Lo stemma araldico della città della Spezia
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- Giustina Corti
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1 Lo stemma araldico della città della Spezia Una storia da raccontare
2 L aquila, la torre, le tre cime Il nostro blasone araldico racconta una storia. La storia della Spezia. È il primo e distintivo segno dell identità cittadina. Per questo, nel lavorare al progetto di promozione della città Spezia Legible City, non si poteva che partire dal riscoprire, valorizzare, divulgare proprio quella storia. Un lavoro lungo e importante, dunque. Non una semplice operazione di digitalizzazione dello stemma alla luce delle nuove esigenze di comunicazione istituzionale che trovano nel web un mezzo privilegiato. Ma qualcosa di più pregnante: una ricostruzione storica, frutto di una laboriosa e accurata ricerca, per arrivare a un ridisegno del nostro stemma che riproduca fedelmente le sue caratteristiche così come definite nello Statuto del Comune. Il nostro stemma è il risultato di modifiche e aggiustamenti succedutisi nel corso di almeno sei secoli. Mettendo ordine, ricostruendo pezzo per pezzo, la storia dello stemma araldico e la sua evoluzione attraverso i secoli, si recupera un pezzo di storia e di identità della città che merita di essere riscoperto, raccontato, divulgato. In alto, la più antica testimonianza superstite del blasone civico è quella figurata sulla copertina membranacea del libro del Consiglio Comunale del 1409, conservato nell Archivio Storico Comunale presso la Biblioteca Civica Ubaldo Mazzini. D azzurro alla torre quadrata, aperta e finestrata del campo, al naturale, a due palchi merlati alla ghibellina, rispettivamente di nove e di sette pezzi, con l inferiore munito ad ogni angolo di garitta; la torre fondata su un monte di tre cime di verde, e sostenente un aquila, coronata d oro, al volo spiegato, e colla testa rivoltata, di nero, cucita. Questa è la corretta descrizione dello stemma della Spezia, secondo quanto espresso nello Statuto Comunale. Lo stemma spezzino, infatti, presenta alcuni elementi che, pur modificandosi nel corso dei secoli, compaiono sempre perché distintivi della storia e del senso di identità di questa comunità. Il monte di tre cime, suggerito dalla geografia collinare del territorio, è il sostegno su cui posa la torre e rappresenta il territorio sul quale viene esercitato il diritto di autorità. La torre deriva forse dall insegna della Podesteria di Carpena, dalla quale la città dipendeva e poi si affranca nel XIV secolo, ed è comunque il segno delle fortificazioni a protezione del territorio. L aquila è simbolo di potere e sovranità, di autorità e supremazia, noto e utilizzato con tale significato fin dall antichità. A sinistra, dall alto, uno stemma figurato e un capitello in marmo tipologicamente quattrocentesco ma forse databile al Nella parte anteriore è presente lo stemma sormontato dall iscrizione Comunitas Spediae.
3 La città, lo stemma, l identità Oltre lo scudo, all esterno, sono poi gli ornamenti esteriori. La corona, dorata e con cinque torri, sta a significare che la Spezia è insignita del titolo di Città: un diritto acquisito nel tempo per meriti e importanza, riconosciuto con apposito decreto e concesso dal Presidente della Repubblica. Le fronde intrecciate di alloro e di quercia, caratteristiche dell araldica civica italiana e presenti anche nello stemma della Repubblica, raffigurano le virtù della comunità cui lo stemma è riferito. L alloro è considerato da sempre pianta nobilissima, attributo di sovrani, poeti, trionfatori dei giochi olimpici, e la quercia è simbolo di potenza e vigore ma anche di solido temperamento morale. Un recente decreto ribadisce che le fronde debbano essere legate in basso con un nastro con i colori nazionali. Databile al 1489 era invece un capitello sul quale era scolpito a rilievo uno scudo con lo stemma spezzino, contrapposto a quello di Genova. La colonna che lo sorreggeva, collocata in prossimità dell antico Palazzo Comunale, verrà successivamente chiamata di San Rocco, dopo la collocazione sul capitello di una sculturina raffigurante il Santo. Agostino Fossati ( ), La Colonna di San Rocco.
