Centro Studi. Nota congiunturale. Indagine di previsione per il I trimestre 2014 per la provincia di Cuneo

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1 Centro Studi Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2014 per la provincia di Cuneo Gennaio 2014

2 Presentazione L indagine congiunturale ha come obiettivo quello di raccogliere e analizzare, con cadenza trimestrale, le aspettative, formulate dalle imprese che operano nel territorio di Cuneo e provincia, sull andamento delle principali variabili aziendali. L indagine fotografa due tipi di situazioni: 1. la condizione dell azienda al momento della compilazione del questionario sulla base dell andamento del carnet ordini, del tasso di utilizzo della capacità produttiva/risorse aziendali e della situazione di liquidità; 2. le previsioni dell azienda per i tre mesi successivi per quanto riguarda occupazione, produzione/livello di attività, ordini, export, redditività, ricorso alla CIG ed investimenti. Si tratta di due momenti che vanno letti congiuntamente per consentire una valutazione il più possibile completa della fase congiunturale che stanno vivendo le imprese. La rilevazione, da alcune edizioni, è gestita interamente on line, tramite apposita piattaforma web che rende più rapida la compilazione. Le informazioni richieste tengono conto dell appartenenza delle imprese ai comparti dell industria piuttosto che dei servizi. I risultati dell indagine congiunturale di previsione relativa al primo trimestre 2014 sono basati su un campione di circa 330 aziende, di tutti i settori e dimensioni, pari ad oltre un quarto dell universo delle imprese associate a Confindustria Cuneo. La rilevazione è stata effettuata nel mese di dicembre Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 2

3 Lo scenario congiunturale nazionale: permane il pessimismo 1 Le ultime settimane non hanno portato significative novità. L Italia rimane una anomalia in un quadro europeo che, sia pure con molta fatica, sta cercando di uscire dalla recessione. Gli indicatori più recenti mostrano che siamo probabilmente in presenza di un miglioramento relativo della congiuntura: si sta attenuando l intensità della contrazione, ma si è ancora lontani da una inversione del ciclo. A ottobre l indice della produzione industriale rileva un modesto incremento rispetto a settembre (+0,5%), ma il trimestre agosto-ottobre ha ancora segno negativo (-0,3%). Nella media dei primi dieci mesi dell anno la produzione diminuisce del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Confindustria stima a novembre un incremento dello 0,4% rispetto a ottobre. Anche il settore delle costruzioni rimane in recessione. A settembre (ultimo dato disponibile) l indice registra un calo dell 1,8% rispetto ad agosto, mentre nella media dei primi nove mesi dell anno la produzione il calo è dell 11,2%. Significativa è la stagnazione degli investimenti e dei consumi durevoli, condizionati da un clima di fiducia particolarmente depresso. Spiccano i dati di sulle immatricolazioni di autovetture: anche a novembre, per il 27 mese consecutivo, il mercato segna una flessione (-4,5% rispetto allo scorso anno). Il 2013 si chiuderà con numero di immatricolazioni (1,3 milioni circa) che non si registrava dagli anni 70. Produzione industriale, Italia, indice mensile destagionalizzato, base 2010=100 Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e Indagine rapida Alle concrete preoccupazioni per occupazione, reddito e risparmi, nel nostro paese si aggiungono quelle, forse ancora più pesanti, per un quadro politico e sociale sfilacciato e instabile, dove le spinte disgregatrici e centrifughe prevalgono su quelle coesive. È 1 Fonti: Elaborazioni CSC Cuneo su dati ISTAT, CSC, Prometeia, ABI, ANFIA. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 3

