PROGETTO SCUOLA CALCIO A.S.D. TERME VIGLIATORE

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1 Premessa Prima di parlare di un progetto concreto di scuola calcio, riteniamo opportuno analizzare alcuni comportamenti fondamentali che ci vengono propinati dalla società. I bambini d oggi non hanno a disposizione molti spazi liberi in cui giocare (strade, prati, ecc) e la dove tali spazi sono garantiti, il tempo libero a loro disposizione è sempre minore, visti i molteplici impegni in attività nelle quali il movimento è una componente marginale. A questo va aggiunto che, in seguito allo sviluppo della tecnologia, della tv, del computer, delle console e di tanti altri giochi moderni, i bambini sono sempre più invitati a vivere tra le mura domestiche in modo assolutamente statico. Si consideri inoltre il fatto che un bambino trascorre gran parte della giornata in una scuola in cui il movimento assume un ruolo marginale nel percorso formativo dei giovani. Il sistema scolastico italiano non prevede infatti la presenza, a livello di scuola elementare, di un insegnante di educazione fisica specializzato deputato all insegnamento dell attività motoria. Ne consegue che spesso ci si debba affidare alla buona volontà dei maestri e che tal volta l attività motoria sia vista come un momento di svago o di rilassamento tra un attività cognitiva e l altra invece che come momento di crescita motoria e personale. In conclusione, riteniamo di poter affermare che una società sportiva che si definisca tale debba avere, oltre ad una valenza sociale, anche un ruolo fondamentale nell educazione dei bambini.

2 Principi fondamentali Per impostare un lavoro di scuola calcio con dei bambini, è necessario che i dirigenti della società sportiva, i suoi tecnici e, non per ultimi, i genitori tengano ben presenti dei principi riportati anche nella carta dei diritti dei Ragazzi allo Sport (Ginevra 1992 Commissione tempo libero ONU) Ai bambini DEVE essere assicurato: -Diritto di divertirsi e giocare; -Diritto di fare sport; -Diritto di beneficiare di un ambiente sano; -Diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti; -Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi; -Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le stesse possibilità di successo; -Diritto di partecipare a competizioni adeguate alla propria età; -Diritto di praticare sport nell assoluta sicurezza; -Diritto di avere i giusti tempi di riposo; -Diritto di NON essere un campione. Anche l UEFA, per sottolineare i suddetti concetti e dare loro più significato, li evidenzia in un decalogo da tenere, a nostro avviso, sempre esposto in bacheca. -Il calcio è un gioco per tutti -Il calcio è creatività -Il calcio è dinamicità -Il calcio è onestà -Il calcio è semplicità -Il calcio deve essere svolto in condizioni di sicurezza -Il calcio deve essere proposto con attività variabili -Il calcio è amicizia -Il calcio è un gioco popolare e nasce dalla strada

3 Organizzazione Per riuscire ad organizzare al meglio una scuola funzionale è indispensabile avere a disposizione il più elevato numero di tecnici da destinare in base al numero degli iscritti alle varie categorie, considerando che più piccoli sono bambini, più alto deve essere il numero di tecnici a loro disposizione. Ogni allenatore ha il dovere (verso il bambino) di arrivare al campo con un programma giornaliero preparato anticipatamente, senza improvvisare nulla. Tale allenamento deve scaturire da una programmazione annuale ben precisa, che segua le indicazioni e gli obiettivi fissati ad inizio stagione. Un aspetto fondamentale, ma spesso dimenticato o trascurato, riguarda la figura del mister, il quale deve essere, a nostro parere, prima di tutto un Educatore, un maestro di vita, un modello da seguire nei comportamenti e nel mondo di approcciarsi allo sport, sia nella vittoria ma soprattutto nella sconfitta. Qualsiasi obiettivo prefissato, sia esso tecnico, motorio o tattico, deve essere sempre e solo attraverso il gioco. Un altra cosa che riteniamo indispensabile è la condivisione di tale progetto da parte dei genitori, ai quali va chiesta la massima collaborazione.

