ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 17 ) Delibera N.930 del DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

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1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 17 ) Delibera N.930 del Proponente TOMMASO FRANCI DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI Pubblicita /Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione per estratto Dirigente Responsabile:Maurizio Ferrini Estensore: Maurizio Ferrini Oggetto: Programma preliminare delle attività di indagini sulla vulnerabilità sismica di alcuni centri urbani significativi nelle aree a maggior rischio sismico della Toscana - Presidente della seduta: Segretario della seduta: ANGELO PASSALEVA CARLA GUIDI Presenti: TITO BARBINI CHIARA BONI RICCARDO CONTI TOMMASO FRANCI MARCO MONTEMAGNI MARIA CONCETTA ZOPPI Assenti: CLAUDIO MARTINI PAOLO BENESPERI AMBROGIO BRENNA SUSANNA CENNI ENRICO ROSSI ALLEGATI N : 1 ALLEGATI: Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento 1 No Cartaceo+Digitale allegato 1 MOVIMENTI: CONTABILI Capitolo Anno Tipo Mov. N. Movimento Variaz. Importo in Euro U Prenotazione ,00 U Prenotazione ,00 U Prenotazione ,00 Note:

2 LA GIUNTA REGIONALE Vista la Legge Regionale n 56/97 relativa a Interventi sperimentali di riduzione del rischio sismico, in particolare l art. 3 che definisce gli ambiti territoriali di applicazione e le attività, tra cui la vulnerabilità degli edifici e la sperimentazione di tecniche di intervento; Ricordato che la Regione Toscana ha avviato, nel 1985 in quattro comuni della Garfagnana e nel 1999 in 10 comuni della Lunigiana, un censimento di vulnerabilità sismica degli edifici in muratura; Preso atto che lo sviluppo di tali attività ha messo in luce un diverso grado di vulnerabilità degli edifici in relazione all età di costruzione, alla tipologia edilizia, ai materiali di costruzione e al livello di manutenzione, le cui informazioni sono state utilizzate successivamente in diverse valutazioni del rischio sismico sia per i comuni interessati che a scala sub-regionale; Vista la deliberazione di Consiglio Regionale n 24 del che approva il Programma di tutela ambientale ; Preso atto che nella scheda progetto n 6 dell allegato 2 del citato Programma Ambientale, sono previste tra l altro le seguenti attività: - indagini di vulnerabilità su campioni significativi del patrimonio edilizio dei comuni a maggiore rischio sismico; - indicazione dei criteri di progettazione per interventi di recupero degli edifici; - stime economiche dei danni attesi e dei costi delle strategie di mitigazione degli effetti; - contributi ai comuni per censimenti di vulnerabilità sismica degli edifici; Ritenuto peraltro che lo sviluppo delle suddette attività (scheda n 6 del Programma Ambientale), prevede la collaborazione con Istituti Universitari e del CNR anche mediante l avvio di specifiche borse di studio e l acquisto di strumentazione tecnica; Ricordato che l Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274 del 20/03/2003 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 08/05/2003 ha ampliato la precedente classificazione sismica del 1982 (182 comuni classificati in 2 a categoria), ed ha classificato tutto il territorio regionale (287 comuni) in 3 zone sismiche, interessando 186 comuni per la zona 2, 77 comuni per la zona 3 e 24 comuni per la zona 4, rendendo sempre più necessaria un'adeguata pianificazione territoriale nell'ambito di una programmazione di interventi preventivi per la mitigazione del rischio sismico; Vista la deliberazione di Giunta Regionale n 604/03, integrata con delibera G.R. n 751/03, avente per oggetto Indirizzi generali e prime disposizioni sulla riclassificazione sismica della Regione Toscana, in applicazione dell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274 del Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normativa tecniche per le costruzioni in zona sismica ; Considerato che con la citata delibera di G.R. n 604/03 si è ritenuto di individuare in via preliminare le zone a più elevato rischio sismico della Toscana, comprendendo i comuni della fascia appenninica (Lunigiana, Garfagnana, Mugello, Casentino, Valtiberina) e dell area del Monte Amiata, il cui elenco è riportato nell allegato n 6 della delibera G.R. n 604/03, successivamente integrato dalla delibera G.R. n 751/03; Considerato che i comuni che ricadono nelle zone a più alto rischio sismico sono 67, con circa 100 centri urbani importanti ed altrettanti di dimensioni significative, nei quali si concentra la gran parte della popolazione, delle attività produttive ed economiche e dove vi è una presenza rilevante di beni monumentali ed architettonici e di centri storici;

