Relazione tecnica sulle reti elettriche, telefoniche ed erogazione gas

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2 RELAZIONE TECNICA SULLE RETI ELETTRICHE, TELEFONICHE ED EROGAZIONE GAS Gli impianti descritti nella presente relazione tecnica riguardano le utenze di un Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) in Giffoni Valle Piana. RETI ELETTRICHE Per quanto attiene al sistema elettrico esterno l ENEL prevede la realizzazione di una cabina di trasformazione dalla quale partiranno la rete di illuminazione stradale dell intero comprensorio e la rete di energia elettrica per uso privata (allacciamento ai lotti); all interno della cabina ENEL sarà sistemato il contatore della rete stradale. Negli elaborati progettuali sono indicati i tracciati delle reti e gli allacciamenti alle reti cittadine come previsto per legge. Normativa di riferimento Gli impianti elettrico, di citofono, telefonico e di televisione sono stati progettati e proporzionati tenendo conto delle seguenti normative e prescrizioni particolari: LEGGE N. 186 DEL 01 MARZO Disposizioni concernenti la produzione dei materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici LEGGE N. 791 DEL 18 OTTOBRE Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità europee (n. 72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che devono possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione LEGGE N. 46 DEL 05 MARZO Norme per la sicurezza degli impianti DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 447 DEL 06 DICEMBRE Regolamento di attuazione della Legge 5 marzo 1990 n. 46, in materia di sicurezza degli impianti NORME CEI (1981) e variante V1 (1989) - Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica - Linee in cavo NORME CEI 64-8 (1987) e varianti V1 (1988) e V2 (1989) - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata a 1500 V in corrente continua NORME CEI 64-9 (1987) - Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale e similare NORME CEI Impianti elettrici in luoghi di spettacolo o intrattenimento NORME CEI 64-2 (1987) - Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio NORME CEI S/423 - Raccomandazioni per l esecuzione degli impianti di terra degli edifici civili NORME CEI = UNI Edilizia residenziale - Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici PRINCIPALI NORME CEI RIGUARDANTI IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI n. norma Argomento 3-32 Raccomandazioni generali per la preparazione degli schemi elettrici 11-4 Linee aeree esterne 11-8 Impianti di messa a terra Linee in cavo Dimensionamento impianti in cabina Antenne - Impianti centralizzati 14-4 Trasformatori di potenza 14-6 Trasformatori di isolamento e di sicurezza 16-1 Individuazione dei conduttori isolati 16-2 Individuazione dei morsetti degli apparecchi 16-3 Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti 16-4 Individuazione dei conduttori isolati 17-3 Contattori 17-5 Interruttori automatici Interruttori di manovra 2/10

3 17-14 Apparecchi ausiliari Individuazione dei morsetti Grandezza dei morsetti per conduttori rotondi Portata dei cavi elettrici in regime permanente Cavi isolati in gomma G1 con grado di isolamento Cavi isolati in gomma per tensione 450/750V Cavi isolati in PVC per tensione 450/750V Cavi non propagandi l incendio Cavi per l energia - Sistemi di designazione Cavi isolati con polietilene reticolato V 1KV 23-3 Interruttori automatici per usi domestici e similari 23-5 Presa a spina per usi domestici e similari 23-8 Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro 23-9 Piccoli apparecchi di comando non automatici Prese a spina per usi industriali Tubi protettivi flessibili in PVC Prese a spina di tipo complementare per usi domestici e similari Interruttori differenziali per usi domestici e similari Giunzioni e derivazioni per installazioni domestiche e similari Canalette portacavi in materiale plastico per quadri 31-3 Materiale antideflagrante tipo