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1 La previdenza complementare è un valido aiuto per mantenere, una volta in pensione, un tenore di vita simile a quello che si aveva durante l attività lavorativa. Tutti i dipendenti, con minore o maggiore anzianità lavorativa, possono trarre benefici, di natura sia contributiva sia fiscale, dall adesione a un fondo pensione. Vediamo nel dettaglio quali sono questi vantaggi. Ogni aderente può: dedurre dall imponibile Irpef i contributi versati al fondo pensione fino a un massimo di 5.164,57 Euro (per i dipendenti pubblici i contributi sono deducibili entro il limite più basso tra questi: 12% del reddito complessivo; due volte la quota di Tfr destinata a previdenza complementare; 5.164,57 Euro); godere di un versamento contributivo mensile del proprio datore di lavoro, di regola previsto dalla contrattazione collettiva per chi aderisce a un fondo negoziale; ottenere un rendimento presumibilmente superiore a quello stabilito per legge per il Tfr; richiedere l anticipo su quanto maturato presso la forma pensionistica complementare, per sostenere spese sanitarie (terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle strutture pubbliche), acquisto della prima casa per sé o per i figli, ristrutturazioni, ecc.. Le forme pensionistiche complementari sono lo strumento per realizzare la previdenza complementare. Possono essere di tipo contrattuale o individuale. Quelle di tipo contrattuale si attuano mediante: l adesione a fondi pensione negoziali (o ad ambito definito) i cui destinatari sono specifiche categorie di lavoratori. Sono costituiti in forma di associazione e sono istituiti mediante la contrattazione collettiva; adesioni collettive a fondi aperti. I fondi aperti sono strumenti di risparmio previdenziale costituiti da società e operatori del mercato finanziario e assicurativo. Le forme pensionistiche individuali si attuano mediante: l adesione a fondi aperti; l adesione a PIP o FIP vale a dire piani individuali di previdenza costituiti mediante polizza e contratti di assicurazione sulla vita. I fondi negoziali sono una delle forme pensionistiche complementari. Le principali caratteristiche: nascono da un accordo contrattuale dove hanno un ruolo fondamentale le parti sindacali e i datori di lavoro; non hanno scopo di lucro; hanno normalmente natura di associazione. Dopo l adesione il lavoratore diventa associato e partecipa alla vita del fondo eleggendo i propri rappresentanti nell assemblea dei delegati, che sceglie gli amministratori.

2 Il fondo fornisce periodicamente a ciascun aderente, nei termini di legge, un informazione chiara e trasparente sull andamento della posizione individuale e sulle attività generali del fondo stesso. Deve dotarsi di uno statuto e di un regolamento elettorale. Dispone di propri organi sociali. Come si alimentano La posizione di previdenza complementare di ciascun aderente (dipendente pubblico) si alimenta con contribuzioni versate periodicamente e con accantonamenti figurativi conferiti alla cessazione del rapporto di lavoro. Il versamento periodico al fondo è costituito da: un contributo a carico del datore di lavoro; un contributo a carico del lavoratore. L aliquota della contribuzione è definita in sede di contrattazione collettiva. Per incentivare l adesione dei lavoratori, i contratti collettivi possono prevedere, nei primi anni di vita del fondo, alcuni contributi aggiuntivi a esclusivo carico dell amministrazione datrice di lavoro. L accantonamento figurativo è dato da: una quota o tutto il Tfr secondo i casi stabiliti dalla legge e dai contratti collettivi; una quota pari all 1,5% su base Tfs (cioè sulla retribuzione di riferimento ai fini dei trattamenti di fine servizio) per i lavoratori cosiddetti optanti i quali, aderendo al fondo, optano per la trasformazione in Tfr dell indennità di fine servizio (buonuscita, indennità premio di servizio, indennità di anzianità) maturata fino all adesione. Alla cessazione dal servizio le quote figurative rivalutate vengono versate al fondo pensione. L insieme dei contributi, delle quote di Tfr e dei rendimenti finanziari maturati, costituisce il montante individuale dal quale scaturisce la prestazione. Queste regole potrebbero variare con l estensione al pubblico impiego delle disposizioni contenute Come funzionano Le risorse raccolte dai fondi pensione vengono investite nei mercati finanziari per produrre un rendimento che va ad aggiungersi alla contribuzione versata. Per garantire la natura previdenziale dell investimento esistono una serie di norme di tutela: obbligo di individuazione dei gestori in base a una selezione a evidenza pubblica condotta con criteri determinati dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip); obbligo di individuazione di una banca presso la quale deve essere depositato il patrimonio (liquidità e titoli); criteri e vincoli per gli investimenti; regole di gestione dei conflitti di interesse; compiti di ispezione e controllo affidati all autorità pubblica di vigilanza (Covip).

