COMUNE DI JESOLO. Provincia di Venezia PROCESSO VERBALE DI DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N 186 DEL 18/06/2013

Transcript

1 COMUNE DI JESOLO Provincia di Venezia PROCESSO VERBALE DI DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N 186 DEL 18/06/2013 ad oggetto: PIANO STRALCIO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO DEI BACINI IDROGRAFICI DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, PIAVE E BRENTA-BACCHIGLIONE DENOMINATO "PAI-4 BACINI". ATTO D'INDIRIZZO. Oggi diciotto giugno duemilatredici, dalle ore 16:40 circa, presso la Sede Municipale, si è riunita la Giunta Comunale di Jesolo, con la presenza dei componenti che seguono: Presente VALERIO ZOGGIA SINDACO SI ROBERTO RUGOLOTTO VICE SINDACO SI OTELLO BERGAMO ASSESSORE SI DANIELA DONADELLO ASSESSORE SI LUIGI RIZZO ASSESSORE SI ENNIO VALIANTE ASSESSORE SI Presiede VALERIO ZOGGIA - Sindaco Partecipa FRANCESCO PUCCI - Segretario Generale Il Presidente, constatato che il Collegio è costituito in numero legale, dà inizio alla trattazione dell'argomento in oggetto indicato.

2 LA GIUNTA COMUNALE VISTA la proposta di deliberazione n. 2013/59 del 17/06/2013 ad oggetto: PIANO STRALCIO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO DEI BACINI IDROGRAFICI DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, PIAVE E BRENTA-BACCHIGLIONE DENOMINATO "PAI-4 BACINI". ATTO D'INDIRIZZO., allegata alla presente delibera e ritenutala meritevole di approvazione per le motivazioni ivi riportate. VISTI gli artt. 42, 48 e 107 del D. Lgs , n. 267, e rilevato che nel caso di specie la competenza risulta ascrivibile alla Giunta Comunale. VISTI i pareri resi ai sensi dell art. 49, D.Lgs , n. 267 e ss.mm. CON voti palesi favorevoli unanimi. delibera 1. di approvare integralmente la proposta di deliberazione n. 2013/59 del 17/06/2013 ad oggetto: PIANO STRALCIO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO DEI BACINI IDROGRAFICI DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, PIAVE E BRENTA-BACCHIGLIONE DENOMINATO "PAI-4 BACINI". ATTO D'INDIRIZZO., allegata alla presente come parte integrale e sostanziale. 2. di dare atto che tutti gli atti conseguenti e necessari per dare attuazione alla presente delibera, saranno posti in essere dal dirigente dell area tecnica.

3 COMUNE DI JESOLO Provincia di Venezia PROPOSTA DI DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N 2013/59 DEL 17/06/2013 ASSEGNATA AL SERVIZIO URBANISTICA OGGETTO: PIANO STRALCIO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO DEI BACINI IDROGRAFICI DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, PIAVE E BRENTA- BACCHIGLIONE DENOMINATO "PAI-4 BACINI". ATTO D'INDIRIZZO. L ASSESSORE ALL URBANISTICA PREMESSO che: - il Piano per l assetto idrogeologico (PAI) denominato PAI-4 bacini, il quale rappresenta uno stralcio del Piano di bacino e va ad integrare l attività di pianificazione dell autorità di competenza relativamente ai bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta- Bacchiglione, recependo quanto già noto e precedentemente redatto nel campo della difesa del suolo, è stato adottato con delibera del Comitato tecnico dell autorità di bacino n. 3 del 9/11/2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 280 del 30/11/2012; - le nuove Norme di Attuazione (NdA) del PAI sono entrate in vigore in data 01/12/2012 ed hanno carattere immediatamente vincolante. VISTO in particolare l articolo 8 delle Norme di Attuazione (NdA) del PAI, nella parte in cui vieta la realizzazione di locali interrati o seminterrati in tutte le aree a pericolosità idraulica che, nel comune di Jesolo, ricadono sul 15% circa del territorio comunale, con le aree a pericolosità media P2 su parte marginale lungo il Piave, mentre gran parte della superficie comunale è stata individuata come area a pericolosità moderata P1, disciplinata dall articolo 12 delle Nda in parola. RICHIAMATA la nota in data 11/03/2013 prot. n inviata dall unità organizzativa urbanistica del comune di Jesolo all Autorità di Bacino, con richiesta di chiarimenti sui seguenti punti: - l interpretazione precisa delle norme di attuazione del piano stralcio a carattere immediatamente vincolante per le Amministrazioni, in particolare del comma 3 lettera f) dell articolo 8 che vieta la realizzazione di locali interrati o seminterrati in tutte le aree a pericolosità idraulica e nelle zone di attenzione ; - la conseguente possibilità di rilasciare i permessi di costruire relativi ai piani urbanistici attuativi approvati prima dell entrata in vigore del PAI, considerata la notevole quantità di interventi edificatori previsti ed in corso in tali zone; - la verifica correttezza tecnico-scientifica della perimetrazione delle zone caratterizzate da pericolosità, delle aree fluviali ed in particolare delle cosiddette aree di attenzione, avendo riscontrato delle anomalie cartografiche con la sovrapposizione di tali zone sul territorio comunale; - la necessità di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali vigenti, oltre che per l entrata in vigore del PAI anche al fine di predisporre gli elaborati facenti parte del PAT attualmente in fase di redazione, presuppone la massima correttezza cartografica, onde evitare richieste di danni alla pubblica amministrazione considerata la notevole quantità di interventi edificatori previsti e in corso; - la segnalazione del fatto che le conferenze svolte nella la fase conclusiva del procedimento di approvazione del PAI e gli studi inviati all Autorità stessa, avevano manifestato l esigenza comune di sollecitare alcune importanti questioni relative alla pianificazione idraulica comunale, e che lo specifico studio idraulico per l assetto della foce del fiume Piave,

