dai Savoia. Prussia, Russia e Austria erano i leader incontrastati che ridisegnarono una carta geografica con dei limiti formalmente bilanciati. C era
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- Marisa Meloni
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1 RESTAURAZIONE Fu utilizzato per indicare la volontà di riportare il vecchio ordine europeo. Esso non era stato semplicemente scombussolato da Napoleone ma anche dagli aventi rivoluzionari del secolo. Pertanto, la volontà restauratrice era anacronistica. Essa consisteva in quell evento che tentò un ritorno al passato quando questo non era più possibile perché in Europa si era venuto a creare un cambiamento radicale. Non erano solo le costituzioni ma la formazione di una mentalità caratterizzata dalla certezza del diritto. Gli europei erano convinti che uno Stato era tale se di diritto, se garantiva il diritto e se c era un uguaglianza formale davanti alla legge, anche senza un uguaglianza reale. Non si poteva tornare indietro dalla concezione di Stato moderno (sistema di tasse, burocratico, con municipalità); ad esempio l organizzazione territoriale rimase nell eredità della Francia. Non si poteva neanche rinnegare la razionalizzazione del territorio, che aveva generato in Inghilterra la Rivoluzione Industriale, che nel frattempo si era espansa. Erano entrate in gioco le classi borghesi, che erano diventate le protagoniste. La vecchia società divisa in ceti era venuta meno e la borghesia era sempre più protagonista politica, economica, sociale e culturale. Parlando di Restaurazione, ci si riferisce ad un operazione politica fatta dai governanti dell epoca: il Congresso di Vienna, durato 9 mesi. Qui la città fu blindata 9 mesi e ospitò moltissimo grandi personaggi e tante delegazioni da tutta Europa. I protagonisti erano quattro potenze: Alessandro I di Russia, Metternich di Austria, Taillerand di Francia e Guglielmo Hohenzollern di Prussia. Taillerand era un vescovo francese che aveva mantenuto il suo potere sotto Luigi XVI, durante la rivoluzione francese e sotto la Restaurazione. Taillerand portò avanti il principio di legittimità: a Vienna sostenne che si dovesse restaurare in Europa il vecchio ordine, riconfigurare i territori e porre i legittimi sovrani ai loro troni. Questo evento fu molto importante perché cercò di affrontare tutte le questioni formatesi dopo Napoleone. Ridisegnare la carta europea non era facile e nei sovrani c era l obiettivo di evitare altre rivoluzioni. L ordine stabilito dal Congresso di Vienna durò dal fino al 1914 secondo alcuni, secondo altri nel 1820 c erano già i primi eventi rivoluzionari ma di fatto erano piccole cose. L unica guerra avvenuto davvero era quella Franco-Prussiana (1870). Il Congresso voleva evitare guerre e massacri e lo fece con moltissima lungimiranza perché si seguì la tattica di non voler umiliare la Francia che, anzi, fu considerata molto importante. Nel Congresso, tuttavia, ci fu un difetto: non si tenne conto della nazionalità nel disegnare la carta geografica. L ordine politico fu stabilito ma non si tenne conto dell identità nazionale di questi nuovi stati. La Russia si espanse inglobando la Polonia e così pure la Prussia, che divenne progressivamente sempre più uno stato nazionale. Anche l Austria era molto importante. Essa perse il Belgio e il Lussemburgo ma acquistò il Veneto (oltre alla Lombardia che già aveva) e, di fatto, controllava tutta la penisola italiana con legami indiretti. Solo il Regno di Sardegna era totalmente indipendente e governata
