CORSO DI LAUREA M DELLE PROFESSIONI SANITARIE IN INFERMIERISTICA (Facoltà di Farmacia e Medicina) A.A

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1 CORSO DI LAUREA M DELLE PROFESSIONI SANITARIE IN INFERMIERISTICA (Facoltà di Farmacia e Medicina) A.A INSEGNAMENTO DI INFERMIERISTICA IN AREA SPECIALISTICA GASTROENTEROLOGIA Prof. Carola Severi

2 APPARATO DIGERENTE Comprende il canale digerente che si estende dalla bocca all ano e le ghiandole ad esso annessi, in particolare, le ghiandole salivari, il pancreas ed il fegato con le vie biliari. - Bocca - Faringe - Esofago - Stomaco - Intestino tenue - Intestino crasso

3 IL CANALE DIGERENTE E UN SISTEMA COSTITUITO DA UNA SUCCESSIONE DI ORGANI CAVI CHE FORMANO UN CANALE ESTESO DALLA BOCCA ALL ANO SEPARATI TRA LORO DA SFINTERI CHE IMPEDISCONO IL PASSAGGIO RETROGRADO (REFLUSSO) DEL CONTENUTO ENTERICO. PER SFINTERE SI INTENDE UNA STRUTTURA ANATOMO- FUNZIONALE CON UN TONO A RIPOSO SUPERIORE A QUELLO DEI SEGMENTI SOVRA E SOTTOSTANTI. LA LORO FUNZIONE E QUELLA DI IMPEDIRE IL PASSAGGIO RETROGRADO (REFLUSSO) DEL CONTENUTO ENTERICO.

4 GHIANDOLE ORGANO PIENO COSTITUITO DA PARENCHIMA (TESSUTO FUNZIONALE) STROMA (TESSUTO DI SOSTEGNO) CHE COMPRENDE CAPSULA E TRABECOLE GHIANDOLE: SALIVARI PANCREAS FEGATO

5 PERITONEO GRANDE SUPERFICIE SIEROSA CHE RIVESTE LA PARETE ADDOMINALE E LA SUPERFICIE DEI VISCERI E DELIMITA LA CAVITÀ PERITONEALE COSTITUITA DA 2 FOGLIETTI: PARIETALE E VISCERALE CHE FORMANO MESI: COLLEGANO VISCERI OMENTI: ALMENO 1 MARGINE LIBERO LEGAMENTI: LEGANO/FISSANO I VISCERI

6 APPARATO DIGERENTE: FUNZIONI Non deve essere considerato esclusivamente un organo di passaggio per le sostanze ingerite ma un sistema deputato alla loro elaborazione per renderle assorbibili, e quindi utilizzate dall organismo, ed alla eliminazione delle scorie. SVOLGE UNA DUPLICE FUNZIONE: - ASSIMILAZIONE DI ALIMENTI E LIQUIDI NECESSARI PER IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO 1. DIGESTIONE: processi enzimatici per scissione macromolecole 2. ASSORBIMENTO: passaggio delle sostanze digerite dal lume intestinale al circolo portale e linfatico - PROPULSIONE PER ELIMINAZIONE SCORIE (peristalsi)

7 ANATOMIA DELLA PARETE INTESTINALE Parete costituita da più tonache che dall interno (lume) sono: Mucosa con funzione secretiva, assorbente, protettiva Sottomucosa con funzione di sostegno Muscolare con funzione motoria composta da strati: circolare (interno), longitudinale (esterno) Avventizia/Sierosa: rivestimento esterno che al di sotto del diaframma è rappresentato dal peritoneo

8 FISIOLOGIA DELL APPARATO DIGERENTE Per un corretto svolgimento di tali funzioni è necessaria un azione coordinata tra i 3 sistemi effettori: mucosa, muscolatura e sistema vascolare intestinale. Il compito di coordinare l attività dei 3 sistemi per generare un azione sinergica finalizzata ad un particolare funzione digestiva, diversa a seconda delle fasi digestive, è controllata dal: 1. SISTEMA NERVOSO ENTERICO ( little brain ) 2. SISTEMA ENDOCRINO GASTROINTESTINALE Questi 2 sistemi, oltre a controllare le funzioni prettamente digestive, inviano i messaggi dal tubo digerente al sistema nervoso centrale.

