La governance turistica e i sistemi turistici in Italia. Prof.ssa Mariapina Trunfio Università degli Studi di Napoli Parthenope
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1 La governance turistica e i sistemi turistici in Italia Università degli Studi di Napoli Parthenope
2 L evoluzione dello scenario internazionale cambiamenti quali-quantitativi dell offerta; cambiamenti quali-quantitativi della domanda; spostamento della competizione internazionale dalle singole imprese ai network tra imprese e alle destinazioni turistiche; presenza di Paesi con modelli di governance turistica evoluti.
3 L indice di competitività dell Italia
4 L indice di competitività Regolamen tazione e ambiente normativo Ambiente di business e infrastrutture Risorse umane, culturali e naturali Overall Index Italia Francia Spagna Grecia Croazia Turchia Portogallo Germania Austria UK
5 Le innovazioni fondamentali della Legge 135/2001 la definizione di Principi, intesi come l insieme delle Linee Guida e di elementi di riferimento necessari per affrontare le problematiche del settore turistico in maniera unitaria e coerente con i mutamenti socioeconomico-culturali (art. 1); la proposta di istituzione dei Sistemi Turistici Locali, contraddistinti dallo strumento della cooperazione pubblico-privato ed espressione delle peculiarità di ciascuna vocazione turistico-territoriale a livello locale (art. 5);
6 Le innovazioni fondamentali della Legge 135/2001 l introduzione di una definizione ampliata di impresa turistica - sono imprese turistiche quelle che esercitano attività economiche, organizzate per la produzione, la commercializzazione, l intermediazione, e la gestione di prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali, concorrenti alla formazione dell offerta turistica a cui sono a cui sono estese tutte le agevolazioni, i contributi, le sovvenzioni, gli incentivi e i benefici di qualsiasi genere già previsti per l industria (art. 7).
7 I tre diversi ambiti d intervento legislativo l architettura dell organizzazione turistica regionale, che attiene alla definizione della configurazione degli assetti di governance e, quindi, ai rapporti sia tra lo Stato e i diversi enti autonomi territoriali, sia tra attori pubblici ed attori privati, nonché tra i diversi attori e nuovi organismi di governance quali le Agenzie di Sviluppo, i sistemi turistici locali, ecc.; l imprenditorialità che attiene, in primis, alla disciplina delle imprese turistiche ma riguarda anche il rapporto che sussiste tra governance territoriale e funzioni e responsabilità imprenditoriali che possono essere attribuite ai sistemi turistici locali basati su una logica progettuale e competitiva; le professionalità che, in linea con l evoluzione della domanda e dell offerta internazionale, consentano di supportare lo sviluppo del settore.
8 Gli organismi della governance turistica centrale i diversi dicasteri (Economia e Finanze, Università e Ricerca, Lavoro e Politiche Sociali, Sviluppo Economico, Ambiente, Beni Culturali, Infrastrutture e Trasporti, Esteri, Politiche Agricole, Salute); il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo; il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega al Turismo; il Comitato di orientamento per le politiche turistiche; la Conferenza Permanente Stato-Regioni; il Coordinamento degli assessori regionali al turismo con l ANCI (Associazione nazionale Comuni Italiani) e l UNI (Unione province italiane).
9 Le funzioni della governance turistica centrale le strategie di sviluppo nazionale declinate nei diversi contesti locali; i principi, le linee guida e gli standard delle imprese e delle professioni turistiche; le risorse finanziarie: criteri di allocazione in funzione dello sviluppo della competitività; la creazione di un marchio ombrello dell Italia ad elevata notorietà e di una brand architecture che ne consenta il richiamo a livello regionale e locale;
10 Le funzioni della governance turistica centrale la definizione e lo sviluppo di particolari prodotti turistici/tematismi che necessitano di una dimensione critica nazionale. Si pensi, in tal senso, al turismo congressuale o al turismo culturale che necessitano di una cabina di regia nazionale che effettui non solo funzioni promozionali ma anche di meta-management; lo sviluppo locale: criteri generali per la realizzazione dei sistemi turistici locali competitivi (progettualità, governance, partecipazione pubblico-privata, ecc.), la comunicazione: il coordinamento della Marca Italia con l immagine e l architettura dei brand regionali la promozione internazionale unitaria, con la declinazione regionale, affiancata dall attività di informazione.
11 Le funzioni della governance turistica centrale la definizione e lo sviluppo di particolari prodotti turistici/tematismi che necessitano di una dimensione critica nazionale. Si pensi, in tal senso, al turismo congressuale o al turismo culturale che necessitano di una cabina di regia nazionale che effettui non solo funzioni promozionali ma anche di meta-management; lo sviluppo locale: criteri generali per la realizzazione dei sistemi turistici locali competitivi (progettualità, governance, partecipazione pubblico-privata, ecc.), la comunicazione: il coordinamento della Marca Italia con l immagine e l architettura dei brand regionali la promozione internazionale unitaria, con la declinazione regionale, affiancata dall attività di informazione.