3 Gli organi del fondo I fondi pensione negoziali sono amministrati dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro. Questi gli organi del fondo: assemblea dei soci, organo eletto dagli aderenti cui spetta, tra i compiti principali, l elezione del consiglio di amministrazione, l approvazione del bilancio e delle modifiche statutarie e le decisioni in materia di scioglimento del fondo; consiglio di amministrazione, organo esecutivo, in seno al quale viene eletto il presidente che ha la rappresentanza legale del fondo; collegio dei revisori, organo che svolge funzioni di controllo sull attività del fondo. Per legge i componenti degli organi di amministrazione e controllo devono avere specifici requisiti di onorabilità e professionalità. Gli organi sono a composizione paritetica: deve cioè essere garantita uguale rappresentanza ai datori di lavoro e ai lavoratori associati. I fondi negoziali attivi e funzionanti oggi sono rivolti solo ad alcune categorie del pubblico impiego. I lavoratori delle altre categorie possono comunque aderire a forme pensionistiche complementari di tipo individuale ed eventualmente, una volta costituito il fondo negoziale di categoria, trasferirvi la posizione di previdenza complementare maturata. I fondi attivi sono: Espero: per i dipendenti del comparto scuola; Laborfonds: per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni a carattere locale della regione autonoma Trentino Alto Adige; Fopadiva: per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni a carattere locale della regione autonoma Valle d Aosta. Per chi volesse avere maggiori informazioni sulle attività, sullo statuto e sulle modalità di adesione ai fondi sopra elencati, è disponibile a fine pagina il collegamento con i relativi siti internet. Per tutti gli altri dipendenti del pubblico impiego, le organizzazioni sindacali e l Aran hanno ritenuto conveniente far confluire in un numero limitato di fondi pensione più categorie contrattuali. Ciò consente ai fondi di ridurre i costi iniziali e di gestione e di aumentarne il potere contrattuale sui mercati finanziari. La situazione attuale è la seguente: sanità e enti locali: il 21 dicembre 2010 è nato il fondo Perseo. Non appena ricevuta l autorizzazione della Covit potrà diventare operativo; ministeri, presidenza del consiglio, parastato, Enac, Cnel: il 14 settembre 2011 è stato costituito con rogito notarile il fondo Sirio, cui potranno aderire, previa stipula di specifico accordo, anche università e ricerca, agenzia del demanio, agenzie fiscali, Coni e federazioni sportive; altre categorie contrattuali: si attendono le prime indicazioni sulla contrattazione collettiva. Una delle fonti di finanziamento della previdenza complementare è il trattamento di fine rapporto. Ciò vuol dire che il Tfr che il lavoratore matura dalla data di adesione a un fondo pensione viene destinato tutto o in parte alla previdenza complementare, secondo i casi stabiliti dalla legge e dai

4 contratti collettivi. I dipendenti dunque in regime di Tfs (indennità di buonuscita, indennità premio di servizio, indennità di anzianità), che vogliono aderire, devono optare per il Tfr. Vediamo nel dettaglio: Dipendenti a tempo indeterminato in regime di Tfs (in servizio al 31 dicembre 2000) o devono optare per il Tfr contestualmente all adesione a un fondo pensione. Il termine ultimo per l opzione è al momento il 31 dicembre 2015; o versano al fondo pensione una quota di Tfr, stabilita dalla contrattazione (fino alla misura massima del 2% della retribuzione utile); o il restante Tfr (4,91% della retribuzione utile) viene liquidato direttamente all interessato alla cessazione dal servizio, insieme al Tfs maturato fino al momento dell adesione e che costituisce il primo accantonamento di Tfr. Dipendenti a tempo indeterminato in regime di Tfr (assunti dopo il 31 dicembre 2000): o versano al fondo pensione l intero Tfr; o il Tfr maturato fino alla data di adesione viene liquidato direttamente all interessato alla cessazione dal servizio. Dipendenti a tempo determinato in regime di Tfr (in servizio al 30 maggio 2000 o assunti successivamente): o versano al fondo pensione l intero Tfr. Anticipazione Il dipendente iscritto alla forma pensionistica complementare da almeno 8 anni può richiedere un anticipazione sull'intera posizione individuale maturata (contributi versati e rendimenti accumulati a esclusione della parte "figurativa") per alcune causali previste dalla legge e dallo statuto del fondo, tra le quali: spese per interventi e terapie sanitarie a carattere straordinario; acquisto prima casa per sè e per i propri figli; ristrutturazione prima casa. Il dipendente può reintegrare la posizione individuale secondo le modalità previste dalla forma pensionistica complementare. Trasferimento L aderente può chiedere di trasferire la propria posizione presso un altra forma pensionistica complementare ma solo dopo un periodo di permanenza minimo di tre anni e, in ogni caso, non nei primi cinque anni di vita del fondo. Il trasferimento può avvenire in seguito a passaggio ad altra