ex - d 31-2 Materiale antideflagrante tipo ex - p Apparecchi di illuminazione Apparecchi di illuminazione di emergenza Apparecchi di illuminazione fissi per uso generale 44-5 Equipaggiamenti elettrici di macchine industriali 64-2 Impianti elettrici nei locali con pericolo d esplosione o di incendio 64-8 Impianti elettrici utilizzatori 64-9 Impianti elettrici utilizzatori per edifici a destinazione residenziale e similare 70-1 Gradi di protezione degli involucri 79-1 Impianti antintrusione, antifurto e simili 81-1 Protezione di strutture contro i fulmini Impianti telefonici interni PRINCIPALI TABELLE CEI UNEL RIGUARDANTI IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI n. norma argomento Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomme o PVC Contrassegni a colori per pulsanti di manovra Morsetti a vite tipo bussola per portante fino a 25A Morsetti a vite tipo a serraggio sotto testa per portante fino a 25 A Trasformatori di potenza Motori asincroni trifase con rotore a gabbia Trasformatori trifase con potenza da 25 o 630 KVA Cavi per energia: portante di corrente Cavi per energia: simboli di designazione Cavi di energia: portante di corrente Cavi unipolari senza guaina isolati in PVC, Uo/U 450/750V Cavi per energia isolati in PVC non propagandi l incendio Cavi per energia isolati in PVC non propagandi l incendio ma con conduttori rigidi Cavo coassiale per radiofrequenza da Tubi in PVC rigidi serie leggera Tubi in PVC rigidi serie pesante Morsetti a bussola Morsetti a serraggio sotto testa Morsetti a piastrina 3/10

4 47182 Morsetti per capicorda a barre Elettrificazione primaria dei fabbricati Come stabilito dagli organi locali di coordinamento dell Ente Nazionale Energia Elettrica, nelle adiacenze di ogni locale contatore è previsto il posizionamento di un pozzetto collegato con la rete esterna. A partire dai predetti pozzetti saranno alimentati i contatori ENEL, collocati, nella quantità richiesta per soddisfare le utenze, su di una parete del locale contatore, di ciascun fabbricato, in apposito quadro contenente anche tutti gli apparecchi di comando e protezione dei circuiti elettrici da esso derivati. Impianto elettrico di distribuzione dei singoli fabbricati Caratteristiche generali L impianto elettrico dovrà essere realizzato a regola d arte secondo la Legge 10 marzo 1968 n. 186, il D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e la Legge 5 marzo 1990 n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti e relativo regolamento di attuazione; l impianto deve rispettare altresì le normative CEI vigenti relative a ciascun tipo di impianto da installare e non ultima le norme generali sancite dai Vigili del Fuoco, norme, tabelle e prescrizioni ENEL, delibera n. 976 dell della Giunta Regionale Campania e successivo regolamento di attuazione (Bollettino Ufficiale Regione Campania del ). I componenti e l impianto dovranno avere le seguenti caratteristiche: - I tubi protettivi dovranno essere in PVC pesante, resistenti alla fiamma e recanti il contrassegno del Marchio Italiano di Qualità (IMQ); dovranno essere del tipo flessibile se forati sotto traccia e rigidi se installati a vista, dovranno avere un diametro interno almeno 1,3 volte maggiore al fascio dei conduttori con un minimo nominale di 10 mm., dovranno essere disposti orizzontalmente o verticalmente evitando percorsi obliqui. - I conduttori da installare nei tubi dovranno essere unipolari, flessibili, di tipo armonizzato H07V-K; solo per i circuiti ausiliari, come campanelli e citofoni, saranno ammessi conduttori di tipo H05V-K; i cavi per posa all esterno dovranno essere di tipo unipolare flessibile con guaina (es. H07RN-F o G50R/4); tutti i conduttori dovranno essere in rame e contraddistinti dai colori prescritti dalle tabelle CEI-UNEL 00722, in particolare il neutro blu-chiaro e quello di protezione giallo-verde. - La sezione del conduttore di fase non dovrà essere inferiore a 1,5 mmq., quella del