Per un Welfare dinamico. Non più solo un costo ma motore di sviluppo. 19 settembre 2013 Tempio di Adriano, Piazza di Pietra Roma RASSEGNA STAMPA

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1 Per un Welfare dinamico. Non più solo un costo ma motore di sviluppo 19 settembre 2013 Tempio di Adriano, Piazza di Pietra Roma RASSEGNA STAMPA

2 Indice della Rassegna Stampa Comunicato Stampa Nel Lazio le famiglie spendono di tasca propria per la sanità più che nel resto d Italia 19 settembre 2013 Agenzie di Stampa 19 settembre 2013 AGI Sanità, Censis: 88,7% famiglie laziali spende di tasca propria Crisi, Zingaretti: per portare il Lazio fuori serve attivismo CCIAA Crisi, Censis: assistenza familiare e risparmio soluzioni nel Lazio Agenzia Giornalistica Globalpress Sanità, Censis: Famiglie laziali spendono più che nel resto d Italia Lazio, Censis: -7% in 4 anni strutture ospedaliere pubbliche e provate Crisi, Censis: -82,5% sprechi ed eccessi per le famiglie del Lazio Crisi, Censis: futuro dei figli la paura più diffusa nel Lazio Crisi, Censis: 55% famiglie laziali impegnato in Rete di Welfare Asca Sanità, Censis: 88,7% delle famiglie del Lazio spende di tasca propria Censis Unipol: nel Lazio è record di prestiti familiari Censis Unipol: le famiglie laziali preoccupate per futuro dei figli e per la salute Censis Unipol: nel Lazio il welfare non risponde ai nuovi bisogni Lazio, Zingaretti: nuovo modello di welfare con leggi che hanno anima TMNews Sanità/In Lazio famiglie spendono di tasca propria più che altrove. Ricerca Censis e Unipol; il 23% ha rinunciato al dentista Sanità, Zingaretti: puntare sulle reti sanitarie territoriali. Stefanini (Unipol): le assicurazioni possono migliorare la sanità AdnKronos Salute Sanità, Censis: famiglie del Lazio spendono per cure più che in altre Regioni. I dati di una Ricerca sul Welfare, 23% rinuncia al dentista Sanità, Censis: in 4 anni nel Lazio ospedali ridotti del 7%, trend inverso in Italia

3 Sanità, Censis: rischio di ammalarsi paura più diffusa nella Regione Lazio. Con la crisi dei nuclei si riducono anche i consumi alimentari Ansa Welfare, Lazio: le famiglie spendono di più che nel resto d Italia. Studio, preoccupa il futuro dei figli. 23% delle famiglie rinuncia al dentista Welfare: Salute salata per le famiglie del Lazio, è boom di spese. Addio al dentista, paura per i figli. Politici e sindacati, ora reagire Televisioni Tg3 Lazio Edizione del 19 settembre 2013, ore 19:30 e 23:15 Tg9 Edizione del 19 settembre 2013, ore 19:00 56News Edizione del 19 settembre 2013, ore 20:30 Quotidiani Corriere della Sera, ed. Roma Sanità e medicinali. Le famiglie laziali spendono più di tutti 20 settembre 2013 Repubblica, ed. Roma Cure più care, il dentista è un miraggio. Così l assistenza è accessibile a pochi 27 settembre 2013 Corriere di Viterbo Il sindaco Marino: Welfare e crisi, investire nel sociale è una risorsa 22 settembre 2013 La Provincia di Frosinone Per curarsi bisogna pagare. La salute ci costa un occhio! 24 settembre 2013 Avvenire Roma Sette Nel Lazio più alte le spese per la salute 22 settembre 2013

4 Conquiste del Lavoro Lazio, la sanità in crisi schiaccia le famiglie 20 settembre 2013 Notizia Giornale Sanità, Boom di spese nel Lazio. Ma un aiuto arriva dai patronati 21 settembre 2013 Inserti Affari & Finanza inserto de La Repubblica Welfare, uno su quattro risparmia sul dentista 30 settembre 2013 Sole 24 Ore Sanità inserto de Il Sole 24 Ore Lazio: spesa sanitaria al top 29 settembre 2013 Testate online Repubblica Roma Sanità, spese record per il Lazio strutture pubbliche poco efficienti 19 settembre 2013 Sole 24 Ore Sanità Lazio alle stelle per la spesa sanitaria delle famiglie. E il 23% rinuncia al dentista 19 settembre 2013 Roma Sette Cultura e Società: Censis e Unipol fotografano le famiglie del Lazio al tempo della crisi 20 settembre 2013 Cultura e Società: Rapporto Censis/Bombardieri: prioritario un welfare di prossimità 20 settembre 2013 Cultura e Società: Rapporto Censis/Cosimo Petuto: E crisi di solvibilità più che di liquidità 20 settembre 2013

5 Roma Today Welfare, Marino propone un salario mensile ai giovani meritevoli 19 settembre 2013 Quotidiano Sanità Lazio. La salute costa alle famiglie più che nel resto d Italia 19 settembre 2013

6 COMUNICATO STAMPA

7 Comunicato stampa CENSIS Comunicato stampa CENSIS Diffusi i risultati di una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata nell ambito del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio Nel Lazio le famiglie spendono di tasca propria per la sanità più che nel resto d Italia Le reti familiari informali tengono, ma preoccupa il futuro dei figli. E il 23% ha rinunciato al dentista perché troppo costoso Roma, 19 settembre 2013 L integrazione familiare dell offerta sanitaria pubblica. Le famiglie del Lazio spendono di tasca propria per le prestazioni sanitarie più di quanto avviene nel resto d Italia. Nel Lazio l 88,7% delle famiglie ha sostenuto spese nell ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia (il 78,2% nella media italiana), l 83,5% ha sostenuto spese out of pocket per prestazioni ambulatoriali come visite mediche specialistiche o accertamenti diagnostici (il 60,3% a livello nazionale), il 43,6% per visite e prestazioni odontoiatriche private (contro una media del 38,6%). Data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi due anni il 31% delle famiglie del Lazio ha effettuato solo le cure odontoiatriche indispensabili, preferendo strutture pubbliche o puntando al massimo risparmio in caso di accesso alle strutture private, anche rinunciando alla qualità. E il 23% è stato costretto a rinunciare o rimandare il ricorso al dentista, sebbene fosse necessario, perché troppo costoso. È quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata nell ambito del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio. I tagli alla sanità pubblica. Nel Lazio la sanità pubblica regionale è soggetta a processi di razionalizzazione dell offerta ospedaliera, con la riduzione dei posti letto per acuti. E il Lazio è una delle Regioni con piano di rientro, dovuto al deficit accumulato nelle precedenti gestioni, per cui gli amministratori regionali si sono trovati a dover operare in questi anni una riduzione complessiva dei costi, che potrebbe aver avuto un impatto anche sulla qualità e la capillarità dei servizi erogati. Dal 2007 al 2011, sia le strutture ospedaliere pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte nella regione del 7% circa, mentre nel resto d Italia sono aumentate. I posti letto sono diminuiti del 19,7% nelle strutture pubbliche e del 28,4% in quelle private accreditate, più che nelle altre aree del Paese (nella media nazionale la variazione è pari a -6,6%). Anche il personale medico e infermieristico si è ridotto nel Lazio rispettivamente del 5,7% e del 5% contro una sostanziale stabilità registrata a livello nazionale. La spesa sanitaria pubblica per abitante nel Lazio è diminuita del 4%, con una riduzione particolarmente sensibile tra il 2009 e il 2010 (-2%), a fronte di un andamento pressoché invariato nelle altre aree del Paese. La rete del welfare familiare. Il 40% delle famiglie italiane è impegnato in una vera e propria rete di supporto informale, fornendo aiuto ai familiari in difficoltà. Questa tendenza appare ancora più spiccata nel Lazio (55%). Nella regione la tipologia di supporto scambiata più frequentemente consiste nell aiuto a persone sole o malate (riguarda il 22,9% delle famiglie), il prestito infruttifero di denaro o di altri beni (il 18,1% nel Lazio contro l 8,2% a livello nazionale) e l assistenza agli anziani (il 17,6% contro il 9,8% medio). Le voci di spesa più diffuse nel Lazio sono orientate all assistenza ad anziani e bambini e al mantenimento dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, con costi che gravano sulle famiglie a fronte di una copertura pubblica carente.

