INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI. Rapporto annuale Informazione economica a cura di Luca Pellegrini

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1 INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE SERVIZI Rapporto annuale 214 Informazione economica a cura di Luca Pellegrini Marzo 215

2 1. Il contesto di riferimento Contrariamente alle aspettative che si erano create a fine 213, l andamento dell economia italiana nel 214 ha continuato a seguire un trend negativo. Il Pil, che sembrava destinato a ritornare su valori positivi, seguendo una linea di miglioramento che era stata percorsa durante tutto il 213, ha invece segnato un, seppure contenuto, regresso sia nel secondo che nel terzo trimestre. L unico segnale positivo riguarda l andamento dei consumi: il percorso di miglioramento della spesa delle famiglie è continuato, portando l indice tendenziale ad assumere valori positivi sia nel secondo che nel terzo trimestre 214. Non succedeva dal terzo trimestre 211. Il fatto che le variazioni dei consumi siano tornate superiori a quelle del Pil, sembra inoltre testimoniare un lento recupero di fiducia da parte dei consumatori che potrebbe, a sua volta, aiutare nell anno in corso a fare ripartire il sistema economico italiano. Grafico 1.1 Variazioni tendenziali del PIL e dei consumi delle famiglie in Italia Valori concatenati con anno di riferimento 21 Dati trimestrali, anni Pil Consumi II III IV28 II III IV29 II III IV21 II III IV211 II III IV212 II III IV213 II III IV214 II III Fonte: Istat

3 Grafico 1.2 Variazioni tendenziali dei consumi delle famiglie e della spesa per alberghi e pubblici esercizi in Italia Valori concatenati con anno di riferimento 21 Dati trimestrali, anni Consumi Spesa per alberghi e ristoranti II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV Fonte: Istat Due dei comparti dei servizi monitorati da Unioncamere Lombardia, i pubblici esercizi e i servizi alle persone, sono direttamente attivati dai consumi e per uno di questi, il primo, Istat fornisce l andamento trimestrale della spesa delle famiglie e permette così una valutazione specifica della domanda del comparto. I dati, disponibili solo fino al quarto trimestre del 213, sono riportati nel Grafico 1.2. Come per il 212, la dinamica dei consumi di servizi alberghieri e di ristorazione è stata significativamente meno negativa di quella dei consumi totali. Nel complesso, se si considerano gli anni , a fronte di una riduzione dei consumi totali dell 8,%, quelli dei servizi dei pubblici esercizi si sono ridotti di 3,3 punti. Considerando la reazione delle famiglie italiane alla crisi, i consumi fuori casa si dimostrano così uno dei capitoli di spesa meno sacrificati. Se si escludono le spese legate alla casa, che crescono del 2,% a motivo della loro rigidità (per ridurre la quantità è necessario cambiare la propria abitazione), e quelle per beni e servizi di comunicazione (-,9% nel periodo), il fuori casa evidenzia, insieme ai beni e servizi di ricreazione e cultura, la più bassa caduta di spesa. Se a ciò si aggiunge che i consumi alimentari hanno avuto una flessione del 13,%, si può concludere che i pubblici esercizi rispondono oggi a bisogni difficilmente comprimibili. I motivi sono molteplici, ma i principali sono probabilmente legati alle trasformazioni della struttura delle famiglie e dei loro comportamenti. Una delle più importanti componenti di utenza del fuori casa è costituito dai giovani e ciò è anche una conseguenza della loro più lunga permanenza presso i nuclei famigliari di origine per le difficoltà che presenta l inserimento lavorativo. Per essi il fuori casa 3