4 evidente che senza un miglioramento delle aspettative la domanda interna non potrà ripartire. Una ulteriore difficoltà riguarda l accesso al credito. I dati mostrano come il credito erogato al sistema produttivo si stia riducendo, mentre i conti della banche sono gravati dall aumento dei crediti deteriorati (250 miliardi di non performing loans secondo i dati di Banca d Italia). Si amplia il divario tra liquidità in circolazione e fondi disponibili per il sistema produttivo. Secondo le stime più aggiornate, il 2013 dovrebbe chiudersi con una caduta del PIL nell ordine del 2%. Negli scenari più favorevoli, nel 2014 la crescita dovrebbe tornare su valori appena al di sopra dello zero, grazie soprattutto all effetto di traino dei mercati esteri. Quadro macroeconomico nazionale (var. %) Il nostro paese resta tuttavia uno dei più esposti a shock esogeni, soprattutto di natura finanziaria. Allo stato attuale, è molto concreto il rischio di una nuova escalation di tassi e spread a seguito di una fase di volatilità dei mercati. PMI Index, Italian Manufacturing 2 2 Il Purchasing Managers Index (PMI) è l'indice composito dell'attività manifatturiera di un Paese, il valore è espresso in percentuale. Il PMI è un indice prodotto da Markit Group e riflette la capacità dell'acquisizione di beni e servizi. Tiene conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero. Un valore inferiore al 50% indica una contrazione del settore. Un valore superiore al 50% indica un'espansione. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 4

5 Lo scenario congiunturale cuneese: ancora crisi all orizzonte Nel contesto congiunturale nazionale appena descritto, l economia cuneese, che più tardi, rispetto ad altre realtà territoriali, ha iniziato ad accusare la crisi, appare da alcuni trimestri in notevole difficoltà. La rilevazione di dicembre conferma il protrarsi della fase recessiva: alcuni dei principali indicatori anticipatori mostrano deboli segnali di risalita rispetto allo scorso trimestre, ma si mantengono su valori per lo più negativi per il decimo trimestre consecutivo. Se le valutazioni delle imprese non lasciano ancora intravedere prospettive di ripresa, la sostanziale stabilità dei principali indicatori a consuntivo sembra almeno escludere una ulteriore involuzione della crisi. Meno negativa la situazione nei comparti dei servizi rispetto a quella dei settori industriali. Di seguito, in dettaglio, i principali risultati dell indagine. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 5

6 INDUSTRIA LE PREVISIONI PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 aumento stazionario diminuzione -19,1 produzione 14% 53% 33% -23,9 ordini interni 12% 52% 36% +1,2 export 18% 66% 16% -34,8 redditività 5% 56% 39% -11,9 occupazione 7% 75% 19% IMPRESE CHE INTENDONO EFFETTUARE INVESTIMENTI I trim m SIGNIFICATIVI 18,2% MARGINALI 40,9% NESSUN INVESTIMENTO 40,9% IMPRESE CHE PREVEDONO DI RICORRERE ALLA CIG TASSO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI 35,7% 68,0% TEMPI DI PAGAMENTO ANDAMENTO INCASSI 97 GIORNI MEDIA 139 GIORNI ENTI PUBBLICI 58,7% IN RITARDO 41,3% NORMALE Legenda: aumento su valori positivi rispetto al trim. precedente aumento su valori positivi rispetto al trim. precedente diminuzione su valori negativi rispetto al trim. precedente diminuzione su valori positivi rispetto al trim. precedente Fonte: Indagini Congiunturali CSC Cuneo Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 6

7 L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2014 ha visto coinvolte circa 230 aziende industriali associate a Confindustria Cuneo. Le aspettative sui livelli produttivi per il prossimo trimestre permangono improntate al pessimismo per gran parte delle imprese cuneesi. Rispetto a settembre, infatti, scende la quota di aziende che ritiene che la produzione rimarrà stazionaria (dal 76,5% dello scorso trimestre al 52,7%), mentre sale, dal 18,2% al 33,2%, la percentuale di imprese che ne prospetta una diminuzione. Aumenta, tuttavia, anche la percentuale di aziende che prevedono un aumento dei livelli produttivi: sono il 14,1% contro il 4,6% del trimestre scorso. Il risultato che deriva da queste aspettative, è un peggioramento del saldo di opinione (ottimisti meno pessimisti) sui livelli produttivi di quasi 4 punti, dal -15,4% al -19,1%. ASPETTATIVE SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE, I TRIM. Fonte: Indagini Congiunturali CSC Cuneo Le aspettative sulla produzione si mostrano eterogenee a livello settoriale: nella metalmeccanica, infatti, la quota di aziende che si attendono un aumento (20,3%) supera quella delle imprese con una visione pessimistica sui propri livelli produttivi (17,2%); il saldo che ne deriva è pertanto positivo (+3,1%), come non si verificava più da 7 trimestri. Nei comparti non metalmeccanici, al contrario, le previsioni si mantengono fortemente negative (-28,2%). Le aspettative sui nuovi ordini evidenziano un trend tendenzialmente analogo a quello della produzione. Rispetto allo scorso trimestre, scende la percentuale di aziende che ritiene che gli ordini aumenteranno (dal 12,8% all 11,9%) o che si manterranno invariati (dal 59% al 52,2%). Sale pesantemente, invece, la quota di chi ne prospetta un calo (dal 28,2% al 35,8%). Il saldo di previsione scende pertanto di circa 3 punti, dal -21,2% al -23,9%. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 7