neutro dovrà essere uguale a quella di fase fino a 16 mmq. e pari alla metà dei valori superiori ma con sezione minima di 16 mmq.; gli stessi valori dovranno essere rispettati per il conduttore di protezione se contenuto nel medesimo tubo o facente parte dello stesso cavo del conduttore di fase. - La massima densità di corrente dovrà essere quella indicata nelle tabelle CEI-UNEL e la caduta di tensione sulle linee, misurata con l impianto a pieno carico, non dovrà superare il 4% della tensione nominale. - Le derivazioni dei conduttori dovranno essere eseguite con morsetti volanti a cappuccio in resina termoindurente. - I morsetti dovranno essere contenuti in apposite cassette di derivazione con coperchi rimovibili solamente mediante l uso di attrezzo. - Le cassette di derivazione dovranno essere completamente di resina, del tipo ad incasso per installazioni in ambienti ordinari e del tipo a parete per l impiego in ambienti speciali (umidi - bagnati) o esposti alle intemperie. - Tutti i circuiti elettrici dovranno essere protetti dai corti circuiti e dalle sovracorrenti impiegando interruttori automatici magnetotermici o con fusibili), aventi potere di interruzione non inferiore a 4,5 KA, detti interruttori dovranno essere correttamente dimensionati. - La protezione dei contatti indiretti dovrà essere realizzata impiegando interruttori automatici differenziali coordinati con l impianto di terra. - Nei percorsi delle linee che vanno dai contatori di prelievo di energia fino agli interruttori automatici differenziali la protezione dei contatti indiretti dovrà essere assicurata con condutture ed apparecchiature a doppio isolamento. - Il conduttore di protezione principale, comune a più unità abitative, dovrà avere tubazioni, cassette di derivazione e di ammarro, separate da tutte le altre condutture. 4/10

5 Impianti parti comuni L impianto di alimentazione dovrà avere origine da un quadro elettrico previsto subito a valle del contatore servizi generali; il quadro dovrà contenere le apparecchiature per il sezionamento, la protezione, il comando e controllo dei circuiti comuni dell intero complesso. Per l alloggiamento delle linee di alimentazione elettrica e nei tratti esterni agli edifici (strade di accesso, aree verdi, ecc.) dovranno essere previste tubazioni rigide interrate ed adeguati pozzetti ispezionabili. Impianti nei locali tecnologici L impianto elettrico nei locali tecnologici dovrà essere realizzato in vista con tubi protettivi, conduttori ed apparecchiature elettriche, conformi a quanto di seguito descritto. Le linee di alimentazione elettrica, in partenza dal quadro servizi generali (o scala), dovranno essere singolarmente protetti con adeguati interruttori automatici magnetotermici differenziali. All interno di ogni locale tecnologico dovrà essere installato un quadro elettrico a parete, provvisto di dispositivi per la protezione, il sezionamento e il controllo dei circuiti interni al locale. Dovranno essere previste prese 2P+T da 16A necessarie al prelievo di energia per la manutenzione dei macchinari; dette prese a spina, del tipo CEE-17, dovranno essere protette localmente contro le sovracorrenti e contenute in apposita custodia di resina. Impianti unità abitative L impianto dovrà avere origine da contatori ubicati in apposito locale o vano, dovrà essere previsto, subito a valle dei contatori, un interruttore automatico magnetotermico bipolare da 25A, per la protezione e il sezionamento della linea di alimentazione di ogni singola unità abitativa. Le linee di alimentazione dovranno essere inserite in tubazioni separate per ogni unità e alloggiate nel vano montanti in prossimità del corpo scala. La sezione dei conduttori attivi non dovrà essere inferiore ai minimi di seguito elencati in rapporto alla lunghezza della linea: a - 4 mmq., max 27 m.; b - 6 mmq. max 41 m.; c - 10 mmq. max 71 m. All ingresso di ogni unità abitativa, dovrà essere installato un centralino da incasso, completo