TIPOLOGIE COSTRUTTIVE DELLE DISCARICHE Le tipologie di discariche possono essere riassunte in tre tipi:

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1 LE DISCARICHE

2 Sono siti controllati dove vengono stoccati i rifiuti per strati sovrapposti. Sulla base della tipologia possono essere identificati, secondo normativa italiana, due tipologie di rifiuti, rifiuti urbani e rifiuti speciali, ulteriormente classificabili secondo le caratteristiche di pericolosità in rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi. TIPOLOGIE COSTRUTTIVE DELLE DISCARICHE Le tipologie di discariche possono essere riassunte in tre tipi: a) Discariche in avvallamento: ricavate utilizzando vecchie cave dismesse b) Discariche in rilevato: partono dal piano campagna e si sviluppano in altezza c) Discariche in pendio: per riempimento di cavità ai piedi dei pendii spesso derivanti da cave dismesse Sulla base de irifiuti che vengono stoccati in discarica saranno necessari vari tipi di impermeabilizzazione e nel caso di presenza di materia organica, di sistemi di raccolta del percolato e di captazione/sfogo del biogas. L'impermeabilizzazione è un fattore cruciale nella realizzazione della discarica, al fine di poter mantenere intatte le caratteristiche dell'ambiente circostante e delle risorse naturali presenti. Altri fattori di significativa rilevanza nella realizzazione di una discarica sono: le caratteristiche del terreno di fondazione ( deve essere in grado di sorreggere il peso dei rifiuti che si andranno ad accumulare) e la stabilità dei versanti, che, se troppo acclivi, potranno essere soggetti ad instabilità. In questo caso restano comunque applicabili opere di contenimento e rinforzo sullo stile di quelle utilizzate nell aree franose (ill. 1).

3 Illustrazione 1: Esempio di consolidamento con materiale geosintetico IMPERMEABILIZZAZIONI Le metodologie di impermeabilizzazione usate possono essere di vario tipo e possono avere origine naturale, come ad esempio le argille, oppure origine artificiale, ad esempio materiali sintetici progettati appositamente e vi può essere anche una combinazione dei due sistemi. Le impermeabilizzazioni vanno messe tra uno strato e l altro di rifiuti e sul fondo della discarica. Il pacchetto di impermeabilizzazione utilizzato nelle discariche prevede la sovrapposizione di uno strato drenante molto permeabile (spessore almeno 50 cm) poggiante su una geomembrana (HDPE) posta al di sopra di uno strato impermeabile (spessore di almeno 100 cm con K < 10-7 cm/s). Il percolato viene convogliato, per evitare fuoriuscite, dallo strato drenante ad un pozzetto di raccolta, dove poi viene lasciato decantare e successivamente depurato. Come per l impermeabile, anche lo strato drenante può essere naturale oppure artificiale, costituito relativamente da sabbie-ghiaie o da materiali geocompositi, questi ultimi hanno il vantaggio di essere di piu facile reperimento, garantire una migliore stabilità dei versanti ed avere una migliore inerzia chimica. La discarica così impermeabilizzata diviene però zona di accumulo di biogas, derivante dalla decomposizione della sostanza organica, prevalentemente costituito da metano ed anidride carbonica. Per evitare la dispersione nel suolo o nell aria di questo gas, si effettuano dei pozzi di captazione, dai quali dipartono serie di tubi fessurati disposti a raggiera lungo tutto il corpo della discarica. La pressione presente facilità la captazione e la convogli azione del biogas in appositi siti dove viene eliminato tramite torcie di combustione. Se la discarica è sufficientemente grande, si possono anche realizzare impianti per lo sfruttamento e il riutilizzo del gas stesso.

4 Schema della struttura di una discarica Una volta completato lo stoccaggio massimo nella discarica, si avvia la procedura di sistemazione finale, essa comprende: ᄋ Interventi di riduzione delle infiltrazioni meteoriche al fine di ridurre la produzione del percolato ᄋ Controllo delle perdite del biogas ᄋ Recupero a verde dell area COPERTURA DELLA DISCARICA Terminata la capienza della discarica, essa viene ricoperta, tenendo conto degli eventuali assestamenti e valutando la topografia e le precipitazioni. Va scelto un opportuno suolo vegetale, generalmente leggermente acido in modo da contrastare l evaporazione del percolato e va effettuata un opportuna piantumazione, scegliendo essenze e specie adatte, considerando la vegetazione locale e tenendo presente dell elevata mortalità delle specie piantumate in discarica, a causa del terreno poco maturo e del soffocamento delle radici dovuto a perdite di biogas sfuggite alla captazione. A seconda della tipologia di discarica, rifiuti non pericolosi o rifiuti pericolosi, vengono effettuati ricoprimenti differenti. Nel primo caso si utilizza uno strato d'argilla, un rivestimento sintetico (geomembrana in HDPE) e un sistema di raccolta del percolato per prevenire eventuali perdite. Nel secondo caso invece un doppio strato di rivestimento impermeabile costituito da una geomembrana (rivestimento primario) e da una seconda con uno spesso strato di materiale argilloso compattato (rivestimento composito secondario).

5 In linea di massima la copertura può essere sintetizzata come segue: Strato superficiale, spessore > 1m, che favorisca lo sviluppo delle specie vegetali Strato drenante, spessore > 0,5 m, per impedire la formazione di un battente idraulico Strato impermeabile (k< 10-8 cm/s), spessore > 0,5 m (+ geomembrana per discariche rifiuti pericolosi) Strato di drenaggio del gas, spessore > 0,5 m Strato di regolarizzazione della superficie La copertura finale della discarica deve garantire l'isolamento tenendo conto degli assestamenti e deve essere realizzata tenendo conto della destinazione d'uso prevista. Dopo l'esercizio, andranno comunque mantenute attive le opere di captazione del biogas, nonché effettuati controlli con periodicità dipendente dalla tipologia di rifiuti contenuti, al fine di identificare tempestivamente eventuali perdite di percolato e contaminazione delle matrici ambientali dovute a danneggiamento e/o degrado degli strati di impermeabilizzazione. Una rete di piezometri opportunamente installati consentirà, sia in corso di esercizio, che al termine delle attività, la possibilità di effettuare tali controlli.

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