R. Cusani - F. Cuomo, Telecomunicazioni - Data link layer: Ethernet, Maggio 2010
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- Aldo Bartoli
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1 1 15. Data link layer: Ethernet Ethernet e IEEE Ethernet nasce come protocollo CSMA/CD da una collaborazione DEC/Intel/Xerox, standardizzato nel 1978 Pochi anni dopo viene pubblicato lo standard IEEE 802.3, ereditato in seguito dall ISO come con differenze minime che sono state poi accorpate Normalmente si utilizzano Ethernet ed IEEE come sinonimi Ethernet, intesa come tecnologia, si è sviluppata a partire dalla prima versione a 10 Mbps, a cui è seguito un nuovo standard a 100 Mbps, quindi uno a 1000 Mbps ed uno successivo a 10 Gbps Sono definiti standard a velocità superiore (Fast-Ethernet, Gigabit Ethernet) 1
2 Cablaggio in Ethernet 3 Lo standard prevede quattro tipi differenti di cablaggio per Ethernet: 10Base5: cavo coassiale di tipo thick, di lunghezza massima 500 m 10Base2: cavo coassiale di tipo thin, di lunghezza massima 185 m 10BaseT: doppino intrecciato, di lunghezza massima 100 m 10BaseF: fibra ottica capace di connessioni fino a 2000 m La nomenclatura indica la velocità (10 Mbps), il fatto che il segnale trasmesso è in banda base (Base), e (nei primi due casi) la lunghezza espressa in centinaia di metri Schema dei cablaggi in rame 4 2
3 Cablaggio 10Base5 5 Cavo coassiale di tipo thick, di lunghezza massima 500 m; è possibile connettere al cavo, a distanza di 2.5 m, prese vampiro a cui connettere le stazioni; Alla presa vampiro è attaccato un transceiver, il modulo analogico che controlla il cavo per rilevare collisioni Il transceiver è connesso all interfaccia di rete del calcolatore da un cavo apposito che può essere lungo 50 m il cavo transceiver è generalmente costituito da 5 coppie di cui due sono dedicate al traffico nei due versi, due al controllo, una opzionale alla alimentazione del transceiver stesso esistono transceiver a cui possono essere collegate fino a 8 stazioni Il cavo coassiale deve essere terminato ai due estremi da un tappo a 50 Ohm per eliminare le riflessioni Cablaggio 10Base5 6 I problemi principali di questo tipo di cavo sono la rigidità del cavo la difficoltà nell identificare la sorgente di eventuali problemi (lunghezze eccessive, prese difettose, interruzioni totali o parziali del conduttore) la difficoltà tecnica dell inserimento di nuove stazioni tramite le prese a vampiro 3
4 Cablaggio 10Base2 7 Cavo coassiale di tipo thin, di lunghezza massima 185 m, anch esso terminato ai due capi da impedenze a 50 ohm Le connessioni sono operate tramite connettori BNC a forma di T che permette di connettere alla T l interfaccia della stazione (o un cavo thin che porta all interfaccia della stazione, ma di lunghezza molto ridotta in quanto introduce riflessioni) In questa soluzione il transceiver risiede direttamente nella interfaccia di rete della stazione connessa I vantaggi rispetto al 10Base5 sono la maneggevolezza la semplicità di aggiunta di nuove stazioni (se la T è già predisposta, altrimenti si deve interrompere il cavo) l affidabilità dei connettori (maggiore che nel caso del 10Base5, ma comunque fonte di problemi) Cablaggio 10Base2 (cont.) 8 S1 S2 Connettore a T T T terminazione minima distanza tra due nodi 50 cm lunghezza massima del segmento 185 m Connettore a T 4
5 Cablaggio 10BaseT 9 Uno sviluppo tecnologico successivo ha portato alla realizzazione di uno schema di cablaggio che fa uso di doppini in rame Ogni stazione è collegata tramite un cavo UTP (cat. 3 o superiore) ad un dispositivo a più porte chiamato HUB L HUB non elabora i dati, ma costituisce dal punto di vista logico il mezzo condiviso: i cavi in rame vengono connessi dall elettronica interna all HUB in modo da simulare il mezzo condiviso L HUB svolge le funzioni di un ripetitore, che rigenera il segnale e lo invia a tutte le linee connesse (tranne quella da cui ha ricevuto il frame) Se si verifica una trasmissione contemporanea di due o più stazioni connesse all HUB, si verifica una collisione Cablaggio 10BaseT 10 L utilizzo di questa tecnica di cablaggio porta numerosi vantaggi dal punto di vista pratico semplicità di cablaggio (spesso potendo sfruttare il cablaggio telefonico preesistente) semplicità nella aggiunta, rimozione o spostamento delle stazioni connesse affidabilità meccanica del mezzo fisico e semplificazione della ricerca dei guasti Lo svantaggio di questa soluzione stà nella distanza limitata, che è di 100 m per l UTP cat. 3, 200 m per l UTP cat. 5 5