2 dai Savoia. Prussia, Russia e Austria erano i leader incontrastati che ridisegnarono una carta geografica con dei limiti formalmente bilanciati. C era anche un altra grande potenza: l Inghilterra. Anche essa partecipò al Congresso ma con un atteggiamento distaccato; non aveva nessuna pretesa territoriale ma voleva degli interessi: mantenere la pace, altrimenti ne avrebbero risentito i suoi traffici commerciali. Alessandro I propose la Santa Alleanza per mantenere la pace in Europa ma l Inghilterra propendeva più per una Quadruplice Alleanza, non verso l uso di uno strumento militare contro qualche stato ribelle. L Inghilterra non volle aderire alla Santa Alleanza perché contro la propria costituzione e per la concezione di libertà individuale dei singoli stati. Il Congresso legò l ordine interno all ordine degli stati. Si decise di fare alcune riunioni periodiche per vedere la situazione. Realizzato il Congresso, la Restaurazione ebbe effetti sui singoli stati. INGHILTERRA L Inghilterra non doveva restaurarsi mentre la Francia e l Italia erano scombussolate. La Spagna e l Austria ebbero grandi cambiamenti. Anche in Inghilterra, tuttavia, ci fu una modifica: prevalse il partito dei Tories, conservatori (un po come in tutti i paesi, dove prevalsero politiche reazionarie). I Tories favorirono i proprietari terrieri, forti dazi doganali sui cereali. Questo mantenne alti gli interessi dei latifondisti e mise in crisi l industria inglese. Si inasprirono le tensioni sociali; l industria era penalizzata; si ridussero i salari. C era un attenzione economica contro l industria e a favore dei latifondisti. SPAGNA Vennero represse tutte le forze liberali e abrogata la costituzione del 1812, quelle forze che erano nate a seguito dell invasione napoleonica. Si restaurò l assolutismo. FRANCIA In Francia la Restaurazione fu meno dura. Si mantenne il codice civile, il sistema scolastico e finanziario. Il legittimo sovrano, Luigi XVIII, emanò una carta costituzionale ottriata (concessa dal sovrano) e, quindi, non emanata da un assemblea costituente. Questa carta costituzionale garantiva l uguaglianza formale, il visto censitario e un Parlamento. Esso era bicamerale, costituito da una camera alta (di nomina regia) e una camera bassa (elettiva). Furono concesse le libertà civili e la non punibilità di coloro che avevano collaborato con i governi rivoluzionari. In Francia c era il partito moderato, costituzionalista, che si riconosceva nella costituzione, un gruppo più conservatore, gli ultras-legittimisti (di estrema destra), sostenitori dell assolutismo, e i progressisti repubblicani (di estrema sinistra). I Repubblicani erano molto pericolosi in quanto tali e non monarchici.
3 IMPERO AUSTRIACO L Austria controllava lo Stato Pontificio, il Regno di Napoli, l Italia centrale con una politica doppia: da un lato controllava politicamente, dall altro influiva sullo sviluppo economico. Ad esempio, la Lombardia era controllata politicamente ma incentivata economicamente. Le forze politiche, i club giacobini, furono soffocati dall Austria. Parallelamente al controllo ci fu una grande vivacità intellettuale; nacque la rivista Il Conciliatore. La Lombardia aveva i primi nuclei industriali, un sistema di istruzione efficiente, una vita culturale (con circoli, salotti). Stava crescendo sempre più il ceto borghese (degli affari) nonostante la politica reazionaria austriaca fosse opprimente. I diritti feudali non furono ripristinati (solo in Russia lo furono). L Impero austriaco portò avanti un emancipazione politica, economica e favorì massivamente l urbanizzazione REGNO DI SARDEGNA Qui le stesse trasformazioni operate in Italia dall Austria attecchirono. Era retto dai Savoia, che guardavano all Austria come modello ma che avevano anche interessi in Italia. Il Regno di Sardegna aveva club giacobini, tanti intellettuali costituzionalisti, liberalisti, ed erano nate anche qui tante cellule