La religione, le religioni

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1 Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione La religione, le religioni Daniele Morciano Aprile 2016 Sociologia dei processi culturali e comunicativi Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione A.A

2 A quali bisogni umani risponde Slancio verso il trascendente Rappresentazione «coerente» della realtà (religione come prima forma di conoscenza del reale, pre-scientifica) Dare un senso al «limite» (la morte, la sofferenza, le ingiustizie ecc.) Cosmologia: spiegazione della relazione tra il mondo terreno e il mondo ultraterreno Sopravvivenza: tollerare l incertezza e lo stresso del «limite»

3 Credenza religiosa Il sentimento nascente dell iniziare a credere (fede) Emozione Effetto di rinforzo della credenza derivante dalla condivisione Ricerca di argomentazioni a sostegno della credenza Rituale Riflessione

4 Come si differenziano le religioni Teodicea: diversi sistemi di spiegazione del «limite», dell ignoto o del non conoscibile razionalmente (morte, malattia, sofferenza, ingiustizie sociali ecc.) Vie della salvezza (Weber): ascetismo intra-mondano, es. protestantesimo (uomo come «strumento di Dio»); Misticismo, es. religioni orientali (uomo come «recipiente di Dio») Effetti diversi sull etica economica e sulla vita quotidiana (p. 161)

5 Secolarizzazione Crisi del «sacro» e più debole incidenza della religione sulla morale Meno potere dell istituzione religiosa nel campo dell educazione, la politica, il lavoro Sviluppo scientifico e metodi di conoscenza/spiegazione della realtà alternativi a quello religioso Individualizzazione dell esperienza religiosa: progressiva separazione tra «sfera soggettiva» e «sfera sociale» (rito)

6 Contro-secolarizzazione La vita quotidiana è intrisa di credenze «non scientifiche» (fiducia, ottimismo, speranza ) La «religiosità» nei movimenti per il cambiamento culturale (es., Martin Luter King e il movimento per i diritti dei neri; forme alternative di religiosità nel movimento del 68 ) La «religione diffusa»: influenza della religione (e delle sue istituzioni) nel tempo libero (es. associazionismo educativo), i media, l educazione pubblica (es., istruzione religiosa a scuola) Nuovi movimenti religiosi (es., comunità spirituali) anche estremisti (es. fondamentalismo islamico)

7 Contro-secolarizzazione Permane il bisogno di attribuire un senso ai «limiti» non varcati dalla scienza o da altre ideologie «immanenti» (la morte, la malattia, le ingiustizie sociali ecc.) «la risposta ultima della religione non è stata sostituita da nessuna ideologia laiuca moderna» (p. 197)

8 Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Senso comune e vita quotidiana Daniele Morciano Aprile 2016 Sociologia dei processi culturali e comunicativi Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione A.A

9 Senso Comune Khun: scienza e senso comune Schutz: i processi di conoscenza ordinaria nella vita quotidiana Boudon: la capacità riflessiva sul senso comune Berger e Luckman: costruzione sociale della realtà (oggettivazione) attraverso le interazioni sociali

10 Kuhun: sociologia e senso comune La sociologia nasce per «svelare» la «presunta naturalezza» delle conoscenze di senso comune..e per sostituire il «metodo scientifico» al senso comune Tuttavia, la sociologia non è immune dalle influenze del senso comune (es. «visioni del mondo» dominanti o in competizione; emergenze e priorità diffuse nell opinione pubblica e nella politica)

11 Schutz: i processi di conoscenza ordinaria nella vita quotidiana Reciprocità delle aspettative Non illusorietà delle apparenze Tipizzazione

12 Micro-sociologia Mead: interazionismo simbolico Garfinkel: etnometodologia Goffman: approccio drammaturgico

13 Mead: interazionismo simbolico L interazione sociale è un processo mediato da «simboli» che rinviano a significati IO (soggetto che percepisce sé stesso); ME (immagine del soggetto di come gli altri lo percepiscono); ALTRO GENERALIZZATO (introiezione del punto di vista della società)

14 Garfinkel: etnometodologia Senso comune come sistema di Accounts (dar conto): procedure di spiegazione/comprensione della realtà nella vita quotidiana Stretto rapporto tra Accounts e Contesto La fragilità/precarietà del senso comune: decade quando qualcuno lo mette in discussione

15 Goffman: approccio drammaturgico Le persone interpretano la realtà inserendola in «quadri di significato» (frames) La realtà assume significati diversi a seconda dei frames in cui viene inquadrata Il teatro come metafora della vita sociale Ruoli e copioni Scene/contesti Ribalta (dove recitiamo una parte) e Retroscena (dove ci prepariamo a recitare una parte) Il «self» come rappresentazione contingente a seconda dei contesti e delle richieste sociali: molteplicità dei «self»

16 La vita quotidiana: M. De Certeau Critica al determinismo che guarda alla pressione della cultura di massa su individui «passivi» Esplorazione dell uso pratico e simbolico dei prodotti culturali da parte di individui «attivi» (le pratiche «dense di inventiva» nella vita quotidiana) Vita quotidiana come spazio in cui può nascere nuova cultura (dal basso): «l uomo qualunque, nel fare della quotidianetà, silenziosamente» Il consumo del prodotto culturale attiva un processo di «fabbricazione di altro»: in che modo il prodotto viene manipolato da chi non lo ha creato?

17 La vita quotidiana: M. De Certeau Strategie di produzione: l economia che risponde alle logiche di mercato, prova a influenzarle, induce nuovi bisogni ecc. Tattiche di «riappropriazione» di significato: il consumatore-soggetto che «manipola» intenzionalmente il prodotto culturale, si ritaglia «spazi di autonoma creatività» anche stando dentro il «sistema» (sociale, politico, economico)