SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO. Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006/2008

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO. Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006/2008"

Transcript

1 SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006/ TITOLO PROGETTO PROGETTO NUOVI IDEE EDUCATIVE E DI ACCOGLIENZA PER LE NUOVE SOSTANZE 2. AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO Prevenzione selettiva di soggetti a rischio e trattamento cocainomani e dipendenze da altre sostanze sintetiche. 3.RESPONSABILE DEL PROGETTO DATI ANAGRAFICI Cognome Zuin Nome Lorenzo Ente Associazione ONLUS IL PORTICO Via Brentabassa 49 Città Dolo Cap Provincia Venezia Telefono 041/ lorenzozuin@il-portico.it Fax 041/ associazione@il-portico.it QUALIFICA Dirigente Medico livello Assistente Sociale Dirigente Psicologo livello Educatore Professionale Infermiere Professionale Tecnico Amministrativo Altro (specificare) Legale rappresentante dell Associazione ONLUS IL PORTICO _ 4.AREA TERRITORIALE NELLA QUALE VERRÀ REALIZZATO L'INTERVENTO Comune Piu comuni Quartiere Piu quartieri Provincia Comunità montana/e Ulss N 13 Mirano (Venezia) Distretto Altro (specificare) 5. E' LA CONTINUAZIONE DI UNA PRECEDENTE ESPERIENZA? 6. PREMESSA SI NO Se si, quale Sempre più si può cogliere nel fenomeno legato all uso e all abuso di sostanze psicoattive la dicotomia tra un sottogruppo di consumatori cronici, in particolare di eroina, e soggetti abitualmente più giovani con diverse modalità di uso e abuso, in particolare di cocaina e nuove sostanze sintetiche, le cosiddette droghe prestazionali e/o ricreative. Spesso l uso di sostanze in questi giovani è collegato con altri comportamenti a rischio (per es. guida perico- 1

2 losa, gioco d azzardo, abuso di alcool, bullismo, comportamenti bulimici, comportamenti sessuali promiscui, ecc.). Questi ragazzi hanno una bassa percezione del rischio; spesso vi è una dispercezione del rischio anche da parte dell ambiente sociale e familiare in cui vivono. Questi giovani non si considerano né a rischio, né bisognosi di aiuto né con caratteristiche di tipo tossicomanico: per questo risulta difficile inserirli in un circuito tradizionale di cura e, in definitiva, controproducente. L uso e l abuso di queste sostanze comporta, peraltro, conseguenze legali di tipo penale o civile. Nel territorio di competenza dell ULSS n. 13 abbiamo adolescenti tra i 14 e i 18 anni (ISTAT 2001), di cui frequentano gli istituti superiori del territorio. I dati della ricerca epidemiologia CNR (Regione del Veneto 2003) indicano che l uso non occasionale di cannabinoidi nel nostro territorio riguarda 89,7 persone ogni mille abitanti (dato significativamente superiore alla media regionale), 11,4 soggetti per mille abitanti usano altre sostanze illegali, mentre 42,2 soggetti per mille abitanti riferiscono di ubriacarsi più di dieci volte all anno. L USSM di Venezia segnala che ogni anno almeno una ottantina di minorenni hanno in carico una procedura di tipo penale, di cui almeno l 80% per uso e/o spaccio di stupefacenti. La ricerca effettuata all interno del progetto europeo EQUAL Vita ha segnalato, inoltre, la presenza di almeno giovani fra i 16 e i 24 anni con problemi importanti di tipo psicorelazionale invisibili e sconosciuti ai servizi di questo territorio. IL 33,5% dei pazienti seguiti dai SerT ed il 60% dei segnalati dalle Prefetture allo stesso servizio ha meno di 30 anni. Le attuali offerte del SerT, che negli anni si sono già differenziate per questo tipo di target, non sono comunque ancora sufficienti e dovranno essere quindi integrate all interno delle nuove sedi non connotate previste dal progetto Nuovi con-t@tti in stretto rapporto con le reti di prevenzione selettiva. Alla luce dei dati riportati, il progetto Nuovi Con-t@tti si articola in due aree (con relativi progetti), tra loro strettamente in relazione: l area educativo-animativa (Ente Gestore: Associazione Il Portico): si propone di offrire per questi giovani momenti e spazi di incontro e aggregazione, con caratteristiche tali da facilitare il coinvolgimento e la frequentazione dei ragazzi: bassa soglia di accesso, centralità territoriale, presenza di proposte accattivanti, (laboratori socio relazionali su argomenti proposti dagli stessi giovani, co-costruzione di regole di convivenza, orari flessibili ); l area clinica-terapeutica (Ente Gestore: Cooperativa G. Olivotti): momenti e spazi per l accoglienza, la consulenza e la cura di situazioni legate all uso, abuso, dipendenza e spaccio di sostanze e per il sostegno delle loro famiglie, dei gruppi di riferimento e di tutte le figure di adulti significativi del territorio (docenti, allenatori, volontari). La metodologia di fondo adottata da ambedue i progetti del piano è quella della condivisione con gli attori del territorio e, in modo particolare, con quanti operano nel campo delle dipendenze e delle politiche giovanili ed il coinvolgimento attivo degli stessi fruitori finali. La peculiarità di tali beneficiari finali, infatti, richiede di agire sia nell ambito formale che informale, attraverso azioni di animazione ed educazione; tali giovani, agganciati con attività di prevenzione selettiva (nell operatività di strada, nei CIC, nell associazionismo, ecc.), potranno trovare una successiva e conseguente risposta di counseling e/o di trattamento in spazi non connotati come previsto dal progetto. Queste sedi non connotate, a bassa soglia e facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, saranno scelte su indicazione e in concertazione con i Comuni, al fine di rispondere in modo coordinato alle esigenze delle diverse progettualità locali. Si prevedranno percorsi graduali di attivazione e di partecipazione attiva degli stessi fruitori finali nell ottica del coinvolgimento e della progressiva responsabilizzazione. La specificità del target, inoltre, raccomanda una selezione attenta del personale (sia dell area educativo-animativa che di quella clinico-terapeutica) in base alla flessibilità oraria, alla disponibilità a raggiungere i giovani in oggetto nei luoghi formali ed informali e alla possibilità di essere in grado di garantire tempi brevi di intervento, aggancio, risposta. Questo tipo di progetto, per la sua complessità, prevede un coordinamento sistematico ed una progressiva integrazione tra le singole progettualità in termini di saperi, organizzazione e gestione; a questo fine si sono previsti, all interno dei progetti, momenti formativi allargati e specifici, che hanno lo scopo di costituire e rinforzare una équipe integrata. Essendo un progetto innovativo e sperimentale si ritiene di procedere con una strategia del work in progress, in una gradualità temporale che possa permettere la progressiva ridefinizione delle progettualità rispetto a nuovi riscontri oggettivi e alle indicazioni che si riceveranno nel corso dello sviluppo delle azioni progettuali. 2