4 conseguente al protocollo d intesa approvato tra Autorità di Bacino, Regione Veneto e Comune di Jesolo, non avevano avuto esito positivo nel PAI approvato, in particolare per la foce del Piave classificata precedentemente come P4 ora confermata come area fluviale. DATO ATTO che, nelle more della risposta dell Autorità di Bacino, in ottemperanza all art. 8 delle citate NdA, è stato sospeso il rilascio di concessioni, autorizzazioni, permessi di costruire od equivalenti previsti dalle norme vigenti, che risultavano essere in contrasto con il PAI. VISTI: - la delibera di giunta regionale n. 207 del , riguardante la richiesta di variazione del grado di pericolosità idraulica di un area posta in area fluviale del Piave zona foce, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione del PAI del fiume Piave, in pubblicazione all albo pretorio del comune di Jesolo dal 9/05/2013; - la nota della direzione regionale della difesa del suolo sull art. 5 - Zone di attenzione, prot /63-00 del 22/03/2013; - il parere n. 2 dis/2013 dell Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione e dell Autorità di Bacino del fiume Adige in seduta congiunta del ; - la delibera di giunta regionale n. 649 del 7/05/ D. Lgs. 152/2006 Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta- Bacchiglione e Livenza e del fiume Adige. Associazione della pericolosità idraulica alle zone di attenzione; - la nota dell Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione prot. n. 653/L.365/00 del 07/06/2013, in risposta alla richiesta di chiarimenti sopracitata inviata dal comune di Jesolo. CONSIDERATO che dai suddetti atti, e in particolare dal parere n. 2 dis/2013 dell Autorità di Bacino, si rileva che le Norme di attuazione del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico, così come le relative cartografie, valgono esclusivamente per le aree ricadenti all interno dei confini dei bacini regionali di competenza. Pertanto la cartografia di piano che evidenzi aree adiacenti, esterne ai suddetti confini, va intesa quale rappresentazione fornita a mero titolo di completezza conoscitiva, ad esclusione dell area fluviale nella zona della foce del Piave, per la quale si considerano vigenti le norme di attuazione del Pai - 4 bacini. CONSIDERATO altresì che, a seguito di richiesta inoltrata per le vie brevi di conoscere il perimetro corretto ed aggiornato del limite del bacino oggetto di PAI-4 bacini all Autorità stessa, è seguito l invio digitale del 21/05/2013 il quale ribadisce che tali confini sono contenuti nel Piano di Tutela delle Acque (PTA) della regione Veneto e sono quelli utilizzati anche per il Piano di gestione delle Alpi Orientali, per cui tale limite, come precisato peraltro nella sopraccitata nota di risposta dell Autorità di Bacino, che rinvia all indirizzo del sito specifico per la consultazione del file corretto di delimitazione del bacino idrografico, è quello cui fare riferimento nell assunzione di atti e provvedimenti di competenza. CONSIDERATO inoltre che, a seguito dell inserimento del perimetro corretto come comunicato in data 07/06/2013 dall Autorità di Bacino del limite di bacino nella cartografia del comune di Jesolo, è stata individuata l area comunale sulla quale risulta essere vigente il solo Piano di assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza, approvato con delibera di consiglio regionale n. 48 del 27/06/2007. La stessa risulta essere corrispondente all intero territorio comunale con esclusione dell area fluviale collocata nei pressi della foce del fiume Piave, unica zona ricadente all interno del confine del bacino regionale di competenza e, quindi, soggetta alle Norme di attuazione del PAI-4 bacini. RILEVATO che le cosiddette zone di attenzione del territorio comunale sono individuate nella cartografia del PAI 4-bacini con apposito tematismo, evidenziando aree esterne ai confini dei bacini regionali di competenza, da intendersi quindi solo come rappresentazione fornita a mero titolo di completezza conoscitiva, come precisato nella sopraccitata nota di risposta dell Autorità di Bacino, ma che derivano da studi riconosciuti dei competenti organi statali e regionali, ovvero da specifiche previsioni contenute negli strumenti urbanistici vigenti, che perimetrano zone storicamente interessate da fenomeni di dissesto idraulico o sulle quali vi sono informazioni di possibili situazioni di dissesto, a cui non è ancora stata associata alcuna classe di pericolosità.