6 Cablaggio 10BaseF 11 Si utilizza una coppia di fibre ottiche, di lunghezza massima 2 Km Generalmente utilizzato per interconnettere edifici o postazioni distanti Le specifiche prevedono la possibilità di interconnettere hub, stazioni e ripetitori Ripetitori 12 Per aumentare la distanza coperta dalla rete è possibile collegare più cavi tra loro tramite ripetitori Dal punto di vista del data link layer, l unica differenza di una struttura con ripetitori è data dal ritardo trasmissivo introdotto da essi Lo standard prevede dei limiti alla estendibilità della rete tramite ripetitori: tra due transceiver non possono esserci più di 4 ripetitori tra due transceiver non possono esserci più di 2.5 Km L utilizzo di ripetitori permette lo sviluppo di topologie diverse per il cablaggio di un edificio 6
7 Segmenti e dominio di collisione (10Base5) 13 Regola del : 5 segmenti, 4 ripetitori, 3 segmenti popolati Estensione massima= circa metri Segmento popolato max 100 nodi 500 metri R R R R S1 S2 S3 S1 S2 S3 S1 S2 S3 Segmento di collegamento nessun nodo 500 metri Segmenti e dominio di collisione (10Base2) (cont.) 14 Estensione massima= circa 925 metri Segmento popolato max 30 nodi 185 metri R R R R S1 S2 S3 S1 S2 S3 S1 S2 S3 Segmento di collegamento nessun nodo 185 metri 7
8 Segmenti e dominio di collisione (10BaseT) 15 HUB: concentratore o ripetitore multiporta : amplifica e ritrasmette verso tutte le stazioni, opera a livello di strato fisico Estensione massima circa 500 metri HUB 1 HUB 2 S4 HUB 3 max 100 m cavo UTP max 100 m HUB 4 S3 S5 S7 S1 S2 S6 Codifica 16 Sul mezzo condiviso la condizione di assenza di trasmissione è necessariamente identificata da assenza di segnale Non sono quindi possibili codifiche che utilizzino il segnale a 0 volt per identificare un bit La necessità di trasferire l informazione di clock assieme al segnale ha portato alla invenzione della codifica Manchester già vista Lo standard Ethernet utilizza la codifica Manchester con segnali a V e V (altri protocolli, come token ring, fanno uso della codifica Manchester differenziale) 8
9 Struttura del frame 17 Il frame inizia con un preambolo di 8 byte con sequenza la codifica Manchester genera un segnale in onda quadra a 10 MHz di durata 6.4 µs che permette ai rivevitori di sincronizzarsi la sincronizzazione deve essere mantenuta per il resto del frame, utilizzando la caratteristica della codifica Manchester per aggiustare la sincronia Seguono due campi di indirizzo relativi alla destinazione ed alla sorgente del frame l indirizzo è costituito da 2 o da 6 byte, ma le specifiche a 10 Mbps utilizzano solo campi da 6 byte Indirizzo Ethernet 18 L indirizzo Ethernet normalmente viene indicato come sequenza di 6 byte, ciascuno rappresentato da una coppia di caratteri esadecimali, separati da : o da - (es: 08:00:2b:a2:01:5f) Per la destinazione sono previsti indirizzi ordinari (con il bit meno significativo del primo byte uguale a 0) ed indirizzi di gruppo (bit meno significativo del primo byte uguale a 1) l indirizzo di gruppo permette la trasmissione multicast: un solo frame destinato e ricevuto da più destinazioni (impiegata di rado) l indirizzo costituito da tutti 1 indica per tutti e permette il broadcast (utilizzato da molti protocolli di livello superiore) 9
10 Indirizzo Ethernet 19 Il secondo bit meno significativo del primo byte indica indirizzi globali (se vale 0) o a valenza locale (se vale 1) gli indirizzi globali sono assegnati dall IEEE: ogni interfaccia di rete prodotta nel mondo ha un suo indirizzo globale che è unico gli indirizzi locali possono essere assegnati dall amministratore di rete e non hanno garanzia di unicità Campo di tipo 20 Segue un campo di 2 byte che serve ad indicare al ricevente cosa deve fare del frame ricevuto generalmente il livello 2 viene utilizzato da più processi dello strato di rete simultaneamente il campo type indica al ricevente a quale processo è destinato il contenuto del frame Esempi 0800: frame che trasporta pacchetto IP 0806: ARP 86DD: IP V6 6003: DECnet svariatissimi protocolli proprietari di controllo a livello 2 10