12 L Indice di Attrazione Potenziale delle regioni italiane Lazio Toscana Campania Umbria Veneto Liguria Marche Sicilia Emilia Romagna Lombardia Puglia Abruzzo Valle d'aosta Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Basilicata Calabria Molise Piemonte Sardegna
13 Il processo decisionale delle organizzazioni turistiche regionali Formalizzato Meccanismi di Coordinamento intermedio Non formalizzato Agenzia Regionale Processo decisionale partecipato Basilicata (STL) Emilia-Romagna (Unioni P.) Friuli Venezia-Giulia (Poli T.) Liguria (STL) Piemonte (AAPTL) Trentino (APT) Processo decisionale accentrato Abruzzo Alto Adige Lazio Umbria Coordinamento centrale Organi della Regione Processo decisionale tradizionale con delega Campania (EPT,) Lombardia (STL) Molise (EPT, AACT) Puglia (APT) Sardegna (STL) Valle d Aosta (AIAT) Veneto (STL, SAPT) Processo decisionale tradizionale Calabria Marche Sicilia
14 Il gap tra Il modello di organizzazione turistica reale e quello legislativo gli organi formalmente previsti non esercitano le loro funzioni e, quindi, non concorrono alla definizione e implementazione delle decisioni; esistono altri attori che possono determinare processi di Lobbying che incidono sullo sviluppo regionale e locale; vengono attivati processi bottom-up che, catalizzando risorse ed energie locali, possono far emergere una governance locale con funzioni di DMO.
15 I Sistemi Turistici Locali (STL) ex art. 5 della Legge Quadro 135/2001 contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a Regioni diverse, caratterizzati dall offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell agricoltura e dell artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese singole o associate (art. 5, comma 1)
16 I Sistemi Turistici Locali (STL) ex art. 5 della Legge Quadro 135/2001 gli enti locali o soggetti privati, singoli o associati promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e privati interessati (art. 5, comma 2).
17 Il processo di realizzazione dei STL la prima fase, che è rappresentata dal recepimento dell art. 5 e dalla conseguente previsione normativa regionale dei STL la seconda fase, disciplinata mediante Delibere della Giunta Regionale, è costituita dalla definizione dei regolamenti di attuazione la terza fase è costituita dalla costituzione ed attivazione dei sistemi turistici locali, che dovrebbe prevedere prima la proposta di istituzione ad opera dei soggetti proponenti e successivamente il loro riconoscimento da parte della Regione
18 L iter legislativo regionale di realizzazione dei sistemi turistici locali REGIONE Lombardia Veneto Umbria Basilicata Liguria Sardegna Abruzzo Molise Marche Puglia Sicilia Emilia- Romagna Lazio Calabria Recepimento art.. 135/2001 Regolamento di attuazione Realizzazione
19 I sistemi turistici locali presenti in Italia Territorio Definizione di STL Progetto Top-Down Veneto (14 STL) Basilicata (5 STL) Modalità di costituzione Bottom-up Sardegna (8 STL) Lombardia (4 STL) Liguria (5 STL)
20 I limiti normativi degli STL Definizione generica di STL: contesto turistico omogeneo Mancanza di previsione di organo di governo con una forma giuridica in grado di rappresentare i diversi attori locali Mancanza di previsione un Piano di sviluppo
21 I limiti procedurali degli STL Costituzione e riconoscimento top-down/ Contenuto ruolo dei processi bottom-up degli attori locali Logica di allocazione di risorse finanziarie Piano di sviluppo con prevalenti contenuti di comunicazione e promozione piuttosto che di governo e gestione del sistema di offerta locale
22 Requisiti Orientamento al marketing (omogeneità basata sul prodotto/mercato) Convergenza dei processi top-down e bottom-up degli STL Rappresentatività degli attori pubblici e privati Governance Turistica Pianificazione I requisiti degli STL Regioni nei quali sono stati previsti Emilia-Romagna: Unioni di prodotto (Mare, Appennino, Terme, Città d Arte) Lombardia: sono stati ipotizzati alcuni tematismi Lombardia Liguria Sardegna Sardegna: STL/forme di concertazione Lombardia: STL/forma consortile o cooperativa Umbria: STL/distinzione tra i soggetti che debbono e quelli che possono partecipare all STL Lombardia - STL Valtellina Lombardia Liguria Sardegna
23 Le diverse forme sistemiche di sviluppo locale le forme sistemiche previste nell ambito del disegno dell organizzazione turistica regionale (es. STL, Unioni di Prodotto, Club di Prodotto, ecc.); le forme sistemiche previste in attuazione della normativa comunitaria (es. Progetti Integrati, Gruppi di Azione Locale, ecc.); le forme sistemiche create dai processi autorganizzativi degli attori locali (es. consorzi di promozione turistica, agenzie di sviluppo, ecc.).
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