Omelia nella Messa di dedicazione della chiesa del sacro cuore Lodi, 12 settembre 2009

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1 Omelia nella Messa di dedicazione della chiesa del sacro cuore Lodi, 12 settembre 2009 Cari fratelli e sorelle, ci siamo riuniti in tanti questa sera per celebrare il rito della dedicazione di questa chiesa del sacro Cuore in Robadello di s. Fereolo di Lodi, rito che è giustamente annoverato tra le azioni liturgiche più solenni che il Vescovo è chiamato a presiedere. Questo rito lo celebriamo al termine di un lungo e intenso lavoro di ristrutturazione e di riqualificazione che ha determinato un radicale adeguamento della precedente chiesa. Un lavoro che ha coinvolto tante persone a diversi livelli: i preti di questa parrocchia (don Peppino e don Riccardo), anzitutto; la Curia vescovile con gli Uffici competenti; gli organismi di partecipazione di questa comunità cristiana (CPP, CAE); l architetto, gli scultori, le diverse maestranze, e infine i fedeli della parrocchia dei santi Bassiano e Fereolo che hanno sempre sostenuto e incoraggiato questa iniziativa. A tutti va il mio ringraziamento cordiale al quale unisco il convinto apprezzamento per l esito decisamente positivo dei lavori che restituiscono alla Comunità cristiana una chiesa bella, funzionale, arricchita di opere di indubbio valore artistico (l altare, l ambone, la croce, solo per citarne alcune). In questo momento il mio pensiero non può non andare al nostro caro don Virginio Andena che avrebbe voluto prendere parte con tutti noi a questa solenne e gioiosa celebrazione. La volontà del Signore, che è sempre volontà d amore pur essendo a volte difficle da decifrare, ha disposto diversamente, per cui oggi don Virginio non è qui a condividere con la sua amata Comunità questo momento di festa, e tuttavia lo sentiamo vicino e lo sappiamo unito a noi nella perenne liturgia del cielo. Cari fratelli e sorelle, la celebrazione odierna è particolarmente ricca di riti, di simboli e di preghiere che ci aiutano a comprendere il significato e il valore di quanto stiamo facendo e vivendo. Si tratta di gesti rituali che si riferiscono a questo edificio che oggi inauguriamo, ma che in realtà rimandano più profondamento a quell edificio spirituale che siamo noi in quanto 1

2 membra vive della Chiesa, quell edificio spirituale di cui parla nella seconda lettura della Messa l apostolo san Pietro. Scriveva a questo proposito sant Agostino in un omelia per la dedicazione di una chiesa: La dedicazione della casa di preghiera è la festa della comunità. Questo edifcio è divenuto la casa del nostro culto. Ma noi stessi siamo casa di Dio. Veniamo costruiti in questo mondo e saremo dedicati solennemente alla fine dei secoli Nello svolgimento di questa solenne azione liturgica, l altare è oggetto di speciale attenzione. In effetti, il rito della dedicazione di una chiesa trova il suo momento culminante nella consacrazione dell altare. L'altare è l'oggetto più sacro del tempio, la ragione della sua esistenza e la sua stessa essenza. L altare diventa sacro nel momento in cui si celebra per la prima volta l Eucaristia. E infatti con la celebrazione del sacrificio eucaristico che si manifesta chiaramente nei segni il fine per cui è costruito l altare. L altare in una chiesa è edificato per perpetuare la celebrazione del memoriale della Pasqua, origine e fonte della nostra salvezza. L altare è quindi mensa del sacrificio e del convito; su questa mensa il sacerdote, che rappresenta Cristo, fa ciò che il Signore stesso fece e affidò ai discepoli, perchè lo facessero in memoria di lui. Su quest'altare si celebrerà l'alleanza fra Dio e l'uomo, fra la terra e il cielo; si manifesterà l'amore che unisce Dio e i suoi figli; su questo Altare si celebrerà la Vita che non muore, che offre agli uomini di tutti i tempi, di tutte le nazioni, il Pane della Vita Eterna: Cristo. Cari fratelli e sorelle, tra poco questo altare di pietra diventerà segno di un altro altare vivo e santo, diventerà segno di Cristo che sulla croce fu altare a se stesso. Ogni volta che noi ci avvicineremo a questo altare nella santa Messa, parteciperemo alla sua offerta di espiazione e di lode. E così l altare ci aiuta a comprendere che la vita cristiana consiste nella partecipazione al sacrificio di Cristo, e che ciascuno di noi è chiamato a diventare altare a se stesso, come ci ricorda san Paolo Vi esorto fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale (Rm 12,1-2). Accanto all altare c è un altro luogo che nella chiesa occupa un posto fondamentale: si tratta dell ambone, luogo da cui si proclamano le sacre Scritture. La prima lettura che 2

