INDAGINE CONGIUNTURALE SEMESTRALE

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1 INDAGINE CONGIUNTURALE SEMESTRALE Situazione Secondo Semestre 2014 Previsioni Primo Semestre 2015 Rimini, marzo 2015 UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 1

2 PREMESSA L Indagine Congiunturale sulla situazione economica della provincia di Rimini effettuata dall Ufficio Economico di Unindustria Rimini relativa ai dati consuntivi del secondo semestre 2014 e alle previsioni per il primo semestre 2015 è riferita ad un campione di aziende del comparto manifatturiero e dei servizi, e non comprende il settore delle costruzioni. SITUAZIONE SECONDO SEMESTRE 2014 L Indagine comincia a fare emergere dati positivi nei principali indicatori economici, che però si attestano su valori che rimangono ampiamente inferiori rispetto a quelli pre-crisi. La rilevazione ha evidenziato come il fatturato totale, rilevato a prezzi correnti, nel secondo semestre 2014 sia aumentato (+7,70%) rispetto al secondo semestre Con riferimento alla classe dimensionale delle imprese, quelle con meno di 50 dipendenti evidenziano il dato di fatturato peggiore: calo del -1% del fatturato totale (addirittura -9,70% di quello interno) e aumento del 12,70% del fatturato estero che però non compensa la perdita delle vendite sul mercato nazionale. Le aziende fra 50 e 249 dipendenti segnano un aumento del 3,10% (con crescita del fatturato interno del +3,80% e di quello estero del +1,40%), mentre quelle con numero di dipendenti maggiore o uguale a 250 denotano una crescita del +12,70% (determinata soprattutto dal fatturato interno (+28,20%), infatti il fatturato estero aumenta solo dell 1.20%. L aumento del fatturato totale deriva, in controtendenza rispetto alle precedenti rilevazioni, soprattutto dal buon andamento del fatturato interno (+15,70%), mentre il fatturato estero è aumentato del 2,20%. L ottima performance fatta registrare in questa rilevazione nel dato del fatturato interno, non basta però a compensare la perdita registrata dall inizio della crisi nello stesso parametro, che presenta un saldo negativo UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 2

3 del -27,30%. Se si considera il dato del fatturato totale, il saldo nello stesso periodo di riferimento (secondo semestre 2008-secondo semestre 2014) è del -17,10%. Il grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 52,80% con una percentuale del 54,10% nelle grandi aziende, del 53,60% nelle aziende comprese fra 50 e 249 addetti e del 32,8% nelle aziende con meno di 50 dipendenti. Risulta significativo l incremento del grado di internazionalizzazione delle piccole imprese che vede passare la percentuale di fatturato estero sul totale da meno del 20% come era nelle ultime due indagini a quasi il 33% attuale. L attività di supporto all internazionalizzazione svolta da Unindustria Rimini sta cominciando a produrre risultati concreti. Gli andamenti riferiti alla produzione segnano un aumento nel secondo semestre 2014 rispetto allo stesso semestre dell anno precedente (+2,90%). Le imprese che hanno visto un incremento nella produzione (+13,80%) sono soprattutto le piccole (che però, in controtendenza, sono quelle che hanno sofferto di più nel dato sul fatturato: probabilmente si sono concretizzate all inizio del 2015 le vendite riferite a produzioni su commessa e non si è fatto in tempo a fatturare entro l anno 2014 alcuni ordini comunque lavorati e prodotti), mentre le medie (+1,30%) e le grandi (+2%) hanno avuto un aumento più contenuto. L occupazione nel secondo semestre 2014 è cresciuta (+3,70%) soprattutto per le grandi imprese (+4,60%). Nelle medie imprese è aumentata del +1,10%, mentre nelle piccole è rimasta invariata. Resta però ancora importante il saldo negativo per quel che riguarda il dato occupazionale rispetto all inizio della crisi (-9,66%). UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 3

4 Per quel che riguarda gli ordini, il 41,50% delle imprese ha segnato un aumento, mentre per il 23,10% sono in diminuzione. Gli ordini esteri segnano una percentuale di imprese che li ha avuti in aumento del 24% e una percentuale del 28% in diminuzione (viene confermato come in questa rilevazione il mercato estero, che nel lungo periodo di crisi trascorso era sempre stato l ancora di salvezza delle imprese, ha rallentato l intensità della crescita). Il dato relativo alle Giacenze mostra un aumento per l 8,30% del campione, stabilità per il 70% e diminuzione nel 21,70% dei casi (l aumento del fatturato maggiore rispetto a quello della produzione fa pensare che si stia attingendo alle scorte di magazzino). UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 4

5 Il costo delle materie prime è aumentato per il 21,30% delle imprese, il 67,20% ha visto il dato stazionario e l 11,50% in diminuzione. Per quel che riguarda la difficoltà nel reperimento del personale il 7,70% delle aziende la considera molto elevata e il 6,20% elevata, mentre il 33,80% del campione non riscontra alcuna difficoltà, il 18,50% bassa e il 33,80% media difficoltà. UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 5