5 RILEVATO che il piano persegue, come evidenziato dall art. 1, comma 3, delle Norme di Attuazione (NdA) del PAI, finalità prioritarie di riduzione delle conseguenze negative per la salute umana di protezione degli abitati, infrastrutture, nonché riconosciute specificità del territorio interessate o interessabili da fenomeni di pericolosità. CONSIDERATO che l art. 5, comma 3, delle Norme di attuazione del PAI stabilisce che le amministrazioni comunali provvedono a verificare che gli interventi siano compatibili con la specifica natura o tipologia di dissesti individuata e che pertanto si intende comunque recepire tale indicazione al fine di garantire maggior sicurezza idraulica, nelle zone di attenzione, in caso di interventi con oggetto locali interrati e seminterrati, pur essendo esterne al perimetro dei confini del bacino regionale di competenza. PRESO ATTO che la delibera di giunta regionale n. 649 del 7/5/2013 richiama il parere n. 2 dis/2013 dei Comitati tecnici delle Autorità di bacino, che hanno stabilito che nelle aree classificate a pericolosità media P1 e moderata P2 nonché nelle zone di attenzione, la programmazione e l attuazione degli interventi con oggetto locali interrati e seminterrati, non può ritenersi oggetto di divieto preventivo e assoluto ai sensi dell art. 8 comma 3, lettera f, delle Norme di Attuazione del PAI, ma devono essere valutate in rapporto alla specifica natura e tipologia di pericolo individuata. PRESO ATTO inoltre che nella progettazione e nell attuazione degli interventi con oggetto locali interrati e seminterrati, si potranno apportare puntuali accorgimenti tecnici idonei alla mitigazione della pericolosità, alla messa in sicurezza dell infrastruttura, alla protezione degli abitanti mediante la creazione di rapide vie di fuga, come puntualizzato nel succitato parere del Comitato tecnico, il quale richiama le ordinanze del Commissario delegato per l emergenza degli eventi metereologici del 2007 in parte della Regione Veneto, contenenti le disposizioni inerenti il rilascio dei titoli abilitativi sotto il profilo edilizio ed urbanistico e gli impianti tecnologici aventi particolare rilievo in caso di alluvione. PRESO ATTO infine che il succitato Commissario delegato per l emergenza, ha in particolare emesso tali disposizioni: - l ordinanza n. 3 subordina il rilascio degli atti abilitativi collegati alla realizzazione di interrati o seminterrati alla presentazione di atto d obbligo registrato, con il quale il richiedente rinuncia a pretese di risarcimento danni in caso di allagamento di locali interrati e prescrive che gli eventuali piani interrati sono impermeabilizzati al di sotto del calpestio del piano terra e sono previste aperture quali rampe o bocche di lupo- - solo a quote superiori ; - l ordinanza n. 6 prescrive che i locali interrati o seminterrati di nuova realizzazione e ogni infrastruttura realizzata a quota inferiore del piano campagna, devono essere dotati di impianti idonei al sollevamento delle acque in recipienti tali da poter garantire adeguata capienza anche in caso di allagamento delle aree esterne ed in assenza di energia elettrica. La manutenzione dev essere possibile, in condizioni di sicurezza anche in caso di allagamento delle aree esterne. DATO ATTO che la presente proposta non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economicofinanziaria dell'ente. PROPONE L ADOZIONE DELLA PRESENTE PROPOSTA DI DELIBERA 1. di dichiarare la premessa parte integrante e sostanziale della presente proposta di delibera; 2. a seguito dell inserimento del perimetro corretto come comunicato in data 07/06/2013 dall Autorità di Bacino del limite di bacino nella cartografia del comune di Jesolo, è stata individuata l area comunale sulla quale risulta essere vigente il solo Piano di assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza, approvato con delibera di consiglio regionale n. 48 del 27/06/2007. La stessa risulta essere corrispondente all intero territorio comunale con esclusione dell area fluviale collocata nei pressi della foce del fiume Piave, unica zona ricadente all interno del confine del bacino regionale di competenza e, quindi, soggetta alle Norme di attuazione del PAI-4 bacini.