4 La città, lo stemma, l identità Lo stemma del 1923, l ultimo ad essere stato registrato e tutt ora in uso, non è altro che un espressione grafica, un interpretazione tra le tante possibili, da cui traspare il gusto dell epoca in cui è stata prodotta, non diversamente da altri modelli appartenenti a periodi storici precedenti. Dunque, non c è un unico modello a cui ci si possa riferire, non esiste una soluzione che possa essere considerata più autentica di altre. Lo stesso stemma può apparire anche molto diverso nella forma, se disegnato, dipinto, inciso o scolpito. E così, ovviamente, può cambiare il rapporto tra gli elementi che lo compongono se prodotto in età medievale, barocca o moderna. La sua evoluzione ha seguito di pari passo quella della nostra comunità ed è il risultato di mutamenti storici e politici, di stile e di gusto, di tecniche e materiali. Esiste una tradizione di cui tenere conto e le testimonianze storiche ci possono aiutare ad individuare quei caratteri che sono alla base della sua originalità e unicità. Il bassorilievo marmoreo oggi sul Palazzo Comunale, datato al 1562, era collocato in origine sul baluardo della Porta della Madonna del Carmine, detta più semplicemente del Carmine o del Pallone. Ai lati della torre compresa nello stemma sono poste le lettere C. e S., ovvero Civitas Spediae o, più probabilmente, Comunitas Spediae. Sopra, una versione stilizzata dello stemma riprodotta su un lasciapassare sanitario. A destra, il primo dei tre volumi che raccolgono le leggi e i regolamenti della comunità spezzina tra il 1343 e il 1600, è posta una pagina elegantemente decorata, alla base della quale è presente uno stemma a stampo che reca la dicitura Comunitas Spedie. Lo stemma, come è ovvio, rende ufficiali leggi e documenti, come ancora nel caso del disegno (sopra) eseguito nel XVIII secolo in apertura della nuova edizione degli Statuti comunali del Quattrocento, conservata nell Archivio Storico Comunale, al pari dei volumi delle leggi e regolamenti.
5 Il redesign dello stemma civico La riscrittura di un simbolo carico di storia è materia da maneggiare con cura, a cui avvicinarsi con cautela e rispetto. Non si può disegnare il simbolo di una città senza fare riferimento alla sua storia e al costituirsi delle idee intorno ad essa nei secoli precedenti. La ricerca è fondamentale. Solo in una seconda fase la grafica serve per dare corpo al segno. In questo senso è stato utile confrontarsi con l esperienza teorica e pratica di altre realtà. Da questo lavoro di ricerca e ricostruzione si è arrivati a un redesign capace di restituire lo stemma civico, con la densità della sua storia, così come descritto nello Statuto Comunale. La scelta di modificare la dicitura Comune della Spezia con Città della Spezia risponde alla necessità di contribuire a rafforzare l identità urbana e l orgoglio cittadino, allineando l immagine della nostra a quelle delle più avanzate città europee. Nel 1893, con Regio Decreto promulgato il 23 febbraio, lo stemma della Spezia viene approvato per la prima volta e in maniera ufficiale, con alcune lampanti inesattezze, a cominciare dalla torre sorgente da un mare di argento fluttuoso di azzurro, e non, come storicamente documentato, dal monte di tre cime. Nel 1923 Ubaldo Mazzini esortò l Amministrazione Comunale a chiedere di rettificare le imprecisioni, fin tanto che il 4 dicembre 1923 lo stemma veniva ufficialmente approvato con diploma, così come ancor oggi è stabilito nello Statuto Comunale.
6 Il redesign dello stemma civico Il filmato sulla storia dello stemma civico è visionabile nell atrio del Palazzo. MCCW srl Un progetto di Marco Condotti Riccardo Pioli Andrea Bonanni Consulenza storica Andrea Marmori Hanno collaborato Simone Capri Martina Ferrari Michele Garibotti Riproduzioni fotografiche Moreno Carbone Si ringraziano Manlio Castellini Franco Della Rocca Emilio Erario Massimo Federici Pier Luigi Fusoni Andrea Montefiori Michela Ricciardi Cristiano Ruggia Federica Stellini Daniele Virgilio
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