di portello e atto a contenere il differenziale per la protezione contro i contatti indiretti e gli interruttori automatici magnetotermici per la protezione contro le sovracorrenti dei circuiti interni all abitazione. Nel centralino dovranno essere alloggiati anche il ronzatore e la suoneria, con relativo trasformatore di alimentazione, per le chiamate dal bagno e dall ingresso. All interno delle unità abitative, dovranno essere previste cassette di derivazione in un numero e posizione tale da permettere una distribuzione dell impianto elettrico di tipo radiale, con tubazioni incassate nel pavimento e nelle pareti. Le prese a spina 2P+T da 16A per l allacciamento delle utenze fisse (lavatrice, forni elettrici, scaldacqua ecc.) dovranno essere singolarmente protette e sezionate con interruttori della stessa serie civile da incasso prevista nell unità abitativa. La chiamata dall ingresso dovrà essere realizzata con pulsante fuori porta provvisto di targa portanome, mentre per la chiamata dal bagno dovrà essere utilizzato il pulsante a tirante con pomolo o cordone con materiale isolante. Nei locali da bagno o per doccia nessun componente dell impianto elettrico (escluso l eventuale scaldacqua) dovrà essere installato in posizione tale da non poter essere toccato da chi si trova nella vasca o doccia. Le sezioni dei conduttori non dovranno essere inferiori ai minimi di seguito elencati: - Punti luce 1,5 mmq.; - Prese a spina 2P+T 10A 1,5 mmq.; - Prese a spina 2P+T 16 A 2,5 mmq.; - Segnalazioni 1 mmq. I circuiti per alimentazione box e cantina dovranno essere derivati subito a valle dei rispettivi contatori e protetti dalle sovracorrenti e dai contatti indiretti con differenziale. La sezione dei conduttori attivi di detti circuiti non dovrà essere inferiore ai minimi di seguito elencati in rapporto alla lunghezza della linea: 5/10

6 a - 1,5 mmq. max 33 m.; b - 2,5 mmq. max 56 m.; c - 4 mmq. max 92 m. All interno dei box dovrà essere realizzato un impianto a vista con apparecchiatura della serie civile componibile installate in custodia con portello. Le sezioni dei conduttori per gli utilizzatori non dovranno essere inferiori a quelle indicate per la distribuzione interna delle unità abitative. Impianto di antenna TV Negli edifici dovrà essere installato l impianto di antenna TV; detto impianto, del tipo a derivazione, dovrà essere in grado di distribuire all utenza tutti i segnali ricevibili nel luogo di installazione. La colonna discendente dovrà essere contenuta in tubazioni plastiche del vano montanti del corpo scala, al riparo da manomissioni o lavoro di qualunque genere che non sia eseguito da personale qualificato. Le apparecchiature del centralino (ed eventuali sottocentralini) dovranno essere installate in un locale chiuso al pubblico, oppure in apposito armadio metallico con chiusura a chiave ed a- vente dimensioni tali da consentire un futuro raddoppio delle apparecchiature in esse contenute. L installazione di tutto il materiale dovrà essere fatto solo da tecnici specializzati e dovrà essere rispondente alle vigenti normative in materia. Le antenne (uno o più gruppi a seconda delle condizioni di ricezione) dovranno essere montate possibilmente su struttura autoportante zincata a fuoco; l eventuale controventatura dovrà essere resistente alla corrosione. Il centralino elettronico di amplificazione dovrà consentire l amplificazione e distribuzione di tutti i segnali il cui rapporto (S/N) dia un valore non inferiore a 34 db. La rete di distribuzione dovrà essere costituita da: - Cavo coassiale a basso coefficiente di invecchiamento e alto coefficiente di schermatura; - Derivatori di colonna preferibilmente di tipo induttivo direzionale a bassa perdita; - Prese di utenza della stessa serie civile componibile prevista nell unità abitativa. I supporti metallici delle antenne dovranno essere collegati a terra ai fini della protezione contro i fulmini soltanto se questa protezione