11 Campo dati e riempimento 21 Il campo dati trasporta le informazioni del protocollo di livello 3 ed ha dimensione variabile, con un limite superiore La sua dimensione massima e di 1500 byte, e fa si che la lunghezza massima del frame Ethernet sia 1518 byte (preambolo escluso) il valore massimo è determinato dal fatto che il transceiver deve ospitare l intero frame in RAM, ed al momento della definizione dello standard la RAM era più costosa di oggi un frame Ethernet non può essere inferiore a 64 byte Eventualmente il campo dati è seguito da un campo di riempimento costituito da tutti 0 per fare in modo che la somma dati+riempimento sia di almeno 46 byte è compito dei livelli superiori forzare il campo dati ad essere almeno di 46 byte, od introdurre un indicatore di lunghezza per discriminare i dati dal riempimento Requisito di lunghezza minima del frame 22 Una stazione deve poter identificare una collisione sul frame che sta trasmettendo Detto T l intervallo di tempo per la propagazione del segnale lungo il mezzo tra le stazioni più lontane, nel caso peggiore un eventuale segnale di collisione arriva al trasmittente dopo 2T secondi Se la trasmissione terminasse entro 2T secondi, la stazione riterrebbe di aver trasmesso con successo quando invece potrebbe essere avvenuta una collisione Lo standard Ethernet prevede la possibilità di avere 5 tratte da 500 m connesse da 4 ripetitori, ed il tempo di propagazione, tenuto in conto il ritardo introdotto dai ripetitori, è di circa 25 µs; il frame deve quindi durare almeno 50 µs che a 10 Mbps significano 500 bit Il frame trasmesso deve essere lungo almeno 500 bit (arrotondato a 512 bit = 64 byte) 11
12 Il campo di checksum 23 L ultimo campo è dedicato al checksum, realizzato tramite un codice CRC a 32 bit Il campo è utilizzato solo per determinare la correttezza del frame e scartare i frame errati è compito dei protocolli di livello superiore organizzare la ritrasmissione di dati mancanti Protocollo di accesso al mezzo 24 Si usa un algoritmo noto col nome di backoff esponenziale binario inizialmente una stazione si comporta secondo il protocollo 1-persistente dopo la prima collisione il tempo viene diviso in slot di 512 bit (51.2 µs) e la stazione attende un tempo casuale di 0 o 1 slot, poi riprova se avviene un altra collisione la stazione attenderà un numero di slot scelto a caso tra 0 e 3 in generale dopo la n-esima collisione il tempo di attesa sarà scelto casualmente tra 0 e 2 n -1, fino ad un massimo di 1023 intervalli (alla decima collisione consecutiva) raggiunto il valore di 1023, questo valore non viene più aumentato, ed il protocollo ritenta la trasmissione fino a raggiungere 16 collisioni consecutive, limite oltre il quale il livello 2 comunica allo strato superiore un errore 12
13 Protocollo di accesso al mezzo 25 Questo meccanismo si adatta al carico presente sulla rete in condizioni di basso carico la stazione riesce rapidamente a trasmettere in condizioni di carico elevato, l aumento esponenziale degli intervalli di attesa rende i tentativi sufficientemente rarefatti da permettere a tutte le stazioni di trasmettere Prestazioni di Ethernet 26 Come gli altri protocolli CSMA: in condizioni di basso carico i tempi di ritardo sono contenuti e l efficienza assomiglia al CSMA 1-persistente con la miglioria legata al fatto che c è rilevazione della collisione in condizioni di carico elevato crescono le collisioni, ma l algoritmo di backoff esponenziale fa si che le stazioni mutino il loro comportamento rendendo il protocollo simile ad un CSMA p-persistente con p sempre più piccolo quindi al crescere del carico l andamento dell efficienza tende ad appiattirsi su una percentuale di valore non nullo c è una forte dipendenza dalla dimensione media dei frame trasmessi; più piccolo è il frame, più pesa l overhead del periodo di contesa rispetto al periodo di trasmissione riuscita 13