8 Comunicato stampa CENSIS Comunicato stampa CENSIS I consumi al tempo della crisi. La congiuntura economica sfavorevole influenza le scelte e i comportamenti delle famiglie. La strategia prevalente per fronteggiare le difficoltà è la razionalizzazione, con la riduzione di sprechi ed eccessi, adottata dall 82,5% delle famiglie del Lazio. Molte sono le famiglie orientate alla ricerca di opportunità di risparmio e alla riduzione dei consumi in vari ambiti, da quello alimentare (il 64,5% nel Lazio e il 72,8% in Italia), alla convivialità del ristorante (il 53,2% nel Lazio e il 58,7% in Italia), fino agli spostamenti e ai mezzi di trasporto (il 48,6% nel Lazio e il 59,6% in Italia). Le preoccupazioni maggiori: il futuro dei figli. La paura più diffusa nel Lazio è il rischio di ammalarsi (per il 37,7% delle famiglie). Ma il timore più avvertito dalle famiglie della regione rispetto al resto del Paese è il futuro dei figli (per il 32,3% contro il 26,6% registrato a livello nazionale), poi la non autosufficienza (27%), la situazione economica (23,4%) e il lavoro (22,4%). Con quali strumenti affrontare i bisogni socio-assistenziali di domani? Il 44,7% delle famiglie nel Lazio si aspetta da parte del soggetto pubblico una copertura sufficiente (si tratta di chi non ha alternative alla copertura pubblica per ragioni economiche), il 46,1% integrerà i servizi pubblici con quelli privati pagando di tasca propria, il 9,2% (contro il 9,8% a livello nazionale) considera il ricorso a strumenti assicurativi e finanziari privati. Di questi ultimi, il 7,1% (il 5,7% nella media Italia) propende per un modello di welfare mix, integrando la copertura pubblica con le prestazioni finanziate tramite mutua o assicurazione, e il 2,1% (il 4,1% a livello nazionale) pensa di affidarasi completamente al privato grazie a strumenti assicurativi. Emerge così una consapevolezza diffusa che la copertura pubblica necessiterà di integrazioni private. Ma la cultura dell autoregolazione e dell out of pocket rimane ancora largamente dominante, con un mercato delle prestazioni assistenziali fortemente disomogeneo. «La fotografia restituita dalla ricerca presentata quest oggi ci conduce a prendere sempre più consapevolezza del fatto che gli attuali assetti di welfare non sono più in grado di rispondere ai nuovi bisogni socio-assistenziali della famiglie italiane, nonché ai cambiamenti strutturali dell economia, ai trend demografici e al nuovo mercato del lavoro», ha detto Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol. «Il progetto Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali, che quest anno giunge alla seconda annualità, si pone l obiettivo di riflettere in maniera permanente e di concerto con tutti i soggetti impegnati nel settore sulle modalità attraverso le quali rendere il sistema del welfare più efficiente, dunque strumento di sviluppo economico, occupazionale e di inclusione sociale», ha concluso Stefanini. «Preoccupa quanto emerge da questa ricerca. Preoccupa e allarma perchè vi si legge un progressivo sgretolamento nel corso degli anni del ruolo del pubblico anche nel nostro territorio, falcidiato da una recessione economica senza precedenti», ha detto Claudio Di Berardino, Segretario Generale della Cgil Roma e Lazio. «Un vuoto di scelte e di strategie di cui si avverte sempre più la mancanza e che dovrebbero essere invece la base su cui costruire non solo soluzioni ai tanti drammi aperti dalla crisi, ma un nuovo modello di welfare, capace di includere e dare risposte ai disagi vissuti quotidianamente dalle famiglie. Le amministrazioni comunale e regionale devono tornare a valorizzare il servizio pubblico sociale e sanitario, a ragionare di eliminazione degli sprechi ma anche di una nuova politica della salute», ha concluso Di Berardino. Questi sono i principali risultati della ricerca «Welfare, Italia: focus sul Lazio. Ridare valore alle risorse di famiglie e lavoratori» che è stata presentata oggi a Roma presso il Tempio da Adriano da Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis, e discussa, tra gli altri, da Claudio Di Berardino, Segretario Generale della Cgil Roma e Lazio e

9 Comunicato stampa CENSIS Comunicato stampa CENSIS Presidente del Cru Lazio, Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol, Ignazio Marino, Sindaco di Roma, e Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio. C E N S I S Per informazioni: Ufficio Stampa Tel: Mob: censis@censis.it

10 AGENZIE DI STAMPA

11 TACCUINO DI GIOVEDI' 19 SETTEMBRE: ALTRE = (AGI) - Roma, 19 settembre - A L T R E - Roma: elezione del Presidente della Corte costituzionale (Palazzo della Consulta - ore 9,30) - Roma: CENSIS - "Per un welfare dinamico", "Non piu' solo un costo ma motore di sviluppo", alla presenza del Direttore Generale Giuseppe Roma (Tempio di Adriano, Piazza di Pietra - ore 9,30) - Roma: Giustizia - penalisti, incontro con la politica sui temi dell'astensione. Partecipano, tra gli altri, il Ministro per le Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello, il Presidente Luciano Violante, Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd e i Senatori Giacomo Caliendo e Benedetto Della Vedova (Residenza di Ripetta - dalle 9,30 alle 13,30) (AGI) Uba (Segue) SET 13 SANITA : CENSIS, FAMIGLIE LAZIALI SPENDONO PIU CHE NEL RESTO D ITALIA ROMA (AGG) 19 SET Le famiglie del Lazio spendono di tasca propria per le prestazioni sanitarie più di quanto avviene nel resto d Italia. Nel Lazio l 88,7% delle famiglie ha sostenuto spese nell ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia (il 78,2% nella media italiana), l 83,5% ha sostenuto spese out of pocket per prestazioni ambulatoriali come visite mediche specialistiche o accertamenti diagnostici (il 60,3% a livello nazionale), il 43,6% per visite e prestazioni odontoiatriche private (contro una media del 38,6%). E quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol. Data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi 2 anni il 31% delle famiglie nel Lazio ha effettuato solo le cure odontoiatriche indispensabili, preferendo strutture pubbliche o puntando al massimo risparmio in caso di accesso a strutture private, anche rinunciando alla qualità. E il 23% è stato costretto a rinunciare o rimandare il ricorso al dentista, sebbene fosse necessario, perche troppo costoso.