4 non è solo un alternativa di alimentazione, ma uno spazio di socializzazione autonomo. Anche il forte incremento dei nuclei famigliari di uno e due componenti è uno stimolo al fuori casa. Ancora, almeno nelle aree metropolitane, l impossibilità di ritornare a casa per la pausa del pranzo genera una domanda consistente e difficilmente comprimibile per i pubblici esercizi. Per l altro comparto che si rivolge alle famiglie, i servizi alle persone, non sono disponibili dati puntuali e non è quindi possibile analizzarne l andamento relativo in rapporto al complesso dei consumi. Analogamente, non esistono dati che consentono una valutazione relativa sull andamento dei due comparti dell interindustriale monitorati da Unioncamere. 2. Gli indicatori congiunturali Per il totale dei servizi l indicatore congiunturale del fatturato di Unioncamere Lombardia mostra per tutto il 214 un deciso miglioramento, con tre trimestri con segno positivo e uno, il solo terzo trimestre, con un contenuto arretramento. Se si osserva il Grafico 2.1, emerge con evidenza l analogia fra il profilo del 214 e quello del periodo che precede la seconda fase della recessione. Come nell anno a cavallo fra 21 e 211, i servizi registrano una lieve inversione del ciclo, inversione che nel 214 si avvicina ad uno stato di sostanziale invarianza negli andamenti dei fatturati. Grafico 2.1 Andamento trimestrale del fatturato Lombardia, imprese dei servizi - anni Variazioni tendenziali e numero indice destagionalizzato (27=1) Variazione tendenziale (sx) Numero indice destagionalizzato (dx) 2 1,,5,,7,8 1,2,5,1,7,4, , -9,4-1, -9,1-7,1-3,1 -,4-2, -4, -4,9 -, -4,4-4,4-2, -,9 -,4 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV -,

5 Ciò appare anche più evidente considerando i numeri indice del fatturato, che nell ultimo anno rimangono su valori stabili. Una vera è propria ripresa è quindi ancora di là da venire e nel 214 il settore dei servizi non riesce a recuperare i circa 15 punti di fatturato persi durante sette anni di congiuntura economica negativa. Una considerazione che viene confermata anche esaminando le variazioni tendenziali del fatturato per classi di variazione (Grafico 2.2). Grafico 2.2 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese dei servizi- anni Distribuzione di frequenze per classe di variazione, dati trimestrali 1% Aumento >+5% Aumento da a +5% Stabilità Diminuzione da a -5% Diminuzione >-5% 5% % La performance del settore dei servizi media andamenti in parte diversi per i quattro comparti inclusi nell indagine (Grafico 2.3). Il commercio all ingrosso, che negli ultimi due trimestri del 213 aveva segnato variazioni positive del fatturato, seguendo da vicino le dinamiche del prodotto lordo, nel 214 mostra un andamento negativo, in particolare nell ultimo trimestre quando segna un -,7%. Di nuovo, quindi, segue l inversione di tendenza del Pil che nel 214 ha abbandonato la traiettoria di progressivo miglioramento relativo ed è tornato a flettere e a stabilizzarsi su variazioni con segno meno. 5

6 Grafico 2.3 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese dei servizi anni Dati trimestrali per settore di attività Commercio all'ingrosso Alloggio e ristorazione Servizi alle persone Servizi alle imprese Confrontando la dinamica tendenziale del fatturato dell ingrosso con quella del commercio al dettaglio (Grafico 2.4), si nota come la prima tenda ad amplificare e ad anticipare i comportamenti della seconda, per il ruolo che l ingrosso svolge in rapporto alle scorte detenute per i propri clienti a valle. In questo senso, è possibile leggere la flessione delle variazioni del fatturato nel 214 mettendole in relazione con gli analoghi comportamenti segnalati dagli operatori al dettaglio durante l anno. La relativa ripresa di questi ultimi nel quarto trimestre, che non trova ancora una corrispondenza a monte, potrebbe quindi essere la premessa per un possibile miglioramento delle vendite nell anno in corso. I servizi alle imprese è il comparto che registra nel 214 le migliori performance di fatturato, con variazioni positive in tutti i trimestri e in particolare nell ultimo con un +1,4%. E un dato incoraggiante, specie considerando l importanza che esso ha in Lombardia, e che fa pensare a una ripresa delle commesse da parte del sistema delle imprese e quindi a un più generalizzato miglioramento dell attività economica. Come si rileva dal Grafico 2.5, l andamento del fatturato dei servizi alle imprese lombarde è infatti fortemente correlato con il Pil e il suo andamento, da ormai sette trimestri migliore di quello del prodotto lordo, può forse essere letto come un segnale che anticipa una più generalizzata svolta per il complesso del Paese.