3 Si prevede infine un attento e mirato lavoro di marketing nel territorio, al fine di promuovere il progetto e di favorire nuovi canali di invio (educatori di strada, consultori, medici di medicina generale, pediatria di base, scuole, parrocchie, associazioni sportive, ecc). PREMESSA specifica per l area educativo-animativa (Ente Gestore: Associazione Il Portico) L associazione di Promozione Sociale Il Portico opera da oltre venti anni nel territorio della Riviera del Brenta e lo slogan che ne connota l impegno sociale ( solidarietà ed intervento contro l emarginazione ) evidenzia come sia stato inevitabile incrociare sempre più il fenomeno delle tossicodipendenze, pur occupandosi prevalentemente di altri settori (malattia mentale, immigrazione, disabilità e barbonismo). La scelta di progettare un intervento nell ambito della prevenzione delle tossicodipendenze giunge quindi come risposta obbligata ad una visione integrale del proprio stesso intervento in relazione alle emergenze locali, come logica conseguenza di un percorso di lavoro integrato con altri Servizi (le collaborazioni con gli altri partner del progetto sono da tempo consolidate nei tavoli di concertazione realizzati per il Piano di Zona- area tossicodipendenze ) e come richiesta del territorio, alla luce delle competenze acquisite nell area dell aggregazione giovanile (soprattutto sul fronte dell animazione) e del forte coinvolgimento numerico del target a cui l Associazione si è costantemente rivolta. Logica conseguenza della pervasività del fenomeno e dell abbassamento della soglia dell età dei soggetti interessati è quindi quella di concretizzare una nostra risposta operativa anche nell ambito della prevenzione selettiva su ragazzi a rischio. Le attività che noi svolgiamo e che rappresentano la nostra identità come presenza significativa sono molto varie e diversificate e riteniamo che proprio questa caratteristica possa avvicinare i giovani a rischio, dopo un congruo periodo e con adeguate metodologie, integrandoli in un tessuto inedito di gruppi con interesse musicale, ludico, sportivo e solidarisico-formativo. 7. FINALITA' GENERALI Eliminare la cesura tra prevenzione e cura creando un continuum tra i due ambiti e una articolazione degli interventi; Sperimentare prassi innovative di una nuova progettualità a bassa soglia per i giovani; Sperimentare una clinica delle nuove dipendenze basata sui sistemi di cura in linea con la letteratura scientifica accreditata coniugata con le emergenze del nostro territorio; Facilitare l accompagnamento ai servizi e alle strutture specialistiche accreditate per i casi più problematici; Rinforzare la rete con tutte le risorse formali (medici di medicina generali, pediatri, distretto, scuole, parrocchie, ecc.) e informali attive nel territorio a favore dei giovani; Sviluppare nuove opportunità per favorire scambi ed integrazione tra Servizi e realtà che operano nel campo delle tossicodipendenze, superando le specificità attuali e raccordando le diverse progettualità presenti e coinvolte; Costruire un coordinamento forte, attraverso una cabina di regia, che veda la presenza dei servizi pubblici, degli Enti Locali e del privato sociale coinvolto, con le finalità di definire, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione; Creare una cultura nel territorio capace di maggiore inclusione sociale e una maggiore attenzione dei bisogni della realtà giovanile. 3

