Gli alunni e le insegnanti della classe 5^ C

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2 Carissimi lettori e lettrici, le pagine che vi apprestate a leggere rappresentano la documentazione in parole ed immagini di parte delle attività svolte dagli alunni, nel Progetto: Il Filo di Arianna ARTE SACRA come identità culturale. La raccolta e lo studio minuzioso di testimonianze, documenti e immagini hanno consentito agli alunni la conoscenza del ricco patrimonio culturale e sociale della nostra città. Rivolgiamo un sentito ringraziamento a tutti coloro che con testimonianze dirette, impegno e reale collaborazione hanno contribuito a fare di questo itinerario didattico un autentico momento di STORIA VIVA. Gli alunni e le insegnanti della classe 5^ C

3 LA VECCHIA PARROCCHIALE DI LISSONE DEDICATA A SAN PIETRO Le prime notizie certe sull esistenza della chiesa Parrocchiale di Lissone risalgono all anno 1235, un documento ne testimonia l esistenza. Era dedicata a San Pietro e si trovava al centro dell attuale Piazza della Libertà. (documento del 1235)

4 Di costruzione modesta nel corso dei secoli, a causa dell aumento della popolazione, subì diversi ampliamenti per poi essere demolita nel (disegni ed evoluzione vecchia chiesa) NEL MEDIO EVO NEL 1579

5 NEL 1601 NEL 1721

6 NEL 1767 NEL 1800 Alla fine del XIX secolo l aumento della popolazione costrinse i lissonesi a pensare alla costruzione di una chiesa più grande.

7 La gesa da Lisòn L han fada sű cul Palacòn Questo proverbio indica che tutti i lissonesi sono stati coinvolti nell edificazione della chiesa prepositurale, tanto voluta ed amata, con moltissime piccole grandi offerte.

8 LA NUOVA CHIESA DEDICATA AI SANTI PIETRO E PAOLO Con l arrivo del nuovo parroco don Colnaghi si cominciò a pensare seriamente alla modalità per la progettazione della nuova Chiesa Prepositurale. Dopo un periodo di preparazione, di raccolta di consensi, con qualche grosso contributo da parte dei negozianti, ma soprattutto con gli spiccioli della gente comune. Il Prevosto ideò una forma tipica di finanziamento:quella che passerà ai Posteri con il caratteristico nome di Offerta del Palancone. Ogni Domenica, nel presto pomeriggio, quando la gente stava levandosi da tavola, arrivava al cancello una persona con in mano una cassettina di legno con una bocchina da salvadanaio sul coperchio L è quel dal palancon. Si usava questa parola arcaica solo in quella occasione, per indicare la moneta da 10 centesimi che inserivano nella cassetta. Quella forma di raccolta non si interruppe mai, ne a lavori sospesi e ne durante la guerra. La prima pietra venne posta e benedetta dal Cardinale Arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari nell ottobre del 1903 in occasione della Sagra del paese. La posa della prima pietra Lo spiazzo imbandierato S.E. il Card Ferrari benedice la prima pietra La prima pietra

9 I lavori del 1903 Il progetto, ispirato alla basilica di Sant Andrea di Vercelli del XIII secolo, (uno dei primi esempi dello stile architettonico chiamato gotico-italiano) è opera dell architetto Aristide Conti di Monza e di un frate lissonese Arosio Antonio.

10 Grazie alle donazioni dei fedeli la costruzione andò avanti, anche se dovettero sospendere più volte i lavori, dapprima per la mancanza di denaro, nel 1906 a causa di un ciclone e dal 1914 al 1918 per la prima guerra mondiale. Fondamentale e indispensabile si rilevò in quel periodo, il sofferto, ma spontaneo aiuto materiale di tutta la popolazione lissonese. I lavori durarono fino al 1926, anno in cui la chiesa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, venne consacrata nel giorno della sagra, il 16 ottobre, dal vescovo di Como Mons. Pagani. La Sagra

