Procedure e percorsi vincolanti di presa in carico della persona con lesione al midollo spinale
|
|
- Pasquale Grassi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Gruppo di lavoro regionale su Protocollo Operativo tra Unità Spinale Unipolare (USU) e Strutture Territoriali Procedure e percorsi vincolanti di presa in carico della persona con lesione al midollo spinale Bozza di documento elaborato nell incontro del 31 Luglio 2008 alle ore 11:00 e revisione degli Uffici competenti della Regione Umbria Il Gruppo regionale si è posta la finalità di dare continuità e aggiornare il documento Procedure e percorsi di presa in carico della persona con lesione midollare formalizzato con DGR n. 193 del 27/02/2002 considerata la validità dello stesso nella organizzazione dei percorsi di presa in carico e continuità assistenziale. Il presente documento deve essere uno strumento agile, flessibile, facilmente applicabile e di aiuto e supporto agli operatori nel realizzare percorsi utili a mantenere al centro del processo di intervento sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale la persona con lesione al midollo spinale. La lettura dei bisogni della persone e le procedure sono ispirate all ICF per tutti i domini della salute e del benessere Sarà cura degli operatori sia dell USU che delle strutture territoriali condividere le metodiche di intervento sulla persona con lesione midollare e a tale scopo individuare periodici momenti di formazione ed approfondimento tecnico-scientifico. 1 Dati riferiti alla Struttura complessa Unità Spinale Unipolare Verifica dell utilizzo del precedente protocollo e dati di attività degli ultimi 3 anni [ol1] 2 Afferenza: Per i pazienti umbri con lesione al midollo spinale di origine traumatica e non, sin dall evento lesivo o sospetto tale[ol2], deve essere facilitata la presa in carico da parte dell Unità Spinale Unipolare (USU) dell Azienda Ospedaliera di Perugia. La presa in carico dei pazienti umbri con lesione al midollo spinale deve essere facilitata nella Struttura complessa Unità Spinale Unipolare (USU) dell Azienda Ospedaliera di Perugia. 3 Percorso in degenza: Il primo ricovero avviene in ospedale sede di DEA di II livello oppure reparto per acuti, a cui fa seguito l invio programmato all USU. Al momento dell ingresso in USU viene inviata la Comunicazione ricovero del paziente (Scheda 1 - Allegato1) a: MMG; Direzione del Distretto; Responsabile del Centro di Salute della Azienda USL di riferimento territoriale.
2 L équipe dell USU redige con il coinvolgimento della persona con lesione midollare e della famiglia il Progetto Individuale (PI). L obiettivo finale del Progetto Individuale (PI) è il raggiungimento della massima autonomia possibile ed indipendenza nel contesto di vita della persona con lesione midollare. Almeno 30 giorni prima delle dimissioni viene inviata al MMG e al Responsabile del Centro di Salute la Scheda Pre-dimissione (Scheda 2 - Allegato 2) che descrive la situazione sanitaria e sociale della persona ricoverata e richiede una riunione con l équipe territoriale 1 e il MMG. Il Responsabile del CdS attiva l équipe territoriale competente che si farà carico di coinvolgere i Servizi di base specialistici che necessariamente devono essere attivati nel percorso progettuale. Al fine di programmare in modo congiunto la dimissione e di condividere il Progetto Individuale viene formalizzata una riunione tra l équipe dell USU e l équipe territoriale. In questa riunione viene congiuntamente redatta la Scheda dimissione (Scheda 3 - Allegato 3). La Scheda dimissione sarà allegata e parte integrante della lettera di dimissione. 4 Percorsi post-dimissione Nel caso in cui si ravvisi la necessità del completamento dell iter riabilitativo intensivo/ambulatoriale l USU e l équipe territoriale concorderanno anche con il Responsabile del servizio/struttura riabilitativa territorialmente competente i tempi e le modalità del trattamento specialistico. [ol4]i percorsi territoriali post-dimissione seguono iter differenziati sulla base dei bisogni individuali e in riferimento alle diverse competenze da attivare. Le Unità Multidisciplinari Valutative territoriali (età evolutiva, età adulta, età geriatrica), costituiscono il punto unico di valutazione integrata sull appropriatezza dei progetti individuali che prevedono l attivazione di competenze e titolarità Istituzionali diverse e complesse. 5 Sviluppo dell intervento territoriale[ol5] Percorso n.1 Il PI si realizza a livello monodisciplinare allorché il bisogno è soddisfatto dall intervento di operatori di una singola disciplina clinica o assistenziale, il coordinamento e la realizzazione del percorso progettuale è affidato al case manager individuato dall èquipe territoriale del CdS competente. Percorso n.2 In presenza di bisogni complessi che necessitano di una valutazione multiprofesionale e multimensionale e quando le risposte da attivare devono essere pianificate con l intervento di più professionalità/servizi/strutture e/o con l attivazione di diverse tipologie di risposte socio-sanitarie, viene attivata, dal territorio l UMV distrettuale competente quale unico punto di valutazione Interistituzionale capace di ricomporre la frammentazione delle titolarità e competenze. L UMV, attraverso la classificazione delle condizioni di salute e della disabilità Checklist ICF e le scale di misurazione del livello di non autosufficienza, valuta l appropriatezza e fattibilità del P.I. Il P.I. verrà monitorato dal case manager/umv, la verifica dei risultati del PI verrà attuata in modo integrato dal Territorio in collaborazione con l USU che gestirà i follow up. programmati 1 Distretto: MMG/CdS/Serv. Riab.ne/Centro Riab.ne Intensiva
3 La valutazione degli esiti verrà effettuata con i seguenti indicatori di risultato: Numero di pazienti umbri con LM afferiti in USU sul totale degli umbri con LM; Tempo medio di presa in carico del paziente umbro con LM proveniente dal DEA/reparto per acuti; Tempo medio di degenza in USU;.... [ol6] 6 Formazione ed aggiornamento degli operatori Di questo nel gruppo non si è discusso. Potrebbe essere aggiunto nella riunione conclusiva di condivisione e approvazione del documento.