5 attività lavorativa in un settore per il quale non opera la forma pensionistica di provenienza. In tal caso non è necessario il rispetto del requisito minimo di permanenza. Queste regole potrebbero cambiare con l estensione al pubblico impiego del decreto legislativo 252 del 2005 sulla previdenza complementare dei lavoratori del settore Riscatto L aderente può chiedere il riscatto, vale a dire la restituzione dell intera posizione maturata per ottenere il capitale accumulato, in caso di: cessazione dal servizio; cambio attività lavorativa con passaggio a un settore di lavoro nel quale non opera la forma pensionistica complementare a cui è iscritto. In caso di decesso dell aderente al fondo, la posizione individuale può essere riscattata dal coniuge o dai figli o, se a carico, dai genitori. In mancanza di tali soggetti o di diverse disposizioni, la posizione resta acquisita al fondo pensione. Anticipazione Il dipendente iscritto alla forma pensionistica complementare da almeno 8 anni può richiedere un anticipazione sull'intera posizione individuale maturata (contributi versati e rendimenti accumulati a esclusione della parte "figurativa") per alcune causali previste dalla legge e dallo statuto del fondo, tra le quali: spese per interventi e terapie sanitarie a carattere straordinario; acquisto prima casa per sè e per i propri figli; ristrutturazione prima casa. Il dipendente può reintegrare la posizione individuale secondo le modalità previste dalla forma pensionistica complementare. Trasferimento L aderente può chiedere di trasferire la propria posizione presso un altra forma pensionistica complementare ma solo dopo un periodo di permanenza minimo di tre anni e, in ogni caso, non nei primi cinque anni di vita del fondo. Il trasferimento può avvenire in seguito a passaggio ad altra attività lavorativa in un settore per il quale non opera la forma pensionistica di provenienza. In tal caso non è necessario il rispetto del requisito minimo di permanenza. Queste regole potrebbero cambiare con l estensione al pubblico impiego del decreto legislativo 252 del 2005 sulla previdenza complementare dei lavoratori del settore

6 Riscatto L aderente può chiedere il riscatto, vale a dire la restituzione dell intera posizione maturata per ottenere il capitale accumulato, in caso di: cessazione dal servizio; cambio attività lavorativa con passaggio a un settore di lavoro nel quale non opera la forma pensionistica complementare a cui è iscritto. In caso di decesso dell aderente al fondo, la posizione individuale può essere riscattata dal coniuge o dai figli o, se a carico, dai genitori. In mancanza di tali soggetti o di diverse disposizioni, la posizione resta acquisita al fondo pensione. Le forme pensionistiche complementari erogano le seguenti prestazioni: prestazione pensionistica per vecchiaia che si consegue: o al raggiungimento dell età pensionabile del regime obbligatorio; o con un minimo di 5 anni di partecipazione al fondo. prestazione pensionistica per anzianità che si consegue: o con la cessazione dell attività lavorativa; o con almeno 15 anni di partecipazione al fondo; o con un età anagrafica di non più di 10 anni inferiore a quella pensionabile prevista dal regime obbligatorio. La prestazione pensionistica è data dai versamenti effettuati e dal rendimento ottenuto dall investimento del patrimonio durante la permanenza nel fondo. Può essere erogata in: rendita periodica; capitale per un importo massimo pari al 50% di quanto maturato e il rimanente in rendita; capitale per l intera somma maturata, nel caso in cui la rendita annua risulti inferiore all importo dell assegno sociale. Gli statuti e i regolamenti delle forme pensionistiche complementari possono prevedere inoltre l erogazione di prestazioni anche in caso di premorienza (con eventuale erogazione di prestazione ai superstiti) o invaliditè degli aderenti. Queste regole potrebbero variare con l estensione al pubblico impiego delle disposizioni contenute Le nuove regole per il settore privato prevedono, tra l altro, una minore tassazione delle prestazioni e diversi requisiti di accesso. L adesione è libera e volontaria.