rivoluzionari contenenti intellettuali costituzionalisti, democratici e repubblicani. Queste organizzazioni erano clandestine perché non c erano libertà politiche in Europa. Erano le società segrete, un coacervo di ideali politici diversi (monarchici e repubblicani, costituzionalisti e democratici, rivoluzionari e moderati) e poggiavano su una base ristretta socialmente (studenti, intellettuali, borghesi). Queste cellule iniziarono a ribellarsi nel in moti insurrezionali dove la Restaurazione era stata più severa (in particolare in Italia e in Spagna). I MOTI RIVOLUZIONARI: LA SPAGNA La rivolta avvenne a Cadice (Spagna) tra i marinai destinati alle colonie a seguito della abrogazione della costituzione. I MOTI RIVOLUZIONARI: L ITALIA La rivolta giunse al Regno delle due Sicilie (sotto la Spagna). Questa rivolta non riscosse molto successo perché non tutti i rivoluzionari erano concordi. C erano spaccature tra moderati e democratici. C era una componente che voleva trasformare in direzione costituzionale (moderati) e una che voleva essere più incisiva e rivoluzionari (democratici). I monarchi si rivolsero alla Santa Alleanza. L Austria intervenne a Napoli e soppresse le rivolte. In particolare a Palermo c era un ulteriore problema: la presenza di frange separatiste. I rivoluzionari, infatti, volevano separarsi da Napoli con l aiuto dei Borboni. Anche in Lombardia ci furono alcune rivolte a cui seguirono molti arresti. Nel 1821 scoppiò anche una rivolta in Piemonte, guidato da Vittorio Emanuele I, che abdicò in favore di Carlo Felice, che lasciò poi il trono al nipote Carlo Alberto, più incline verso i liberali, i costituzionalisti; tuttavia, in un secondo momento si unì alla Santa Alleanza, ai lealisti. I moti del non furono molto efficaci.
4 I MOTI RIVOLUZIONARI: LA GRECIA Anche in Grecia ci fu una rivolta ma contro il dominio turco. Questa ribellione ebbe successo perché la Santa Alleanza non intervenne. L impero turco, inoltre, era molto vasto e poco organizzato. Già dagli inizi dell 800 quella potenza imperiale entrò in crisi. La rivoluzione greca fu portata avanti da società segrete (Ετέρια) appoggiata dall Inghilterra, dalla Russia e coloro che volevano il crollo dell impero turco. Nel 1829 Grecia ottenne l indipendenza. I MOTI RIVOLUZIONARI: LA FRANCIA Dopo questa prima ondata ne esplose un altra: nel 1830 in Francia. Esse erano mene estese e violente ma profonde. In particolare, insorse Parigi. Carlo X aveva portato avanti una politica radicale in favore degli ultras-legittimisti, aveva imposto dei limiti alla costituzione e aveva anche emanato quattro ordinanze reazionarie: 1) sciolse la camera elettiva del Parlamento 2) sospese le libertà civili 3) restrinse il diritto di voto 4) indisse nuove elezioni Rese la Francia una monarchia assoluta. A Parigi scoppiò una rivolta che portò alla fuga del re e alla proclamazione, da parte delle Camere, di Luigi Filippo d Orleans come nuovo sovrano (proprio come era avvenuto in Inghilterra durante la Gloriosa Rivoluzione). Insomma, non era chi aveva un mandato divino ma chi era favorito dal Parlamento. Questa rivoluzione del 1830 era di stampo moderata perché voleva mantenere la costituzione ed era sostenuta dai borghesi. Sotto Luigi Filippo d Orleans venne emanata un ulteriore carta costituzionale. Quest ultima voleva accrescere il potere del Parlamento, limitare l assolutismo monarchico, estendere il diritto di voto e rendere più laico lo Stato attraverso una separazione tra Stato e Chiesa. Luigi Filippo d Orleans era intimorito dai gruppi repubblicani e dai socialisti. Infatti, con la Rivoluzione Industriale e con la trasformazione dell economia, erano nati orientamenti politici democratici, repubblicani e socialisti; questi gruppi