4 Il percorso della persona con lesione al midollo spinale ATTORI AZIONI STRUMENTI DEA Équipe USU RICOVERO Reparto acuti Ricovero USU Protocollo Reparto Acuti-USU Cartella clinica USU Persona + Famiglia Comunicazione ricovero al Territorio* Scheda 1 Comunicazione ricovero USU Progetto individuale Équipe USU + Territorio** Persona + Famiglia USU Piano di dimissione (30 gg prima) Dimissione Scheda 2 Scheda pre-dimissione Scheda 3 Scheda dimissione USU +Territorio** Progetto individuale Territorio Individuazione percorso 1 per complessità bisogni assistenziali 2 Case Manager Territoriale UMVDa Attivazione Progetto Individuale Valutazione Valutazione Appropriatezza Appropriatezza ICF + Scale Misurazione USL/Comune Privato Sociale Attivazione Attivazione risorse risorse Interistituzionali/comunitarie Interistituzionali/comunitarie Scheda UMVDa Monitoraggio **Territorio USU Verifica Follow-up Indicatori * MMG, Direzione Distretto, Resp. CdS -- **Distretto: MMG/CdS/Serv. Riab.ne/Centro Riab.ne Intensiva
5 Allegato 1 (Scheda 1) UNITÁ SPINALE UNIPOLARE Azienda Ospedaliera di Perugia Dirigente: Dr.ssa Renée Maschke Tel e Fax renee.maschke@ospedale.perugia.it Al Medico di Medicina Generale Direttore del Distretto. Responsabile Centro di Salute... COMUNICAZIONE RICOVERO Az. USL N.. Cognome. Nome M F Nazionalità.. Cittadinanza... Luogo di nascita.. Data.... Domicilio... Residenza... Data dell evento lesivo Causa.. Data di ricovero in Unità Spinale Unipolare. Diagnosi..... Assistente sociale: TeleFax.: Medico referente Data Il Dirigente. 6.1 Individuazione dell operatore di riferimento territoriale Cognome... Nome.. Servizio..Ruolo. Tel/fax (Si prega voler compilare la parte sovrastante e inviarla al fax ) Il trattamento dei dati è conforme ai sensi della L. 675/96 e succ. mod.
6 Allegato 2 (Scheda 2) UNITA SPINALE UNIPOLARE Azienda Ospedaliera di Perugia Dirigente: Dr.ssa Renée Maschke Tel e Fax renee.maschke@ospedale.perugia.it Al Medico di Medicina Generale Responsabile Centro di Salute.. Az. USL N.. SCHEDA PRE-DIMISSIONE Cognome. Nome Luogo di nascita.. Data.... Residenza... Diagnosi (e patologie preesistenti) ICD 10 Codice ICD. Codice ICD. Codice ICD.... Data di dimissione programmata... Riunione USU Territorio convocata il giorno / / alle ore... Data.. Il Dirigente.
7 1) Stato civile Celibe/nubile Convivente / Fidanzato Coniugato/a Separato/a Divorziato/a Vedovo/a Scheda Informativa[ol7] 2) Composizione nucleo familiare anagrafico Partner Fratelli/Sorelle Figli/figlie Genitori Altro (specificare)... 3) Presenza di rete parentale -amicale Partner Fratelli/Sorelle Figli/figlie Genitori Altri parenti Altri non familiari Nessuno 4) Persona di riferimento attuale. 5) Titolo di studio posseduto Mai andato a scuola Licenza elementare Licenza media Diploma di scuola media superiore Laurea Altro (specificare)... 6) Professione Casalinga Pensionato/a Operaio Impiegato Lavoratore autonomo Libero professionista Disoccupato Altro (specificare)...