4 Ai genitori dei giovani calciatori PROGETTO SCUOLA CALCIO Da quest anno la società A.S.D. Terme Vigliatore ha deciso di investire molte risorse in un progetto che riguarda il settore giovanile. Ci sembra quindi corretto portarvi a conoscenza di quei principi che la società intende portare avanti attraverso i suoi allenatori e dirigenti affinché possiate condividerli, creando una coerenza educativa da parte di tutte le figure che gravidano intorno al bambino. L attività sportiva è uno dei mezzi migliori per aiutare il proprio figlio a maturare ed a crescere, in quanto lo sport spinge il giovane: -ad impegnarsi, -a cercare di migliorarsi, -a mettersi continuamento alla prova, -a stringere rapporti sociali, -a comprendere il sacrificio e l umiltà, -ad assumersi delle responsabilità, -a divenire membro di una collettività nella quale vigono, per ciascuno, diritti e doveri. Il ragazzo che sceglie di impegnarsi in uno sport merita rispetto e stima da parte dei genitori, che devono cercare di spronarlo ed incoraggiarlo, nello svolgimento di tale attività, ma soprattutto capire e fargli comprendere, che lo sport è prima di ogni cosa divertimento e voglia di stare insieme, senza nutrire gelosie inutili o false ambizioni che, il più delle volte, sono di ostacolo e non di aiuto al giovane. Di seguito vengono proposti dei suggerimenti per i genitori. Essi servono semplicemente ad indicare un modello di comportamento positivo nei riguardi dei propri figli e pertanto vogliono soltanto offrire una traccia di riflessione. -Stimolare ed incoraggiare la pratica sportiva lasciando che la scelta dell attività sia fatta dal bambino. -Instaurare un giusto rapporto con l allenatore per fare in modo che al bambino arrivino segnali coerenti dagli adulti di riferimento. -Lasciare il bambino libero di esprimersi in allenamento ed in gara (anche un modo di educarlo all autonomia). -Evitare di esprimere giudizi sui suoi compagni o di fare paragoni con essi: è una delle cose più antipatiche che si possano verificare, sia per i piccoli che per i grandi.

5 -Evitare rimproveri a fine gara. Dimostrarsi invece interessati a come vive i vari momenti della gara ed eventualmente evidenziare i miglioramenti. Aiutarlo a porsi obiettivi realistici ed aspettative adeguate alle proprie possibilità. -Offrire molte opportunità per un educazione sportiva globale, attraverso il rispetto delle regole, degli impegni, delle priorità, dei propri indumenti, degli orari, dei compagni, dell igiene personale. Il genitore deve concorrere al raggiungimento di questi obiettivi con l allenatore. -Far sentire la sua presenza nei momenti di difficoltà sdrammatizzando, incoraggiando, evidenziando gli aspetti positivi. In ogni caso salvaguardando il benessere psicologico del bambino. -Avere un atteggiamento positivo ed equilibrato in rapporto al risultato. Saper perdere è molto più difficile ed importante che saper vincere. Nello sport, come nella vita, non ci sono solo vittorie e dopo una caduta bisogna sapersi rialzare. -Cercare di non decidere troppo per lui. -Cercare di non interferire con l allenatore nelle scelte tecniche, evitando anche di dare giudizi in pubblico sullo stesso, fermo restando che l allenatore è aperto a qualsiasi confronto ove richiesto. -Cercare di non rimarcare troppo al bambino una partita mal giocata, evitando di generare in lui ansie da prestazione. -Incitare sempre il bambino a migliorarsi facendogli capire che l impegno agli allenamenti in futuro, premierà. -Abituare il bambino a farsi la doccia, a legarsi le scarpe da solo, a portare egli stesso la borsa al campo sia all arrivo che all uscita, ad essere responsabile delle proprie cose e dei propri indumenti (rendendolo progressivamente autosufficiente). -Durante le partite cercare di controllarsi. Un tifo eccessivo è diseducativo sia per i bambini che per l immagine della società nei confronti dell esterno. -Cercare di ascoltare il bambino e vedere se quando torna a casa dopo un allenamento o una partita è felice. -Ricordarsi che i compagni e gli avversari del proprio bambino sono anche loro bambini e che, pertanto, vanno rispettati quanto lui e mai offesi. -Rispettare l arbitro e non offenderlo. Molto spesso gli arbitri sono dei dirigenti e anche loro genitori che stanno aiutando il mondo del calcio giovanile. Tutti possono sbagliare. Cerchiamo di non perdere la pazienza, grazie. RingraziandoVi anticipatamente per la collaborazione, restiamo a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

6 Note informative per gli allenatori PROGETTO SCUOLA CALCIO Considerando per accettato e condiviso in pieno tutto quanto detto in precedenza, ci sono alcune regole informative che fanno parte di questo progetto, che devono essere tenute ben presenti da tutti i collaboratori. L allenatore deve prendere in consegna il bambino all orario prefissato e lo deve seguire ed aiutare, oltre che nell attività sul campo, anche nello spogliatoio, educandolo a raggiungere la completa autonomia nel vestirsi adeguatamente prima e dopo l allenamento. Il Mister insomma deve essere il primo ad arrivare e l ultimo ad andarsene, dopo aver riconsegnato l ultimo bambino ai genitori. All allenatore spetta il compito (fin dalla prima seduta di allenamento) di far si che ogni bambino conosca e rispetti, durante le partite e gli allenamenti, delle regole comportamentali ben precise, previa l allontanamento dello stesso dal gruppo: -non dire parolacce; -non mettersi le mani addosso; -non insultare mai il compagno; -non deridere il compagno; -avere rispetto dell ambiente in cui ci si allena compresi gli spogliatoi e le attrezzature; -aiutare a rimettere il materiale al suo posto al termine della seduta. A tal fine, noi istruttori incentreremo il primo allenamento sulla spiegazione e la condivisione delle norma e dei principi che dovranno seguire i giovani atleti.