12 LAZIO: CENSIS, -7% IN 4 ANNI STRUTTURE OSPEDALIERE PUBBLICHE E PRIVATE ROMA (AGG) 19 SET Dal 2008 al 2011, sia le strutture ospedaliere pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte nel Lazio del 7% circa, mentre nel resto d Italia sono aumentate. E quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol. La sanità pubblica è soggetta a processi di razionalizzazione dell offerta ospedaliera, con la riduzione dei posti letto per acuti. E il Lazio è una delle Regioni con piano di rientro, dovuto al deficit accumulato nelle precedenti gestioni, per cui gli amministratori regionali si sono trovati a dover operare in questi anni una riduzione complessiva dei costi, che potrebbero aver avuto un impatto anche sulla qualità e la capillarità dei servizi erogati. I posti letto sono diminuiti del 19,7% nelle strutture pubbliche e del 28,4% in quelle private accreditate, più che nelle altre aree del Pese. Anche il personale medico e infermieristico si è ridotto nel Lazio rispettivamente del 5,7% e del 5% contro una sostanziale stabilità registrata a livello nazionale. La spesa sanitaria pubblica per abitante del Lazio è diminuita del 4% con una riduzione particolarmente sensibile tra il 2009 e il 2010 (-2%), a fronte di un andamento pressoché invariato nelle altre aree del Paese. CRISI: CENSIS, -82,5% SPRECHI ED ECCESSI PER LE FAMIGLIE DEL LAZIO ROMA (AGG) 19 SET Si riducono sprechi ed eccessi per l 82,5% delle famiglie del Lazio influenzate dalla sfavorevole congiuntura economica. E quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol. Molte sono le famiglie orientate alla ricerca di opportunità di risparmio e alla riduzione dei consumi in vari ambiti, da quello alimentare (64,5% nel Lazio e 72,8% in Italia), alla convivialità del ristorante (53,2% nel Lazio e 58,7% in Italia), fino agli spostamenti e ai mezzi di trasporto (48,6% nel Lazio e 59,6% in Italia). CRISI: CENSIS, FUTURO DEI FIGLI LA PAURA PIU DIFFUSA NEL LAZIO ROMA (AGG) 19 SET La paura più diffusa nel Lazio è il rischio di ammalarsi (per il 37,7% delle famiglie). Ma il timore più avvertito dalle famiglie del Lazio rispetto al resto del Paese è il futuro dei figli (per il 32,3% contro il 26,6% registrato a livello nazionale, poi la non autosufficienza (27%), la situazione economica (23,4%) e il lavoro (22,4%). E quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol.

13 CRISI: CENSIS, 55% FAMIGLIE LAZIALI IMPEGNATO IN RETE DI WELFARE ROMA (AGG) 19 SET Il 40% delle famiglie italiane è impegnato in una vera e propria rete di supporto informale, fornendo aiuto ai familiari in difficoltà. Questa tendenza appare ancora più spiccata nel Lazio (55%). E quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol. Nella Regione la tipologia di supporto scambiata più frequentemente consiste nell aiuto a persone sole o malate (riguarda il 22,9% delle famiglie), il prestito infruttifero di denaro o di altri beni (18,1% nel Lazio contro l 8,2% a livello nazionale) e l assistenza agli anziani (17,6% contro 9,8% medio). Le voci di spesa più diffuse nel Lazio sono orientate all assistenza ad anziani e bambini e al mantenimento dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, con costi che gravano sulle famiglie a fronte di una copertura pubblica carente. SANITA': CENSIS, 88,7% FAMIGLIE LAZIALI SPENDE DI TASCA PROPRIA = (AGI) - Roma, 19 set. - Le famiglie del Lazio spendono di tasca propria, per le prestazioni sanitarie, piu' di quanto avviene nel resto d'italia. Nel Lazio, infatti, l'88,7% delle famiglie ha sostenuto, nell'ultimo anno, spese per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia, contro la media nazionale del 78,2%. Inoltre, l'83,5% ha sostenuto spese out of pocket per prestazioni ambulatoriali, contro la media italiana del 60,3%. Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca effettuata nella regione Lazio e inserita nel progetto "Welfare Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali" di Censis e Unipol, presentato questa mattina a Roma presso la sede della Camera di commercio. (AGI) Rm9/mld (Segue) SET 13

14 SANITA': CENSIS, 88,7% FAMIGLIE LAZIALI SPENDE DI TASCA PROPRIA (2)= (AGI) - Roma, 19 set. - Sempre rispetto alla media nazionale, che si attesta al 38,6%, il 5% in piu' delle famiglie laziali ha speso di tasca propria per visite odontoiatriche. Rispetto alla cura dei denti, data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi due anni il 31% delle famiglie del Lazio ha effettuato solo cure odontoiatriche indispensabili, preferendo le strutture pubbliche o cercando le strutture private che garantivano il massimo risparmio, anche sacrificando la qualita'. Un altro 23%, invece, ha dovuto rinunciare completamente al dentista. La ricerca ha analizzato anche l'andamento della sanita' laziale, riscontrando che, dal 2007 al 2011, sia le strutture pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte di circa il 7%, mentre nel resto d'italia sono aumentate. Anche i posti letto sono diminuiti del 19,7% nel pubblico e del 28,4% nel privato accreditato (contro una media nazionale pari a -6,6%). In calo, nel Lazio, anche il personale medico e infermieristico, sceso rispettivamente del 5,7% e del 5%. In diminuzione, infine, anche la spesa sanitaria per abitante: -4% tra il 2009 e il 2010, contro il -2% nazionale. (AGI) Rm9/mld SET 13 Sanita': Censis, 88,7% famiglie del Lazio spende di tasca propria = (ASCA) - Roma - 19 set - Le famiglie del Lazio spendono di tasca propria, per le prestazioni sanitarie, piu' di quanto avviene nel resto d'italia. Nel Lazio, infatti, l'88,7% delle famiglie ha sostenuto, nell'ultimo anno, spese per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia, contro la media nazionale del 78,2%. Inoltre, l'83,5% ha sostenuto spese 'out of pocket' per prestazioni ambulatoriali, contro la media italiana del 60,3%. Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca effettuata nella regione Lazio e inserita nel progetto ''Welfare Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali'' di Censis e Unipol, presentato questa mattina a Roma presso la sede della Camera di Commercio. Sempre rispetto alla media nazionale, che si attesta al 38,6%, il 5% in piu' delle famiglie laziali ha speso di tasca propria per visite odontoiatriche. Rispetto