11 La sagra di Lissone si celebrava la 3 domenica di ottobre per ricordare la ricorrenza della consacrazione della chiesa nuova dedicata ai santi Pietro e Paolo, per cui si faceva festa solenne anche nella ricorrenza dei due Santi il 29 Giugno. La festa era molto sentita dal punto di vista religioso. Era consuetudine andare tutti alla Santa Messa cantata per vedere bruciare il mappamondo (una sfera di fil di ferro, sospesa alta sopra la balaustra, e ricoperta da un sottile strato di ovatta imbevuto di alcol e cosparsa di stelle di carta dorata, in modo che bruciasse facilmente e senza fare gran fiamma). Questa tradizione ricordava l importanza della predicazione dei due Apostoli che hanno portato la fiamma del Cristianesimo in tutto il mondo di allora. La sagra però non veniva sentita affatto come una festa religiosa e moltissimi non sapevano neanche che si trattasse della consacrazione della chiesa nuova. Era la sagra del paese e basta; le cose importanti erano due: il pranzo con la torta e le giostre in piazza. Cronaca Dal Cittadino della Domenica del 17 Ottobre 1926, nella pagina : Lissone,nella piena esultanza dei suoi figli consacra oggi il nuovo Tempio : La sera del 17 ottobre del passato anno S.Em.Card.Tosi benedisse il Tempio che venne adibito al culto nella sola parte anteriore, mentre dietro un alto steccato di divisione i lavori proseguivano. La Chiesa ormai finita riceve oggi la solenne consacrazione,e la Provvidenza volle che il Vescovo consacrante fosse S.Ecc. Mons. Adolfo Pagani,il nuovo Vescovo di Como,che proprio in Lissone,iniziò il Suo Ministero Sacerdotale (dal 1894 al 1897)e cooperò alle prime raccolte pro Chiesa Nuova. La prepositurale è il frutto dei sacrifici generosi di una popolazione ricca di fede e di profondi sentimenti cristiani.

12 Nel frattempo era morto il parroco Don Colnaghi, ma il suo successore, Don Angelo Gaffuri, riuscì a portare a termine l opera arredando anche l interno della chiesa.

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16 La pianta è a forma di croce latina ì pianta realizzata a computer dall alunno Garatti Riccardo

17 Sulla facciata c è un rosone di marmo

18 e sopra le tre porte d ingresso sono sistemate le lunette a mosaico raffiguranti quella centrale Gesù seduto in trono, quelle laterali i santi protettori di Lissone.

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21 MOSAICI SULLA FACCIATA Chi si accosta alla prepositurale ed entra dalla porta centrale può pensare che la chiesa sia dedicata a Cristo Re, tanto imponente e descrittivo è il mosaico che occupa l intera lunetta, ed indicativa è la scritta Christum Regem venite adoremus (Venite ad adorare Cristo Re). I due compatroni sono invece ritratti nelle più piccole lunette delle porte laterali, sempre della facciata. Quella di sinistra ospita San Pietro seduto in trono con in mano le chiavi del regno dei cieli ed una scritta: Tu es Christus, filius Dei viventi (Tu sei il Cristo, figli del Di vivente Mt 16,16). In quella di destra è ritratto San Paolo, con i simboli classici della sua iconografia, la spada del martirio e i fogli dei suoi scritti arrotolati dentro un cesto. L artista che lo ha disegnato non ha seguito la tradizione classica nel riprodurre i ritratti, ma si è molti ispirato al mosaico dell XI secolo della Basilica di San Pietro al Monte a Civate. (San Paolo appare infatti molto somigliante a San Pietro, mentre solitamente viene rappresentato minuto, magro e calvo).

22 Sul portone principale in legno sono incisi i nomi dei militari lissonesi morti nella prima guerra mondiale.

23 L interno, diviso in tre navate, presenta diverse opere artistiche come: il coro Opera di intagliatori ed ebanisti lissonesi Il coro in legno è stato scolpito in un impressionante varietà di motivi e di disegni: non c è una formella uguale ad un altra, non c è una decorazione ripetuta. Sopra gli schienali degli stalli, nella parte alta della struttura, sono inseriti 21 pannelli di bronzo che descrivono i momenti salienti della vita di San Pietro e di quella di San Paolo.

24 Nella fascia che delimita la parte alta degli schienali, sono incisi i nome dei parroci che si sono susseguiti nella cura della parrocchia dalla sua costruzione sino ad oggi; mentre nella fascia superiore dei pannelli sono segnalati i benefattori che li hanno donati. il Crocefisso posto sull arco centrale della cupola

25 il fonte battesimale in marmo sovrastato da un tempietto ligneo e protetto da una cancellata in ferro battuto, opera di Ambrogio Fossati

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27 il quale realizzò in legno scolpito anche il pulpito

28 Nei bracci laterali della croce latina, sono posizionati l altare dedicato a S.Giuseppe

29 E l altare dedicato alla Madonna

30 Ai lati dell altare maggiore sono posti le cappelle dedicate al SS. Crocefisso che dai lissonesi è tenuto in profonda venerazione per via di due episodi, contornati dal sapore del miracolo, avvenuti nella nostra piaga nell ottocento (fece piovere durante una grande carestia)

31 e la cappella dedicata a S. Ilario (Santo a cui i nostri nonni erano particolarmente devoti).

32 L Altare Maggiore, donato da Carlo de Capitani, è di marmo ed è costituito da tre guglie; in quella centrale è posta la statua di Gesù Cristo, le altre due contengono quelle dei Santi Pietro e Paolo patroni della città

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34 Sono pregevoli anche le statue bronzee di Santa Caterina e di San Francesco PATRONI D ITALIA quelle lignee di Santa Rita.

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36 e di Santa Teresa Benedetta della Croce.