4 8.OBIETTIVI SPECIFICI CON DESCRIZIONE DEI RISULTATI ATTESI OBIETTIVI SPECIFICI CON RISULTATI ATTESI 1. Presenziare attivamente alla cabina di regia, volta a definire, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione; 2. Coordinare le attività con gli altri enti gestori aderenti al progetto per la ricerca, l allestimento e l apertura delle sedi dislocate nel territorio e rivolte a giovani con problematiche di uso e cura sopra descritte; 3. Realizzare un percorso formativo ad hoc (pensato dalla cabina di regia ) per il personale che verrà impiegato per lo sviluppo del progetto; 4. Creare un costante programma informativo, condiviso con gli enti presenti in cabina di regia, per la promozione delle iniziative che si andranno a svolgere; 5. Attivare laboratori decentrati e momenti di animazione, da svolgersi nei singoli Comuni, con il coinvolgimento delle equipes degli Educatori di Strada, con l obiettivo di poter agganciare e facilitare il contatto di soggetti più a rischio; 6. Promuovere la creazione di un gruppo di giovani che, in collaborazione con l operatore dedicato e con altre associazioni giovanili già operanti nel territorio, diventino assidui frequentatori degli spazi e promotori delle attività presso i propri coetanei; 7. Attivare momenti di animazione e laboratori differenziati per età ed interessi proposti dagli stessi giovani con la relativa co-costruzione di regole di convivenza e modalità di accesso; 8. Osservare e verificare, assieme agli altri enti gestori, i casi di giovani da seguire in momenti separati e da inserire in percorsi terapeutici specifici; 9. Realizzare percorsi di inclusione sociale individualizzati diversificando l offerta di opportunità; 10. Compiere verifica e valutazione in itinere del progetto ed eventuale riassetto organizzativo ed operativo o mantenimento ed implementazione delle attività previste nelle fasi precedenti; 11. Coinvolgere nuovi enti privati e pubblici per la creazione di percorsi condivisi, favorendo una nuova sensibilità non stereotipata; nr. incontri/anno INDICATORI UTILIZZATI nr. ricognizioni effettuate allestimento ed apertura di un massimo di 3 sedi, dislocate 1 nell area della Riviera del Brenta e 2 nel Miranese nr. giornate formative valutazione dell efficacia dell intervento (attraverso questionari e colloqui singoli e/o di gruppo) nr. presenze nella stampa locale nr. poster e volantini stampati e distribuiti valutazione dell efficacia degli strumenti attraverso focus group nr. laboratori decentrati annui attivati nr. ragazzi frequentatori nr. soggetti arrivati alle sedi di con-t@atti attivazione entro il 1 anno di un gruppo di giovani frequentatori delle sedi indice di partecipazione e di ritenzione nr. attività promozionali e loro tipologia nr. giornate mensili/annue di apertura degli spazi nr. attività di animazione e di laboratorio nr. soggetti coinvolti valutazione dell efficacia dell intervento (attraverso questionari e colloqui singoli e/o di gruppo) nr. ragazzi seguiti nr. ragazzi inseriti nei percorsi terapeutici nr percorsi annui realizzati valutazione dell efficacia dell intervento (attraverso schede individuali, questionari e colloqui singoli e/o di gruppo) diario di bordo verbali del gruppo di coordinamento delle singoli sedi e della cabina di regia nr. nuovi enti coinvolti 4

5 12. Rafforzare la rete con tutte le risorse formali (coordinamenti, parrocchie, associazioni sportive, associazioni culturali, rete di assistenza sanitaria, ecc.) e informali attive nel territorio a favore dei giovani, in particolar modo con i coordinamenti per le politiche giovanili esistenti nelle aree del Miranese e della Riviera del Brenta. valutazione periodica della densità della rete predisposizione di strumenti (newsletter, sito internet, incontri periodici, ecc) volti a condividere informazioni e conoscenze nr. incontri annui della rete, suddivisi per le due aree territoriali 9.TARGET E NUMERO PREVISTO DI SOGGETTI DA COINVOLGERE Minori n previsto 40 Giovani di età 18/35 n previsto 300 Gruppi informali e/o formali n previsto 20 Discoteche Locali pubblici (discopub/pub/bar ecc.) Responsabili della sicurezza in generale (carabinieri/polizia/polifer/vigili urbani ecc.) Autoscuole/Istruttori autoscuole/ Allievi autoscuole n previsto Poliassuntori n previsto 40 Consumatori di sostanze psicoattive illecite n previsto 80 Consumatori di alcol n previsto 60 Fumatori n previsto Adulti significativi n previsto 100 Nuclei familiari n previsto 40 Associazioni Studenti tipologia scolastica Personale docente tipologia scolastica Non docente Genitori tipologia scolastica (materna, elementare, medie inferiori, istituti superiori, università) Mondo del lavoro (lavoratori/disoccupati/rapp.sindacali, SIL, ecc) Genitori con problemi di TD e/o alcolisti Utenti dei servizi pubblici e/o privato sociale (Ser.T, C.T., Coop.Soc ecc) Carcere (Detenuti/Personale del carcere) n previsto n previsto n previsto Immigrati n previsto 30 Operatori delle dipendenze Tossicodipendenti/Alcoldipendenti attivi Ex Tossicodipendenti/ Ex Alcolisti Opinion Leader n previsto 20 Operatori grezzi n previsto 10 Mediatori culturali n previsto 4 Dipartimenti delle Dipendenze n previsto 1 5

6 10.TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DIVISI PER CIASCUNA ANNUALITÀ 1 anno presenziare attivamente alla cabina di regia ; coinvolgimento ed allargamento della rete territoriale delle risorse ricerca degli spazi adeguati nel territorio per le sedi dei progetti CON-T@ATTI allestimento delle sedi dei progetti CON-T@ATTI realizzazione un percorso formativo ad hoc per il personale che verrà impiegato per lo sviluppo del progetto; programma informativo di marketing apertura di tre spazi, sedi dei progetti CON-T@ATTI co-costruzione con i fruitori di regole di convivenza e modalità di accesso; 2 anno attivazione di laboratori e momenti animativi decentrati; creazione di un gruppo di giovani frequentatori degli spazi e promotori delle attività presso i propri coetanei; gestione delle 3 sedi dei progetti CON-T@ATTI, attivando momenti di animazione e laboratori differenziati per età ed interessi proposti dagli stessi giovani; tutoraggio di giovani particolarmente in difficoltà, da motivare, accompagnare ed inserire in percorsi terapeutici specifici; formazione periodica dell equipe degli operatori; 3 anno valutazione in itinere del progetto; realizzazione di percorsi di inclusione sociale individualizzati; coinvolgimento di nuovi enti privati e pubblici; coordinamento e rinforzo della rete territoriale delle risorse. Metodologie adottate per ciascun obiettivo specifico incontri periodici trimestrali, dal 1 mese incontri mensili, dal 3 mese 2-4 mese 5 mese 6 mese dal 5 mese dal secondo semestre dal secondo semestre dal 1 mese dal 3 mese entro il primo semetre dal secondo semestre dal secondo semestre dal 1 mese dal 1 mese dal 4 mese dal secondo semestre L esperienza dei nostri operatori come organizzatori e animatori del progetto si è costruita attorno alla teoria del servizio sociale che sostiene l approccio dell affiancamento come modalità privilegiata di aiuto, diversamente da modelli impositivi (trainanti o spingenti) o da quelli permissivi disorientanti. Il coinvolgimento dei giovani nelle attività che l associazione propone soprattutto nei momenti serali, festivi e prefestivi (quelli a maggior rischio per i giovani) avviene secondo un metodo di vincolo empatico-affettivo e sull onda della suggestione di gruppi positivi, oltre che sulla specie delle attività stesse, scelte tra le più attraenti e diversificate per rispondere ai molteplici desideri ed interessi, quali: Musica: ascolto e proposte di inserimento nei complessi musicali (18) che frequentano la sala musica della sede; Gioco: gare in gruppo di videogiochi nella sala multimediale con maxischermo; partecipazione alla scrittura e rappresentazione di un film costruito artigianalmente con telecamera digitale Sport: canottaggio anche con voga all inglese; pallavolo; calcio; yoga Lavoro: corso per tecnico di registrazione musicale nella sala di incisione dell associazione; manutenzione e noleggio di barche, bici e giochi per bambini; assistenza nel bar interno; manutenzioni della casa e giardinaggio Volontariato: partecipazione alle uscite festive di carattere ricreativo o esplorativo (anche con il Club Alpino Italiano); frequentazione dei soggiorni invernali ed estivi con persone diversamente abili; Formazione e animazione: incontri del mercoledì sera; coinvolgimento in associazioni e altri enti che collaborano con noi (es. Scout, parrocchie, ANFFAS, Legambiente); proporre l esperienza dei campi di lavoro, del Servizio Civile Nazionale, del Servizio Volontario Europeo (attraverso l associazione Xena di Padova che collabora con noi); partecipare alle attività dell associazione Catarsi nata da un gruppo di giovani all interno de Il Portico per rispondere ai loro bisogni specifici di libera aggregazione per scopi solidali. 6