3 abbiamo ascoltato, ci aiuta a cogliere il valore della Parola di Dio per la vita della Chiesa e il significato simbolico dell ambone. Questa lettura, tratta dal libro del profeta Neemia, racconta un episodio molto significativo dell Antico Testamento. Il popolo d Israele, dopo aver subito una lunga deportazione, finalmente può tornare nella sua terra. L esilio aveva costituito per Israele un periodo di grandi difficoltà e di prove senza numero. In particolare, privato della sua terra, Israele rischiò di perdere la propria identità di nazione santa, di popolo eletto dal Signore, cedendo ai rischi della frantumazione e della dispersione. Ebbene ciò che consentì ad Israele di mantenersi fedele alla propria storia, alla propria tradizione, e soprattutto all alleanza con Dio, fu la lettura e l ascolto del libro della Legge, ovvero l ascolto della parola di Dio. Con la conclusione della drammatica esperienza dell esilio e il conseguente rientro nella propria terra, Israele finalmente può avviare l opera di ricostruzione della propria storia e della propria identità.. E quale punto di riferimento sceglie per avviare tale ricostruzione? Precisamente il libro della Legge di Mosè, la Parola di Dio, con i suoi insegnamenti e i suoi orientamenti. Il primo giorno del settimo mese, - abbiamo sentito nella prima lettura - il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza. Al centro della vita del popolo d Israele c è dunque la parola di Dio. Ma se questo valeva e vale a tutt oggi per Israele, l antico popolo di Dio, a maggior ragione deve valere per la Chiesa, per noi che siamo il nuovo popolo di Dio. Come per gli israeliti, anche per noi la Parola di Dio deve costituire luce per i nostri passi, bussola della nostra vita, fonte della nostra perenne conversione. E questo perchè, mutuando una famosa espressione di Papa Benedetto XVI, solo la Parola di Dio è la vera realtà sulla quale basare la propria vita,solo la parola di Dio è il fondamento di tutto.... L ambone in questa chiesa, come in ogni chiesa, evoca preciamente questo ruolo centrale della Parola di Dio quale fondamento su cui è chiamata a edificarsi la comunità cristiana. Evoca, inoltre, il fatto che il luogo privilegiato in cui risuona la Parola di Dio, è senza dubbio la liturgia. In essa appare che la Bibbia è il libro di un popolo e per un popolo; un'eredità, un testamento consegnato a lettori, perché attualizzino nella loro vita la storia di salvezza testimoniata nello scritto. Vi è pertanto un rapporto di reciproca 3

4 vitale appartenenza tra popolo e Libro: la Bibbia rimane un Libro vivo con il popolo, suo soggetto, che lo legge; il popolo non sussiste senza il Libro, perché in esso trova la sua ragion d'essere, la sua vocazione, la sua identità. Ambone e altare sono i due punti focali della chiesa, le due mense a cui ogni domenica tutti i battezzati sono convocati per nutrirsi di Cristo Parola e Pane vivo. Il motivo per il quale da sempre vengono costruite le chiese è precisamente questo: consentire ai battezzati di unirsi in assemblea per incontrare il Signore che viene a noi sempre di nuovo mediante la sua parola e che si offre a noi sempre di nuovo nel sacrificio eucaristico. Preghiamo il Signore perchè partecipando ai divini misteri che si celebreranno in questa chiesa ognuno di noi possa essere confermato nella fede, fortificato nella speranza, sostenuto nella carità. Preghiamo perchè ascoltando tutti la medesima parola e partecipando tutti allo stesso altare, questa Comunità cristiana possa crescere nella concordia e nell amore fraterno e così diventare segno luminoso e credibile dell amore di Dio per tutti gli uomini. Ti prego, o Signore, perché tu quotidianamente custodisca questa casa, questo altare che oggi ti viene dedicato, questi fedeli: pietre spirituali, in ciascuna delle quali ti viene consacrato un tempio vivente. E ricevi nella tua divina misericordia le preghiere che i tuoi servi ti rivolgeranno in questo luogo. Sia per te come profumo di santità ogni sacrificio che in questo tempio ti verrà offerto con integra fede e devota sollecitudine. E mentre guardi quella Vittima di salvezza, per la quale è cancellato tutto il peccato di questo mondo, rivolgi il tuo sguardo anche su questi figli e proteggili con il tuo incessante aiuto, perché siano per te vittime gradite a Cristo Signore. E degnati di conservare integri e irreprensibili il loro spirito, la loro anima e il loro corpo, fino al giorno del Signore nostro, il tuo Figlio grande. (S. Ambrogio) 4

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