risulta necessaria in relazione a quanto disposto dalle norme CEI 81-1, in caso contrario occorre realizzare un collegamento equipotenziale fra i detti supporti e il conduttore di protezione principale dell edificio con conduttore in rame avente sezione non inferiore a 6 mmq., come dovrà risultare dallo schema topografico dell impianto di protezione. Il centralino elettronico di amplificazione e lo schermo del cavo coassiale TV dovranno essere collegati a terra mediante il conduttore di protezione. Impianto di conversazione e chiamata Sarà previsto un impianto citofonico / videocitofonico, con chiamata - conversazione - apriporta, fra il posto esterno e gli apparecchi interni delle unità abitative. La linea di alimentazione dell impianto dovrà essere derivata dal quadro elettrico servizi generali (o scala) e i conduttori, con le relative tubazioni, dovranno essere ubicate nel vano montanti del corpo scala e separata da tutti gli altri circuiti elettrici dello stabile. L impianto dovrà essere realizzato con apparecchi e componenti modulari, con posto di conversazione / ripresa esterno in lega di alluminio ossidata e verniciata e citofoni / videocitofoni in materiale plastico ABS con apporto di gomma termoplastica nel microtelefono. Il sistema dovrà permettere la segretezza di conversazione e/o di immagine, con la visione immediata all atto della chiamata e collegamento fonico abilitato solo al sollevamento del ricevitore. Il posto esterno, provvisto di tettuccio antipioggia, dovrà essere realizzato ad incasso con scatole e placche a componibilità verticali atte al contenimento delle pulsantiere modulari e della telecamera di ripresa; nel caso non sia possibile l incasso, le pulsantiere modulari dovranno essere installate in appositi contenitori di tipo protetto. Gli alimentatori dovranno essere a modulo DIN, del tipo stabilizzato e autoprotetto. I citofoni / videocitofoni derivati dovranno essere ad ingombro ridotto e di tipo unificato per installazione a parete che da tavolo e dovranno essere provvisti di pulsanti di apertura porta elet- 6/10

7 trica, accensione luci scale e l autoaccensione della telecamera; il ronzatore di chiamata dovrà funzionare anche con il microtelefono sollevato. Dovrà essere possibile installare nelle unità abitative uno o due citofoni supplementari per la conversazione anche nella zona notte, collegati con citofono /videocitofono principale ed avente le medesime caratteristiche funzionali. Rete impianto telefonico Nella progettazione della rete telefonica dovranno essere rispettate tutte le normative per la costruzione degli impianti telefonici: ISTRUZIONI TECNICHE SIP PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PUNTI TELEFONO - Norme per l allacciamento alla rete telefonica degli stabili di nuova costruzione (circolare SIP - 1^ zona - Torino) NORME CEI (1971) E VARIANTE v1 (1987) - Impianti telefonici interni LEGGE 28 MARZO 1991 N Nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni. DECRETO MINISTERIALE 23 MAGGIO 1992 N Regolamento recante disposizioni di attuazione della Legge 28 marzo 1991 n. 109 in materia di alla allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni All esterno degli stabili dovranno essere posate in opera fino al confine del lotto, tubazioni PVC di tipo pesante avente diametro interno minimo di 100 mm., poste interrate a circa 1 m. di profondità, con pozzetti ispezionabili posti ad una distanza massima di 20 m., per il contenimento dei cavi telefonici di allacciamento alla rete stradale. All interno dello stabile il cavo telefonico, posto entro un tubo di protezione, dovrà essere facilmente ispezionabile e dovrà fare capo ad un armadietto (box) con portello e serratura; da tale armadietto si snoderanno le dorsali di derivazione, previste nel vano montanti del corpo scala, per la distribuzione telefonica ai vari piani, realizzati con due tubi affiancati in PVC con interno non inferiore a 31 mm. Ad ogni piano le tubazioni