3 Ritenuto necessario avviare indagini a campione per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici nei principali centri urbani dei comuni individuati a maggior rischio sismico, ai fini di una valutazione preventiva delle conseguenze di terremoti di progetto per le aree in questione; Considerato che per realizzare le indagini di vulnerabilità sismica nelle aree a più alto rischio sismico della Toscana, in relazione all entità degli edifici ed alla complessità organizzativa, è necessario prevedere un piano pluriennale di almeno cinque anni, sostenuto da cospicue risorse economiche e dal coinvolgimento degli enti locali, durante il quale devono essere definiti gli aspetti tecnici con particolare riferimento al reperimento di professionalità adeguate, attraverso corsi di formazione ai tecnici che dovranno effettuare le indagini di vulnerabilità, e gli aspetti di informazione alla popolazione; Ritenuto pertanto di definire un programma che preveda un azione graduale nel tempo a partire da aree prioritarie, per consentire alla Regione ed agli enti locali un dispiegamento delle risorse umane e finanziarie realmente efficace; Ricordato che nei comuni a maggior rischio sismico, in attuazione alla L.R. n 56/97 ed al Programma Ambientale , la Giunta Regionale ha avviato, a cura dell ufficio regionale competente della Direzione Generale delle Politiche Territoriali ed Ambientali, numerose iniziative, quali ad esempio: a) il Programma regionale Valutazione degli Effetti Locali (programma VEL) avviato fin dal 1998 in Garfagnana e Lunigiana, in corso dal 2003 anche in Valtiberina e Casentino e previsto dal 2004 anche nel Monte Amiata e nel Mugello, che consentirà la valutazione degli effetti locali nei maggiori centri urbani, a seguito di terremoti di progetto (specifici per ciascun comune). La Regione finanzia i Comuni con un contributo del 75% dei costi diretti, assumendo a proprio carico la progettazione ed elaborazione dei dati; b) il Programma regionale Valutazione del Cemento Armato (programma VCA) degli edifici pubblici degli enti locali (scuole, ospedali, municipi, ecc), avviato fin dal 1997 in Lunigiana e dal 2002 in Garfagnana, in corso di attivazione in Valtiberina, Casentino e Monte Amiata, che consente di valutare la resistenza del cemento armato con particolare riferimento agli edifici costruiti negli anni e fino al 1996 e la capacità a sopportare i carichi verticali, acquisendo nel contempo numerose informazione per una successiva valutazione della vulnerabilità sismica; nell area dell edificio vengono realizzate indagini geofisiche e geotecniche e modellazioni per la valutazione degli effetti di locali. Su circa 35 edifici della G.na e L.na già esaminati ben 15 sono stati chiusi (1 demolito, 5 adeguati sismicamente, 4 in corso lavori di adeguamento). La Regione finanzia i Comuni con un contributo del 80% dei costi diretti, assumendo a proprio carico la progettazione ed elaborazione dei dati; c) il Programma regionale Vulnerabilità Sismica Muratura (programma VSM) degli edifici pubblici degli enti locali (scuole, ospedali, municipi, ecc), avviato fin dal 1997 in Lunigiana e dal 2002 in Garfagnana, in corso di attivazione in Valtiberina, Casentino e Monte Amiata, che consente di valutare le caratteristiche strutturali e elaborare una valutazione di vulnerabilità sismica; nell area dell edificio vengono realizzate indagini geofisiche e geotecniche e modellazioni per la valutazione degli effetti di locali. Su circa 30 edifici della G.na e L.na già esaminati ben 10 sono stati chiusi. La Regione assume a proprio carico la progettazione ed elaborazione dei dati; Considerato pertanto che l avvio del presente Programma regionale Vulnerabilità Sismica Centri Urbani (programma VSCU) costituisce una importante integrazione conoscitiva per un quadro conoscitivo utile alla programmazione e pianificazione di un territorio classificato in zona sismica, al fine di impostare politiche territoriali ed economiche per la riduzione dei livelli di rischio sismico accertati; Ricordato infatti che un censimento della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio dei centri urbani, può consentire elaborazione di dati e diverse applicazioni, quali quelle di: a) valutare il rischio e i danni attesi alle costruzioni; b) stimare i costi e le priorità di intervento; c) elaborare scenari di rischio anche in funzione della protezione civile; d) elaborare indirizzi per la realizzazione degli strumenti urbanistici;

