PER PARLARE IL BAMBINO APPRENDE:
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- Erica Grimaldi
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2 PER PARLARE IL BAMBINO APPRENDE:
3 Vengono definiti come specifici quei disturbi del linguaggio che sono selettivi e cioè che compromettono lo sviluppo del linguaggio in assenza di un problema neurologico, sensoriale, intellettivo ed affettivo. ~ I disturbi specifici di linguaggio possono compromettere in maniera diversa e complementare sia lo sviluppo della produzione verbale sia lo sviluppo della comprensione verbale.
4 32 bambini su 1000 presentano un disturbo significativo delle competenze linguistiche:! 1 su 3 non presenterà più un disturbo di linguaggio! 1 su 3 non presenterà più un disturbo di linguaggio, ma un disturbo di apprendimento! 1 su 3 presenterà un disturbo psicopatologico e/o un disturbo cognitivo di cui il disturbo del linguaggio è stata la prima manifestazione
5 ! Le intenzioni comunicative prevalgono! Sono presenti molte gergolalie! Le prestazioni in ripetizione sono lievemente migliori delle prove di denominazione e sono nettamente migliori di quelle del linguaggio spontaneo! Parole che sembrano simili possono corrispondere a lemmi completamente diversi
6 ! Povertà telegrafica delle frasi! Produzione di singole parole contratte o semplificate ma differenziate e riconoscibili! Molto tipici i disgrammatismi e gli asintattismi che si evidenziano chiaramente nelle prove di ripetizione-frasi
7 Fattori che possono incidere sul comportamento del bambino: Comprensibilità della produzione verbale, Il linguaggio non viene utilizzato come strumento di controllo interno, Deficit della Comprensione Verbale
8 Per usare il linguaggio bisogna parlare e capire quello che si dice
9 Per capire quello che si dice bisogna capire quello che dicono gli altri
10 Per capirsi l un l altro bisogna saper farsi capire e controllare quello che si capisce e quello che si fa capire
11 Intenzionalità: schema Tentativo Sviluppo cognitivo forma uso Contenuto (rappresentativo) Partecipazione Sviluppo sociale ed affettivo Linguaggio da: Lois Bloom, Erin Trinker (2001) I. Introduction Monographs of the Society for Research in Child Development 66 (4), pag 14 mod.
12 Tensione essenziale
13 Intenzionalità condivisa Michael Tomasello and Malinda Carpenter Shared intentionality Developmental Science 10:1 (2007), pp
14 Interazione fra due traiettorie di sviluppo Linea generale dei primati comprensione azioni intenzionali e percezione (interazioni competitive) Linea umana condivisione di stati emozionali con gli altri in sequenze di rispetto del turno (interazioni cooperative) M. Tomasello et al., Understanding and sharing intentions: The origins of cultural cognition Behavioral And Brain Sciences (2005) 28,
15 Abilità specifica a partecipare con gli altri in attività collaborative con obiettivi condivisi ed intenzioni: intenzionalità condivisa. (Tomasello, 2005) basata su Comprensione di atti referenziali Produzione di atti referenziali (Comprensibilità)
16 Modello di sviluppo 1. Variabilità nel tempo dei problemi presentati da gruppi riconoscibili di bambini stadio dopo stadio. 2. Tipizzazione individuale dei quadri clinici individuati. 3. Raggruppamento in cluster.
17 Cluster neurolinguistici e funzioni comunicative nei Disturbi Specifici di Linguaggio G. Levi, A. Dell uomo, L. Diomede, A. Fabrizi Gior Neuropsich Età Evol 2007;27:
18 Classificazione nosografica dei disturbi del linguaggio Cluster neurolinguistici Ritardo semplice di linguaggio Ritardo specifico di linguaggio Disfasia cinetica Disfasia di utilizzazione Difficoltà di selezione fonologica Difficoltà di combinazione fonologica Difficoltà dello sviluppo lessicale Difficoltà nella sequenza fonologica Diffiicoltà Sintattiche-fonologiche Difficoltà lessicale-semantica Difficoltà logico-linguistiche Tu# i disturbi di linguaggio possono essere aggrava% da difficoltà di comprensione verbale e da difficoltà di comprensibilità linguis7ca
19 SI TROVANO IN UNA SITUAZIONE DI ALTO RISCHIO I BAMBINI CHE NON
20 Ai 2 anni e mezzo 100 parole di cui 20 verbi Frase di tre parole 3 ordini verbali non prevedibili Organizzazione Gioco simbolico Coordinazione in un azione con due persone Ai 3 anni e mezzo 400 parole con almeno 50 verbi Periodo di due frasi coordinate ognuna di 4-5 parole Quattro ordini verbali assurdi Far capire storia, racconto. Ai 5 anni e mezzo Storia con periodo di 4-5 frasi Produrre ipotesi Comprendere intenzioni segrete
21 Le funzioni comunicative, si inseriscono tra CV e PV facendo leva sui seguenti fulcri: a) farsi fare far fare b) parole regole d uso vs parole etichette c) predicazione emozionale meta-azione pensiero d) Pensare con l altro Parlare con se stesso Le funzioni linguistiche precoci si inseriscono nel gioco tra sviluppo semantico e sviluppo pragmatico creando il motore comprensibilità
22 Funzioni linguistiche/1 Evocazione, sostituzione ed elaborazione della presenza/assenza dell oggetto Esame analitico e socializzato delle qualità dell oggetto e delle somiglianze/ differenze fra gli oggetti
23 Funzioni linguistiche/2 Predicazione/ipotesi, verificazione/ falsificazione, ricordo/anticipazione, Realtà affermazione/negazione Interna/esterna Formulazione, espressione e differenziazione di affetti e sentimenti, definizione di relazioni
24 Funzioni linguistiche/3 Integrazione rappresentazione/ comunicazione, contenuti privati/condivisi, desideri/bisogni Confronto fra rappresentazione/percezione, immaginazione/realtà, interno/esterno
25 Funzioni linguistiche/4 Distinzione fra intenzioni proprie/ altrui, implicite/esplicite Scambio di intenzioni attraverso il va e vieni delle parole come oggetti mentali
26 Funzioni linguistiche/5 Costruzione di comunicazioni che possono venire analizzate e riflesse attraverso il linguaggio stesso il linguaggio è: rispetto alla percezione ed all azione un attività psichica in prova, rispetto al pensiero non-verbale una rappresentazione in prova. Sul piano del rapporto con l altro le parole sono sempre oggetti mentali in cui sono coinvolti un intenzione ed un interlocutore
27 Un bambino non riesce a collegare i nessi fra due parole (prime combinazioni pragmatico-lessicali) Come gli parleranno gli adulti?
28
29 Un bambino non riesce a controllare l elaborazione sequenziale (dei fonemi delle parole delle regole sintattiche) Come giocherà per farsi capire?
30 Usare il linguaggio per raccontare Usare il linguaggio per ragionare Usare il linguaggio per investigare
31 Usare il linguaggio per nascondere le intenzioni Usare il linguaggio per far parlare l altro Usare il linguaggio per dire bugie
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