7 METODOLOGIE SPECIFICHE ADOTTATE PER OGNI OBIETTIVO: OBIETTIVO 1: Presenziare attivamente alla cabina di regia, volta a definire, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione. La cabina di regia è il luogo metafisico in cui si incontrano tutti i soggetti attuatori del progetto (pubblici e privati) al fine di perseguire gli obiettivi previsti. La nostra presenza consiste in un operatore incaricato che, assieme agli altri referenti, monitorerà costantemente l andamento del progetto secondo metodologie condivise proponendo eventuali modifiche che possano migliorarne lo svolgimento. OBIETTIVO 2: Coordinare le attività con gli altri enti gestori aderenti al progetto per la ricerca, l allestimento e l apertura delle sedi dislocate nel territorio e rivolte a giovani con problematiche di uso e cura sopra descritte. Assieme agli enti gestori del progetto e ai Comuni della Riviera del Brenta si ricercheranno degli spazi idonei allo svolgimento delle azioni previste. Per idonei si intende capaci di ospitare le attività di animazione, i laboratori preventivati e l attività terapeutica nonché facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici e fuori da quartieri densamente abitati al fine proprio di rispondere in modo coordinato alle esigenze delle diverse progettualità locali. Tali spazi verranno attrezzati con tutte le strumentazioni che si riterranno necessarie. OBIETTIVI 3: Realizzare un percorso formativo ad hoc (pensato dalla cabina di regia ) per il personale che verrà impiegato per lo sviluppo del progetto. Nella cabina di regia porteremo la nostra esperienza ventennale nel campo dell animazione e il know-how acquisito comprese figure di elevato spessore formativo suggerendo quindi argomenti e metodologie di realizzazione del percorso formativo sopracitato. Per l organizzazione del percorso si ipotizza di effettuare delle visite presso altri centri che hanno maturato esperienze specifiche negli ambiti di intervento proposti dal progetto. Al percorso formativo parteciperà sicuramente tutto il personale a nostro carico che verrà impiegato nel progetto. OBIETTIVO 4: Creare un costante programma informativo, condiviso con gli enti presenti in cabina di regia, per la promozione delle iniziative che si andranno a svolgere. Attraverso la creazione di un apposita strategia di marketing (volantini, stampa locale, poster, internet, ecc.), assieme ai partner presenti in cabina di regia, si promuoveranno le attività svolte presso le sedi dei progetti CON-T@ATTI e gli obiettivi del progetto cercando di sensibilizzare il territorio. OBIETTIVO 5: Attivare laboratori decentrati e momenti di animazione, da svolgersi nei singoli Comuni, con il coinvolgimento delle equipes degli Educatori di Strada, con l obiettivo di poter agganciare e facilitare il contatto di soggetti più a rischio. Gli Educatori di Strada già sviluppano da tempo una consolidata attività di coinvolgimento di soggetti a rischio in iniziative di animazione sociale con i giovani creando o partecipando ad eventi di piazza realizzati nel territorio. La nostra associazione opera già da diverso tempo con gli Educatori di Strada della Riviera del Brenta specialmente in attività pubbliche da noi realizzate a favore dei giovani (percorsi formativi, concerti, cineforum, ecc.). Il nostro intervento si svilupperà a fianco degli Educatori di Strada durante una parte delle loro iniziative (quelle che prevedono la presenza più numerosa di giovani a rischio) con il fine di conoscere il territorio ed in particolar modo coloro che rientrano nel target previsto dal progetto. Questa stretta collaborazione ci offrirà la possibilità di avere uno scambio reciproco di esperienze nel campo dell animazione e di attivazione di laboratori per i giovani a rischio. L attività si concentrerà maggiormente nei comuni più distanti fisicamente dalle sedi dei progetti CON-T@ATTI per coinvolgere più persone possibili attenuando il pericolo che accedano al nostro servizio solo i residenti dei comuni ove sono situati gli spazi appositi. Gli Educatori di Strada avrebbero dunque il compito di individuare, assieme a noi, i giovani da coinvolgere e accompagnarli presso le sedi dei progetti CON-T@ATTI. La nostra peculiarità, rispetto all intervento degli Educatori di Strada, sarebbe l informalità dell approccio, apparentemente destrutturata, che è propria dell esperienza del volontariato. Il momento dell accoglienza dei giovani assume pertanto una particolare importanza e 7