8 Decisamente più positivo il clima di opinione sugli ordini export. Le imprese esportatrici (72% del campione) ritengono nel 17,6% dei casi che l export crescerà nel corso del primo trimestre 2014 rispetto al precedente trimestre (erano il 16,1% a settembre). Non subisce variazioni di rilievo la quota di imprese che si attende una stabilità degli ordini export (dal 65,5% al 66,1%), mentre scende di due punti la percentuale di coloro che ne prevedono un calo (dal 18,4% al 16,4%). Le aspettative sull export tornano pertanto positive: dal -2,3% dello scorso trimestre al +1,2%. ASPETTATIVE SU ORDINI ED EXPORT, I TRIM. Fonte: Indagini Congiunturali CSC Cuneo Il tasso di utilizzo degli impianti delle imprese industriali cuneesi rimane pressoché invariato e pari al 68% (era il 68,2% a settembre), ma ancora decisamente al di sotto del 75% atteso in un ciclo economico normale. TASSO DI UTILIZZO DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA, I TRIMESTRE DI OGNI ANNO, (percentuale) Fonte: Indagini Congiunturali CSC Cuneo Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 8

9 Diminuisce di quasi 3 punti la quota di aziende con un portafoglio ordini inferiore ad un mese di attività, passando dal 25% al 22,4%. Il 48,4% ha lavoro garantito per un periodo da uno a tre mesi, il 16,9% per 3-6 mesi. Il 7,3% delle imprese ha lavoro per un periodo di 6-12 mesi; solo per il 5% l orizzonte temporale supera l anno. COMPOSIZIONE DEL CARNET ORDINI, I TRIM (percentuale di aziende) Fonte: Indagine Congiunturale CSC Cuneo Rispetto alla rilevazione precedente, sale dal 14,3% al 18,2% la quota di aziende industriali intervistate che prevedono di fare investimenti significativi; cresce, a sua volta, di circa un punto anche la percentuale di coloro che hanno in programma investimenti di sostituzione (dal 40,1% al 40,9%). Un ulteriore 40,9% di aziende dichiara che nell arco dei prossimi tre mesi non pensa di realizzare alcun nuovo investimento. Le attese di variazione della redditività permangono sfavorevoli, sebbene in lieve miglioramento: il 39,5% degli intervistati si attende un peggioramento a fronte di un 4,5% che si dice ottimista. Le previsioni sulla redditività passano pertanto dal -37,9% al -34,8%. Permangono forti difficoltà nella situazione di liquidità delle imprese, tuttavia la quota di aziende che lamenta ritardi negli incassi scende al 58,7% dal 64,3% di settembre. I tempi medi di pagamento risultano invariati rispetto allo scorso trimestre (97 giorni) mentre scendono a 139 giorni per le transazioni con gli enti pubblici (150 giorni a settembre). Le deboli aspettative relative agli ordini si riflettono inevitabilmente sulla domanda di lavoro che rimane debole. Tre quarti delle aziende industriali prevedono di mantenere invariato il proprio organico, a fronte del 19% circa che prospetta un taglio degli addetti; solo il 7% ne prevede un aumento. Il saldo occupazionale atteso, tuttavia, sale di pochi punti percentuali, pur mantenendosi fortemente negativo (dal -14,3% al -11,9%). Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 9

