Capitolo 5 Qual è il "mandato" della scuola?
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- Adamo Massari
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1 Pagina 1 di 6 Qual è il "mandato" della scuola? 5.1 Ogni scuola deve avere un "mandato" 5.2 Le nostre idee-guida 5.3 Le dimensioni dell apprendimento 5.4 La funzione educativa del rispetto delle regole 1
2 Pagina 2 di Ogni scuola deve avere un "mandato" Quando le scuole non erano ancora autonome ad esse era assegnato un compito specifico: quello di adempiere diligentemente alle norme definite dal superiore Ministero. Oggi questa realtà è profondamente cambiata, a seguito del decentramento di numerose funzioni centrali ai livelli periferici e della concessione alle istituzioni scolastiche dell'autonomia. Il Ministero dell Istruzione mantiene la gestione del personale e delle risorse e fornisce degli indirizzi di carattere generale, utili a garantire l'unitarietà del sistema formativo, ma spetta alle scuole attuare quegli indirizzi nelle forme che le stesse scuole ritengono più efficaci e più funzionali ai bisogni dei propri utenti e del proprio territorio di riferimento. Questo comporta una libertà di interpretazione delle norme e una flessibilità dei modelli organizzativi che prima era impensabile. Se prima le scuole tendevano a somigliarsi, come un vestito di taglia unica, oggi non è più così: il vestito finalmente ce lo possiamo confezionare in modo che risponda alle nostre misure e ai nostri gusti. Il cambiamento è di grande rilevanza, ma comporta anche l'assunzione di una delicata responsabilità: saper leggere i bisogni, saper progettare le risposte in termini di offerta formativa, saper controllare i processi, imparare a valutare i risultati e rendere conto del proprio operato a tutti coloro i quali, per diverse motivazioni, nutrono interessi diretti verso la scuola stessa. Queste, in sintesi, le nuove competenze del servizio scolastico, le quali richiedono che accanto alla tradizionale cultura pedagogica si sviluppi tra gli operatori scolastici anche una cultura dell'organizzazione e della qualità. Ciò richiede che ogni Istituto operi delle scelte precise, espliciti il suo "mandato", dichiari le proprie priorità, e sia disponibile a negoziare le sue scelte con i suoi utenti e con tutte le parti interessate al buon funzionamento del servizio formativo, sapendo che non esistono scelte definitive e che occorre essere orientati al cambiamento e al miglioramento degli standard del servizio che la scuola eroga. 5.2 Le nostre idee-guida La nostra scuola ha definito il proprio "mandato", ponendosi fondamentalmente la seguente domanda: quale modello di scuola ci interessa offrire ai nostri alunni della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di 1 grado? Siamo arrivati alla conclusione collettiva che la scuola acquista "senso" per chi la frequenta e per chi ci lavora nel momento in cui riesce ad essere: 2
3 Pagina 3 di 6 LUOGO DI APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI IDONEO A PROMUOVERE IL SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI GLI ALUNNI LUOGO DI SOSTEGNO AL PROCESSO DI CRESCITA LUOGO DI RELAZIONI SIGNIFICATIVE CON COETANEI E ADULTI Ma ci siamo anche resi conto che queste nostre scelte andavano esplorate più in profondità, proprio per evitare il rischio che rimanessero solo enunciazioni di principio. Siamo dunque arrivati a declinare le tre scelte in obiettivi di lavoro che debbono necessariamente caratterizzare l'offerta formativa della scuola e a metterle in relazione con le Indicazioni Nazionali. INDICAZIONI NAZIONALI: - Centralità della persona - Una nuova cittadinanza - Per un nuovo umanesimo offerta di percorsi e di occasioni che favoriscano la conoscenza di sé e l'autovalutazione finalizzati allo sviluppo e al rinforzo dell autostima individualizzazione dei percorsi di lavoro didattico secondo le potenzialità e gli stili di apprendimento degli alunni Luogo di sostegno al processo di crescita servizio di supporto psico-pedagogico, anche in collaborazione con la famiglia offerta di attività di orientamento personale e scolastico lungo tutto il curricolo possibilità, in caso di bisogno, di supporti specialistici in collaborazione con i servizi territoriali INDICAZIONI NAZIONALI: scuola orientativa scuola della motivazione e del significato scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi progressiva evoluzione dai vissuti personali degli alunni ai saperi codificati nelle discipline continuo confronto con la realtà come fonte di conoscenze da scoprire 3