14 Commutazione in Ethernet: lo switch 27 Al crescere delle stazioni connesse diminuisce l efficienza del protocollo si usa lo switch Lo switch è costituito da una scheda interna (backplane) ad alta velocità trasmissiva su cui possono essere innestate svariate schede di linea, ciascuna contenente diversi connettori predisposti per doppini 10BaseT; ciascuno connette una stazione (o un hub, o un altro switch) Funzionamento dello switch 28 Quando una stazione trasmette un frame, questo giunge allo switch Lo switch sa (vedremo dopo come) a quale porta di quale scheda è connessa la stazione a cui è destinato il frame se la stazione destinataria è connessa alla stessa porta della stessa scheda, lo switch butta via il frame se la stazione destinataria è connessa ad una diversa porta della stessa scheda il frame è inoltrato su quella porta se la stazione destinataria è connessa ad una scheda diversa, il frame viene trasmesso internamente alla scheda di destinazione attraverso il backplane, e da li inviato sulla porta connessa alla stazione destinataria La scheda di backplane funziona con un protocollo proprietario, del produttore, generalmente a capacità molto superiore a 10 Mbps 14
15 Funzionamento dello switch (cont.) 29 Quando due stazioni connesse alla stessa scheda trasmettono contemporaneamente: negli switch più vecchi la scheda è di fatto un HUB: tutte le linee sono elettricamente connesse a formare un unico dominio di collisione, e la trasmissione contemporanea provoca una collisione gestita secondo il protocollo a contesa via backoff esponenziale binario va osservato che la collisione riguarda solo le stazioni connesse alla scheda in questione in questo caso è possibile solo una trasmissione per ogni scheda, ma diverse schede possono trasmettere frame in parallelo Funzionamento dello switch (cont.) 30 gli switch più moderni dispongono di un buffer per ogni porta: il frame viene memorizzato ed inoltrato sulla porta di destinazione appena possibile (modalità di trasmissione store and forward) in questo caso non esiste possibilità di collisione, perchè ogni porta può trasmettere e ricevere contemporaneamente senza influire sulle trasmissioni altrui sarà lo switch ad occuparsi di memorizzare su buffer il frame se non può inoltrarlo immediatamente in questo modo si realizza una comunicazione full duplex a piena banda 15
16 Funzionamento dello switch (cont.) 31 è possibile utilizzare alcune porte di uno switch come accentratore di linee: una porta può essere connessa ad un HUB o ad un altro switch, in modo da separare i domini di collisione Questa tecnologia permette di aumentare notevolmente l efficienza complessiva in condizioni di carico elevato, di fatto eliminando il problema delle collisioni o confinandolo entro rami distinti contenenti un numero di stazioni ridotto Utilizzando gli switch in cascata si possono realizzare topologie ad albero rendendo molto flessibile la struttura topologica della rete e più semplice il suo sviluppo nel tempo Apprendimento della topologia 32 Per sapere su quale porta debba essere trasmesso il frame, lo switch deve creare e mantenere aggiornata una tabella relativa alla associazione tra indirizzo di destinazione e porta La costruzione manuale di questa tabella sarebbe troppo costosa in termini di gestione della rete, ed è stato opportunamente inventato un meccanismo di auto apprendimento Inizialmente questa tabella è vuota, e lo switch deve inoltrare ciascun frame ricevuto su tutte le porte connesse Poichè i frame contengono l indirizzo del mittente, ad ogni frame che arriva lo switch impara che la stazione che ha inviato il frame è raggiungibile attraverso la porta da cui è arrivato il frame stesso Con il passare del tempo lo switch riempie la tabella e può svolgere la sua funzione in modo sempre più efficiente 16
