1 Centro Studi,Unione Camere Commercio industria Artigianato Agricoltura del Piemonte.
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1 Rapporti economici tra Piemonte e Francia: il punto di vista italiano A cura di Barbara Barazza responsabile Settore Studi, Statistica e Documentazione Camera di commercio di Torino E con vivo piacere che partecipo in rappresentanza del settore Studi, Statistica e Documentazione della Camera di commercio di Torino a questo evento dedicato alle relazioni tra la regione Piemonte e la Francia, e alla diffusione della lingua francese nel nostro territorio. Da sempre, come Centro studi, nel ruolo di osservatore dell economia locale, approfondiamo i rapporti intercorrenti tra il nostro territorio e le principali economie mondiali, e mi pare significativo evidenziare come, nell approcciare un analisi sull andamento dell interscambio commerciale internazionale del Piemonte a metà degli anni 80, per una pubblicazione da realizzare, il sistema camerale regionale scelse un titolo come Un indagine sull export piemontese in Francia e nel resto del mondo (1980/86) 1, dai cui sviluppi nacque poi l edizione Import export in Piemonte. E manifesta indicazione della centralità, tuttora riconosciuta dal nostro territorio ai legami col Paese d Oltralpe, privilegiati grazie e soprattutto alla prossimità geografica, a tradizioni condivise, e a radicate ragioni storiche, nonostante le carenze di infrastrutture ancora presenti nei collegamenti tra Piemonte e Francia. Proficui e fattivi sono stati, del resto, i rapporti di collaborazione instaurati anche in tema di studi e ricerche con il sistema delle Chambres de commerce et d industrie francesi, specie nello sviluppo di progetti europei, e in tutte le riunioni che hanno animato i vari iter progettuali la lingua francese ha rappresentato il principale canale di comunicazione dei partenariati coinvolti. Il ruolo fulcro riconosciuto alla Francia vede oggi anche un forte impegno del sistema camerale piemontese nella costituzione dell Euroregione, con l avvio di un processo di coordinamento e concertazione tra le Camere di commercio di Liguria, Valle d Aosta, Piemonte, Paca e Rhône Alpes, che rappresenta un contributo, in ambito economico, al disegno politico avviato dai rispettivi governi regionali. Qui di seguito si illustreranno i rapporti economici che intercorrono tra Piemonte e Francia avendo riguardo in specie a: a) dinamica dell import-export di merci; b) imprenditori di origine francese operanti in Piemonte, come posizioni iscritte ai Registri delle imprese piemontesi; c) investimenti diretti esteri (IDE) francesi in Piemonte e piemontesi in Francia, analizzati sia in termini di flussi, sia quanto a presenza numerica di imprese a partecipazione francese in Piemonte; d) relazioni commerciali intraprese dalle imprese piemontesi con le regioni francesi del Rhône Alpes e Paca, esaminate sulla base dei risultati di un focus di approfondimento che ha coinvolto il campione dell indagine trimestrale sull andamento della produzione industriale, realizzata da Unioncamere Piemonte. La Francia ha storicamente rappresentato il primo partner commerciale del Piemonte, principalmente per ragioni di vicinanza geografica, anche se, all interno della regione, si distinguono le province a nord (Verbania, Novara e Biella), più proiettate verso il centro Europa, in quanto privilegianti i rapporti commerciali con la Germania, da 1 Centro Studi,Unione Camere Commercio industria Artigianato Agricoltura del Piemonte.