7 Grafico 2.4 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio all'ingrosso e al dettaglio Dati trimestrali, anni Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio II III IV28 II III IV29 II III IV21 II III IV211 II III IV212 II III IV213 II III IV214 II III IV Grafico 2.5 Variazioni tendenziali del fatturato dei servizi alle imprese in Lombardia e del PIL in Italia Dati trimestrali, anni Dati trimestrali, anni Pil Italia Servizi alle imprese Lombardia II III IV28 II III IV29 II III IV21 II III IV211 II III IV212 II III IV213 II III IV214 II III IV Fonte: Istat e Unioncamere Lombardia 7

8 I servizi alle persone è invece il comparto che dichiara variazioni del fatturato negative per l intero 214. Dopo un dato che pareva segnalare un avvio della ripresa nel primo trimestre (-,3%), a partire dal secondo la situazione peggiora in modo netto (-3,2%, -2,%) e solo nell ultimo si intravvede una possibile inversione di tendenza (-,9%). Il profilo così marcatamente negativo che questo comparto mostra, con regressioni del fatturato che continuano ininterrottamente da sei anni, fa pensare che almeno in parte pesi la presenza di piccoli operatori che tendono a valutare la propria congiuntura non solo sugli effettivi dati di vendita, ma anche sulla propria percezione della risposta del mercato e del reddito che riescono a trarre dalla loro attività, variabili entrambe che non dipendono solo dal fatturato realizzato. Grafico 2. Numeri indice del fatturato per comparto Lombardia, imprese dei servizi - anni Medie mobili dei numeri indice trimestrali (27=1) Commercio all'ingrosso Alloggio e ristorazione Servizi alle persone Servizi alle imprese II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV Infine, per i pubblici esercizi, il quarto comparto monitorato da Unioncamere Lombardia, il 214 appare come un anno nel complesso positivo. Con l eccezione del terzo trimestre, tutti gli altri segnano una contenuta crescita, che appare anche più significativa se si considera il complessivo profilo delle variazioni di fatturato per l intero periodo analizzato. Come per i servizi alle persone, anche per i pubblici esercizi, che sono espressione di operatori molto simili per dimensione, le valutazioni delle imprese sono state infatti sempre negative a partire dal 28 e il fatto che per la prima volta nel 214 vengano segnalate variazioni positive delle vendite fa pensare ad una svolta del ciclo significativa e più sostenuta di quella vista sopra con riferimento al dato nazionale fornito da Istat. Sarebbe anche un segnale di fiducia da parte 8

9 delle famiglie, disposte ad aumentare la propria spesa per consumi fuori casa, al di là di quanto hanno spesso fatto per necessità durante le crisi. Nel complesso, i dati appena commentati sul fatturato delle imprese di servizi lombarde offrono un quadro moderatamente confortante. Se si eccettuano i servizi alle persone, si può sperare di essere in prossimità di una svolta. Può essere dunque utile riconsiderare come la lunga crisi economica ha impattato sulle imprese dei quattro comparti analizzati, esaminando i numeri indice del fatturato ottenuti a partire dalle variazioni trimestrali dichiarate dagli operatori (Grafico 2.). I servizi alle imprese sono quelli che denunciano una riduzione dell attività meno marcata, con 11 punti persi rispetto al 27. Seguono commercio all ingrosso e servizi alle persone, rispettivamente con un arretramento di 19 e 21 punti, mentre i pubblici esercizi ne perdono 27. Per il complesso del settore, va aggiunto un breve commento relativamente all impatto della crisi in rapporto alla dimensione delle imprese misurata in base al numero di addetti. Emerge infatti un dato molto netto sulla forte correlazione inversa fra dimensione d impresa e perdita di venduto. Le maggiori (più di 2 addetti) arrivano alla fine di questi difficili sette anni con una crescita di 5 punti, quelle con addetti ne perdono altrettanti, quelle con 1-49 addetti ne perdono 13 e le più piccole, 3-9 addetti, ben 32. La scala di attività ha quindi pesato sulle capacità delle imprese di reggere la crisi, favorendo quelle più grandi e invece penalizzando in modo molto forte le più piccole, che dichiarano una riduzione della loro attività di circa un terzo (Grafico 2.7). Grafico Numeri indice del fatturato per dimensione Lombardia, imprese dei servizi - anni Medie mobili dei numeri indice trimestrali (27=1) 3-9 addetti 1-49 addetti addetti 2 addetti e oltre 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV 9