15 alla cura dei denti, data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi due anni il 31% delle famiglie del Lazio ha effettuato solo cure odontoiatriche indispensabili, preferendo le strutture pubbliche o cercando le strutture private che garantivano il massimo risparmio, anche sacrificando la qualita'. Un altro 23%, invece, ha dovuto rinunciare completamente al dentista. La ricerca ha analizzato anche l'andamento della sanita' laziale, riscontrando che, dal 2007 al 2011, sia le strutture pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte di circa il 7%, mentre nel resto d'italia sono aumentate. Anche i posti letto sono diminuiti del 19,7% nel pubblico e del 28,4% nel privato accreditato (contro una media nazionale pari a -6,6%). In calo, nel Lazio, anche il personale medico e infermieristico, sceso rispettivamente del 5,7% e del 5%. In diminuzione, infine, anche la spesa sanitaria per abitante: -4% tra il 2009 e il 2010, contro il -2% nazionale. bet/lus SET 13 Sanità/ In Lazio famiglie spendono tasca propria più che altrove Ricerca Censis e Unipol, il 23% ha rinunciato al dentista Roma, 19 set. (TMNews) - Le famiglie del Lazio spendono di tasca propria per le prestazioni sanitarie più di quanto avviene nel resto d`italia. Nel Lazio l`88,7% delle famiglie ha sostenuto spese nell`ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia (il 78,2% nella media italiana), l`83,5% ha sostenuto spese out of pocket per prestazioni ambulatoriali come visite mediche specialistiche o accertamenti diagnostici (il 60,3% a livello nazionale), il 43,6% per visite e prestazioni odontoiatriche private (contro una media del 38,6%). Data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi due anni il 31% delle famiglie del Lazio ha effettuato solo le cure odontoiatriche indispensabili, preferendo strutture pubbliche o puntando al massimo risparmio in caso di accesso alle strutture private, anche rinunciando alla qualità. E il 23% è stato costretto a rinunciare o rimandare il ricorso al dentista, sebbene fosse necessario, perché troppo costoso. È quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata nell`ambito del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le

16 nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio. Nel Lazio, spiega il Censis, la sanità pubblica regionale è soggetta a processi di razionalizzazione dell`offerta ospedaliera, con la riduzione dei posti letto per acuti. E il Lazio è una delle Regioni con piano di rientro, dovuto al deficit accumulato nelle precedenti gestioni, per cui gli amministratori regionali si sono trovati a dover operare in questi anni una riduzione complessiva dei costi, che potrebbe aver avuto un impatto anche sulla qualità e la capillarità dei servizi erogati. Dal 2007 al 2011, sia le strutture ospedaliere pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte nella regione del 7% circa, mentre nel resto d`italia sono aumentate. I posti letto sono diminuiti del 19,7% nelle strutture pubbliche e del 28,4% in quelle private accreditate, più che nelle altre aree del Paese (nella media nazionale la variazione è pari a -6,6%). Anche il personale medico e infermieristico si è ridotto nel Lazio rispettivamente del 5,7% e del 5% contro una sostanziale stabilità registrata a livello nazionale. La spesa sanitaria pubblica per abitante nel Lazio è diminuita del 4%, con una riduzione particolarmente sensibile tra il 2009 e il 2010 (-2%), a fronte di un andamento pressoché invariato nelle altre aree del Paese. (Segue) Red/Apa 19-SET-13 12:08 SANITA': CENSIS, FAMIGLIE LAZIO SPENDONO PER CURE PIU' CHE IN ALTRE REGIONI = I DATI DI RICERCA SUL WELFARE, 23% RINUNCIA A DENTISTA Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - Le famiglie del Lazio spendono di tasca propria per le prestazioni sanitarie piu' di quanto avviene nel resto d'italia. Nella Regione, infatti, l'88,7% dei nuclei familiari ha sostenuto spese nell'ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia, contro il 78,2% nella media italiana. Non solo: l'83,5% ha pagato per prestazioni ambulatoriali come visite mediche specialistiche o accertamenti diagnostici, contro il 60,3% della media nazionale, mentre il 43,6% si e' sobbarcato visite e prestazioni odontoiatriche private (media nazionale 38,6%). E' quanto emerge da una ricerca nel Lazio legata al

17 progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali" di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio. Data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi due anni - ricorda il Censis - il 31% delle famiglie del Lazio ha effettuato solo le cure odontoiatriche indispensabili, preferendo strutture pubbliche o puntando al massimo risparmio in caso di accesso alle strutture private, anche chiudendo un occhio sulla qualita'. Il 23% e' stato costretto a rinunciare o rimandare il ricorso al dentista, sebbene fosse necessario, perche' troppo costoso. E se il 40% delle famiglie italiane e' impegnato in una vera e propria rete di supporto informale, fornendo aiuto ai familiari in difficolta', questa tendenza appare ancora piu' spiccata nel Lazio (55%). Nella regione la tipologia di supporto scambiata piu' frequentemente consiste nell'aiuto a persone sole o malate (riguarda il 22,9% delle famiglie), nell prestito infruttifero di denaro o di altri beni (il 18,1% nel Lazio contro l'8,2% a livello nazionale) e nell'assistenza agli anziani (il 17,6% contro il 9,8% medio). Le voci di spesa piu' diffuse sono orientate all'assistenza ad anziani e bambini e al mantenimento dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, con costi che gravano sulle famiglie a fronte di una copertura pubblica carente. (segue) (Red-Ram/Zn/Adnkronos) 19-SET-13 12:58 SANITA': CENSIS, FAMIGLIE LAZIO SPENDONO PER CURE PIU' CHE IN ALTRE REGIONI (2) = (Adnkronos Salute) - "La fotografia restituita dalla ricerca presentata quest'oggi - ha detto Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol - ci induce a prendere sempre piu' consapevolezza del fatto che gli attuali assetti di welfare non sono piu' in grado di rispondere ai nuovi bisogni socio-assistenziali delle famiglie italiane, nonche' ai cambiamenti strutturali dell'economia, ai trend demografici e al nuovo mercato del lavoro".

18 Il progetto 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali', "che quest'anno giunge alla seconda annualita' - ha aggiunto Stefanini - si pone l'obiettivo di riflettere in maniera permanente e di concerto con tutti i soggetti impegnati nel settore sulle modalita' attraverso le quali rendere il sistema del welfare piu' efficiente, dunque strumento di sviluppo economico, occupazionale e di inclusione sociale". "Preoccupa - ha concluso Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil Roma e Lazio e presidente del Consiglio regionale Unipol Lazio - quanto emerge da questa ricerca. Preoccupa e allarma perche' vi si legge un progressivo sgretolamento nel corso degli anni del sistema di welfare anche nel nostro territorio, falcidiato da una recessione economica senza precedenti. E' necessario un nuovo modello di welfare, a partire dal rilancio del ruolo e delle scelte strategiche del pubblico, capace di includere e dare risposte ai disagi vissuti quotidianamente dalle famiglie". (Red-Ram/Zn/Adnkronos) 19-SET-13 13:00 SANITA': CENSIS, IN 4 ANNI NEL LAZIO OSPEDALI RIDOTTI DEL 7%, TREND INVERSO IN ITALIA = Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - Nel Lazio i tagli alla sanita' e la razionalizzazione, legati al piano di rientro, hanno lasciato il segno piu' che in altre Regioni. Dal 2007 al 2011, sia le strutture ospedaliere pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte nella regione del 7% circa, mentre nel resto d'italia sono aumentate. Sono alcuni dati della ricerca focalizzata sul Lazio e legata al progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali" di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio. I posti letto sono diminuiti del 19,7% nelle strutture pubbliche e del 28,4% in quelle private accreditate, piu' che nelle altre aree del Paese (nella media nazionale la variazione e' pari a -6,6%). Anche il personale medico e infermieristico - indicano i dati Censis- si e' ridotto nel Lazio rispettivamente del 5,7% e del 5% contro una sostanziale stabilita' registrata a livello nazionale. La spesa