2 Torino, Vercelli e le altre province del sud Piemonte (Cuneo, Asti e Alessandria), maggiormente orientate al territorio francese. Nel 2007 sono state esportate Oltralpe merci per un valore pari a milioni di Euro, a fronte di un import pari a milioni; confermando un trend consolidato, ne consegue una bilancia commerciale regionale positiva, per circa 1,2 miliardi di Euro. Il Piemonte si attesta dunque come la seconda regione italiana esportatrice verso la Francia, dietro la Lombardia ( milioni di euro), e subito davanti all Emilia Romagna (4.974 milioni di euro). Nel 2007 le esportazioni verso la Francia hanno rappresentato il 16% del totale regionale: se si considera un intervallo temporale medio-lungo (anni ), emerge che questa quota si è ridotta nel tempo in misura significativa (era pari al 20,6% a inizio degli anni 90), poiché, in un contesto di crescente globalizzazione, è aumentata l importanza di altre aree per la regione subalpina. Le merci piemontesi sono approdate nel corso degli anni su altri mercati in rapida espansione, come quelli dell Europa centro orientale o del Sud America, nella seconda parte degli anni 90 Un andamento analogo viene riscontrato anche per le importazioni dal territorio francese, che oggi coprono una quota del 16,4% e che solo a metà degli anni 90 coprivano oltre un quarto delle transazioni dall estero in Piemonte. Import-export del Piemonte: incidenza percentuale della Francia sul totale regionale 23,4% 25,5% 20,6% 21,3% 18,4% 16,4% 17,4% 18,7% 17,6% 16,0% Import Export Fonte: elaborazione Camera di commercio di Torino su dati Istat. Va evidenziato che, nel corso dell intervallo esaminato, il peso delle importazioni dalla Francia sul totale piemontese è risultato sempre maggiore di quello delle esportazioni. La riduzione dell incidenza della Francia come Paese di destinazione delle merci piemontesi si è riflessa conseguentemente nel progressivo ridimensionamento della quota delle esportazioni regionali Oltralpe sul totale italiano: nel 1970 questo peso era del 24,2%; nel tempo si è progressivamente ridotto e nel 2007 l incidenza si è quasi dimezzata (il 14,4%).
3 Una dinamica analoga viene anche evidenziata dalle importazioni di cui non disponiamo di una serie storica ampia: nel 1991 l incidenza sul totale italiano era del 16,7%; sedici anni dopo la quota si è ridotta all 11,5%. Le vendite piemontesi in Francia hanno registrato nel 2007 un leggero incremento, pari al +0,3% rispetto all anno precedente, valore inferiore alla media italiana (+4,8%). Quali sono le principali voci dell export regionale diretto Oltralpe? In ossequio al modello di specializzazione torinese, innanzitutto i mezzi di trasporto (il 21% del totale), che tuttavia nel 2007 hanno subito un calo del 10% nei confronti dell anno precedente: riduzione soprattutto imputabile al calo di vendite di autoveicoli (-31%), mentre la componentistica autoveicolare, che rappresenta quasi i due terzi dell export complessivo della categoria, ha registrato una leggera flessione (-2,7%). Export del Piemonte in Francia: composizione settoriale e var.% 2007/2006 Mezzi di tras porto 21%; -10% Macchine ed apparecchi elettricielettronici 7%; -7,4% Altre indus trie manifatturiere 3%; +20,7% Mac c hine ed apparecchi meccanici 18%; +6,4% Altri prodotti 1%; +18,3% Fonte: elaborazione Camera di commercio di Torino su dati istat Prodotti alimentari e bevande 10%;+4,6% Prodotti tessili e dell'abbigliamento 5%; -1,9% Prodotti di carta 5%; -3,4% Minerali non metalliferi 2%; -10,2% P rodotti in metallo 14%; +6% Prodotti chimici 5%; +2,7% Gomma e materie plas tiche 8%; +5,5% Subito dietro si collocano le macchine e apparecchi meccanici con il 18%, i prodotti in metallo (il 14%) e i prodotti alimentari e bevande (il 10%). Sono tutti settori che evidenziano un andamento positivo rispetto all anno precedente, mentre hanno accusato una flessione del 7,4% le macchine ed apparecchiature elettriche, che rappresentano il 7% dell export regionale verso la Francia. Nel primo semestre del 2008 migliora la performance delle merci regionali oltre confine: le esportazioni in