RELAZIONE DESCRITTIVA DEL PASSAGGIO PER PESCI

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2 RELAZIONE DESCRITTIVA DEL PASSAGGIO PER PESCI Oggetto: Comune: Località: Richiedente: Riattivazione della centrale idroelettrica La Fabrique Gignod La Fabrique Cooperativa Elettrica Gignod (CEG) 1 PREMESSA La presente relazione illustra la progettazione del passaggio per l ittiofauna nell ambito della realizzazione dell opera di presa dell impianto idroelettrico della società Cooperativa Elettrica Gignod. Nel seguito verrà quindi illustrata la soluzione prospettata per la traversa in esame, dettagliando la tipologia di passaggio ed il relativo dimensionamento, basato sui dati tecnici di rilievo. 2 CARATTERIZZAZIONE ITTICA DEL SITO Come evidenziato nella relazione Analisi ambientali sul torrente Artanavaz (Comune di Etroubles e Allein) redatta dallo studio Eaulogie s.r.l. di Aosta e presentata in sede di VIA, il pescato nella zona di interesse è rappresentato principalmente da trote fario di ceppo atlantico. 3 PORTATE Durante la fase sperimentale, di durata quinquennale, necessaria a determinare i valori di Deflusso Minimo Vitale (DMV) da rilasciare a valle dei punti di prelievo dell impianto idroelettrico La Clusaz, la società Cooperativa Elettrica Gignod dovrà rilasciare in alveo 308 l/s per il torrente Artanavaz e 140 l/s per il torrente Menouve, costanti durante tutto il periodo dell anno (come da proposta di Deliberazione del ). Poiché le opere di presa dell impianto La Clusaz si trovano entrambe a monte di quella dell impianto La fabrique, per quest ultimo è stato considerato, in questo momento, un DMV costante dato dalla somma dei precedenti e dunque pari a 448 l/s. Pagina 1 di 6

3 4 INDIVIDUAZIONE DELLA MIGLIORE TIPOLOGIA RISPONDENTE ALL ANALISI EFFETTUATA E UBICAZIONE DEL PASSAGGIO La tipologia di passaggio per pesci preliminarmente individuata per la traversa in progetto appartiene alla categoria delle fish ramp a soglie in massi, cioè delle rampe in pietrame che interessano solo parzialmente la larghezza dello sbarramento, che vengono alimentate solo da una quotaparte della portata in arrivo alla traversa (DMV o sua frazione) e in cui l ostacolo da superare è suddiviso in più bacini successivi. Questa soluzione, in cui i setti e gli stramazzi anziché in calcestruzzo sono realizzati con massi, risulta meno impattante ma le portate sono più difficili da regolare e dunque le condizioni di deflusso nel passaggio dovranno essere adeguatamente testate nella fase di realizzazione, potendo richiedere anche una serie di aggiustamenti successivi. In questi casi, come riportato anche nelle Linee Guida per la progettazione e verifica dei passaggi per pesci della Regione Piemonte, il deflusso da un bacino al successivo è preferibile che avvenga mediante fenditure verticali ed i valori di Dh (dislivello) e velocità della corrente nel passaggio tra ciascun bacino, nonché le dimensioni del singolo bacino, possono essere progettate basandosi sui criteri definiti per i passaggi tecnici del tipo a bacini successivi. In particolare, si è deciso di riferirsi alla tipologia progettuale dei vertical slot (fenditure verticali), che costituisce la concezione progettuale di passaggio di tipo tecnico più efficiente. Esempio di scala di risalita con massi Pagina 2 di 6

4 Sezione tipo di scala di risalita con massi Le caratteristiche principali di un passaggio tecnico vertical slot sono le seguenti: - condizioni idrodinamiche di deflusso attraverso le fenditure verticali (allineate lungo lo stesso lato del dispositivo) tali da garantire il passaggio di specie e di classi di età con limitate capacità natatorie; - funzionamento idraulico caratterizzato dalla massima riduzione dei fenomeni di turbolenza nel passaggio dell acqua da un bacino al successivo; - generazione di linee d acqua preferenziali per la risalita così come di zone di ricircolo resting-areas ; - dispositivo in grado di assorbire molto bene le variazioni di livello del corso d acqua; - standard dimensionali consolidati in numerose esperienze internazionali; - sistema idraulico considerato autopulente, limitando al minimo i fenomeni di inghiaiamento, differentemente da altre tipologie a bacini successivi. Ipotizzando un dislivello totale monte-valle di 1 m, il passaggio vertical slot sarà costituito da 4 bacini successivi (Dh tra bacini = 20 cm) che consentiranno all ittiofauna il superamento dell ostacolo. Il dispositivo sarà realizzato con fenditure di larghezza pari a 20 cm ed il bacino tipo avrà le seguenti caratteristiche: Parametro Dimensioni Lunghezza bacino [m] 2,4 Larghezza bacino [m] 1,5 Dislivello singolo step Dh [m] 0,2 Larghezza fenditura b [m] 0,2 Pagina 3 di 6