19 sanitaria pubblica per abitante nel Lazio e' diminuita del 4%, con una riduzione particolarmente sensibile tra il 2009 e il 2010 (-2%), a fronte di un andamento pressoche' invariato nelle altre aree del Paese. (Ram/Zn/Adnkronos) 19- SET-13 13:03 SANITA': CENSIS, RISCHIO DI AMMALARSI PAURA PIU' DIFFUSA NELLA REGIONE LAZIO = CON CRISI NUCLEI RIDUCONO ANCHE CONSUMI ALIMENTARI Roma, 19 set. (Adnkronos Salute) - La paura piu' diffusa nel Lazio e' il rischio di ammalarsi, un timore avvertito dal 37,7% delle famiglie. Ma se si considera il confronto con il resto del Paese la preoccupazione avvertita maggiormente dai nuclei familiari della regione e' il futuro dei figli che angustia il 32,3% del campione laziale contro il 26,6% registrato a livello nazionale. Altri 'spettri' sono poi: la non autosufficienza (27%), la situazione economica (23,4%) e il lavoro (22,4%). A tracciare il quadro il Censis nelle ricerca sul welfare del Lazio diffusa oggi. Passando dalle 'semplici' proccupazioni alle difficolta' concrete la congiuntura economica sfavorevole influenza le scelte e i comportamenti delle famiglie. Che stringono la cinghia. La strategia prevalente per fronteggiare la situazione e' la razionalizzazione, con la riduzione di sprechi ed eccessi, adottata dall'82,5% delle famiglie del Lazio. Molte sono le famiglie orientate alla ricerca di opportunita' di risparmio e alla riduzione dei consumi in vari ambiti, da quello alimentare (il 64,5% nel Lazio e il 72,8% in Italia), al ristorante (il 53,2% nel Lazio e il 58,7% in Italia), fino agli spostamenti e ai mezzi di trasporto (il 48,6% nel Lazio e il 59,6% in Italia). Ma con quali strumenti affrontare i bisogni socio-assistenziali di domani? Il 44,7% delle famiglie nel Lazio si aspetta da parte dell'istituzione pubblica una copertura sufficiente (si tratta di chi non ha alternative alla copertura pubblica per ragioni economiche), il 46,1% integrera' i servizi pubblici con quelli privati pagando di tasca propria, il 9,2% (contro il 9,8% a livello nazionale) considera il ricorso a strumenti assicurativi e finanziari privati. Di questi ultimi, il 7,1% (il 5,7% nella media Italia) propende per un modello di welfare mix, integrando la copertura pubblica con le prestazioni finanziate tramite mutua o assicurazione, e il 2,1% (il 4,1% a livello

20 nazionale) pensa di affidarasi completamente al privato grazie a strumenti assicurativi. Emerge cosi' una consapevolezza diffusa che la copertura pubblica necessitera' di integrazioni private. (Ram/Opr/Adnkronos) 19- SET-13 13:38 CRISI: ZINGARETTI, PER PORTARE LAZIO FUORI SERVE ATTIVISMO CCIAA = (AGI) - Roma, 19 set. - "C'e' una grande voglia di superare questa stagione di crisi economica nel nostro territorio. Manca pero' all'appello l'attivismo e la presenza di una Camera di commercio che svolga fino in fondo la sua funzione di partner dell'economia". Lo ha affermato il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine del convegno intitolato "Per un welfare dinamico. Non piu' solo un costo ma motore di sviluppo", organizzato da Unipol e Censis presso la sede della Camera di commercio di Roma. "Quindi - ha concluso Zingaretti - io mi auguro che questa stagione di oggettiva paralisi si chiuda al piu' presto perche' la mancanza della Camera di commercio si sente ed e' una condizione che si scarica su tutta la societa'".(agi) Rm9/Bru SET 13 Censis-Unipol: nel Lazio e' record di prestiti fra i familiari = (ASCA) - Roma, 19 set - Il 40% delle famiglie italiane e' impegnato in una vera e propria rete di supporto informale, fornendo aiuto ai familiari in difficolta'. Questa tendenza appare ancora piu' spiccata nel Lazio (55%). E' quanto emerge dalla ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio, nell'ambito del progetto 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali', presentata oggi in occasione del convegno 'Welfare, Italia: focus sul Lazio. Ridare valore alle risorse di famiglie e lavoratori', al Tempio di Adriano, a Roma. Nella regione la tipologia di supporto scambiata piu' frequentemente consiste nell'aiuto a persone sole o malate (riguarda il 22,9% delle famiglie), il prestito infruttifero di denaro o di altri beni (il 18,1% nel Lazio contro l'8,2% a

21 livello nazionale) e l'assistenza agli anziani (il 17,6% contro il 9,8% medio). Le voci di spesa piu' diffuse nel Lazio sono orientate all'assistenza ad anziani e bambini e al mantenimento dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, con costi che gravano sulle famiglie a fronte di una copertura pubblica carente. bet/lus SET 13 Welfare: Lazio; famiglie spendono piu' che in resto Italia Studio, preoccupa futuro figli. 23% famiglie rinuncia dentista (ANSA) - ROMA, 19 SET - Nel Lazio le famiglie spendono di tasca propria per la sanita' piu' che nel resto d'italia, le reti familiari informali tengono ma preoccupa il futuro dei figli. E il 23% ha rinunciato al dentista perche' troppo costoso. E' quanto e' emerso da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata nell'ambito del progetto <Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali> di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio e presentata stamattina al Tempio di Adriano alla presenza del sindaco di Roma Ignazio Marino e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Nel Lazio, si legge nel rapporto, l'88,7% delle famiglie ha sostenuto spese nell'ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia (il 78,2% nella media italiana), l'83,5% ha sostenuto spese out of pocket per prestazioni ambulatoriali come visite mediche specialistiche o accertamenti diagnostici (il 60,3% a livello nazionale), il 43,6% per visite e prestazioni odontoiatriche private (contro una media del 38,6%). Data la scarsa copertura da parte del pubblico, negli ultimi due anni il 31% delle famiglie ha effettuato solo le cure odontoiatriche indispensabili, preferendo strutture pubbliche o puntando al massimo risparmio. Il 23% e' stato costretto a rinunciare o rimandare il ricorso al dentista perche' troppo costoso. Riguardo ai tagli alla sanita' pubblica, il Lazio e', come e' noto, sottoposto a piano di rientro. Dal 2007 al 2011 sia le strutture ospedaliere pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte del 7% circa, mentre nel resto d'italia sono aumentate. I posti letto sono diminuiti del 19,7% nelle strutture pubbliche e del 28,4% in quelle private accreditate, piu' che nelle altre aree del Paese (nella media nazionale la variazione e' pari a -6,6%). Anche il

22 personale medico e infermieristico si e' ridotto nel Lazio rispettivamente del 5,7% e del 5% contro una sostanziale stabilita' registrata a livello nazionale. La spesa sanitaria pubblica per abitante nel Lazio e' diminuita del 4%, con una riduzione particolarmente sensibile tra il 2009 e il 2010 (-2%), a fronte di un andamento pressoche' invariato nelle altre aree del Paese.(ANSA). J5J-ST/MRS 19-SET-13 14:41 NNN Censis-Unipol: famiglie laziali preoccupate per futuro figli e salute = (ASCA) - Roma, 19 set - La strategia prevalente per fronteggiare le difficolta' economica e' la razionalizzazione delle spese, con la riduzione di sprechi ed eccessi. Una 'ricetta' anti-crisi questa adottata dall'82,5% delle famiglie del Lazio. Molte sono, infatti, le famiglie orientate alla ricerca di opportunita' di risparmio e alla riduzione dei consumi in vari ambiti, da quello alimentare (il 64,5% nel Lazio e il 72,8% in Italia), alla convivialita' del ristorante (il 53,2% nel Lazio e il 58,7% in Italia), fino agli spostamenti e ai mezzi di trasporto (il 48,6% nel Lazio e il 59,6% in Italia). E' quanto emerge dalla ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio, nell'ambito del progetto 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali', presentata oggi in occasione del convegno 'Welfare, Italia: focus sul Lazio. Ridare valore alle risorse di famiglie e lavoratori', al Tempio di Adriano, a Roma. Tra le preoccupazioni maggiori: il futuro dei figli. La paura piu' diffusa nel Lazio inoltre e' il rischio di ammalarsi (per il 37,7% delle famiglie). Ma il timore piu' avvertito dalle famiglie della regione rispetto al resto del Paese e' il futuro dei figli (per il 32,3% contro il 26,6% registrato a livello nazionale), poi la non autosufficienza (27%), la situazione economica (23,4%) e il lavoro (22,4%). Bet/gc SET 13

