IL PIANO DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI LIQUAMI ZOOTECNICI
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- Domenica Tedesco
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1 ALLEGATO TECNICO IL PIANO DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI LIQUAMI ZOOTECNICI (approvato con DGR n del 25/7/03 in attuazione della DGR n. del 610 del 14 febbraio 2003) Premessa 1 Analisi chimico fisiche del terreno 1.a Appezzamento omogeneo 1.b Epoca di campionamento 1.c Analisi di riferimento per il PUA 2. Calcolo dei fabbisogni colturali di azoto 3. Modello PUA Premessa Il Piano di utilizzazione agronomica (PUA) dei liquami zootecnici contiene le informazioni utili per la valutazione dei fabbisogni azotati delle colture al fine di calcolare le dosi di liquami zootecnici da applicare al terreno. Lo spandimento, infatti, deve essere commisurato alle esigenze nutritive delle coltivazioni, praticato nei periodi di effettiva asportazione di azoto da parte della coltura e deve essere compatibile con le esigenze di salvaguardia ambientale. In particolare, il PUA deve essere presentato per dimostrare che nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola le colture praticate hanno un fabbisogno di azoto superiore a 170 kg per ettaro all anno. Pertanto, il PUA consente di aumentare il carico di azoto proveniente dai liquami: tuttavia non sono ammessi valori superiori a 210 kg di azoto per ettaro all anno. 1. ANALISI CHIMICO FISICHE DEL TERRENO La redazione del PUA non può prescindere dalla conoscenza delle caratteristiche dei suoli dove si effettua lo spandimento dei liquami zootecnici. Ciò si realizza attraverso l esecuzione di specifiche determinazioni analitiche. Tuttavia, l estensione delle informazioni ottenute dalle analisi di laboratorio può essere effettuata solo se l unità campionamento risulta rappresentativa delle condizioni aziendali. Pertanto, è necessario dapprima individuare e suddividere i terreni aziendali in appezzamenti omogenei, poi effettuare il campionamento del terreno in opportuni periodi, ed infine eseguire le necessarie determinazioni di laboratorio. 1.a Appezzamento omogeneo Per appezzamento omogeneo si intende quella parte della superficie aziendale che presenta elementi ambientali comuni e per la quale si ritiene che i terreni abbiano caratteristiche chimico-fisiche pressoché uguali. Essa, pertanto, costituisce l unità di campionamento. Un azienda può presentare uno o più appezzamenti omogenei. In quest ultimo caso sarà necessario eseguire le analisi per ciascun appezzamento omogeneo individuato. Il numero di appezzamenti omogenei presenti in azienda potranno essere individuati in base a: colore; aspetto fisico; ordinamento colturale; le fertilizzazioni ricevute in passato; la vegetazione coltivata e spontanea.
2 Nel caso si disponga di una carta dei suoli, la zona di campionamento deve comunque ricadere all interno di una sola unità pedologica. Nel caso di frammentazione aziendale, sarà necessario effettuare un analisi del terreno per ogni corpo che ricade in zone di campionamento che si presentano diverse per una o più delle caratteristiche sopra specificate. 1.b Epoca di campionamento Il campionamento deve essere effettuato almeno 3 mesi dopo l ultimo apporto di concimi o 6 mesi dopo l ultimo apporto di ammendanti o correttivi. 