dovranno essere attestate entro cassette di derivazione in plastica o altro materiale, purchè provviste di coperchio di non facile manomissione e con dimensioni minime 10 x 10 cm., dalle quali partiranno le diramazioni per ogni singola unità abitativa mediante tubo RK 15 da 16 mm. I percorsi saranno scelti evitando di alterare le strutture architettoniche degli stabili. All ingresso di ogni unità abitativa dovranno essere previste due o più scatole da incasso per la collocazione del protettore telefonico, della suoneria e degli altri eventuali accessori. Le scatole per le prese telefoniche, previste all interno dei vari locali, dovranno essere collegate fra loro e con il punto centrale dell ingresso in modo da formare un anello chiuso utilizzando tubi di diametro nominale non inferiore a 16 mm. Si precisa infine che tutte le tubazioni, pozzetti, scatole ecc. occorrenti per la realizzazione dell impianto, dovranno essere di esclusiva pertinenza degli impianti telefonici. Impianti di protezione Impianto di terra Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori dovranno essere collegate all impianto di terra. Dovranno essere collegate a terra anche le masse estranee all impianto elettrico esistenti nell area del complesso quali: le tubazioni dell acqua, del riscaldamento, del gas, nonché delle armature degli edifici ecc. L impianto dovrà comprendere: - Il dispersore corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posti in intimo contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra; - Il conduttore di terra non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dispersori fra loro e al collettore (o nodo) principale di terra; - Il collettore principale di terra, elemento dell impianto di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione e di equipotenzialità; - Il conduttore di protezione (PE) che va collegato a massa per la protezione contro i contatti indiretti; 7/10

8 - Il conduttore equipotenziale avente lo scopo di assicurare la equipotenzialità fra le masse e- stranee ed il conduttore di protezione o il collettore principale di terra. La resistenza dell impianto di terra dovrà avere un valore uguale o inferiore a quello dato dal rapporto tra la massima tensione di contatto ammessa e la corrente di corrente nominale del dispositivo di protezione differenziale e comunque non dovrà essere superiore a 20 ohm. Nei bagni di ogni unità abitativa dovrà essere realizzato e connesso al conduttore di protezione un collegamento equipotenziale supplementare fra le tubazioni metalliche di mandata e scarico dei sanitari (se di materiale conduttore), termosifoni ecc. Impianto contro le scariche atmosferiche Nel caso si presentino le condizioni citate dalla Norme CEI 81-1 fasc. 687 protezione di strutture contro i fulmini si dovrà prevedere un impianto di protezione dell edificio con organi di captazione, di discesa e dispersori, aventi caratteristiche ricadenti a tali normative. Sono vietati organi di captazione che impieghino sorgenti radioattive. I dispersori dovranno essere collegati elettricamente fra loro e al collettore principale di terra. I supporti metallici delle antenne TV dovranno essere collegati al suddetto impianto di protezione con conduttori aventi caratteristiche e dimensioni uguali a quelli degli elementi dell impianto seguendo il percorso più breve possibile. IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE L impianto di cui trattasi rientra tra quelli alimentati da un sistema di 1^ categoria di gruppo B, esso sarà quindi realizzato con allacciamenti di derivazione da un sistema trifase a 380 V con neutro; gli apparecchi di illuminazione saranno pertanto alimentati a 220 V. L impianto sarà realizzato con linee con cavo non direttamente interrato rispondendo alle prescrizioni delle Norme CEI 11-7; la scelta del tipo di cavo da utilizzare deve tenere conto delle prescrizioni delle norme CEI I cavi dovranno essere provvisti di una guaina esterna