37 Il campanile si innalza sulla destra della chiesa. E a pianta quadrata e raggiunge l altezza di 77,45 m; è provvisto di nove campane donate da Teodoro Paleari.

38 A circa metà c è l orologio pubblico. L arrivo delle campane costituì un importante momento di gioia per tutta la popolazione, che aveva partecipato coralmente al completamento della Chiesa, con piccole e grandi offerte.

39 Imponente è la cupola, interamente ricoperta d oro

40 Al termine di un lavoro di restauro, negli anni 60, fu indetta una sottoscrizione con dedica ai bambini nati in quegli anni, attraverso le quali si poteva finanziare il rifacimento delle stelline sul soffitto della chiesa LE VETRATE Quando la prepositurale è stata consacrata, le grandi vetrate delle navate laterali salvo quella del battistero non erano, come oggi, istoriate e dipinte. Erano protette solamente da vetri bianchi opalescenti. Col passar del tempo, la gente di Lissone, le famiglie più abbienti, associazioni e i gruppi parrocchiali, in occasione di speciali ricorrenza come anniversari, onomastici dei parroci, anni santi, visite pastorali le hanno completate dedicandole a quei santi ai quali erano legati da una particolare predilezione, da un patronato, da un grosso debito di riconoscenza (Santa Cecilia, San Giovanni Bosco, il Buon Pastore,..). Anche i due santi patroni sono stati ricordati: sulla parete di destra troviamo Gesù che consegna le chiavi a San Pietro, la sua crocifissione a testa in giù, ed il martirio di San Paolo. Sulle vetrate dei due altari laterali sono invece raffigurate 9 donne bibliche e patriarchi (rispettivamente all altare della Beata Vergine del Rosario e a quello di San Giuseppe). Sopra la Madonna e San Giuseppe vi sono le vetrate di uomini e donne dell Antico Testamento. Dietro l altare maggiore, vi sono le dieci vetrate degli apostoli: dieci perché mancano Pietro (rappresentato sull altare maggiore assieme a Paolo) e Giuda che non viene ricordato.

41 L ANGIAREN Oh! angiaren, angiaren, ca ta ste sul campanen, ta ghe quasi vutant ann ma per ti, pasan no i ann.

42 A ta pregat noc e dì per implurà dal ciel, grazi e benediziön per la gênt da Lisön. Ta sëe bêl inscì duräa, un faro sbarluscênt cal sfida fulmin, vent, turmenta e sou cusênt. Ta vedat la Brianza e, un cicen pü in läa, la bêla Madunina ca domina, tütt Milan. Te vist cambias i temp, nas e murì tanta gênt, ma ti... mè car angiaren... ta sëe...restà...amò...quel. Maria Lambrughi 1989 Sulla sommità, al posto dell originale croce, è posta una struttura in rame dorato raffigurante l Angelo Custode che prega a mani giunte.

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44 Sta lassù da tanto tempo. Dal 1927, pare. La gente sa che veglia sulle nostre famiglie, sulla nostra cittadina. I nostri padri l hanno voluto per affidargli, come angelo custode, questa nostra cittadina. Come i milanesi con la loro cara Madonnina, sull alta guglia del Duomo, così i lissonesi sapevano che lui, quell angelo luminoso, c era sulla guglia della Prepositurale. Sopra d loro. Di giorno e di notte. Ora anche tutto illuminato Lunedì 12 novembre 2007 l angelo del campanile era visibilmente angolato (si saprà poi di 23 gradi) e pareva che la sua caduta fosse imminente. Il pensiero è corso subito al vento di quei giorni, impetuoso e gelido, come causa ultima della situazione di rischio in cui veniva a trovarsi la Prepositurale. Ma anche ai potenti fulmini dei temporali d estate, scaricati sull angelo. La punta del parafulmine che proteggeva tutta la zona era proprio posta sulla statua. Si temeva che cadendo, la grande statua finisse sopra la piccola cupola dell abside, sopra l altare e avrebbe di certo danneggiato gravemente sia la splendida pala marmorea dell altare, come il grande organo, tutti gli impianti, compreso quello della recente illuminazione, l elegante pavimento e altro ancora; i vigili del fuoco sono intervenuti per risolvere la pericolosa situazione e L angelo, sulla guglia del bel campanile, è sceso a terra! Dopo un accurato lavoro di restauro il 20 dicembre l angelo è stato ricollocato sul campanile.

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54 Gli alunni della classe 5^C: Bergamo Andrea Castelnuovo Giacomo Colceac Vadim Colombo Benedetta De Angelis Marco Duca Matteo Erba Alessandro Fossati Alice Fossati Veronica Fumagalli Riccardo Garatti Riccardo Insinua Allison Lari Veronica Leso Giorgia Mauri Martina Melchiorre Sarah Morabito Luca Olmos Nube Palatucci Lorenzo Scivoli Gabriele Sironi Mauro Zara Greta

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