8 delicatezza. Chiunque arriva deve sentirsi a proprio agio fin dal primo approccio con la struttura e le persone presenti: tutti saranno impegnati a mantenere il luogo di incontro come un "porto franco", un approdo libero che sciolga il disagio del rapporto umano. OBIETTIVI 6,7: 6 - Promuovere la creazione di un gruppo di giovani che, in collaborazione con l operatore dedicato e con altre associazioni giovanili già operanti nel territorio, diventino assidui frequentatori degli spazi e promotori delle attività presso i propri coetanei; 7- attivare momenti di animazione e laboratori differenziati per età ed interessi proposti dagli stessi giovani con la relativa co-costruzione di regole di convivenza e modalità di accesso. La nostra associazione (attraverso operatori e volontari) opera con diversi gruppi giovanili e da un anno fa parte del Coordinamento per le politiche giovanili della Riviera del Brenta. Grazie alle specifiche conoscenze acquisite, contatterà alcune associazioni giovanili della Riviera del Brenta e del MiRanese, proponendo loro la co-ogestione delle attività all interno delle sedi dei progetti CON-T@ATTI previste dal presente progetto. Tali attività saranno inizialmente di carattere ludico-ricreativo come ad esempio tornei di calcio-balilla o con la play-station, cineforum e cartoni animati, musica nei generi più accattivanti o corsi di ballo e così via. Questo intervento iniziale ha lo scopo di creare uno spazio vivo dove i giovani in target che arriveranno potranno trovare già un nuvolo di persone e di attività appetibili. In questa fase si prevede l utilizzo anche dei Peer Educators (ragazzi che hanno svolto un percorso formativo nelle precedenti progettualità e che ora rappresentano una enorme risorsa). Essi saranno fondamentali nell accompagnare i nuovi arrivati ad inserirsi nei vari contesti relazionali e nel facilitare l esternazione dei loro interessi. Sugli argomenti proposti l operatore dedicato cercherà di organizzare laboratori tematici, differenziati per età ed eventualmente sesso, che saranno sviluppati assieme ai ragazzi dalla progettazione alla loro realizzazione, coinvolgendoli in modo attivo e ricercando la partecipazione secondo un metodo di vincolo empatico-affettivo di tipo amicale. Il mantenimento della relazione progressivamente coinvolgente userà strumenti e linguaggi utilizzati dei ragazzi stessi, quali cellulari SMS, MMS, computer , Internet. L efficacia di questo intervento mira proprio a rendere i giovani protagonisti della propria attività focalizzandoli attorno ad azioni positive e riconosciute che gli permettono di incrementare progressivamente interesse e coinvolgimento personale, sentendosi valorizzati nella loro azione. Non a caso l esperienza dei nostri operatori si è costruita attorno alla teoria che sostiene l approccio dell affiancamento sociale come modalità privilegiata di aiuto, diversamente da modelli impositivi (trainanti o spingenti) o da quelli permissivi disorientanti. In quest ottica si ritiene opportuno sottolineare come le modalità di accesso (regole di convivenza, giorni, orari, ecc.) verranno concordati assieme ai ragazzi con l attenta, ed ovvia, supervisione della cabina di regia. La metodologia della prevenzione, per essere efficace, deve essere in grado di utilizzare le risorse dei gruppi di adolescenti e le loro dinamiche, evitando la scorciatoia di considerarle come accessorie e spesso distraenti rispetto al raggiungimento degli obiettivi. Lavorare con il gruppo significa chiedergli di pensare, di essere attivo. Secondo questo schema di intervento si dovrebbe creare un nucleo di giovani che operi dinamicamente all interno delle sedi dei progetti CON-T@ATTI e favorisca una forte promozione sul territorio coinvolgendo sempre nuovi soggetti e ragazzi portatori di interessi comuni. OBIETTIVO 8: Osservare e verificare, assieme agli altri enti gestori, di casi di giovani da seguire in separata sede ed inserire in percorsi terapeutici specifici. Il nostro personale dedicato all area animativa svolgerà inoltre una funzione di osservazione e ascolto dei giovani che parteciperanno alle attività previste all interno delle sedi dei progetti CON-T@ATTI. Questo permetterà di fornire importanti elementi conoscitivi agli operatori dell area terapeutica ponendosi come cerniera per quei giovani che necessitano di un aiuto specificatamente di tipo terapeutico. OBIETTIVI 9, 10, 11, 12: 9 - Realizzare percorsi di inclusione sociale individualizzati diversificando l offerta di opportunità; 10 - Compiere verifica e valutazione in itinere del progetto ed eventuale riassetto organizzativo ed operativo o mantenimento ed implementazione delle attività previste nelle fasi precedenti; 11 - Coinvolgere nuovi enti privati e pubblici per la creazione di percorsi condivisi, favorendo una nuova sensibilità non stereotipata; 12 - rafforzare la rete con tutte le risorse formali (coordinamenti, parrocchie, associazioni sportive, associazioni culturali, rete di assistenza sanitaria, ecc.) e informali attive nel territorio a favore dei giovani, in particolar modo con i coordinamenti per le politiche giovanili esistenti nelle aree del Miranese e 8