23 Sanità/ Zingaretti: puntare sulle reti sanitarie territoriali Stefanini (Unipol): le assicurazioni possono migliorare la Sanità Roma, 19 set. (TMNews) - "La Sanità del Lazio è impegnata in un'impresa titanica: rispettare i vincoli per deficit eccessivo che ci impongono di ridde la spesa, senza diminuire ed anzi aumentando l'innovazione nei servizi sanitari per i cittadini": Lo ha detto il presidente della Regione Zingaretti intervenendo al convegno "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali" organizzato da Unipol e Censis questa mattina al Tempio di Adriano a Roma. "Accanto agli ospedali che debbono recuperare un ruolo di eccellenza e centralità nel sistema sanitario - ha proseguito Zingaretti - dobbiamo costruire reti di servizi sanitari territoriali, a cominciare dalle Case della Salute. Per questo è necessario l'impegno di tutti i soggetti coinvolti: gli operatori sanitari, le aziende sanitarie pubbliche e le imprese sanitarie private, già coinvolte nel tavolo di concertazione". Concludendo il convegno il presidente di Unipol Stefanini ha affermato che "le assicurazioni sanitarie possono svolgere un ruolo importante per orientare la domanda e l'offerta di servizi sanitari:possono aiutare i cittadini ad essere meno soli e più tutelati nei confronti dell'apparato sanitario e possono aiutare le strutture sanitarie a migliorare in termini di efficienza e innovazione tecnologica". Pma 19-SET-13 14:55 Censis-Unipol: nel Lazio il welfare non risponde a nuovi bisogni = (ASCA) - Roma, 19 set - ''La fotografia restituita dalla ricerca presentata quest'oggi ci conduce a prendere sempre piu' consapevolezza del fatto che gli attuali assetti di welfare non sono piu' in grado di rispondere ai nuovi bisogni socio-assistenziali della famiglie italiane, nonche' ai cambiamenti strutturali dell'economia, ai trend demografici e al nuovo mercato del lavoro''. Questo il commento di Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol, in occasione della presentazione dalla ricerca sul welfare nel Lazio realizzata

24 da Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio, nell'ambito del progetto 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali', presentata oggi in occasione del convegno 'Welfare, Italia: focus sul Lazio. Ridare valore alle risorse di famiglie e lavoratori', al Tempio di Adriano, a Roma alla presenza del Sindaco Ignazio Marino, e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. ''Preoccupa quanto emerge da questa ricerca. Preoccupa e allarma perche' vi si legge un progressivo sgretolamento nel corso degli anni del sistema di welfare anche nel nostro territorio, falcidiato da una recessione economica senza precedenti'', ha detto Claudio Di Berardino, Segretario Generale della Cgil Roma e Lazio e Presidente del Consiglio regionale Unipol Lazio. ''E' necessario un nuovo modello di welfare, a partire dal rilancio del ruolo e delle scelte strategiche del pubblico, capace di includere e dare risposte ai disagi vissuti quotidianamente dalle famiglie'', ha concluso Di Berardino. Presente anche il segretario di Uil Roma e Lazio, Pierpaolo Bombardieri, che ha rimarcato che ''la crisi non accenna a diminuire. Le famiglie spendono il 15 per cento in meno negli ultimi tre anni in cure sanitarie. E' un dato su cui riflettere soprattutto quando qualcuno dice che la crisi diminuisce. Non e' cosi'. Bisogna trovare strumenti nuovi e innovativi che diano la possibilita' di fare nuovi investimenti sul welfare locale. Negli ultimi anni le famiglie hanno sostituito il welfare locale''. Per Mario Bertone segretario Generale della Cisl di Roma ''il ruolo del sindacato in questa crisi e' determinante. Il lavoro e' la vera emergenza del momento, serve creare le condizioni per determinare la crescita produttiva che porti lavoro. Serve buona politica, servono buone azioni, serve responsabilita'. Anche stamattina parlando di welfare riemergono i dati negativi della disoccupazione e della precarieta'. Abbiamo bisogno di lavorare perche' ci siano le condizioni per trovare soluzioni al problema occupazionale e quello del welfare''. Bet/gc SET 13

25 Lazio: Zingaretti, nuovo modello di welfare con leggi che hanno anima = (ASCA) - Roma, 19 set - ''Rispetto ad altre regioni italiane chi si trova in condizioni di disagio da noi e' una persona piu' sola, peraltro con una disparita' tra chi vive in centro e chi in periferia. Questa e' la notizia negativa, ma quella positiva e' che le motivazioni di quello che non va sono chiarissime: questo non vuol dire che sara' semplice rimediare, ma noi ci stiamo provando, a partire dalla riforma del welfare regionale''. Ad assicurarlo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in occasione della presentazione dei dati della ricerca sul welfare nel Lazio realizzata da Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio e presentata oggi a Roma, al Tempio di Adriano, in occasione del convegno 'Welfare, Italia: focus sul Lazio. Ridare valore alle risorse di famiglie e lavoratori'. Come spiegato da Zingaretti nel corso del suo intervento dopo aver ricordato alcuni provvedimenti messi in atto dalla Regione, si parla spesso di un nuovo modello di welfare, tuttavia ''la legge 328/2000 il Lazio non l'ha mai recepita, sviluppando in questi 13 anni politiche fuori da una strategia complessiva. Noi recepiremo quella legge e abbiamo gia' presentato le linee guida la scorsa settimana, perche' pensiamo che quando non c'e' pianificazione cresce lo spazio per la discrezionalita' di intervento, e quindi cresce la possibilita' per la cattiva politica di trionfare''. Zingaretti ha spiegato la sua intenzione di innovare il sistema promuovendo una nuova strategia per il welfare e mettendo un punto ad una consuetudine che non porta risultati, il legiferare attraverso un elenco di norme, leggi che pero' non hanno ''un'anima'' e ricordando l'importanza della qualita' della spesa pubblica non solo della quantita'. Bet/rus SET 13 SANITA': CENSIS, 88,7% FAMIGLIE LAZIALI SPENDE DI TASCA PROPRIA (3)= (AGI) - Roma, 19 set. - Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo alla presentazione della ricerca ha sottolineato come sia assolutamente prioritario riorganizzare il sistema sanitario in un'ottica che non metta piu' al centro l'ospedale ma una rete di servizi di cura e assistenza territoriali, di cui l'ospedale e' solo l'ultima ed estrema soluzione. Inoltre,