17 Apprendimento della topologia 33 Tutti i frame broadcast e multicast continueranno a dover essere trasmessi su tutte le porte connesse (tranne quella di provenienza), così come i frame destinati ad indirizzi non presenti nella tabella L aggiunta di stazioni connesse viene gestita dallo switch automaticamente attraverso il meccanismo di auto apprendimento Esempio di apprendimento della topologia 34 Indirizzo Interfaccia Segmento 1 Switch Segmento A1-40-9A-26 Segmento A D-36 Trama in uscita Indirizzo Interfaccia A A E-0A-2A-28 Swicth Segmento 1 Segmento 8 Indirizzo Interfaccia A A1-40-9A-26 1 Trama per A scarta Segmento 3 Switch Indirizzo Interfaccia A A1-40-9A A D-36 8 Segmento 1 Segmento 3 Segmento 8 Trama per E-0A-2A-28 17
18 Limiti di funzionalità degli switch 35 I limiti di funzionalità dello switch sono determinati dalla sua capacità di ritrasmettere i frame alla velocità necessaria Poichè lo switch permette una trasmissione full duplex su tutte le porte di ogni scheda, il backplane può costituire il limite alla capacità di supportare il traffico generato negli switch moderni di elevata qualità il backplane è costruito in modo da garantire un throughput sufficiente alla trasmissione a piena banda di tutte le sue porte contemporaneamente negli switch più vecchi o di qualità inferiore la capacità del backplane è comunque molto elevata, e si gioca sul fatto che difficilmente tutti trasmettono a piena banda nello stesso momento (questo è sempre vero in condizioni normali) Limiti di funzionalità degli switch 36 Un altro problema può derivare dal limite dei buffer: supponiamo che due stazioni trasmettano a piena banda verso una terza stazione lo switch riceve un traffico di 20 Mbps in ingresso, ma dispone di soli 10 Mbps in uscita verso la destinazione non è possibile smistare tutto il traffico In entrambe le situazioni i frame in eccesso verranno buttati via dallo switch: sarà compito dei livelli superiori delle stazioni coinvolte gestire la situazione con ritrasmissioni e controllo di flusso 18
19 Estensione/segmentazione tramite bridge/switch 37 BRIDGE/SWITCH Dominio 1 10 Mbit/s condivisi HUB 1 10 Mbit/s dedicati S4 HUB 1 Max 500m HUB 2 S3 S5 S7 S6 S1 S2 Dominio 2 10 Mbit/s condivisi 38 Argomento aggiuntivo: Fast Ethernet 19
20 Fast Ethernet 39 Nel 1992 IEEE ha riunito il comitato per sviluppare un protocollo a 100 Mbps basato sulla tecnologia Ethernet Il lavoro si è sviluppato secondo una linea guida fondamentale: mantenere la compatibilità con le LAN esistenti Questo ha significato: mantenere lo stesso formato del frame mantenere le stesse interfacce mantenere le stesse regole procedurali Fast Ethernet (cont.) 40 L aumento della velocità di un fattore 10 a parità di lunghezza minima del frame richiede che per rilevare le collisioni si debba accorciare di un fattore 10 la lunghezza massima del cavo Questo non avrebbe permesso di mantenere le strutture di cablaggio preinstallate La soluzione è stata di rinunciare al cavo coassiale; FastEthernet (802.3u) prevede come topologie possibili solo connessioni via hub o switch, utilizzando come mezzi trasmissivi UTP cat. 3: 100Base-T4 (max. 100 m) UTP cat. 5: 100Base-TX (max. 100 m) Fibra ottica: 100Base-FX (max 2000 m) nota: il protocollo permette per il rame lunghezze maggiori; solo le specifiche limitano a 100 m la lunghezza dei cavi in rame, ma spesso si riesce a realizzare la connessione FastEthernet anche a 200 m 20
21 Codifiche per FastEthernet 41 La codifica Manchester a 100 Mbps richiede 200 Mbaud, impossibile per i doppini alle distanze richieste, quindi si è cambiata la codifica gli apparati moderni, che gestiscono il clock più accuratamente, e le distanze ridotte permettono di rinunciare ai benefici della codifica Manchester 100Base-T4: lo standard per l UTP cat. 3 prevede 4 doppini con segnali ternari a 25 MHz (supportati dal cavo a 100 m di distanza) un doppino dedicato alla trasmissione in un verso, uno a quella in verso opposto, due commutabili si trasmette un segnale ternario: con tre doppini si hanno 27 simboli, che possono trasferire 4 bit di informazione con un pò di ridondanza 25 MHz per 4 bit fornisce i 100 Mbps richiesti, ma non full duplex Codifiche per FastEthernet (cont.) Base-TX: l UTP cat. 5 a 100 m è capace di supportare una frequenza di 125 MHz Lo standard prevede due coppie (una per verso di trasmissione) utilizzanti una codifica a due livelli detta 4B/5B ereditata da FDDI (modificata per annullare la componente continua e per motivi spettrali) ogni gruppo di 5 periodi di clock contiene 32 combinazioni 16 sono utilizzate per per trasmettere 4 bit di dati, alcune delle altre per funzioni di controllo le 16 combinazioni dedicate ai dati sono state scelte opportunamente per garantire un adeguato numero di transizioni del segnale allo scopo di facilitare la sincronizzazione in ricezione 4 bit ogni 5 periodi di clock a 125 MHz fornisce i 100 Mbps desiderati, per ogni coppia di cavo, garantendo la comunicazione full duplex 21