10 Lo sfavorevole andamento del fatturato ha influenzato le politiche di prezzo. Tutti i comparti, con l eccezione dell ingrosso, fanno registrare variazioni dei prezzi nel complesso molto contenute (Grafico 2.8). Espresse in numeri indice, esse portano due dei quattro comparti in esame a chiudere i sette anni documentati nel Grafico con prezzi più bassi di quelli di partenza: per i pubblici esercizi una riduzione di 5 punti e per i servizi alle imprese di 1,7. I prezzi dei servizi alle persone sono invece rimasti sostanzialmente invariati nel periodo (+1,3%) e solo l ingrosso mostra un aumento significativo (+1,1%). Queste dinamiche contrastano con comportamenti assai diversi prima della crisi, quando i comparti dei servizi hanno mostrato dinamiche inflattive decisamente più elevate di quelle medie dell economia. Almeno per quelli qui esaminati, tutti fortemente esposti alla concorrenza, gli anni della recessione non hanno permesso alle imprese di recuperare sui prezzi la riduzione dei volumi. Ciò vale, in particolare, per i pubblici esercizi, che, a fronte di una caduta molto pronunciata dei fatturati, hanno tentato di non perdere clienti mantenendo o riducendo i loro prezzi. Come si vedrà più oltre, è probabile che a questo esito abbia anche contribuito la dinamica positiva della numerica della rete che ha inasprito la concorrenza. Grafico 2.8 Numeri indice dei prezzi per comparto Lombardia, imprese dei servizi - anni Medie mobili dei numeri indice trimestrali (27=1) 115 Commercio all'ingrosso Alloggio e ristorazione Servizi alle persone Servizi alle imprese II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV 1

11 I dati raccolti attraverso l indagine relativamente all occupazione permettono di confermare alcune delle osservazioni sin qui fatte e di aggiungerne alcune che contribuiscono a caratterizzare meglio i quattro comparti indagati. Privilegiando di nuovo l analisi dei numeri indice costruiti sulle variazioni trimestrali, che permettono una migliore lettura dei comportamenti delle imprese, il Grafico 2.9 evidenzia perdite di occupazione assai più contenute di quelle relative ai fatturati. I pubblici esercizi, che sono stati più penalizzati dalla crisi, hanno guadagnato occupazione: 1,2 punti confrontando il quarto trimestre del 214 con la media del 27. Ciò sembra spiegabile ricordando che si tratta in larga parte di aziende famigliari, che hanno probabilmente resistito sul mercato sottoutilizzando il lavoro disponibile, forse anche per effetto dell inserimento nell attività di membri del nucleo che hanno avuto difficoltà a trovare impieghi alternativi. Sostanzialmente stabile è invece l occupazione nei servizi alle imprese e in leggero calo quella nell ingrosso (-4,7 punti), mentre risulta più marcata la perdita di lavoro nei servizi alle persone (-9,1 punti). Grafico Indice del numero di addetti per comparto Lombardia, imprese dei servizi - anni Medie mobili dei numeri indice trimestrali (27=1) Commercio all'ingrosso Alloggio e ristorazione Servizi alle persone Servizi alle imprese 8 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV Se dalla segmentazione delle imprese di servizi per comparti ci si muove a una segmentazione per classi di addetti, vengono confermate le considerazioni già fatte relativamente al fatturato (Grafico 2.1). Le imprese più grandi (più di 2 addetti) e quelle medio gradi (5-199) 11

12 guadagnano significativamente occupazione (rispettivamente 19,5 e 12,9 punti), quelle medio piccole (1-49) chiudono invece in stabilità e la perdita si concentra in quelle minori (3-9), che vedono una riduzione di quasi 2 punti. Grafico Indice del numero di addetti per dimensione Lombardia, imprese dei servizi - anni Medie mobili dei numeri indice trimestrali (27=1) 3-9 addetti 1-49 addetti addetti 2 addetti e oltre II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV Riassumendo, infine, le variazioni di fatturato, prezzi e addetti per l ultimo trimestre del 214 (Tavola 2.1), e dunque guardando alle reazioni alla congiuntura di breve delle imprese di servizi lombarde, si può concludere che i segnali di ritorno a valori positivi per il fatturato ci sono, pur con andamenti non uniformi tra comparti. Alberghi e ristoranti e, in particolare, servizi alle imprese incrementano il loro giro d affari, mentre commercio all ingrosso e servizi alle persone segnano ancora un leggero regresso. Il segno meno prevale invece per prezzi e addetti, ma con valori molto vicino alla stabilità in tutti i comparti. L unica eccezione è costituita da un regresso significativo (-2,2%) dell occupazione nei servizi alle persone. 12