8 7) Settore di occupazione Industria Agricoltura Commercio III settore Altro (specificare)... 8) Situazione previdenziale Invalido civile I.N.A.I.L. Altro 9) Procedure amministrative attivate Invalidità Civile L. 104/92 L. 68/99 L. 13/89 Scuola in ospedale Patente di guida Altro 10) Bisogni assistenziali/infermieristici attuali ) Piano Ausili Prescritto Autorizzato Fornito Carrozzina manuale Carrozzina elettrica per interni Carrozzina elettrica per esterni Cuscino antidecubito Letto Materasso Standing Sollevatore Altro [ol8] 12) Valutazione domiciliare programmata effettuata data Operatori. Presenza di barriere architettoniche NO SI Quali. Lavori iniziati NO SI Quali.
9 13) Livello di autonomia: - Alimentazione: - Igiene personale: - Vestizione: Autonomia - Trasferimenti: Autonomia - Deambulazione: - Gestione delle funzioni autonome a) Vescica b) Intestino 14) Prima ipotesi valutativa di progetto individuale [ol9]
10 (Scheda 3) UNITÁ SPINALE UNIPOLARE Azienda Ospedaliera di Perugia Tel e Fax renee.maschke@ospedale.perugia.it Allegato 3 AZIENDA USL n... dell UMBRIA SCHEDA DIMISSIONE Sig./Sig.ra... Dimissione programmata per il 1) Ipotesi valutativa di progetto individuale 2) Necessità assistenziali al domicilio: Presenza familiari No Si Quali... Altre persone di riferimento No Si Quali... Assistenza domiciliare Si NO Modalità. Assistenza infermieristica Si NO Modalità. ADI Si NO Modalità. Contributi economici Si NO Quali... Trasporto Si NO Modalità.... Note..... [ol10]
11 3) Barriere domiciliari: Casa accessibile Casa parzialmente accessibile Casa non accessibile Note. 4) Inserimento in Struttura SI NO Quale.. 5) Scuola/Lavoro Percorso scolastico SI NO modalità..... Percorso lavorativo SI NO modalità... [ol11] 6) Ausili e Presidi Forniti Prescritti.. Ordinati [ol12] 7) Piano Ausili Prescritto Autorizzato Fornito Carrozzina manuale Carrozzina elettrica per interni Carrozzina elettrica per esterni Cuscino antidecubito Letto Materasso Standing Sollevatore Altro [ol13] 8) Procedure amministrative attivate Invalidità Civile L. 104/92 L. 68/99 L. 13/89 Scuola in ospedale Patente di guida Altro 9) Bisogni assistenziali/infermieristici attuali....
12 .. 10) Livello di autonomia: - Alimentazione: - Igiene personale: - Vestizione: Autonomia - Trasferimenti: Autonomia - Deambulazione: - Gestione delle funzioni autonome a) Vescica b) Intestino 11) Programma assistenziale NO SI
13 12) Programma riabilitativo NO SI 13) Problemi specifici NO SI [ol14] Data.. Firme
è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?
IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda
DettagliI PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione
I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione Dott. Lorenzo Antonio de Candia Direttore Dipartimento Medicina Fisica
DettagliLa Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura
La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura L Organizzazione dell Assistenza territoriale agli Anziani nei sistemi sanitari regionali
DettagliIL PERCORSO ORTOGERIATRICO
Direzione Infermieristica e Tecnica IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Bologna, 26 novembre 2010 Sandra Nocciolini Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia Traumatologia LA FRATTURA DI FEMORE IN ETA SUPERIORE
DettagliSCHEDA PRESA IN CARICO PER LA SPERIMENTAZIONE DELLA NUOVA CARTA ACQUISTI
SCHEDA PRESA IN CARICO PER LA SPERIMENTAZIONE DELLA NUOVA CARTA ACQUISTI a) Sezione I - Anagrafica b) Sezione II - Analisi della domanda c) Sezione III - Progetto personalizzato 1 SEZIONE I - ANAGRAFICA
DettagliScheda Progetto Sociale Individualizzato
Scheda Progetto Sociale Individualizzato Assistente sociale a cui è affidato il caso Data della presa in carico / / Soggetto inviante Cognome Nome Genere M F Data di nascita / / Codice Fiscale** Stato
DettagliPiano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio
Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2014 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni
DettagliL integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi
L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio
DettagliDonatella Ravaglia Assistente Sociale Unità Spinale Ospedale Montecatone
Donatella Ravaglia Assistente Sociale Unità Spinale Ospedale Montecatone CENTRALE OPERATIVA 118- BOLOGNA SOCCORSO PRONTO SOCCORSO EMERGENZA TERRITORIALE OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA : PS, RIANIMAZIONE,
DettagliStrumenti per il progetto individuale in Unità Spinale dal bisogno di cura, alla cura del bisogno. L esperienza di Montecatone
Strumenti per il progetto individuale in Unità Spinale dal bisogno di cura, alla cura del bisogno L esperienza di Montecatone Convegno Cnopus 13 novembre 2010 Ospedale di Montecatone 150 posti di degenza
DettagliIntroduzione di ICF in Unità Spinale: l'esperienza di Montecatone R.I.