7 Chiunque voglia farlo deve prima leggere lo statuto o il regolamento e la nota informativa della forma pensionistica complementare. Per iscriversi occorre compilare e sottoscrivere il modulo di adesione, con il quale si autorizza il proprio datore di lavoro a trattenere dalle future buste-paga i relativi contributi. I moduli per l adesione ai fondi negoziali sono disponibili presso i luoghi di lavoro, presso le sedi delle organizzazioni sindacali, direttamente presso la sede del fondo pensione. È necessario firmare anche l'autorizzazione al trattamento dei dati personali. Al momento dell'adesione il lavoratore versa una quota di iscrizione "una tantum" (una sola volta), sempre con trattenuta dalla busta paga se si tratta di fondo negoziale. Il datore di lavoro, ricevuta la domanda di adesione, la sottoscrive e la inoltra al fondo negoziale. Per le modalità di adesione ad una forma pensionistica individuale gli interessati possono rivolgersi direttamente alla forma prescelta. Per il sostegno e lo sviluppo della previdenza complementare nel pubblico impiego l Inpdap svolge un ruolo importante. Oltre alle attività previste dalla legge, l Istituto può fornire servizi ai fondi pensione e alle amministrazioni pubbliche. Per quanto riguarda le attività obbligate l Inpdap deve: accantonare e rivalutare le quote di Tfr destinate alla previdenza complementare inizialmente in base ai rendimenti stabiliti da un decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze del 23 dicembre 2005; quando i fondi si saranno consolidati finanziariamente si applicherà lo stesso rendimento del fondo di riferimento; accantonare e rivalutare anche la quota aggiuntiva, pari all 1,5% del Tfs, per gli "optanti" (coloro che passano dal regime di Tfs al regime di Tfr); acquisire dal bilancio dello Stato e ripartire le risorse destinate al finanziamento della previdenza complementare; trasferire ai singoli fondi le quote a carico delle amministrazioni statali datrici di lavoro e le risorse destinate dalla legge a coprire gli oneri di avvio e di funzionamento dei fondi pensione destinati ai dipendenti pubblici. Relativamente al comparto scuola, a partire dal 1 gennaio 2008, le quote a carico del datore di lavoro sono versate al fondo Espero direttamente dall amministrazione che paga lo stipendio al lavoratore, vale a dire il sostituto d imposta, in modo congiunto al versamento della quota a carico del lavoratore. L Istituto propone, attraverso la stipula di apposita convenzione gratuita, altri servizi ai fondi pensione che intendono avvalersene, per favorire lo sviluppo della previdenza complementare, limitare i costi di avvio e di gestione e ottimizzare lo scambio di flussi informativi con le amministrazioni pubbliche, centrali e periferiche.

8 Nel dettaglio l Inpdap: acquisisce i dati relativi alla contribuzione del datore di lavoro e del lavoratore attraverso le denunce mensili analitiche (DMA); gestisce le anagrafiche degli iscritti e verifica la correttezza delle informazioni destinate ai fondi pensione; trasmette periodicamente al fondo gli aggiornamenti sugli accantonamenti figurativi; trasmette periodicamente al fondo i dati analitici relativi alla contribuzione versata dall Inpdap per conto dell amministrazione statale datrice di lavoro; fornisce informazioni agli interessati sui fondi pensione (sulla base di documenti ufficiali forniti dai fondi stessi) in merito a modalità di adesione, prestazioni offerte e requisiti di accesso; fornisce assistenza agli Enti datori di lavoro per gli adempimenti in tema di previdenza complementare; mette a disposizione modelli di simulazione di convenienza per l adesione alla previdenza complementare. Rendimento accantonamento figurativo L Inpdap accantona e rivaluta, figurativamente, le quote di TFR (e dell 1,5% aggiuntivo per il personale optante assunto prima del 1 gennaio 2001) destinate a previdenza complementare dai dipendenti pubblici che aderiscono ai fondi pensione. Questa rivalutazione avviene sulla base della media ponderata dei risultati conseguiti dai maggiori fondi pensione negoziali, individuati con il decreto del ministro dell economia e delle finanze del 23 dicembre 2005, tali fondi sono: ALIFOND, ARCO, COMETA, COOPERLAVORO, FONCHIM, FONDENERGIA, FOPEN, LABORFONDS, PEGASO, PREVIAMBIENTE, PREVICOOPER, QUADRI E CAPI FIAT, SOLIDARIETÀ VENETO. Le tabelle ed il grafico mostrano l evoluzione nel tempo (dal 2002 in poi) dei rendimenti che, si sottolinea, si riferiscono al solo accantonamento figurativo. I valori relativi alle quote tanto della posizione figurativa quanto della posizione gestita dai fondi pensione sono forniti dai fondi stessi. Ai fondi con struttura finanziaria consolidata che ne fanno richiesta si applica, previa presa d atto tra le parti istitutive, il rendimento effettivo dei fondi stessi. Alla cessazione del rapporto di lavoro, l Inpdap prov

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