4 Considerato che: a) le aree dell Amiata, del Casentino e della Valtiberina presentano una significativa sismicità storica e che nel corso degli ultimi anni si sono verificati quattro piccoli eventi che hanno prodotto danni al patrimonio edilizio ed apprensione alla popolazione e per i quali sono state emesse alcune Ordinanze del Dipartimento della Protezione Civile per il conferimento delle risorse necessarie alla riparazione dei danni; b) nelle aree della Lunigiana e della Garfagnana sono stati oggetto di indagini di vulnerabilità solo alcuni comuni (tali da poter consentire comunque, una stima generale di vulnerabilità), rimandando a una successiva fase l estensione a tutti i comuni dell area; c) nell area del Mugello si dovrà concentrare quanto prima il censimento di vulnerabilità; Considerato quindi opportuno avviare, in alcuni centri urbani delle aree di cui al punto precedente, iniziative rivolte alla conoscenza e valutazione della vulnerabilità urbana ai fini della graduale valutazione del rischio sismico; Ritenuto di formulare, ai sensi del programma Ambientale , un Programma sperimentale delle attività di indagini sulla vulnerabilità sismica di alcuni centri urbani significativi nelle aree a maggior rischio sismico della Toscana, che definisca: a) le procedure di attuazione e l individuazione dei Comuni, in una prima fase, su centri urbani nei Comuni dell Amiata, del Casentino e della Valtiberina, riservando in seguito l estensione delle attività alle altre località ad elevato rischio sismico dell Appennino, quali la Lunigiana, la Garfagnana e il Mugello; b) i contenuti tecnici dell iniziativa che potrà essere articolata in più fasi successive, sia per la messa a punto degli strumenti per le varie tipologie degli edifici, che della programmazione a scala territoriale, acquisendo a tal fine il supporto scientifico necessario anche mediante l istituzione di specifiche borse di studio; le relative istruzioni tecniche saranno predisposte dalla competente struttura regionale del Dip.to Politiche territoriali ed Ambientali; c) le attività degli uffici tecnici degli enti locali coinvolti a supporto dell iniziativa regionale, quali il reperimento di documenti e di elaborati tecnici e l assistenza ai tecnici che effettueranno i sopralluoghi sugli edifici; d) le modalità di erogazione dei contributi agli enti locali, fino ad un massimo del 80% dell importo del progetto delle indagini sui centri urbani, sulla base di un progetto predisposto dalla competente struttura regionale; Ritenuto fare fronte all attuazione del programma VSCU, mediante le risorse del Programma ambientale per Euro ,00 (di cui Euro ,00 al capitolo e Euro ,00 al capitolo 44078) per l annualità 2003, e per i restanti Euro ,00 mediante le risorse già disponibili sul bilancio pluriennale vigente annualità 2004 al capitolo 44085; a voti unanimi DELIBERA per i motivi di cui in premessa 1. di approvare ai sensi del programma Ambientale , il Programma sperimentale delle attività di indagini sulla vulnerabilità sismica di alcuni centri urbani significativi nelle aree a maggior rischio sismico della Toscana (programma VSCU), che, in allegato 1 al presente atto, definisca: a) le procedure di attuazione e l individuazione dei Comuni, in una prima fase, su centri urbani nei Comuni dell Amiata, del Casentino e della Valtiberina, riservando in seguito l estensione delle attività alle altre località ad elevato rischio sismico dell Appennino, quali la Lunigiana, la Garfagnana e il Mugello; b) i contenuti tecnici dell iniziativa che potrà essere articolata in più fasi successive, sia per la messa a punto

5 degli strumenti per le varie tipologie degli edifici, che della programmazione a scala territoriale, acquisendo a tal fine il supporto scientifico necessario secondo le forme più efficaci; le relative istruzioni tecniche saranno predisposte dalla competente struttura regionale della Direzione Generale delle Politiche Territoriali ed Ambientali; c) le attività degli uffici tecnici degli enti locali coinvolti a supporto dell iniziativa regionale, quali il reperimento di documenti e di elaborati tecnici ed i corsi di formazione ed assistenza ai tecnici che effettueranno i sopralluoghi sugli edifici; d) le modalità di erogazione dei contributi agli enti locali, fino ad un massimo del 80% dell importo del progetto delle indagini sui centri urbani, sulla base di un progetto predisposto dalla competente struttura regionale; 2 fare fronte all attuazione del programma VSCU, mediante le risorse del Programma ambientale per Euro ,00 (di cui Euro ,00 al capitolo e Euro ,00 al capitolo 44078) per l annualità 2003 e per i restanti Euro ,00 mediante le risorse già disponibili sul bilancio pluriennale vigente annualità 2004 al capitolo 44085; 3 di trasmettere il presente atto ai Comuni delle zone a maggior rischio sismico della Toscana, sui quali si avvia la fase sperimentale del Programma VSCU, al fine di ottenere l adesione all iniziativa. Il presente provvedimento, soggetto a pubblicità ai sensi della L.R. 9/95 in quanto conclusivo di procedimento amministrativo regionale, è pubblicato per estratto sul bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell art. 3, comma 2, della L.R. 18/96. Area Servizio Sismico Regionale Il Dirigente Responsabile (Dott. Arch. Maurizio Ferrini) SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Valerio Pelini) Il Direttore Generale (Dott. Roberto Forzieri)