10 Sale al 35,7% la percentuale di aziende che prevedono di dover fare ricorso alla cassa integrazione guadagni nei prossimi tre mesi (erano il 29,5% a settembre). I dati a consuntivo sulle ore autorizzate dall INPS tra gennaio e novembre 2013, inducono a stimare un aumento sul 2012 nell ordine del 30-40% sul CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN PROVINCIA DI CUNEO Serie storica 1993 gennaio-novembre 2013 Fonte: Elaborazioni CSC Cuneo su dati INPS A livello settoriale 3 emergono andamenti non del tutto omogenei che denotano le peculiarità dei vari comparti industriali. Più analiticamente, nella meccanica le aspettative sull export salgono di oltre 19 punti, passando dal +1,6% di settembre al +20,8%; le attese sugli ordini recuperano, a loro volta oltre 22 punti e tornano finalmente positive (dal -14,5% al +7,7%). Risalgono di 11 punti le previsioni sulla produzione (avevano già recuperato 15 punti nell arco dei precedenti tre trimestri) e si riportano, a loro volta, su valori positivi (+3,1%). Il tasso di utilizzo della capacità produttiva sale dal 71,5% al 76,5%. Le aziende meccaniche che ritengono di dover fare ricorso alla cassa integrazione guadagni salgono dal 21,6% di settembre al 23,1%. Il 14% delle aziende prevede un rafforzamento degli organici a fronte di un ulteriore 14% di imprese che ne prospetta la riduzione. Il saldo sulle attese occupazionali raggiunge pertanto lo zero dal -5,2% della precedente rilevazione. 3 L analisi viene effettuata per i singoli settori in cui si è registrato un numero statisticamente significativo di risposte (>5% del totale). Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 10

11 Nel comparto alimentare le attese sugli ordini, pari al -6,3% lo scorso trimestre, scendono al -6,9%, mentre le aspettative sull export perdono circa 14 punti e si attestano al +7,7%. Al contrario, le previsioni sui livelli produttivi recuperano quasi 10 punti, passando dal -9,7% a zero. Il tasso di utilizzo degli impianti è pari al 73,7% contro il 73% di settembre. Le aspettative sull occupazione si azzerano dal -6,3% dello scorso trimestre, sebbene cresca di quasi 5 punti la percentuale di imprese alimentari che ritiene di dover fare ricorso alla CIG (17,2%). Si aggrava la situazione della chimica e gomma-plastica. Rispetto a settembre, diminuiscono quasi tutti i principali indicatori anticipatori. Le attese sui livelli produttivi tornano negative, passando dal +14,3% della precedente indagine al -13,3%; si mantengono negative le attese sugli ordini che passano dal -21,4% settembre al -20%. Le aspettative sugli ordini export perdono circa 7 punti e si attestano al -14,3%. La maggioranza delle imprese della chimica e gomma-plastica dichiara di non voler variare il proprio organico, mentre il rimanente 13% ha intenzione di ridurlo; un quinto di esse non esclude la possibilità di dover fare ricorso alla CIG, quota che era pari a zero nei due trimestri precedenti. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva scende dal 73,6% al 68,3%. L edilizia ed affini continua ad essere il settore più in difficoltà. Le previsioni sui livelli produttivi si attestano al -51,5%, in calo di quasi 16 punti percentuali rispetto a settembre. Più pessimistiche anche le attese sui nuovi ordini (da -44,1% a -62%). Migliora, sebbene su valori negativi, il saldo sugli ordini dall estero che passa dal -21,9% al -14,7%. La fiducia delle imprese edili sulle prospettive occupazionali rimane bassa (-32,4%). Il ricorso agli ammortizzatori sociali, che a settembre era contemplato dal 47,8% delle imprese edili, riguarda oggi il 62,9% delle stesse. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è pari al 54,8% (era il 56,1% a settembre). Nel settore grafica, stampa ed editoria le aspettative sugli ordini sono pari a -30,8% (-35,7% a settembre), a fronte del -45,5% degli ordini export (-33,3% a settembre). Le attese sulla produzione riprendono circa 17 punti 1a restano negative (dal -40% al -23,1%). Gli indicatori relativi al mercato del lavoro sono pessimistici: le prospettive occupazionali si attestano al -16,7% (-20% nella precedente rilevazione), mentre ritiene di dover utilizzare la CIG il 16,7% delle imprese del comparto (26,7% a settembre). Il tasso di utilizzo degli impianti è pari al 73,2%. In peggioramento rispetto allo scorso trimestre la situazione degli altri manifatturieri. Le attese relative agli ordini passano dal +10,5% al -11,1%, mentre l export mantiene un saldo positivo pari a 6,7 punti (6,3 punti a settembre). Le attese sui livelli produttivi si azzerano dal +10% della precedente rilevazione. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva sale dal 68,5% al 70,9%. Ancora deboli le prospettive sull occupazione (-5,6% dal -10%); scende dal 35% al 27,8% la quota di aziende che ritengono di dover utilizzare la CIG. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 11

