valutazione dei rischi ai sensi dell articolo 17 comma 1 lettera a) e 28 D.lgs. 81/08, viene quindi redatto sulla base agli articoli precedenti e dell allegato III D.lgs. 81/08 relativamente alle attività lavorative svolte all interno della mensa Bandini di Siena, sita in via Bandini 47 nel Comune di Siena, dagli operatori della DSU Toscana. 2 Metodologia La valutazione dei rischi da sovraccarico biomeccancio è svolta sulla base delle metodologie individuate dalle norme della serie UNI ISO rispettivamente per la movimentazione di carichi con peso superiore ai 3 Kg, per la movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza e per le operazioni spinta e traino. Analisi dei rischi da MMC La valutazione del rischio si sviluppa su cinque fasi: 1. Verifica in merito al superamento dei valori di massa di riferimento La massa di riferimento è la massa massima che un operatore può movimentare in condizioni, ideali e varia ovviamente in relazione al genere, all'età ed alla specializzazione secondo quanto riportato in tabella 1 estratta dalla norma UNI ISO In caso la massa movimentata sia superiore alla massa di riferimento, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. 2. Verifica in merito al superamento dei valori di riferimento per massa e frequenza Se la massa movimentata è inferiore a quella di riferimento è necessario verificare che il suo valore, ponderato con quello della frequenza di movimentazione, rispetti i limiti riportati nel grafico 1. Se la massa e la frequenza rispettano costantemente questi limiti e la movimentazione avviene in assenza di condizioni particolari di rischio legate alla presa del carico, alla postura che è necessario mantenere durante la movimentazione ed alle condizioni ambientali nelle quali la movimentazione è svolta (condizioni ideali), si può concludere che il sollevamento è accettabile. Altrimenti è necessario procedere secondo il punto 3 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 4

5 Tabella 1 Grafico 1 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 5

6 3. Verifica del rispetto dei limiti ponderati rispetto alle condizioni di movimentazione Le condizioni nelle quali sono svolte le operazioni di movimentazione sono analizzate attraverso l'equazione di seguito riportata: tale equazione consente di individuare per ciascuna classe di operatori la massa che è possibile movimentare senza rischi di sovraccarico biomeccanico. Mref hm vm dm α M fm cm dove: mref è la massa di riferimento per il gruppo di popolazione di utilizzatori identificato; hm è il moltiplicatore di distanza orizzontale vm è il moltiplicatore di posizione verticale dm è il moltiplicatore di spostamento verticale M è il moltiplicatore di asimmetria fm è il moltiplicatore per la frequenza cm è il moltiplicatore relativo alla qualità della presa Se la massa effettivamente movimentata risulta superiore a quella così calcolata, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. Altrimenti si procede secondo il punto Analisi della massa cumulativa Se la massa cumulativa, individuata dal prodotto della massa movimentata per la frequenza di movimentazione è superiore a kg, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. Altrimenti, se la distanza di trasporto è inferiore ad un metro il sollevamento è accettabile, mentre se risulta superiore ad un metro è necessario procedere secondo quanto previsto al punto Analisi della movimentazione rispetto alla distanza di trasporto Se i valori di massa cumulativa, frequenza di trasporto e distanza, risultano conformi con quelli riportati nella tabella 2 estratta dalla norma UNI ISO , è possibile concludere che il sollevamento è accettabile, altrimenti, la movimentazione è sicuramente inaccettabile e si rende necessaria l'adozione di misure di prevenzione o protezione. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 6