26 ha aggiunto il primo cittadino della Capitale, "sarebbe necessario che pubblico e privato non venissero demonizzati e fossero messi in condizioni di competere in modo trasparente e vantaggioso per tutti". Il tutto, ha concluso, in un quadro di "regole definite dal pubblico". Il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha invece posto l'accento sulle difficolta' che i cittadini-utenti del Lazio incontrano nell'uso fruire dei servizi. La ragione principale, ha ricordato, e' stato il mancato recepimento della legge 381 del 2000 che regola i servizi di welfare, "una legge che e' stata recepita solo quest'anno, dopo tredici anni". Da non dimenticare, poi, le problematiche legate "al piano di rientro che, come molti altri avviati negli a stessi anni, e' stato orientato esclusivamente al raggiungimento degli obiettivi finanziari. Un rigore necessario - ha aggiunto - ma che deve camminare insieme al l'innovazione. Noi - ha concluso Zingaretti - stiamo puntano a questa innovazione che vuol dire anche trasformazione dell'esistente". (AGI) Rm9/Bru SET 13 CRISI:CENSIS,ASSISTENZA FAMILIARE E RISPARMIO SOLUZIONI NEL LAZIO = (AGI) - Roma, 19 set. - Assistenza familiare, risparmio, riduzione di sprechi ed eccessi. Sono le soluzioni anticrisi dei cittadini del Lazio, secondo quanto emerso da una ricerca effettuata dal Censis, nell'ambito del progetto progetto "Welfare Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali", promosso dall'istituto di statistica e Unipol e presentato questa mattina a Roma presso la sede della Camera di commercio. Se in media, nel nostro Paese, il 40% delle famiglie e' impegnato in una vera e propria rete di supporto informale, fornendo aiuto ai familiari in difficolta', questa tendenza appare ancora piu' spiccata nel Lazio (55%). Qui, la tipologia di supporto scambiata piu' frequentemente consiste nell'aiuto a persone sole o malate (22,9% delle famiglie), il prestito infruttifero di denaro o di altri beni (il 18,1% nel Lazio contro l'8,2% a livello nazionale) e l'assistenza agli anziani (il 17,6% contro il 9,8% medio). (AGI) Rm9/Pgi (Segue) SET 13

27 CRISI:CENSIS,ASSISTENZA FAMILIARE E RISPARMIO SOLUZIONI NEL LAZIO (2)= (AGI) - Roma, 19 set. - Assistenza ad anziani e bambini e al mantenimento dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, sono le voci di spesa che gravano maggiormente sul bilancio delle famiglie, a fronte anche di una copertura pubblica carente. Spese necessarie che influenzano, insieme alla crisi, i comportamenti di consumo delle famiglie laziali che, prima di tutto, fronteggiano le difficolta' riducendo sprechi ed eccessi (82,5%), cercando opportunita' di risparmio in campo alimentare (64,5%), riducendo i consumi (meno cene al ristorante 53,2%) e individuando forme di trasporto e spostamento alternative all'automobile o comunque convenienti (48,6%). La paura piu' diffusa tra i residenti del Lazio, 33,7%, e' quella ammalarsi (per il 37,7% delle famiglie). Ma il timore piu' avvertito dalle famiglie della regione, rispetto al resto del Paese, e' quello per il futuro dei figli (per il 32,3% contro il 26,6% registrato a livello nazionale), poi la non autosufficienza (27%), la situazione economica (23,4%) e il lavoro (22,4%). Guardando al futuro, i cittadini del Lazio si aspettano una copertura maggiore e sufficiente delle necessita' socio-assistenziali (44%) che il 46% sarebbe disposto a integrare, pagando di tasca propria, con servizi privati. Un 9,2% (contro il 9,8% a livello nazionale) ha preso in considerazione, o potrebbe farlo, il ricorso a strumenti assicurativi e finanziari privati. Di questi ultimi, il 7,1% (il 5,7% nella media Italia) propende per un modello di welfare mix, integrando la copertura pubblica con le prestazioni finanziate tramite mutua o assicurazione, e il 2,1% (il 4,1% a livello nazionale) pensa di affidarsi completamente al privato grazie a strumenti assicurativi. Indicazioni che, considerano il Censis e Unipol, evidenziano la consapevolezza diffusa che la copertura pubblica necessitera' di integrazioni private. (AGI) Rm9/Pgi SET 13 ANSA/ Welfare: Salute 'salata' per famiglie Lazio, e' boom spese Addio dentista,paura per figli. Politici e sindacati,ora reagire (di Gabriele Santoro) (ANSA) - ROMA, 19 SET - La salute costa cara, ma nel Lazio ancora di piu'. Le famiglie laziali infatti aprono il portafogli piu' del resto d'italia per sostenere le spese sanitarie. E

28 molti, per arrivare a fine mese, sono stati costretti a risparmiare perfino sul dentista: in un caso su quattro si e' preferito tenersi una carie piuttosto che sostenere una spesa odontoiatrica. E' il ritratto della regione della Capitale, tutt'altro che tranquillizzante, emerso da una ricerca condotta nell'ambito del progetto di Censis e Unipol 'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali' presentato questa mattina al Tempio di Adriano, alla presenza del sindaco di Roma Ignazio Marino e del presidente della Regione Nicola Zingaretti. Sfogliando il rapporto si scopre, ad esempio, che l'88,7% delle famiglie, contro il 78,2% nazionale, ha sostenuto spese nell'ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare il ticket in farmacia o che l'83,5% ha pagato visite specialistiche o accertamenti diagnostici (contro il 60,3% italiano). D'altronde, in termini strettamente numerici, la sanita' laziale e' in flessione: la stagione dei piani di rientro ha 'tagliato' quasi il 20% dei posti letto pubblici e quasi il 30 di quelli privati; tra il 2007 e il 2011 gli ospedali sono il 7% in meno, mentre nel resto d'italia sono aumentati. Non stupisce percio' che la paura piu' diffusa tra i laziali sia in assoluto quella di ammalarsi (37,7%). Ma rispetto alla media nazionale, cio' che rende piu' insonni le notti dei residenti delle cinque province e' il futuro dei figli (32,3% contro il 26,6% italiano). Ecco perche' tanti laziali, quasi la meta' (46,1%), hanno deciso di integrare i servizi di welfare pubblici con quelli privati. Va da se', di tasca propria. Insomma, ''gli attuali assetti di welfare - ha commentato il presidente di Unipol Pierluigi Stefanini - non sono piu' in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie, ne' ai cambiamenti strutturali dell'economia''. Dunque, quale welfare per il futuro? Zingaretti una sua ricetta ce l'ha, e la sta gia' mettendo in atto: ''Noi recepiremo finalmente la legge 328 del 2000, e promuoveremo una strategia in cui la sussidiarieta' non sia una fuga dalle responsabilita' pubbliche, ma in cui il pubblico si assume le proprie responsabilita' e chiama la societa' civile a svolgere il suo ruolo''. Marino, sindaco e medico, crede in ''una vera competizione tra pubblico e privato'' perche' ''alcuni meccanismi del privato potrebbero servire alla sanita' pubblica, e cose che il pubblico fatica a erogare potrebbero essere date dal privato''. In prima fila alla presentazione del rapporto, i leader regionali delle principali sigle sindacali, unite nell'allarme per una crisi che ha avuto, e ha ancora, effetti sociali devastanti:

29 ''Dalla ricerca emerge lo sgretolamento del welfare, falcidiato dalla recessione - ha affermato Claudio Di Berardino (Cgil) - serve il rilancio del modello pubblico''. ''Le famiglie - ha ricordato Pier Paolo Bombardieri (Uil) - spendono in cure sanitarie il 15% in meno negli ultimi tre anni. La crisi non sta diminuendo''. Per la Cisl di Mario Bertone infine ''bisogna creare le condizioni per creare lavoro e trovare soluzioni al problema occupazionale e a quello del welfare''.(ansa).