Francia di merci piemontesi, pari a un valore di milioni di euro, hanno manifestato un incremento del 3,6% nei confronti dello stesso periodo dell anno precedente, soprattutto grazie alla vendita di autoveicoli, che hanno invertito la tendenza negativa del Sul fronte degli acquisti piemontesi dalla Francia, ammontati nel 2007 a milioni di euro, con una modesta riduzione pari allo 0,8% rispetto al 2006, la voce primaria è ancora una volta costituita dai mezzi di trasporto (il 21% del totale): se gli acquisti regionali di autoveicoli hanno manifestato un aumento del 5% nei confronti del 2006, quelli di componenti per autoveicoli rimangono stazionari. Al secondo posto, si trovano i prodotti in metallo (il 16%), che nel 2007 hanno evidenziato una diminuzione del 20% e in terza posizione i prodotti chimici (l 11,9%), in crescita dell 8,7%. In diminuzione sono risultate, invece, le importazioni di macchine ed
4 apparecchiature elettriche elettroniche (-2,2% e l 11% del totale) e quelle di prodotti dell agricoltura e della caccia (-2,1%; il 10%). Import del Piemonte dalla Francia: composizione settoriale e var.% 2007/2006 P rodotti Altri prodotti dell'agricoltura e 3%; +4,2% della caccia Mezzi di trasporto 21%; +2,8% 10%; -2,1% P rodotti alimentari e bevande 8%; +26,2% P rodotti tessili e dell'abbigliament o 2%; -5,5% P rodotti di carta 2%; -5,8% Macchine ed apparecchi elettrici-elettronici 11%; -2,2% Macchine ed apparecchi meccanici 10%; +4,4% Prodotti chimici 12%; +8,7% Gomma e materie plastiche 4%; +7,6% P rodotti in Minerali non metallo metalliferi 16%; -19,9% 1%; +12,3% Fonte: elaborazione Camera di commercio di Torino su dati Istat Negli ultimi anni, fenomeno costantemente monitorato dall ente camerale torinese è la crescita sostenuta dell imprenditoria straniera operante in Piemonte: si tratta di statistiche da interpretare con cautela poiché l analisi fa riferimento al paese di nascita delle persone, e risulta quindi alta l incidenza di imprenditori italiani nati nei Paesi della vecchia Ue e nei Paesi sudamericani, a seguito delle forti migrazioni italiane avvenute in vari decenni dello scorso secolo. A fine 2007, le posizioni degli imprenditori stranieri in Piemonte risultavano , con un incremento del 12% rispetto all anno precedente; gli imprenditori francesi (circa 3.000), con il 7% del totale si collocano al quarto posto nella classifica delle nazionalità straniere più presenti nell imprenditoria regionale, preceduti solo dagli imprenditori del Marocco, della Romania e dell Albania, recuperando invece una posizione, allorquando si prenda in considerazione la sola provincia di Torino. L analisi della serie storica anni evidenzia una sostanziale stabilità del numero di imprenditori francesi, eccezion fatta per il 2002, quando raggiunsero il picco delle unità. Gli imprenditori francesi si concentrano maggiormente in tre settori di attività: il 24% opera nei servizi alle imprese, il 22% nel commercio e il 16% nell industria manifatturiera. Più distanziati appaiono le costruzioni (il 10%), il turismo, i servizi alle persone e l agricoltura (in ciascun settore il 6%). In generale, il terziario, comprensivo di servizi alle persone e alle imprese, e del commercio, è il comparto che si è distinto per l incremento di posizioni imprenditoriali di soggetti francesi, a fronte di un arretramento nell industria manifatturiera. Un altro importante indicatore da prendere in considerazione, nell indagare le relazioni economiche tra Piemonte e Francia, è rappresentato dai flussi degli investimenti diretti