Introduzione di ICF in Unità Spinale: l'esperienza di Montecatone R.I. dott.ssa S. China Unità Spinale Montecatone Rehabilitation Institute Montecatone di Imola (BO) ICF Core-set (Weigl et al, 2004) Sono
DettagliI percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione
DettagliRedazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette
PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO
DettagliREGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie)
REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) FASE 1 Accoglimento della domanda a. Accoglimento della domanda da parte del Distretto Socio Sanitario
DettagliGestione Cure Intermedie: Unità Valutativa Integrata Interaziendale Distretto n. 7 e INRCA di Ancona
Gestione Cure Intermedie: Unità Valutativa Integrata Interaziendale Distretto n. 7 e INRCA di Ancona Elisabetta Esposto 1, Riccardo Luzi 2, Patrizia Di Emidio 3, Vincenzo Rocchia 4, Letizia Lancioni 4,
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO DEI PROGETTI DI PRESA IN CARICO
Direzione Generale per l'inclusione e le politiche sociali SCHEDA DI MONITORAGGIO DEI PROGETTI DI PRESA IN CARICO a) Sezione I - Anagrafica b) Sezione II - Progetto personalizzato 1 SEZIONE I ANAGRAFICA
Dettagliai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,
Il sottoscritto STOCCO SABRINA ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON ha
DettagliOSPEDALIZZAZIONE DOMICIALIARE: PERCORSO AGEVOLATO E PROTETTO AI SERVIZI OSPEDALIERI PER PAZIENTI SEGUITI A DOMICILIO OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE:
Pagina 1 di 7 OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE: REV. DATA Redatto da: Emesso da: Approvato da: 0 28.10.2011 Gruppo interdisciplinare aziendale Staff Direzione Sanitaria Direttore Sanitario Firma Firma Pagina
DettagliMaria Grazia Proietti Responsabile SSD Geriatria / LDPA
Maria Grazia Proietti Responsabile SSD Geriatria / LDPA NUMERI VITA MEDIA IN ITALIA : M 80,1 F 84,7 anni Nel 2030 il 21x1000 sara ultranovantenne Nel 2050 il 30% della popolazione > 65 anni numero di anziani
DettagliPLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO
\ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE
DettagliDISTRETTO DI PARMA REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE
DISTRETTO DI PARMA REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE Approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 32/2008 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO: - La Deliberazione
DettagliDistretto n.2 dell Assisano. Protocollo operativo ATTUAZIONE LINEE REGIONALI DI INTERVENTO PER L EMERGENZA CALORE ESTATE 2008
Distretto n.2 dell Assisano Protocollo operativo ATTUAZIONE LINEE REGIONALI DI INTERVENTO PER L EMERGENZA CALORE ESTATE 2008 I SOGGETTI DESTINATARI I soggetti destinatari sono le persone che presentano
DettagliPROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART.
PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. 26 VALUTAZIONI DI IDONEITA AL RICOVERO VALUTAZIONI INERENTI IL PERCORSO
DettagliCentro Diurno Disabili Adulti
DISTRETTO SOCIO - SAN ITAR IO RM CAPRANICA GALLICANO SAN VITO NEL LAZIO ROMANO CASTEL SAN PIETRO ZAGAROLO ROCCA DI CAVE SAN CESAREO PALESTRINA CAVE GENAZZANO /G5 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM/G5 Tra i comuni
DettagliLa continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006
La continuità assistenziale fra ospedale e territorio Modena 21 settembre 2006 Continuità assistenziale definizioni continuità della cura coordinazione della cura piano di dimissione case management integrazione
DettagliCOD. PRATICA: Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 30/11/2015
Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 1411 DEL 30/11/2015 OGGETTO: Linee di indirizzo vincolanti per il percorso diagnostico terapeutico assistenziale riabilitativo del
DettagliPRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative
PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione
DettagliLa Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA
La Rete dei Servizi Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA Residenze Sanitarie Assistenziali La RSA è una struttura extraospedaliera finalizzata a fornire
DettagliAlla Cortese attenzione del DSM/CSM
Alla Cortese attenzione del DSM/CSM Proposta di inserimento in SRP da parte di Professionisti Privati Ove presenti più risposte, selezionarne SOLO UNA se non altrimenti indicato Nome e Cognome A. DATI
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
Dettaglib) Minori in fase terminale di malattia allo scopo di fornire le cure palliative appropriate.