12 PREVISIONI SUI LIVELLI PRODUTTIVI PER SETTORE DI ATTIVITÀ, I TRIM Fonte: Indagine Congiunturale CSC Cuneo Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 12

13 SERVIZI LE PREVISIONI PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 aumento stazionario diminuzione -19,1 +1% occupazione 12% 77% 11% +8,1% livello di attività 23% 62% 15% +1,2 +10,1% nuovi ordini 24% 62% 14% -14,1% redditività 9% 68% 23% IMPRESE CHE INTENDONO EFFETTUARE INVESTIMENTI I trim m SIGNIFICATIVI 19% MARGINALI 45% NESSUN INVESTIMENTO 36% IMPRESE CHE PREVEDONO DI RICORRERE ALLA CIG TASSO DI UTILIZZO RISORSE AZIENDALI 10,3% 81,6% TEMPI DI PAGAMENTO ANDAMENTO INCASSI 78 GIORNI MEDIA 141 GIORNI ENTI PUBBLICI 65% IN RITARDO 35% NORMALE Legenda: aumento su valori positivi rispetto al trim. precedente aumento su valori positivi rispetto al trim. precedente diminuzione su valori negativi rispetto al trim. precedente diminuzione su valori positivi rispetto al trim. precedente Fonte: Indagini Congiunturali CSC Cuneo Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 13

14 Qualche indicazione meno negativa proviene dalle 100 aziende cuneesi del comparto dei servizi che hanno preso parte all indagine congiunturale. Si tratta di imprese di vari comparti: servizi ICT, servizi di consulenza alle imprese (progettazione e design, consulenza di direzione, pubblicità, igiene ambientale, sorveglianza, ecc.), trasporto merci e persone, servizi alla persona, turismo e servizi commerciali, utilities. I principali indicatori fanno riscontrare un assestamento o un miglioramento rispetto ai valori dello scorso trimestre. La mancanza di una serie storica consolidata rende, tuttavia, prematuro trarre conclusioni. Più in dettaglio, l indicatore relativo ai livelli di attività migliora di quasi 3 punti percentuali e si attesta al +8,1%. Rispetto alla rilevazione precedente, salgono dal 20% al 23,2% le aziende che si attendono un aumento dei livelli di attività, mentre restano pressoché invariate le previsioni di riduzione (dal 14,7% al 15,2%). In diminuzione le imprese che prospettano una situazione stazionaria (dal 65,3% al 61,6%). Discrete le attese relative agli ordini, che passano dal +3,2% al +10,1%. In particolare, si riduce la percentuale di imprese che annunciano una diminuzione degli ordinativi (dal 20,2% al 14,1%), mentre passano dal 23,4% al 24,2% le aziende che presumono un aumento e dal 56,4% al 61,6% quelle che indicano stazionarietà. Solo l 11% delle aziende di servizi ha un portafoglio ordini inferiore a un mese di attività; il 33% ha lavoro garantito per un periodo da uno a tre mesi; il 19,8% per 3-6 mesi; il 13,2% da 6 mesi ad un anno; ed, infine, ben il 23,1% delle imprese ha un carnet ordini di oltre un anno. Il tasso di utilizzo delle risorse aziendali è elevato e pari all 81,6% (era l 80% a settembre). Sale al 45% la quota di imprese che ha in programma investimenti di sostituzione (39,2% a settembre) e al 19% quella di coloro che prevedono investimenti significativi (16,5% a settembre). Per contro scende dal 44,3% al 36% la percentuale di aziende che non intendono effettuare investimenti nel corso del primo trimestre Finalmente le attese sull occupazione tornano positive (+1%), recuperando circa 2 punti percentuali. Tuttavia, crescono le ipotesi di ricorso alla CIG: le aziende che prevedono di farne uso passano dal 6,2% della precedente rilevazione al 10,3%. Le prospettive di variazione della redditività restano sostanzialmente immutate e pertanto negative: il 9,1% delle imprese di servizi si attendono un aumento di redditività, il 23,2% un calo. Il saldo che ne deriva si attesta al -14,1% rispetto al -14,6% dello scorso trimestre. Il 65% delle aziende segnala ritardi nei pagamenti pattuiti (erano il 69,1% a settembre). I tempi di pagamento sono pari a 78 giorni in complesso e a 141 giorni per gli enti pubblici. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 14

