Lavoro degli Assistenti Sociali nei contesti organizzativi

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Battista Catalano
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1 Lavoro degli Assistenti Sociali nei contesti organizzativi LABORATORIO DI TIROCINIO 3 CONTESTI ORGANIZZATIVI DEL LAVORO SOCIALE Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni UNICAL 5 N OV E MB RE

2 PROGRAMMA DELLA GIORNATA Comunicazioni elaborato finale Lavori di gruppo discussione di un caso (35 minuti) Restituzione/Confronto (20 minuti) Pausa (15 minuti) Approfondimento teorico: «Lavoro degli assistenti sociali nei contesti organizzativi» (50 minuti)

3 COMUNICAZIONI ELABORATO FINALE L elaborato riguarda una «Riflessione generale sull'esperienza del Laboratorio» Inviare elettronicamente entro il fine settimana dell'ultimo tirocinio (il sesto) dunque entro sabato 21 Novembre l elaborato di 400 parole al seguente indirizzo di posta saraceni.isabella@gmail.com Per quanto riguarda le relazioni della modalità alternativa (da 1000 parole in poi) avete due settimane in più (consegna entro sabato 5 dicembre).

4 Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni LAVORI DI GRUPPO

5 Caso: Francesca e la scuola negata Domande 1. Quali servizi secondo voi potrebbero intervenire su questo caso 2. Quale ruolo ha secondo voi l assistente sociale nei servizi che avete individuato

6 PAUSA

7 Lavoro degli Assistenti Sociali nei contesti organizzativi Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni

8 «Non che non sapessi teoricamente cosa fa realmente un assistente sociale, ma la scarsa esperienza lavorativa (relegata per lo più ad alcune ore di tirocinio formativo, nonché l ingresso in un nuovo sistema organizzativo, fortemente strutturato in termini metodologici, cultuali e relazionali) non mi permettevano di comprendere se il mio agire fosse giusto o sbagliato» (Alogon n.82, pag. 21)

9 P. Piva: livelli di coerenza dei ruoli SISTEMA DEI RUOLI (servizio) Divisione del lavoro, strategia del servizio, sistema di ruoli più complessi PERSONA Capacità professionali, aspettative personali, valori interiorizzati (Personalità dell operatore) TERRITORIO (ambiente) Richieste espresse ed inespresse dei cittadini, risorse e offerte concorrenti RUOLO Attività richieste, responsabilità affidate (ruolo organizzativo affidato al singolo) Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni

10 P. Piva: Ruolo agito: è relativo a tutte le attività dirette e indirette che di fatto egli svolge in quanto membro di quella organizzazione. (E attinente al fare, es. colloqui, riunione di equipe, gestione dinamiche di gruppo, relazioni scritte, rapporti con le reti, rapporti istituzionali, programmi educativi individuali, rapporti con le famiglie ecc.) Ruolo previsto: ruolo a cui deve attenersi per svolgere i propri compiti, fissato da norme dell organizzazione (es. nel contratto) Ruolo atteso: relativo alle aspettative e ambizioni che ogni operatore persegue e alla cultura professionale che lo stesso porta all interno del sistema di lavoro. (esprimere i propri valori, le proprie conoscenze ed essere accettati) Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni

«Durante il percorso ho compreso che non basta fare bene solo il proprio lavoro, ma che è necessario attivarsi, essere partecipi, motivati, curiosi del lavoro, cercando di conoscere il più possibile

11 «Durante il percorso ho compreso che non basta fare bene solo il proprio lavoro, ma che è necessario attivarsi, essere partecipi, motivati, curiosi del lavoro, cercando di conoscere il più possibile il proprio servizio, le persone con cui si lavora, comprenderne i linguaggi, la storia, le relazioni, la mission.per avviarsi in un sentiero comune!» Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni

12 LAVORO FRONT LAVORO BACK Riguardano attività che l AS svolge direttamente con l utente come per esempio: 1. Ascolto 2. Progetti 3. Attività animative 4. Ecc. Sono tutte quelle attività che l AS svolge in modo non diretto con l utenza Esempio: 1. Coordinamento 2. Documentazione 3. Valutazione 4. Ecc.

13 PROCESSO DI LAVORO E considerata come una sequenza logico-temporale, attraverso cui l AS imposta il proprio lavoro e si suddivide per fasi: 1. ingresso 2. contatto 3. valutazione del caso 4. programma 5. attività 6. valutazione 7. fine

14 RUOLO DI COORDINAMENTO E GESTIONE SUPERVISIONE Il coordinatore è colui che sovraintende a tutto il processo lavoro, alla gestione delle attività, delle risorse umane e materiali, della costruzione di una rete, ecc.) Fa riferimento a un processo di riflessione critica su aspetti differenti di vario tipo come metodologico. relazionale, emotivo, organizzativo ecc., e ci si fa affiancare da una guida esperta

RELAZIONE D AIUTO È un rapporto interpersonale che si instaura tra una o più persone bisognose di risolvere un problema umano o sociale, e una o più persone capaci di intervenire nel modo adatto su

15 RELAZIONE D AIUTO È un rapporto interpersonale che si instaura tra una o più persone bisognose di risolvere un problema umano o sociale, e una o più persone capaci di intervenire nel modo adatto su quello specifico problema La RdA (aspetto fondamentale del processo d aiuto) è un rapporto interpersonale che si instaura tra un operatore (AS, Centri d Ascolto, Educatori, Psicologi, ecc.) e l utente/cliente/paziente. La RdA non si attiva spontaneamente. Essa va creata e sostenuta. È individuata come l elemento determinante nella costruzione di un contesto collaborativo con la persona.