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51 REGIONI E AZIENDE Lazio alle stelle per la spesa sanitaria delle famiglie. E il 23% rinuncia al dentista 19 settembre 2013 Il Lazio batte il resto dello stivale per la spesa sanitaria delle famiglie. E' nella regione del Centro che si spende di più di tasca propria per fare fronte ai costi della salute. L'analisi è frutto di una ricerca sul welfare nella regione realizzata nell'ambito del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio. L'integrazione familiare dell'offerta sanitaria pubblica. Nel Lazio l'88,7% delle famiglie ha sostenuto spese nell'ultimo anno per acquistare farmaci a prezzo intero o per pagare i ticket in farmacia (il 78,2% nella media italiana), l'83,5% ha sostenuto spese out of pocket per prestazioni ambulatoriali come visite mediche specialistiche o accertamenti diagnostici (il 60,3% a livello nazionale), il 43,6% per visite e prestazioni odontoiatriche private (contro una media del 38,6%). Data la scarsa copertura da parte del sistema sanitario pubblico, negli ultimi due anni il 31% delle famiglie del Lazio ha effettuato solo le cure odontoiatriche indispensabili, preferendo strutture pubbliche o puntando al massimo risparmio in caso di accesso alle strutture private, anche rinunciando alla qualità. E il 23% è stato costretto a rinunciare o rimandare il ricorso al dentista, sebbene fosse necessario, perché troppo costoso. È quanto emerge da una ricerca sul welfare nel Lazio realizzata nell'ambito del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, con la collaborazione del Consiglio regionale Unipol Lazio. I tagli alla sanità pubblica. Nel Lazio la sanità pubblica regionale è soggetta a processi di razionalizzazione dell'offerta ospedaliera, con la riduzione dei posti letto per acuti. E il Lazio è

52 una delle Regioni con piano di rientro, dovuto al deficit accumulato nelle precedenti gestioni, per cui gli amministratori regionali si sono trovati a dover operare in questi anni una riduzione complessiva dei costi, che potrebbe aver avuto un impatto anche sulla qualità e la capillarità dei servizi erogati. Dal 2007 al 2011, sia le strutture ospedaliere pubbliche che quelle private accreditate si sono ridotte nella regione del 7% circa, mentre nel resto d'italia sono aumentate. I posti letto sono diminuiti del 19,7% nelle strutture pubbliche e del 28,4% in quelle private accreditate, più che nelle altre aree del Paese (nella media nazionale la variazione è pari a - 6,6%). Anche il personale medico e infermieristico si è ridotto nel Lazio rispettivamente del 5,7% e del 5% contro una sostanziale stabilità registrata a livello nazionale. La spesa sanitaria pubblica per abitante nel Lazio è diminuita del 4%, con una riduzione particolarmente sensibile tra il 2009 e il 2010 (-2%), a fronte di un andamento pressoché invariato nelle altre aree del Paese. La rete del welfare familiare. Il 40% delle famiglie italiane è impegnato in una vera e propria rete di supporto informale, fornendo aiuto ai familiari in difficoltà. Questa tendenza appare ancora più spiccata nel Lazio (55%). Nella regione la tipologia di supporto scambiata più frequentemente consiste nell'aiuto a persone sole o malate (riguarda il 22,9% delle famiglie), il prestito infruttifero di denaro o di altri beni (il 18,1% nel Lazio contro l'8,2% a livello nazionale) e l'assistenza agli anziani (il 17,6% contro il 9,8% medio). Le voci di spesa più diffuse nel Lazio sono orientate all'assistenza ad anziani e bambini e al mantenimento dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, con costi che gravano sulle famiglie a fronte di una copertura pubblica carente. I consumi al tempo della crisi. La congiuntura economica sfavorevole influenza le scelte e i comportamenti delle famiglie. La strategia prevalente per fronteggiare le difficoltà è la razionalizzazione, con la riduzione di sprechi ed eccessi, adottata dall'82,5% delle famiglie del Lazio. Molte sono le famiglie orientate alla ricerca di opportunità di risparmio e alla riduzione dei consumi in vari ambiti, da quello alimentare (il 64,5% nel Lazio e il 72,8% in Italia), alla convivialità del ristorante (il 53,2% nel Lazio e il 58,7% in Italia), fino agli spostamenti e ai mezzi di trasporto (il 48,6% nel Lazio e il 59,6% in Italia). Le preoccupazioni maggiori: il futuro dei figli. La paura più diffusa nel Lazio è il rischio di ammalarsi (per il 37,7% delle famiglie). Ma il timore più avvertito dalle famiglie della regione rispetto al resto del Paese è il futuro dei figli (per il 32,3% contro il 26,6% registrato a livello nazionale), poi la non autosufficienza (27%), la situazione economica (23,4%) e il lavoro (22,4%). Con quali strumenti affrontare i bisogni socio-assistenziali di domani? Il 44,7% delle famiglie nel Lazio si aspetta da parte del soggetto pubblico una copertura sufficiente (si tratta di chi non ha alternative alla copertura pubblica per ragioni economiche), il 46,1% integrerà i servizi pubblici con quelli privati pagando di tasca propria, il 9,2% (contro il 9,8% a livello nazionale) considera il ricorso a strumenti assicurativi e finanziari privati. Di questi ultimi, il 7,1% (il 5,7% nella media Italia) propende per un modello di welfare mix, integrando la copertura pubblica con le prestazioni finanziate tramite mutua o assicurazione, e il 2,1% (il 4,1% a livello nazionale) pensa di affidarasi completamente al privato grazie a strumenti assicurativi. Emerge così una consapevolezza diffusa che la copertura pubblica necessiterà di integrazioni private. Ma la cultura dell'autoregolazione e dell'out of pocket rimane ancora largamente dominante, con un mercato delle prestazioni assistenziali fortemente disomogeneo. «La fotografia restituita dalla ricerca presentata quest'oggi ci conduce a prendere sempre più

53 consapevolezza del fatto che gli attuali assetti di welfare non sono più in grado di rispondere ai nuovi bisogni socio-assistenziali della famiglie italiane, nonché ai cambiamenti strutturali dell'economia, ai trend demografici e al nuovo mercato del lavoro», ha detto Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol. «Il progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali", che quest'anno giunge alla seconda annualità, si pone l'obiettivo di riflettere in maniera permanente e di concerto con tutti i soggetti impegnati nel settore sulle modalità attraverso le quali rendere il sistema del welfare più efficiente, dunque strumento di sviluppo economico, occupazionale e di inclusione sociale», ha concluso Stefanini. «Preoccupa quanto emerge da questa ricerca. Preoccupa e allarma perchè vi si legge un progressivo sgretolamento nel corso degli anni del sistema di welfare anche nel nostro territorio, falcidiato da una recessione economica senza precedenti», ha detto Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil Roma e Lazio e Presidente del Consiglio regionale Unipol Lazio. «E' necessario un nuovo modello di welfare, a partire dal rilancio del ruolo e delle scelte strategiche del pubblico, capace di includere e dare risposte ai disagi vissuti quotidianamente dalle famiglie», ha concluso Di Berardino.

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