1.c Analisi di riferimento per il PUA L analisi di riferimento rende possibile l utilizzo delle procedure di calcolo per la stima dei fabbisogni di azoto delle colture. L analisi di riferimento prevede le seguenti determinazioni: tessitura, carbonio organico, azoto totale. Il PUA prevede anche una valutazione delle condizioni di drenaggio dei suoli (lento o impedito, normale, rapido). Ciò può essere desunto attraverso una stima di campagna. Le determinazioni e l espressione dei risultati dovranno essere conformi a quanto stabilito dai Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo, approvati con Decreto Ministeriale del pubblicato sulla G.U. n. 284 del CALCOLO DEI FABBISOGNI COLTURALI DI AZOTO Il calcolo delle unità di azoto complessive da distribuire alla coltura viene determinato sulla base di un bilancio che prevede i seguenti elementi: Fabbisogni della coltura (A) apporti per fertilità del suolo (B) lisciviazione (C) immobilizzazione e dispersione (D) Quindi, il fabbisogno di azoto della coltura risulta dalla seguente espressione: A - B + C + D Per l applicazione della relazione sopra riportata si utilizzeranno i seguenti riferimenti: (A) I fabbisogni colturali sono pari alle asportazioni colturali unitarie moltiplicate per la resa. Le asportazioni unitarie sono quelle riportate per ciascuna coltura (tabella 1). Tabella 1 Coltura Asportazioni di Azoto Espressi in actinidia 0,65 kg/q aglio 1,10 kg/q albicocco 0,46 kg/q
3 anemone 0,0040 kg/pianta anguria 0,20 kg/q anturio 0,0133 kg/pianta arancio 0,28 kg/q asparago 1,52 kg/q avena 1,60 kg/q barbabietola 0,37 kg/q bietola 0,60 kg/q broccoletto di rapa 0,40 kg/q calla 0,0112 kg/pianta carciofo 0,80 kg/q carota 0,50 kg/q cavolfiore 0,40 kg/q cavolo broccolo 0,40 kg/q cavolo cappuccio 0,60 kg/q cavolo verza 0,60 kg/q Cetriolo 0,20 kg/q Ciliegio 0,67 kg/q Cipolla 0,30 kg/q Clementine 0,28 kg/q Colza 6,17 kg/q Crisantemo 0,0020 kg/pianta erba medica (fieno) 0,30 kg/q fagiolino 0,75 kg/q fagiolo / fava 0,73 kq/q festuca arundinacea 2,05 kg/q fico 1,20 kg/q finocchio 0,71 kg/q fragola 0,50 kg/q fresia 0,0026 kg/pianta garofano 0,00132 kg/pianta gerbera 0,00375 kg/pianta girasole 5,00 kg/q gladiolo 0,00066 kg/pianta grano duro 2,72 kg/q grano tenero 2,45 kg/q kaki 0,60 kg/q indivia 0,50 kg/q lattuga 0,35 kg/q lilium 0,0003 kg/pianta limone 0,25 kg/q loiessa 1,60 kg/q mais granella 2,10 kg/q mais insilato 0,20 kg/q
4 mandarino 0,28 kg/q mandorlo 0,45 kg/q melanzana 0,62 kg/q melo 0,28 kg/q melone 0,53 kg/q nettarine 0,74 kg/q nocciolo (frutti secchi) 3,10 kg/q noce (frutti secchi) 1,50 kg/q olivo (olive) 1,00 kg/q orzo 2,10 kg/q patata 0,45 kg/q peperone 0,37 kg/q pero 0,28 kg/q pesco 0,70 kg/q pisello 0,61 kg/q pomodoro da industria e da mensa 0,24 kg/q prati prato graminacee 2,20 kg/q s.s. prati prato pascolo 2,50 kg/q s.s. prati prato polifita 2,75 kg/q s.s. prati prato stabile 1,60 kg/q s.s. prezzemolo 0,22 kg/q ranuncolo 0,004 kg/pianta ravanello 0,50 kg/q rosa 1 anno 0,00172 kg/pianta rosa 2 anno 0,00431 kg/pianta rosa 3 anno 0,00705 kg/pianta rosa 4 anno 0,00557 kg/pianta rosa 5 anno 0,00474 kg/pianta sedano 0,60 kg/q soia 5,00 kg/q sorgo foraggio (um.80%) 0,25 kg/q sorgo pianta intera 2,59 kg/q spinacio 0,67 kg/q susino 0,56 kg/q tabacco secco sciolto 3,43 kg/q tulipano 0,005 kg/pianta vite uva(vigneti di pianura) 0,69 kg/q vite uva (vigneti di collina e montagna) 0,62 kg/q zucca / zucchino 0,50 kg/q (B) Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilità del terreno possono essere con buona approssimazione ricondotti alla somma di quelli derivanti dalla mineralizzazione della sostanza organica (B1) e quelli che derivano dalla dotazione iniziale di azoto assimilabile (B2).