16 COSTRUZIONE DI RETE AS come costruttore di rete, di processi di collaborazioni semplici e/o complessi (vedi caso Francesca) Enti pubblici e privati, soggetti differenti a seconda i casi

17 LAVORARE PER PROGETTI 1. Si producono servizi alle persone 2. Molteplicità di attori e di figure professionali 3. Molteplicità di tipologie organizzative, culture organizzative e culture professionali 4. Per rispondere meglio alla complessità dei fenomeni 5. Forte esigenza innovativa, di sperimentazione, di flessibilità, di creatività 6. Esigenza di sviluppare collaborazioni e partnership

18 RAPPORTI CON IL TERRITORIO/LAVORO CON LA COMUNITÀ Si è sviluppato sempre più l interesse al lavoro di comunità. Sviluppo locale e municipale Chiede all AS nuovo interventi sociali (per la pluralità di convivenze su uno stesso territorio per esempio) Comunità come realtà dinamica in continua trasformazione L AS deve conoscere il territorio (aspetti politici, sociali, culturali, associativi, ecc.)questi aspetti sono alla base per imprimere intenzionalità alle politiche sociali e governare il cambiamento

VALUTAZIONE Altra importante funzione del lavoro dell AS che è chiamato spesso a valutare, a fornire cioè un «giudizio» su un azione e/o più azioni

19 VALUTAZIONE Altra importante funzione del lavoro dell AS che è chiamato spesso a valutare, a fornire cioè un «giudizio» su un azione e/o più azioni che vengono svolte. Differisce a secondo se siamo all interno del processo di aiuto, o se stiamo parlando di politiche sociali, o ancora di servizi, ecc.

20 DOCUMENTAZIONE 1. E un processo di trasferimento di dati e informazioni. 2. E uno strumento che consente l esercizio della professione 3. Facilita i processi comuicativi 4. Lascia memoria 5. Garantisce Qualità e trasparenza del servizio 6. Ecc. Esempio: cartella sociale, relazione, verbali, ecc.

21 Riordino competenze: classificate/riordinate secondo il d.lgs. 106 del 2 agosto 2013 Ministero di Giustizia (Gazzetta Ufficiale n.223 del 23 settembre 2013) O O O O O Allegati al d.lgs Tab. A : indica 5 aree di competenza Relazionale Gruppi e comunità Didattico-formative Studio e ricerca Progettuale, programmatoria e di amministrazione dei servizi Tab. B: indica il valore di liquidazione, distinguendo tra casi semplici e complessi

22 Dal d.lgs 106/2013 tab A Area relazionale Singolo/Persona. Famiglia: interventi 1. Primo colloquio 2. Analisi della domanda e studio del caso 3. Mediazione familiare e dei conflitti 4. Visita domiciliare 5. Progetto d'intervento: elaborazione, stesura e relativo contratto 6. Consulenze, equipe, collaborazioni, coordinamento, valutazioni con referenti (scolastici, educativi, sanitari, psicologici, psicoterapeutici, legali, altro) 7. Ecc. Area gruppi e comunità Interventi 1. Incontro di lavoro con i committenti 2. Ricerca, raccolta, analisi e valutazione della documentazione e/o risorse 3. Conduzione riunioni 4. Mediazione sociale 5. Gestione di un progetto 6. Conduzione di un gruppo 7. Ecc.. Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni

23 Dal d.lgs 106/2013 tab A AREA DIDATTICO-FORMATIVA INTERVENTI 1. Analisi di fabbisogni formativi/programmazione di corsi di formazione 2. Docenza/formazione 3. Redazione di articoli, interventi editoriali in forma di rubrica periodica, testi 4. Organizzazione di attività di formazione 5. Convegni 6. Ecc. Area studio e ricerca Interventi 1. Programmazione ed organizzazione di uno studio o di una ricerca 2. Raccolta, analisi, elaborazione dati su una tematica con ipotesi di una o più ricerche 3. Monitoraggio, conduzione, gestione di uno studio o di una ricerca 4. Ecc. Unical 5 novembre dott.ssa Isabella Saraceni

24 Dal d.lgs 106/2013 tab A Area progettuale, programmatoria e di amministrazione dei servizi 1. Ideazione del progetto: analisi della domanda, studio dei bisogni, definizione degli obiettivi, individuazione delle risorse, scelta della metodologia 2. Realizzazione del progetto: gestione, monitoraggio e verifica del processo 3. Consulenza esperta nei processi di programmazione dei servizi sociali 4. Coordinamento di tavoli tecnici o di gruppi di programmazione dei servizi sociali e sanitari 5. Ecc.

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