13 Tabella 2.1 Variazioni delle principali variabili Lombardia, imprese dei servizi - IV trimestre 214 Dati per settore di attività Fatturato (1) Prezzi (2) Addetti (2) Servizi,7 -,1 -,2 - Commercio all ingrosso -,7,1-1, - Alloggio e ristorazione,2 -,2 -,1 - Servizi alle persone -,9 -,4-2,2 - Servizi alle imprese 1,4 -,1,2 (1) Variazione tendenziale (2) Variazione nel trimestre Grafico 2.11 Aspettative degli imprenditori Lombardia, imprese dei servizi - anni Medie mobili dei saldi trimestrali giudizi aumento-diminuzione Fatturato Occupazione II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV Non stupisce che, di fronte a quanto appena esposto, le imprese lombarde del settore dei servizi esprimano aspettative assai caute. Non di meno, le direzioni che assumono sia la curva dei fatturati sia quella dell occupazione fanno segnare in tutto il 214 un visibile miglioramento. Le medie mobili computate sui saldi tra aspettative di aumento e diminuzione, 13

14 che eliminano la componente stagionale (Grafico 2.11), danno il segno di una effettiva e stabile inversione di tendenza rispetto al 213, inversione che si rafforza in corso d anno. Tenendo conto di quanto detto più sopra analizzando in dettaglio i diversi indicatori disponibili, sembra di poter dire che anche i segnali che vengono dalle imprese di servizi della regione convergono nel configurare un quadro di attese moderatamente positive. I numerosi fattori favorevoli che si sono consolidati ad inizio la caduta dei prezzi del petrolio e delle altre principali materie prime, la consistente svalutazione dell euro e l inizio del quantitative easing da parte della Bce potrebbero dunque aiutare a dare finalmente la spinta necessaria per invertire un ciclo economico negativo durato per sette lunghi anni. 14

15 Numero attive (Migliaia) Variazione % Allegato Servizi 3. La demografia d impresa Come in altri settori, in particolare quello del commercio al dettaglio, la profonda crisi di questi anni non ha portato a una riduzione dello stock di imprese che operano nei servizi (Grafico 3.1). Il numero di imprese attive è infatti cresciuto in tutti i cinque anni considerati e la crescita del 214 è stata particolarmente sostenuta, con un trend di aumento che si è rafforzato dal primo al quarto trimestre. Per l insieme in esame la crescita è stata di 3.14 unità (+1,%), rispetto alla 792 nuove unità del 213 (+,3). Grafico Imprese attive dei servizi (Ateco G4, H, I, J, M, N, R, S) Lombardia - anni Dati trimestrali, valori assoluti e variazioni % Variazione tendenziale Variazione congiunturale Numero imprese attive 3,% ,% ,% ,% II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 II III IV Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati Movimprese -1,% I saldi positivi riguardano tutti i comparti considerati (Tabella 3.1), con la sola eccezione di quello del trasporto e magazzinaggio, interamente da attribuire alle aziende di trasporto su strada che hanno inevitabilmente sofferto per la riduzione dell attività economica (negli ultimi tre anni le imprese attive sono diminuite del 9,4%). La dinamica più vivace (+5,5%), riguarda invece il noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, insieme eterogeneo dove la crescita più sostenuta è stata quella delle imprese di pulizia. Come saldo in valore assoluto, seguono i pubblici esercizi che guadagnano poco meno di 9 unità (+1,7%). Questo dato contrasta con i risultati di fatturato dichiarati dalle imprese e commentati più sopra, ma 15

16 va letto in rapporto a un comparto con bassissime barriere all entrata, oggi più basse di quelle che caratterizzano il commercio al dettaglio (fatta eccezione per l ambulantato). I nuovi entrati si concentrano infatti nelle attività di ristorazione (bar e ristoranti), mentre sono stabili quelle di alloggio che richiedono un investimento più rilevante. Come per l ambulantato, anche nel caso di bar e ristoranti all origine di questa vivacità svolge un ruolo importante l imprenditoria straniera, fenomeno che merita un commento a parte che verrà fatto più sotto. Altro comparto che ha visto un consistente aumento delle imprese attive è quello dei servizi di informazione e comunicazione (41 unità, +1,7). Anche le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento crescono di oltre il 2% (+2,4%), in particolare per effetto di quelle legate al gioco d azzardo. Tabella 3.1 Imprese attive dei servizi (Ateco G4, H, I, J, M, N, R, S) Lombardia, IV trimestre 213 e IV trimestre 214 Consistenze, variazioni assolute e percentuali per sezioni ATECO 27 ATECO 27 Descrizione Attive IV-213 Attive IV-214 Var. assoluta Var. % G 4 Commercio all'ingrosso ,2% H Trasporto e magazzinaggio ,4% I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione ,7% J Servizi di informazione e comunicazione ,7% M Attività professionali, scientifiche e tecniche ,2% N R Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento ,5% ,4% S Altre attività di servizi ,7% Totale ,% Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati Movimprese Nel complesso, dai dati sulla demografia delle imprese di servizi emerge una vitalità che vede coesistere iniziative imprenditoriali di qualche solidità con una rilevante componente di attività marginali, per le quali l entrata sul mercato è fortemente condizionata dalla mancanza di alternative per chi le crea e le cui probabilità di successo sono basse. In merito, un commento finale va fatto sul ruolo svolto da tre componenti imprenditoriali che Unioncamere rileva in 1