Allegato A Linee guida per l attivazione del servizio di Cure Domiciliari nelle Aziende Sanitarie Locali della Regione Piemonte relativamente ai soggetti in età evolutiva. La D.G.R. 41/2002 definisce le
DettagliPROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA
Rev.: 0 Pag. 1/6 PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE INFERMIERE REFERENTE PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA REV. DATA REFERENTI DOCUMENTO AUTORIZZAZIONI REDATTO APPROVATO Direttore
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliUNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO 1/9 Premessa Il Dipartimento Medico ha il compito di garantire l erogazione di prestazioni sanitarie e assistenziali di base e di alta complessità diagnostico-terapeutica
DettagliLa presa in carico delle persone con mielolesione nelle regioni italiane: implementazione dei percorsi di cura integrati e degli strumenti di gestione
La presa in carico delle persone con mielolesione nelle regioni italiane: implementazione dei percorsi di cura integrati e degli strumenti di gestione Metodologia per l analisi dei costi sanitari nelle
DettagliL UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA
L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA Reggio Emilia 11-12 Dicembre 2008 L Azienda USL di Forlì a partire
DettagliRelatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA
Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione
Dettaglinel percorso di Bruna Galletti Elena Graziani
Dalla valutazione congiunta alla presa in carico integrata... nel percorso di Dimissione Protetta Bruna Galletti Elena Graziani CASO DEL SIG. L.E Il Sig. dopo un ricovero in regime di acuto viene trasferito
DettagliREGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze
Allegato A) REGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze DEFINIZIONE E COMPETENZE L UVM è un articolazione operativa della zona-distretto,
DettagliLA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE
LA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE 23 MAGGIO 2012 BOLOGNA Relatore: Penna Pietro Giuseppe MMG Referente d area Hospice e Case Protette Nel 1989 nasce nell area Nord della provincia di Reggio
DettagliPROGETTO INDIVIDUALIZZATO
All.3 PROGETTO INDIVIDUALIZZATO SOCIO SANITARIO SOCIO - ASSISTENZIALE PREMESSA L anno duemila. giorno alle ore presso la/le seguente/i figura/e professionale/i : in qualità in qualità in qualità in qualità
DettagliSEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica
SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica Il PDTA nelle demenze: una proposta innovativa Intervento dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Dipartimento Assi Brescia 16 Dicembre 2011 dal progetto regionale alla
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliANNO FONDO STATALE FONDO REGIONALE TOTALE
REGIONE PIEMONTE BU28 11/07/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 17 giugno 2013, n. 9-5949 Fondo statale per le non autosufficienze, annualita' 2013. Redazione e approvazione "Programma attuativo"
DettagliADHD in Regione Emilia-Romagna
ADHD in Regione Emilia-Romagna Milano, 14 dicembre 2016 Paolo Soli Regione Emilia-Romagna Con la collaborazione di Francesca Ciceri e Michela Cappai Dati Flusso SINPIAER Alessio Saponaro Utenza NPIA 2015
DettagliContenuti CONSENSUS CONFERENCE. Andrea Mortara Andrea Di Lenarda. 1. Modelli di gestione esistenti
CONSENSUS CONFERENCE Contenuti 1. Modelli di gestione esistenti La struttura, l organizzazione e il percorso di cura Il target di paziente da gestire (capitoli consensus) Ruolo dell ASL e dei Distretti
DettagliL identificazione precoce in ospedale Applicazione di interrai Contact Assessment nel protocollo di dimissione protetta.
L identificazione precoce in ospedale Applicazione di interrai Contact Assessment nel protocollo di dimissione protetta Tiziana Bacelli Direzione regionale Salute e Coesione sociale Servizio Mobilità sanitaria
DettagliGESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?
GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale
DettagliRIABILITAZIONE TERRITORIALE CENTRO DI RIABILITAZIONE GLOBALE DIURNO PER PERSONE CON DISABILITÀ FISICA, PSICHICA E SENSORIALE
È una struttura sociosanitaria territoriale a carattere diurno rivolto a persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale di grado medio o medio-grave, in età post-scolare o a giovani adulti, che fornisce
DettagliIl PDTA dell ASL di Brescia per una gestione innovativa di pazienti e caregiver
Convegno Brescia e le Demenze: un modello clinico ed organizzativo Il PDTA dell ASL di Brescia per una gestione innovativa di pazienti e caregiver Intervento Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Dipartimento
DettagliRELAZIONE SOCIALE PER RICHIESTA L.104/92
Cari colleghi/e Presentiamo di seguito una bozza di possibile relazione sociale utile a permettere una miglior e più pertinente valutazione, in sede di Commissione di Invalidità, delle richieste di legge
DettagliManifesto del Lavoro in Equipe in Unità Spinale Unipolare. Revisione del 2011 a cura degli Operatori Professionali del CNOPUS
Manifesto del Lavoro in Equipe in Unità Spinale Unipolare Revisione del 2011 a cura degli Operatori Professionali del CNOPUS Assisi 7/8 Dicembre 1996 FORMULAZIONE DEL MANIFESTO PROFESSIONALE Il Lavoro
DettagliLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI
LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI GIAMPIETRO GASPARINI U O C Oncologia Medica A.C.O. San Filippo Neri Roma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA:OBIETTIVI Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimento
DettagliProgetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE
Progetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE L infermiere Case Manager (ICM) E una figura chiave per la presa in carico dei pazienti cronici/fragili che agisce
Dettagli9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali
9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali in pneumologia: l accesso domiciliare
DettagliComunità terapeutica «Il Melograno»
Comunità terapeutica «Il Melograno» Piano nazionale per la salute mentale 2013 Nel documento «Piano Nazionale di A zioni per la SaluteMentale-PANSM- elaborato dal gruppo interregionale salute mentale (GISM)
DettagliAccoglienza Medica Avanzata per i Disabili
PROGETTO DAMA Accoglienza Medica Avanzata per i Disabili Maria Cristina Cocchi DISTRETTO PIANURA EST 1 Premessa Il Progetto DAMA è un modello assistenziale 'intorno' al disabile grave ed è un modello di
DettagliCRITERI DI ORGANIZZAZIONE DELLE UNITA ASSISTENZIALI A GESTIONE INFERMIERISTICA
CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DELLE UNITA ASSISTENZIALI A GESTIONE INFERMIERISTICA ORVIETO 3 Dicembre 2004 Daniela Bosco IL CONTESTO: DIRETTIVA RER 1455/97 STANDARD P.L. 0.7 1 PER MILLE LDPARE PRINCIPIO: OFFERTA
DettagliADI : assistenza domiciliare integrata
ADI : assistenza domiciliare integrata Esperienze di 25 anni di attività, 6 anni di attività ADI minori Maurizio Marzegalli, Angelo Mainini ADI : da semplici prestazioni a servizio a malati complessi e
DettagliAmbulatorio Infermieristico Telemedicina
Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Dott. Orsatti Vincenzo Direttore N.O.D. Distretto n. 1 ASL 2 Abruzzo Dott. Falasca Pasquale Responsabile U.O. Integrazione Ospedale Territorio ASL 2 Abruzzo IL
DettagliImplementazione buone pratiche di fine vita
Implementazione buone pratiche di fine vita ESPERIENZA UNITA OPERATIVA MEDICINA SEZIONE POST-ACUTI OSPEDALE DI PAVULLO NEL FRIGNANO (MO) MONICA MARIANI - GIOVANNI CARRIERI Buone pratiche di fine vita Ospedale
DettagliLe case della salute
La riorganizzazione delle cure primarie Le case della salute nella Regione Emilia Romagna e nell az. USL di Reggio Emilia M. Pinotti, 06.02.2013 1 Le case della salute in Emilia Romagna Presidio del Distretto
DettagliPROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE
PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE Allegato 2. Dipartimento di Salute Mentale e Unità Operativa Disabilità Età Adulta INTRODUZIONE Il protocollo muove dall esigenza di fornire alcune linee guida operative per
DettagliIl percorso assistenziale della SLA in regione Emilia Romagna: aspetti
Il percorso assistenziale della SLA in regione Emilia Romagna: aspetti di integrazione sociosanitaria Luigi Mazza SERVIZIO INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA E POLITICHE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA BENEFICIARI
DettagliLa Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative
Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180
DettagliLa Casa della Salute in Emilia Romagna
Gestire la salute al di fuori degli ospedali: reti, spazi e pratiche di cura Trento, 20 marzo 2015 La Casa della Salute in Emilia Romagna Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Dipartimento di Studi
