Lo sviluppo di nuovi modelli di residenzialità in psichiatria: un patto per la salute mentale
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- Giuliana Nicolosi
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1 Convegno: Una nuova frontiera dell integrazione sociosanitaria: il ruolo dei Comuni per la residenzialità leggera in psichiatria Lo sviluppo di nuovi modelli di residenzialità in psichiatria: un patto per la salute mentale Mauro Percudani Dipartimento Salute Mentale A.O. G. Salvini - Garbagnate Milanese Milano, 18 Novembre 2009
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3 Piano Regionale Salute Mentale (dgr 7/17513 del 17 Maggio 2004) Obiettivi strategici Promuovere l integrazione tra i soggetti istituzionali (sanitari e sociali) e non istituzionali (pubblici e del privato sociale) che concorrono alla tutela della salute mentale (OCSM) Ridefinire i percorsi di cura sul territorio e i modelli clinicoorganizzativi della residenzialità Introdurre flessibilità nei meccanismi organizzativi e gestionali attraverso modelli di collaborazione con soggetti non istituzionali (associazioni, cooperative, terzo settore) Promuovere la qualità dell assistenza Valorizzare le diverse figure professionali che operano nei DSM attraverso percorsi di formazione
4 Piano Regionale Salute Mentale (dgr 7/17513 del 17 Maggio 2004) Attivare una funzione di coordinamento nelle macroaree territoriali - Organismo di coordinamento per la salute mentale Riorganizzare i modelli di assistenza - Ridefinire i percorsi di cura - Riqualificare la residenzialità - Attivare programmi innovativi
5 Residenzialità psichiatrica: criticità Disomogeneità della presenza delle SR e dei posti letto nel territorio regionale Prevalenza di posti letto di alta assistenza Tendenza ad un utilizzo dei posti letto a livello locale Scarsa differenziazione tra i bisogni di tipo sanitario e i bisogni di tipo assistenziale Scarso collegamento tra il momento residenziale di assistenza e il progetto territoriale
6 REVISIONE DEL SISTEMA RESIDENZIALITÀ: da strutture-contenitori a programmi di cura I principi guida svolti: Personalizzazione: il PTR - Progetto Terapeutico Riabilitativo, elaborato in coerenza con il PTI Differenziazione funzionale SR: livello di intervento terapeutico-riabilitativo grado di intensità assistenziale offerto Definizione della durata e intensità riabilitativa dei programmi: alta, media, bassa intensità Identificazione di tre principali aree funzionali: riabilitativa, assistenziale, residenzialità leggera
7 Residenzialità Leggera Modello innovativo di residenzialità psichiatrica che si colloca come una realtà intermedia tra territorialità e residenzialità attraverso la compresenza di competenze sanitarie (riabilitative) e sociali (legate al diritto di cittadinanza) Indicata per pazienti clinicamente stabilizzati ma in situazioni sociali precarie sotto l aspetto relazionale, familiare e ambientale, che non si adattano ad un domicilio proprio e per i quali una residenza comunitaria offre un essenziale supporto al vivere
8 Il bisogno di residenzialità leggera Risposta al bisogno di completamento del percorso riabilitativo per pazienti con un grado di autonomia intermedia che potrebbero essere inseriti in piccoli nuclei comunitari siti in case o appartamenti. Pazienti con bisogni differenti e divenuti, pur in grado diverso, più idonei all autoconservazione, ma non del tutto emancipati: persone che hanno goduto i frutti della riabilitazione, e che talvolta vivono proprie angosce psicotiche o bisogni di ritiro relazionale.
9 Programmi di residenzialità leggera Programmi rivolti al sostegno dell autonomia acquisita dal soggetto e definiti sulla base dei bisogni dei singoli utenti Programmi sanitari la cui attuazione è garantita da soggetti accreditati per attività di psichiatria Assimilabili ai programmi di media/bassa intensità riabilitativa, comprendono un ampio spettro di attività possibili, con particolare attenzione agli interventi di rete sociale
10 Residenzialità leggera: sanitario e sociale I programmi di residenzialità leggera, per essere realizzati, si devono basare sul reperimento di opportune soluzioni abitative attraverso forme idonee di sostegno sociale, da individuare con il concorso degli Enti coinvolti negli Organismi di Coordinamento per la Salute Mentale Parte sanitaria: programma riabilitativo, lavoro di rete, presenza di operatori in alcuni momenti della giornata; Parte sociale: soluzioni abitative, fruizione dei diritti di cittadinanza
11 Modalità di attivazione programmi r. l. DGR 4221/2007 Progetto proposto da parte di una A. O. o Ente gestore - accreditato e a contratto x attività di psichiatria - alla ASL, che valuta su parere OCSM Stipula contratto con la ASL: quota sanitaria, con tariffa di 45 (non include mmg e specialistica) Quota sociale : da stabilire in accordo con gli Enti locali Tipologia abitazioni civili - max 5 p. l. x 2 Personale e presenze per l attuazione del progetto individuale previsto (= PTR) Invio e verifiche: UOP - CPS titolare del PTI Lavoro con Comuni e Piani di Zona impegno!
12 ATTUALITÀ Criteri, gestione, risorse: la residenzialità leggera come attività ordinaria inserita nel contratto con la ASL (ribadita dalla DGR Regole 2009) La DGR 7861 del Determinazioni in ordine alla residenzialità leggera in psichiatria con: - i requisiti autorizzativi minimi organizzativi e strutturali: v. progetto individuale, interventi, personale, tipologia case - I programmi specifici demandati al contratto ASL - Tariffa / quote La collaborazione con la ASL e con gli altri DSM della macroarea nell ambito dell Organismo di Coordinamento per tutti gli aspetti di integrazione, con i Comuni e i Piani di Zona e i loro ruoli
13 Dati regionali implementazione RL pazienti in programmi RL: tot. n (1 quadr.): tot. n. 166 Incremento del 30% ASL coinvolte: n. 11 Oltre 60% maschi Quasi 50% < 45 a. Circa 60% schizofrenia Programmi e interventi coerenti Milano città programmaz. 2009: n.156 utenti
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