22 Codifiche per FastEthernet (cont.) Base-FX: la connessione è realizzata tramite una coppia di fibre multimodali (una per ogni direzione) capaci di una distanza massima di 2000 m, ed utilizzano la codifica 4B/5B a 125 MHz convertita in segnale ottico Caratteristiche del FastEthernet 44 Lo standard così definito permette di utilizzare le stesse regole di protocollo di Ethernet per le connessioni in rame, sono possibili topologie ad albero tramite hub o switch ciascun hub costituisce un dominio di collisione; la collisione è gestita con il meccanismo di contesa regolato dall algoritmo di backoff esponenziale binario di Ethernet la lunghezza massima del cavo per il funzionamento dell algoritmo basato sulla rilevazione della collisione è 10 volte minore del limite per Ethernet, quindi pari a 250 m, compatibile con la lunghezza massima degli UTP per le connessioni in fibra la lunghezza delle specifiche eccede quella massima ammissibile per la corretta gestione delle collisioni, per cui 100Base-FX può essere utilizzata solo con switch 22
23 Velocità miste 45 Tutti gli switch possono utilizzare connessioni a velocità miste, con porte a 10 o 100 Mbps La velocità della porta generalmente (non sempre) può essere negoziata dalle due interfacce all atto della accensione delle macchine, così come la modalità di trasmissione (half duplex o full duplex) In questo modo è possibile pianificare una migrazione della rete da Ethernet a FastEthernet senza dover cambiare tutti gli apparati di commutazione e le interfacce nello stesso momento Le vecchie interfacce di rete, realizzate secondo lo standard Ethernet, non sono capaci di negoziare, ma gli switch possono capire da soli e configurare automaticamente la porta in modo opportuno (non sempre!) Velocità miste 46 Gli switch di qualità ( manageble, cioè configurabili) possono essere configurati manualmente per definire le modalità di funzionamento delle porte (essenziale per mettere d accordo interfacce che non si parlano correttamente in fase di inizializzazione) Le porte in fibra non hanno queste caratteristiche: per le connessioni in fibra se si cambia la tecnologia dello switch si deve cambiare l interfaccia 23
24 Differenze tra Ethernet ed IEEE La standardizzazione IEEE (1997) ha introdotto due modifiche: l ultimo byte del preambolo è trasformato in un byte di inizio frame (Start Of Frame) di valore il campo type è stato trasformato nel campo length, e contiene la lunghezza del campo dati espressa in ottetti Al momento della standardizzazione nessuno aveva ancora utilizzato un type di valore inferiore a 1500 (e dopo è stato proibito), per cui le due differenti definizioni possono coesistere sulla stessa LAN 48 Argomento aggiuntivo Data link layer: Gigabit Ethernet 24
25 Gigabit Ethernet Fast Ethernet ha sbaragliato la concorrenza costi bassi (in particolare per le connessioni in rame) alta velocità alte prestazioni (grazie alla tecnologia di switching) flessibilità di topologia (è banale aggiungere, rimuovere, spostare stazioni o interi rami della rete) compatibilità all indietro, con possibilità di migrare progressivamente la propria infrastruttura di rete Qualsiasi altro protocollo del momento (FDDI, Token ring, Token bus) non ha retto alla concorrenza 49 Gigabit Ethernet Tuttavia alcuni fattori hanno spinto a cercare soluzioni piu veloci alcuni nuovi protocolli promettevano prestazioni migliori (ATM), anche se a costi molto elevati esigenze di banda sempre superiore, per applicazioni multimediali interattive, o in generale per la crescita esponenziale delle dimensioni dei dati da trattare e della cresciuta velocità di elaborazione degli stessi da parte dei calcolatori Nel 1995 IEEE inizia a lavorare su un nuovo incremento di velocità per Ethernet, e nel 1998 viene pubblicato lo standard 802.3z (Gigabit Ethernet) 50 25