6 Confronto con semestri precedenti Si confermano, rafforzandosi, i segnali positivi già intravisti nella precedente rilevazione. L aumento del fatturato prende consistenza e anche la produzione e l occupazione passano in territorio positivo. La percentuale delle aziende che ha avuto ordini in aumento è la maggiore degli ultimi anni (anche se rispetto alla precedente rilevazione aumentano anche quelle che hanno visto diminuire gli ordini). Decisamente peggiore rispetto alle ultime rilevazioni invece, il dato riferito agli ordini esteri, con saldo negativo fra chi li ha visti in aumento e chi li ha avuti in diminuzione. Le giacenze stanno aumentando in misura molto minore rispetto all ultimo anno. Si sta utilizzando anche il magazzino per far fronte alle vendite. L andamento del costo delle materie prime è in linea con quello di 6 mesi fa, mentre rispetto ad un anno fa sono meno le aziende che hanno visto un aumento di tale costo. UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 6

7 Dati Previsionali PREVISIONI PRIMO SEMESTRE 2015 Le previsioni, relative al primo semestre 2015, cominciano a far emergere un sentiment più positivo come documentato dai principali Centri Studi di organismi italiani e internazionali e riportato dai media nazionali. L andamento della produzione viene previsto in aumento dal 34,90% delle imprese, il 50,80% prevede una situazione di stazionarietà e il 14,30% degli imprenditori prevede una diminuzione. Analoghe le considerazioni per le previsioni sugli ordini: il 36,50% degli imprenditori prevede una crescita, il 46% stazionarietà e il 17,50% una diminuzione. Ordini esteri: 27,50% aumento, 62,70% stazionarietà e 9,80% diminuzione. Le grandi imprese sono quelle con la percentuale maggiore di previsione di aumento degli ordini. UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 7

8 Dati Previsionali Per quel che riguarda le giacenze il 73,80% le prevede stazionarie, il 9,80% in aumento e il 16,40% in diminuzione. Le previsioni sull occupazione sono stazionarie per il 70,50% del campione, in crescita per il 18% e in calo per l 11,50%. Il dato che emerge dal ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende evidenzia che per il 52,30% tale ricorso è da escludersi e il 15,40% lo considera poco probabile. Il 13,80% lo considera probabile e consistente e il 18,50% probabile ma limitato. * * * UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 8

9 Dati Previsionali Confronto con semestri precedenti Le previsioni per il primo semestre 2015 ritoccano in positivo quelle dell ultima rilevazione per quel che riguarda il dato degli ordini, della produzione e dell occupazione. Infatti il dato relativo alle previsioni sulla produzione fa emergere un aumento della percentuale di imprese che la prevede in aumento rispetto alle ultime rilevazioni e, anche se frazionalmente aumentano anche quelle che la prevedono in diminuzione, il saldo è positivo. Stessa dinamica negli ordini totali: migliora il saldo positivo fra chi li prevede in aumento e chi se li aspetta in diminuzione. Negli ordini esteri invece il saldo è leggermente negativo rispetto alle rilevazioni dell ultimo anno, nonostante la favorevole situazione per quel che riguarda il tasso di cambio euro/dollaro che consente una maggiore competitività nelle aree extra Ue. Infine anche l occupazione ha un saldo positivo fra chi la presume in aumento e chi in diminuzione, con percentuali più significative rispetto alle ultime rilevazioni. Le giacenze riflettono previsioni sostanzialmente in linea con quelle delle ultime indagini effettuate. UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 9

10 Conclusioni CONCLUSIONI L indagine congiunturale relativa alla situazione nel secondo semestre 2014 e alle previsioni per il primo semestre 2015 comincia a far emergere dati relativi a produzione, ordini, fatturato e occupazione, che fanno pensare che sia cominciata la fine della lunga e profonda recessione iniziata nel Stanno finalmente cominciando a concretizzarsi anche nei numeri, le indicazioni che nelle precedenti rilevazioni emergevano dai parametri qualitativi previsionali: saldo positivo fra aumento e diminuzione di produzione, ordini e occupazione. Questo cruciale passaggio si deve probabilmente a diversi ordini di fattori: una combinazione favorevole di elementi esterni (crollo del prezzo del petrolio, svalutazione del cambio dell euro, accelerazione del commercio mondiale, diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine), politiche macroeconomiche più orientate alla crescita, stabilizzazione e possibile ripresa della domanda interna. L imminente inizio dell EXPO si auspica possa contribuire a rendere ancora più forti gli elementi di cui sopra. Il clima di fiducia sembra quindi evolversi in senso positivo. Anche per quel che riguarda l accesso al credito la situazione va lentamente, e in maniera ancora altalenante, migliorando: l Indagine che Unindustria Rimini svolge bimestralmente fra i propri associati e riferita a gennaio 2015, fa emergere come la percentuale di aziende che pensa che la concessione del credito da parte delle banche sia più selettiva rimanga ancora bassa rispetto agli ultimi anni (48,57%). Anche la situazione rispetto al costo del denaro rimane abbastanza sotto controllo: solo per il 35,29% del campione si è assistito ad un aumento degli spread e di conseguenza del costo degli affidamenti (a gennaio 2013 tale percentuale era il 75%). Oltre il 40% delle aziende ha richiesto nuovi affidamenti e l 80% delle aziende che ha chiesto nuova finanza, l ha ottenuta. Dato senza dubbio lusinghiero anche se peggiore rispetto a quello delle precedenti rilevazioni. Stesse considerazioni per il dato relativo al rientro degli affidamenti: è stato chiesto all 11,76%, percentuale tutto sommato limitata, ma superiore a quella degli ultimi mesi. UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 10