7 Norma comportamentali giovani atleti PROGETTO SCUOLA CALCIO Al fine di istaurare un rapporto di collaborazione e di rispetto reciproco, si ritiene opportuno condividere con il gruppo alcune norma comportamentali ben precise. Viene pertanto chiesto ad ogni giovane atleta che intende far parte della società A.S.D. Terme Vigliatore di controfirmare il presente regolamento come esplicito segno di presa visione e piena accettazione dello stesso. In quali tesserato della società mi impegno a: 1) Rispettare l orario di inizio-fine allenamento e/o convocazione alle partite; 2) Presentarmi all allenamento con la tenuta societaria; 3) Presentarmi alle partite con la tuta di rappresentanza; 4) Rispettare i propri compagni; 5) Rispettare i propri allenatori e dirigenti; 6) Rispettare i loro avversari siano essi giocatori, allenatori o dirigenti; 7) Rispettare l arbitro 8) Rispettare la struttura in cui ci si allena e le attrezzature che mi vengono messe a disposizione; 9) Collaborare nell ordinare il materiale al termine dell allenamento

8 Metodologia dell allenamento PROGETTO SCUOLA CALCIO Ogni seduta di allenamento deve rispondere a due esigenze: -La Ludicità (Qualsiasi obiettivo ci si prefigga, lo si deve raggiungere attraverso il gioco ed il divertimento); -La Multidisciplinarietà (La capacità di utilizzare una vasta gamma di gesti motori, provenienti anche da altre discipline sportive, per formare l atleta in maniera completa). Altrettanto importante è l uso della palla durante le esercitazioni, sia esse tecniche, tattiche, motorie o ludiche. L allenamento si può suddividere essenzialmente in 3 o 4 parti principali: 1)Avviamento Motorio: giochi motori iniziali 2)Parte Centrale Tecnico-Motoria: le esercitazioni sono tutte mirate al raggiungimento dell obiettivo specifico pensato per la seduta dell allenamento 3)Parte Tattica: le esercitazioni hanno tutte un fine tattico. Questa parte non va assolutamente eseguita fino alla categoria pulcini: ogni bambino deve inizialmente provare a giocare in tutte le parti del campo senza alcun dovere tattico 4)Parte Finale: partitella conclusiva, libera o a tema dove si verifica l effettiva acquisizione dell obiettivo programmato

9 Obiettivi Generali Il primo obiettivo deve essere quello del divertimento e della completa partecipazione di tutti i bambini ad ogni seduta di allenamento e, dove il regolamento lo consente, il massimo coinvolgimento di tutti i bambini nelle partite, (amichevoli o di campionato) senza distinzione alcuna. Premesso che nelle prima 2 categorie giovanili (piccoli amici e pulcini) è fondamentale principalmente la crescita motoria dei bambini, mentre dagli esordienti in avanti la parte centrale di ogni allenamento deve essere l insegnamento della tecnica di base, andiamo di seguito ad analizzare alcuni obiettivi generali suddivisi per categoria, riservandosi poi di approfondirli nelle dovute sedi. Cat. Piccoli amici -Acquisizione dei principali schemi motori quali correre, rotolare, saltare, strisciare, lanciare, afferrare; -Sviluppo ed evoluzione della coordinazione oculo-manuale, oculo-podalica; -Sviluppo ed evoluzione dell equilibrio; -Organizzazione spazio-temporale; -Conoscenza della palla; -Guida della palla; -Arresti motori con e senza palla; -Correre con la palla; -Calciare con la palla; -Ricevere la palla. Cat. Pulcini -Sviluppo dei principali schemi motori ed acquisizione di gesti motori più complessi; -Sviluppo ed evoluzione dell equilibrio; -Sviluppo ed evoluzione della coordinazione motoria generale anche segmentaria; -Organizzazione spazio-temporale più complessa con movimenti finalizzati ed in risposta ad un movimento di un compagno o di un oggetto; -Sviluppo ed evoluzione della tecnica di base del calcio quale calciare, controllo, giuda e passaggio, rimessa e rimessa laterale.

10 Cat. Esordienti In questa categoria vanno consolidate le varie capacità motorie e soprattutto va perfezionata la tecnica di base. Si iniziano poi ad introdurre i primi principi di tattica quali la disposizione in campo, lo smarcamento ed il marcamento. Cat. Giovanissimi Continua il perfezionamento della tecnica di base e quello tattico anche con forme più complesse in modo che le varie abilità tecnico-tattiche siano trasferibili con efficacia durante la competizione. Inizio lo sviluppo programmatico delle capacità condizionali quali: resistenza, velocità, flessibilità, forza (solo ed esclusivamente solo a carico natuale) sempre e sotto forma ludica e con la presenza della palla. Cat. Allievi Perfezionamento tecnico-tattico tramite esercitazioni specifiche di gara. Sviluppo di tutte le qualità fisiche richieste dal gioco del calcio sempre tenendo come strumento di lavoro il pallone. Graduale aumento dei carichi di lavoro e quando possibile e quando possibile delle sedute di allenamento. Rimane sempre di vitale importanza la continua e costante esercitazione sulla tecnica individuale.

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