in aggiunta al proprio isolamento; l isolamento e la guaina potranno essere non distinti fra di loro purchè l insieme fornisca garanzie equivalenti. Nei cavi di alimentazione saranno impiegate linee trifase con neutro avendo però cura di ripartire uniformemente i carichi allacciati. Le linee monofasi devono essere impiegate solo per alimentare le singole lampade oppure per gruppi di lampade di modesta entità e per brevi distanze. La massima caduta di tensione dal punto di consegna alla lampada più lontana deve essere contenuta entro il 5% del valore nominale della tensione. Per la posa dei cavi interrati si prevede la modalità in condotti interrati (cavidotti) a profondità non inferiori a 70 cm., congiuntamente all impiego di pozzetti (prefabbricati e non) con chiusini di ispezione in corrispondenza dei centri luminosi, dei nodi di derivazione o giunzione e dei cambi di direzione; tali pozzetti potranno essere di tipo con chiusino carrabile in ghisa oppure con chiusino in cemento interrato sotto la superficie stradale o di calpestio. Si adotteranno i primi in corrispondenza di incroci, nodi di derivazione e simili, mentre i secondi si possono adottare in corrispondenza dei singoli centri luminosi. Nell ipotesi che, per motivi di scelte impiantistiche, venga adottata la giunzione interrata del cavetto di alimentazione del centro luminoso, invece della morsettiera di connessione e relativa portella di ispezione, il giunto di derivazione, come pure i giunti di linea, dovranno essere collocati nei pozzetti e dovrà essere a muffola in resina termoplastica e termoindurente. Il tracciato della linea in cavo deve essere il più breve, possibilmente rettilineo e parallelo al fronte degli stabili; deve essere posto ad una distanza dal cordolo del marciapiede tale da non compromettere la stabilità, altrimenti fuori di esso sulla carreggiata, una distanza dagli alberi compatibile con lo sviluppo delle radici e comunque non inferiore a 1,5 m. ed osservando la non interferenza e coesistenza tra cavi elettrici e di altre condutture interrate e metanodotti. Il punto di consegna dell energia sarà definito in accordo con l ENEL, generalmente sarà collocato all aperto in un contenitore in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro con grado di protezione interna minima IP54. 8/10

9 A valle del punto di consegna, nel suddetto contenitore dovranno essere installate le apparecchiature di comando, sezionamento e protezione. Il quadro elettrico ivi contenuto dovrà essere realizzato con isolamento in classe seconda (doppio isolamento). All inizio dell impianto deve essere installato l interruttore unipolare (compreso il neutro) a- vente anche caratteristiche di sezionatore ed adeguati dispositivi di protezione contro i corto circuiti con potere di interruzione non inferiore a 6 KA, salvo diverse prescrizoni dell ENEL. Per il sezionamento di singole parti dell impianto, per ciascuna delle relative derivazioni può essere inserito un sezionatore od interruttore. L impianto di illuminazione si considera non soggetto a sovraccarico e pertanto non è richiesta tale protezione. Gli impianti devono essere disposti in modo che le persone non possano venire a contatto (diretto) con le parti in tensione se non previo smontaggio o distruzione di elementi di protezione; a tale scopo i suddetti elementi smontabili ed installati ad almeno 3 m. dal suolo, devono potersi rimuovere solo con l ausilio di chiavi o attrezzi. Tutte le masse dell impianto devono essere protette contro i contatti diretti. Nell impianto la protezione va effettuata con interruzione automatica del circuito (sistema di prima categoria senza propria cabina di trasformazione: TT) secondo le Norme CEI 68-8; in tale caso l impianto deve avere un proprio impianto di terra locale al quale devono essere collegate tutte le masse dell impianto di illuminazione tramite un apposito conduttore di protezione, al fine di realizzare anche la protezione