15 A livello settoriale, emergono giudizi differenziati, sebbene occorra tenere conto che, in alcuni casi, gli indicatori possono risentire della relativa numerosità del campione. Le valutazioni più negative sono riferibili alle aziende dei comparti turismo e servizi commerciali e servizi alla persona. Nei servizi commerciali e turistici le previsioni relative al livello di attività peggiorano fortemente, passando dal -9,1% dello scorso trimestre al -25%. Si mantengono negative le attese sull occupazione (-8,3%; -9,1% a settembre), il cui saldo fortemente positivo a giugno (+28,6%) era forse in parte influenzato della stagionalità. Ancora negative anche le prospettive di nuovi ordini (-8,3%; -10% a settembre) e, soprattutto, quelle di variazione della redditività (-33,3%; -45,5% lo scorso trimestre). Migliora la situazione nelle aziende dei trasporti e logistica, i cui principali indicatori anticipatori tornano su valori positivi. Le attese su occupazione e livelli di attività si attestano al +5,6%; di poco superiori le previsioni per i nuovi ordini (+5,9%), mentre restano negative quelle sulla redditività (-5,3%). Negli altri servizi tutti gli indicatori previsionali sono negativi: le aspettative sull andamento dei livelli di attività passano da -9,1% a -7,7%; quelle sull occupazione scendono a -6,7% dal valore di indifferenza di settembre. Tutte le aziende del settore prospettano una diminuzione degli ordini, mentre le previsioni sulla variazione della redditività risalgono di alcuni punti percentuali, dal -32,4% al -15,4%. Nel terziario innovativo l indicatore relativo al livello di attività per il primo trimestre 2014 è positivo e pari a +34,4% (era pari al +29% nella precedente rilevazione). Si rafforza il saldo sull occupazione che sale al +12,5% dal +6,5% di settembre. Risalgono di circa 9 punti percentuali le attese di acquisizione di nuovi ordini che passano da +25,8% a +34,4%. Le attese sulla redditività, invece, positive nella precedente rilevazione (+16%), scendono al -6,5%, con il 16% delle imprese del comparto che prevedono un peggioramento. Nelle utilities, come per il terziario innovativo, gli indicatori sono positivi, ma in diminuzione rispetto alla scorsa indagine. Le attese relative ai livelli di attività, pari a +33,3 punti a settembre, scendono a +11,1 punti, mentre quelle relative ai nuovi ordini, pari a +16,7 punti lo scorso trimestre si azzerano. Il saldo sull andamento occupazionale, dal valore di neutralità di settembre, scende al -6,7%. L 11% delle imprese delle utilities si attende un miglioramento della redditività; il 22,2% ne prospetta la diminuzione; per i rimanenti due terzi rimarrà costante. Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 15

16 PREVISIONI SUI LIVELLI DI ATTIVITÀ PER SETTORE, I TRIM Fonte: Indagine Congiunturale CSC Cuneo Indagine congiunturale di previsione per il I trimestre 2014 pag. 16

17 Pubblicazione a cura del Centro Studi di Confindustria Cuneo con i dati rilevati nel mese di dicembre Centro Studi Tel Fax e.mail: centrostudi@uicuneo.it La presente comunicazione è destinata esclusivamente agli associati di Confindustria Cuneo. È vietato riprodurla e riprodurne, anche parzialmente il testo.