7 Tabella 2 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 7

8 Analisi dei rischi derivanti dalla movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza Questo tipo di analisi è suddivisa in due procedimenti: uno semplificato, riservato ad operazioni monocompito, ed uno completo dedicato ad operazioni multicompito, od ad operazioni monocompito per le quali sia stato evidenziato dall'analisi semplificata un rischio non accettabile. In particolare il rischio è suddiviso in tre fasce: una verde di rischio accettabile, una gialla di rischio non trascurabile necessitante di approfondimento o comunque accettabile a determinate condizioni, ed una di rischio rosso non accettabile, necessitante di azioni di prevenzione o protezione. Analisi semplificata È strutturata in cinque fasi dedicate ad altrettanti differenti aspetti come evidenziato nella tabella 3 Fase Descrizione 1 Ripetitività e durata dei movimenti 2 Ripetitività, durata dei movimenti e postura 3 Utilizzo della forza 4 Periodi di recupero 5 Fattori di rischio complementari Tabella 3 Analisi completa mediante metodo OCRA Il metodo OCRA si basa sull'analisi del rapporto tra numero complessivo di azioni tecniche svolte in un turno di lavoro ed il numero di azioni tecniche di riferimento: il processo di analisi si svolge pertanto attraverso i seguenti punti: 1. Individuazione del numero e della frequenza di ATA svolte in ciascun turno Questo processo viene svolto analizzando gli orari di lavoro e le tempistiche per lo svolgimento di ciascuna azione tecnica, individuata secondo quanto previsto dal prospetto C6 della UNI ISO Calcolo del numero di riferimento di azioni tecniche per turno Questo calcolo viene effettuato attraverso l'equazione di seguito riportata: n nrta = [kf(fmj PMj ReMj AMj) ) tj] ] (RcM ( tm) Dove j = 1 n è il numero di compiti ripetitivi eseguiti durante un turno; j è un generico compito ripetitivo; D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 8

9 kf è la costante di frequenza delle azioni tecniche per minuto (= 30); FM presenza di azioni con forza frequente o elevata (moltiplicatore per la forza) in ciascun compito ripetitivo,j; PM presenza di posture o movimenti incongrui o disagevoli (moltiplicatore per la postura) in ciascun compito ripetitivo, j; ReM elevata ripetizione degli stessi movimenti (moltiplicatore per la ripetitività) in ciascun compito ripetitivo, j; AM presenza di fattori complementari (moltiplicatore per fattori complementari) in ciascun compito ripetitivo, j; t è la durata netta, in minuti, di ciascun compito ripetitivo, j; RcM è il moltiplicatore del fattore di rischio dovuto alla carenza di periodi di recupero (moltiplicatore per il recupero); tm è il moltiplicatore secondo la durata complessiva di tutti i compiti ripetitivi durante un turno (moltiplicatore per la durata). In caso di turni multicompito il numero di azioni tecniche complessivo viene ottenuto attraverso la somma del numero di azioni tecniche svolte per ciascun compito all'interno di un turno di lavoro. 3. Confronto tra il numero di azioni tecniche effettivamente svolte e quello di riferimento Dividendo il numero di azioni tecniche svolte in ogni turno per il numero di quelle di riferimento si ottiene l'indice OCRA, confrontando lo stesso con i valori della tabella 4 è quindi possibile valutare il rischio legato alla attività ed individuare la necessità di azioni di prevenzione o protezione. Tabella 4 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 9

10 Analisi dei rischi derivanti dalle operazioni di spinta e traino L'analisi di questo tipo di rischio può essere svolta con due modalità di analisi una semplificata ed una completa, ma entrambe baste sulla misura delle forze iniziali e di mantenimento che l'operatore deve applicare al carico per il completamento della movimentazione. In particolare la forza effettivamente applicata deve essere confrontata con dei valori tabellari di riferimento dei quali si riporta a titolo esemplificativo una sezione. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 10

11 3 Struttura del documento Il presente documento si struttura in più sezioni come di seguito descritto: Sezione 1: Dedicata all'individuazione delle operazioni nelle quali è possibile prevedere una esposizione da parte degli operatori a rischio da sovraccarico biomeccanico ed alla loro suddivisione tra azioni di movimentazione manuale dei carichi con peso superiore ai 3 kg, azioni di movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza od azioni di spinta e traino Sezione 2: Dedicata all'analisi dei risultati della valutazione dei casi di movimentazione manuale dei carichi con peso superiore ai 3 kg. Sezione 3: Dedicata all'analisi dei risultati della valutazione dei casi di movimentazione manuale di bassi carichi ad alta frequenza. Sezione 4: Dedicata all'analisi dei risultati della valutazione dei casi di spinta o traino. Sezione 5: Contenente le conclusioni e l'individuazione di azioni di prevenzione, protezione o mantenimento che si ritiene debbano essere messe in atto per limitare il più possibile il rischio da sovraccarico biomeccanico da parte degli operatori. Sezione 6 Dedicata agli allegati: in particolare alle schede di valutazione i cui risultati sono riportati ed analizzati nelle sezioni precedenti D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 11