5 (B1) l azoto che deriva dalla mineralizzazione della sostanza organica (s.o.) va calcolato come segue: (B1.1) per un rapporto C/N compreso tra 9 e 12: Per i suoli tendenzialmente sabbiosi: B1 = 36 x (% s.o.) Per i suoli franchi: B1 = 24 x (% s.o.) Per i suoli tendenzialmente argillosi: B1 = 12 x (% s.o.) (B1.2) per un rapporto C/N inferiore a 9: Per i suoli tendenzialmente sabbiosi: B1 = 42 x (% s.o.) Per i suoli franchi: B1 = 26 x (% s.o.) Per i suoli tendenzialmente argillosi: B1 = 18 x (% s.o.) (B1.3) per un rapporto C/N superiore a 12: Per i suoli tendenzialmente sabbiosi: B1 = 24 x (% s.o.) Per i suoli franchi: B1 = 20 x (% s.o.) Per i suoli tendenzialmente argillosi: B1 = 6 x (% s.o.) Il valore di B1 così calcolato è riferito alla disponibilità di azoto derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica nel corso di un anno. Qualora la coltura occupi il suolo per un periodo inferiore ad un anno, B1 andrà moltiplicato per il rapporto tra il periodo di coltivazione e l anno (RB1): ad esempio, se il ciclo colturale è pari a 4 mesi, RB1 = 4 / 12) (B2) l azoto che deriva dalla dotazione iniziale di azoto assimilabile ( che corrisponde a circa l 1% dell azoto totale), va calcolato come segue: Per i suoli tendenzialmente sabbiosi: B2 = 28,4 x ( N tot. ) Per i suoli franchi: B2 = 26 x ( N tot. ) Per i suoli tendenzialmente argillosi: B2 = 24,3 x ( N tot. ) Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilità del terreno (B) saranno quindi determinati dalla somma di B1 e B2: B = B1 + B2 (C) Le perdite di azoto nel terreno per lisciviazione vanno calcolate secondo quanto riportato nella tabella 2: Tabella 2 Quantità di azoto (kg/ha anno) perso per lisciviazione in funzione della facilità di drenaggio e della tessitura del terreno. DRENAGGIO TERRENO Tendenzialmente sabbioso Franco Tendenzialmente argilloso Lento o impedito 50 (*) 40 (*) 50 (*) Normale Rapido (*) questi valori tengono conto anche dell'effetto negativo che la mancanza di ossigeno causa sui processi di mineralizzazione della sostanza organica.
6 (D) Le quantità di azoto che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e dalla biomassa, per processi di volatilizzazione e denitrificazione vanno calcolate come percentuali degli apporti provenienti dalla fertilità del suolo (B1 e B2) utilizzando la seguente formula che introduce i fattori di correzione (Fc) riportati nella tabella 3. D = (B1 + B2) x Fc Tabella 3 Fattori di correzione da utilizzare per valutare l immobilizzazione e la dispersione dell azoto nel terreno DRENAGGIO TERRENO Tendenzialmente sabbioso Franco Tendenzialmente argilloso Lento o impedito 0,30 0,35 0,40 Normale 0,20 0,25 0,30 Rapido 0,15 0,20 0,25 Per il calcolo dei fabbisogni di azoto per le colture arboree, le unità calcolate secondo l algoritmo precedentemente indicato, dovranno essere moltiplicate per un fattore di correzione (FcE) che tiene conto dell età dell impianto (tabella 7). Tabella 7 valori di FcE Coltura 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno e successivi Actinidia 0,6 0,4 0,8 1 1 Vite 0,5 0,4 0,6 0,7 0,85 Pero 0,55 0,4 0,7 0,85 1 Melo 0,6 0,4 0,8 1 1 Ciliegio 0,5 0,4 0,6 0,7 0,85 Kaki 0,55 0,4 0,7 0,85 1 Pesco 0,75 0, Albicocco 0,6 0,4 0,8 1 1 Susino 0,6 0,4 0,8 1 1 Olivo 0,6 0,4 0,8 1 1 Nocciolo 0,6 0,4 0,8 1 1 Limone 0,6 0,4 0,8 1 1 Di seguito viene riportato il modello, da allegare alla comunicazione di spandimento (modello LZ).
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