9 ASSE NEURO-ENTERICO SISTEMA NERVOSO CENTRALE Messaggeri chimici Neuroni sensoriali Neuroni motori SISTEMA NERVOSO ENTERICO SISTEMA ENDOCRINO MUSCOLATURA LISCIA MUCOSA SISTEMA IMMUNITARIO INTESTINALE MIBROBIOTA INTESTINALE

10 IL MICROBIOTA INTESTINALE Si intende per MICROBIOTA INTESTINALE la comunità dei microrganismi che colonizza l intestino umano. Questi sono rappresentati oltre che dai batteri, anche da funghi e virus il cui coinvolgimento nell omeostasi intestinale non è stato ancora definito. Il lume intestinale, come le altre superfici epiteliali delle mucose a contatto con l esterno (tratto urogenitale, respiratorio), sono colonizzate da una microflora COMMENSALE. Il tubo digerente è sicuramente l organo più abbondamente popolato per la presenza di un microambiente favorevole e ottimale (i.e ph neutro) con disponibilità di substrati nutritivi Esso viene acquisito dopo la nascita, si modifica con lo sviluppo e permane durante tutta la vita (microflora residente )

11 IL MICROBIOTA INTESTINALE La relazione tra l ospite ed il microbiota commensale è una SIMBIOSI in quanto l ospite (uomo) fornisce il microbiota di sostanze nutritive e un microambiente adatto alla sua sopravvivenza. A sua volta il microbiota condiziona lo sviluppo anatomico, fisiologico ed immunologico dell ospite. Viene considerato come un ORGANO ADDIZIONALE che influenza processi protettivi, metabolici e immunologici quali: Lo sviluppo dell epitelio intestinale e del sistema immune L integrità della barriera mucosale (i.e. difesa dai patogeni) Il metabolismo di nutrienti e farmaci La sintesi e la biodisponibilità di vitamine (vitk e gruppob) La regolazione del sistema neuroendocrino enterico con controllo della motilità intestinale Le sue funzioni influenzano l ospite sia a livello intestinale che sistemico

12 IL MICROBIOTA INTESTINALE Funzioni metaboliche Il microbiota attivamente metabolizza carboidrati non digeribili, cellule epiteliali di sfaldamento e muco producendo molteplici metaboliti che influenzano il funzionamento dell epitelio intestinale ed il bilancio energetico dell ospite. E un complesso fermentatore con un potenziale metabolico simile al fegato. Negli ultimi anni, si è sviluppato lo studio dei profili metabolici (METABOLOMICA) associati al microbiota correlandoli con parallelo studio del microbioma Altra importante funzione metabolica è la deconiugazione degli acidi biliari, degli ormoni sessuali (soprattutto degli estrogeni) e di farmaci (digossina, indometacina, morfina). Di estrema importanza è l attivazione di pro-farmaci come la salazopirina

13 IL MICROBIOTA INTESTINALE Distribuzione La diversa organizzazione spaziale del microbiota è dovuta diversi fattori che variano a seconda della regione intestinale e che influenzano la crescita batterica: - presenza di ossigeno - ph intraluminale - contenuto di nutrienti - viscosità del muco - caratteristche del sistema immunitario innato e acquisito - motilità

14 IL MICROBIOTA INTESTINALE I PROBIOTICI La storia dei probiotici inizia nel secolo scorso per merito di uno scienziato russo, il premio Nobel E. Metchinkoff, che attribuì la longevità dei pastori caucasici al loro consumo di prodotti della fermentazione del latte. Si è così radicato il concetto che i lattobacilli responsabili del processo, contrastando le fermentazioni putrefattive, svolgevano un ruolo benefico per il mantenimento dello stato di salute. Sempre all inizio del secolo scorso, Tissier individuò i bifidobatteri nell intestino dei bambini allattati al seno e ipotizzò che essi erano in grado di modulare la microflora dei bambini con infezioni.

15 IL MICROBIOTA INTESTINALE I PROBIOTICI DEFINIZIONE: microrganismi vivi che, quando consumati in adeguata quantità conferiscono beneficio alla salute dell ospite (OMS 2002) CARATTERISTICHE: essere di origine umana; essere non dannoso essere vivo e biochimicamente attivo e conservare la sua vitalità all interno del tubo digerente resistere all acido gastrico e alla bile; aderire alla mucosa intestinale; produrre di sostanze antimicrobiche (batteriocine); I generi maggiormente impiegati sono i LATTOBACILLI e i BIFIDOBATTERI

16 DIAGNOSI E ANAMNESI INFERMIERISTICA La DIAGNOSI infermieristica deve evidenziare i problemi attivi del paziente, le sue limitazioni funzionali, il suo rapporto con la malattia, la sua sfera psicocomportamentale per finalizzare l assistenza. Non è una diagnosi di malattia ma un enunciato conclusivo sulla personalità del paziente, sulle sue reazioni sia alla malattia che quelle inerenti alle decisioni cliniche e gli effetti della terapia sulla sua sfera psicocomportamentale

17 CARTELLA INFERMIERISTICA UNDICI MODELLI FISIOLOGICI DI GORDON PERCEZIONE E MANTENIMENTO DELLA SALUTE ATTIVITA ED ESERCIZIO NUTRIZIONE E METABOLISMO ELIMINAZIONE SONNO E RIPOSO COGNIZIONE E PERCEZIONE PERCEZIONE E CONCETTO DI SE RUOLI E RELAZIONI COPING E GESTIONE DELLO STRESS SESSUALITA E RIPRODUZIONE VALORI E CREDENZE ALIMENTAZIONE ALVO PERCEZIONE E GESTIONE DEL DOLORE