12 4 Individuazione dei potenziali pericoli di sovraccarico biomeccanico Questa fase è stata affrontata attraverso l'analisi dell'intero ciclo produttivo andando ad individuare tutte le operazioni che comportando una movimentazione manuale dei carichi potevano esporre gli operatori ad un potenziale rischio da sovraccarico biomeccanico. Ciascuna potenziale fonte di rischio è stata quindi inserita in una o più delle tipologie di movimentazione manuale sopra richiamate, in relazione alla massa del materiale movimentato, alla presenza di più compiti nell'arco del medesimo turno ed allo svolgimento di operazioni di spinta o traino. Nella tabella 5 sono riportati i risultati di tale analisi: Reparto Attività Operazione m Compito spinta o traino < 3 kg > 3 kg Singolo Multiplo Magazzino Magazziniere Stoccaggio in cella materiali Magazzino Magazziniere Stoccaggio a magazzino materiali Magazzino Magazziniere Trasferimento materiali su carrelli Sala Magazziniere Trasporto bevande per distributore Sala Magazziniere Posizionamento bevande su distributore Sala Operatori sala Messa a stoccaggio acqua Sala Operatori sala Trasporto in vendita acqua Cucina Cuoco/a Prelievo da cella Cucina Cuoco/a Taglio verdure, ecc Cucina Cuoco/a Avvicinamento pasta Cucina Cuoco/a Carico pasta Cucina Cuoco/a trasbordo brodo Cucina Cuoco/a Prelievo surgelati D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 12

13 Reparto Attività Operazione Cucina Cuoco/a Messa in cottura surgelati Cucina Cuoco/a Prelievo pomodoro Cucina Cuoco/a Messa in cottura pomodoro Cucina Cuoco/a Prelievo latte Cucina Cuoco/a Messa in cottura latte Cucina Cuoco/a Prelievo sale Cucina Cuoco/a Messa in cottura sale Cucina Cuoco/a Trasferimento riso cotto su cella Cucina Cuoco/a Trasferimento riso cotto da cella Cucina Cuoco/a (carne) Prelievo carne da cella Cucina Cuoco/a (carne) Preparazione carne Cucina Cuoco/a (carne) Stoccaggio in cella carne drogata Cucina Cuoco/a (carne) Messa in cottura su griglia carne drogata Cucina Cuoco/a (carne) Messa in cottura su forno carne Cucina Cuoco/a (carne) trasbordo carne cotta Cucina Cuoco/a (carne) trasbordo carne cotta su loculi Sala Operatori sala Trasbordo teglie diretto da cucina Sala Operatori sala Trasbordo teglie da loculi Sala Operatori sala Travaso pane m Compito spinta o traino > 3 kg < 3 kg Singolo Multiplo D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 13

14 m Compito Reparto Attività Operazione > 3 kg < 3 kg Singolo Multiplo Sala Operatori sala Servizio spinta o traino Sala Operatori sala Prelievo materiali per cestini Trasbordo materiali per cestini su tavoli Sala Operatori sala lavoro Sala Operatori sala Prelievo ghiaccio Sala Operatori sala Stoccaggio cestini pronti Tabella 5 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 14