DettagliALLEGATO 7. Nome del Servizio / progetto: ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA PER DIVERSAMENTE ABILI
ALLEGATO 7 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi Ambito N.17 Codice Area Intervento: 5.2 (il codice deve corrispondere a quello indicato nelle schede 3.3) Area di intervento: DISABILI Progetto
DettagliI luoghi dell integrazione: PUA e UVM
SEMINARIO L integrazione sociosanitaria e il Punto Unico di Accesso. Strumenti per la presa in carico delle persone fragili e non autosufficienti 8 maggio 2012 I luoghi dell integrazione: PUA e UVM Paola
DettagliKnocking on patient s door Le azioni prioritarie per far decollare le cure a casa
Le azioni per fasi di processo In base ai bisogni rilevati dalla Survey e alla definizione delle fasi di processo, si sono definiti gli obiettivi strategici attorno ai bisogni del paziente, per l attivazione
Dettaglipiù anziani, più ammalati, più soli
LE NUOVE CURE DOMICILIARI: GLI ATTORI DEL SISTEMA un percorso per crescere e migliorare insieme Monza, 29 marzo 2014 Dr. Carlo Castiglioni EROGATORI PER UNA SANITA IN MOVIMENTO DAL VECCHIO AL NUOVO MILLENNIO
Dettagli- la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell Assemblea generale delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948;
PROTOCOLLO ORGANIZZATIVO PER LA GESTIONE DI DIMISSIONI OSPEDALIERE PROBLEMATICHE RIGUARDANTI CITTADINI STRANIERI PRIVI DI RESIDENZA, PRESENTI SUL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI MODENA Visto: - la legge
DettagliTavola rotonda Il paziente oncologico fragile: in quale contesto bisogni e risposte si incontrano?
Tavola rotonda Il paziente oncologico fragile: in quale contesto bisogni e risposte si incontrano? Modelli integrati di assistenza tra appropriatezza e sostenibilità 06 aprile 2017 Loredana Luzzi Agenda
DettagliPercorso scompenso cardiaco secondo Chronic Care nella zona montana: a che punto siamo, quali sono i problemi e quali le prospettive di sviluppo.
Percorso scompenso cardiaco secondo Chronic Care nella zona montana: a che punto siamo, quali sono i problemi e quali le prospettive di sviluppo. Scompenso cardiaco Lo scompenso cardiaco rappresenta una
DettagliLa Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione.
La Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione. Fabia Franchi Responsabile Servizio Assistenziale, Tecnico e Riabilitativo Dipartimento Cure Primarie Az
DettagliUNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA
UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità
DettagliLa procedura Dimissioni Protette ULSS 3 e l informatizzazione del percorso
L integrazione dei servizi per la continuità assistenziale della persona fragile 29 novembre 2016 12 dicembre 2016 La procedura Dimissioni Protette ULSS 3 e l informatizzazione del percorso Assistente
DettagliPROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Allegato A
PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Allegato A Redatto a cura dell'ats Brescia Direzione Sociosanitaria Dipartimento PIPSS Attraverso il Servizio
DettagliL appropriatezza dei servizi sanitari e l opzione per la non autosufficienza di fronte ai tagli di risorse finanziarie
Genova, 23 ottobre 2012 Anziani e disabili: per un approccio riabilitativo alla non autosufficienza L appropriatezza dei servizi sanitari e l opzione per la non autosufficienza di fronte ai tagli di risorse
DettagliCARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016
CARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016 A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata L'ADI è un modello di cura domiciliare caratterizzata dall'azione integrata e coordinata di operatori sanitari e sociali a domicilio,
DettagliREGIONE UMBRIA DEFINIZ.NE PERCORSI ASSISTENZIALI TRA REPARTI PER ACUTI DELLA RETE OSPEDALIERA REGIONALE E STRUTTURE RIABILITATIVE.
Cod. DX06140188 Modulo M/3 REGIONE UMBRIA OGGETTO: DEFINIZ.NE PERCORSI ASSISTENZIALI TRA REPARTI PER ACUTI DELLA RETE OSPEDALIERA REGIONALE E STRUTTURE RIABILITATIVE. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
DettagliPROTOCOLLO PER IL TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE ALL INTERNO E ALL ESTERNO DELL AZIENDA
Versione n.01 del 18/06/2010 Pagina 1 di 11 PROTOCOLLO PER IL TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE ALL INTERNO E ALL ESTERNO DELL AZIENDA Redazione / Aggiornamento Verifica / Approvazione Autorizzazione alla diffusione
DettagliScheda per la redazione del Progetto
ALLEGATO A Scheda per la redazione del Progetto 1. RIFERIMENTI Ambito territoriale: n. 17 SAN SEVERINO MARCHE / MATELICA Referente territoriale per i servizi di sostegno alla famiglia: Cognome Valeriani
DettagliL ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità
L ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità garantendo continuità assistenziale durante tutto il percorso gravidanza, parto, puerperio
DettagliPDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).