26 Caratteristiche di Gigabit Ethernet L obiettivo è lo stesso: realizzare un protocollo 10 volte piu veloce mantenendo tutte le caratteristiche del precedente (stessa struttura e dimensione del frame, stesso schema di indirizzamento, stesso tipo di servizio non affidabile) Di nuovo si è deciso di fare a meno della connettività su coassiale (a maggior ragione, per gli stessi motivi) Come Fast Ethernet, Gigabit Ethernet prevede due modalità operative full duplex (quella normale): la connessione è tra due switch o tra la stazione e lo switch; le porte sono dotate di buffer e le collisioni non sono possibili, quindi non c è utilizzo di CSMA/CD half duplex: la connessione è con un hub, che non è dotato di buffer e connette elettricamente le linee in ingresso; c è possibilità di collisione e va utilizzato CSMA/CD 51 Caratteristiche di Gigabit Ethernet La gestione delle collisioni riduce di un fattore 100 la dimensione massima della connessione rispetto ad Ethernet (25 m); per estendere questo limite a 200 m si utilizzano due tecniche: carrier extension: l interfaccia inserisce riempitivi per portare la dimensione del frame ad almeno 512 byte; poichè questa aggiunta è eseguita dall hardware e rimossa dalla interfaccia in ricezione, le specifiche del protocollo non cambiano frame bursting: permette a chi trasmette di inviare piu di un frame per volta; se l aggregato non raggiunge i 512 byte, si applica ancora il carrier extension 52 26
27 Collisioni in Gigabit Ethernet Queste specifiche rendono il protocollo meno efficiente in occasione di trasmissioni di frame piccoli L utilizzo di Gigabit Ethernet in modalità CSMA/CD (con HUB) è raramente applicata, anche perchè il costo di uno switch è di poco superiore a quello di un HUB 53 Specifiche per i mezzi trasmissivi Gigabit Ethernet specifica l utilizzo di diversi mezzi trasmissivi: 1000Base-SX: fibra ottica multimodale (fino a 550 m) 1000Base-LX: fibra ottica monomodale (fino a 5000 m) 1000Base-T: 4 coppie di cavo UTP cat. 5 (fino a 100 m) 1000Base-CX: 2 coppie di cavo STP (fino a 25 m) (raramente utilizzata) 54 27
28 Codifiche in Gigabit Ethernet Su fibra si utilizza una codifica nota come 8B/10B: una sequenza di 8 bit è codificata utilizzando 10 bit: 1024 codeword per 8 bit: c è margine per scegliere opportunamente le codeword in modo che non ci siano mai piu di 4 bit uguali consecutivi non ci siano mai piu di sei 0 o sei 1 spesso una sequenza ha piu codeword associate, e viene scelta la migliore in funzione delle precedenti inviate per mantenere alternanza tra 0 ed 1 ed annullare la componente continua che passa nell elettronica di conversione ottico/elettrico 55 Codifiche in Gigabit Ethernet Su rame si utilizzano tutte le quattro coppie del cavo UTP in modalità duplex con un simbolo a 5 livelli ogni ciclo di clock trasmette 5 simboli per coppia: 2 bit piu un simbolo usato per segnali di controllo si ciascuna coppia 8 bit per ciclo a 125 MHz danno il throughput di 1 Gbps la modalità di trasmissione duplex si realizza con una elettronica complessa finalizzata al trattamento del segnale per separare l ingresso dall uscita 56 28
29 Controllo di flusso in GE Poichè lo standard ammette la connessione di una stazione GE con una FE o Ethernet, è stato introdotto un meccanismo per il controllo di flusso a livello MAC Lo switch comunica all interfaccia GE della stazione di sospendere le trasmissioni di frame utilizzando un frame Ethernet normale, con tipo 0x8808 (seguito da parametri nel campo dati, indicanti tra l altro per quanto tempo sospendere la trasmissione) Un meccanismo analogo esiste nelle specifiche di Fast Ethernet 57 29
15. Data link layer: Ethernet e FastEthernet
INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 15. Data link layer: Ethernet e FastEthernet Prof. R. R. Cusani Ethernet
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