6 3. all interno delle aree individuate dal PAI-4bacini come zone di attenzione pur essendo vigente il Piano di assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza, si prescrive che: - nel caso di varianti parziali al piano regolatore vigente, ai sensi dell art. 48, comma 1, della l.r. 23/04/2004 n. 11 e ss. mm., che comportino una trasformazione territoriale che possa modificare il regime idraulico, deve essere redatta una specifica valutazione di compatibilità idraulica in merito alla coerenza delle nuove previsioni con le condizioni di pericolosità riscontrate dal piano, redatta da un tecnico laureato abilitato e di comprovata esperienza del settore, come previsto dall Allegato A alla delibera di giunta regionale n del 6/10/2009 e ss.mm.; le prescrizioni contenute nella suddetta valutazione devono essere integralmente recepite nel progetto delle opere di cui si prevede l esecuzione; - nel caso di piani urbanistici attuativi, di iniziativa pubblica o privata, nonché di redazione di progetti di opere di urbanizzazione pubbliche o private che comportino la realizzazione di locali interrati e seminterrati, qualora non fosse già allegata nel piano attuativo, deve essere presentato apposito studio di compatibilità idraulica predisposta da un tecnico laureato abilitato e di comprovata esperienza del settore, come previsto dall Allegato A alla delibera di giunta regionale n del 6/10/2009 e ss.mm., ottemperando alle prescrizioni nella progettazione e nell attuazione di tali interventi, nonché di un atto d obbligo registrato, con il quale il richiedente rinuncia a pretese di risarcimento danni in caso di allagamento di locali interrati per sé e aventi causa; - nel caso di permessi di costruire in attuazione diretta, o conseguenti a piani urbanistici attuativi non corredati della documentazione di cui sopra, che prevedano la realizzazione di piani interrati o seminterrati, il rilascio è subordinato alla presentazione di specifico studio di compatibilità idraulica predisposto da un tecnico laureato abilitato e di comprovata esperienza del settore, nonché di un atto d obbligo registrato, con il quale il richiedente rinuncia a pretese di risarcimento danni in caso di allagamento di locali interrati per sé e aventi causa; 4. di dare mandato al dirigente dell area tecnica di porre in essere tutti gli atti necessari a dare esecuzione alla presente proposta di delibera. L ASSESSORE ALL URBANISTICA Otello Bergamo

7 Il presente verbale viene letto, confermato e sottoscritto come segue. Il Presidente VALERIO ZOGGIA Il Segretario Comunale FRANCESCO PUCCI Documento informatico sottoscritto con firma elettronica ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs. del 7 marzo 2005 n.82 e ss. mm.; sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa. Atto di GIUNTA COMUNALE n. 186 del 18/06/2013 [pagina 7 di 7] Comune di Jesolo