insorgevano molto spesso e alla fine anche Luigi Filippo d Orleans portò avanti una politica conservatrice. La Rivoluzione in Francia ebbe ricadute anche a livello europeo. I MOTI RIVOLUZIONARI: IL BELGIO In Belgio, ad esempio, scoppiò la rivolta che lo portò all indipendenza dall Olanda. La rivolta del 1830 coinvolse anche Italia, Portogallo e Inghilterra. I MOTI RIVOLUZIONARI: L INGHILTERRA In Inghilterra, a partire dal 1830 emersero le forze liberal moderate che vararono riforme quali l allargamento del diritto di voto (da 5% a 50%). L Inghilterra aumentò il diritto di voto e varò nuove leggi sul lavoro per i poveri, i minori, le donne. Ci furono lo stesso rivolte e scioperi e nacquero le trade unions, i primi sindacati. Nacque anche il
5 movimento cartista per la difesa dei diritti economici dei lavoratori. Nel 1838 venne scritta la Carta del popolo in cui venivano detti i diritti politici ed economici dei lavoratori. In quest ultima fase, il partito Wigs cercò di portare l economia a favore dell industria e del commercio. I Tories avevano supportato i proprietari terrieri con dazi sul grano; i Wigs, invece, volevano sopprimere il dazio perché così il prezzo del grano restava alto e i prodotto inglesi all estero venivano danneggiati. Questa protesta, dunque, era portata avanti sia dagli industriali e commercianti, sia dalla povera gente. Nel 1846 i Wigs vinsero la campagna anti-protezionista. I MOTI RIVOLUZIONARI: LA RUSSIA Intanto, l Austria, la Russia e la Prussia erano caratterizzate da immobilismo: vecchi ordinamenti, vecchia politica, vecchia società, vecchia economia. Rimasero ai margini del progresso soprattutto la Russia, che soppresse tutte le rivoluzioni, i progressi, i nazionalisti. La Russia aveva una politica di russificazione : imposizione della cultura russa in tutte le etnie del paese. I MOTI RIVOLUZIONARI: LA GERMANIA Lo stesso avvenne in Prussia con la germanizzazione ma essa ebbe conseguenze positive perché era un paese monoetnico e, grazie ad essa, la borghesia portò avanti un opera di unificazione economica della Germania. La borghesia, spina dalle brame nazionaliste, fondò la Zollverein, unione sindacale degli Stati della Confederazione. Nel 1834 i prussiani proposero di semplificare il commercio favorendo un nazionalismo economico. Questo processo sfociò nel 1870 nella unificazione nazionale e politica della Germania. I MOTI RIVOLUZIONARI: L AMERICA LATINA Quando l Europa era spinta da forze riformatrici e rivoluzionarie, qualcosa di simile avveniva nell America Latina. Nelle ex ecolonie nacque il desiderio di indipendenza dalla Spagna. C era un progetto di una federazione di Stati, come era avvenuto per gli USA dopo l indipendenza dall Inghilterra. Spagna e Portogallo erano in crisi e quindi per il Sud America sarebbe dovuto essere più facile rispetto agli USA ma il processo rivoluzionario, invece, fu molto più difficoltoso perché c erano contrasti territoriali tra gli stati. L America Latina aveva un economia basata sulle piantagioni (canna da zuccher, caffè, cacao) e c era una forte divisione sociale: indigeni (indios), meteci (creoli, discendenti da matrimoni misti) e neri (importati dall Africa per le piantagioni). I creoli volevano l indipendenza e si attivarono in Messico e in Venezuela. Le rivolte erano iniziate già con Napoleone ed erano state supportate da USA e Inghilterra perché volevano commerciare con le colonie spagnole. Questo processo di indipendenza non portò molto frutto perché la logica dello sfruttamento era forte. Mancava, inoltre, un mercato e il ceto borghese, visto il forte squilibrio sociale. I creoli erano assolutisti e si erano sostituiti agli spagnoli nel governo.
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