9 della Riviera del Brenta. L attività svolta nella seconda annualità del progetto, permetterà di effettuare dei momenti di verifica e taratura della sperimentazione del servizio nel consolidarsi o meno della tipologia di ragazzi che ne fruiranno. Nella terza annualità, oltre a rafforzare quegli interventi che si ritengono efficaci ai fini del progetto ed abbandonare progressivamente le azioni non ritenute idonee, si prevede di introdurre altri elementi di coinvolgimento ed offerta ai ragazzi con percorsi personalizzati di inclusione sociale e formazione informale. La nostra associazione è accreditata presso specifiche agenzie per l offerta di progetti di servizio civile sia Nazionale che Regionale oltre a progetti di mobilità giovanile sostenuti dal Programma Europeo Gioventù (Scambi giovanili, Volontariato Europeo ecc.). Infatti nelle attività di animazione avranno un ruolo importante i nostri volontari in servizio civile ed i volontari europei che l associazione prevede di impiegare. In questa fase oltre alle attività di socializzazione di gruppo si cercherà di effettuare un accompagnamento individuale dei ragazzi maggiormente motivati, individuandone aspirazioni, talenti e interessi da orientare in azioni e partecipazione in specifici progetti presso associazioni, enti e altre realtà del territorio che progressivamente verranno coinvolte e sensibilizzate. L azione di rafforzamento e implementazione della rete, al fine di proporre sempre maggiori opportunità ai ragazzi che ne necessitano, richiede una attività non indifferente degli operatori e volontari, la quale per rendersi realmente efficace si basa quasi esclusivamente sulla relazione e la conoscenza diretta delle persone. La relazione personale e la strutturazione di rapporti di fiducia basati sulla testimonianza diretta tra referenti di Enti, associazioni e gruppi informali, ad oggi risulta lo strumento più efficace nel promuovere una cultura dell inclusione sociale e una progressiva riduzione di pregiudizi e stereotipi legati alla devianza e alla diversità. Questa attività non si può connotare e quantificare esclusivamente in questo progetto ma diventa azione costante nel tempo capitalizzando relazioni significative ed efficaci per l intero territorio e per un tempo ben più lungo del progetto stesso. 10. RISORSE UMANE IMPIEGATE Operatori interni n 1 n. ore mensili 37 n. ore annuali 444 Operatori esterni n 3 n. ore mensili totali 166 n. ore annuali totali Enti coinvolti n. 1 Tipologia Cooperativa Sociale Enti coinvolti n. 2 Tipologia Servizi Pubblici (SERT, SEPS) Per il personale impiegato verranno applicate tutte le sicurezze previste dal D. Lgs. 626/94 per l attività specifica dell intervento. Inoltre sia il personale retribuito che il personale volontario godranno di apposita copertura assicurativa. 11. COLLABORAZIONI Comuni del Territorio dell ULSS 13 Mirano Ser.T. dell ULSS 13 Mirano SEPS dell ULSS 13 Mirano Cooperativa sociale OLIVOTTI di Mira Associazioni e coordinamenti per le politiche giovanili della Riviera del Brenta e del Milanese 12. RISORSE MATERIALI UTILIZZATE materiali acquistati per l attivazione delle sedi del progetto CON-T@ATTI saranno utilizzate le risorse della sede dell associazione, mobili ed immobili: pulmini, sala musica e di incisione, sala multimediale, imbarcadero sul Naviglio Brenta con barche, canoe, pedalò. strumentazioni per laboratorio multimediale, strumentazioni per sala musica ed incisione 9

10 I beni di natura durevole che verranno acquistati per le sedi del progetto verranno dimesse a favore dell ente gestore che eventualmente ci succederà nell amministrazione delle suddette sedi. Si prevede comunque del materiale che sarò quasi interamente ammortizzato entro le tre annualità progettuali. 13. MODALITÀ PER LA DIFFUSIONE DEI RISULTATI Il sito internet dell associazione e dei partner coinvolti La festa annuale (2000 persone coinvolte) Il mensile Carte Scoperte, all interno del quale l associazione gestisce una pagina, che viene distribuito in tutta la zona della Riviera del Brenta e del Miranese (tiratura di copie) Articoli presso riviste di settore specializzate 10

SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO. Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006/2008

SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO. Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006/2008 SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006/2008 1. TITOLO PROGETTO PIT STOP 2. AREA DI INTERVENTO DEL

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE)

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) Codice: Titolo: Tipo: Durata: IFO2014MAPMOZ Fair Play: un itinerario di crescita, formazione e socializzazione per i bambini e bambine e adolescenti in un

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

LE FINALITA DEL PROGETTO

LE FINALITA DEL PROGETTO AMBITO N 5 LE FINALITA DEL PROGETTO La finalità del progetto è quella di organizzare e realizzare interventi mirati in modo da prevenire stili e comportamento a rischio ed innalzare le capacità di comprensione

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per

Dettagli

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla

Dettagli

Pagina 1 di 7 CARTA DEL SERVIZIO CAD VIA PIO VII, 61 TORINO

Pagina 1 di 7 CARTA DEL SERVIZIO CAD VIA PIO VII, 61 TORINO Pagina 1 di 7 CARTA DEL SERVIZIO CAD VIA PIO VII, 61 TORINO Pagina 2 di 7 Denominazione del presidio: CAD Laboratori via Pio Ubicazione/Indirizzo: via PIO VII, 61 (zona lingotto) Come si raggiunge: linee

Dettagli

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico. 1) Titolo del progetto: Baby Parking in Ospedale 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Educazione e Promozione Culturale Area: E 01 Centri di aggregazione

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES.

L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES. PROGRAMMA PROVINCIALE FINALIZZATO ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI ORGANIZZATIVI INNOVATIVI DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI DI RETE RIVOLTI ALLE PERSONE DISABILI L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART.

Dettagli

L AQUILONE vola alto

L AQUILONE vola alto onlus PROGETTO CULTURA L AQUILONE vola alto intrecciamo le nostre vite per poterle vivere al meglio. Scuole primarie PREMESSA Far cultura è uno dei fini statutari dell Associazione. Nel rispetto di tale

Dettagli

CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA

CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA 1. NUMERO AZIONE 15 2. TITOLO AZIONE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA Considerato che dall analisi delle attività svolte dai Centri di Cittadinanza Comunale, realizzati nei

Dettagli

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE Delibera Consiglio Comunale n. 51 del 10.06.2015 1 REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE ART. 1 DEFINIZIONE Il Tempo per le famiglie rientra nella tipologia

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA

IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA PROGETTO IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA Anno 2010 1 Progetto In-Contro Nuovi spazi di comunicazione. Percorsi di partecipazione giovanile

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTO. Regione..