ASSICURARE LA PRESA IN CARICO DELL ASSISTITO NELL INTERO PERCORSO ASSISTENZIALE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PRESTAZIONI AL PAZIENTE, STRETTAMENTE CORRELATA ALL EXPERTISE CLINICA E AD UNA ADEGUATA ORGANIZZAZIONE
DettagliQuestionario AUDIT CIVICO livello 3 Cure Primarie Modulo A (per la Direzione Sanitaria di Distretto)
Questionario AUDIT CIVICO livello 3 Cure Primarie Modulo A (per la Direzione Sanitaria di Distretto) Azienda Sanitaria:. Distretto:... Data:... AUDIT CIVICO L Audit civico prevede la trattazione di quattro
DettagliCurriculum Vitae. Informazioni Personali. Titoli di Studio. Professionali ed Esperienze Lavorative
Curriculum Vitae Informazioni Personali Nome e Cognome FERRUCCIO PASCALI Data di nascita 28.6.1953 Qualifica DIRIGENTE PSICOLOGO Amministrazione ASL LECCE Incarico attuale -DIRIGENTE PSICOLOGO PRESSO LA
DettagliREGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD)
COMUNE DI CANEGRATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD) PREMESSA Il presente Regolamento disciplina il Servizio di Assistenza Domiciliare (di seguito denominato SAD) nel rispetto
DettagliAzienda USL 12 Viareggio UO di RIABILITAZIONE
Azienda USL 12 Viareggio UO di Dott.ssa Stefania RIABILITAZIONE Sarno FUNZIONALE Coordinatore UORF Lido di Camaiore 25 giugno 2015 RESPONSABILI DELLE ATTIVITA DI RIABILITAZIONE AMBULATORIALE E NUMERI UTILI:
DettagliGli strumenti operativi per la ri-organizzazione dell ospedale per intensità delle cure e complessità assistenziale 29 Marzo 2012.
Gli strumenti operativi per la ri-organizzazione dell ospedale per intensità delle cure e complessità assistenziale 29 Marzo 2012 Isabella Giusepi 1 Agenda Coerenza della risposta idonea al bisogno di
DettagliREGIONANDO 2000 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA REGIONALE DELLA SANITÀ
REGIONANDO 2000 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA REGIONALE DELLA SANITÀ CERTIFICAZIONE ANNUALE DELLA QUALITÀ SU PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO. Le lesioni da decubito (LD) sono
DettagliOrganizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan
Organizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan Organizzazione del reparto Geriatria è una struttura specializzata per la diagnosi e cura del paziente geriatrico acuto, subacuto e cronico riacutizzato,
DettagliX CONGRESSO REGIONALE CARD PUGLIA IL PATTO PER LA SALUTE TRA COSTI STANDARD, LEA E QUALITA PERCEPITA, VIAGGIO TRA PROPOSTE ED ESPERIENZE INNOVATIVE
X CONGRESSO REGIONALE CARD PUGLIA IL PATTO PER LA SALUTE TRA COSTI STANDARD, LEA E QUALITA PERCEPITA, VIAGGIO TRA PROPOSTE ED ESPERIENZE INNOVATIVE 16/17 aprile 2015 -Polignano a Mare LA RIABILITAZIONE
DettagliPiano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute AZIONI 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni 2)
DettagliIntensità di cura: esperienza delle UU.OO di Medicina Interna di Trento e Rovereto
Intensità di cura: esperienza delle UU.OO di Medicina Interna di Trento e Rovereto Stefano Toccoli Ilaria Nannini IX Congresso Nazionale ANIMO Bologna, 11 maggio 2014 I sottoscritti STEFANO TOCCOLI e ILARIA
DettagliALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 4588 del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 Linee di indirizzo per la definizione delle attività dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D)
DettagliI percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori
I percorsi della Regione Toscana a supporto della salute dei minori Laura Giglioni Regione Toscana Direzione Generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale Direzione Generale Diritti di Cittadinanza
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo ROBERTA CHIESA Telefono 030/3998531 Fax 030/303300 E-mail direttore.sociosanitario@asst-spedalicivili.it
Dettagli9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica
9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 L'Agenzia di Continuità Ospedale- Territorio: un progetto provinciale per la presa
DettagliVISITARE A CASA E VISITARE LA CASA: COME SI FA?
CORSO NAZIONALE SIMFER RIABILITARE (L)A CASA: La Medicina Fisica e Riabilitativa territoriale e domiciliare nel continuum ospedale-territorio 21-22-23 novembre 2013 Monastier (TV) VISITARE A CASA E VISITARE
Dettagli