15 Dall analisi delle condizioni operative effettivamente correlate con ciascuna delle fasi sopra individuate, non risultano presenti condizioni ambientali sfavorevoli; in particolare sono individuabili i seguenti aspetti: Lo spazio libero a disposizione degli operatori è in ogni caso sufficiente: in particolare non sono individuabili casi nei quali gli operatori siano costretti ad operare in ambienti ristretti che li obbligano ad assumere posture incongrue od a compiere ampie torsioni del busto. La mensa è disposta su due livelli, tuttavia non è prevista alcuna movimentazione manuale tra i due piani che sono collegati tramite un apposito montacarichi: i piani sono inoltre disposti su di un unico livello e non è necessario da parte degli operatori affrontare dislivelli di qualsivoglia entità durante le fasi di movimentazione manuale dei carichi. I piani di calpestio sui quali sono svolte le operazioni di movimentazione sono tutti stabili e non è prevedibile alcuno sforzo da parte degli operatori per il mantenimento dell equilibrio durante le fasi di lavoro, tuttavia in alcuni casi possono essere presenti pavimentazioni scivolose a causa della dispersione di liquidi che, nonostante i sistemi di drenaggio presenti, possono temporaneamente rendere bagnate le superfici. Le operazioni sono svolte in condizioni microclimatiche che, in relazione all indice WBGT, analizzato attraverso una specifica campagna di misurazioni, sono da ritenersi non a rischio, pur potendo, in alcuni casi esporre gli operatori a condizioni di scomfort microclimatico. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 15

16 5 Analisi dei rischi da MMC di materiali con massa superiore ai 3 kg In considerazione della variabilità dei materiali movimentati dai vari operatori ed in considerazione del fatto che tutte le mansioni comportano varie operazioni di movimentazione, svolte nel complesso più di due ore al giorno si è cautelativamente deciso di non applicare la prima fase del processo, non andando quindi a verificare il rispetto dei limiti rappresentati nel grafico 1, ma ritenendo che non vi fossero operazioni che potessero essere sicuramente considerate non a rischio senza necessità di procedere ad un ulteriore approfondimento. Si è quindi provveduto all analisi delle singole mansioni, individuando innanzitutto le masse cumulative che sono riassunte nella seguente tabella: Attività Massa totale compl. h/giorno di moviment. Massa per 8 h Magazziniere Cuoco/a Cuoco/a carne Add. sala In particolare da tale tabella emerge il rispetto del valore di massa cumulativa per le otto ore: infatti risulta chiaro che che è la massa movimentata giornalmente in tutte le operazioni svolte dagli operatori addetti alla attività di cuoco, che singolarmente non potranno fisicamente superare i 9193 kg. Un ulteriore riflessione merita la attività di magazziniere per la quale va sottolineato come buona parte della movimentazione sia svolta attraverso l utilizzo di carrelli e transpallet e quindi con operazioni di spinta e traino Le condizioni nelle quali sono svolte le operazioni di movimentazione sono quindi state analizzate attraverso l'equazione riportata al punto 2.3 : individuando per ciascuna classe di operatori la massa che è possibile movimentare senza rischi di sovraccarico biomeccanico. Tali analisi sono state affrontate in apposite schede allegate al presente documento ed i cui risultati sono riportati in tabella 6. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 16

17 Attività Operazione N op Peso limite (kg) Peso eff. (kg) Prelievo da cella < 10 Avvicinamento pasta Carico pasta trasbordo brodo < 20 Prelievo surgelati < 12 Messa in cottura surgelati < 12 Cuoco/a Prelievo pomodoro Messa in cottura pomodoro Prelievo latte Messa in cottura latte Prelievo sale Messa in cottura sale Trasferimento riso cotto su cella 1 18, ,45 < 15 Trasferimento riso cotto da cella < 15 Prelievo carne da cella Preparazione carne Cuoco/a carne Stoccaggio in cella carne drogata <15 Messa in cottura su griglia carne drogata < 15 Messa in cottura carne su forno < 7 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 17

18 Attività Operazione N op Cuoco/a carne Trasbordo carne cotta Trasbordo carne cotta su loculi < 7 < 7 Stoccaggio in cella materiali Vario Magazziniere Stoccaggio a magazzino materiali Trasferimento materiali su carrelli Vario vario Posizionamento bevande su distributore Trasbordo teglie diretto da cucina < 10 Trasbordo teglie da loculi < 10 Travaso pane < 12 Messa a stoccaggio acqua Add. sala Trasporto in vendita Prelievo materiali per cestini < 11 Trasbordo materiali per cestini su tavoli lavoro < 11 Prelievo ghiaccio Stoccaggio cestini pronti < 10 Tabella 6 Va specificato che i fattori sopra individuati sono stati calcolati per un peso di riferimento di 25 kg: limite che, pur essendo effettivamente individuato per la popolazione lavorativa adulta all interno dalla norma 11228_1 all interno del prospetto C1, è differentemente tutelante per la popolazione maschile e per quella femminile: la prima è infatti prevedibilmente protetta nel 95% dei casi, mentre la seconda solo nel 70%. In accordo con i dati del prospetto C1 si è quindi provveduto ad una ulteriore analisi dei valori applicando un peso di riferimento di 23 kg, con il quale la popolazione femminile è prevedibilmente protetta nel 90 % dei D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 18