18 DIAGNOSI INFERMIERISTICA Problemi sanitari funzionali STATO NUTRIZIONALE Diagnosi infermieristica - Disidratazione - Febbre - Rischio infettivo - Denutrizione - Obesità - Alterazione mucosa orale - Lesioni cutanee - Disturbi deglutitori ALVO - Incontinenza - Stipsi - Diarrea - Feci (sangue, melena )

19 IN AMBIENTE OSPEDALIERO mancata registrazione di peso e altezza dispersione di responsabilità nell accudire il paziente prolungato trattamento con soluzione glucosata e fisiologica mancata registrazione dell introito alimentare salto dei pasti per indagini diagnostiche uso inadeguato della nutrizione artificiale non competenza sulla preparazione dei prodotti dietetici mancanza di interazione tra medico, dietista e infermiere limitata disponibilità di esami di laboratorio e strumentali per la valutazione dello stato nutrizionale scarso rilievo all educazione nutrizionale nelle scuole mediche

20 ANAMNESI INFERMIERISTICA Il primo obiettivo dell ANAMNESI infermieristica è quello di definire il principale disturbo del paziente. natura del disturbo: sede ed eventuali irradiazioni, modalità di insorgenza, entità (lieve, moderato severo), durata e rapporti temporali, fattori aggravanti e di sollievo, sintomi associati cronistoria dei sintomi anamnesi farmacologica stato nutrizionale sfera psico-comportamentale

21 Ghiandole salivari Bocca Faringe Esofago Fegato Colecisti Coledoco EPIGASTRIO Stomaco Duodeno Pancreas Colon FIANCO Dx MESO GASTRIO Intestino tenue - digiuno FIANCO - ileo Sin FOSSA ILIACA Dx Appendice IPOGASTRIO FOSSA ILIACA Sin Retto

22 Esame fisico del paziente gastroenterologico Controllo parametri vitali, peso ed altezza del paziente Esame obiettivo: 4 fasi Ispezione Auscultazione (peristalsi) Percussione (timpanismo enterocolico) Palpazione (superficiale e profonda)

23

24 DISTURBI FUNZIONALI GI DEFINIZIONE: COMBINAZIONE VARIABILE DI SINTOMI CRONICI O RICORRENTI NON SPIEGABILI DA ANORMALITÀ STRUTTURALI O BIOCHIMICHE PATOGENESI: MULTIFATTORIALE 1. alterazioni dell attività motoria gastrointestinale 2. aumentata sensibilità viscerale 3. alterazioni del Brain-gut axis + fattori ereditari a bassa prevalenza (i.e. concordanza maggiore nei gemelli monozigoti) Sicura influenza di fattori psicosociali sulla comparsa e d il decorso dei disturbi anche se la loro presenza non è necessaria per la diagnosi In mancanza di un identificabile causa eziopatogenetica, la definizione e la diagnosi dei disturbi funzionali si basano esclusivamente sulla presentazione sintomatologica

25 CONTROLLO NEUROMOTORIO BRAIN-GUT AXIS SISTEMA SENSITIVO NEURO- MODULAZIONE CENTRALE NEURO- MODULAZIONE ENTERICA 10 CONTROLLO MUCOSA M 0 MOTILITA E 1 Trim. 2 Trim. 3 Trim. 4 SECREZIONI Trim. MILIEU LUMINALE Est Ovest Nord

26 DISTURBI FUNZIONALI GASTROINTESTINALI La DIAGNOSI di disturbo funzionale richiede la presenza dei sintomi caratteristici negli ultimi 3 mesi, la cui comparsa deve risalire a più di 6 mesi. Vengono classificati per regioni anatomiche: Regione esofagea Regione gastroduodenale Regione intestinale Regione biliare Regione anorettale Per ogni regione sono presenti diversi disturbi, ognuno con specifiche caratteristiche cliniche

27 DISTURBI FUNZIONALI GASTROINTESTINALI APP. DIGERENTE PROSSIMALE APP. DIGERENTE DISTALE DISPEPSIA SINDROME COLON IRRITABILE

28 Esclusione di campanelli (segni/sintomi) d allarme (red flags) Età Storia familiare di patologie neoplastiche GI Anemia VES. PCR Perdita di peso Massa addominale Sintomi notturni Cambiamento della sintomatologia tipica

29 DISORDINI FUNZIONALI GASTROINTESTINALI -La presenza di segni di allarme implica la possibilità di una patologia organica ma non necessariamente confutano la diagnosi di disturbo funzionale -La terapia dei disturbi funzionali è basata sulla valutazione clinica del singolo paziente, sulla capacità del medico di spiegare la genesi dei sintomi e rassicurarlo. Nel trattamento possono essere utili modificazioni della dieta, farmaci mirati a trattare i sintomi principali, trattamenti psicoterapeutici.

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