5 Carico minimo - H1 [m] 0,4 Portata minima [m 3 /s] 0,103 Potenza volumetrica dissipata [W/m 3 ] 94 Velocità media fenditura [m/s] 1,98 Come si può notare in tabella, creando bacini le caratteristiche descritte si hanno valori accettabili di velocità e di potenza volumetrica dissipata (indicatore della turbolenza e dell aerazione all interno del bacino). Schema fenditura La soglia di fondo della prima fenditura di monte andrà posta a -40 cm dal livello minimo di regolazione (livello idrico minimo a monte della traversa), in modo che sia sempre garantito, anche in tale condizione operativa, il rilascio attraverso il passaggio per pesci di una portata prossima al DMV minimo. La portata che non viene prelevata dal torrente transiterà in parte attraverso la scala di risalità per pesci (103 l/s) e in parte sopra la briglia. Nei mesi di magra, in cui l impianto lasciera in alveo solo le portate di Deflusso Minimo Vitale, pari a 448 l/s, sulla briglia sfioreranno =345 l/s. La briglia è assimilabile ad uno stramazzo in parete grossa con soglia raccordata e pertanto è regolato dalla formula: dove µ = coefficiente di portata = 0,385 L = lunghezza dello sfioratore = 8,5 m h = carico a monte g = accelerazione gravitazionale 2 Da questa relazione si ricava che nei mesi di magra la briglia si dovrà abbassare di 8,5 cm per tracimare la portata richiesta (Q=345 l/s). Pagina 4 di 6

6 Grazie alla realizzazione nei bacini di un layer di substrato di fondo in materiali sciolti, si formerà un gradiente di velocità (con valori di poco superiori a 0,1 m/s nelle vicinanze del fondo) che permetterà ad ogni esemplare di trovare la posizione migliore per nuotare attraverso la fenditura in base alle sue dimensioni, capacità natatorie e condizioni fisiche, garantendo così condizioni di deflusso sostenibili anche da parte dei pesci più giovani. Gradienti verticali di velocità (da Gebler, 1991) Tale substrato, in corrispondenza dell imbocco di valle del passaggio, sarà opportunamente raccordato al fondo alveo; in tale sede inoltre sarà necessario realizzare un approfondimento del fondo alveo in modo da creare una pool che in ogni condizione idrologica abbia un tirante minimo di almeno 50 cm; tale approfondimento (per una larghezza di almeno 1 m) andrà comunque fatto proseguire a valle per un certo tratto lungo l alveo in modo che anche in condizioni di minimo rilascio il filone della corrente rimanga concentrato in una linea preferenziale di deflusso con tiranti idrici adeguati alla fruizione da parte dell ittiofauna. Esempio di collegamento del passaggio per pesci al fondo alveo (da DVWK, 2002 modificato) Pagina 5 di 6

7 5 DIMENSIONAMENTO DELL OPERA E DETTAGLIO DEI PARAMETRI IDRAULICI E DELLE SOLUZIONI PROGETTUALI I dettagli dell opera sono evidenziati negli elaborati grafici allegati. 6 MONITORAGGIO E MANUTENZIONE Il passaggio per pesci sarà sottoposto a manutenzione periodica in modo da garantire il mantenimento nel tempo di condizioni adeguate per un corretto funzionamento, sostanzialmente mediante la verifica (ispezione visiva) che tutte le sezioni di deflusso siano libere e non risultino occluse da materiale flottante trasportato a valle dalla corrente o da materiale sedimentatosi sul fondo e nei bacini che possa inficiarne il funzionamento idraulico; particolare attenzione andrà posta all estrema sezione di monte del passaggio (paratronchi) ed alle prime fenditure verticali nel tratto di monte. La manutenzione straordinaria sarà effettuata ogni qualvolta un evento eccezionale renda inefficiente il passaggio, generalmente a causa di piene con elevata fluitazione di materiali galleggianti e non; le operazioni consistono nelle stesse già esplicate per la manutenzione ordinaria, fatti salvi eventuali danni alle strutture a seguito di eventi di piena eccezionale. Il passaggio per pesci sarà inoltre sottoposto a specifico monitoraggio per verificare l effettivo passaggio dell ittiofauna attraverso il dispositivo durante il periodo migratorio, e quindi la sua reale funzionalità per il ripristino della continuità del corso d acqua; tale monitoraggio potrà avvenire mediante la cattura dell ittiofauna in risalita tramite nassa da ubicare presso l uscita di monte o comunque nel tratto a monte della prima fenditura; in tal modo, durante il monitoraggio sarà possibile catturare e classificare (specie, dimensioni, maturità per riproduzione) tutti gli esemplari che effettivamente hanno risalito il passaggio, che andranno quindi rilasciati nel torrente a monte della traversa. Ing. Marco Savoye Pagina 6 di 6

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