19 casi: da tale analisi è emerso come, oltre a quanto evidenziato nella precedente tabella, siano presenti alcuni casi di potenziale rischio; in particolare sono da segnalare i seguenti casi: Prelievo materiale da cella: in questo caso il peso massimo consigliabile nelle peggiori condizioni: corrispondenti in particolare al prelievo da bancale o comunque dai scaffali più bassi della cella, per una lavoratrice è di 9.38 kg. Questo peso è di norma rispettato tuttavia dovrà essere mantenuto come limite per la movimentazione da parte di una singola lavoratrice. Trasferimento riso cotto da cella: in questo caso il peso massimo consigliabile nelle peggiori condizioni per una lavoratrice è di 14.8 kg, a fronte di un peso indicativo di 15 kg: nonostante lo scarto minimo si ritiene consigliabile lo svolgimento di questa operazione da parte di personale maschile o da due operatrici. Stoccaggio in cella carne drogata: Questa operazione dovrà essere svolta da operatori maschi ogni qualvolta il peso delle teglie dovesse superare il limite di peso di 14,2 kg. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 19

20 6 Analisi dei rischi da movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza Le lavorazioni in esame, soprattutto quelle svolte in cucina dagli operatori adibiti alla attività di cuoco o cuoca, possono comportare un elevato numero di movimenti delle mani e delle braccia, tuttavia questi a causa dell artigianalità della lavorazione, non comportano di norma una stereotipia tale da poter esporre ad un effettivo rischio gli operatori. Due attività specifiche invece, svolte per tempo prolungato, e con ripetitività rilevante meritano un approfondimento ai sensi della norma UNI EN ISO e sono in particolare quella di lavorazione manuale delle verdure e della frutta e quella di servizio. Per queste due specifiche lavorazioni si è pertanto proceduto secondo la modalità vista al punto 2, in particolare, potendo entrambe le mansioni essere identificate come monocompito per quanto concerne lo svolgimento di movimenti ripetitivi, si è prima attraverso l analisi semplificata. Questo processo di analisi, i cui dettagli sono riportati all interno delle specifiche schede allegate non hanno consentito per nessuno dei due casi in esame di concludere la valutazione con una identificazione in fascia verde e quindi di valutare come basso il rischio correlato. Alla luce di tali risultati si è provveduto ad un approfondimento del livello di rischio attraverso la fase di analisi OCRA, andando a scomporre in azioni tecniche di base i vari processi ed identificando per ciascuno di questi le caratteristiche fondamentali previste dal metodo. In particolare la fase di preparazione frutta e verdura è stata scomposta in 15 ATA di cui una di prelievo e posizionamento del materiale, una di trasferimento delle parti tagliate e tredici attività di taglio: va specificato che questo numero è stato cautelativamente individuato tra le varie osservazioni effettuate, resta infatti evidente che materiali differenti e preparazioni differenti comportano cicli operativi diversificati. Per quanto riguarda invece l attività di servizio sono state individuate cinque ATA, delle quali due dedicate al prelievo del cibo, due di trasferimento sul piatto ed una quinta di trasferimento del piatto sul bancone. I risultati di tale analisi, raffrontati con il prospetto C5 della norma UNI EN ISO , di seguito riportato, consentono di identificare per le operazioni di taglio verdure e per quella di servizio, rispettivamente un profilo di rischio in fascia gialla ed in fascia verde corrispondenti ad un rischio molto lieve ed all assenza di rischio. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 20