4 Pagina 4 di 6 graduale consolidamento dei meccanismi cognitivi di base Luogo di apprendimenti significativi acquisizione progressiva del metodo di studio, inteso come capacità di auto-organizzare nel modo più efficace il percorso di apprendimento progressiva familiarizzazione con le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione INDICAZIONI NAZIONALI: scuola che colloca nel mondo scuola che intende educare istruendo scuola che educa alla convivenza valorizzando le diverse identità e radici culturali di ogni studente attribuzione di una valenza formativa alle attività di verifica e di valutazione (errore come stimolo al miglioramento) clima di tolleranza e di rispetto verso le idee, le opinioni, i valori, le diverse culture centralità delle occasioni di "ascolto" dei bisogni e dei problemi degli alunni Luogo di relazioni significative con coetanei e adulti selezione delle metodologie didattiche che favoriscono la relazione, lo scambio, la disponibilità al lavoro cooperativo acquisizione progressiva delle competenze sociali necessarie alla convivenza, alla cooperazione e all'integrazione attribuzione di una valenza formativa all'uso delle norme regolamentari e agli eventuali provvedimenti disciplinari Sono queste le coordinate che orientano il lavoro degli insegnanti e di tutto il personale della scuola; le priorità alle quali devono ispirarsi le progettazioni dei percorsi di apprendimento di sezione e di classe. Solo 4
5 Pagina 5 di 6 restando coerenti con questi indirizzi l Istituto acquista una identità collettiva e risulta riconoscibile e apprezzabile dagli alunni e dai loro genitori. 5.3 Le dimensioni dell apprendimento Nella scuola ogni percorso di apprendimento è al tempo stesso un percorso di crescita e di maturazione personale. I due aspetti sono interagenti, l'apprendimento favorisce la crescita e viceversa; è possibile anche constatare frequentemente che qualunque forma di malessere o di disagio a livello personale condiziona i progressi sul piano cognitivo. Occorre, dunque, organizzare la proposta della scuola tenendo conto delle due dimensioni nelle quali si articola il processo di apprendimento: la dimensione didattica, attenta allo sviluppo di conoscenze e di abilità attinenti ai saperi codificati nelle discipline; la dimensione educativa, interessata all acquisizione di un sistema di competenze personali, alla maturazione globale dell'alunno, al consolidamento di comportamenti e di atteggiamenti positivi, allo sviluppo dell'autonomia e del senso di responsabilità. La progettazione del lavoro di sezione e di classe tiene conto della necessità di perseguire le diverse dimensioni dello sviluppo dell alunno. Il Piano delle attività Formative, definito dall equipe pedagogica per la scuola primaria e dell Infanzia e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado, costituiscono gli strumenti specifici di progettazione; le Unità di Apprendimento che ne sono le parti costitutive hanno proprio la funzione di comprendere all interno di una visione unitaria le diverse dimensioni dell azione formativa, affinché l azione dell apprendere sia sempre accompagnata ed integrata da una crescita e da una maturazione globale della persona-alunno. 5.4 La funzione educativa del rispetto delle regole I genitori e gli alunni devono potersi riconoscere nelle scelte di fondo di una scuola interessata ad aprirsi al dialogo e alla partecipazione. Questa disponibilità al confronto è la migliore garanzia della corrispondenza tra aspettative e bisogni da un lato e scelte educative e organizzazione delle attività dall'altro. Ma in un sistema complesso, quale è la scuola, l'organizzazione deve avere salde fondamenta nelle scelte educative, come abbiamo già dimostrato, ma anche in un preciso sistema di regole (Regolamento di Istituto) che definisca meccanismi di funzionamento, ruoli delle persone e degli organi, codici di comportamento, sistema delle relazioni. Compito della scuola è anche quello di formare negli alunni la consapevolezza che le regole sono necessarie al buon funzionamento di qualunque sistema sociale, dal più semplice al più complesso, che il livello di rispetto di queste regole è indice della qualità civile di una comunità. Le attività didattiche devono essere, perciò, mirate a suscitare negli alunni una naturale attitudine ad assumere atteggiamenti corretti e "sani", tali da concorrere al buon andamento dell'organizzazione scolastica. Il rapporto con gli altri, con l'ambiente 5
6 Pagina 6 di 6 scolastico, con i materiali e con gli arredi, deve necessariamente essere improntato al massimo rispetto delle persone e di un patrimonio che, proprio perché collettivo, va sentito come proprio. Una buona relazione educativa non esclude la possibilità di ricorrere a richiami, rimproveri e, se necessario, a segnalazioni alla famiglia e a provvedimenti disciplinari. Ogni intervento in tal senso ha la funzione di mettere l alunno di fronte alle sue responsabilità e di confrontarsi con il sistema di regole che governa la comunità scolastica. Il richiamo alla normatività, purché giusto, equilibrato, diventa quindi un'ulteriore occasione educativa attraverso la quale è possibile sviluppare l'autocontrollo, riflettere sui propri comportamenti, costruire una più nitida visione di sé e del mondo. Scuola e Famiglia sono chiamate a costruire ed a sottoscrivere patti di corresponsabilità educativa, condividendo valori e strategie, pur nella diversità dei ruoli, al fine di trasmettere ai bambini ed ai ragazzi una proposta educativa chiara, che ponga gli adulti nel ruolo che loro spetta, di guide e di autorevoli punti di riferimento. I bambini ed i ragazzi potranno quindi sentirsi concretamente accompagnati nel loro cammino di crescita, di costruzione della personalità, di inserimento nella società. 6
Doveri della famiglia
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