5 esteri (IDE) 2, espressione dell espansione multinazionale delle imprese; se il 2007, nonostante la crisi finanziaria e creditizia della seconda parte dell anno, si è caratterizzato come anno record per i flussi di IDE a livello globale, in Piemonte è diminuito il flusso sia degli investimenti in entrata sia di quelli in uscita dalla regione. La maggioranza degli investimenti diretti esteri in Piemonte proviene dall Unione Europea a 15 Paesi; all interno dell Ue è la Francia il primo paese di provenienza degli investimenti esteri giunti in Piemonte con il 76% degli investimenti totali; nel lustro gli investimenti esteri in Piemonte dalla Francia, al netto dei disinvestimenti, sono ammontati a milioni di euro. Nello stesso quinquennio gli investimenti esteri piemontesi in Francia, al netto dei disinvestimenti, sono ammontati a 92 milioni di euro. Numericamente, risultano essere presenti in Piemonte n.113 imprese partecipate da multinazionali francesi, pari al 17,1% delle imprese estere che operano nella regione, e per oltre la metà localizzate in provincia di Torino. Tali imprese occupano complessivamente oltre addetti e hanno fatturato nel 2007 quasi 6 miliardi di euro. IMPRESE ESTERE IN PIEMONTE LE PRIME 5 NAZIONALITA Imprese Fatturato (milioni di euro) Addetti Stati Uniti Francia Germania Gran Bretagna Svizzera Fonte: Banca dati Reprint, R & P, Politecnico di Milano. Un ultimo contributo, che ritengo possa essere di interesse per questa platea, è rappresentato da un approfondimento che è stato dedicato dal sistema camerale piemontese all export di prossimità, in seno all indagine congiunturale sull industria manifatturiera regionale. Con un questionario somministrato a luglio 2007 a un campione di imprese piemontesi, suddivise per settore di attività economica, province e classe di addetti, e rappresentativo dell universo manifatturiero regionale, sono stati approfonditi i rapporti commerciali delle imprese piemontesi con le regioni francesi del Rhône Alpes e del Paca. Nello specifico, il 17% delle imprese indagate ha dichiarato di esportare in queste due regioni francesi. Si tratta principalmente di imprese delle province di Torino (dove la percentuale sale al 22% e risultano privilegiate soprattutto le relazioni economiche con il 2 Si definiscono diretti gli investimenti che realizzano un interesse durevole tra un impresa residente nell economia nazionale ed una residente in un altra economia. Sono considerati investimenti diretti: l acquisizione di partecipazioni azionarie o di altro tipo di capitale sociale che danno luogo ad una partecipazione diretta o indiretta non inferiore al 10% del capitale sociale (azioni e partecipazioni); il reinvestimento nell impresa partecipata degli utili realizzati ma non distribuiti (redditi reinvestiti); tutti gli altri rapporti creditori e/o debitori tra azienda partecipata e partecipante che non rientrano nelle altre due categorie (altri capitali). Il rapporto di investimento diretto è classificato tra le attività dell Italia (investimenti diretti italiani all estero) qualora la società partecipata oggetto di investimento diretto sia residente all estero e la partecipante in Italia. Il rapporto di investimento diretto è classificato tra le passività italiane (investimenti diretti esteri in Italia) qualora la società partecipata oggetto di investimento diretto sia residente in Italia e la partecipante all estero. Fonte: Banca d Italia - Uffi cio italiano cambi, Manuale della Bilancia dei pagamenti e della posizione patrimoniale sull estero dell Italia, giugno 2004
6 Rhône Alpes) e di Cuneo, operanti nei settori dei mezzi di trasporto, della chimicagommaplastica, della meccanica e dell elettronica. Per queste imprese l export verso il Rhône-Alpes rappresenta il 9% dell export aziendale, contro il 3% dell export verso il Paca. Imprese piemontesi che esportano nelle regioni francesi del Rhône Alpes e Paca 11,7% 6,4% 4,9% 7,2% 4,3% 5,3% Paca Rhône-Alpes Entrambe Torino Piemonte Fonte: Unioncamere Piemonte, 143 Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera in Piemonte. Quasi un quarto delle imprese piemontesi ha peraltro dichiarato che le vendite verso le due regioni francesi nel corso dell anno antecedente all intervista hanno registrato un aumento, a fronte di un 16% che ha rilevato una diminuzione e un 43% che si è espresso per la stazionarietà: ancora un dato che evidenzia l importanza strategica di azioni tese a consolidare i rapporti economici reciproci tra queste regioni, che continuano a rappresentare insieme un motore economico e un modello di sviluppo in Europa.
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