21 LAVORAZIONE DURATA At AZIONE TECNICA DURATA % Fm Fm Pm Rem Am t Rpa ATA OCRA Prelievo materiale , , , , , ,85 Taglio verdure ,85 Taglio 1 3 0, , , , , , ,85 Trasferimento parti ,00 0,94 0,5 0,7 0, ,9 6545,5 3,45 LAVORAZIONE DURATA At AZIONE TECNICA DURATA % Fm Fm Pm Rem Am t Rpa ATA OCRA Servizio 8 5 Presa pezzo ,00 Impiattamento ,00 Presa pezzo ,00 Impiattamento ,00 Trasferimento ,00 Tabella 7 1,00 1,0 0,7 1, , ,79 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 21

22 7 Analisi dei rischi da spinta e traino Come descritto al punto 2 del presente documento, la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico correlato con le operazioni di spinta e traino è direttamente correlato con la forza richiesta per la movimentazione del carico; tale forza risulterà sostanzialmente individuata da tre fattori: 1. La massa da movimentare: rappresentata dalla somma del carico e del carrello utilizzato. 2. La forza di attrito, che è un fattore dipendente dalla qualità e dallo stato di manutenzione del carrello e dalle condizioni della pavimentazione 3. L inclinazione del piano di trasporto: maggiore sarà l inclinazione del piano e maggiore sarà la forza richiesta per lo spostamento del carrello. Poter calcolare la forza necessaria alla movimentazione è quindi possibile a patto di avere i seguenti dati di input: v Massa da movimentare v Peso del carrello v Coefficiente di attrito v Inclinazione del piano di trasporto v Velocità del carrello Per quanto riguarda il coefficiente di attrito questo è particolarmente complesso da calcolare, in quanto come visto sopra è dipendente da un numero di variabili non misurabili direttamente quali lo stato di manutenzione del carrello: per poter quindi superare questo limite, si è deciso di procedere in via cautelativa applicando un coefficiente del 40%: considerando quindi in via del tutto conservativa una dissipazione in attrito pari al 40% della forza applicata. In particolare quindi la forza calcolata viene considerata come corrispondente al 60 % del totale da applicare al carrello per ottenere l accelerazione richiesta: la forza necessaria può quindi essere calcolata attraverso la seguente equazione: F = 10/6 [( m a ) + (m g sinα)] Dove: F è la forza che è necessario applicare al carrello m è la somma delle masse del carrello e del carico trasportato a è l accelerazione del carrello g è la forza di attrazione gravitazionale α è l angolo d'inclinazione del piano di trasporto Conseguentemente la forza di mantenimento sarà invece calcolata attraverso la seguente equazione: F = [0.4 ( m a )] + (m g sinα) D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 22

23 Altezza mani Massa Peso carrello Acc. Distanza Inclinazione del piano F (iniz) F (mant) Fase Spinta Traino cm kg kg m/s2 m a sin a N N Stoccaggio in cella Stoccaggio a magazzino , ,6 15, , ,9 90,5 6,2 21, , ,6 15, , ,9 90,5 6,2 21,7 Avvicinamento pasta , ,8 3,6 Prelievo surgelati , ,1 21,6 Prelievo pomodoro , ,1 21,6 Prelievo sale , ,1 21,6 Stoccaggio in cella carne drogata , ,8 3,1 Messa in cottura carne , ,1 1,2 trasporto teglie in sala , ,1 2,7 Trasporto pane , ,6 7,3 Stoccaggio acqua , ,9 12,4 Trasporto in vendita acqua , , Trasporto bevande per distributore Tabella 8 D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 23

24 Fase Freq. atti/min Stoccaggio in cella 1/5 Stoccaggio a magazzino 1/5 Altezza mani Distanza F (iniz) Limite M Limite F F (mant) Limite M Limite F Spinta Traino cm m N , , , , , , , , Avvicinamento pasta 1/ , , Prelievo surgelati 1/ , , Prelievo pomodoro 1/ , , Prelievo sale 1/ , , Stoccaggio in cella carne drogata 1/ , , Messa in cottura carne 1/5 2 5, , trasporto teglie in sala 1/ , , Trasporto pane 1/ , , Stoccaggio acqua 1/5 5 51, , Trasporto in vendita acqua 1/ Trasporto bevande per distributore 1/ D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 24