delle strutture contro le scariche atmosferiche. Il conduttore di protezione deve essere separato dal conduttore di neutro. Gli apparecchi di illuminazione saranno collegati ad una terra di sezione adeguata, comunque non inferiore a 16 mmq.; i conduttori di terra e di protezione avranno guaina di colore giallo - verde e saranno di tipo H07V. La linea dorsale sarà collegata al dispersore unico mediante conduttore isolato della sezione minima di 16 mmq. di tipo H07V-R protetto con tubazione nei tratti discendenti. Le protezioni devono essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito guasto qualora la tensione di contatto assuma valori pericolosi. Tenuto conto che il dispersore sarà unico, sia per la protezione contro i fulmini sia contro i contatti indiretti, esso dovrà rispondere alle prescrizioni delle Norme CEI 81-1, 64-8, I dispersori saranno del tipo a puntazza componibile, posati in appositi pozzetti di ispezione di tipo carrabili, in resina rinforzata; tutti i dispersori dovranno essere collegati fra di loro. IMPIANTI DI UTILIZZO DEL GAS L impianto di utilizzo del gas sarà progettato e proporzionato tenendo conto delle seguenti normative e prescrizioni particolari: LEGGE 06 DICEMBRE 1971 N Norme per la sicurezza dell impiego del gas combustibile DECRETO MINISTERIALE 30 OTTOBRE Prescrizioni di sicurezza per l uso di apparecchi a gas, funzionanti senza scarico esterno dei prodotti della combustione CIRCOLARE MINISTERO DELL INDUSTRIA N DEL 24 APRILE Legge 6 dicembre 1971, n sulla sicurezza di impiego del gas combustibile e direttiva CEE n. 90/396 sugli apparecchi e dispositivi per gas combustibile. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 660 DEL 15 NOVEMBRE Regolamento per l attuazione della direttiva 92/42/CEE concernente i requisiti di rendimento delle nuove caldaie ad acqua calda, alimentate con combustibili liquidi o gassosi. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 661 DEL 15 NOVEMBRE Regolamento per l attuazione della direttiva 90/396/CEE, concernente gli apparecchi a gas. NORME TECNICHE UNI 8274/81 - Apparecchi di utilizzazione dei combustibili gassosi, dispositivi di intercettazione, regolazione e sicurezza - Termini e definizioni NORME TECNICHE UNI 8041/85 - Bruciatori a gas ad aria soffiata - Termini e definizioni NORME TECNICHE UNI 8723/86 - Impianti a gas per apparecchi utilizzati in cucine professionali e di comunità - Prescrizioni di sicurezza 9/10

10 NORME TECNICHE UNI 9034/87 - Condotte di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio > o = 5 bar - Materiali e sistemi di giunzione NORME TECNICHE UNI 8042/88 - Bruciatori a gas ad aria soffiata - Prescrizioni di sicurezza NORME TECNICHE UNI 9165/87 - Reti di distribuzione del gas, con pressioni massime di e- sercizio minore o uguali a 5 bar - Progettazione, costruzione e collaudo NORME TECNICHE UNI 8124/82 - Generatori di aria calda funzionanti a gas con bruciatore ad aria soffiata - Termini e definizioni NORME TECNICHE UNI 8125/82 - Generatori di aria calda funzionanti a gas con bruciatore ad aria soffiata - Prescrizioni di sicurezza NORME TECNICHE UNI 7271/88 - Caldaie ad acqua funzionanti a gas con bruciatore atmosferico - Prescrizioni di sicurezza NORME TECNICHE UNI 9461/90 - Generatori ad aria calda a gas con bruciatore atmosferico non equipaggiati con ventilatori nel circuito di combustione - Prescrizioni di sicurezza NORME TECNICHE UNI 9462/90 - Generatori di aria calda a gas con bruciatore atmosferico equipaggiati con ventilatore nel circuito di combustione - Prescrizioni di sicurezza NORME TECNICHE UNI 9860/91 - Impianto di derivazione d utenza del gas - Progettazione, costruzione e collaudo L approvvigionamento del gas avverrà dal metanodotto comunale a mezzo di tubazioni in rame protette con guaina in PVC, di adeguata sezione, posto in canali costruiti in calcestruzzo cementizio armato, adeguatamente areato. 10/10

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