SCHEDA DI PROGETTO. Regione.. Ministero Pubblica Istruzione Titolo sintetico del progetto: I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCHEDA DI PROGETTO Regione.. Scuola Capofila

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE BORGO RAGAZZI DON BOSCO MOVIMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE e SOLIDALI PROGETTO AFFIDAMENTO FAMILIARE PROPOSTA DI PROSECUZIONE PROGETTO AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA

Dettagli

FABIO VERLATO COMUNE DI PADOVA PADOVA MEETEEN- GRANDI SI DIVENTA PREMESSA

FABIO VERLATO COMUNE DI PADOVA PADOVA MEETEEN- GRANDI SI DIVENTA PREMESSA FABIO VERLATO COMUNE DI PADOVA PADOVA MEETEEN- GRANDI SI DIVENTA PREMESSA La partecipazione ad attività extrascolastiche strutturate (organizzazioni sportive, culturali, politiche, di volontariato, giovanili),

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI NAPOLI 2) Codice di accreditamento: NZ05738 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

Educando nella Provincia di Varese 2012

Educando nella Provincia di Varese 2012 Scheda progetto Educando nella Provincia di Varese 2012 ANCI Lombardia coordina e organizza le azioni degli enti associati in materia di servizio civile definendo una precisa strategia metodologica comune

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO 2007

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO 2007 UFFICIO SERVIZIO CIVILE SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO 2007 Titolo progetto Portatori di saggezza Ambito/settore di intervento Tipologia destinatari A) Centro diurno In- Contrada Coop. La Quercia Il

Dettagli

IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1

IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 Attività in sede Si effettuano colloqui di orientamento per persone che si trovano in arresti domiciliari o sottoposte ad altre misure alternative alla

Dettagli

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA BOLOGNA COSPES PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA TIROCINANTI EDUCAZIONE SOCIO / AFFETTIVA ORIENTAMENTO CONSULENZA PSICO/PEDAGOGICA EDUCAZIONE SESSUALE DSA BES COPPIE FAMIGLIE

Dettagli

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015 Comune di Civezzano Comune di Baselga di Pinè Comune di Bedollo Comune di Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...

Dettagli

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA 2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Progetto Sperimentale di intervento sulle Dipendenze

Progetto Sperimentale di intervento sulle Dipendenze Cooperativa Sociale - Onlus Il Piccolo Principe l'essenziale è invisibile agli occhi Progetto Sperimentale di intervento sulle Dipendenze Progetto approvato con decreto della Direzione generale famiglia,

Dettagli

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità Chiara Criscuoli chiara.criscuoli@giovanisi.it Il Progetto Giovanisì: i motivi I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: -Il prolungamento della

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: Rioccupiamoci di noi: le fragilità dell'età adulta SETTORE e Area di Intervento: Assistenza A 12 disagio adulto OBIETTIVI DEL PROGETTO SERVIZIO SOCIALE

Dettagli

PIANO TRIENNALE DIPENDENZE 2006-2008 Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

PIANO TRIENNALE DIPENDENZE 2006-2008 Comune di Padova - Settore Servizi Sociali PIANO TRIENNALE DIPENDENZE 2006-2008 Comune di Padova - Settore Servizi Sociali Indice 5 Schema di Sintesi 6 Progetto Se..Taccio : Prevenzione Ambito Scuola 7 Progetto Se..Taccio : Prevenzione Tempo Libero:

Dettagli

ASSOCIAZIONE MANI TESE ONG ONLUS SEDE NAZIONALE: PIAZZA V.GAMBARA 7/9 MILANO

ASSOCIAZIONE MANI TESE ONG ONLUS SEDE NAZIONALE: PIAZZA V.GAMBARA 7/9 MILANO Ente: ASSOCIAZIONE MANI TESE ONG ONLUS SEDE NAZIONALE: PIAZZA V.GAMBARA 7/9 MILANO serviziocivile@manitese.it www.manitese.it tel. 02 4075165 Titolo del Progetto: LA NUOVA SFIDA DEGLI OBIETTIVI DELLO SVILUPPO

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione secondaria superiore della città di Cremona ELABORAZIONE

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 15 2. TITOLO AZIONE Mediazione linguistica 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno

Dettagli

Casa di Enrica Casa alloggio per adulti con disagio psichico. via Gozzano n. 9 Monza lecase@novomillennio.it

Casa di Enrica Casa alloggio per adulti con disagio psichico. via Gozzano n. 9 Monza lecase@novomillennio.it Casa di Enrica Casa alloggio per adulti con disagio psichico via Gozzano n. 9 Monza lecase@novomillennio.it Chi siamo Casa di Enrica è una casa alloggio per adulti con disagio psichico. Si configura come

Dettagli

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività

Dettagli

ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO

ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO 1. Premessa Il Comune di Forlì, in relazione al proprio ruolo di promozione e governo del sistema territoriale integrato dei

Dettagli

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica Progetto Educazione alla salute e psicologia scolastica Il progetto di psicologia scolastica denominato Lo sportello delle domande viene attuato nella nostra scuola da sei anni. L educazione è certamente

Dettagli

-Dipartimento Scuole-

-Dipartimento Scuole- CONSULTORIO AUGUSTA PINI -Dipartimento Scuole- 1 SERVIZI e PROGETTI ATTIVATI NELL ANNO 2012/2013 NELLE SCUOLE D INFANZIA DI BOLOGNA. RELAZIONE PER L ISTRUTTORIA PUBBLICA SUL TEMA I servizi educativi e