25 Come visto al punto 4 In azienda sono svolte varie operazioni di movimentazione di carichi attraverso l utilizzo di transpallet o carrelli manuali, nella tabella 8, riportata nella precedente pagina, sono riassunti per ciascuna di queste i fattori fondamentali e calcolate le relative forze iniziali e di mantenimento. Per poter individuare quindi potenziali casi di rischio è necessario procedere attraverso un raffronto dei valori di forza individuati con i rispettivi limiti tabellari individuati dalla norma: i risultati di questa ulteriore operazione sono riportati nella seguente tabella 9. Dall analisi di tale tabella emerge come tutte le lavorazioni siano contenute all interno dei limiti tabellari, tuttavia le fasi di trasporto acqua in vendita potranno essere svolte esclusivamente da personale maschile, dovranno inoltre essere mantenute buone condizioni di viabilità soprattutto in corrispondenza dei dislivelli tra la sede stradale e le aree di stoccaggio, cucina e vendita. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 25

26 8 Conclusioni Alla luce dei risultati analizzati nei vari punti appare evidente come in linea generale le misure di prevenzione e protezione messe in atto dall azienda abbiano consentito di evitare casi di grave rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono tuttavia da segnalare i seguenti aspetti, fondamentali per completare il quadro valutativo dell esposizione. Rischio da movimentazione di carichi con peso superiore ai 3 Kg Trasbordo brodo Questa operazione può difficilmente essere svolta da due operatori per cui è necessario limitare il peso del carico trasportato a 18 kg, ad esempio utilizzando contenitori di minor capacità: tuttavia, alla luce dei rischi per la sicurezza correlati con questa operazione ed in particolare con la temperatura del brodo e con il rischio di scivolamento e quindi di ustione, si ritiene utile valutare con attenzione la possibilità di installare una tubazione di trasferimento che consenta di evitare del tutto l operazione. Stoccaggio in cella della carne drogata I quantitativi di carne movimentati non dovranno in questo caso superare i 15 kg: si ritiene che questo accorgimento organizzativo sia sufficiente a garantire adeguate condizioni di lavoro. Stoccaggio in cella e magazzino Di norma i materiali, come evidente anche dall analisi degli altri casi di movimentazione, non superano i 10 kg, tuttavia, alcune tipologie di alimenti non aventi peso standardizzato possono in linea teorica superare i limiti calcolati: in questo caso si ritiene necessario impostare un limite di peso per singolo operatore di 11 kg e di 15 kg per due operatori, informando, anche con apposita cartellonistica gli operatori: anche in questo caso si ritiene che questo accorgimento organizzativo sia sufficiente a garantire adeguate condizioni di lavoro. Travaso pane, messa a stoccaggio e trasporto in vendita acqua. Si ritiene che tutte e tre queste operazioni debbano essere svolte da due operatori. Rischio da movimentazione di carichi con peso inferiore ai 3 Kg ad alta frequenza Taglio verdure Le operazioni manuali di taglio delle verdure, della frutta ecc, possono comportare un rischio, se pur MOLTO LIEVE, soprattutto a carico delle articolazioni del polso del gomito e della spalla: considerando le tempistiche, nonché le modalità di lavoro, non sono tuttavia individuabili interventi organizzativi che possano migliorare in maniera rilevante le condizioni operative. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 26

27 Rischio da operazioni di spinta e traino Come già sopra accennato le fasi di trasporto acqua in vendita potranno essere svolte esclusivamente da personale maschile, dovranno inoltre essere mantenute buone condizioni di viabilità soprattutto in corrispondenza dei dislivelli tra la sede stradale e le aree di stoccaggio, cucina e vendita. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 27

28 Allegato 1 Schede di valutazione semplificata per i rischi da movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza. D.S.U. - Mensa Bandini - Siena Pag 28

29 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA MAGAZZINIERE CARICO BEVANDE SU DISTRIBUTORE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,8 m dm 0,88 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,25 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,91 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,60 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 15,05 20,06

30 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA STOCCAGGIO CESTINI PRONTI (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m hm 0,96 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,5 m dm 0,91 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,91 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,57 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 14,15 18,87

31 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA PRELIEVO GHIACCIO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 1,2 m dm 0,86 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,25 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,94 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,90 Fattore moltiplicativo complessivo 0,55 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,69 18,25

32 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA TRASBORDO MATERIALI PER CESTINI SU TAVOLO DI LAVORO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,97 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,54 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,51 18,02

33 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA PRELIEVO MATERIALI PER CESTINI (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 1,6 m dm 0,85 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,97 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,52 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,94 17,25

34 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA TRASPORTO IN VENDITA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 1,7 m hm 0,72 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,9 m dm 0,87 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 1,00 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,47 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 11,72 15,62

35 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA MESSA A STOCCAGGIO ACQUA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 1,6 m dm 0,85 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,88 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,47 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 11,74 15,65

36 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA TRAVASO PANE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,4 m hm 0,63 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 1,00 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,42 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 10,45 13,93

37 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA TRASBORDO TEGLIE DA LOCULI (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,8 m dm 0,88 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,84 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,46 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 11,57 15,43

38 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena SALA OPERATORE SALA TRASBORDO TEGLIE DIRETTO DA CUCINA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,7 m hm 0,99 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,5 m dm 0,91 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,88 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,56 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 14,11 18,82

39 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) TRASBORDO CARNE COTTA SU LOCULI (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m hm 0,87 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,9 m dm 0,87 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,97 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,66 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 16,50 22,00

40 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) TRASBORDO CARNE COTTA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m hm 0,87 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,9 m dm 0,87 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,3 m hm 0,83 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,97 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,55 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,75 18,33

41 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) MESSA IN COTTURA SU FORNO CARNE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m hm 0,87 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,53 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,30 17,73

42 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) MESSA IN COTTURA SU GRIGLIA CARNE DROGATA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m dm 0,97 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,1 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,94 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,65 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 16,35 21,79

43 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) STOCCAGGIO IN CELLA CARNE DROGATA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,8 m hm 0,99 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,4 m hm 0,63 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,94 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,46 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 11,59 15,45

44 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) PREPARAZIONE CARNE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,45 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,29 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 7,22 9,63

45 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A (carne) PRELIEVO CARNE DA CELLA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,45 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,29 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 7,22 9,63

46 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A TRASFERIMENTO RISO COTTO DA CELLA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m hm 0,87 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,8 m dm 0,88 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,94 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,64 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 16,10 21,47

47 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A TRASFERIMENTO RISO COTTO SU CELLA (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,8 m hm 0,99 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,8 m dm 0,88 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,94 Buona Sufficente Scarsa Cm 1,00 Fattore moltiplicativo complessivo 0,73 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 18,34 24,45

48 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA SALE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

49 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A PRELIEVO SALE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,53 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,37 17,83

50 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA LATTE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

51 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A PRELIEVO LATTE (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,5 m dm 0,91 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,52 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,05 17,40

52 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA POMODORO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

53 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A PRELIEVO POMODORO (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,4 m dm 0,93 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,53 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,37 17,83

54 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A MESSA IN COTTURA SURGELATI (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,6 m dm 0,90 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,51 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 12,84 17,11

55 DSU Toscana SCHEDA DI VALUTAZIONE MMC EQUAZIONE A.1 NORMA UNI ISO Unità Reparto Mansione Operazione Mensa Bandini Siena CUCINA CUOCO/A PRELIEVO SURGELATI (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO 0,2 m hm 0,84 (B) - DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO 0,3 m dm 0,97 C) - DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE 0,15 m hm 1,00 (D) - ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) 30 c hm 0,90 (E) FREQUENZA DELLA MOVIMENTAZIONE (F) - GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO fm 0,80 Buona Sufficente Scarsa Cm 0,95 Fattore moltiplicativo complessivo 0,56 N operatori 1 2 Peso massimo sollevabile in Kg da lavoratori adulti 13,91 18,55

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