17 modo specifico, quelle delle imprese con titolare straniero, donna e giovane (Tabella 3.2). Si tratta infatti di soggetti che hanno dato un sostanziale contributo al settore dei servizi: quelle straniere costituiscono oggi il 1,7% del totale delle attive, quelle femminili il 22,8% e quelle giovanili l 11,%. Avvertendo che un impresa può essere connotata contemporaneamente con tutte le tre caratteristiche qui rilevate, le straniere sono state il 24,% delle nuove iscrizioni, le femminili il 3,9% e le giovanili il 3,5%. Relativamente ai singoli comparti riportati nella Tabella 3.2, tutte le tre componenti hanno ormai un ruolo molto rilevante, in particolare nelle attività di pulizia e in quelle di ristorazione. E assai probabile che molte delle imprese entrate nel mercato negli ultimi anni lo abbiano fatto perché il titolare non è riuscito a trovare alternative occupazionali e si è dunque inventato un lavoro autonomo iniziando un attività che non richiede investimenti molto elevati. Così come è probabile che non poche di queste imprese non riusciranno a sopravvivere e usciranno dal mercato. È quindi auspicabile un attenzione particolare a queste micro dinamiche, che rappresentano non tanto forme di nuova imprenditorialità quanto piuttosto di autoimpiego. Tabella 3.2 Imprese attive e iscrizioni dei servizi (Ateco G4, H, I, J, M, N, R, S) Lombardia, IV trimestre 214 Imprese straniere, femminili e giovanili, incidenza % per sezioni ATECO 27 ATECO 27 Straniere Femminili Giovanili Attive Iscrizioni Attive Iscrizioni Attive Iscrizioni G4 Commercio all'ingrosso 7,5% 2,2% 12,% 22,5% 7,9% 31,7% H Trasporto e magazzinaggio 12,1% 19,% 8,% 14,7%,% 23,1% I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 17,3% 35,% 29,% 37,2% 1,1% 41,4% 7,% 8,% 17,3% 22,% 9,% 32,% 4,8% 7,8% 17,5% 23,5% 7,7% 33,3% 21,3% 33,2% 25,% 2,5% 14,5% 39,%,2% 9,% 21,5% 25,2% 11,% 22,5% S Altre attività di servizi 9,% 38,9% 54,2% 2,7% 15,8% 47,3% Totale 1,7% 24,% 22,8% 3,9% 11,% 3,5% Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati Movimprese 17

18 Note metodologiche: L indagine sulla congiuntura economica di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su quattro campioni: aziende industriali, aziende artigiane, aziende commerciali e aziende dei servizi. Il campione industria comprende aziende con più di 1 addetti, mentre i campioni artigianato, commercio e servizi comprendono imprese con più di 3 addetti. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo l attività economica (in base alla codifica delle attività economiche ATECO 27), la dimensione d impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Le interviste vengono realizzate tramite tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interview) o CAWI (Computer Assisted Web Interview). Nel quarto trimestre 214 per l indagine congiunturale dei servizi sono state realizzate interviste, così distribuite per settore e classe dimensionale: 3-9 addetti 1-49 addetti addetti 2 addetti e più Totale Commercio all'ingrosso Alberghi e ristoranti Servizi alle persone Servizi alle imprese Totale Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell occupazione, aggiornata periodicamente in modo da recepire significative modifiche nella struttura dell universo. Le informazioni ottenute dall indagine sul settore dei servizi sono disaggregabili per 4 classi dimensionali (3-9 addetti, 1-49 addetti, addetti, oltre 2 addetti), 4 settori di attività economica (commercio all ingrosso, alberghi e ristoranti, servizi alle persone e servizi alle imprese) e 12 province lombarde. I dati sulla consistenza dello stock di imprese provengono da Movimprese, l'analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell'unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane. L'archivio sul Web, attivo dal 1997, consente l'accesso ai dati in formato elettronico a partire dal primo trimestre

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