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI Corso di Laurea Triennale in Scienze del Servizio Sociale Regolamento attività di Stage 1. Lo Stage L attività di Stage del terzo

Dettagli

Una nuova IMPRONTA da realizzare

Una nuova IMPRONTA da realizzare Sintesi del progetto di finanziato dalla Regione Lombardia da realizzarsi in 2 mesi (5 ottobre 2009 4 ottobre 200) Scadenza presentazione domande: 27 luglio 2009 L IMPRONTA Associazione Onlus Ente accreditato

Dettagli

COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA

COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO ALLA GESTIONE IN RETE DEL PROGETTO. UISP Comitato regionale ER (capofila) Arci Comitato regionale Emilia Romagna CSI Comitato regionale Emilia

Dettagli

LA CITTA AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI

LA CITTA AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI LA CITTA AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI Azioni positive per lo sviluppo dei diritti di cittadinanza delle bambine e dei bambini e loro partecipazione attiva alla vita della comunità. OBIETTIVI DEL PROGETTO

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono

Dettagli

SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ

SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ Per progetto si intende qualsiasi azione volta al perseguimento

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Ente proponente il progetto COMUNE DI SARROCH Titolo del progetto PARLA CON NOI Settore ed area di intervento del progetto Settore E) EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE

Dettagli

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013 Centro di psicologia per la Famiglia Il Nido e il Volo Consulenza psicologica infanzia adolescenza e età edulta Via dei Furi, 43 Roma (M Porta Furba) WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO

Dettagli

UN ANNO PER CRESCERE INSIEME

UN ANNO PER CRESCERE INSIEME TITOLO DEL PROGETTO: UN ANNO PER CRESCERE INSIEME SETTORE E AREA D INTERVENTO Assistenza - Minori LUOGO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ENTE TITOLARE DEL PROGETTO COMUNE INDIRIZZO CODICE SEDE ATTUAZIONE

Dettagli

- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea

- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea Percorsi di educazione non formale all Europa: - Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea - Progettazione e realizzazione di uno

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini Anno Scolastico 2015-2016 PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA Motivazione: Necessità di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

BANDO DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

BANDO DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE CITTA DI OMEGNA BANDO DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Scheda di sintesi dei progetti e dei posti disponibili TITOLO PROGETTO : UN PARCO EUROPEO SEDE DI SERVIZIO ENTE PARCO NAZIONALE VAL GRANDE Vogogna 2 Parchi

Dettagli

La Cooperativa Gnosis si sta impegnando in questi ultimi anni nella sperimentazione di un modello virtuoso di collaborazione con i Servizi di Salute

La Cooperativa Gnosis si sta impegnando in questi ultimi anni nella sperimentazione di un modello virtuoso di collaborazione con i Servizi di Salute La Cooperativa Gnosis si sta impegnando in questi ultimi anni nella sperimentazione di un modello virtuoso di collaborazione con i Servizi di Salute Mentale, gli Enti locali, le Associazioni dei Familiari

Dettagli

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001 E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all

Dettagli

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015 UFFICIO SERVIZIO CIVILE SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015 Titolo progetto Trieste La terra ci insegna Ambito/settore di intervento Tipologia destinatari Singoli cittadini e famiglie residenti nei

Dettagli

Questionario PAI Personale Scolastico

Questionario PAI Personale Scolastico Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo

Dettagli

SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015)

SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015) SCHEDA PROGETTO SALUTE PROVINCIA NUORO (29/04/2015) Settore di intervento Area territoriale Attori da coinvolgere Nome del progetto Target di riferimento 1. Sistema dei servizi 2. Occupazione e formazione

Dettagli

N. 423 DEL 09.09.2008

N. 423 DEL 09.09.2008 N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

07. Valorizzazione delle Risorse Umane e delle Politiche per l Occupazione

07. Valorizzazione delle Risorse Umane e delle Politiche per l Occupazione 07. Valorizzazione delle Risorse Umane e delle Politiche per l Occupazione Sostegno alle Università 1. Finanziamento del Corso di Laurea Specialistica in Comunicazioni Visive e Multimediali (IUAV) La Camera

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA SINTESI. 2) Codice di accreditamento: NZ 02274.

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA SINTESI. 2) Codice di accreditamento: NZ 02274. SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA SINTESI ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMMISSIONE SINODALE PER LA DIACONIA 2) Codice di accreditamento: NZ 0227 3) Albo e

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

SERVIZIO CIVILE REGIONALE VOLONTARIO

SERVIZIO CIVILE REGIONALE VOLONTARIO SOGGETTO PROPONENTE: SERVIZIO CIVILE REGIONALE VOLONTARIO ASSOCIAZIONE MARANATHA ONLUS Indirizzo: Via Ca Nave 63 Cap: 3503 - Comune: Cittadella - Prov. :PD Telefono: 049.5975329 Fax: 049.940920 E-mail:

Dettagli

Missionarie della Fanciullezza

Missionarie della Fanciullezza Missionarie della Fanciullezza Nutriamo un grande amore per i fanciulli, che occupano un posto centrale nel cuore e nei progetti di ogni suora della Congregazione. Cost. Missionarie della Fanciullezza

Dettagli

CARTA DEL SERVIZIO 2014/15

CARTA DEL SERVIZIO 2014/15 CARTA DEL SERVIZIO 2014/15 Presentazione dell Associazione La Cascina La nostra storia inizia nel 1982 dall incontro di alcune persone che -come cittadini e volontari- hanno cercato risposte plausibili

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO

ISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori

Dettagli

INDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ

INDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ PAG 1 /7 INDICE 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ 5 MODALITÀ ESECUTIVE 5.1 Comunicazione verso l'esterno 5.1.1 Utenti dei corsi 5.1.2 Potenziali utenti 5.2

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli